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'''Scuola Iqbal masih'''

corrispondenza con la protesta che si è tenuta oggi nella scuola romana.

'''anniversario giorgiana masi'''



12 MAGGIO 2010

A 33 ANNI DALLA MORTE DI GIORGIANA MASI:

ORE 18.00 Presidio a Ponte Garibaldi

Nell'anniversario della morte di Giorgiana Masi non vogliamo ricordare la
mera ricorrenza della morte di una donna, uccisa brutalmente dalla polizia
e dallo Stato fascista, ma vogliamo ribadire la nostra LIBERTA' DI SCELTA.
Giorgiana scelse di scendere in piazza per il diritto al divorzio e lo
fece nonostante il divieto di manifestare emesso da Cossiga. Noi vogliamo
urlare con forza che SIAMO LIBERE DI SCEGLIERE sulla nostra salute, sul
nostro corpo e sulla nostra sessualità.
Siamo stanche di dover ascoltare e leggere dichiarazioni fasciste e
retrograde che non parlano della tutela della salute delle donne me che
danno solo giudizi morali; non per ultime le affermazioni di Cota e Zaia
(neo presidenti delle regioni Piemonte e Veneto), di Gasparri e anche dei
fascisti quali Forza Nuova e Giovane Italia che pretendono di insegnarci
cosa sia contro la vita e vogliono impedirci, con la benedizione del
Vaticano, di avere libero accesso all'aborto farmacologico attraverso la
somministrazione della pillola abortiva RU486.
Siamo stanche di dover ascoltare chi, con palesi dichiarazioni
post-elettorali, temporeggia su questioni urgenti come il protocollo
applicativo per l'aborto farmacologico nelle strutture sanitarie del
Lazio.
Siamo stanche di questa società maschilista e patriarcale che vuole
decidere cosa sia più giusto per noi, accusandoci di essere assassine e di
prendere con leggerezza la scelta di abortire.
E' per questo che abbiamo deciso di riappropriarci degli spazi che ci
stanno togliendo, per affermare che non si può parlare di sicurezza
utilizzando la tutela dei nostri corpi come giustificazione per le loro
politiche razziste e per rinchiuderci dentro casa a badare alla famiglia.
È nelle case, in famiglia, che avvengono la maggior parte delle violenze
sulle donne i cui responsabili sono mariti, padri, fratelli. E, non per
ultimo nei C.I.E., lager istituzionalizzati, dove le donne subiscono
vessazioni maschiliste e stupri dalla polizia che rimane impunita.
Noi però non abbiamo più paura e vogliamo essere LIBERE di sentire nostro
ogni luogo, dalla casa alla strada, di giorno come di notte e di decidere
sulla nostra vita pienamente, senza l'ingerenza del Vaticano o dello
Stato.
Non siamo disposte a sottostare agli attacchi politici contro le donne e
siamo pronte a difendere i nostri diritti, senza dover essere
rappresentate dalle Livia Turco o Mara Carfagna o chi per loro.
Chi ci rappresenta sono le donne come Giorgiana, consapevoli e combattive
che, contro ogni divieto scendono in piazza per difendere i propri diritti
e la propria libertà di scelta.

GIORGIANA VIVE NELLE NOSTRE LOTTE!

Le studentesse del Pasteur, Kennedy, Mariani, Virgilio, Manara, Assemblea
Donne Valle Aurelia, Le Ribellule, Le Rosse dei Castelli, Donne ACCCP,
Facinorosse-Roma 3, Le Malefiche-La Sapienza, CSOA Macchia Rossa-Magliana,
Spazio Sociale Ex 51, Tifiamo Rivolta


'''TORINO'''

Irruzione della polizia, all’alba di questa mattina, dentro a tre case occupate torinesi (l’Asilo di via Alessandria, il Mezcal di Collegno e il Barocchio di Grugliasco), un Centro sociale (l’Askatasuna di corso Regina Margherita) ed alcune case private di compagni. Il quadro non è ancora chiarissimo. Quel che si sa di sicuro è che l’operazione è frutto delle indagini sugli scontri avvenuti durante il primo sgombero de Lostile di corso Vercelli, il dieci dicembre scorso. Pure di sicuro si sa che gli agenti hanno notificato degli obblighi di firma ad alcuni compagni e che altri sono stati messi agli arresti domiciliari, ma non si conoscono con chiarezza in quanti complessivamente siano stati sottoposti a queste misure cautelari. E ancora, di almeno due compagni si sa che sono stati portati in Questura, ma non si conosce la loro destinazione finale.

'''gugliotta sciopero della fame'''

La decisione del giovane detenuto a Regina Coeli che stamattina ha visto il padre Il padre di Stefano Gugliotta, Mario, davanti a Regina Coeli: "Non ce la faccio più. Da oggi non voglio più mangiare né bere". Sono queste le parole che Stefano Gugliotta, il ragazzo di 25 anni picchiato dagli agenti di polizia la sera della finale di Coppa Italia e ora detenuto nel carcere di Regina Coeli, ha detto questa mattina a suo padre. "Siamo arrabbiati - ha detto il genitore che indossa anche oggi una maglia di color rosso - non vediamo l'ora che esca. Come fanno a difendere delle persone accusando mio figlio?".
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'''Kenia masasi proteste contro geotermico'''

“Già da molti anni si produce elettricità sfruttando le fonti geotermiche, sembra uno dei primi casi del genere” è quanto denuncia il giornalista Eric Shimoli, dopo che alcune agenzie di stampa avevano dato notizia delle proteste di una comunità di pastori masai nei pressi della città di Naivasha. Secondo le agenzie un centinaio di pastori hanno bloccato oggi il funzionamento di quattro pozzi ad Olkaria, un progetto gestito dall’ente nazionale “Kengen” poche decine di chilometri e nord-ovest di Nairobi. I pastori avrebbero denunciato conseguenze negative della produzione di elettricità su terre comunitarie e allevamenti. La geotermia sfrutta il calore e la pressione del cosiddetto “oro bianco”: una miscela di acqua e vapore acqueo nascosta a oltre due chilometri di profondità nel sottosuolo, convogliata in superficie e capace di azionare un sistema di turbine.

