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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

NO TAV: ORA E SEMPRE RESISTENZA (da: c. st. Cobas)

Alla mattina del 3 luglio un popolo di cinquantamila persone scendeva in corteo – con i 23 sindaci No Tav – dal forte di Exilles alla centrale elettrica di Chiomonte, dove centinaia di poliziotti in assetto di guerra bloccavano l’accesso alla Maddalena, cioè al cantiere imposto con la violenza distruggendo il Presidio Notav di Clarea. Sul versante opposto alcune migliaia di manifestanti, valsusini, militanti di movimenti venuti da tutta Italia, anche da Spagna e Francia, operai e studenti mettevano in atto l’annunciato assedio del cantiere: da una parte salivano da Giaglione, liberavano il presidio Clarea superando le recinzioni e la militarizzazione dell’area, mettevano l’assedio al cantiere mentre un’altra parte scendeva dalla montagna di Ramat e assediava il cantiere su altri lati. Da che parte è la violenza ? Centinaia di candelotti lacrimogeni con gas criminali sono stati sparati mirando ad altezza d’uomo ferendo gravemente in testa e all’inguine. Altri feriti ricoverati riportano traumi lacero-contusi al capo, setto nasale fratturato e mani spaccate. I ragazzi fermati sono stati poi picchiati anche con tubi di ferro, mentre posti di blocco delle “forze dell’ordine” hanno più volte tentato di impedire il passaggio dell’ambulanza per soccorrere i feriti. Anche sul corteo giunto alla centrale elettrica sono piovuti lacrimogeni, e non solo sparati in aria per far desistere dal primo riuscito sfondamento della griglia di separazione, ma mirati poi al gruppo fotografi che stava riprendendo più in alto e addirittura all’altro lato del fiume dove c’erano famiglie con i bambini. La violenza vera è la devastazione che si vuole perpetrare sulla Valle e sulla sua economia e sulla salute dei valligiani, complice l’Unione Europea (l’Europa dei banchieri e dei padroni, non certo quella che speravano i lavoratori) a fini di colossale business profitto in odore di mafia, perché questo solo è l’Alta Velocità, opera che già si rivela inutile e tanto più tra vent’anni si rivelerà superata. La servile disinformazione mediatica, fatta di menzogna e di montatura di immagini strumentalizzate non riuscirà a dividere il popolo della valle ed il movimento Notav.

ITALIA

VALSUSA: DUE COMPAGNI RESTANO IN CARCERE (audio: ROR)

Due degli arrestati in val susa domenica 3 luglio rimangono per il momento in carcere in attesa della convalida degli arresti che ci sarà martedi o mercoledi. Per scrivere: roberto nadalini, salvatore soru, Casa Circondariale via pianezza 300 10151 torino

NO-TAV: I CENTRI SOCIALI: FERMATE I VIOLENTI IN DIVISA (globalproject.info)

Tre nostri compagni sono stati aggrediti, picchiati, feriti gravemente e sottoposti a torture. Jacopo, studente veneziano di 19 anni, e’ in ospedale con traumi gravissimi e in condizioni molto serie. Il poliziotto che gli ha sparato con una granata lacrimogena da guerra ad alzo zero ha sparato volontariamente e sapendo di poter uccidere. Fabiano, del Centro sociale Tpo ed attivista per la giustizia ambientale e sociale, e’ stato ferito gravemente riportando traumi lacero-contusi al capo, il setto nasale fratturato ed ha una mano fratturata. Agli arrestati – prosegue la nota – e’ stato riservato un trattamento violento con botte e con privazione delle cure mediche. Gianluca, attivista del Centro sociale Rivolta, e’ stato fermato e trasportato in ospedale per le botte ricevute. A distanza di 10 anni da Bolzaneto, le pratiche dei reparti mobili italiani non sono cambiate per nulla. Ribellarsi ha significato costruire una giornata di indignazione generale, enorme e non ignorabile, con un assedio di massa di decine di migliaia di persone che hanno bloccato i cantieri accogliendo l’appello dei comitati no Tav. Liberi tutti!

