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ESTERI

ITALIA

MILANO. Espulso Mohamed: che aveva protestato davanti al consolato Mohamed, il ragazzo egiziano che da lunedì si trovava nel Cie di via Corelli di Milano dopo la protesta sotto il consolato egiziano, è stato espulso oggi. A riportarlo al Cairo, un volo della “Egyptair” fissato per le ore 14.05 di oggi dall'aeroporto di Malpensa. “Stanno applicando una procedura speciale per colpire questo ragazzo - denuncia Umberto Gobbi dell'associazione Diritti per tutti di Brescia - è un'odiosa rappresaglia”. Gli avvocati di Mohamed infatti non hanno avuto il tempo di presentare il ricorso contro l'espulsione.

Da Brescia e da Milano sono partiti alcuni manifestanti che vogliono raggiungere l'aeroporto di Malpensa per cercare di fermare l'espulsione di “Mimmo”, così era conosciuto il giovane egiziano. Era stato fermato lunedì, mentre cercava di evitare l'espulsione, poi avvenuta, di altri nove cittadini egiziani fermati dopo i tafferugli avvenuti a Brescia, sotto la gru.

“Le autorità non hanno seguito le procedure. O meglio: hanno applicato la procedura in modo che il diritto alla difesa non possa essere applicato”, commenta l'avvocato Pietro Massarotto, presidente del Naga. Il provvedimento di espulsione era stato adottato il 15 novembre e solo ieri, in tarda serata, c'era stata la convalida. “Mi ero dato la giornata di domani come termine per presentare ricorso al Tar e alla corte europea per i diritti umani - aggiunge Massarotto - ma era impossibile farlo in 24 ore”.

Saranno espulsi entro oggi (18 novembre) dall'Italia i due egiziani alla guida della protesta dei migranti che per 17 giorni sono rimasti su una gru a Brescia per protestare contro la mancata sanatoria. Lo annuncia il viceministro degli Esteri egiziano con delega ai rapporti con le comunità all'estero, Muhammad Abdel Hakim, al quotidiano on-line del Cairo Masrawi. "Le autorità italiane - ha spiegato il diplomatico - hanno deciso di espellere i due egiziani, Muhammad al-Haja di 28 anni e Muhammad Shaaban di 20 anni, che guidavano la protesta degli immigrati rimasti sulla gru. Saranno rimpatriati questa sera".

Secondo l'esponente del governo egiziano, i due suoi connazionali sarebbero stati riconosciuti come leader della protesta culminata il 30 ottobre, dopo una manifestazione a Brescia, con la decisione di sei lavoratori immigrati, rimasti poco dopo in quattro, di salire su una gru di Milano per protestare contro il mancato rilascio del permesso di soggiorno e per chiedere una sanatoria "per tutti gli immigrati che lavorano".

A Roma presidio sotto la pioggia per la regolarizzazione

Le organizzazioni sociali e sindacali chiedono “atti concreti e responsabili” da parte del governo. Russo: “Clandestini dopo venti anni di lavoro in Italia” La richiesta delle organizzazioni, dunque, è quella di recepire la direttiva europea n.52 che permetterebbe di estendere la possibilità di usufruire dell’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione anche da parte di chi denuncia di essere stato costretto al lavoro irregolare. Una seconda richiesta è quella della proroga del permesso di soggiorno per chi, dopo aver perso il lavoro, ha tempo solo sei mesi per trovarne uno nuovo. “Sono innumerevoli i casi di lavoratori immigrati che hanno perso il permesso di soggiorno pur vivendo in Italia da anche venti anni con i loro figli e le loro famiglie

Migrazione “circolare”: 4 mila con contratto temporaneo e ripetuto Aumentano i lavoratori stagionali: poco più di 1.600 nel 1992, nel 2010 erano 80 mila. I flussi stagionali passano da 1.659 del 1992 a 80.000 del 2006

