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Appunti e note redazionali

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Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

MIGRANTI

Milano, due presidi, uno a corelli e l'altro all'ambasciata marocchina

Nel tardo pomeriggio del 2 dicembre, dopo quasi un mese, Marcelo e Abder sono scesi dalla torre di via Imbonati. Abder è stato prelevato dall'ospedale - dove era ricoverato per una colica renale - e portato al CIE di via Corelli. LE ultime notizie appena arrivate in redazione e raccolte dalla trx silenzio assordante, confermanoche abder da corelli è stato trasferito presso il CIE di Modena. Questa mattina alla 11 c'è stata l'udienza di convalida.

28 giorni in cima ad una torre con l’inverno alle calcagna. Alla fine erano rimasti solo in due, Marcelo ed Abder. Volevano arrivare almeno a sabato, ma non ce l’hanno fatta: una colica renale ha obbligato Abder a scendere, dopo poco è venuto giù anche Marcelo. Abder aveva in tasca la ricevuta della sanatoria, ma sapeva che la sua domanda era stata respinta: la questura si era premurata di farglielo sapere il giorno prima. Abder è uno dei tanti che aveva sperato nella sanatoria “colf e badanti” per emergere dalla clandestinità: aveva pagato i contributi ma il suo padrone, presi i soldi, non si era mai presentato in questura per la conferma. Poteva starsene tranquillo, in silenzio, nel limbo di vita sospesa di tutti i senza carte: con un po’ di fortuna non l’avrebbero preso. Ma in quest’autunno di ghiaccio gli immigrati alzano la testa, lottano per la libertà di muoversi, per la dignità, per una vita fuori dal margine in cui è stretta dalle leggi di questo paese. La vendetta dello Stato non si è fatta attendere. Dopo un breve ricovero al Niguarda, Abder è stato preso in fretta e furia e portato di filato al CIE di via Corelli. I compagni hanno provato inutilmente a mettersi in mezzo. Un corteo spontaneo è partito dal presidio sotto la torre verso la questura di via Fatebenefratelli. Ma per Abder è ormai tardi: quando lo rintracciano al telefono è già oltre il muro. Il presidio davanti alla questura, dopo lunghi momenti di tensione, si scioglie. Marcelo, essendo italo-argentino, ha la doppia nazionalità e può andarsene a casa. A Milano, come già a Brescia, il governo non fa sconti. Hanno paura, paura che la lotta contro la sanatoria truffa si estenda, paura che nei campi del meridione, nei magazzini del nord, nei cantieri delle grandi opere, nelle fabbriche e nei mercati generali, qualcuno alzi lo sguardo verso una gru, verso una torre e si faccia coraggio. È andata male. A noi tutti il compito di rendere più solide le reti di sostegno intorno a chi lotta.

Milano, domani manifestazione dalla torre di via imbonati

“Solidarietà prima di tutto ai due lavoratori che ieri sera sono scesi dalla torre di ex Carlo Erba di via Imbonati, uno dei quali sotto custodia cautelare al Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione, ndr) perché senza documenti in regola, e già stamane gli è stata fissata l’udienza per comminargli il provvedimento di espulsione” informa Guido Trifiletti della CUB “uno dei migliaia di lavoratori turlupinati dalla cosiddetta sanatoria truffa”.

Il corteo proseguirà in piazza Maciachini, viale Jenner, via Valtellina, via Lepontina, via Farini, via Menabrea, per far ritorno in via Imbonati

Controlli della polizia a Rosarno: espulsioni e un arresto

Operazione di polizia nel centro della cittadina, dove una decina di africani vivevano in condizioni misere. I volontari denunciano la latitanza delle istituzioni che “finanziano con milioni di euro corsi di formazione” ma non danno accoglienza

ROSARNO – Ieri mattina 10 lavoratori africani sono stati controllati dalla polizia nel centro di Rosarno

