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Appunti e note redazionali

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Gr 19:30

Sommario

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ITALIA

SCIOPERO GENERALE. L'Onda riempe lo sciopero generale e travolge i divieti

Una grande giornata per il movimento dell'Onda, migliaia di studenti e studentesse hanno attraversato lo sciopero generale del mondo della formazione dentro i cortei di Roma Torino Milano Bologna e altre città. Manifestazioni alle quali l'Onda ha partecipato con propri spezzoni autonomi, ribadendo la sua irrapresentabilità, rompendo i divieti a Roma, resistendo alla violenza della polizia a Torino. Onda che ha saputo sfruttare ed attraversare lo sciopero generale di scuole e università, andando a chiudere un autunno tiepido, anche alla luce della cambiata fase, rispetto allo scorso e intenso anno di mobilitazione, dentro le scuole (che comunque sono state ancora espressione di un dissenso e di una conflittualità diffusa con occupazioni e cortei) e le università (nelle quali si è ripartiti da quanto, di importante, sedimentato l'anno scorso). Un'Onda che ha saputo parlare e praticare il linguaggio del conflitto, irriducibile dinnanzi a divieti e limitazioni poliziesche, determinata nell'opposizione alla riforma disegnata dal ministro dell'istruzione Gelmini, in combutta con il ministro dell'economia Tremonti, sotto il quale ministero è andato a concludersi, conquistandoselo, il corteo dell'Onda nella capitale. ASCOLTA LE CORRISPONDENZA DAL CORTEO (PAGA)

ROMA. TRE CORTEI PARALIZZANO LA CITTÀ Il corteo degli studenti medi previsto per quetsa mattina alla stazine della metro piramide ha visto la partecipazione di quasi mille studenti. Ieri pomeriggio si erano riuniti in assemblea al liceo mamiani (presenti, tra gli altri il virgilio, il mamiani, il manara, il morgagni, il seneca, il talete, il tacito, il caetani, il kennedy, ancomarzio ed altri) avevano confermato l'appuntamento per stamattina alle ore 9.00 alla metro B Piramide, con l'intenzione di attraversare le vie della città e di assediare, assieme agli studenti universitari ed i precari, il Ministero dell'Istruzione. Sotto il ministero diverse centinaia di persone e il coordinamento precari scuola hanno dato vita a un sit in. CORRISPONDENZA MONICA

TORINO Nasi e labbra spaccati. Sit-in di protesta e manif sauvage fino alle prime ore del pomeriggio

E' stata una lunga mattinata quella messa in campo oggi dagli studenti medi del Cst (coord. studenti Torino) contro la riforma Gelmini, in appoggio alla mobilitazione nazionale dello sciopero generale della conoscenza. Al corteo, indetto dal Cst (coord. studenti medi) hanno aderito anche gli studenti dell'Onda dell'università e del Politecnico, lavoratori degli atenei e bibliocooperativisti (in lotta da diversi mesi). mentre a Roma la polizia caricava gli universitari, a Torino non è stata da meno. Con la differenza che qui a cadere sotto i colpi della generosa mano della Celere sono studenti medi delle scuole superiori, tutti minorenni, in alcuni casi 15enni. Il corteo è stato attraversato da circa 1.500 studenti medi provenienti da alcune scuole di Torino e provincia. Attraversando le vie del centro gli studenti hanno dato vita a diverse azioni simboliche (uova e scritte) davanti al Miur e a una banca cittadina. ASCOLTIAMO LA CORRISPONDEZA RACCOLTA DA RADIO BLACKOUT

ESTERI

Danimarca, prime proteste a Copenaghen

La polizia ha arrestato 68 persone durante le manifestazioni ambientaliste di oggi. Sessantotto arrestati. E' questo il bilancio della prima manifestazione organizzata dai gruppi ambientalisti a Copenaghen nella giornata di oggi. Le proteste sono iniziate intorno alle 10 del mattino quando circa 250 protestanti hanno attraversato Nytorv Square secondo quanto previsto dal piano d'azione pubblicato fin dall'inizio di questo mese dal sito internet notyourbusiness.hacklab.dk. Testimoni hanno raccontato che fra la folla circolavano alcune fotocopie con indicazioni precise riguardanti 15 bersagli da colpire durante le proteste. "L'obbietivo - riportava il volantino - non è tenere una dimostrazione di strada ma individuare i punti nevralgici e distruggerli". La polizia danese, dispiegata con centinaia di uomini, ha controllato i disordini anche grazie all'ausilio degli elicotteri. Per sabato prossimo è prevista una seconda marcia che dal centro della città raggiungerà il palazzo che ospita la conferenza delle Nazioni Unite.