L’immigrazione in Italia è anche “circolare”: è uno dei dati che emergono dal terzo rapporto di Emn Italia (European migration network) su “Mercato occupazionale e immigrazione”, presentato oggi a Roma. Il concetto di migrazione circolare si è introdotto recentemente nella giurisprudenza italiana ed europea: secondo la definizione della Commissione europea, si basa su un rapporto di lavoro temporaneo e ripetuto, caratterizzato proprio dalla possibilità di essere rinnovato. In Italia, si inizia a parlare di immigrazione circolare nel decreto flussi sugli stagionali per il l 2010, che prevede l’ingresso di 80.000 lavoratori: 4.000 posti sono riservati dal ministero del Lavoro all’avvio di “progetti speciali al fine di favorire programmi di migrazione circolare”.

Il Rapporto riprende poi alcuni dati sui flussi stagionali, che sono passati da 1.659 del 1992 a 80.000 del 2006: lavoratori destinati in maggior parte al settore agricolo e per un terzo circa al settore turistico. Una forma innovativa di migrazioni circolari sarà presto contemplata dalla “Direttiva sulla carta blu”, che dal 2011 sarà rilasciata a cittadini non comunitari in possesso di un titolo di istruzione superiore per lo svolgimento di un lavoro altamente qualificato.

Altri dati del Rapporto sono ricavati dall’archivio visti del ministero degli Affari esteri, in base a cui nel 2009 sono venuti in Italia 31.394 immigrati per un periodo di tre mesi: un decimo rispetto a quelli venuti dall’estero per un inserimento stabile. L’archivio dell’Istat sui residenti rivela inoltre che nel periodo 2003-2008 le cancellazioni anagrafiche effettuate da cittadini stranieri sono passate da 12.886 a 32.270: impossibile però risalire da questo dato alla ragione del rientro.

Un altro dato che dice qualcosa sulla migrazione circolare si ricava dall’archivio dei soggiornanti del ministero dell’Interno: 154.026 permessi di soggiorno validi al 31 dicembre 2008 sono scaduti senza essere rinnovati. Anche in questo caso, però, non è possibile risalire alla ragione del mancato rinnovo, né tanto meno attribuirlo con sicurezza al rientro in patria. Primi paesi in graduatoria per numero di permessi scaduti e non rinnovati sono Ucraina (15.587), Marocco (11.773) e Albania (10.467), seguiti da Cina (9.281) e Moldavia (8.243). (cl)

Eaton: venerdì sciopero regionale, sabato in piazza L’aggressione a freddo" delle forze dell’ordine al corteo dei lavoratori della Eaton di Massa, in cui sono rimasti contusi alcuni operai, "rappresenta una scelta grave e sbagliata da parte di chi aveva la responsabilità della gestione delle forze di polizia. Lo affermano in una nota unitaria Fim, Fiom e Uilm della Toscana.

L'episodio di ieri (17 novembre), si legge, declassa la questione sociale della difesa del posto di lavoro a mera questione di ordine pubblico. Mentre l’Eaton persiste nel suo atteggiamento di assoluta irresponsabilità, fino al punto di annunciare l’invio delle lettere di licenziamento senza richiedere ulteriori strumenti di ammortizzatori sociali disponibili, i lavoratori vengono caricati dalle forze dell’ordine. Tutto questo non è accettabile.

Le tre sigle, "nel condannare l’episodio esprimono tutta la loro solidarietà ai lavoratori rimasti feriti e contusi". Per questi motivi aderiscono e partecipano con delegazioni da parte di tutte le province alla manifestazione di sabato 20 novembre alle ore 9.30 indetta da Cgil, Cisl e Uil regionali a Massa e proclamano un’ora di sciopero di tutti i lavoratori metalmeccanici della Toscana per venerdì 19 novembre a fine orario di lavoro. La difesa del posti di lavoro - conclude la nota - non è un reato.

