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''ennesimo morto sul lavoro Tragedia nel Padovano, vittima un 28enne'''

Un giovane e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto stamani nella zona artigianale di Bovolenta (Padova). La vittima si chiamava Enrico Tamiazzo, 28 anni. Il giovane, che lavorava come lattoniere stava compiendo un sopralluogo sul tetto di una stireria, quando il solaio ha ceduto sotto i suoi piedi. L'uomo e' morto sul colpo e vani sono risultati i soccorsi dell'equipaggio del 118 arrivato sul posto con un elicottero.

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Appunti e note redazionali

Fonti

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Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI messico:continua la detenzione dei compagni\e arrestati ad atenco nel 2006

Continua la detenzione di tre compagni arrestati nel 2006 durante la repressone ad atenco, scagionati da ogni accusa ieri dalla suprema corte messicana. Andiamo ad ascoltare una corrispondenza che racconta l'intera vicenda da una corrispondenza registrata dalla radio.

Kosovo, esplosione al corteo di Mitrovica: 12 feriti e un morto

Un'esplosione ha ucciso una persona e provocato 12 feriti durante una manifestazione di 600 cittadini serbi che protestavano contro l'apertura di un ufficio amministrativo di rappresentanza della maggioranza albanese nella città di Mitrovica, Kosovo settentrionale. La detonazione dell'ordigno ha causato la morte del pediatra Mesud Dzekovic, colpito nel petto e intorno al cuore, dopo alcune ore di ricovero in ospedale.La divisione della città in due parti riflette la distanza tra la comunità albanese e la minoranza serba (circa 20 mila persone) che rifiuta l'indipendenza del Kosovo dalla madrepatria, dichiarata unilateralmente nel 2008. Il fiume Ibar divide la zona sud dove vivono gli albanesi dal nord dove abitano i serbi. Lo scorso maggio, le forze di pace della Nato sono dovute intervenire per sedare gli scontri tra migliaia di serbi e albanesi in concomitanza con le elezioni politiche organizzate nella parte settentrionale di Mitrovica dal governo di Belgrado. La pace in Kosovo è mantenuta dai 10 mila soldati delle forze Nato e dalla polizia dell'Unione europea. Il presidente serbo Boris Tadic, il suo omologo kosovaro Fatmir Sejdiu, e la portavoce della missione europea Eulex Irina Gudeljevic hanno condannato duramente l'esplosione odierna. "Invitiamo a evitare ogni azione sucettibile di portare a un aggravamento della situazione", ha chiarito Gudeljevic. La violenza danneggia gli interessi di tutti i cittadini del Kosovo, secondo il presidente Sejdiu.

Iraq, aviazione turca bombarda basi del Pkk nel nord del Paese La notte scorsa l'aviazione di Ankara ha bombardato le basi dei ribelli del partito curdo dei lavoratori (Pkk) in Iraq.Il raid aereo di stanotte, secondo quanto dichiarato dal portavoce del Pkk, ha distrutto un'abitazione ma non ha provocato morti.I guerriglieri curdi, che rivendicano la costruzione di uno Stato sovrano e indipendente, nelle ultime settimane hanno intensificato gli attacchi contro l'esercito in territorio turco provocando solo nell'ultimo mese cinquanta morti.L'obiettivo dell'esercito turco, che colpisce le basi irachene degli indipendentisti curdi dal 2007, era la sede di comando del Pkk situata in una regione al nord al confine tra Iran e Turchia.