TURCHIA. LA CORTE COSTITUZIONALE METTE FUORILEGGE ILPRINCIPALE PARTITO FILO CURDO

Il Partito per una Società Democratica (Dtp) è accusato di legami con il Pkk La Corte costituzionale turca, la massima istanza della magistratura, ha deciso oggi la chiusura del Partito per una Società Democratica (Dtp): il principale partito filo-curdo del Paese, accusato di collegamenti con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk, separatista e fuorilegge). La decisione della Corte Costituzionale turca prevede che la maggior parte dei 21 deputati del Dtp e 37 membri del partito non possano partecipare alla vita politica per i prossimi cinque anni. Più dure le sanzioni decise nei confronti del leader del partito, Ahmet Turk, e della deputata Aysel Tugluk, che hanno perso il diritto di essere ancora eletti al Parlamento. Inoltre tutti i beni del partito saranno confiscati e versati nelle casse del Tesoro. Questa decisione rischia di spingere i rappresentanti politici della minoranza curda verso posizioni radicali ed estremiste.

PAKISTAN VENTISETTE MILIZIANI TALEBANI UCCISI DALL'ESERCITO GOVERNATIVO Ventisette miliziani talebani sono stati uccisi dall'esercito governativo negli scontri armati verificatisi ieri nel nord-ovest del paese, a ridosso del confine afgano. Cinque talebani sono stati uccisi in Sud Waziristan, sei nel distretto di Orakzai, dieci in quello di Khyber e quattro, tra cui il noto comandante Baja Ameer urf Hamza, nella Valle di Swat. Nel corso delle operazioni i soldati hanno anche catturato una cinquantina di ribelli e sequestrato una grande quantità di armi e munizioni, circa 12 chili di esplosivo e due ordigni improvvisati. Il governo pachistano, su richiesta di Washington, ha lanciato lo scorso 17 ottobre un'imponente offensiva militare contro le roccaforti dei guerriglieri talebani nella regione del Sud Waziristan (che finora ha causato al morte di 600 miliziani, 80 soldati e decine di civili), intensificando le operazioni anti-terrorismo in tutte le Aree tribali (Fata) e nell'intera Provincia frontaliera di nordovest (Nwfp).

PALESTINA, GERUSALEMME Continua l'aggressione israeliana a Gerusalemme (al-Quds) un museo del 'Terzo Tempio' di fronte alla moschea di al-Aqsa.

Questo museo includerà sale espositive in cui verranno illustrati il concetto di ‘ricostruzione del Tempio’ e la cosiddetta (perché completamente falsa) ‘storia ebraica a Gerusalemme’. intato arriva la notizia che su suggerimento e probabilmente anche finanziamento degli americani, le autorità del Cairo dovrebbero costruire una barriera sotterranea di metallo impenetrabile, capace di resistere anche all'esplosivo, lunga 10-11 chilometri e profonda fino a 20-30 metri la cui posa è già iniziata in gran segreto per bloccare i flussi di merci e eiuti che passano per i tunnel dal'Egitto alla striscia di gaza. Durata prevista dei lavori, un anno e mezzo ad alimentare il pesante embargo cui è gaza è sottoposta

ASSEMBLEA DI DONNE, FEMMINISTE E LESBICHE venerdì 11 DICENBRE ore 18.00

Comunicato contro lo sgombero del 22

È la stanza di tutte noi.

È la sede da cui siamo partite per tante manifestazioni femministe e lesbiche.

È il luogo dove immaginiamo e costruiamo un mondo senza la violenza degli uomini sulle donne.

È lo spazio collettivo che tutte noi vogliamo difendere.

La Sede al numero civico 22 di via dei Volsci a Roma fa parte della grande occupazione politica e abitativa di via dei Volsci del 1977. Nel 1989 la Sede del 22 è diventata femminista! In tutti questi anni la Sede del 22 è sempre stata vissuta e attiva. Da 20 anni usiamo la Sede del 22 per intrecciare percorsi di lotta contro la violenza sulle donne, per organizzare mobilitazioni e incontri nazionali, per sviluppare percorsi politici e culturali femministi e lesbici. La Sede del 22 è il luogo di donne che ospita e quindi rende possibile pratiche e pensieri di liberazione collettiva per tutte noi. Dopo anni di tentativi di sgombero e tentativi di vendite all’asta delle sedi politiche di via dei Volsci, è stato notificato lo sgombero per la nostra Sede del 22 e per quella del numero 26. La Sede è di proprietà di una società immobiliare fallita che a sua volta l’aveva comperata da un altro fallimento immobiliare. Questa catena di speculazioni si ripete da vent’anni, in una città in mano a costruttori senza scrupoli e palazzinari.