Uno di loro è stato arrestato per inottemperanza a precedenti espulsioni, 3 sono stati rilasciati perchè in regola con il permesso di soggiorno e gli altri sei, irregolari, sono stati espulsi, cioè gli è stato dato il foglio di via. La notizia si apprende solo oggi da fonti della polizia di Stato e dalle associazioni di volontariato che operano con i migranti a Rosarno. I volontari definiscono “una situazione agghiacciante” il posto in cui gli africani, in prevalenza ghanesi e nigeriani, erano costretti a vivere. Si tratta di un fabbricato non finito nel centro della cittadina. In un comunicato, l’Osservatorio migranti Africalabria denuncia l’episodio e gli ‘sgomberi umanitari’, sottolineando l’assenza delle istituzioni, ancora una volta, sugli alloggi dei migranti africani. “ Sono passati poco più di 15 giorni dalla morte di Marcus, il cittadino del Gambia, che viveva in una catapecchia semi-diroccata in mezzo alla campagna senza acqua nè luce nè gas, morto per le conseguenze di una polmonite bilaterale, non in un qualsiasi paese in via di sviluppo ma nella moderna e civile Italia – si legge nella nota -E intanto a Rosarno continuano gli sgomberi e gli arresti”. I volontari scrivono che dopo la rivolta dello scorso gennaio “ci si sarebbe aspettato un minimo di intervento in direzione dell'accoglienza e invece? Invece abbiamo visto solo repressione! Ghetti, grandi fabbriche e casolari abbandonati interdetti e arresti a casaccio”.

Gli Africani sono tornati a Rosarno, ma in numero ridotto rispetto all’emergenza umanitaria di un anno fa e con la difficoltà di trovare lavoro, sostituiti dai braccianti bulgari. Secondo le stime dell’Osservatorio, che ha contatti quotidiani con le baracche e i ricoveri di fortuna in cui vivono i braccianti, sono circa 700 gli africani presenti nella Piana di Gioia Tauro oggi, contro i 2500 dell’anno scorso.

Scritta contro i CIE sul comune di Gradisca - appena ritinteggiato Prosegue lo Sciopero della fame dentro il CIE Non accenna a placarsi il dibattito su quello che succede dentro e fuori le mura del CIE. Dopo i vari casi di autolesionismo dei giorni scorsi, ora è una scritta tracciata sulla facciata del comune di Gradisca a provocare le polemiche. Tutto accade pochi giorno dopo l'inaugurazione - con tanto di benedizione del parroco - dei nuovi lampioni intorno al CIE. Più luce intorno alle gabbie per garantire maggiore "sicurezza". Per rendere la vita più difficile a chi cerca di riprendersi la libertà. Nel CIE alcuni prigionieri continuano lo sciopero della fame.

SCUOLA E UNIVERSITA

Torino - Il movimento contro il ddl Gelmini non si ferma

Questa mattina due cortei a Torino e uno a Ivrea, che hanno causato disagi al traffico. Gli studenti hanno bloccato gli accessi all'autostrada Torino-Milano e la superstrada per l'areoporto di Caselle In trecento sono partiti da via Bologna verso piazza Rebaudengo, dove hanno creato disagi allo svincolo per Caselle. Poi si sono diretti all'imbocco delle autostrade, dove hanno bloccato per un'ora le auto della Torino-Milano.

Il corteo, che nel frattempo aveva raccolto numerose altre adesioni, ha poi liberato l'assedio e si è snodato lungo corso Giulio Cesare verso il centro, dove ha creato parecchi altri problemi al traffico. Un altro gruppo di manifestanti ha invece bloccato la tangenziale, tra corso Francia e corso Regina Margherita. I liceali dell'Alfieri hanno portato i libri fuori dalla scuola, in corso Dante, e si sono messi a studiare per strada.

La presenza degli studenti medi in città - quasi a suggerire un'ideale scambio di testimone con gli universitari - si era già fatta sentire forte nella giornata di ieri quando 3/400 studenti delle scuole Bodoni, Birago, Einstein ealtre hanno paralizzato il traffico del centro per tutta la mattinata, presidiando la sede regionale della Rai per pretendere un'intervista per spiegare le loro ragioni e una salutare irruzione festante a palzzo nuovo.

