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'''ITALIA'''

'''Ostia. Riaperto il teatro del lido di Ostia'''

il Comitato pubblico per la riapertura del Teatro del Lido Verso le 13.30 ha riaperto autonomamente il Teatro del Lido di Ostia. L'intenzione è quella di far ripartire un esperienza fondamentale per un territorio dove mancano spazi di socialità e cultura.
Si è tenuta alle 16 la Conferenza stampa presso il Teatro in Via delle Sirene.
CORRISPONDENZA


'''Arresti in diverse città italiane di presunti militanti del PKK'''
La Procura di Venezia ha emesso oggi undici provvedimenti di custodia cautelare contro 16 persone (arrestati dieci curdi e un italiano) indagate nell'ambito di un' inchiesta a carico di presunti membri di una rete di reclutamento per il Partito Curdo dei Lavoratori (Pkk) in Italia. L'indagine, svoltasi parallelamente anche in Francia, ha coinvolto Roma, Treviso, Pisa, Modena, Torino, Udine, Pordenone e Milano. L'accusa per tutti è quella di aver messo in piedi una struttura di reclutamento incaricata di trovare in Europa persone e risorse da impiegare in Kurdistan.Vale la pena sottolineare, visto che l'accusa parla di reclutamento per il PKK,il partito dei lavoratori del Kurdistan, che lo stesso PKK sta osservando un cessate il fuoco unilaterale dal marzo 2009 e che gli sforzi di questo ultimo anno e mezzo vanno in direzione di una soluzione pacifica e negoziata al conflitto in atto dal 1984.Obiettivo del gruppo, secondo i magistrati italiani, sarebbe invece la selezione di militanti da addestrare per commettere atti di "terrorismo" in Turchia. Il Pkk, dagli anni Ottanta, lotta contro il governo centrale di Ankara per ottenere il rispetto dei diritti umani e civili della minoranza curda in Turchia. Il leader del Pkk, Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999 nell'isola di Imrali, ha scritto e consegnato alle autorità turche, nei mesi scorsi, la sua roadmap come contributo a un possibile e auspicabile processo di pace.La roadmap non è stata ancora consegnata ai legali di Ocalan. Secondo le agenzie di stampa, l'operazione di questa mattina si è svolta con il contributo delle strutture antiterrorismo di Germania, Belgio ed Olanda. Il PKK è nella lista europea delle organizzazioni terroristiche. In Italia sarebbero stati scoperti quattro campi di addestramento: due nel pordenonese, uno in provincia di Taranto, e uno in Centro Italia.

'''Bologna la Curia proprietaria di uno stabile in cui vivono in condizioni disumane famiglie di italiani e migranti'''

Muri scrostati e appartamenti distrutti, chiusi con una catena da bicicletta. Televisori abbandonati, sporcizia ovunque e come unico avvertimento del pericolo una scritta rossa a matita sul muro: «Danger». Lo stabile di via Murri è quello che Monsignor Ernesto Vecchi definisce «la casbah», di proprietà della Fondazione Giacomo Lercaro, che ospita famiglie italiane ed extracomunitarie definite «bisognose e che il Comune non vuole». I prezzi degli affitti non sono alti, ma neanche molto lontani da quelli di mercato. Quasi 600 euro per un appartamento con due camere, 450 euro per una casa con camera e cucina, 326 euro per un monolocale. Alcuni di questi appartamenti vengono definiti «ad uso gratuito». Ci sono inquilini che non riescono a pagare l´affitto e l´intimazione di sfratto per morosità mandata dal Tribunale, e firmata dallo stesso Vecchi, non è mai stata resa esecutiva. «Per noi questo stabile non è un guadagno spiega Adriano Guarnieri, portavoce del Cardinale e vicepresidente della Fondazione che fa capo a Vecchi.La sequenza di corridoi sporchi che porta nella casa di Rached Mohamed, di origine marocchina che abita qui con moglie e tre figli e da più di un anno non paga l´affitto, fa sperare che i lavori di ristrutturazione arrivino presto. «Qui corrono topi e scarafaggi, mia figlia non dorme perché ha paura che entrino in casa - dice la moglie di Rached - non ci sono gli scuri alle finestre, c´è troppa umidità e i miei figli hanno l´asma. Mio marito non paga l´affitto che è quasi di 600 euro perché guadagna 786 euro al mese lordi. Non ce la fa. Io penso che sarebbe meglio tornare in Marocco».

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'''ITALIA'''
'''Arresti in diverse città italiane di presunti militanti del PKK'''
La Procura di Venezia ha emesso oggi undici provvedimenti di custodia cautelare contro 16 persone (arrestati dieci curdi e un italiano) indagate nell'ambito di un' inchiesta a carico di presunti membri di una rete di reclutamento per il Partito Curdo dei Lavoratori (Pkk) in Italia. L'indagine, svoltasi parallelamente anche in Francia, ha coinvolto Roma, Treviso, Pisa, Modena, Torino, Udine, Pordenone e Milano. L'accusa per tutti è quella di aver messo in piedi una struttura di reclutamento incaricata di trovare in Europa persone e risorse da impiegare in Kurdistan.Vale la pena sottolineare, visto che l'accusa parla di reclutamento per il PKK,il partito dei lavoratori del Kurdistan, che lo stesso PKK sta osservando un cessate il fuoco unilaterale dal marzo 2009 e che gli sforzi di questo ultimo anno e mezzo vanno in direzione di una soluzione pacifica e negoziata al conflitto in atto dal 1984.Obiettivo del gruppo, secondo i magistrati italiani, sarebbe invece la selezione di militanti da addestrare per commettere atti di "terrorismo" in Turchia. Il Pkk, dagli anni Ottanta, lotta contro il governo centrale di Ankara per ottenere il rispetto dei diritti umani e civili della minoranza curda in Turchia. Il leader del Pkk, Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999 nell'isola di Imrali, ha scritto e consegnato alle autorità turche, nei mesi scorsi, la sua roadmap come contributo a un possibile e auspicabile processo di pace.La roadmap non è stata ancora consegnata ai legali di Ocalan. Secondo le agenzie di stampa, l'operazione di questa mattina si è svolta con il contributo delle strutture antiterrorismo di Germania, Belgio ed Olanda. Il PKK è nella lista europea delle organizzazioni terroristiche. In Italia sarebbero stati scoperti quattro campi di addestramento: due nel pordenonese, uno in provincia di Taranto, e uno in Centro Italia.

