<> ||[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||[[RorFonti| Fonti]]|| ## PER INDICAZIONI SULL'USO DI QUESTE PAGINE VEDERE LA PAGINA DI HELP RAGGIUNGIBILE DALLA HOME PAGE DI RORINTERATTIVA ## FORMATO CON CUI INSERIRE LE NOTIZIE, RIPETUTO PER OGNI NOTIZIA DELLE DIVERSE SEZIONI ## Titolo: ## FONTE E DATA Fonte: ## Testo: ## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio: === Gr 19:30 === ||[[mfla8gr| GR MFLA]]|| '''FEMMINICIDI E VIOLENZE: la guerra quotidiana degli uomini contro le donne''' '''14 FEB - OGGI''' '''GENOVA''' - un uomo ha cercato di stuprare una donna in mezzo alla strada '''LIVORNO''' - un uomo, ex-convivente, continua a perseguitare la ex compagna con minacce e percosse '''13 FEB - IERI''' '''ROMA''' - un uomo di 34 anni ha aggredito una ragazza di 15 anni che si è difesa urlando '''ROMA''' - un uomo ha sequestrato una prostituta abusando di lei per ore all'interno della sua auto '''GENOVA''' - un prete, don Riccardo Seppia, parroco di Sestri Ponente è sotto processo per abusi su minori '''12 FEB''' '''L'AQUILA''' - un uomo, militare di stanza all'Aquila, ha stuprato una studentessa di 20 anni e l'abbandona nuda e svenuta nella neve due episodi analoghi a '''ROMA''': - un uomo - ex convivente ha preso a martellate la porta di casa della ex convivente: la maltrattava e picchiava da tempo - un altro uomo - ex compagno, stavolta con una grossa chiave metallica a croce, si è scagliato contro un'altra porta: quella dell'appartamento della ex compagna e l'ha anche minacciata di morte. '''11 FEB''' '''CORIGLIANO CALABRO (COSENZA)''' - Un uomo di 38 anni per un anno e mezzo ha perseguitato, ingiuriato, minacciato e in alcune circostanze anche picchiato una donna di Corigliano. '''NAPOLI''' - un ragazzo ha sequestrato la ex fidanzata di 17 anni, incinta, e l'ha picchiata e minacciata di morte. '''10 FEB''' '''MILANO''' - un uomo da tempo maltrattava la convivente con minacce e percosse e per ricattarla l'ha costretta a subire un rapporto sessuale davanti a una telecamera. '''9 FEB''' '''PISA''' - un uomo ha perseguitato per mesi donne sole che per lavoro frequentano il centro storico di Pisa '''TRIESTE''' - Un marito di 39 anni perseguitava da anni la moglie '''TARANTO''' - un uomo ex convivente, da settimane perseguitava l'ex con pedinamenti, ingiurie e telefonate minatorie e aggressioni '''MILANO''' - un uomo, ex marito, minacciava la ex moglie '''GENOVA''' - un uomo, il compagno, ha sequestrato in casa la compagna che voleva lasciarlo costringendola ad avere un rapporto sessuale con lui dopo averla picchiata con il guinzaglio del cane nonostante fosse incinta. '''8 FEB''' '''MILANO''' - uno giovane uomo, studente di 19 anni, aveva costruito una rete di video hard di ragazze adolescenti, contattate tramite web '''AOSTA''' - un uomo ha stuprato e rapinato una conoscente '''MONOPOLI (BARI)''' - un uomo di 63 anni da tempo molestava una ragazzina di 15 anni che frequentava una palestra dove lui lavorava '''GROSSETO''' - Un uomo ha più volte stuprato una donna, minacciando di violentare anche la sorella minorenne, con questo ricatto è riuscito a sposarsi con lei e le violenze sono continuate '''ALBA (CUNEO)''' - L'ex marito, imprenditore agricolo, perseguitava la ex moglie dopo la separazione '''SASSARI''' - un uomo, ex compagno, continuava a molestare e minacciare la ex compagna '''GELA (CALTANISSETTA)''' - un uomo, operaio edile, perseguitava una donna di 64 anni '''TORINO''' - Il marito perseguita con messaggi, telefonate e pedinamenti la moglie, da cui è in fase di separazione '''(CORATO) BARI''' - un uomo ha perseguitato varie sue compagne: per sfuggire alle violenze una donna era stata costretta a trasferirsi in una città del nord Italia; l'uomo aveva poi tormentato con minacce e atti violenti e persecutori la successiva compagna, che per sfuggirgli era tornata in Russia. Poi lo 'stalker recidivo' ha ripreso a tormentare e minacciare di morte la ex che, dopo alcuni anni, era tornata in paese '''ALTRE NOTIZIE''' '''TORINO''' - Una sentenza della corte d'appello ha confermato che deve essere lo Stato a risarcire la donna violentata da due uomini nel 2005 a Torino di 50.000 euro in assenza della possibilità di risercimento da parte dell'imputato. La Corte d'appello di Torino ha applicato una direttiva dell'Unione Europea del 2004 condannando