ITALIA Secondo round dello sciopero generale Cgil, 25mila in piazza a Torino Secondo round dello sciopero generale della Cgil, dopo il primo troncone dello sciopero datosi nella giornata del 25 giugno. Sciopero indetto dentro la cornice della protesta contro la manovra finanziaria del governo Berlusconi. Una mobilitazione, quella di quest'oggi, che ha coinvolto le tre regioni che mancavano ancora all'appello nella discesa in piazza (Piemonte, Liguria e Toscana), che ha portato migliaia di persone in piazza nonostante sconti la perdita di potenza mediale quindi politica nella tempistica, segno di ciò è l'ignoramento ricevuto dai media mainstream. Astensione dal lavoro dei lavoratori del pubblico e del privato che nelle città interessate ha comportato disagi e problemi in più settori (trasporti, uffici, scuole, banche, etc), esprimendosi pubblicamente con cortei presidi e comizi sindacali, ma sprovvisto dello sprint anche emozionale che ha caratterizzato lo sciopero del 25 giugno con la "questione Pomigliano", non che oggi ciò sia stato rimosso (...) ma si è inevitabilmente dato in forme e intensità diverse. Le parole d'ordine che hanno attraversato le manifestazioni odierne sono state quelle contro i tagli della finanziaria e contro la precarietà imposta, ovviamente non diversamente da quelle del 25 giugno, giornata nella quale ha però avuto la forza e la capacità di imporsi, dominare e cambiare di segno lo sciopero la battaglia contro la ristrutturazione Fiat a Pomigliano d'Arco.Il corteo più importante è stato quello di Torino: 25mila persone hanno partecipato al corteo indetto dal sindacato con partenza da Porta Susa. Nei numeri la risposta della piazza è stata notevole, presenti tutte le articolazioni del settore pubblico e privato della Cgil. Uno degli spezzoni più numerosi è stato quello dei dipendenti pubblici, categoria tra le più colpite dai provvedimenti governativi. Quello più vivace e interessante quello dei metalmeccanici della Fiom, ovviamente tra i pochi a saper sfruttare e continuare l'onda della sconfitta inflitta a Casa Fiat con il referendum di Pomigliano d'Arco. Emblematico di quanto si è giocato e si sta giocando (in termini di contrapposizione) dentro la Cgil, nell'andare a comporre il corteo, quindi nel declinare politicamente l'urto della piazza, la scelta di relegare al fondo del corteo lo spezzone delle tute blu dei metalmeccanici... quantitativamente i più numerosi, qualitativamente i più significativi. Altra presenza meritevole di nota lo spezzoncino dei lavoratori Rai di Torino, capaci di rendersi visibili attraverso la caratterizzazione della loro partecipazione con il colore giallo ma anche con il rimbombo delle vuvuzela e degli slogan... Hanno preso parte al corteo torinese anche altri soggetti al di fuori della Cgil, ad esempio i lavoratori e le lavoratrici dell'Ala.To, contenitore autorganizzato ed eterogeneo che ha puntato sulla scadenza dello sciopero generale contraddistinguendosi anche attraverso l'elaborazione di un appello proprio per il corteo. Sintesi delle rivendicazioni portate in strada lo striscione: "La lotta Pomigliano è la lotta di tutti!".Piazze piene anche a Genova e Firenze, come in molte altre città dove si è andata a dispiegare la giornata di sciopero di quest'oggi.

ennesimo morto sul lavoro Tragedia nel Padovano, vittima un 28enne

Un giovane e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto stamani nella zona artigianale di Bovolenta (Padova). La vittima si chiamava Enrico Tamiazzo, 28 anni. Il giovane, che lavorava come lattoniere stava compiendo un sopralluogo sul tetto di una stireria, quando il solaio ha ceduto sotto i suoi piedi. L'uomo e' morto sul colpo e vani sono risultati i soccorsi dell'equipaggio del 118 arrivato sul posto con un elicottero.

Per la scuola italiana travolta dai tagli, l'unico segno più è per gli insegnanti di Religione.

  • Il ministero dell'Istruzione ha appena pubblicato l'annuale dossier dal titolo "La scuola statale - sintesi dei dati, anno scolastico 2009/2010": il corposo volume di 342 pagine che contiene tutti i numeri dell'anno appena trascorso. Una pubblicazione di routine, che quest'anno però riserva una sorpresa: in mezzo a tanti segni meno, rispetto al 2008/2009 una delle poche voci che cresce è quella dei docenti di Religione. E' lo stesso ministero a certificarlo.