Palermo - Bloccata la Start Cup, contestati LoBello di Confindustria e Puglisi di BdS.Gli studenti in corteo occupano il teatro Massimo

"L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita" ... questa è la frase che sovrasta l'ingresso del teatro Massimo di Palermo, gli studenti l'hanno fatta loro, hanno dimostrato che l'arte di essere giovani e precari oggi ha rivelato alla città che il loro spirito non vuole smettere di lottare, anzi che la loro tenacia nel riprendersi la città, la loro voglia di rivalsa contro un governo sordo e manipolatore è più forte di ogni limite e divieto, che la loro vita e il loro futuro ce l'hanno in mano loro, che il loro tempo è qui e comincia adesso . Gli studenti, in 3000, si sono riversati oggi dentro il Teatro Massimo, hanno dimostrato a tutti che la città è loro ogni giorno, ogni qualvolta loro lo vogliono. L'occupazione del Massimo arriva dopo una giornata ricca di iniziative e azioni, in mattinata gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia hanno intitolotao con una cerimonia l'Aula Magna della Facoltà alla memoria di Norman Zarcone, dottorando di filosofia del linguaggio, vittima della precarietà e dell'incerto futuro al quale questa società ha destinato tutti i giovani, che due mesi fa si è suicidato, nello stesso luogo nel quale aveva riposto il suo sogno, l'Università. Dopo la cerimonia si è mosso un corteo dalla Facoltà diretto ad un'altra Aula Magna, quella d'ingegneria, dentro la quale si svolgeva la decima edizione dello "Start Cup decimo premio per l'innovazione", al quale avrebbero dovuto partecipare Renato Schifani, il Rettore Lagalla, il sindaco di Palermo Cammarata e altri nomi noti di questa socetà della crisi.

Nel frattempo si muovevano in corteo studenti da altre Facoltà occupate, Agraria e Scienze Mm Ff Nn, gli studenti, circa un migliaio hanno forzato il cordone della polizia, hanno fatto ingresso nella sala della conferenza contestando il segretario di Confindustria Sicilia Lo bello e il presidente della Fondazione Banco di Sicilia Puglisi. Ma gli studenti non si fermano alla contestazione, hanno troppa voglia di riprendersi la loro vita, abbandonata l'Aula Magna di Ingegneria, con un corteo non autorizzato si sono diretti per le vie del centro, hanno paralizzato il traffico, ancora una volta, ancora più ribelli, direzione centro, direzione Teatro Massimo. Dentro il teatro i teatranti, i musicisti, i coreografi, gli scenografi, nessuno si aspettava una platea di 3000 studenti che con lo slogan "se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città" hanno occupato il simbolo della storia e della cultura di Palermo. Solidarietà dai lavoratori del Massimo che subiscono come tutto il mondo della cultura e della formazione i pesanti tagli imposti da questo governo. Da oggi mai più nulla sarà come prima , la storia la fanno i giovani, il loro futuro è il futuro di ogni città, la flessibilità alla quale hanno relegato le propsettive di una generazione è un'arma che si rivolge contro chi li reprimie flessibili e sinuosi si muovono per le strade, con rabbia e convinzione, segnando vittorie su vittorie, stanno costrudendo loro futuro di una generazione.

... e non è tutto ... appuntamento per oggi pomeriggio alle 16:00 in piazza Politeama per contestare Renato Schifani che presiederà la premiazione della Sturt Cup ... ovviamente seguiranno aggiornamenti.

BOLOGNA, Merolla, vogliamo le tue dimissioni!

Bologna - Oggi centinaia di studenti, ancora decisi a non interrompere questo straordinario periodo di mobilitazione, sono scesi in piazza per comunicare alla città e continuare ad influenzare dal basso,a partire dai propri bisogni e desideri, il dibattito politico cittadino. Sacchi di immondizia sono stati lanciati contro la Questura, successivamente il corteo ha effettuato un blocco stradale in via Indipendenza ed è tornato in Facoltà di Lettere e Filosofia.

