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La comunità degli eunuchi di New Delhi avrà diritto a una pensione di vecchiaia consistente in un minimo mensile di mille rupie (circa 17 euro). Lo ha deciso l'amministrazione cittadina, secondo quanto riporta oggi il quotidiano Times of India. Secondo stime ufficiali, nella capitale indiana gli eunuchi sono circa 300 mila, ma come spesso accade nelle altre parti dell'India, sono emarginati e vivono in misere condizioni, anche se di recente sono stati riconosciuti i loro diritti politici. «Solo quelli giovani sono in grado di guadagnarsi da vivere, mentre quelli che hanno più di 40 anni sono disperati, perchè non hanno abbastanza da mangiare e cure mediche», ha detto Jagdish Mamgain, un responsabile della Municipal Corporation di Delhi (Mcd). La loro categoria sarà quindi inclusa nella lista dei beneficiari del minimo pensionistico che comprende anche handicappati, vedove e orfani. Gli eunuchi indiani, tra cui ci sono transessuali e castrati, sono considerati di buon auspicio in occasione di matrimoni e nascite, secondo la tradizione popolare, ma molti di loro finiscono nel giro della prostituzione o dell'accattonaggio.

RUSSIA: MULTA PER GIORNALISTA MASSACRATO DI BOTTE NEL 2008 (ANSA-AFP) -

MOSCA, 10 NOV - Il giornalista russo Mikhail Beketov, massacrato di botte nel 2008 a Mosca e da allora su una sedia a rotelle, incapace di parlare, è stato condannato al pagamento di una ammenda per diffamazione. Beketov è stato condannato al pagamento di 5.000 rubli (circa 116 euro) per aver «diffamato» il sindaco di Khimki (periferia di Mosca), Vladimir Streltchenko: il giornalista aveva accusato il politico di essere uno «sponsor della politica del terrore» dopo le minacce e le intimidazioni arrivate allo stesso Beketov ed altri militanti ecologisti che si opponevano al progetto di una autostrada che doveva passare per una foresta nei pressi di Khimki. Il progetto è poi stato congelato dal presidente Dmitri Medvedev. Beketov, direttore del quotidiano 'Khimkinskaia Pravdà, pubblicato nel sobborgo di Khimki, venne trovato il 13 novembre 2008 svenuto e coperto di sangue in una strada vicino alla sua abitazione. Dopo un mese di coma, i medici gli amputarono una gamba. Da allora, il giornalista è stato sottoposto a otto interventi chirurgici. È costretto su una sedia a rotelle ed è incapace di parlare. Non dovrà pagare la multa perchè i fatti sono prescritti. Sabato e domenica scorsi, altri due giornalisti sono stati aggrediti: Oleg Kashin, cronista del quotidiano Kommersant, e Anatoli Adamciuk, del Zhukovskie Vesti. Entrambi sono in gravi condizioni. Anche nel loro caso, si sospetta che le aggressioni siano collegate alla «battaglia sulla foresta di Khimki»

PALESTINA

Un importante esponente politico di Hamas in Cisgiordania, Mahmud al-Ramahi, è stato arrestato la scorsa notte nella propria abitazione di Ramallah (Cisgiordania) da un unità dell'esercito israeliano. Lo ha riferito Hamas, nei propri siti web. La notizia è stata in seguito confermata dalla radio militare israeliana, che non ha tuttavia spiegato le ragioni dell'arresto. Parlamentare nel Consiglio legislativo palestinese (il parlamento dell'Anp), al-Ramahi vi funge da Segretario. Aveva già scontato tre anni di detenzione in Israele in seguito al rapimento a Gaza (giugno 2006) del caporale israeliano Ghilad Shalit. Aveva riacquistato la libertà all'inizio di quest'anno. Alcune settimane fa Israele ha peraltro arrestato «per ragioni di sicurezza» un altro esponente politico di Hamas in Cisgiordania, il parlamentare Hatem Qafeish.