Tirrenia: marittimo su pennone, minaccia di buttarsi A Bari 50 posti a rischio con la cancellazione della tratta per Durazzo Non si ferma la protesta dei lavoratori Tirrenia. Oggi (18 novembre) a Bari un marittimo si è issato sul pennone di un traghetto minacciando di buttarsi se non ci sarà adeguata attenzione alla vertenza. I lavoratori protestano perché temono che, dopo la soppressione avvenuta già da un anno di uno dei due collegamenti che la compagnia fa tra Bari e Durazzo, venga soppresso anche l'altro collegamento, lasciando così senza lavoro una cinquantina di uomini dell'equipaggio. I sindacati hanno già proclamato lo sciopero nazionale del gruppo per lunedì 22 novembre contro la soppressione di questa tratta e contro la cassa integrazione per centinaia di operai del gruppo.

CINEMA: PROTESTA MONDO SPETTACOLO E CULTURA, STASERA SIT-IN Prosegue la protesta del mondo dello spettacolo: il movimento 'Tutti a casà, dopo l'occupazione del red carpet inaugurale del recente Festival di Roma, si è dato appuntamento alle 18 a Piazza Montecitorio per poi spostarsi alle 21 a Fontana di Trevi, per un sit-in.per lunedì 22 novembre, invece, è prevista una manifestazione unitaria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil Roma e Lazio, con sciopero nazionale generale della produzione culturale e spettacolo.

LAVORO DA MORIRE INCIDENTI LAVORO: DUE OPERAI GRAVEMENTE USTIONATI A PALERMO Due operai sono rimasti gravemente ustionati nell'incendio avvenuto stamani in un distributore di gas a Palermo, dove stavano svolgendo alcuni lavori di manutenzione. Giovanni Sansone, di 45 anni, è ricoverato nel secondo reparto di Rianimazione del Civico di Palermo con ustioni sull'85% del corpo. I medici definiscono le sue condizioni «disperate». Il suo compagno di lavoro, che ha 40 anni, si trova invece nel Centro specializzato dello stesso ospedale con ustioni di primo e secondo grado. L'incidente, forse provocato da una scintilla che ha innescato lo scoppio, è avvenuto nel distributore Motorgas di via Messina Marine, nel rione Sant'Erasmo. Sono in corso indagini per accertare eventuali responsabilità.

SCUOLA E UNIVERSITA

No al processo Rewind! Ieri, 17 Novembre, è iniziata a Torino la seconda tranche del processo Rewind.

L'operazione Rewind, voluta dalla procura di Torino a seguito dei fatti avvenuti il 19 maggio 2009 durante il G8 University Summit, aveva ed ha come obbiettivo quello di arginare le lotte degli studenti criminalizzandole e dividendo il movimento in "buoni" e "cattivi". In quella giornata di lotta oltre 10000 tra studenti, dottorandi e precari dell'università hanno manifestato contro il vertice dichiarandolo illegittimo e si sono scontrati con le forze dell'ordine nel tentativo di penetrare nella zona rossa e interrompere quella farsa.

A seguito di questi fatti, nel Luglio successivo, sono state perquisite numerose case di studenti di tutta Italia e sono stati emanati 21 provvedimenti di custodia cautelare e arresti domiciliari, che avrebbero dovuto prevenire il coinvolgimento di queste persone nelle iniziative contro il G8 in Abruzzo. Questa fase processuale si è conclusa con sette condanne dai due ai tredici mesi di reclusione, due assoluzioni e diciassette rinvii a giudizio.

Inizia ora la seconda fase, che vede tre compagni, uno dei quali genovese, accusati di svariati capi d'imputazione tra cui danneggiamento e resistenza. A questa seguirà una terza fase, che vede in Genova la città più colpita con 17 denunce per travisamento.

Noi rivendichiamo quella giornata di lotta e tutto ciò che in essa è avvenuto!

A Torino dietro quello scudo c'eravamo tutti/e!

roma. occupata la sede del primo municipio Gli studenti delle scuole romane in mobilitazione hanno raggiunto con un breve corteo la sede del primo municipio. circa 25o studenti, tra lo sgomento dei dipendenti municipali, hanno invaso pacificamente lo stabile chiedendo un incontro con il presidente Corsetti che in quel momento non era presente. dopo una assemblea pubblica nell'androne del municipio e al trascorrere di diverse ore, hanno finalmente ottenuto un incontro con il presidente.