così la Presidenza del Consiglio dei ministri a risarcire la ragazza. '''TRENTO''' - Sono stati condannati in appello a 6 anni e 8 mesi di reclusione i tre ventenni della val di Fassa, Gianluca Costantino, Diego Fosco e Stefano Merighi, accusati di un'aggressione a sfondo omofobo nei confronti di un cuoco inglese, picchiato e sodomizzato a Canazei nell'aprile 2010. In primo grado i tre giovani erano stati condannati a 8 anni per tentato omicidio pluriaggravato, violenza sessuale di gruppo, lesioni e danneggiamento. '''CATANZARO''' - Ultimo grado di giudizio per uun uomo che il 5 dicembre del 2009 ha ucciso una donna tedesca, Petra Schiffler, colpendola con numerose coltellate. è stato condannato a 15 anni di reclusione invece sempre a '''CATANZARO''' - è stata ridotta la pena ad un uomo accusato e giudicato colpevole dell'omicidio della moglie, che si stava separando da lui, da 17 a 12 anni '''GENOVA''' - E' stato prosciolto l'agente dei Nop, il nucleo operativo di protezione dei pentiti, accusato due anni fa di avere abusato del figlio di 6 anni di un boss della camorra collaboratore di giustizia. L'inchiesta e' stata archiviata dal gip di Genova Massimo Cusatti. '''USA: ALBERGHI NEW YORK AVRANNO PULSANTE ANTI-AGGRESSIONE''' Gli operatori dei maggiori alberghi di New York hanno siglato un accordo che garantirà alle cameriere e agli altri dipendenti aumenti salariali, copertura sanitaria, migliori trattamenti pensionistici e un altro benefit, decisamente più inusuale: un pulsante anti-panico personale, da utilizzare in caso di pericolo per avere un soccorso immediato. La nuova disposizione fa parte di un contratto di categoria della durata di 7 anni, che è stato approvato dal board dell'Hotel Association of New York e che dovrebbe essere ratificato dai membri del sindacato lunedì prossimo. L'iniziativa giunge sulla scia della vicenda che ha visto coinvolto l'ex capo del Fmi, Dominique Strauss-Khan, che il 14 maggio fu accusato da una cameriera dell'Hotel Sofitel di Times Square di violenza sessuale. '''NEW YORK''' - Sono cadute le accuse di stupro contro Greg Kelly, figli o del capo della polizia di New York Raymond Kelly. L'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha fatto sapere che non andrà avanti con il caso, perché non ci sono elementi sufficienti per incriminare il 43enne co-conduttore di 'Good Day New York' in onda su Fox 5. '''CITTA' DEL VATICANO''' Arriva da una nota su Radio Vaticana la notiza che è stata depositata, venerdì scorso una notifica di archiviazione (ipocritamente Radio vaticana riferisce che "si e' conclusa nel silenzio dei mass media una dolorosa vicenda di abusi che hanno coinvolto il Papa e la Santa Sede)relativa al caso di un ragazzo disabile abusato da un sacerdote in una scuola per bambini sordomuti di Milwaukee: nell'istituto numerosi altri ragazzi erano stati abusati dallo stesso prete. *************** ITALIA '''AGGIORNAMENTI SUI PROCESSI PER I FATTI DEL 15 OTTOBRE''' Oggi si sono tenuti i processi contro Ilaria e Stefano, arrestati lo scorso 15 ottobre, tuttora agli arresti domiciliari senza restrizioni. Il processo contro Ilaria è stato rimandato all'8 marzo alle ore 12, in quanto due teste dell'accusa, agenti di PS, non si sono presentati in aula. Per Stefano sono state fissate due udienze: 8 maggio per ascoltare i teste dell'accusa, 31 maggio per i teste della difesa e per visionare un video a suo favore. Entrambi alle ore 12. È stato deciso che si farà il rito ordinario '''Processi di Febbraio contro il Movimento - Tutte/i libere/i subito!!''' Il giorno 9 febbraio si è tenuto il processo contro Robert, giovane compagno di Varese arrestato il 15 ottobre, per il quale l'allora ministro Maroni chiese l'espulsione immediata. Robert è stato condanato a due anni, da scontare ai domiciliari, per resistenza pluriaggravata e lesioni a tre agenti di polizia. E' stato condannato a pagare le spese processuali e il risarcimento danni contro Atac, Ama e Roma Capitale, che si sono costituiti parte civile. Una sentenza scandalosa, una sentenza tutta politica che mira a spaventare Robert, la sua famiglia, i suoi amici e amiche. Che vuole essere un deterrente per chiunque voglia continuare a ribellarsi. Dopo la condanna a tre anni e 4 mesi a Giovanni, che dal 15 ottobre si trova in carcere per il reato di resistenza pluriaggravata, ecco