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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

ESTERI

Kenya, trentotto morti negli scontri tribali al confine col Kenya

L'attacco è stato condotto dai Merrille, una tribù etiope alla quale i kenyani avevano cercato di impedire l'accesso all'acqua.É di almeno trentotto morti (ma potrebbe ancora aggravarsi) il bilancio degli scontri fra tribù rivali nelle regioni settentrionali del Kenya, al confine con l'Etiopia. L'attacco è stato condotto dai membri armati di una tribù etiope, i Merrille, ai quali i kenyani avevano cercato di impedire l'accesso all'acqua. La notizia è stata riferita all'Afp da alcuni funzionari dell'amministrazione locale. "Le misure di sicurezza sono state intensificate - ha dichiarato alla Reuters il commissario provinciale della Rift Valley, Osman Warfa - Abbiamo dispiegato ulteriori agenti [sul territorio] e siamo in contatto con il governo etiope per riportare la calma e tenere la situazione sotto controllo".I furti di bestiame e gli scontri per il possesso dei pascoli e l'accesso all'acqua sono piuttosto frequenti nella regione, ma la vastità del fenomeno nel corso dell'ultima settimana sta preoccupando le autorità locali. Nessun commento da parte del governo etiope.

Parigi - I "tunisini di Lampedusa" occupano una palazzina

Sgombero di una palazzina nel parigino, occupata lunedì scorso da un centinaio di giovani migranti provenienti da Lampedusa e poi arrivati a Parigi, per la maggior parte tunisini. Oggi nel primo pomeriggio 128 migranti per lo più di origine tunisina sono stati con la forza sgomberati da una palazzina che avevano occupato nel 19 arrondisement parigino, e portati in alcuni commissariati. La polizia ha dichiarato che lo sgombero era avvenuto anche perché l'immobile non era sicuro.

Nel gioco dell’oca a cui sono costretti gli immigrati tunisini, la frontiera francese non è certo l’arrivo. Dopo essere sopravvissuti alla traversata in mare, essere passati fra la rete poliziesca italiana od essere riusciti ad evadere da CIE e campi vari, aver passato la frontiera eludendo i blocchi della polizia francese… si ricomincia! Nelle ultime due settimane ci sono state imponenti e continue retate “au faciès” (vengono presi di mira solo quelli che hanno la “faccia da arabo”) nelle principali città francesi, in particolare a Parigi. Ovviamente non ci sono cifre esatte, ma c’è chi parla di un migliaio sulla sola Parigi. Sembrerebbe, ma anche questa non è cosa sicura, che gli arrestati vengano trattenuti qualche giorno (altre fonti dicono due settimane), schedati (dati, foto, impronte digitali) e rilasciati con un foglio di via dal territorio francese. Testimoni hanno visto gli sbirri strappare davanti ai tunisini i pezzi di carta dati loro dalle autorità italiane (i cosiddetti permessi di soggiorno temporanei)Migliaia di tunisini che sono riusciti ad arrivare fin qui in treno (e ci sono state anche retate alla stazione…), non sapendo dove andare, vivevano, più o meno dall’ultima settimana di aprile, in un parco nel nord della capitale. In zona stazionavano sempre molti sbirri, che arrestavano chi si allontanava solo o in piccoli gruppi. Tutte le sere, poi, chi non si era arrangiato per dormire, rischiava di essere circondato ed arrestato. Ci sono stati momenti di tensione, la sera di giovedì 28, quando la polizia ha tentato l’ennesima retata. A partire da quel giovedì, molti migranti sono stati ospitati, ma provvisoriamente, alla CIP, una “casa di associazioni” non lontana dal parco, che chiuderà, però, il 6 maggio. Dopo aver partecipato alla manifestazione del 1 maggio, alla sera in molti hanno deciso di farla finita con le promesse del comune e il mercato del bestiame delle associazioni caritative (Emmaus, Coup de main, France terre d’asile – quest’ultima tra l’altro gestisce dei CIE…) e si sono presi un posto per dormire ed organizzare la lotta.