ESTERI

Cisgiordania. Prosegue la cooperazione anti-palestinese tra Anp e Israele

Il quotidiano israeliano Maariv ha scritto ieri che la collaborazione tra l'esercito israeliano e le milizie della sicurezza di Fatah in Cisgiordania sta proseguendo e che "non c'è mai stata tanta tranquillità da anni" (Si legga: Maariv: a Nablus non c'è resistenza grazie al coordinamento tra Anp e Israele). Citando una fonte militare, il giornale ha spiegato che gli accordi tra le due forze prevedono che le truppe dell'Anp pattuglino da mezzanotte al mattino, permettendo ai soldati israeliani l'arbitrio degli arresti degli attivisti, utilizzando l'elemento "sorpresa". Diversi di questi arresti sono portati avanti settimanalmente. L'esercito israeliano richiederà un coordinamento a priori con gli squadroni dell'Anp per le attività militari a Nablus. La sicurezza dell'Anp è molto ligia nel rispettare gli ordini israeliani: gruppi per la difesa dei diritti umani in Cisgiordania, infatti, hanno riferito che centinaia di detenuti politici nelle prigioni dell'Autorità palestinese sono sistematicamente sottoposti a torture.Viene citato ad esempio il caso di uno studente, Adham al-Shawli: arrestato dalle milizie dell'Anp a Nablus mentre ritornava dall'università an-Najah, la notte prima della Eid al-Adha, il 15 novembre, è stato violentemente picchiato, fino a perdere i sensi, ed è stato ricoverato in ospedale a causa delle pessime condizioni di salute. Shawli aveva già passato quattro anni e mezzo nelle carceri israeliane, come prigioniero politico.

STOCCOLMA -NUOVI GUAI GIUDIZIARI PER IL CAPO DI WIKILEAKS

Il pubblico ministro in Svezia ha spiccato un mandato di arresto per violenza sessuale nei confronti di Julian Assange, il fondatore del sito Wikileaks che ha rivelato migliaia di documenti segreti. «Ho chiesto al tribunale di Stoccolma di arrestare Assange, sospettato di stupro, molestie sessuali e coercizione nei confronti di due donne nella scorsa estate», si legge in un comunicato del procuratore svedese Marianne Ny. «La ragione della mia richiesta è che voglio interrogarlo, e sino ad oggi non ci siamo riusciti», aggiunge. La vicenda che coinvolge Assange risale allo scorso agosto: il fondatore di Wikileaks è stato accusato di un presunto stupro che avrebbe avuto luogo a Enkoping, oltre a tre casi di molestie a Stoccolma e uno di «coercizione illegale». Una risposta della corte di Stoccolma dovrebbe arrivare entro la sera di giovedì. Un mandato di arresto nei confronti di Assange era già stato spiccato il 20 agosto, e poi ritirato ore dopo. Nel frattempo, l'australiano ha ammesso tramite il proprio legale di aver conosciuto le due donne che lo accusano, di 25 e 35 anni, «erano entrambe alla mia conferenza stampa», e ha escluso di aver fatto «sesso non consensuale» rifiutandosi di aggiungere altro, «sono fatti privati». Se il mandato di arresto chiesto dalla procura svedese contro Assange per stupro, molestie e coercizione verrà accettato dal tribunale di Stoccolma le autorità potrebbero spiccare un mandato di arresto internazionale. Lo ha precisato la portavoce Karin Rosander alla stampa locale. L'AVVOCATO: «RICHIESTA SPROPORZIONATA» - La richiesta di arresto della procura svedese è «esagerata» e «sproporzionata» ha detto il legale di Julian Assange in Svezia, dopo la richiesta di arresto per stupro, moleste e costrizione. Lo riferisce la stampa di Stoccolma. «Naturalmente (Assange) nega ogni coinvolgimento, e si oppone all'arresto. Non crediamo sia proporzionato chiedere il suo arresto solo per interrogarlo», ha detto Bjorn Hurtig: «L'interrogatorio si può organizzare in molti modi differenti». LA RIAPERTURA DEL CASO - All'inizio di settembre il procuratore capo svedese aveva annunciato di voler riaprire l'indagine preliminare per stupro a carico di Assange dopo un'ulteriore revisione del caso. Il mese scorso la procura aveva chiuso l'indagine per il presunto stupro, lasciando invece aperta quella per molestie. Assange aveva ribadito la correttezza del suo operato e il mese scorso ha detto che l'intelligence australiana l'aveva avvisato di piani per gettare discredito sul sito. Il mese scorso WikiLeaks ha pubblicato più di 70.000 documenti militari segreti sull'Afghanistan, in quello che le autorità americane hanno definito una delle maggiori violazioni di sicurezza nella storia dell'esercito americano.

