MARCIA GIAGLIONE CHIOMONTE

Sabato 30 luglio si chiude il campeggio no tav e da qui riparte il presidio permanente che per tutto agosto animerà Chiomonte e la Baita Presidio della Maddalena. Per chiudere in modo ampio e popolare il programma ci è sembrato importante proporre UN’INIZIATIVA CHE DIA LA POSSIBILITA’ A TUTTI DI TORNARE A CHIOMONTE e riprendere un percorso che vedrà il mese di settembre come punto di arrivo-inizio. Sarà un’iniziativa POPOLARE, PACIFICA E DETERMINATA, che permetterà a tutti di dimostrare a Ferrentino e a chi dice, la questura, di non venire ai cortei no tav quanto contano, nulla. La maturità del movimento va ben oltre gli auguri di chi gufa la sua morte, venti anni di lotte hanno dimostrato di che pasta è fatta la val di Susa e sabato è la giornata per dimostrarlo ancora una volta. Lavoriamo quindi tutti per tornare a Chiomonte, uscire dal recinto mediatico in cui cercano di chiudere una lotta reale e vera che fa paura e di cui forse chi la vive neanche bene si rende conto dell’ampiezza di consenso che in tutta Italia sta cogliendo. Chiudiamo con l’invito a tutti di venire, non saranno importanti i numeri e riprendendo una stupenda frase che da giorni scorre sui social network E’ COLPA DEI NO TAV SE E’ RINATA UNA SPERANZA…

ASSASSINATO IL CAPO MILITARE DEI RIBELLI

Sono misteriose le circostanze dell’uccisione di Abdel Fattah Younes, capo militare dei ribelli di Bengasi che fino a febbraio era stato una figura di spicco del governo di Tripoli. Alcune fonti ipotizzano una vendetta per legami con il colonnello Muammar Gheddafi che non sarebbero mai venuti meno.

In una conferenza stampa, i rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione che si oppone al governo di Tripoli hanno sostenuto che Younes è stato “assassinato” mentre dal fronte stava rientrando a Bengasi per essere sottoposto a un interrogatorio sull’andamento delle operazioni militari. Prima dell’annuncio, però, si era diffusa la notizia di un suo arresto. Alcune fonti avevano anche sostenuto che l’ufficiale avrebbe dovuto rispondere dell’accusa di aver “contrabbandato armi” all’esercito di Gheddafi.

Prima del voltafaccia di febbraio, successivo all’inizio della rivolta a Bengasi, Younes era stato ministro degli Interni. Ieri la sua uccisione ha seguito il riconoscimento del Consiglio nazionale di transizione da parte di Gran Bretagna e Portogallo, paesi coinvolti nella campagna militare della Nato a sostegno dei ribelli.

Afghanistan: due mine scoppiano in Helmand, 23 i morti

Esplosioni ravvicinate di due rudimentali ordigni hanno causato oggi nella provincia meridionale afghana di Helmand la morte di 23 persone. Lo ha indicato Kamadullen Shirzai, un responsabile della polizia provinciale.

Il primo scoppio, ha precisato la fonte, ha investito un minibus che viaggiava nel distretto di Nahr-e-Saraj verso il capoluogo della provincia Lashkargah uccidendo tutte le 19 persone a bordo, fra cui donne e bambini.

Poco dopo è stata la volta di un trattore ad urtare una mina nascosta sul ciglio della strada nel distretto di Garmsir, in un incidente che ha causato il decesso di altre quattro persone.

Brutal represión en Jujuy: Al menos 3 muertos y 50 heridos

Alrededor de las 6 de la mañana fuerzas policiales provinciales realizaron un violento desalojo con efectivos de infantería y caballería por orden del juez Jorge Saman en los terrenos del Ingenio Ledesma, que dejo como saldo la muerte de Ariel y Alejandro Farfán y Félix Reyes y unos 50 heridos y detenidos. Los terrenos se hallan a unos 100 km. de la ciudad en donde se han asentado más de 500 familias.

El ingenio Ledesma S.A., propiedad de la familiar Blaquier, conocida cómplice de la dictadura militar, posee 157.556 hectáreas. Se calcula que 40 hectáreas alcanzarían para resolver el problema habitacional en la ciudad del Libertador Gral. San Martin. La policía junto a la justicia y al gobernador kirchnerista Barrionuevo actúan en una verdadera alianza para defender a sangre y fuego los intereses de la familia Blaquier

Diferentes organizaciones convocan para hoy viernes 29 a concentrar a partir de las 11:00 frente al Obelisco porteño en Av. 9 de Julio y Corrientes para rechazar lo ocurrido.

Ucraina: esplosione in miniera, almeno 16 morti

Un'esplosione avvenuta nella notte in una miniera nella regione di Lugansk, in Ucraina, ha ucciso almeno 16 minatori. Lo rende noto l'agenzia Interfax che cita fonti della Protezione civile locale. Dieci minatori risultano al momento dispersi mentre altri due sono stati ricoverati in ospedale.

L'esplosione è avvenuta nella notte, probabilmente a causa di una fuga di gas metano, mentre un gruppo di 28 minatori stava lavorando a circa 900 metri di profondità nella miniera di Sukhodolskaia-Vostochnaia, una delle più pericolose dell'Ucraina. Il 9 giugno del 1992, 63 persone vi erano rimaste uccise ed altre 100 ferite in un'esplosione di gas e polvere di carbone. Il 13 agosto del 2006 un incidente simile provocò otto morti e cinque feriti.