un nuovo capro espiatorio che paga per tutte e tutti noi, per la rivolta di piazza contro la brutalità delle forze dell'ordine, il 15 ottobre 2011. La repressione contro il movimento è sempre più intensa, come tutte e tutti sappiamo, il 26 genaio sono stati arrestati molte militanti NO TAV in tutta Italia, molti di loro sono tutt'ora sottoposti a diverse forme di detenzione: in carcere, ai domiciliari, con obbligo di firma o dimora. A loro va tutta la nostra solidarietà militante, così come dimostrato lo scorso 28 gennaio quando abbiamo manifestati davanti al carcere di Regina Coeli in solidarietà con Damiano, compagno de l'Università La Sapienza, che ora è stato scarcerato e si trova ai domiciliari. Sit-in e comunicati, però, non bastano; dobbiamo far sentire forte e generosa la nostra solidarietà. Alcune compagne e compagni si sono attivate, non solo per dare un appoggio concreto a chi è denunciato o a chi si trova tuttora in carcere ma anche per costruire una rete di relazioni e collaborazioni duratura nel tempo, che si muova contro il carcere i cie e che mantenga viva l'attenzione sul tema della repressione più in generale. Abbiamo chiamato "Evasioni" questa rete solidale, che vorremmo aperta ai contributi di tutte e tutti coloro che vogliono immaginare una società che non si basi sulla reclusione e sull'allontanamento. Per continuare a tenere viva la solidarietà nei confronti dei denunciati della giornata del 15 ottobre e per non lasciare sola o solo chi continua ad essere rinchiuso dentro una cella maledetta lanciamo: che nessun* resti sola! Partecipiamo in massa ai prossimi processi a Piazzale Clodio: 17 Febbraio: - ore 9.00 conferenza stampa e presidio per il processo contro i compagni solidali con la Palestina lanciato dalla Rete romana di solidarietà per la Palestina - ore 11 presidio contro il processo ai compagni e alle compagne della ex scuola occupata 8 Marzo di Magliana 22 Febbraio ore 9: processo contro due ragazzi arrestati dopo il 15 ottobre 23 Febbraio ore 10 presidio a Piazza Cavour per l'udienza in Cassazione del processo contro la Rete del sud ribelle '''Roma: consegnati ad Acea i primi 2000 ricorsi della campagna Il mio voto deve contare''' Stamani si è tenuta la prima iniziativa del Comitato Acqua Pubblica di Roma nella sede di Acea: sono stati consegnati i primi 2000 ricorsi della campagna Il mio voto deve contare. ASCOLTIAMO UNA CORRISPONDENZA '''Trapani: continua l’occupazione degli operai della petroliera Marettimo''' Ormai da quattro mesi, 22 operai del Cantiere Navale di Trapani si oppongono alle decisioni del datore di lavoro, che prima ha messo in cassa integrazione e poi licenziato (a Natale) tutti i 59 dipendenti del Cantiere. Si tratta di una speculazione, avvertono gli operai, perché il lavoro c’è – e la dimostrazione è in quella stessa nave, commissionata e mai terminata. Oggi continuano l’occupazione della nave petroliera Marettimo M. al cantiere Navale di Trapani per riavere il loro posto di lavoro. Questi operai , questi uomini, in pieno inverno, vivono su una petroliera al freddo, senza acqua corrente e luce elettrica, senza servizi igienici; alcuni hanno già perso la casa, altri non potrebbero arrivare a fine mese senza l’aiuto dei parenti: famiglie per lo più monoreddito che ora si trovano a lottare per la sopravvivenza. Una storia di difesa del lavoro contro una decisione ritenuta ingiusta, senza l’appoggio dei sindacati e nell’indifferenza di una città, Trapani, alla viglia delle elezioni, dove si sta celebrando da un anno il processo per l’omicidio di Mauro Rostagno e si cerca l’ultimo boss latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. '''ETERNIT: 16 ANNI AGLI INDUSTRIALI DELLA MORTE''' Il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier, a conclusione del processo Eternit, ritenendoli colpevoli di disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche. Nel procedimento i due erano sotto accusa per lo scempio provocato dall’amianto lavorato in quattro stabilimenti italiani a partire dal 1952: 2.100 persone morte 800 malate per le condizioni degli stabilimenti di Cavagnolo (Torino) e Casale Monferrato (Alessandria). Nulla da fare invece per lo stabilimento napoletano di Bagnoli e reggiano di Rubiera, dove il reato è stato dichiarato prescritto. Risarcimenti a favore delle parti civili. L’Osservatorio