BRUXELLES.Schengen potrà essere sospeso

L’esecutivo europeo ha dato all’Italia due settimane di tempo per fornire maggiori informazioni e chiarimenti sul decreto con il quale il governo ha istituito il titolo di viaggio per gli immigrati nordafricani «Non lasceremo soli gli Stati davanti al flusso straordinario» Tra le ipotesi un corpo di guardie europee per vigilare le frontiere.«Alcuni Stati membri della Ue – dice la Malmstrom - sono più direttamente esposti di altri agli arrivi massicci di migranti. Ma questa situazione non può essere affrontata solo a livello nazionale. Richiede la mobilitazione di tutti gli Stati membri a livello della Ue».Bruxelles, come anticipato da Barroso nei giorni scorsi, propone «la temporanea reintroduzione di controlli limitati dei confini interni» nell’area Schengen ma solo «in circostanze particolarmente eccezionali», quando- dice Malmstrom «una parte delle frontiere esterne è sottoposta a pesanti ed impreviste pressioni migratorie». La decisione, però, spetterà all’Europa, e non ai singoli stati, ed è vista come «ultima risorsa», visto che «la libera circolazione delle persone attraverso i confini europei è uno dei più grandi risultati raggiunti e non si può tornare indietro. Anzi - ha aggiunto la Malmstrom- va rafforzato». La proposta sarà sottoposta ai ministri degli Interni della Ue nel Consiglio straordinario del 12 maggio. L’esecutivo europeo prevede quindi di tradurre le sue proposte in progetti normativi all’interno di un “pacchetto immigrazione” che intende adottare il 24 maggio, in tempo per sottoporlo all’attenzione del Consiglio europeo del 24 giugno. Per rafforzare i controlli alle frontiere esterne ed interne e prevenire l’immigrazione irregolare, la Commissione Ue prevede anche di intensificare il coordinamento sul fronte della vigilanza, migliorando lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le autorità nazionali. Avanzata anche l’ipotesi di costituire un corpo di guardie di frontiera (European system of borders guards)e quindi di esasperare la militarizzazione tra le frontiere. Bruxelles rinnova quindi l’appello al Parlamento e al Consiglio europeo di «adottare con urgenza» la proposta già da tempo avanzata di rafforzare il mandato di Frontex (l’agenzia europea di controllo delle frontiere esterne), dando la possibilità a questo organismo di «agire in maniera realmente efficace». L’Europa insiste quindi sulla necessità di rafforzare le relazioni con i Paesi da cui parte l’immigrazione, adottando un «approccio strategico che sia mirato a facilitare il movimento delle persone», ma allo stesso tempo «combinato con misure che scoraggino l’immigrazione irregolare». Questo anche attraverso una revisione del sistema dei visti. Infine, sul fronte dell’asilo, la Commissione Ue spinge per un completamento del Sistema comune europeo, auspicando il raggiungimento di un accordo entro il 2012.

ITALIA

Firenze.La repressione colpisce gli studenti

Studenti, incensurati, quasi tutti fiorentini. L'operazione della polizia contro gli esponenti del gruppo anarchico "spazio Liberato 400 colpi" è in corso a Firenze dall'alba. Il Gip Rocchi ha emesso 22 misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta della procura che vede indagate 78 persone. Sono per lo più ragazzi che fanno riferimento a un gruppo anarchico che ha sede in una strada del centro storico. Le misure cautelari riguardano 19 toscani, un napoletano, uno di Ancona e uno Nuoro. I destinatari dei provvedimenti hanno tutti tra i venti e trenta anni e sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione istigazione a delinquere, occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata.I reati contestati riferiscono a violenze che risalgono allo scorso autunno e fanno riferimento anche alle contestazioni della Riforma Gelmini dell'università. Fra gli episodi per esempio, i danneggiamenti ai bancomat di istituti di credito fiorentini, il sabotaggio dei sistemi di videosorveglianza della città, ripetuti danneggiamenti di sedi di partiti o di sindacati e di istituzionali nazionali ed internazionali, l'occupazione abusiva di beni immobili comunali e di enti privati, episodi di violenza contro le forze dell'ordine e infine episodi di interruzione di pubblico servizio concretizzatisi nel blocco prolungato della circolazione ferroviaria e stradale. Le misure cautelari sono state eseguite dalla Digos e coordinate dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos). Cinque i giovani agli arresti domiciliari, 17 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I servizi segreti interni (Aisi) hanno dato un importante contributo alle indagini. Nello scorso gennaio su alcuni blog dell'area anarchica era stato denunciato che nella sede di "Spazio liberato 400 colpi" di via del Parione a Firenze erano state trovate due microspie. La notizia con tanto di foto era girata su Internet.