Dopo giorni di blocchi stradali e di cortei selvaggi la rabbia degli studenti si è scagliata oggi contro il questore di Bologna, lo sgradito Merolla, colpevole di una sciagurata gestione dellordine pubblico in queste settimane. Una gestione che ha visto a Bologna, al contrario di altre città, tutti gli obiettivi della protesta studentesca chiusi e militarizzati con la polizia impegnata in diverse cariche, come piu volte avvenuto in stazione e ieri al Motor Show, provocando diversi feriti tra i manifestanti.

Anche oggi il corteo, muovendosi come un corpo collettivo, ha rivendicato i propri diritti, prima di tutto quello di movimento all`interno della città per poter comunicare e generalizzare una protesta che, per chi chiede garanzie per il futuro e un presente diverso,vede come unica risposta istituzionale le manganellate della polizia.

Sotto la questura è stato effettuato un lancio di immondizia a simboleggiare il rifiuto della città verso una gestione così scellerata dell'ordine pubblico, agevolata dalla situazione di stallo politico che consiste nella città commissariata e quindi nel potere assoluto di Maroni nel gestire le situazioni di piazza. "Dimissioni,dimissioni!" il coro urlato a gran voce dal corteo, che dopo aver effettuato un blocco stradale in via Indipendenza è tornato nella Facoltà di Lettere che continua ad essere centro propulsivo di mobilitazione verso le prossime importanti date di movimento.

Napoli. ancora in piazzza di fronte al san carlo Un corteo numerosissimo di studenti ha attraversato le strade del centro, in questo momento è a Piazza Trieste e Trento per dirigersi nuovamente al teatro S.Carlo dove si terrà un'assemblea con i lavoratori del S.Carlo. Ennessima prova che più ci reprimono più ci rafforzano! Blocchiamo tutto Duecento universitari imbavagliati stanno stazionando davanti al Teatro San Carlo di Napoli dove ieri sera le forse dell'ordINE HANNO CARICATO PESANTEMENTE.oggi Sono giunti davanti al Massimo partenopeo in corteo, dopo avere attraversato il centro della città provenendo dall' Università L'Orientale, occupata dagli studenti. Protestano contro la reazione violenta delle forze di polizia scoppiata ieri sera proprio all'entrata del San Carlo. alcuni lavoratori del teatro che si sono resi disponibili a suonare in una delle facolta occupate.

LAVORO

Salta la vertenza Fiat

È rottura al tavolo su Mirafiori: la trattativa tra Fiat e i sindacati che era ripresa stamattina, è saltata. Al termine di una riunione ristretta con i sindacati la casa di Torino «ha preso atto che non esistono le condizioni per raggiungere una intesa sul piano di rilancio dello stabilimento di Mirafiori». Oltre al no della Fiom, si sono registrate anche le perplessità di Fim e Uilm. Le perplessità espresse già dalla Fiom si sono estese agli altri sindacati : "L'azienda ha fatto un passo indietro- aveva detto Bruno Vitali- perché ha tolto ogni riferimento al contratto nazionale".

I dubbi non solo della Fiom sulla nuova proposta della Fiat si sono trasformati in una bocciatura. E l'azienda ha deciso di interrompere il negoziato: "Non ci sono le condizioni per un rilancio dello stabilimento torinese". E così, alla faccia delle lettere ad personam e della retorica dell' "interesse generale" il principale gruppo italiano dell'auto svela la sua vera "strategia" di lungo corso: la pura e semplice dismissione dello stabilimento più grande del paese. Una politica di dismissione che sembra tanto ricordare quanto sta avvenendo nelle politiche governative sulla scuola e l'università pubbliche. A meno che... non passi la logica del "modello Pomigliano". Ma non tutti sembrano starci!