nazionale sull’Amianto, lo scorso ottobre ha presentato un’altra denuncia per la chiusura della Fibronit di Broni, a cui furono girate le commesse dell’azienda chiusa a Casale e che richiederà l’estradizione dei due condannati. '''MILANO - MORTI SUL LAVORO''' Esselunga Condannata per la morte di un operaio. L'azienda ha patteggiato una pena pecuniaria, un anno di carcere a due dirigenti del gruppo Esselunga ha risparmiato sulla sicurezza e questo è costato la vita a Claudio Birolini, il 45enne che il 26 ottobre 2009 è rimasto schiacciato dal camion che doveva scaricare nel supermercato di via Washington. Per questa morte la Spa ha patteggiato 223mila euro di pena pecuniaria, mentre il vice presidente con delega alla sicurezza Paolo De Gennis e il responsabile della direzione logistica Aldo Botta un anno di reclusione con la condizionale, così come Filippo Capozi, il legale rappresentante dell’omonima ditta di autotrasporti per il quale lavorava la vittima. '''MILANO Indagato per omicidio volontario il vigile che ieri ha sparato al ragazzo''' Il giovane cileno ucciso al Parco Lambro di Milano da un agente della polizia locale non era armato. La pattuglia era intervenuta per sedare una rissa. Alessandro Amigoni, l'agente di polizia locale che ieri ha sparato e ucciso Marcelo Valentino Gomez Cortes, un cileno di 28 anni, a Milano, è indagato per omicidio volontario. '''NUOVO DECLASSAMENTO DELL’ITALIA DA PARTE DI MOODY’S''' A3 è dovuto innanzitutto alle incertezze legate alla situazione europea, sia per quel che riguarda le riforme in atto sia per quel che riguarda le previsioni economiche. Tutto ciò – spiegano gli analisti dell’agenzia – “peserà sulla già fragile fiducia dei mercati”. Ci sono poi le incertezze legate sia alla situazione economica italiana che è in via di deterioramento, come quelle sulla situazione dei conti pubblici, a partire dall’elevatissimo livello del debito pubblico. Infine – sottolinea Moody’s, c’é un “rischio significativo”, quello che il governo italiano non riesca a centrare gli obiettivi di risanamento a causa della “marcata debolezza strutturale dell’economia del Paese”. L’outlook negativo viene spiegato con un possibile peggioramento della situazione economica e finanziaria in Italia a seguito di un ulteriore deterioramento della crisi del debito nell’Eurozona. Non a caso anche il rating di Madrid è stato tagliato di ben due scalini (da A1 ad A3), insieme a quello di Lisbona (da Ba2 a Ba3). Giù il rating anche di Slovenia, Slovacchia e Malta. '''ESTERI''' '''Colombia: oggi la resistenza delle comunità residenti contro lo sgombero per la costruzione della diga QUIMBO''' Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro buldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli. In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi, hanno ucciso decine di presone reprimendo il dissenso. In questi giorni l’epilogo del conflitto che vede contrapporsi da 4 anni da un lato la controllata ENEL – ENDESA e dall’altro le comunità residenti e resistenti che verranno sfollate per aprire spazio a un mega progetto idroelettrico. Il Quimbo, questo è il nome della diga che le multinazionali italo spagnole pretendono costruire, è una gigantesca opera che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese, per produrre energia destinata all’esportazione e a coprire il fabisogno energetico interno, che si prevede incrementerà in maniera esponenziale con la conversione in atto del territorio colombiano in una enorme miniera a cielo aperto. Son 4 anni che le comunità del Huila, la regione dove sorgerà la diga, protestano, si oppongono pacificamente e legalmente alla distruzione delle loro esistenze, della sicurezza alimentare del paese e di una valle bellissima, riserva di protezione della Amazzonia. Lo hanno fatto portando avanti con assiduità e insistenza le proprie ragioni, scontrandosi contro il muro di gomma di una burocrazia e di un mondo politico che non vogliono capire. O forse che hanno capito benissimo e si sono schierati, anche a costo di violare le stesse norme costituzionali colombiane. La “Contraloria” un ente di controllo statale, ha già aperto una indagine contro le autorità ambientali e contro lo stesso ministro di ambiente, riscontrando pesanti irregolarità nella concessione dei permessi per la realizzazione della idroelettrica. Ma