Usa: il primo processo civile a un detenuto di Guantanamo smonta le certezze Usa

Ahmed Khalfan Gailani, di origini tanzanesi, condannato per un solo capo di accusa su un totale di 286. Il giovane è stato condannato a 20 anni: una giuria di New York lo ha riconosciuto colpevole di aver cospirato per distruggere proprietà americane. Ma lo ha assolto per le altre gravi accuse, a cominciare da quella di aver partecipato ad un piano per uccidere cittadini statunitensi. Una lunga detenzione dove avrebbe subito pressioni psicologiche e fisiche. Un mese fa, il giudice non ha ammesso la testimonianza di Hussein Abebe: l’uomo aveva rivelato di aver venduto l’esplosivo impiegato nell’attentato in Kenya. Per il magistrato gli investigatori Usa hanno ottenuto l’informazione da Gailani quando era nelle mani della Cia. E il suo avvocato ha sostenuto che Gailani è stato torturato. Un nodo legale che era emerso già in passato. Molti esperti e funzionari federali erano consapevoli che le confessioni strappate durante le detenzioni extragiudiziarie o segrete sarebbero state inutili in caso di un processo civile. Nel 2001, un altro tribunale ha giudicato e condannato quattro terroristi coinvolti nell’attacco di Nairobi. Ma in quell’occasione le prove sono state raccolte dall’Fbi in modo tradizionale attraverso una normale quanto complessa indagine. Quando Eric Holder, mesi fa, ha prospettato un giudizio a New York per Khaled Sheikh Mohammed e altri dirigenti di Al Qaeda, diversi analisti hanno sollevato diversi interrogativi. Un giudice accetterà le confessioni di prigionieri che hanno subito torture? E siete sicuri di un verdetto di colpevolezza piena? Non troveranno attenuanti? E’ quello che è successo con Gailani.

Siparietto


Gr 13:00

LAVORO: CISL, CIG SEMPRE ALTA, CRESCONO DISOCCUPAZIONE DONNE E GIOVANI = Roma, 18 nov. (Adnkronos) - «La cassa integrazione autorizzata in ottobre rimane alta, attestandosi oltre i 100 milioni di ore, dunque stabile rispetto ai 103 milioni di settembre, ma anche rispetto ai 97 milioni di ottobre 2009». Lo dichiara Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl, presentando il consueto Osservatorio mensile sull'occupazione a cura del Dipartimento Mercato del Lavoro della Cisl.

audio occupazione 1 municipio

(Spe/Pn/Adnkronos) 18-NOV-10 11:24 NNN

LIBANO: TENSIONI A BEIRUT, BBC CANCELLA FILM SU OMICIDIO HARIRI (2) = Londra, 18 nov. - (Aki) - Una prima versione del documentario sarebbe dovuta essere trasmessa dall'emittente satellitare la scorsa estate, ma non è mai andata in onda, probabilmente perché il regno ha avviato un processo di riconciliazione con la Siria, il cui governo sostiene Hezbollah. Bbc World ha quindi commissionato un re-editing del film, che include interviste a leader politici a Beirut, Damasco, Washington e Parigi. La tv britannica non ha dato giustificazioni per la sua decisione di rinviare a data da destinarsi la trasmissione del documentario, ma come scrive il Guardian, alcune fonti dell'emittente hanno ammesso che la produzione ha provocato un certo nervosismo e preoccupazione sul suo possibile impatto. (Rzz/AKI) 18-NOV-10 11:25 NNN