Il confronto con un anno fa consegna un quadro della scuola italiana con sacrifici per tutti, dagli alunni disabili ai precari, tranne che per gli insegnanti di Religione. Un dato che appare in netta controtendenza col taglio delle classi e con il lento ma graduale spopolamento delle aule quando sale in cattedra il docente individuato dal vescovo. Quella dei docenti che impartiscono l'unica ora di lezione facoltativa prevista dall'ordinamento scolastico italiano è questione che ha destato sempre polemiche.Quando nel 2004 l'allora ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, pensò di stabilizzarli attraverso due distinti concorsi il mondo politico-sindacale si spaccò in due. Anche perché tra i titoli necessari per accedere al concorso, riservato a coloro che avevano prestato servizio per almeno 4 anni negli ultimi dieci (dal 1993/1994 al 2002/2003), occorreva essere in possesso dell'idoneità rilasciata dall'ordinario diocesano. Ma il secondo governo Berlusconi non si curò troppo delle polemiche e bandì ugualmente il concorso, che nel settembre 2005 consentì per la prima volta nella storia dello Stato italiano l'immissione in ruolo dei primi 9167 docenti di Religione. Da allora il loro numero è sempre cresciuto, fino alla cifra record (26.326 unità) dell'anno scolastico appena archiviato. I quasi 14 mila prof di ruolo, in leggera flessione rispetto a 12 mesi fa, sono stati abbondantemente compensati dai colleghi precari: 12.446 in tutto.Nel frattempo, la scuola italiana è stata oggetto di tagli senza precedenti. Nel triennio 2009/2012 spariranno 133 mila cattedre per un totale di 8 miliardi di euro. Ma non solo: l'incremento degli alunni disabili (da 175.778 a 181.177 unità) è stato fronteggiato con un taglio netto di oltre 300 cattedre di sostegno. Quasi 37 mila alunni in più sono stati stipati in 4 mila classi in meno. E sono diminuiti persino i plessi scolastici: 92 in meno. È toccato al personale della scuola pagare il prezzo più alto al risanamento dei conti pubblici. In un solo anno gli insegnanti di ruolo sono calati del 4%, senza nessun recupero da parte dei precari che hanno dovuto salutare quasi 14 mila incarichi con relativo stipendio. Per non parlare del personale di segreteria, dei bidelli e dei tecnici di laboratorio: meno 6% in 12 mesi.

La moglie ha un carattere forte? Maltrattarla non è reato sentenza choch della cassazione Avere un carattere forte e non lasciarsi intimorire dall'atteggiamento violento del marito potrebbe costare, alle mogli vittime di violenze, l'assoluzione del consorte. La Cassazione, infatti, ha annullato la condanna a 8 mesi di reclusione nei confronti di un marito accusato di aver maltrattato la moglie per tre anni. Dinanzi alla Suprema Corte il marito aggressivo ha sostenuto con successo che non si trattava di maltrattamenti in quanto la moglie "non era per nulla intimorita" dal comportamento del coniuge, ma solo "scossa, esasperata, molto carica emotivamente".L'uomo, residente a Livigno, era stato condannato, pure con la concessione delle attenuanti, sia dal Tribunale di Sondrio che dalla Corte d'Appello di Milano, che avevano accolto le lamentele della moglie. Una condanna percepita come eccessiva dal marito che si è rivolto alla Cassazione con successo, sostenendo che gli stessi giudici di Appello avevano rilevato come la moglie avesse un "carattere forte" e che dunque non era affatto intimorita dal suo atteggiamento. In sostanza, la tesi difensiva, accolta da piazza Cavour, si è basata sul fatto che i giudici "hanno scambiato per sopraffazione un semplice clima di tensione" tra coniugi.La Cassazione - con la sentenza 25138 - ha dato dunque ragione al marito, rilevando che non si può considerare come "condotta vessatoria" l'atteggiamento aggressivo non caratterizzato da "abitualità". I fatti "incriminati" in questa vicenda - prosegue la Cassazione - "appaiono risolversi in alcuni limitati episodi di ingiurie, minacce e percosse nell'arco di tre anni (per i quali la moglie ha rimesso la querela), che non rendono di per sé integrato il connotato di abitualità della condotta di sopraffazione". Così la condanna a 8 mesi è stata annullata "perché il fatto non sussiste".