i tempi di indagine sono lunghi. Il 20 febbraio Enel e Endesa devieranno il corso del Magdalena, il più grande fiume colombiano, causando un danno irreparabile. Le comunità resistono, si sono accampate nella zona dei lavori, per impedire il danno, dicono che non se ne andranno da lì. L’impresa ha richiesto l’intervento dell’esercito e degli antisommossa. Lo sgombero era previsto per oggi. Le prime notizie che ci arrivano dai media mainstream parlano di sgombero concluso con tre feriti tra i contadini che bloccavano da giorni l’accesso al cantiere. Gli squadroni antisommossa colombiani hanno impiegato un massiccio lancio di lacrimogeni. Il generale José Vicente Segura ha dichiarato che la “situazione è totalmente sotto controllo”. '''MANIFESTIAMO IL SOSTEGNO ALLA LOTTA CONTRO LA COSTRUZIONE DELLA DIGA ENEL''' GIOVEDI’ 16 FEBBRAIO 2012 – ORE 15,00 ** MANIFESTAZIONE VLE REGINA MARGHERITA **125**- ANGOLO VIA SAVOIA Sotto la sede ENEL '''Brasile: riparte la costruzione della diga du Belo Monte''' La costruzione della terza diga più grande al mondo, quella di Belo Monte nello stato brasiliano del Parà, in piena Amazzonia, è ripartita e 24mila persone verranno presto cacciate dalle proprie terre. Fra questi molte tribù indigene. La Belo Monte sorgerà sul fiume Xingu per volere del Governo Rousseff. Eppure ci sono studi che dimostrano come questa immensa costruzione andrà a giovare soltanto alle industrie locali e non certo alla popolazione, visto che si tratterebbe di uno dei più inefficienti progetti idroelettrici della storia del paese. A pensarla così è stato anche il giudice a cui si sono rivolti i cittadini destinati allo sfollamento forzato e infatti, lo scorso settembre, ha ordinato la sospensione della costruzione della diga per l’impatto devastante sull’ecosistema e sulla vita degli abitanti. Si è trattato di uno dei tanti procedimenti di quella che è stata una grande ondata di battaglie legali e di denunce, in primis da parte delle popolazioni indigene nate e cresciute in quel fazzoletto di Amazzonia, preziosissima foresta pluviale. Denunce sostenute da molte associazioni internazionali, Quando la diga sarà finita, il normale corso del fiume verrà notevolmente ridotto e tribù quali i Kayapò o i Paquicamba – che vivono solo di pesca – ne risentiranno enormemente. Con loro, le 24mila persone che dovranno trasferirsi altrove e l’intero ecosistema, che subirà danni irreparabili. La biodiversità insita in questo paradiso che sarà compromessa senza rimedio e centinaia di speci di pesci dello Xingu si estingueranno. Eppure il consorzio di aziende che sta dietro a questo progetto sminuisce: “L’impatto ambientale sarà minimo”, e per il Brasile, gigante assetato di energia, è più comodo e funzionale ascoltare questi pareri, che le grida dei disperati. Fra le aziende impegnate in questo progetto di Belo Monte, la Vale, la seconda compagnia mineraria più grande al mondo e vincitrice del Public Eye Awards, il premio per la peggiore multinazionale della terra in termini di diritti umani e rispetto per l’ambiente. '''GRECIA: ANCORA TAGLI, NEL MIRINO DEI PRIVATI ACQUA PUBBLICA, POSTE ED ELETTRICITA’''' Riunione del Consiglio dei Ministri questo pomeriggio ad Atene: il premier Lucas Papademos e la sua squadra devono decidere nuovi tagli, gli ennesimi, per attuare il piano di austerità approvato domenica dal Parlamento mentre fuori infuriava la battaglia popolare. In particolare c’è l’urgenza di capire da dove tirar fuori i 325 milioni di euro di risparmi che domani dovranno essere presentati all’Eurogruppo. Le proposte che circolano fanno paura. I cittadini di Atene e Salonicco potrebbero infatti presto vedersi privatizzato il servizio idrico: il governo ha infatti annunciato che sta valutando di cedere le proprie partecipazioni sull’acqua. La stessa sorte dovrebbe essere riservata ai porti del Pireo e di Salonicco. Nel caso della società elettrica Ppc, il governo ha nominato dei consulenti per “i prossimi passi della privatizzazione”, ma senza specificarne l’entità. Altri obiettivi delle privatizzazioni sono le Poste, la Hellenic Petroleum, e porti ed aeroporti regionali. Solo parole, invece, per i tagli alle spese militari.I tagli in Grecia sono messi in atto da Atene ma partono da Bruxelles e da Strasburgo, da dove arrivano altre cattive notizie. La troika, a giugno, esaminerà le misure adottate e se queste non corrisponderanno ai propri voleri, ha già annunciato che imporrà altre mosse drastiche, come ulteriori riduzioni dei salari nel settore pubblico, tagli alla spesa sociale e alla difesa. 