LAURA MERDOSA!!!!!VEG(A)N POWER!

matteeewwwwwwwwwwwww :* che il lupo sia con te!STUDIA!

notizie scarse ho messo quel poco che ho trovato al volo(oh, io domani ho un esame!!)mo vedo se ti taglio una corrispondenza

italia

10 anni fa moriva carlo giuliani

Striscioni, rose rosse e bianche e girasoli sono stati appesi in piazza Alimonda, a Genova, per ricordare l'uccisione di Carlo Giuliani, il 20 luglio 2001 durante le manifestazioni per il G8. Uno striscione e' stato attaccato al cancello della chiesa di Santa Maria del Soccorso dove, sei mesi dopo la morte di Carlo Giuliani venne trovato il proiettile calibro nove che lo uccise.Intanto 10 compagni sono ancora sotto processo per devastazione e saccheggio al posto delle 300'000 persone che in quei giorni a genova mostrarono il proprio dissenso tra botte torture e arresti.audio tartarini su megaror da tagliare

TRAPANI RIVOLTA ED EVASIONE NEL CIE

Inaugurazione con rivolta e evasione. Per ora non sappiamo come sia nata la sommossa, nè se ci siano feriti tra i reclusi e le forze dell'ordine. Quel che è certo però è che una ventina dei detenuti - in gran parte tunisini - sono riusciti a fuggire nelle ultime 48 ore dal nuovo centro di identificazione e espulsione di Trapani. Quello aperto in contrada Milo due settimane fa. Difficile immaginarsi come sia potuto accadere viste le imponenti misure di sicurezza della nuova struttura, di cui dall'esterno si vedono soltanto le gabbie gialle di ferro e il muro di cinta in cemento armato. Ma la notizia è confermata addirittura dal sindacato di polizia Siulp, da mesi in trattativa con il ministero dell'Interno per un aumento dell'organico nella citta' di Trapani, dove si concentrano ormai tre campi di identificazione e espulsione (Vulpitta, Milo e Chinisia) e il centro d'accoglienza per richiedenti asilo di Salinagrande.

esteri

Sarahwi ancora incontri informali con il marocco

“Speriamo sempre che il Marocco tornerà alla ragione e agli impegni sottoscritti insieme di fronte alla comunità internazionale nel 1991 e nel 1997, riconosciuti dal Consiglio di sicurezza dell’Onu”: questa la dichiarazione di Ahmed Boukari, rappresentante del Fronte Polisario presso l’Onu, alla vigilia dell’8ª riunione informale tra gli esponenti del movimento rappresentativo del Sahara occidentale e del governo di Rabat che si apre oggi a Manhasset, nei pressi di New York. Scopo della riunione, in programma fino a domani, è quello di approfondire i colloqui tra le parti, anche in merito al corpo elettorale e ai meccanismi per l’autodeterminazione. I sahrawi accusano il Marocco di stare alterando la composizione della popolazione incentivando i marocchini a trasferirsi a sud e discriminando allo stesso tempo gli abitanti originari. Ex colonia spagnola annessa dal Marocco nel 1975, il Sahara occidentale è oggetto di una disputa trentennale tra Rabat che propone per la regione un’ampia autonomia e il Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria, che ribadisce il diritto del popolo sahrawi all’autodeterminazione .