ROMA. Corteo all'interno dell'università di studenti e lavoratori contro lo statuto Frati

Continua la lotta di studenti e lavoratori contro lo statuto Frati: oggi assemblee e l'occupazione dell'aula magna hanno sancito un ulteriore passaggio di mobilitazione.Statuto che applicava i principi del decreto gelmini rpima che quest'ultimo divenisse legge.Oggi si è riunita una commissione con lo scopo di adeguare tale statuto alle modifiche apportate sul decreto legge prima della sua approvazione.

PALERMO.INCIDENTI LAVORO: MECCANICO MUORE SCHIACCIATO DA AUTO

Un meccanico, Salvatore Costantino, 58 anni, è morto a Palermo schiacciato dall'auto, una Smart, che stava riparando nella sua officina in via Mendola. Il ponte su cui era posta l'auto in riparazione ha ceduto facendo cadere la macchina sul meccanico. A dare l'allarme sono stati i commercianti vicini. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco

Olbia. MORTO ROMENO IN CANTIERE NORD SARDEGNA Marin Josef Rasu, Un operaio romeno, di 46 anni, è morto questa mattina in un cantiere edile a La Maddalena, in seguito ad una ferita all'addome provocata da una caduta su un cavalletto utilizzato per la costruzione dei punteggi. Alle 11 Rasu stava trasportando il cavalletto all'interno di un cantiere in località Moneta. Per cause in corso di accertamento, è inciampato finendo con l'addome proprio su una delle punte del cavalletto. L'operaio è stato soccorso e trasportato nel vicino ospedale dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Il decesso è avvenuto dopo circa due dal ricovero. Sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione e i tecnici dello Spresal della Asl di Olbia che stanno verificando il rispetto della normativa sulla sicurezza.

MOTTOLA(TA) E'MORTO L'OPERAIO FERITO IERI

È morto oggi nell'ospedale Moscati del capoluogo l'operaio Francesco Liuzzi, di 52 anni, rimasto ferito ieri mattina in una tipografia di Mottola (Taranto) nel corso dell'installazione di un impianto fotovoltaico. Liuzzi, dipendente di una ditta specializzata, è caduto da una impalcatura da un'altezza di circa sei metri, riportando fratture multiple. Soccorso da operatori del 118, le sue condizioni inizialmente non sembravano gravi. Indagini sono state avviate dai carabinieri e dall'Ufficio provinciale del lavoro per stabilire la dinamica dell'incidente e verificare il rispetto delle norme di sicurezza.

REGGIO EMILIA.FELPA NEL TORNIO, GRAVE 51ENNE REGGIANO TITOLARE AZIENDA MACCHINE AGRICOLE FERITO ALLA TESTA E AL CORPO

Il titolare di un'azienda per vendita e riparazioni di macchine agricole a Cadelbosco Sopra, nel Reggiano, è rimasto gravemente ferito mentre era impegnato a un tornio, poco dopo le 8, per cause ancora al vaglio dei Carabinieri e della Medicina del Lavoro. L'uomo, 51 anni, indossava una felpa che sarebbe rimasta impigliata al macchinario. A dare l'allarme alcuni operai che hanno immediatamente spento il tornio. Il ferito è stato portato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Reggio Emilia con ferite gravi alla testa e al corpo. Le condizioni sono serie.