Non è un caso se negli ultimi mesi si sono ripetuti incontri e dibattiti tra studenti universitari e rappresentanze sindacali della Fiom. Voci annunciano la possibile sperimentazione del modello-Pomigliano anche a Mirafiori...

ESTERI

Polizia israeliana arresta 600 lavoratori palestinesi Ramallah - Pal-Info. La polizia israeliana ha arrestato 600 lavoratori palestinesi residenti in Cisgiordania per aver coltivato senza permesso terreni all'interno dei Territori palestinesi occupati nel '48 (Israele, ndr).

La radio israeliana ha annunciato che la polizia aveva dato il via ad una campagna di arresti di massa e che, mentre otto dei lavoratori arrestati erano "ricercati" e sono stati sottoposti ad interrogatorio, tutti gli altri sono stati incarcerati per aver risieduto illegalmente nei Territori palestinesi occupati nel '48 (Israele, ndr).

Per anni, a migliaia i palestinesi hanno lavorato nei Territori palestinesi occupati nel '48 (Israele, ndr). Le opportunità d'impiego in Cisgiordania sono scarse e le condizioni economiche sono peggiorate.

Siparietto


Gr 13:00

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Cina, morti i sette minatori intrappolati da martedì

I sette minatori rimasti intrappolati da martedì in una miniera allagata nella provincia centrale dello Hunan sono tutti morti. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina, basandosi sulle dichiarazioni dei soccorritori. Stamattina, intorno alle 6 ora locale, i soccorritori hanno raggiunto i minatori intrappolati, e li hanno trovati a una profondità di 90 metri nella miniera di carbone. I loro corpi erano accatastati nel fondo, a significare che sono stati trascinati lì dall'acqua che ha allagato martedì sera la miniera Yide Coal Mine a Xiangtan, nell'omonima contea. Si tratta di una miniera non molto grande, ma da poco aveva raddoppiato la sua capacità, essendosi unita ad un'altra. Nelle ultime quattro settimane, sia in forma orale che scritta, erano stati avanzati dubbi sulla sicurezza del sito.

Germania: +3,6% Pil 2010, massimo riunificazione

BERLINO - Il prodotto interno lordo (Pil) della Germania registrerà un tasso di espansione del 3,6% nel 2010, il ritmo più forte dai tempi della Riunificazione. Questa la stima della Bundesbank che oggi ha rivisto in meglio le previsioni economiche. L'istituto centrale prevede un rallentamento nei due anni successivi con una crescita al 2% nel 2011 e all'1,5% nel 2012.

Marea Nera: stop a trivelle offshore nell'Atlantico

L'amministrazione del presidente Barack Obama ha annunciato ieri la decisione di bloccare almeno sino al 2017 le trivellazioni petrolifere al largo delle coste atlantiche e di quelle della Florida che si affacciano sul golfo del Messico. La decisione, annunciata dal ministro dell'Interno Ken Salazar, vieta fino al 2017 lo sfruttamento di gas naturale e petrolio nelle zone dove attualmente non è autorizzata alcuna attività di trivellazione, come è il caso della parte orientale del Golfo del Messico e della parte atlantica centrale e meridionale, dal Delaware alla Florida.

L'amministrazione Obama è così tornata sui suoi passi: il 31 marzo scorso, tre settimane prima della marea nera nel Golfo del Messico, aveva annunciato l'apertura all'esplorazione petrolifera di nuove zone al largo delle coste, una scelta "difficile" che Obama aveva allora giustificato con la necessità di assicurare l'indipendenza energetica agli Stati Uniti. "Abbiamo rivisto il nostro annuncio di marzo ... per impiegare le nostre risorse verso zone dove sono già in vigore permessi di trivellazione", ha detto Salazar. Il blocco annunciato ieri non interessa la parte del golfo del Messico che è stata teatro della peggior marea nera della storia degli Usa, scatenata dall'esplosione di una piattaforma dell Bp il 20 aprile scorso a sud della Louisiana. Le trivellazioni potranno proseguire in questa zona, che conta decine di piattaforme in attività.