'''colombia'''

Sono più di 38.000 i colombiani ‘desaparecidos’ tra il 2007 e il 2009 a causa della violenza dello stato e di gruppi non ufficiali, 18.236 solo lo scorso anno (il 16% in più rispetto a quello precedente), secondo un rapporto dell’Istituto di medicina legale e scienze forensi basato sulle denunce di scomparsa diffuso a Bogotá; nel 2007 se ne erano contati 4323, nel 2008 15.696. “Si tratta di persone giovani, uomini nella maggior parte dei casi” ha detto la direttrice dell’istituto, Janeth Forero, precisando che il dipartimento nord-occidentale di Antioquia, storica roccaforte dei paramilitari di estrema destra, è la zona in cui si sono verificati più casi, passati da 471 del 2008 a 3976 lo scorso anno. Forero ha portato l’attenzione anche sull’indice degli omicidi, cresciuto del 16% nel 2009: “Se ne registrano 39 ogni 100.000 abitanti, un dato significativo se lo confrontiamo con il tasso mondiale che è pari circa a otto omicidi per 100.000 abitanti”. Nel 2009 sono stati 17.717, la stragrande maggioranza per arma da fuoco, con un netto aumento in città come Cali (sud-ovest) e Medellín (capitale di Antioquia), dove sono risultati addirittura il doppio del 2008. “Sono cifre assolutamente scandalose, proprio perché venivamo da una tendenza alla diminuzione” ha evidenziato Forero. Marcos Romero, presidente della ‘Consultoría para los Derechos Humanos y el Desplazamiento en Colombia’ (Codhes), ha osservato che la Colombia “ha già superato il numero dei ‘desaparecidos’ provocati dal regime militare in Argentina e potremmo arrivare a una cifra complessiva di 100.000 nell’ultimo decennio di conflitto interno”.

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'''TORINO'''

Irruzione della polizia, all’alba di questa mattina, dentro a tre case occupate torinesi (l’Asilo di via Alessandria, il Mezcal di Collegno e il Barocchio di Grugliasco), un Centro sociale (l’Askatasuna di corso Regina Margherita) ed alcune case private di compagni. Il quadro non è ancora chiarissimo. Quel che si sa di sicuro è che l’operazione è frutto delle indagini sugli scontri avvenuti durante il primo sgombero de Lostile di corso Vercelli, il dieci dicembre scorso. Pure di sicuro si sa che gli agenti hanno notificato degli obblighi di firma ad alcuni compagni e che altri sono stati messi agli arresti domiciliari, ma non si conoscono con chiarezza in quanti complessivamente siano stati sottoposti a queste misure cautelari. E ancora, di almeno due compagni si sa che sono stati portati in Questura, ma non si conosce la loro destinazione finale.



'''Kenia masasi proteste contro geotermico'''

“Già da molti anni si produce elettricità sfruttando le fonti geotermiche, sembra uno dei primi casi del genere” è quanto denuncia il giornalista Eric Shimoli, dopo che alcune agenzie di stampa avevano dato notizia delle proteste di una comunità di pastori masai nei pressi della città di Naivasha. Secondo le agenzie un centinaio di pastori hanno bloccato oggi il funzionamento di quattro pozzi ad Olkaria, un progetto gestito dall’ente nazionale “Kengen” poche decine di chilometri e nord-ovest di Nairobi. I pastori avrebbero denunciato conseguenze negative della produzione di elettricità su terre comunitarie e allevamenti. La geotermia sfrutta il calore e la pressione del cosiddetto “oro bianco”: una miscela di acqua e vapore acqueo nascosta a oltre due chilometri di profondità nel sottosuolo, convogliata in superficie e capace di azionare un sistema di turbine.

'''colombia'''