12, complessivamente, gli esami a cui sarà sottoposto il governo greco. Visto che ad aprile si andrà al voto, le (cosiddette) istituzioni internazionali chiedono di fatto il commissariamento politico dell’intero popolo greco. La Ue ha chiesto infatti ad Atene anche un impegno scritto dei leader politici: chiunque vinca le elezioni dovrà portare avanti il programma di austerità. La stessa ‘troika’ Ue-Fmi-Bce finisce però, finalmente, sotto esame. Dovranno riferire e “giustificarsi” davanti alla Commissione economica (Econ) del Parlamento europeo. La Conferenza dei presidenti, l’organo che riunisce i capigruppo, ha accolto la richiesta in presentata già la scorsa settimana dai socialisti-democratici (il gruppo S&D) con una lettera inviata dal capogruppo Swoboda a José Manuel Barroso. “L’approccio punitivo e ideologico della troika al problema della sovranità greca – scrive Swoboda nella lettera a Barroso – è un grave tradimento del modello sociale europeo e della solidarietà che è un principio fondante dell’Unione”. La grecia si trova dunque sull’orlo del baratro, tuttavia deve far fronte a spese rilevanti dal punto di vista delle forniture militari. I costi per la difesa aumenteranni infatti nel 2012 del 18%: con un esercito di 130 mila uomini, Atene spende per la difesa più di 7 miliardi di euro pari al 3% del Pil. '''PALESTINA''' - Da aprile Unrwa fermerà il programma economico rivolto ai poveri di Gaza Gaza – Al-Ittihad/Wam. A partire dal prossimo mese di aprile, l’Unrwa non avrà più la capacità di sostenere economicamente le famiglie di profughi palestinesi indigenti che vivono nella Striscia di Gaza. Questa situazione viene resa nota dopo un lungo periodo di deficit di bilancio dovuto al blocco delle sovvenzioni da parte degli Stati donatori o di terzi. ‘Adnan Abu Hasna, consulente per l’informazione, ha riferito che l’intero programma Unrwa rivolto ai poveri di Gaza sarà azzerato e che neanche le famiglie al di sotto della soglia della povertà riceveranno più i circa 10dollari pro-capite che venivano distribuiti loro saltuariamente nell’ambito del programma. Non sarà interrotto il programma alimentare Unrwa. Parallelamente alla notifica dell’attuale stallo, l’agenzia Onu promette impegno nel foro internazionale, affinché la comunità internazionale, soprattutto i Paesi arabi, riprendano a sovvenzionarla. “Si è giunti a una crisi tale da essere stati costretti a darne notizia per trasparenza”, puntualizza Abu Hasna. Sono 106mila i profughi i palestinesi indigenti di Gaza che beneficiano del programma finanziario Unrwa. ---- === Gr 13:00 === '''In primo Piano''' '''GRECIA ALL'INDOMANI DEGLI SCONTRI DI DOMENICA''' All’indomani della notte di Atene, con 170 incendi (banche, negozi e uffici), 68 agenti feriti e 70 manifestanti, di cui alcuni gravi e 137 fermati, le forze politiche parlamentari si sperticano in dichiarazioni di condanna. Mentre il popolo greco si avvia a diventare schiavo senza diritti per ottemperare ai diktat della troika europea, nemmeno più europeista, il segretario del LAOS, partito di estrema destra che ha votato no al memorandum, denuncia la cosiddetta inefficienza del Ministro della protezione del cittadino (ebbene sì, così è chiamato in Grecia il ministro degli interni) e ne chiede le dimissioni: “I greci non avranno da mangiare - ha detto – ma almeno sarà assicurata la proprietà pubblica e privata”. Del resto non ci sembra così inefficiente il ministro, visto che fonti ufficiali di polizia riportano che dall’inizio delle proteste vi sono stati 3000 fermati di cui 1300 in seguito arrestati e destinati a processo. Contrariamente poi a quanto avvalorato dalla stampa, non si tratta solo di antagonisti, soprattutto anarchici, ma anche di gente cosiddetta comune. Il primo ministro Papademos fa appello alla calma e accenna al momento in cui il popolo sovrano deciderà, ovvero le elezioni anticipate di aprile, tutte da vedere del resto. Il leader di Nuova Democrazia, Samaras, invoca prudenza e patriottismo. Tace il Pasok, che ha perso, o meglio espulso dopo l’ultima votazione parlamentare una ventina di deputati e qualche ministro, come