Lo sgombero della Sede del 22 è previsto per il 21 gennaio 2010.

Denunciamo questo tentativo inaccettabile di rimozione e chiusura di uno dei pochissimi spazi politici per donne e lesbiche a Roma. Difendiamo la Sede del 22 come spazio separato vitale per la nostra autonomia di pensiero e di autodeterminazione. L’esperienza dei Collettivi, dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne testimoniano le centralità degli spazi fisici nei percorsi di liberazione delle donne e delle lesbiche. Sosteniamo questo luogo liberato dall’ingerenza patriarcale, da costrizioni monetarie, controllo politico, e fondamentale per la costruzione di percorsi di lotta contro l’oppressione di genere e contro la violenza sulle donne.

Per difendere questo spazio, la Sede del 22, chiamiamo tutte le donne, femministe e lesbiche:

11 Dicembre 2009 - ore 18: ASSEMBLEA CITTADINA

6 Gennaio 2010 - ore 21: STREGHE, BEFANE, MOSTRE PARTY

15 Gennaio 2010 - ore 18: ASSEMBLEA CITTADINA - verso il 21 gennaio

21 Gennaio 2010 - mattina: COLAZIONE AL 22”

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Turchia: scoppio in miniera; 19 morti, dice ministro

ANKARA - E' sinora di 19 morti il bilancio di una esplosione avvenuta la scorsa notte in una miniera di carbone nei pressi della citta' di Bursa, nella Turchia occidentale. Lo riferisce l'emittente privata Ntv, secondo cui probabilmente l'esplosione e' stata dovuta a gas metano.

L'esplosione e' avvenuta in una miniera nei pressi della localita' di Kemalpascia', ad una profondita' fra i 250 e i 350 metri, e ha provocato il crollo di una galleria che ha intrappolato i minatori.

I cadaveri di sei minatori sono gia' stati riportati in superficie dalle squadre di soccorso.

Baghdad mette all'asta i giacimenti di petrolio

La joint venture tra le compagnie petrolifere Shell e Petronas si e' aggiudicata la gestione e lo sviluppo del pozzo petrolifero di Majnun, in Iraq. Nel corso dell'asta pubblica per l'assegnazione ventennale dello sviluppo di 15 campi petroliferi, trasmessa in diretta dalla tv di stato 'al-Iraqiya', il primo pozzo petrolifero e' stato assegnato alla joint venture formata dalla compagnia anglo-olandese Shell e da quella malese Petronas.

Le due compagnie petrolifere si sono aggiudicate uno dei campi piu' importanti, che si trova a nord di Bassora e a pochi chilometri dal confine con l'Iran. Nella giornata di oggi e' previsto il primo giro di offerte, mentre quello conclusivo e' in programma domani.

Sono 45 le aziende che partecipano all'asta tra cui Exxon Mobil, Total, Chevron, Shell, ConocoPhillips, Bp e l'italiana Eni. Non ha avuto successo la prima asta organizzata dal governo iracheno lo scorso giugno, a causa della differenza di prezzo rilevata tra leofferte delle compagnie straniere e le richieste del governo di Baghdad.

Se le vendite andranno in porto, l'Iraq potra' aumentare di milioni di barili al giorno la sua capacita' produttiva e il Paese schizzera' in cima alla classifica dei maggiori produttori del mondo, accanto ad Arabia Saudita e Russia.

L'asta -tra le piu' grandi mai realizzate, la seconda in Iraq dopo l'invasione delle truppe Usa nel 2003- mette in vendita giacimenti giganteschi, con riserve calcolate in 5 miliardi di barili e piu'.

Turchia, Pkk rivendica attentato costato la vita a 8 militari turchi

Il Pkk, Partito dei lavoratori del Kurdistan, ha rivendicato l'attentato di lunedì, costato la vita a otto militari turchi. Lo riferisce l'agenzia di stampa Firat. L'attacco del partito curdo, in cui sono anche rimasti feriti tre militari, è avvenuto nella regione orientale di Resadiye. Si tratta di uno degli attentati più gravi del Pkk da qualche mese a questa parte. Gli osservatori collegano gli attentati più recenti al rifiuto del governo turco di Recep Tayyip Erdogan di trattare la sospensione delle ostilità con il Pkk direttamente con Abdullah Ocalan, leader del partito, detenuto dal 1999.

ITALIA

Siparietto


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gror091211 GR 11/12 (last edited 2009-12-11 18:26:58 by anonymous)