Quella di Sukhodolskaia-Vostochnaia è una delle miniere più ricche del paese. Le sue riserve di carbone sono stimate in 157,4 milioni di tonnellate e la produzione annuale si aggira attorno ai 157,4 milioni di tonnellate.

Il ministro dell'Energia e delle risorse minerarie, Iuri Boiko, si è recato sul luogo dell'incidente.

Egitto, recuperati in mare trenta corpi di giovani migranti diretti in Italia

La guardia costiera egiziana ha recuperato in mare i corpi di 30 giovani migranti che la scorsa settimana erano salpati a bordo di un peschereccio diretti verso l'Italia. Secondo quanto riporta il quotidiano egiziano 'al-Masri al-Youm', i migranti sono morti per annegamento in mare dopo un guasto al motore del barcone su cui erano saliti, partito dalle coste di Alessandria.

Lunedì scorso la guardia costiera egiziana era entrata in allarme per una richiesta di aiuto lanciata dal gruppo di migranti. La polizia di Alessandria d'Egitto aveva ricevuto la segnalazione della presenza di un'imbarcazione carica di clandestini con il motore in avaria in alto mare. Il peschereccio era salpato dalle coste della città egiziana all'alba di giovedì 21 luglio. La segnalazione era giunta tramite un uomo, Mohammed Sabri Abdel Ali, della provincia di al-Buheira, che aveva ricevuto una telefonata dal fratello, Mahmoud, il quale chiedeva aiuto sostenendo di trovarsi a bordo del peschereccio il cui motore aveva avuto un'avaria.

Allarme giovani: due su tre senza lavoro al Sud

Nel Sud e' "emergenza giovani: due su tre sono a spasso", ossia senza un'occupazione, e oltre il 30% dei laureati under 34 non lavora e non studia. A lanciare l'allarme e' il Rapporto Svimez 2011 sull'economia del Mezzogiorno, che verra' presentato il prossimo 27 settembre, le cui anticipazioni sono state rese note oggi.

Nel Mezzogiorno - secondo i dati del Rapporto - il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) e' giunto nel 2010 ad appena il 31,7% (il dato medio del 2009 era del 33,3%; per le donne nel 2010 non raggiunge che il 23,3%), segnando un divario di 25 punti con il Nord del Paese (56,5%).

"La questione generazionale italiana - segnala la Svimez - diventa quindi emergenza e allarme sociale nel Mezzogiorno". Aumentano, inoltre, i giovani Neet (Not in education, employment or training) con alto livello di istruzione. Quasi un terzo dei diplomati ed oltre il 30% dei laureati meridionali under 34 non lavora e non studia.

"Sono circa 167 mila i laureati meridionali fuori dal sistema formativo e del mercato del lavoro, con situazioni critiche in Basilicata e Calabria. Uno spreco di talenti inaccettabile". In sette anni (2003-2010), al Sud, gli inattivi (ne' occupati ne' disoccupati), sono aumentati di oltre 750mila unita'.

Disoccupazione al 25% Nel Sud Italia una persona su quattro non lavora, se consideriamo anche i lavoratori in cassa integrazione e gli scoraggiati. E' quanto emerge dalle anticipazioni del Rapporto Svimez 2011 sull'economia del Mezzogiorno.

Nel 2010 - si legge nello studio - il tasso di disoccupazione nel Sud e' stato del 13,4% (contro il 12% del 2008), piu' del doppio del Centro-Nord (6,4%, ma nel 2008 era il 4,5%).

Se consideriamo tra i non occupati anche i lavoratori che usufruiscono della Cig e che cercano lavoro non attivamente (gli scoraggiati), il tasso di disoccupazione corretto salirebbe al 14,8%, a livello nazionale, dall'11,6% del 2008, con punte del 25,3% nel Mezzogiorno (quasi 12 punti in piu' del tasso ufficiale) e del 10,1% nel Centro-Nord.

Negli ultimi due anni - secondo il Rapporto Svimez 2011 - il tasso di occupazione e' sceso al Sud dal 46% del 2008 al 43,9% del 2010, e al Centro-Nord dal 65,7% al 64%. Su 533 mila posti di lavoro in meno in tutto il Paese dal 2008 al 2010, ben 281 mila sono stati nel Mezzogiorno.

Crolla ponteggio a Montesacro feriti gravi due operai

Due operai macedoni di 30 e 23 anni sono rimasti gravemente feriti dopo essere caduti da una impalcatura a Roma, in viale Tirreno, nel quartiere Montesacro. I due stavano tinteggiando le mure esterne di un edificio quando è crollata la pavimentazione del ponteggio sul quale si trovavano.

Gli operai sono stati trasportati in codice rosso dal 118 ai vicini ospedali Pertini e Umberto I. Sul posto sono intervenuti gli ispettori del lavoro per verificare le misure di sicurezza e le cause dell'incidente e i carabinieri della stazione di Città Giardino. L'episodio è avvenuto intorno alle 9, all'angolo tra via Val di Lanzo e viale Tirreno.