Sono più di 38.000 i colombiani ‘desaparecidos’ tra il 2007 e il 2009 a causa della violenza dello stato e di gruppi non ufficiali, 18.236 solo lo scorso anno (il 16% in più rispetto a quello precedente), secondo un rapporto dell’Istituto di medicina legale e scienze forensi basato sulle denunce di scomparsa diffuso a Bogotá; nel 2007 se ne erano contati 4323, nel 2008 15.696. “Si tratta di persone giovani, uomini nella maggior parte dei casi” ha detto la direttrice dell’istituto, Janeth Forero, precisando che il dipartimento nord-occidentale di Antioquia, storica roccaforte dei paramilitari di estrema destra, è la zona in cui si sono verificati più casi, passati da 471 del 2008 a 3976 lo scorso anno. Forero ha portato l’attenzione anche sull’indice degli omicidi, cresciuto del 16% nel 2009: “Se ne registrano 39 ogni 100.000 abitanti, un dato significativo se lo confrontiamo con il tasso mondiale che è pari circa a otto omicidi per 100.000 abitanti”. Nel 2009 sono stati 17.717, la stragrande maggioranza per arma da fuoco, con un netto aumento in città come Cali (sud-ovest) e Medellín (capitale di Antioquia), dove sono risultati addirittura il doppio del 2008. “Sono cifre assolutamente scandalose, proprio perché venivamo da una tendenza alla diminuzione” ha evidenziato Forero. Marcos Romero, presidente della ‘Consultoría para los Derechos Humanos y el Desplazamiento en Colombia’ (Codhes), ha osservato che la Colombia “ha già superato il numero dei ‘desaparecidos’ provocati dal regime militare in Argentina e potremmo arrivare a una cifra complessiva di 100.000 nell’ultimo decennio di conflitto interno”.

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

ascolta il giornale radio

Sommario

  • 1 Titolo notizia 1 (In primo piano)

    2 Titolo notizia 2

    3 Titolo notizia

    4 Titolo notizia

    5 Titolo notizia

    6 Titolo notizia

    7 Titolo notizia

    8 Titolo notizia

    9 Titolo notizia

    10 Titolo notizia

    11 Titolo notizia

    12 Titolo notizia


PRIMO PIANO

  • 1 Titolo

Testo

Servizio audio:

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Editoriale


NOTIZIE BREVI

ITALIA

SALERNO

Muore travolto dal trattore. Il fatto è accaduto questa mattina a Paestum. Vittima, Francesco Di Franco, un agricoltore del posto di 51 anni, che è stato schiacciato dal trattore sul quale si trovava. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, all'origine della tragedia, avvenuta all'interno di una fondo di proprietà, un'asperità del terreno che avrebbe provocato il ribaltamento del mezzo. Subito soccorso, l'uomo è stato trasportato d' urgenza all'ospedale civile di Agropoli dove è deceduto poco dopo per le gravi ferite riportate.

  • 2 Titolo

Testo

Servizio audio:

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  • 3 Titolo

Testo

Servizio audio:

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GR 19.30

ITALIA

ESTERI


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  • 6 Titolo

Testo


  • 7 Titolo

Testo


  • 8 Titolo

Testo


  • 9 Titolo

Testo


  • 10 Titolo

Testo


  • 11 Titolo

Testo


  • 12 Titolo

Testo


Siparietto

GR 19.30

ITALIA

Scuola Iqbal masih

corrispondenza con la protesta che si è tenuta oggi nella scuola romana.

anniversario giorgiana masi

12 MAGGIO 2010

A 33 ANNI DALLA MORTE DI GIORGIANA MASI:

ORE 18.00 Presidio a Ponte Garibaldi

Nell'anniversario della morte di Giorgiana Masi non vogliamo ricordare la mera ricorrenza della morte di una donna, uccisa brutalmente dalla polizia e dallo Stato fascista, ma vogliamo ribadire la nostra LIBERTA' DI SCELTA. Giorgiana scelse di scendere in piazza per il diritto al divorzio e lo fece nonostante il divieto di manifestare emesso da Cossiga. Noi vogliamo urlare con forza che SIAMO LIBERE DI SCEGLIERE sulla nostra salute, sul nostro corpo e sulla nostra sessualità. Siamo stanche di dover ascoltare e leggere dichiarazioni fasciste e retrograde che non parlano della tutela della salute delle donne me che danno solo giudizi morali; non per ultime le affermazioni di Cota e Zaia (neo presidenti delle regioni Piemonte e Veneto), di Gasparri e anche dei fascisti quali Forza Nuova e Giovane Italia che pretendono di insegnarci cosa sia contro la vita e vogliono impedirci, con la benedizione del Vaticano, di avere libero accesso all'aborto farmacologico attraverso la somministrazione della pillola abortiva RU486. Siamo stanche di dover ascoltare chi, con palesi dichiarazioni post-elettorali, temporeggia su questioni urgenti come il protocollo applicativo per l'aborto farmacologico nelle strutture sanitarie del Lazio. Siamo stanche di questa società maschilista e patriarcale che vuole decidere cosa sia più giusto per noi, accusandoci di essere assassine e di prendere con leggerezza la scelta di abortire. E' per questo che abbiamo deciso di riappropriarci degli spazi che ci stanno togliendo, per affermare che non si può parlare di sicurezza utilizzando la tutela dei nostri corpi come giustificazione per le loro politiche razziste e per rinchiuderci dentro casa a badare alla famiglia. È nelle case, in famiglia, che avvengono la maggior parte delle violenze sulle donne i cui responsabili sono mariti, padri, fratelli. E, non per ultimo nei C.I.E., lager istituzionalizzati, dove le donne subiscono vessazioni maschiliste e stupri dalla polizia che rimane impunita. Noi però non abbiamo più paura e vogliamo essere LIBERE di sentire nostro ogni luogo, dalla casa alla strada, di giorno come di notte e di decidere sulla nostra vita pienamente, senza l'ingerenza del Vaticano o dello Stato. Non siamo disposte a sottostare agli attacchi politici contro le donne e siamo pronte a difendere i nostri diritti, senza dover essere rappresentate dalle Livia Turco o Mara Carfagna o chi per loro. Chi ci rappresenta sono le donne come Giorgiana, consapevoli e combattive che, contro ogni divieto scendono in piazza per difendere i propri diritti e la propria libertà di scelta.