ROMA.FLASH MOB PRECARI A MINISTERO,'SPREMUTI COME LIMONÌ

Stanchi di essere «spremuti come limoni». È lo slogan gridato al flash mob dei precari che si è svolto oggi davanti al ministero del Lavoro a Roma, dove alcune decine di giovani hanno spremuto simbolicamente dei limoni per denunciare i loro diritti negati. «E ora spremete questi», si legge su un volantino distribuito dai precari assieme ad alcuni limoni. «Oggi denunciamo i nostri diritti negati - hanno spiegato i manifestanti, che aderiranno allo sciopero generale di venerdì prossimo - dal diritto alla malattia alla maternità, dal diritto allo sciopero a quello di una retribuzione dignitosa»

ODIO IL CARCERE Nel 2010 moltissimi eventi critici in carcere: 1.137 detenuti hanno tentato il suicidio, 5.703 gli atti di autolesionismo e 3.039 i ferimenti. Oltre 36mila i detenuti coinvolti in manifestazioni su sovraffollamento e condizioni di vita intramurarie.


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

STRISCIA DI GAZA

Il ministero degli interni di Hamas ha annunciato di aver "passato per le armi" un collaborazionista palestinese con lo stato israeliano che per tre volte s'è appellato contro la sua condanna a morte, avvenuta il 19 aprile, è stato fucilato a poche ore dalla firma dell'accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah avvenuta al Cairo.

All'alba di questa mattina è iniziata un'incursione militare dell'esercito israeliano ad Al-Fakhari, ad est della città di Khan Younis , nel sud della Striscia di Gaza. Alcuni veicoli militari sono penetrati per diversi km, ma ancora non si hanno notizie degli obiettivi.

Ha un impatto “sproporzionato” sui bambini l’occupazione israeliana dei territori palestinesi: lo denuncia Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Secondo Falk, dal 2000, 1335 bambini palestinesi sono stati uccisi a causa della presenza militare e dell’occupazione. “L’uso indiscriminato delle armi israeliani contro i bambini palestinesi è raccapricciante” ha detto l’esperto dell’Onu, denunciando che “bambini continuano a essere arrestati di notte, ai checkpoint o per la strada. L’arresto di minori che lanciano pietre, in particolare a Gerusalemme Est, è in crescita. Alcuni bambini raccontano di essere stati picchiati al momento dell’arresto (…) e di essere stati sottoposti a violenze fisiche e morali nei veicoli militari che li portavano nei centri di detenzione”.

Le politiche di confisca delle terre, di espansione delle colonie, di demolizioni di case, lo sfollamento forzato dei civili palestinesi e le varie restrizioni hanno un forte impatto sulla vita dei bambini, denuncia ancora l’esperto statunitense, emerito docente di diritto internazionale. “Viene meno il diritto all’istruzione – aggiunge – le scuole esistenti sono inadeguate per i bisogni degli alunni. Le restrizioni in atto nella Cisgiordania, ad esempio, ostacolano la costruzione di nuove scuole, costringendo le comunità a edificare aule illegali, con il rischio di vederle poi demolite”.

Il relatore speciale dell’Onu chiede alla comunità internazionale di far pressione su Tel Aviv affinché rispetti gli obblighi sanciti dal diritto internazionale, ponga fine alle occupazioni illegali dei territori e rispetta il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Dal maggio 2008, le autorità di Israele impediscono a Richard Falk di entrare nei territori palestinesi. Il suo ultimo rapporto è stato redatto in seguito a indagini condotte attraverso l’Egitto e la Giordania.

