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'''Siria, esplosioni nei pressi delle sedi dei servizi di sicurezza'''

Due violente esplosioni sono state registrate questa mattina a Damasco nei pressi delle sedi dei servizi di sicurezza nei quartieri di Kafr Susa. La notizia è stata diffusa dalla televisione di Stato che ha parlato di morti e feriti non precisando il loro numero.

Il regime siriano si basa su un sistema di controllo e repressione affidato a quattro agenzie: la Sicurezza dello Stato, la Sicurezza politica, i Servizi di sicurezza dell’aeronautica, i Servizi di sicurezza militari.

Intanto, Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita ha fatto sapere il suo paese ha deciso di chiudere l’ambasciata a Damasco. Da qualche tempo il personale diplomatico saudita in Siria era ridotto al minimo e adesso le attività dell’ambasciata cesseranno definitivamente.
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'''Italia, il piano Fincantieri spacca i sindacati'''

Ancora una spaccatura sindacale, questa volta attorno alla vertenza Fincantieri. Il piano industriale presentato mercoledì al ministero del Lavoro ha determinato la rottura tra la Fiom da una parte, che l’ha definito “un suicidio”, e azienda, governo e altre sigle sindacali dall’altra: Fim, Uilm, Failms e Ugl hanno infatti siglato l’intesa.
Il piano prevede un utilizzo medio della cassa integrazione per 2.233 lavoratori (con un tetto massimo di 3.670) e 1.243 esuberi, in tutte le officine del gruppo.

I lavoratori Fiom sono scesi in agitazione e a Sestri Ponente – dove l’accordo prevede una punta massima di 741 lavoratori in cassa integrazione per i prossimi due anni, cioè tutti – ieri hanno bloccato le portinerie dello stabilimento. Il 2 gennaio, quando riaprirà dopo la pausa natalizia, sono previste altre iniziative, con un obiettivo dichiarato: il blocco della “Oceania Riviera”, la nave che avrebbe dovuto compiere le prove in mare nei prossimi giorni, prima della consegna prevista a marzo.
“La nave Oceania non uscirà dal cantiere di Sestri Ponente. Questo è certo” ha spiegato il segretario generale della Fiom Genova, Francesco Grondona. “Noi – ha aggiunto – non prendiamo in ostaggio i dirigenti, che rispettiamo, in quanto persone, ma la nave”.
Nel piano, secondo Grondona, “sono previsti 102 milioni di euro di investimenti complessivi. Ma per il cantiere di Sestri, nel biennio 2012-2013 l’investimento previsto è di 400.000 euro, che non bastano nemmeno per dare il bianco. E c’è anche scritto che è previsto solo il completamento delle attività avviate e la messa in sicurezza delle aree. Siccome la dicitura ‘messa in sicurezza’ si usa quando uno stabilimento viene chiuso, direi che c’è poco altro da aggiungere”.

A livello nazionale, la Fiom comunica che “il piano di ieri propone, anzi peggiora, quello precedentemente ritirato, prevedendo 1.243 esuberi e, non la chiusura, ma l’ufficializzazione del disimpegno industriale per i due cantieri Castellammare e Sestri”. Lo fa per bocca di Alessandro Pagano, coordinatore nazionale cantieristica navale.
Da parte sua, il segretario nazionale Maurizio Landini annuncia “due ore di sciopero da qui fino ai prossimi giorni”.

Diametralmente opposto il parere di Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm, secondo cui non si tratta di “un accordo basato solo su applicazione di ammortizzatori sociali ma di un piano che guarda al futuro industriale” con “50 milioni investiti nell’anno in corso e altri 102 previsti per il prossimo biennio”.

'''Nuova aggressione razzista nei confronti di un senegalese'''

«Negro, ora torno in casa, prendo la pistola e ti faccio vedere». Una
nuova aggressione a sfondo razzista è stata compiuta ieri, 22 dicembre, a
Firenze da un cinquantunenne nei confronti di un senegalese che vendeva
dei libri. Una libraia ha preso le difese del senegalese contro
l’aggressore. Vedi 1 e 2.