GIORGIANA VIVE NELLE NOSTRE LOTTE!

Le studentesse del Pasteur, Kennedy, Mariani, Virgilio, Manara, Assemblea Donne Valle Aurelia, Le Ribellule, Le Rosse dei Castelli, Donne ACCCP, Facinorosse-Roma 3, Le Malefiche-La Sapienza, CSOA Macchia Rossa-Magliana, Spazio Sociale Ex 51, Tifiamo Rivolta

TORINO

Irruzione della polizia, all’alba di questa mattina, dentro a tre case occupate torinesi (l’Asilo di via Alessandria, il Mezcal di Collegno e il Barocchio di Grugliasco), un Centro sociale (l’Askatasuna di corso Regina Margherita) ed alcune case private di compagni. Il quadro non è ancora chiarissimo. Quel che si sa di sicuro è che l’operazione è frutto delle indagini sugli scontri avvenuti durante il primo sgombero de Lostile di corso Vercelli, il dieci dicembre scorso. Pure di sicuro si sa che gli agenti hanno notificato degli obblighi di firma ad alcuni compagni e che altri sono stati messi agli arresti domiciliari, ma non si conoscono con chiarezza in quanti complessivamente siano stati sottoposti a queste misure cautelari. E ancora, di almeno due compagni si sa che sono stati portati in Questura, ma non si conosce la loro destinazione finale.

gugliotta sciopero della fame

La decisione del giovane detenuto a Regina Coeli che stamattina ha visto il padre Il padre di Stefano Gugliotta, Mario, davanti a Regina Coeli: "Non ce la faccio più. Da oggi non voglio più mangiare né bere". Sono queste le parole che Stefano Gugliotta, il ragazzo di 25 anni picchiato dagli agenti di polizia la sera della finale di Coppa Italia e ora detenuto nel carcere di Regina Coeli, ha detto questa mattina a suo padre. "Siamo arrabbiati - ha detto il genitore che indossa anche oggi una maglia di color rosso - non vediamo l'ora che esca. Come fanno a difendere delle persone accusando mio figlio?".


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Afghanistan, veleni chimici nelle scuole femminili

Staffan de Mistura, rappresentante del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon in Afghanistan, ha denunciato che molte studentesse afgane sono state ricoverate d'urgenza dopo aver inalato dei contaminanti chimici, rinvenuti nelle loro classi. Le loro condizioni sono stabili e sono fuori pericolo. De Mistura ha avviato un'indagine, in collaborazione con World Health Organisation (Who) e United Nations Childrens' Fund (Unicef), altre due agenzie Onu. Al momento, sono state trovate sostanze tossiche negli istituti scolastici afghani di Kunduz, Daikundi e Kabul. I campioni di sangue delle studentesse ricoverate sono stati inviati all'estero per i test in laboratorio.

"Quale principale responsabile dell'Onu nel paese - ha dichiarato De Mistura - ho chiesto a tutte le entità coinvolte di restare vigilanti per assicurare la protezione delle scuole ed il diritto di tutti i ragazzi all'educazione."

Israele, pronti a demolire case palestinesi a Gerusalemme Est

La demolizione sarebbe stata fino a ora rimandata per non vanificare gli sforzi diplomatici Usa

Il ministro israeliano della Pubblica Sicurezza, Yitzach Aharonovitch, ha annunciato che Israele intende demolire nei prossimi giorni alcune case arabe a Gerusalemme Est, nonostante la ripresa dei colloqui di pace indiretti con i palestinesi. Il ministro, parlando alla Knesset, ha detto che le demolizioni sono state rimandate negli ultimi mesi per non danneggiare gli sforzi che l'inviato Usa, George Mitchell, stava compiendo. La questione della costruzione di nuovi insediamenti israeliani a Gerusalemme Est è stata la causa di un raffreddamento dei rapporti tra Washington e Tel Aviv a partire dallo scorso marzo.

Francia

  • Francia, l'Assemblea nazionale vota all'unanimità per vietare il velo integrale

Il progetto di legge presentato dall'Ump verrà discusso in parlamento a luglio e dovrebbe essere votato a settembre

L'Assemblea nazionale francese ha adottato all'unanimità una risoluzione non vincolante che vieta l'uso del velo integrale nei luoghi pubblici. Il progetto di legge, presentato dall'Ump, il partito del presidente Nicolas Sarkozy, verrà discusso in parlamento nel mese di luglio e dovrebbe essere votato a settembre.

"Non possiamo permettere - ha detto Jean-François Copé, capogruppo dell'Ump - che i volti della nostra Repubblica vengano coperti. Viviamo un momento importante e simbolico. Non si tratta di una legge, ma di una dichiarazione politica, di un messaggio indirizzato a tutti coloro, che in Francia e nel mondo, si battono per i valori della dignità, dell'uguaglianza e della fraternità. Valori che noi dobbiamo difendere".