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

LAHORE: ATTENTATI IN TEMPIO SUFI, DECINE DI VITTIME

Sono oltre 40 le vittime causate ieri sera a Lahore da tre esplosioni avvenute in rapida sequenza all’interno di uno dei complessi religiosi più frequentati di questa metropoli del Pakistan nord-orientale: lo hanno riferito oggi responsabili della polizia, secondo i quali la strage è stata compiuta da attentatori suicidi. Le deflagrazioni si sono verificate in un cortile e all’interno dell’edificio principale di Data Darbar, un santuario dove ieri sera circa 3000 musulmani della corrente sufi stavano assistendo a spettacoli di canto e danza. In questo tempio sono custodite le spoglie di Data Gunj Baksh, sufi persiano che visse nel X secolo. La tesi degli attentati suicidi è accreditata anche da alcune immagini diffuse dall’emittente “Geo TV”, ricavate da telecamere a circuito chiuso. Sempre a Lahore, in Maggio, l’incursione di gruppi di uomini armati in due moschee e il successivo intervento della polizia avevano causato più di 70 vittime. Il governo e l’esercito pachistano sono ormai da anni impegnati in un’ampia offensiva contro la guerriglia taleban, forte soprattutto nelle zone tribali al confine con l’Afghanistan.

Afghanistan: talebani attaccano sede Ong USA, 8 morti

KABUL - Un commando di cinque kamikaze talebani hanno attaccato la notte scorsa a Kunduz City, capoluogo dell'omonima provincia settentrionale afghana, la sede della ong americana Development Alternatives Inc (Dai), causando la morte di almeno otto persone fra cui un cittadino tedesco. I feriti sono una trentina. Lo ha reso noto il governatore provinciale, Muhammad Omar.

Il governatore provinciale, Muhammad Omar, ha detto che nella lunga sparatoria fra gli insorti e le forze di sicurezza afghane e internazionali fuori e dentro la sede della ong almeno cinque kamikaze e tre civili (uno tedesco) sono morti.

Senza voler fornire precisioni sulle vittime, Omar ha detto che fra le vittime vi sono "un certo numero di agenti della sicurezza afghani e stranieri".

Da parte sua un medico, Humanyoon Khamosh, ha indicato che almeno 24 feriti sono stati ricoverati in ospedale ed un altro numero imprecisato nella struttura medica del Gruppo di ricostruzione provinciale (Prt) della citta'.

Thailandia, separatisti all'attacco nel sud musulmano: uccisi 5 poliziotti

La notte scorsa, guerriglieri separatisti islamici malesi del Fronte Rivoluzionario Nazionale (Brn) hanno fatto esplodere una bomba e hanno aperto il fuoco contro le forze di sicurezza nel sud della Thailandia, nella provincia di Narathiwat, uccidendo cinque agenti di polizia. Le vittime erano di pattuglia notturna a bordo di un fuoristrada quando sono stati attaccati, spiega il luogotenente Pairat Kiatjaroensiri, aggiungendo che i ribelli hanno poi rubato quattro fucili e sono fuggiti. Nelle province di Pattani, Yala e Narathiwat, al confine con la Malesia, nel profondo sud a maggioranza musulmana della buddista Thailandia, i combattimenti tra separatisti (legati ad Al Qaeda secondo al Cia) e le forze armate governative (appoggiate da consiglieri militari Usa) vanno avanti da circa sei anni: oltre 4 mila i morti finora.