del resto Nuova Democrazia. Ma la perla ancora una volta la offre il KKE (partito comunista greco)che senza mezzi termini parla di azione concertata per la devastazione di Atene tra polizia antisommossa e “incappucciati” per spezzare la grande mobilitazione. Non si fa mancare niente nemmeno Syryza, altra forza di sinistra che siede nel parlamento greco, che parla di non meglio identificate squadre illegali che hanno bruciato indisturbate la città di Atene. “il popolo greco non si spaventerà, ma risponderà combattendo alle provocazioni”. Discorsi che abbiamo già sentito qualche mese fa anche qui da noi, ma che a parte ogni considerazione legittima su tattica e strategia, fanno ancora una volta emergere come, al di là delle roboanti chiacchiere, nemmeno la sinistra parlamentare greca sappia offrire alternative (se non le elezioni ) alla tragedia di un popolo ridotto alla fame nell’indifferenza generale. Si può certamente discutere se sia proficuo dare fuoco ad un cinema, ma è inammissibile che l’incomprensione ( nel migliore dei casi) di ciò che accade oggi nella società greca, si spinga fino a bollare come provocatore chi semplicemente non accetta di farsi schiacciare senza reagire. Qualcuno molti anni fa si chiedeva se sia più criminale chi fonda una banca o chi la rapina: la risposta crediamo che oggi sia sotto gli occhi di tutti, soprattutto dopo l’approvazione in Grecia dell’ ennesimo memorandum che strangola un popolo ma non gli garantisce nulla, avviandolo ad un destino che ricorda la fame dell’occupazione nazista. Tra le scritte apparse a centinaia sui muri di Atene una è significativa e inedita: "Sbirri, vi mangeranno i figli". Qualcun altro ha corretto l'insegna della banca di Grecia in banca di Berlino. Forse è questo quello che pensavano le centinaia di persone che hanno accolto con un applauso i cosiddetti black block che entravano in piazza Syntagma domenica scorsa, senza dissimulare quanto portavano con loro per difendere una manifestazione che la polizia già aveva cercato inutilmente di disperdere dopo un pericolosissimo lancio di mandarini. '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' '''Brasile: riparte la costruzione della diga du Belo Monte''' La costruzione della terza diga più grande al mondo, quella di Belo Monte nello stato brasiliano del Parà, in piena Amazzonia, è ripartita e 24mila persone verranno presto cacciate dalle proprie terre. Fra questi molte tribù indigene. La Belo Monte sorgerà sul fiume Xingu per volere del Governo Rousseff. Eppure ci sono studi che dimostrano come questa immensa costruzione andrà a giovare soltanto alle industrie locali e non certo alla popolazione, visto che si tratterebbe di uno dei più inefficienti progetti idroelettrici della storia del paese. A pensarla così è stato anche il giudice a cui si sono rivolti i cittadini destinati allo sfollamento forzato e infatti, lo scorso settembre, ha ordinato la sospensione della costruzione della diga per l’impatto devastante sull’ecosistema e sulla vita degli abitanti. Si è trattato di uno dei tanti procedimenti di quella che è stata una grande ondata di battaglie legali e di denunce, in primis da parte delle popolazioni indigene nate e cresciute in quel fazzoletto di Amazzonia, preziosissima foresta pluviale. Denunce sostenute da molte associazioni internazionali, Quando la diga sarà finita, il normale corso del fiume verrà notevolmente ridotto e tribù quali i Kayapò o i Paquicamba – che vivono solo di pesca – ne risentiranno enormemente. Con loro, le 24mila persone che dovranno trasferirsi altrove e l’intero ecosistema, che subirà danni irreparabili. La biodiversità insita in questo paradiso che sarà compromessa senza rimedio e centinaia di speci di pesci dello Xingu si estingueranno. Eppure il consorzio di aziende che sta dietro a questo progetto sminuisce: “L’impatto ambientale sarà minimo”, e per il Brasile, gigante assetato di energia, è più comodo e funzionale ascoltare questi pareri, che le grida dei disperati. Fra le aziende impegnate in questo progetto di Belo Monte, la Vale, la seconda compagnia mineraria più grande al mondo e vincitrice del Public Eye Awards, il premio per la peggiore multinazionale della terra in termini di diritti umani e rispetto per l’ambiente. '''Messico: ancora desaparecidos''' La Procura Sociale per le Vittime del Delitto, organismo