Kenia masasi proteste contro geotermico

“Già da molti anni si produce elettricità sfruttando le fonti geotermiche, sembra uno dei primi casi del genere” è quanto denuncia il giornalista Eric Shimoli, dopo che alcune agenzie di stampa avevano dato notizia delle proteste di una comunità di pastori masai nei pressi della città di Naivasha. Secondo le agenzie un centinaio di pastori hanno bloccato oggi il funzionamento di quattro pozzi ad Olkaria, un progetto gestito dall’ente nazionale “Kengen” poche decine di chilometri e nord-ovest di Nairobi. I pastori avrebbero denunciato conseguenze negative della produzione di elettricità su terre comunitarie e allevamenti. La geotermia sfrutta il calore e la pressione del cosiddetto “oro bianco”: una miscela di acqua e vapore acqueo nascosta a oltre due chilometri di profondità nel sottosuolo, convogliata in superficie e capace di azionare un sistema di turbine.

colombia

Sono più di 38.000 i colombiani ‘desaparecidos’ tra il 2007 e il 2009 a causa della violenza dello stato e di gruppi non ufficiali, 18.236 solo lo scorso anno (il 16% in più rispetto a quello precedente), secondo un rapporto dell’Istituto di medicina legale e scienze forensi basato sulle denunce di scomparsa diffuso a Bogotá; nel 2007 se ne erano contati 4323, nel 2008 15.696. “Si tratta di persone giovani, uomini nella maggior parte dei casi” ha detto la direttrice dell’istituto, Janeth Forero, precisando che il dipartimento nord-occidentale di Antioquia, storica roccaforte dei paramilitari di estrema destra, è la zona in cui si sono verificati più casi, passati da 471 del 2008 a 3976 lo scorso anno. Forero ha portato l’attenzione anche sull’indice degli omicidi, cresciuto del 16% nel 2009: “Se ne registrano 39 ogni 100.000 abitanti, un dato significativo se lo confrontiamo con il tasso mondiale che è pari circa a otto omicidi per 100.000 abitanti”. Nel 2009 sono stati 17.717, la stragrande maggioranza per arma da fuoco, con un netto aumento in città come Cali (sud-ovest) e Medellín (capitale di Antioquia), dove sono risultati addirittura il doppio del 2008. “Sono cifre assolutamente scandalose, proprio perché venivamo da una tendenza alla diminuzione” ha evidenziato Forero. Marcos Romero, presidente della ‘Consultoría para los Derechos Humanos y el Desplazamiento en Colombia’ (Codhes), ha osservato che la Colombia “ha già superato il numero dei ‘desaparecidos’ provocati dal regime militare in Argentina e potremmo arrivare a una cifra complessiva di 100.000 nell’ultimo decennio di conflitto interno”.


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

AFGHANISTAN

Un uomo armato ha ucciso oggi a Kandahar, capoluogo della omonima provincia meridionale afghana, un ufficiale della polizia responsabile della prigione cittadina. Lo scrive l'agenzia di stampa Pajhwok. L'attentato, che è stato confermato dal capo della polizia provinciale, gen. Sardar Muhammad Zazai, è avvenuto all'alba, poco dopo che in un attentato erano rimasti feriti due agenti di polizia e due civili vicino al commissariato centrale della città. Il capo della prigione di Kandahar, generale Mayar, ha precisato che il suo collaboratore, colonnello Nabi Gul, è stato ucciso a colpi di pistola nell'area del 7/o distretto di polizia mentre si stava recando al lavoro. Negli ultimi due mesi, ricorda infine la Pajhwok, una ventina fra funzionari amministrativi ed esponenti tribali della provincia sono stati uccisi a Kandahar dove militari afghani e forze della Coalizione internazionale stanno preparando una offensiva per giugno contro i talebani.

ISRAELE: entra a far parte dell'OCSE

Israele entrerà a far parte dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), in base a un voto unanime espresso lunedì scorso dai 31 stati membri. Fonti diplomatiche confermano che anche Estonia e Lituania hanno ricevuto un invito per unirsi all'OCSE. L'Autorità Nazionale Palestinese, guidata dal primo ministro Salam Fayyad, ha criticato duramente la votazione dell'OCSE. Il Ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki ha chiarito in una lettera che: "accettare Israele come paese membro significa dare legittimità alle politiche razziste e aggressive praticate contro la popolazione palestinese." Secondo il ministro, "i posti di blocco israeliani e le altre restrizioni imposte in Cisgiordania, stanno danneggiando l'economia palestinese e sono contrari ai principi del libero commercio proposti dall'OCSE." Israele sarà uno degli stati membri più poveri dell'OCSE. Per rispettare i parametri dell'organizzazione, il governo israeliano dovrà impegnarsi a raggiungere i livelli educativi degli altri paesi e ridurre gli alti indici di povertà della comunità degli Arabi Israeliani e di gran parte degli ebrei ortodossi.

ISRAELE: ultime dichiarazioni di Lieberman

Israele non ha dato alcun consenso al congelamento delle nuove costruzioni nei suoi insediamenti a Gerusalemme est. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman in una conferenza stampa a Tokyo, assicurando che «la vita normale a Gerusalemme continuerà come in tutte le altre città». Citato dal sito di Haaretz, il ministro ha anche fatto un cenno esplicito ai negoziati indiretti con i palestinesi, definendoli come un «processo lungo e complesso», che richiede tempo. Nel corso della sua visita in Giappone, Lieberman ha affermato che Corea del Nord, Iran e Siria collaborano alla nascita di un nuovo 'asse del malè e minacciano l'intero pianeta perché costruiscono armi di distruzione di massa.