EX-DITTATORE VIDELA A PROCESSO, LA PRIMA VOLTA DAL 1985

Jorge Rafael Videla, 85 anni, primo dei quattro presidenti ‘de facto’ che si alternarono al potere durante l’ultima dittatura (1976-1983), tornerà a sedere oggi sul banco degli imputati per crimini di lesa umanità di fronte a un tribunale di Córdoba, nel centro del paese. Non accadeva dal 1985, anno dello storico ‘Processo alle giunte’ concluso con la condanna all’ergastolo per Videla e l’ammiraglio Emilio Massera e pesanti pene inflitte ad altri ex-gerarchi del regime, poi annullate dall’indulto concesso nel 1990 dall’allora presidente Carlos Menem; l’indulto fu infine dichiarato incostituzionale dalla magistratura argentina nel 2007, con un pronunciamento confermato successivamente dalla Corte Suprema. Videla e altri 24 imputati, tra cui l’ex-generale Luciano Benjamín Menéndez, dovranno rispondere della fucilazione di 32 detenuti politici uccisi nella zona di Córdoba tra l’Aprile e l’Ottobre 1976 col falso pretesto che avessero tentato l’evasione dal carcere di San Martín. Secondo gli organismi a difesa dei diritti umani, il processo che si apre oggi è il più importante dopo quello alle giunte militari. La lunga storia giudiziaria di Videla si era riaperta nel 1998, quando l’ex-dittatore fu incriminato per il rapimento di neonati figli di ‘desaparecidos’, reato non coperto dalle leggi di amnistia approvate dal presidente Raúl Alfonsín (1983-1989), note come 'Obbedienza Dovuta' e 'Punto Finale', e infine cancellate nel 2003 dalla Corte Suprema con una decisione che ha permesso la riapertura dei processi per i crimini perpetrati durante la dittatura. Di recente Videla ha accumulato un'altra incriminazione per 40 casi di omicidi, sequestri e torture; ad Agosto affronterà un altro processo a Santiago del Estero per l’uccisione di uno studente, Cecilio Kamenetsky.

Messico, scontri tra narcotrafficanti lungo il confine Usa: 21 morti

Ventuno persone sono morte negli scontri tra narcotrafficanti nei dintorni di Nogales, nello stato di Sonora, nord del Messico. La sparatoria, probabilmente, è stata causata dalla lotta tra il cartello di Sinaloa guidato da "El Chapo" Guzman e il cartello di Beltran Leyva per il controllo delle rotte della droga verso gli Stati Uniti. La polizia ha catturato nove persone coinvolte nell'episodio. Nello stato settentrionale di Chihuahua, sempre lungo il confine con gli Stati Uniti, un gruppo armato ha ucciso Sandra Salas, un assistente procuratore generale e una guardia del corpo mentre erano a bordo di una jeep. L'altra guardia del corpo è rimasta ferita nello scontro. Salas era responsabile del controllo delle attività degli altri procuratori e delle unità investigative speciali. Le autorità messicane sono in allerta dopo l'uccisione di lunedì scorso di Rodolfo Torres, candidato governatore nello stato di Tamaulipas. Domenica i cittadini saranno chiamati a votare in 14 stati della repubblica federale messicana. Le tensioni tra narcotrafficanti potrebbero essere determinate anche da un tentativo di influenzare il voto. Giovedì scorso, è stata trovata una testa mozzata davanti alla casa di Hector Murgia, candidato sindaco del partito rivoluzionario istituzionale (Pri) a Ciudad Juárez. Si tratta di un chiaro segno di intimidazione da parte delle pandillas locali. La guerra tra narcos sta diventando sempre più serrata. Tra il 2008 e il 2009, sono morte 5 mila persone. Dal lancio della controffensiva governativa, dopo l'elezione del presidente Felipe Calderón nel 2006, sono state uccise almeno 23 mila persone. La maggior parte sono agenti di polizia e appartenenti alle organizzazione del narcotraffico.