[13:04:51] Valentina Perniciaro: PALESTINA

Un importante esponente politico di Hamas in Cisgiordania, Mahmud al-Ramahi, è stato arrestato la scorsa notte nella propria abitazione di Ramallah (Cisgiordania) da un unità dell'esercito israeliano. Lo ha riferito Hamas, nei propri siti web. La notizia è stata in seguito confermata dalla radio militare israeliana, che non ha tuttavia spiegato le ragioni dell'arresto. Parlamentare nel Consiglio legislativo palestinese (il parlamento dell'Anp), al-Ramahi vi funge da Segretario. Aveva già scontato tre anni di detenzione in Israele in seguito al rapimento a Gaza (giugno 2006) del caporale israeliano Ghilad Shalit. Aveva riacquistato la libertà all'inizio di quest'anno. Alcune settimane fa Israele ha peraltro arrestato «per ragioni di sicurezza» un altro esponente politico di Hamas in Cisgiordania, il parlamentare Hatem Qafeish.

IRAQ

I cristiani in Iraq sono stati presi nuovamente di mira da al Qaida con attacchi in grande stile ieri sera e questa mattina, quando almeno dieci bombe e due colpi di mortaio sono esplosi contro loro abitazioni in varie zone di Baghdad, provocando la morte e il ferimento di numerose persone, ingenti danni materiali e alimentando il terrore già diffuso tra la loro comunità. Gli attentati hanno preso di mira anche una chiesa, che è rimasta danneggiata, secondo una fonte del ministero della difesa. Il bilancio delle vittime dell'attacco di questa mattina è ancora poco chiaro: anonime fonti del ministero degli interni parlano di tre morti e 26 feriti, mentre fonti altrettanto anonime del ministero della difesa di sei morti e 33 feriti. Anche sulle esplosioni di ieri sera ci sono stime diverse. Il ministero degli interni aveva riferito solo di danni materiali, mentre il vicario episcopale siro-cattolico di Baghdad, Mons. Pius Kasha, ha affermato che ci sono tre feriti, tra i quali un bimbo di quattro mesi. Appena dieci giorni fa la cattedrale siro-cattolica di Baghdad era stata presa d'assalto durante la messa domenicale da un commando di terroristi, che aveva poi causato la morte di 46 civili, tra cui tre preti, e di sette membri delle forze di sicurezza. Il giorno dopo al Qaida aveva rivendicato via internet «l'operazione», affermando allo stesso tempo che «tutti i centri, organizzazioni, istituzioni, dirigenti e fedeli cristiani sono bersagli legittimi per i mujaheddin»

ALGERIA

Un centinaio di contrabbandieri hanno preso d'assalto ieri due ospedali algerini, nei pressi della frontiera con la Tunisia, per liberare due compagni feriti durante un inseguimento con la gendarmeria. A poche ore di distanza, gli ospedali di Oum el Bouaghi e Tebessa, sono stati invasi dalla folla composta anche da donne e bambini, riporta la stampa algerina, che bloccando gli agenti di sicurezza è riuscita a far scappare i due feriti. In queste ore, scrive Libertè, continuano le ricerche dei due fuggitivi, mentre numerose persone coinvolte nella vicenda sono state arrestate. Carburante, meno caro in Algeria, ma anche rame, alimenti, vestiti, e, a pochi giorni dall'Aid El Kebir, anche montoni, vengono introdotti illegalmente in Tunisia e in Marocco