PAKISTAN - BIN LADEN Il governo pakistano ha ribadito che gli Usa «già nel 2009» erano stati informati dell'esistenza del compound dove domenica notte è avvenuto il blitz che ha portato all'uccisione di Osama Bin Laden. Lo ha sottolineato il sottosegretario agli Esteri di Islamabad, Salman Bashir, in un'intervista all'emittente 'Bbc'. «Questo luogo specifico era stato indicato (come possibile covo di Bin Laden, ndr) dalla nostra intelligence ai servizi segreti americani molto tempo fa», ha affermato Bashir, aggiungendo tuttavia che il compound era tra «milioni» di altri luoghi sospetti. «Certamente - ha sottolineato il rappresentante pakistano - gli Usa hanno un equipaggiamento più sofisticato per fare valutazioni e giudicare». Bashir ha quindi definito «inquietanti» le dichiarazioni del direttore della Cia, Leon Panetta, secondo cui gli Usa non avevano informato le autorità pakistane prima dell'operazione per il timore che il blitz fallisse. Il sottosegretario ha concluso sostenendo che il Pakistan ha avuto «un ruolo fondamentale nella lotta al terrorismo». Ieri una nota diffusa dal ministero degli Esteri pakistano ha precisato che Islamabad non era stata informata preventivamente dagli Stati Uniti del blitz, ma ha ammesso che la sua intelligence ha condiviso dal 2009 e fino alla metà dello scorso aprile informazioni con la Cia e altre agenzie alleate sul compound in cui è stato ucciso lo sceicco del terrore.

AFGHANISTAN- FRANCIA Il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, non ha escluso oggi un ritiro delle truppe del proprio paese dall'Afghanistan entro il 2014 ed ha insistito sulla necessaria cooperazione con il Pakistan, all'indomani di un incontro con il primo ministro Yusuf Raza Gilani a Parigi. In un'intervista all'emittente France 24, il capo della diplomazia francese ha ribadito che la Francia «rifletterà sulle conseguenze da trarre nei prossimi mesi di quello che succede» dopo la morte di Osama bin Laden. A proposito di un ritiro prima del 2014, Juppè ha detto che «è una delle opzioni sulle quali stiamo riflettendo. D'altra parte ci pensano pure gli americani». Lo scopo «della nostra presenza in Afghanistan - ha aggiunto Juppè - non era quello di eliminare bin Laden, era ed è sempre quello di aiutare il governo afghano a ristabilire la sua autorità su tutto il territorio del paese e ad assicurare la pace e la democrazia alla sua popolazione».

SPAGNA - PIRATERIA Sono stati condannati a 439 anni di carcere ciascuno i due pirati somali accusati di aver sequestrato, nell'ottobre 2009, il peschereccio basco "Alakranà". L'ha decretato oggi l'Audiencia Nacional di Madrid. Il sequestro avvenne nelle acque dell'Oceano indiano, di fronte alla Somalia, e durò quarantasette giorni. La pubblica accusa ha chiesto inizialmente una condanna di 220 anni per Cabdullahi Cabduwily (alias Abdu Willy) e Raageggesey Hassan Aji, ma in seguito ha deciso di raddoppiare la pena, a causa delle testimonianze rilasciate dai pescatori dell'Alakranà. Questi ultimi hanno raccontato i giorni del sequestro, durante i quali i pirati hanno ripetutamente minacciato di uccidere gli ostaggi con raffiche di mitra e lanciagranate. I due somali sono stati dichiarati colpevoli dei reati di associazione per delinquere, sequestro, furto con violenza e reati contro l'integrità morale.

MESSICO Sono finora cinque i corpi senza vita recuperati da una miniera di carbone a Sabinas, nello Stato settentrionale di Coahuila, dove ieri a causa di un’esplosione 14 minatori sono rimasti intrappolati a 60 metri di profondità. Secondo fonti di stampa messicane, i nove uomini presumibilmente rimasti in vita non sarebbero stati ancora localizzati. Il segretario per il lavoro e la previdenza sociale Javier Lozano ha ammesso che non sono molte le speranze di trovare superstiti, aggiungendo che le operazioni di ricerca sono particolarmente difficili a causa dell’instabilità del terreno: si attende per questa mattina l’arrivo di una squadra di soccorritori cileni che parteciparono al salvataggio dei 33 minatori di Atacama.

ITALIA


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ITALIA


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gror110504 (last edited 2011-05-04 17:45:23 by anonymous)