SOMALIA

  • Un cargo della compagnia greca Eurobulk battente bandiera liberiana con 24 uomini di equipaggio di nazionalità greca e filippina è stato sequestrato da pirati somali nel Golfo di Aden, secondo quanto riferito dalla Guardia costiera greca. Fonti non ufficiali hanno indicato che il cargo 'Eleni P' trasporta ferro ed era in navigazione dall'Ucraina alla Cina

ECUADOR

Il governo ha annunciato il raggiungimento di due accordi con i dirigenti contadini di Caranavi (regione subtropicale di La Paz), teatro lo scorso fine settimana di gravi scontri tra dimostranti e polizia con almeno due vittime civili e diversi feriti, e la Centrale operaia boliviana (Cob), che da Lunedì ha convocato uno sciopero generale a tempo indeterminato reclamando l’aumento dei salari. Il presidente Evo Morales ha ricevuto nella capitale i rappresentanti della popolazione di Caranavi, che per 13 giorni hanno bloccato la strada che da La Paz porta in Amazzonia per protestare contro la decisione del governo di installare un’industria per la lavorazione degli agrumi nella vicina zona dell’Alto Beni e non a Caranavi, come inizialmente promesso. Morales si è impegnato a costruire due impianti per entrambe le regioni, cominciando proprio da Caranavi, e a fare luce sull’uccisione dei due manifestanti. Il ministro della presidenza Óscar Coca ha inoltre annunciato che anche con la Cob è stata siglata un’intesa che porterà alla sospensione della mobilitazione sindacale. La Cob chiedeva un aumento dei salari superiore al 5% deciso dall’esecutivo e una riforma della legge sulle pensioni del 1996: il governo ha ribadito che l’aumento non potrà superare il 5% ma si applicheranno nuovi meccanismi di distribuzione che porteranno più soldi nelle famiglie che meno guadagnano. E’ stato anche stabilito di abbassare l’età della pensione a 58 anni: per alcuni lavori particolarmente usuranti, come quello del minatore, non si esclude un ulteriore abbassamento. La notizia dei due accordi non ha convinto tutti: alcune organizzazioni scese in piazza con la Cob, dai docenti ai minatori agli operatori sanitari, restano in agitazione in diverse zone del paese.


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ESTERI

Afghanistan, veleni chimici nelle scuole femminili

Staffan de Mistura, rappresentante del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon in Afghanistan, ha denunciato che molte studentesse afgane sono state ricoverate d'urgenza dopo aver inalato dei contaminanti chimici, rinvenuti nelle loro classi. Le loro condizioni sono stabili e sono fuori pericolo. De Mistura ha avviato un'indagine, in collaborazione con World Health Organisation (Who) e United Nations Childrens' Fund (Unicef), altre due agenzie Onu. Al momento, sono state trovate sostanze tossiche negli istituti scolastici afghani di Kunduz, Daikundi e Kabul. I campioni di sangue delle studentesse ricoverate sono stati inviati all'estero per i test in laboratorio.

"Quale principale responsabile dell'Onu nel paese - ha dichiarato De Mistura - ho chiesto a tutte le entità coinvolte di restare vigilanti per assicurare la protezione delle scuole ed il diritto di tutti i ragazzi all'educazione."

Israele, pronti a demolire case palestinesi a Gerusalemme Est

La demolizione sarebbe stata fino a ora rimandata per non vanificare gli sforzi diplomatici Usa

Il ministro israeliano della Pubblica Sicurezza, Yitzach Aharonovitch, ha annunciato che Israele intende demolire nei prossimi giorni alcune case arabe a Gerusalemme Est, nonostante la ripresa dei colloqui di pace indiretti con i palestinesi. Il ministro, parlando alla Knesset, ha detto che le demolizioni sono state rimandate negli ultimi mesi per non danneggiare gli sforzi che l'inviato Usa, George Mitchell, stava compiendo. La questione della costruzione di nuovi insediamenti israeliani a Gerusalemme Est è stata la causa di un raffreddamento dei rapporti tra Washington e Tel Aviv a partire dallo scorso marzo.

Francia

  • Francia, l'Assemblea nazionale vota all'unanimità per vietare il velo integrale

Il progetto di legge presentato dall'Ump verrà discusso in parlamento a luglio e dovrebbe essere votato a settembre

L'Assemblea nazionale francese ha adottato all'unanimità una risoluzione non vincolante che vieta l'uso del velo integrale nei luoghi pubblici. Il progetto di legge, presentato dall'Ump, il partito del presidente Nicolas Sarkozy, verrà discusso in parlamento nel mese di luglio e dovrebbe essere votato a settembre.

"Non possiamo permettere - ha detto Jean-François Copé, capogruppo dell'Ump - che i volti della nostra Repubblica vengano coperti. Viviamo un momento importante e simbolico. Non si tratta di una legge, ma di una dichiarazione politica, di un messaggio indirizzato a tutti coloro, che in Francia e nel mondo, si battono per i valori della dignità, dell'uguaglianza e della fraternità. Valori che noi dobbiamo difendere".