FINANZIARIA: CAMERA, AULA INIZIA ESAME DEL TESTO (ANSA) - ROMA, 18 NOV - L'Aula della Camera ha iniziato l'esame della legge di Stabilità, dopo aver votato tutti gli articoli ed i relativi emendamenti alla legge di Bilancio. L'esame degli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto finali sul bilancio si terranno dopo il voto finale sulla legge di Stabilità. (ANSA). FLB 18-NOV-10 11:25 NNN

RIFIUTI: TERZIGNO; ORDINANZA STOP CAMION, SINDACO INDAGATO PM PROCURA NOLA IPOTIZZA INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO (ANSA) - NAPOLI, 18 NOV - Il sindaco di Terzigno (Napoli), Domenico Auricchio, è indagato per interruzione di pubblico servizio in seguito all'ordinanza, da lui emessa nei giorni scorsi, che vieta agli autocompattatori provenienti dagli altri comuni del Vesuviano, di sversare i rifiuti a Cava Sari. Il provvedimento è stato preso dal pm della Procura di Nola, Giusuppe Visone, titolare del fascicolo.(ANSA).

SU SITO INTERNET NOMI 'CRIMINALI DI GUERRÀ ISRAELIANI (ANSA) - GERUSALEMME, 18 NOV - Un sito pirata apparso per la prima volta su internet lo scorso martedì ha pubblicato foto e dati personali, inclusi i numeri delle carte di identità e gli indirizzi, di circa 200 ufficiali e soldati israeliani che parteciparono all' operazione Piombo Fuso, l' offensiva israeliana di 22 giorni lanciata contro Hamas nella striscia di Gaza alla fine del 2008. Secondo stime palestinesi durante il conflitto furono uccise a Gaza oltre 1200 persone, in gran parte civili. Le perdite israeliane furono di tredici soldati uccisi. «Le persone elencate - affermano gli anonimi responsabili del sito - hanno avuto posizioni di comando e perciò non solo hanno operato per conto del meccanismo di uno stato omicida ma hanno pure incoraggiato attivamente altre persone a fare come loro». Tra i nomi inclusi nella lista figurano, accanto all'attuale capo stato di maggiore Gaby Ashkenazi e al suo successore Yoav Galant, molti altri ufficiali e sottufficiali. I responsabili del sito affermano di aver avuto i dati pubblicati «anonimamente, presumibilmente da un membro delle forze armate israeliane». Una commissione di inchiesta dell' Onu ha accusato Israele e, in parte anche Hamas, di crimini di guerra nel corso del conflitto. Un accusa che Israele ha respinto con sdegno. (ANSA).

SOMALIA: COMBATTIMENTI A MOGADISCIO E NEL CENTRO, 50 MORTI (ANSA) - NAIROBI, 18 NOV - È di almeno una cinquantina di morti il bilancio dei combattimenti in due separate azioni di guerriglia avvenute negli ultimi giorni nelle regioni centrali della Somalia e nella capitale Mogadiscio. Secondo quanto riporta oggi Radio Garowe oltre venti miliziani sono rimasti uccisi in aspri scontri tra i ribelli filo-governativi Ahlu Sunna e gli integralisti al Shabaab nel centro del Paese. I due gruppi si sono affrontati nella regione di Galgadud presso la città di Dhusamareb ed entrambi hanno rivendicato il controllo della cittadina. Parallelamente altri focolai di violenza sono esplosi a Mogadiscio. Nei combattimenti tra i miliziani al Shabaab, legati ad al Qaida, e i peacekeeper dell'Unione africana (Ua) sono morte almeno 21 persone. A fornire il bilancio testimoni e i servizi di ambulanza citati da Al Jazera. I locali hanno precisato che i caschi verdi Amisom hanno risposto ai colpi di arma da fuoco degli al Shabaab nella zona del mercato di Bakara nella parte centrale di Mogadiscio dopo lo scoppio di un ordigno al passaggio di un convoglio militare. Un'altra emittente locale somala, Mareeg, ha aggiunto che i combattimenti sono continuati anche questa mattina in particolare nei quartieri settentrionali della capitale, causando altre 3 vittime e numerosi feriti. I civili rimasti feriti sono stati trasportati al Medina Hospital nel sud della città, secondo fonti sanitarie. (ANSA)