Non è che Firenze sia un caso particolare. Anche a Bologna vi sono
neonazisti che, la sera, maltrattano gli ambulanti stranieri, danneggiano
la loro merce, spengono le sigarette su di loro, e ovviamente la cosa non
fa notizia. Anche a Bologna si sprecano le minacce razziste. A Firenze
adesso c’è solo un briciolo di attenzione in più.

Ha ragione Mercedes Frias quando dice che la strage dei senegalesi non può
essere derubricata a raptus di follia: «Non capisco come si possa tentare
di minimizzare l’accaduto dicendo che è stato opera di un pazzo. C’è in
giro un clima di violenza quotidiana tollerata, fatta soprattutto di un
linguaggio, che però non è mai neutro. [...] È certo però che anche qui si
sentono continuamente discorsi che associano gli stranieri alla mancanza
di sicurezza, di decoro, al degrado, e via dicendo, e tutto questo
purtroppo crea un clima pericoloso, di cui anche le istituzioni sono
complici. Non posso dimenticare che in nome del decoro i vigili urbani
sono andati a togliere di forza le coperte ai rom che si riparavano sotto
un ponte, e questo a nome di una istituzione pubblica».

Intanto, Assane Kebe, portavoce della Comunità senegalese fiorentina, ha
ribadito il fermo rifiuto di ogni “dialogo” con i neofascisti: «Quelli di
Casa Pound si proclamano “fascisti del terzo millennio”: e noi non
vogliamo dialogare con nessun fascista, né di ieri, né di oggi, né del
domani. Non può esistere un confronto né un incontro possibile con chi
oggi ha la faccia di dichiararsi fascista. Anzi, per noi definirsi così
nel 2011 non dovrebbe essere possibile, né immaginabile».

'''DONNA MUORE A ROMA PER ESALAZIONI MONOSSIDO, COMPAGNO GRAVE'''

 - Ancora una vittima per il freddo di questi giorni a Roma. Una donna romena di 37 anni è morta la scorsa notte per esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da un generatore di corrente a gasolio, utilizzato probabilmente per alimentare una stufa. La donna era in un casale abbandonato, dove viveva con un connazionale di 31 anni, anche lui intossicato e trasportato in codice rosso all'ospedale Tor Vergata, ma non è in pericolo di vita. L'episodio è avvenuto in via di Rocca Cencia, nella borgata Finocchio, intorno alle 23,30 di ieri e sono intervenuti la Polizia e il 118. La trentasettenne è morta durante il trasporto in ospedale. Alcuni giorni fa, sempre a Roma, un'altra persona è morta per il freddo: il corpo di un clochard era stato trovato nei pressi di via Flaminia, in un piccolo canale di scarico vicino il Grande Raccordo Anulare.

'''Istat: retribuzioni ferme a novembre 2011 Ferma la P.a., incrementi solo nel privato '''

A novembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una variazione nulla rispetto al mese precedente e un incremento dell'1,5% rispetto a novembre 2010. Nella media del periodo gennaio-novembre 2011 l'indice è cresciuto dell'1,8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Lo rileva l'Istat.

Alla fine di novembre 2011, rileva ancora l'Istat, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 68,6% degli occupati dipendenti e al 63,1% del monte retributivo osservato. L'Istat riferisce inoltre che, con riferimento ai principali macrosettori, a novembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell'1,9% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a novembre presentano gli incrementi maggiori rispetto allo stesso mese dell'anno precedente sono: gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e attività dei vigili del fuoco (per entrambi +3,1%). Tutti i comparti della pubblica amministrazione, a eccezione dei vigili del fuoco, registrano, invece, variazioni nulle. A novembre, tra i contratti monitorati dall'indagine è stato ratificato l'accordo per i dipendenti degli studi professionali. Alla fine di novembre, aggiunge ancora l'istituto di statistica, la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 31,4% nel totale dell'economia e del 10,7% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 23,9 mesi nel totale e di 26,6 mesi nell'insieme dei settori privati.