ROMA: CONTINUA LA LOTTA DEI MOVIMENTI CITTADINI CONTRO IL BILANCIO DEL SINDACO (audio: ROR)

TORINO: PROCESSO ETERNIT, LE RICHIESTE DEL PM

Il procuratore Raffaele Guariniello durante il clamoroso processo che ha portato in tribunale i vertici dell'Eternit, ha chiesto vent'anni di carcere per il barone belga Louis de Cartier e per Stephan Schmidheiny. Sarebbero responsabili di oltre tremila vittime, tra operai e familiari, nei quattro stabilimenti italiani di Cavagnolo, Casale Monferrato, Rubiera di Reggio Emilia e Bagnoli. A uccidere era la micidiale polvere di amianto che continua a provocare vittime. Il pm ha richiesto inoltre tre pene ulteriori: interdizione dai pubblici uffici, incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per tre anni e interdizione dalla direzione di impresa per dieci anni.

CAGLIARI: CONDANNATI DIRIGENTI FABBRICA PER MORTE DI 3 OPERAI

Tre condannati e due assolti. Questa la condanna pronunciata dal Gup del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, per la morte di tre operai nella raffineria di Sarroch (Cagliari) avvenuta il 26 maggio 2009 durante un intervento di manutenzione. Il giudice ha accolto solo parzialmente le richieste dei pubblici ministeri Emanuele Secci e Maria Chiara Manganiello. A due anni è stato condannando Guido Grosso, 43 anni, di Cagliari, direttore dello stabilimento, indagato successivamente anche per l'infortunio mortale costato la vita a un operaio di una ditta d'appalto siciliana, l'11 febbraio scorso. Stessa pena per Francesco Ledda, 45 anni, rappresentante legale della CoMeSa di Sarroch, la ditta per la quale lavoravano le tre vittime, e per Dario Scaffardi, 53 anni, di Milano, direttore generale della Saras. Assolti- invece, Antonello Atzori, di 52, di Quartu, responsabile dell'area in cui morirono gli operai, e Antioco Mario Gregu, di 52, sempre di Quartu, direttore delle operazioni industriali. Erano tutti accusati di omicidio colposo. La Saras, chiamata in causa attraverso il suo legale rappresentante Gian Marco Moratti, ne esce invece formalmente pulita, perché non dovrà pagare la sanzione di 800 mila euro chiesta dai Pm applicando la recente norma sulla responsabilità amministrativa. La Saras in precedenza aveva pagato un risarcimento di cinque milioni di euro alle famiglie che non si sono costituite parte civile. Si sono costituiti, invece, i sindacati Fiom e Cgil. A morire quel giorno furono Bruno Muntoni, 58 anni, Daniele Melis e Pierluigi Solinas, entrambi di 30, rimasti intossicati dalle esalazioni mentre effettuavano lavori di manutenzione e bonifica di un serbatoio durante una delle fermate programmate dell'impianto. Per tutta la mattina, mentre il giudice era in camera di consiglio, fuori dal Tribunale gli operai della Fiom hanno dato vita ad un presidio con striscioni e bandiere.

ESTERI

EGITTO: AGGREDITI I MANIFESTANTI AL CAIRO

Violenti scontri sono scoppiati ieri sera in piazza Tahrir al Cairo e sono proseguiti per ore, con un bilancio di decine di feriti, fra venditori ambulanti e manifestanti che da venerdi' scorso hanno di nuovo piazzato le tende nella grande piazza che e' stata il fulcro della rivoluzione che ha portato alla caduta, lo scorso febbraio, del presidente Hosni Mubarak. Lo riferiscono media e blog egiziani on line e la Cnn. I manifestanti hanno denunciato che i venditori li hanno attaccati con coltelli, bastoni e pietre e hanno appiccato fuoco alle tende nel centro della piazza. I dimostranti, molti dei quali famigliari delle vittime della 'rivoluzione del 25 gennaio', hanno risposto e gli scontri sono proseguiti per ore. Un portavoce del ministero della Sanita', Adel Aldawi, ha fornito un bilancio provvisorio di 20 persone gravemente ferite e ricoverate in ospedale, e 27 altre medicate sul posto. Secondo testimonianze raccolte da Al Masry al Youm, alcuni dei venditori ambulanti avrebbero ammesso di aver preso denaro per causare disordini e attaccare i manifestanti, mentre alcuni poliziotti in borghese sono stati visti insieme ai venditori.

Gr 13:00

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Gr 9:30

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gror110703 (last edited 2011-07-04 17:50:35 by anonymous)