governativo messicano, ha reso noto che negli ultimi quattro mesi sarebbero scomparse nel Paese 646 persone. Il report ritiene che la maggioranza delle persone scomparse sia rimasta vittima di omicidio. La maggior parte dei desaparecidos sono uomini (479), 167 sarebbero le donne e ben 64 i minori. Delle persone scomparse negli ultimi quattro mesi solo 16 sono state ritrovate in vita. Secondo le organizzazioni non governative durante la guerra scatenata dal governo centrale contro i cartelli legati al narcotraffico, sarebbero morte oltre 60 mila persone. Altissimo anche il numero delle persone scomparse: 10mila. '''Mali: giustiziati cento tuareg''' Cento ribelli tuareg giustiziati a sangue freddo nel nord del Mali. A riferirlo è il ministro alla Cooperazione francese, Henri de Raincourt. L’esecuzione sarebbe avvenuta nella località di Aguelhok, dove il gruppo è stato catturato durante uno scontro con l’esercito. “Parliamo di circa cento persone catturate e uccise a sangue freddo, ad alcuni è stata tagliata la gola, ad altri è stato sparato un colpo in testa, metodi barbari e inqualificabili». Secondo alcune stime, sono almeno 50mila i tuareg che si sono dati alla fuga dopo lo scoppio delle ostilità tra il governo e i separatisti, che chiedono l’inipendenza del nord del Mali. Il territorio è quello dell'Azawad nel Nord del Mali, fu annesso dalla Francia al Mali durante il suo dominio sul paese. Il popolo Azawad oggi vorrebbe l'indipendenza dal Mali e denuncia uccisioni, assassinii, bombardamenti aereii da parte del governo del Mali. '''ITALIA''' '''Roma: consegnati ad Acea i primi 2000 ricorsi della campagna Il mio voto deve contare''' Stamani si è tenuta la prima iniziativa del Comitato Acqua Pubblica di Roma nella sede di Acea: sono stati consegnati i primi 2000 ricorsi della campagna Il mio voto deve contare. Corrispondenza '''Milano: lavoratori/e in lotta per la chiusura della Jabil di Cassina de’ Pecchi''' E' arrivato ieri per fax il licenziamento per i 325 dipendenti della Jabil di Cassina de’ Pecchi, azienda leader mondiale nella fabbricazione di componenti hitech per le telecomunicazioni. I licenziamenti vengono comunicati proprio mentre si svolgeva il tavolo del ministero dello Sviluppo economico a cui partecipavano sindacati e vertici della multinazionale americana. Nel fax arrivato ai sindacati a Milano si comunica la chiusura dello stabilimento e l’apertura della procedura di mobilità. Lavoratori e lavoratrici, in presidio davanti ai cancelli da tre mesi, da quando hanno ricevuto le prime lettere di licenziamento (14 dicembre). Solo pochi giorni fa gli operai hanno deciso di rimettere in moto i macchinari convinti di trovare da soli un compratore. Infatti la crisi dell'azienda non è dovuta tanto alla crisi «quanto di scelte prive di un preciso piano industriale, utili solo ad aumentare i margini di guadagno sulla pelle degli operai», spiega Marcello Scipioni di Fiom Cgil Milano. La vicenda aveva preso il via a giugno dello scorso anno, quando Jabil vende stabilimento e forza lavoro al fondo italoamericano Mercatech. Dopo soli sette mesi, con un buco di 70 milioni di euro, il nuovo passaggio di proprietà, con la multinazionale che torna in plancia di comando, fino all’epilogo. Stamani alle 9,00 lavoratori e lavoratrici hanno deciso di interrompere il silenzio da parte del sindaco di Cassina Dè Pecchi, facendogli una visitina in Comune. Riferiscono di aver ottenuto la disponibilità da parte del sindaco ad essere presente ai prossimi incontri in Regione. Inoltre il sindaco ha riferito abbiamo saputo che il sindaco di aver chiesto un mese e mezzo fa un incontro al Ministro riguardo alla situazione ma i non aver ricevuto nessuna risposta. '''Brescia: Al via l'appello per la strage di Piazza della Loggia''' Ha preso il via al Palagiustizia di Brescia il processo d'appello per la strage di piazza Loggia: il 28 maggio 1974 una bomba provoco' la morte di otto persone e il ferimento di circa un centinaio durante una manifestazione antifascista. In apertura di udienza il giudice a latere Massimo Vacchiano ha letto una relazione che ha riassunto la vicenda storica e giudiziaria degli ultimi 38 anni. La Corte dovra' decidere sulla richiesta di rinnovazione parziale del dibattimento chiesta dall'accusa. (ANSA). 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