NIGERIA

Sciopero generale in Nigeria. I due principali sindacati del Paese più popoloso dell'Africa hanno indetto una protesta di tre giorni con lo scopo di ottenere un aumento del salario minimo. Secondo quanto riporta la stampa locale, Lagos, capitale economica del Paese, sembra una città deserta. Ad incrociare le braccia, secondo il Times of Nigeria, personale delle banche, università e trasporti, dopo il fallimento del tavolo delle trattative tra i sindacati e il presidente Jonathan Goodluck. «Le aule delle università sono chiuse» ha commentato uno studente citato da AfricaNews. Il quotidiano Nigerian Tribune aggiunge che la sicurezza in alcune zone calde del Paese è stata rafforzata per prevenire azioni criminali. Porti, aeroporti, stazioni, installazioni petrolifere, oltre alla villa presidenziale e alla sede dell'Assemblea nazionale, sono presidiate da personale di sicurezza altamente qualificato. Un ulteriore rafforzamento di polizia e militari è stato disposto anche nella zona meridionale del sud, nei pressi del delta del Niger dove sono particolarmente attivi i ribelli del Mend. L'ispettore generale di polizia (Igp) Alhaji Hafiz Ringim ha comunicato di avere alzato l'allerta al colore rosso, in tutti gli Stati della Nigeria per prevenire azioni criminali e mantenere l'ordine. I sindacati confederali della Nigeria Labour Congress (Nlc) e del Trade Union Congress (Tuc)chiedono che il salario minimo mensile sia portato dai quasi 50 euro a circa 100 euro, vista la crescente inflazione e l'aumento del costo della vita. Un nuovo incontro è previsto oggi pomeriggio tra i sindacati e il presidente Goodluck

PAKISTAN

almeno 15 sospetti militanti integralisti sono stati uccisi nella provincia tribale di Orakzai da bombardamenti delle forze aeree pachistane. Lo sostiene il sito on line del quotidiano Dawn citando fonti militari. L'attacco è stato diretto contro tre covi dei ribelli. Nella campagna militare di Islambad in corso nella regione nord occidentale, sono stati uccisi circa 600 militanti e 18 soldati, secondo fonti non verificabili in maniera indipendente

HAITI

Sono oltre 550 le vittime del colera ad Haiti da quando l'epidemia è scoppiata tre settimane fa. A riferirlo è stato il ministero della Sanità a Port-au-Prince: da quando sono stati segnalati i primi casi il 19 ottobre scorso il colera è stato diagnosticato ad almeno 8138 persone, la maggior parte delle quali da allora ad oggi si è perfettamente ripresa. Crescono intanto i timori legati alle notizie sulla diffusione del colera a Port-au-Prince, dove un milione di persone cira ancora vive nei campi allestiti all'indomani del terremoto di gennaio.

BRASILE

Si è conclusa con 18 vittime tra i reclusi la sommossa carceraria scoppiata Lunedì sera nel penitenziario di Pedrinhas a São Luis, nella capitale dello stato nord-orientale del Maranhão. I detenuti, che avevano preso il controllo di un padiglione trattenendo in ostaggio sei secondini – uni dei quali gravemente ferito – hanno accettato di arrendersi dopo un negoziato con le autorità carcerarie. Secondo fonti di stampa brasiliane, i reclusi uccisi sarebbero stati tutti vittime di un ‘regolamento di conti’ tra bande rivali di due delle sei unità che compongono il complesso penitenziario, il più grande della città, capace di accogliere 2000 persone; attualmente, tuttavia, ne conta il doppio. I detenuti avevano inizialmente respinto il negoziato, spingendo la governatrice del Maranhão, Roseana Sarney, a chiedere l’aiuto del ministro di Giustizia, Luiz Paulo Barreto, che ha disposto un cordone attorno al carcere coinvolgendo anche la Forza nazionale di sicurezza. La situazione si è sbloccata con l’intervento del pastore evangelico Marcos Pereira e del giudice Marcelo Lobao. Secondo gli inquirenti, l’intenzione iniziale dei detenuti era la fuga: solo in un secondo momento avrebbero posto una serie di condizioni, tra cui l’allontanamento dei detenuti appartenenti a bande criminali rivali e miglioramenti delle condizioni di vita nel presidio.

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gror101110 (last edited 2010-11-10 12:10:32 by anonymous)