A Vigevano multato chi siede sotto monumento

Due ragazze multate a Vigevano, in Lombardia, riaccendono le polemiche sulle ordinanze comunali riguardanti il decoro urbano, dei cittadini e dei turisti, specialmente in occasione del periodo estivo. L'episodio, riferito stamani dal quotidiano La Stampa, e' avvenuto mercoledi' scorso quando le due giovani, di 24 e 25 anni, entrambe del luogo, sono state 'pizzicate' di pomeriggio sotto la statua di S.Giovannino, in piazza Ducale, cuore della cittadina, e sono state sanzionate con 160 euro di multa. Dal Municipio hanno fatto sapere che i ragazzi che si siedono li' lasciano sempre tutto sporco. Le ragazze hanno replicato che loro stavano solo parlando non bivaccando. E il caso, intanto, e' diventato politico, anche per la severita', riferita dalle due ragazze multate, dell'intervento dei vigili.

ITALIA

Un giovane italiano su tre non lavora

Il numero di persone in cerca di occupazione, invece, diminuisce dello 0,1% rispetto ad aprile, ma cresce del 15,5% nel confronto con maggio di un anno fa: in totale si tratta di 2,173 milioni di persone.

Dati negativi per i giovani. A maggio il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 29,2%, con un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad aprile e di 4,7 punti su base annua.

La disoccupazione maschile, spiega l'Istat, a maggio è diminuzione dello 0,6% rispetto ad aprile, ma in aumento del 16,8% nel confronto con lo stesso mese dell'anno scorso. Il numero di donne disoccupate aumenta dello 0,3% su base mensile e del 14% rispetto a maggio 2009.

Il tasso di disoccupazione maschile è pari al 7,7%, stabile rispetto ad aprile e in aumento su maggio 2009 di 1,1 punti percentuali, mentre quello femminile è al 10,1%, in crescita rispetto al mese prima (0,1 punti) e su base annua (1,2 punti).

Il numero di occupati, invece, cala dello 0,2% rispetto ad aprile (quando era aumentato dello 0,2%) e dell'1,1% nel confronto con maggio di un anno fa. Il tasso di occupazione Š pari al 56,9%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e di 0,8 punti su base annua. L'occupazione maschile è invariata rispetto ad aprile e in riduzione dell'1,1% su base tendenziale.

L'occupazione femminile cala invece dello 0,4% rispetto al mese prima e dell'1,2% nel confronto con maggio 2009. Il tasso di occupazione maschile - evidenzia l'istituto di statistica - Š pari al 67,9%, invariato nell'ultimo mese e in calo di 0,8 punti percentuali negli ultimi 12 mesi.

Il tasso di occupazione femminile Š pari al 46%, con una riduzione di 0,2 punti rispetto ad aprile e di 0,8 punti su base annua. Il numero di inattivi tra 15 e 64 anni, poi, aumenta dello 0,4% nel confronto mensile e dello 0,9% rispetto a maggio dell'anno scorso.

Il tasso di inattività è pari al 37,7%, con un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto sia ad aprile sia a maggio 2009. Gli uomini inattivi sono in crescita dello 0,4% tra aprile e maggio e dello 0,7% su base annua, mentre le donne inattive presentano aumenti rispettivamente pari allo 0,5% e all'1%.

I dati diffusi oggi dall`Istat sulla disoccupazione sono "uno schiaffo a questo Governo che non riconosce la profondità della crisi e dei processi sociali che stanno mettendo ai margini i lavoratori, soprattutto i precari, i giovani e le donne, le piccole e medie imprese e gli artigiani".

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror10072 (last edited 2010-07-02 17:09:52 by anonymous)