ITALIA

VIA IMBONATI: ABDELRAJAT RINCHIUSO NEL CIE DI VIA CORELLI

Sono tornati a terra ieri pomeriggio i migranti che lo scorso 5 novembre salirono sulla torre di via Imbonati a Milano, a sostegno della lotta sulla gru a Brescia contro la sanatoria-truffa del 2009 e per il permesso per tutti. Uno dei migranti, Abdelrajat, 32 anni, è stato condotto in ospedale al Niguarda a causa di una colica renale.

Poco dopo le 22 però si consuma l’ennesima ingiustizia: dopo una tappa in questura per alcune, formalità Abdelrajat è stato rinchiuso nel Cie di via Corelli.

La questura ha inoltre fissato per questa mattina l’udienza di convalida. Fretta incosueta dunque per un procedimento per il quale solitamente si attendono dalle 24 alle 48 ore.

Primo collegamento con l’avvocato Losco.

Torneremo in seguito sulla notizia con aggiornamenti

Incidente sul lavoro a Bologna: muore un operaio

Un dipendente di una ditta spedizioniera di Calderara di reno, nel bolognese, e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto la scorsa notte nel cortile della ditta, dove e' rimasto schiacciato tra due automezzi. Meno di 24 ore fa c'era stato un altro lutto simile: un operaio era rimasto schiacciato nel compattatore dei rifiuti che stava riparando all'interno dell'inceneritore dei rifiuti del Frullo. Il nuovo episodio dopo le 3 della scorsa notte. I Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno spiegano che sono dovuti intervenire nella ditta spedizioniera 'Geodis Zust-Ambrosetti' di via Pradazzo 7 dove, poco prima, era stato rinvenuto il corpo del dipendente cinquantaseienne, residente nel comune a ovest di Bologna. L'uomo era rimasto schiacciato tra un furgone parcheggiato nel piazzale della ditta ed il trattore per la movimentazione di container, da lui precedentemente condotto

Pompei, crollo alla Domus Valente

Ancora un crollo a Pompei, dove ha ceduto un muro nella domus di Trebio Valente a poco più di di 20 metri dalla Schola Armaturarum crollata il 6 novembre. Lo rende noto la Uil beni culturali che aveva già segnalato cedimenti per la domus nei giorni subito successivi al crollo della Schola. Il crollo, precisano dal sindacato, riguarda un muro antico, alto circa 3 metri per circa 3metri e mezzo di lunghezza, del peristilio della Casa di Trebio Valente, che fungeva anche da contenimento del terrapieno posto sul lato nord. Anche questo crollo "era stato segnalato, da un custode", fa notare il sindacato secondo cui il cedimento era "prevedibile,

Censis: 40% non ha risparmi Timore italiani, in pensione con reddito non dignitoso

ROMA 3 DIC - Quasi il 40% degli italiani dice di non avere risparmi da utilizzare ma le famiglie che possono investire confermano l'inossidabile fiducia nel mattone. Cosi' il Censis nel 44/o rapporto sulla situazione sociale del paese.

Dal rapporto emerge che gli italiani sono preoccupati che in vecchiaia il reddito non sara' sufficiente a un livello dignitoso di vita.E ben il 91% dei disoccupati di famiglie monoreddito sono da considerarsi a rischio poverta' (32% in Belgio, 55% in Spagna, 75% nel Regno Unito).

Ci sono voluti quattro anni dall'ultimo provvedimento di indulto per riportare gli istituti carcerari a vivere gli stessi problemi di allora, con quasi 70.000 detenuti (nel 2006 erano 60.000) e un tasso di sovraffollamento che supera il 150%, ma che in alcuni casi oltrepassa il 170%. Andando avanti di questo passo, a fine 2012 si dovrebbe sfiorare la quota di 100.000 detenuti. E' quanto emerge dal 44esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2010.

Siparietto


Gr 9:30

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gror101203 (last edited 2010-12-03 18:37:34 by anonymous)