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Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

ESTERI

ITALIA


Gr 13:00

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ESTERI

Siria, esplosioni nei pressi delle sedi dei servizi di sicurezza

Due violente esplosioni sono state registrate questa mattina a Damasco nei pressi delle sedi dei servizi di sicurezza nei quartieri di Kafr Susa. La notizia è stata diffusa dalla televisione di Stato che ha parlato di morti e feriti non precisando il loro numero.

Il regime siriano si basa su un sistema di controllo e repressione affidato a quattro agenzie: la Sicurezza dello Stato, la Sicurezza politica, i Servizi di sicurezza dell’aeronautica, i Servizi di sicurezza militari.

Intanto, Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita ha fatto sapere il suo paese ha deciso di chiudere l’ambasciata a Damasco. Da qualche tempo il personale diplomatico saudita in Siria era ridotto al minimo e adesso le attività dell’ambasciata cesseranno definitivamente.

ITALIA

Italia, il piano Fincantieri spacca i sindacati

Ancora una spaccatura sindacale, questa volta attorno alla vertenza Fincantieri. Il piano industriale presentato mercoledì al ministero del Lavoro ha determinato la rottura tra la Fiom da una parte, che l’ha definito “un suicidio”, e azienda, governo e altre sigle sindacali dall’altra: Fim, Uilm, Failms e Ugl hanno infatti siglato l’intesa. Il piano prevede un utilizzo medio della cassa integrazione per 2.233 lavoratori (con un tetto massimo di 3.670) e 1.243 esuberi, in tutte le officine del gruppo.

I lavoratori Fiom sono scesi in agitazione e a Sestri Ponente – dove l’accordo prevede una punta massima di 741 lavoratori in cassa integrazione per i prossimi due anni, cioè tutti – ieri hanno bloccato le portinerie dello stabilimento. Il 2 gennaio, quando riaprirà dopo la pausa natalizia, sono previste altre iniziative, con un obiettivo dichiarato: il blocco della “Oceania Riviera”, la nave che avrebbe dovuto compiere le prove in mare nei prossimi giorni, prima della consegna prevista a marzo. “La nave Oceania non uscirà dal cantiere di Sestri Ponente. Questo è certo” ha spiegato il segretario generale della Fiom Genova, Francesco Grondona. “Noi – ha aggiunto – non prendiamo in ostaggio i dirigenti, che rispettiamo, in quanto persone, ma la nave”. Nel piano, secondo Grondona, “sono previsti 102 milioni di euro di investimenti complessivi. Ma per il cantiere di Sestri, nel biennio 2012-2013 l’investimento previsto è di 400.000 euro, che non bastano nemmeno per dare il bianco. E c’è anche scritto che è previsto solo il completamento delle attività avviate e la messa in sicurezza delle aree. Siccome la dicitura ‘messa in sicurezza’ si usa quando uno stabilimento viene chiuso, direi che c’è poco altro da aggiungere”.

A livello nazionale, la Fiom comunica che “il piano di ieri propone, anzi peggiora, quello precedentemente ritirato, prevedendo 1.243 esuberi e, non la chiusura, ma l’ufficializzazione del disimpegno industriale per i due cantieri Castellammare e Sestri”. Lo fa per bocca di Alessandro Pagano, coordinatore nazionale cantieristica navale. Da parte sua, il segretario nazionale Maurizio Landini annuncia “due ore di sciopero da qui fino ai prossimi giorni”.

Diametralmente opposto il parere di Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm, secondo cui non si tratta di “un accordo basato solo su applicazione di ammortizzatori sociali ma di un piano che guarda al futuro industriale” con “50 milioni investiti nell’anno in corso e altri 102 previsti per il prossimo biennio”.

Nuova aggressione razzista nei confronti di un senegalese

«Negro, ora torno in casa, prendo la pistola e ti faccio vedere». Una nuova aggressione a sfondo razzista è stata compiuta ieri, 22 dicembre, a Firenze da un cinquantunenne nei confronti di un senegalese che vendeva dei libri. Una libraia ha preso le difese del senegalese contro l’aggressore. Vedi 1 e 2.