  • 2


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THAILANDIA

L'esercito tailandese è pronto ad isolare, dalla mezzanotte di stasera, l'accampamento delle camicie rosse nel centro di Bangkok. Il colonnello Sansern Kaewkamnerd, portavoce delle forze armate, ha detto che questo "è l'inizio delle misure per la piena applicazione della legge. Dopo mezzanotte le autorità non lasceranno più entrare nessuno". L'esercito taglierà anche i rifornimenti di acqua e corrente elettrica e ha già invitato i residenti dei quartieri circostanti all'evacuazione. Nei giorni scorsi il primo ministro Abhisit Vejjajiva aveva lanciato un ultimatum: "Se i manifestanti hanno sinceramente accettato il piano di riconciliazione nazionale come dicono, allora dovrebbero andare a casa entro il 12 maggio e discutere successivamente degli altri dettagli". Per ora i manifestanti antigovernativi non sembrano avere intenzione di lasciare l'accampamento, che presidiano dal 3 aprile scorso. "Nessuno, tra le camicie rosse, ha paura della minaccia del taglio dell'acqua e della corrente - ha detto uno dei leader - Inseguiremo i soldati a mani nude, anche se ci sparano con i fucili".

Kenia masasi proteste contro geotermico

“Già da molti anni si produce elettricità sfruttando le fonti geotermiche, sembra uno dei primi casi del genere” è quanto denuncia il giornalista Eric Shimoli, dopo che alcune agenzie di stampa avevano dato notizia delle proteste di una comunità di pastori masai nei pressi della città di Naivasha. Secondo le agenzie un centinaio di pastori hanno bloccato oggi il funzionamento di quattro pozzi ad Olkaria, un progetto gestito dall’ente nazionale “Kengen” poche decine di chilometri e nord-ovest di Nairobi. I pastori avrebbero denunciato conseguenze negative della produzione di elettricità su terre comunitarie e allevamenti. La geotermia sfrutta il calore e la pressione del cosiddetto “oro bianco”: una miscela di acqua e vapore acqueo nascosta a oltre due chilometri di profondità nel sottosuolo, convogliata in superficie e capace di azionare un sistema di turbine.

colombia

Sono più di 38.000 i colombiani ‘desaparecidos’ tra il 2007 e il 2009 a causa della violenza dello stato e di gruppi non ufficiali, 18.236 solo lo scorso anno (il 16% in più rispetto a quello precedente), secondo un rapporto dell’Istituto di medicina legale e scienze forensi basato sulle denunce di scomparsa diffuso a Bogotá; nel 2007 se ne erano contati 4323, nel 2008 15.696. “Si tratta di persone giovani, uomini nella maggior parte dei casi” ha detto la direttrice dell’istituto, Janeth Forero, precisando che il dipartimento nord-occidentale di Antioquia, storica roccaforte dei paramilitari di estrema destra, è la zona in cui si sono verificati più casi, passati da 471 del 2008 a 3976 lo scorso anno. Forero ha portato l’attenzione anche sull’indice degli omicidi, cresciuto del 16% nel 2009: “Se ne registrano 39 ogni 100.000 abitanti, un dato significativo se lo confrontiamo con il tasso mondiale che è pari circa a otto omicidi per 100.000 abitanti”. Nel 2009 sono stati 17.717, la stragrande maggioranza per arma da fuoco, con un netto aumento in città come Cali (sud-ovest) e Medellín (capitale di Antioquia), dove sono risultati addirittura il doppio del 2008. “Sono cifre assolutamente scandalose, proprio perché venivamo da una tendenza alla diminuzione” ha evidenziato Forero. Marcos Romero, presidente della ‘Consultoría para los Derechos Humanos y el Desplazamiento en Colombia’ (Codhes), ha osservato che la Colombia “ha già superato il numero dei ‘desaparecidos’ provocati dal regime militare in Argentina e potremmo arrivare a una cifra complessiva di 100.000 nell’ultimo decennio di conflitto interno”.

Siparietto

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ESTERI

ITALIA


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In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

AFGHANISTAN

Un uomo armato ha ucciso oggi a Kandahar, capoluogo della omonima provincia meridionale afghana, un ufficiale della polizia responsabile della prigione cittadina. Lo scrive l'agenzia di stampa Pajhwok. L'attentato, che è stato confermato dal capo della polizia provinciale, gen. Sardar Muhammad Zazai, è avvenuto all'alba, poco dopo che in un attentato erano rimasti feriti due agenti di polizia e due civili vicino al commissariato centrale della città. Il capo della prigione di Kandahar, generale Mayar, ha precisato che il suo collaboratore, colonnello Nabi Gul, è stato ucciso a colpi di pistola nell'area del 7/o distretto di polizia mentre si stava recando al lavoro. Negli ultimi due mesi, ricorda infine la Pajhwok, una ventina fra funzionari amministrativi ed esponenti tribali della provincia sono stati uccisi a Kandahar dove militari afghani e forze della Coalizione internazionale stanno preparando una offensiva per giugno contro i talebani.

ISRAELE: entra a far parte dell'OCSE

Israele entrerà a far parte dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), in base a un voto unanime espresso lunedì scorso dai 31 stati membri. Fonti diplomatiche confermano che anche Estonia e Lituania hanno ricevuto un invito per unirsi all'OCSE. L'Autorità Nazionale Palestinese, guidata dal primo ministro Salam Fayyad, ha criticato duramente la votazione dell'OCSE. Il Ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki ha chiarito in una lettera che: "accettare Israele come paese membro significa dare legittimità alle politiche razziste e aggressive praticate contro la popolazione palestinese." Secondo il ministro, "i posti di blocco israeliani e le altre restrizioni imposte in Cisgiordania, stanno danneggiando l'economia palestinese e sono contrari ai principi del libero commercio proposti dall'OCSE." Israele sarà uno degli stati membri più poveri dell'OCSE. Per rispettare i parametri dell'organizzazione, il governo israeliano dovrà impegnarsi a raggiungere i livelli educativi degli altri paesi e ridurre gli alti indici di povertà della comunità degli Arabi Israeliani e di gran parte degli ebrei ortodossi.