Al-Quds (Gerusalemme) Le accuse contro lo Shin Bet saranno di competenza del dipartimento di Giustizia, a renderlo noto e'l' agenzia di stampa infopal Di fronte ad accuse di abusi e tortura mosse contro i suoi ufficiali, lo Shin Bet, i servizi segreti israeliani, è sempre riuscito ad attenersi ad "indagini interne". Nel 100% dei casi, le "indagini interne" hanno prodotto un annullamento delle accuse, liquidate spesso con sentenze del tipo "la sua accusa non poggia su alcuna base probatoria". In tempi recenti, il Comitato pubblico contro la tortura in Israele aveva pubblicato un rapporto in cui dimostrava che tutte le 650 accuse presentate ai consiglieri legali del governo di Israele erano state affrontate con superficialità e respinte a priori. Subito dopo la diffusione di quel rapporto, per "salvare le apparenze", il Procuratore generale di Israele, Yehuda Weinstein, aveva fatto sapere di voler trasferire gli ufficiali dello Shin Bet coinvolti in accuse di questa natura (tortura) alla competenza del dipartimento di Giustizia. Il dipartimento si era detto certo che questa modifica non avrebbe comportato alcun cambiamento nelle modalità di indagine. Da ora in poi, un ufficiale dello Shin Bet accusato di aver praticato atti di tortura sarà sottoposto alla giurisdizione del dipartimento di Giustizia. Lo Shin Bet è celebre per essere l'organo maggiormente responsabile di pratica di tortura e abuso sui prigionieri; puntualmente, i cittadini palestinesi sequestrati dallo Shin Bet hanno testimoniato di aver subito metodi di tortura nel corso degli interrogatori e numerose sono state le ammissioni da parte di ufficiali dei servizi di sicurezza. Tra le misure più note vi è quella che comporta la costrizione del prigioniero a restare con i polsi legati al muro. Nonostante le violazioni della legge internazionale e le convenzioni sui diritti umani, lo Shin Bet continua a ricorrere regolarmente alla tortura contro i prigionieri palestinesi, senza risparmiare neanche i bambini.

Haiti, caschi blu dell'Onu uccidono un altro manifestante

E' la terza vittima della Minustah da quando sono scoppiate le proteste popolari Un altro manifestante è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dai caschi blu dell'Onu ieri sera a Cap Haitien, nel nord del paese, nel corso delle violente proteste popolari che proseguono ormai da giorni nella repubblica caraibica. La vittima di ieri è la terza uccisa dai soldati della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione a Haiti (Minustah), che non riescono più a contenere la rabbia di una popolazione stremata da condizioni di vita sempre più drammatiche. L'epidemia di colera, che finora ha ucciso già oltre mille persone, è solo l'ultima piaga che ha colpito un paese già poverissimo, messo in ginocchio dal devastante terremoto di gennaio e dalle recenti inondazioni. La comunità internazionale sembra incapace di intervenire in aiuto del popolo haitiano. Gli Stati Uniti sono solo preoccupati per il rischio che l'epidemia di colera arrivi negli Usa: pare vi siano già dei casi in Florida.

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gror101118 (last edited 2010-11-18 18:29:19 by anonymous)