Non è che Firenze sia un caso particolare. Anche a Bologna vi sono neonazisti che, la sera, maltrattano gli ambulanti stranieri, danneggiano la loro merce, spengono le sigarette su di loro, e ovviamente la cosa non fa notizia. Anche a Bologna si sprecano le minacce razziste. A Firenze adesso c’è solo un briciolo di attenzione in più.

Ha ragione Mercedes Frias quando dice che la strage dei senegalesi non può essere derubricata a raptus di follia: «Non capisco come si possa tentare di minimizzare l’accaduto dicendo che è stato opera di un pazzo. C’è in giro un clima di violenza quotidiana tollerata, fatta soprattutto di un linguaggio, che però non è mai neutro. [...] È certo però che anche qui si sentono continuamente discorsi che associano gli stranieri alla mancanza di sicurezza, di decoro, al degrado, e via dicendo, e tutto questo purtroppo crea un clima pericoloso, di cui anche le istituzioni sono complici. Non posso dimenticare che in nome del decoro i vigili urbani sono andati a togliere di forza le coperte ai rom che si riparavano sotto un ponte, e questo a nome di una istituzione pubblica».

Intanto, Assane Kebe, portavoce della Comunità senegalese fiorentina, ha ribadito il fermo rifiuto di ogni “dialogo” con i neofascisti: «Quelli di Casa Pound si proclamano “fascisti del terzo millennio”: e noi non vogliamo dialogare con nessun fascista, né di ieri, né di oggi, né del domani. Non può esistere un confronto né un incontro possibile con chi oggi ha la faccia di dichiararsi fascista. Anzi, per noi definirsi così nel 2011 non dovrebbe essere possibile, né immaginabile».

DONNA MUORE A ROMA PER ESALAZIONI MONOSSIDO, COMPAGNO GRAVE

  • - Ancora una vittima per il freddo di questi giorni a Roma. Una donna romena di 37 anni è morta la scorsa notte per esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da un generatore di corrente a gasolio, utilizzato probabilmente per alimentare una stufa. La donna era in un casale abbandonato, dove viveva con un connazionale di 31 anni, anche lui intossicato e trasportato in codice rosso all'ospedale Tor Vergata, ma non è in pericolo di vita. L'episodio è avvenuto in via di Rocca Cencia, nella borgata Finocchio, intorno alle 23,30 di ieri e sono intervenuti la Polizia e il 118. La trentasettenne è morta durante il trasporto in ospedale. Alcuni giorni fa, sempre a Roma, un'altra persona è morta per il freddo: il corpo di un clochard era stato trovato nei pressi di via Flaminia, in un piccolo canale di scarico vicino il Grande Raccordo Anulare.

Istat: retribuzioni ferme a novembre 2011 Ferma la P.a., incrementi solo nel privato

A novembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una variazione nulla rispetto al mese precedente e un incremento dell'1,5% rispetto a novembre 2010. Nella media del periodo gennaio-novembre 2011 l'indice è cresciuto dell'1,8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Lo rileva l'Istat.

Alla fine di novembre 2011, rileva ancora l'Istat, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 68,6% degli occupati dipendenti e al 63,1% del monte retributivo osservato. L'Istat riferisce inoltre che, con riferimento ai principali macrosettori, a novembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell'1,9% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a novembre presentano gli incrementi maggiori rispetto allo stesso mese dell'anno precedente sono: gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e attività dei vigili del fuoco (per entrambi +3,1%). Tutti i comparti della pubblica amministrazione, a eccezione dei vigili del fuoco, registrano, invece, variazioni nulle. A novembre, tra i contratti monitorati dall'indagine è stato ratificato l'accordo per i dipendenti degli studi professionali. Alla fine di novembre, aggiunge ancora l'istituto di statistica, la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 31,4% nel totale dell'economia e del 10,7% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 23,9 mesi nel totale e di 26,6 mesi nell'insieme dei settori privati.


Gr 9:30

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ITALIA


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