ISRAELE: ultime dichiarazioni di Lieberman

Israele non ha dato alcun consenso al congelamento delle nuove costruzioni nei suoi insediamenti a Gerusalemme est. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman in una conferenza stampa a Tokyo, assicurando che «la vita normale a Gerusalemme continuerà come in tutte le altre città». Citato dal sito di Haaretz, il ministro ha anche fatto un cenno esplicito ai negoziati indiretti con i palestinesi, definendoli come un «processo lungo e complesso», che richiede tempo. Nel corso della sua visita in Giappone, Lieberman ha affermato che Corea del Nord, Iran e Siria collaborano alla nascita di un nuovo 'asse del malè e minacciano l'intero pianeta perché costruiscono armi di distruzione di massa.

SOMALIA

  • Un cargo della compagnia greca Eurobulk battente bandiera liberiana con 24 uomini di equipaggio di nazionalità greca e filippina è stato sequestrato da pirati somali nel Golfo di Aden, secondo quanto riferito dalla Guardia costiera greca. Fonti non ufficiali hanno indicato che il cargo 'Eleni P' trasporta ferro ed era in navigazione dall'Ucraina alla Cina

ECUADOR

Il governo ha annunciato il raggiungimento di due accordi con i dirigenti contadini di Caranavi (regione subtropicale di La Paz), teatro lo scorso fine settimana di gravi scontri tra dimostranti e polizia con almeno due vittime civili e diversi feriti, e la Centrale operaia boliviana (Cob), che da Lunedì ha convocato uno sciopero generale a tempo indeterminato reclamando l’aumento dei salari. Il presidente Evo Morales ha ricevuto nella capitale i rappresentanti della popolazione di Caranavi, che per 13 giorni hanno bloccato la strada che da La Paz porta in Amazzonia per protestare contro la decisione del governo di installare un’industria per la lavorazione degli agrumi nella vicina zona dell’Alto Beni e non a Caranavi, come inizialmente promesso. Morales si è impegnato a costruire due impianti per entrambe le regioni, cominciando proprio da Caranavi, e a fare luce sull’uccisione dei due manifestanti. Il ministro della presidenza Óscar Coca ha inoltre annunciato che anche con la Cob è stata siglata un’intesa che porterà alla sospensione della mobilitazione sindacale. La Cob chiedeva un aumento dei salari superiore al 5% deciso dall’esecutivo e una riforma della legge sulle pensioni del 1996: il governo ha ribadito che l’aumento non potrà superare il 5% ma si applicheranno nuovi meccanismi di distribuzione che porteranno più soldi nelle famiglie che meno guadagnano. E’ stato anche stabilito di abbassare l’età della pensione a 58 anni: per alcuni lavori particolarmente usuranti, come quello del minatore, non si esclude un ulteriore abbassamento. La notizia dei due accordi non ha convinto tutti: alcune organizzazioni scese in piazza con la Cob, dai docenti ai minatori agli operatori sanitari, restano in agitazione in diverse zone del paese.

THAILANDIA

L'esercito tailandese è pronto ad isolare, dalla mezzanotte di stasera, l'accampamento delle camicie rosse nel centro di Bangkok. Il colonnello Sansern Kaewkamnerd, portavoce delle forze armate, ha detto che questo "è l'inizio delle misure per la piena applicazione della legge. Dopo mezzanotte le autorità non lasceranno più entrare nessuno". L'esercito taglierà anche i rifornimenti di acqua e corrente elettrica e ha già invitato i residenti dei quartieri circostanti all'evacuazione. Nei giorni scorsi il primo ministro Abhisit Vejjajiva aveva lanciato un ultimatum: "Se i manifestanti hanno sinceramente accettato il piano di riconciliazione nazionale come dicono, allora dovrebbero andare a casa entro il 12 maggio e discutere successivamente degli altri dettagli". Per ora i manifestanti antigovernativi non sembrano avere intenzione di lasciare l'accampamento, che presidiano dal 3 aprile scorso. "Nessuno, tra le camicie rosse, ha paura della minaccia del taglio dell'acqua e della corrente - ha detto uno dei leader - Inseguiremo i soldati a mani nude, anche se ci sparano con i fucili".

TORINO

Irruzione della polizia, all’alba di questa mattina, dentro a tre case occupate torinesi (l’Asilo di via Alessandria, il Mezcal di Collegno e il Barocchio di Grugliasco), un Centro sociale (l’Askatasuna di corso Regina Margherita) ed alcune case private di compagni. Il quadro non è ancora chiarissimo. Quel che si sa di sicuro è che l’operazione è frutto delle indagini sugli scontri avvenuti durante il primo sgombero de Lostile di corso Vercelli, il dieci dicembre scorso. Pure di sicuro si sa che gli agenti hanno notificato degli obblighi di firma ad alcuni compagni e che altri sono stati messi agli arresti domiciliari, ma non si conoscono con chiarezza in quanti complessivamente siano stati sottoposti a queste misure cautelari. E ancora, di almeno due compagni si sa che sono stati portati in Questura, ma non si conosce la loro destinazione finale.

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gror100512 (last edited 2010-05-12 17:23:49 by anonymous)