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Sommario

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ITALIA

Ostia. Riaperto il teatro del lido di Ostia

il Comitato pubblico per la riapertura del Teatro del Lido Verso le 13.30 ha riaperto autonomamente il Teatro del Lido di Ostia. L'intenzione è quella di far ripartire un esperienza fondamentale per un territorio dove mancano spazi di socialità e cultura. Si è tenuta alle 16 la Conferenza stampa presso il Teatro in Via delle Sirene. CORRISPONDENZA

Arresti in diverse città italiane di presunti militanti del PKK La Procura di Venezia ha emesso oggi undici provvedimenti di custodia cautelare contro 16 persone (arrestati dieci curdi e un italiano) indagate nell'ambito di un' inchiesta a carico di presunti membri di una rete di reclutamento per il Partito Curdo dei Lavoratori (Pkk) in Italia. L'indagine, svoltasi parallelamente anche in Francia, ha coinvolto Roma, Treviso, Pisa, Modena, Torino, Udine, Pordenone e Milano. L'accusa per tutti è quella di aver messo in piedi una struttura di reclutamento incaricata di trovare in Europa persone e risorse da impiegare in Kurdistan.Vale la pena sottolineare, visto che l'accusa parla di reclutamento per il PKK,il partito dei lavoratori del Kurdistan, che lo stesso PKK sta osservando un cessate il fuoco unilaterale dal marzo 2009 e che gli sforzi di questo ultimo anno e mezzo vanno in direzione di una soluzione pacifica e negoziata al conflitto in atto dal 1984.Obiettivo del gruppo, secondo i magistrati italiani, sarebbe invece la selezione di militanti da addestrare per commettere atti di "terrorismo" in Turchia. Il Pkk, dagli anni Ottanta, lotta contro il governo centrale di Ankara per ottenere il rispetto dei diritti umani e civili della minoranza curda in Turchia. Il leader del Pkk, Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999 nell'isola di Imrali, ha scritto e consegnato alle autorità turche, nei mesi scorsi, la sua roadmap come contributo a un possibile e auspicabile processo di pace.La roadmap non è stata ancora consegnata ai legali di Ocalan. Secondo le agenzie di stampa, l'operazione di questa mattina si è svolta con il contributo delle strutture antiterrorismo di Germania, Belgio ed Olanda. Il PKK è nella lista europea delle organizzazioni terroristiche. In Italia sarebbero stati scoperti quattro campi di addestramento: due nel pordenonese, uno in provincia di Taranto, e uno in Centro Italia.

Bologna la Curia proprietaria di uno stabile in cui vivono in condizioni disumane famiglie di italiani e migranti

Muri scrostati e appartamenti distrutti, chiusi con una catena da bicicletta. Televisori abbandonati, sporcizia ovunque e come unico avvertimento del pericolo una scritta rossa a matita sul muro: «Danger». Lo stabile di via Murri è quello che Monsignor Ernesto Vecchi definisce «la casbah», di proprietà della Fondazione Giacomo Lercaro, che ospita famiglie italiane ed extracomunitarie definite «bisognose e che il Comune non vuole». I prezzi degli affitti non sono alti, ma neanche molto lontani da quelli di mercato. Quasi 600 euro per un appartamento con due camere, 450 euro per una casa con camera e cucina, 326 euro per un monolocale. Alcuni di questi appartamenti vengono definiti «ad uso gratuito». Ci sono inquilini che non riescono a pagare l´affitto e l´intimazione di sfratto per morosità mandata dal Tribunale, e firmata dallo stesso Vecchi, non è mai stata resa esecutiva. «Per noi questo stabile non è un guadagno spiega Adriano Guarnieri, portavoce del Cardinale e vicepresidente della Fondazione che fa capo a Vecchi.La sequenza di corridoi sporchi che porta nella casa di Rached Mohamed, di origine marocchina che abita qui con moglie e tre figli e da più di un anno non paga l´affitto, fa sperare che i lavori di ristrutturazione arrivino presto. «Qui corrono topi e scarafaggi, mia figlia non dorme perché ha paura che entrino in casa - dice la moglie di Rached - non ci sono gli scuri alle finestre, c´è troppa umidità e i miei figli hanno l´asma. Mio marito non paga l´affitto che è quasi di 600 euro perché guadagna 786 euro al mese lordi. Non ce la fa. Io penso che sarebbe meglio tornare in Marocco».

ESTERI

Nuovo attacco dei talebani nel centro di Kabul: almeno 17 morti Nuovo attacco dei talebani questa mattina nel cuore di Kabul, svegliata da due potenti esplosioni.Alle 6:30 ora locale un kamikaze si è fatto esplodere in pieno centro, davanti all'hotel Safi che ospita personale straniero di nazionalità indiana.Un portavoce del ministero degli Interni di Kabul ha reso noto che tra loro ci sarebbe anche un cittadino italiano. Lo stesso ministero ha affermato, successivamente, che l'uomo è un agente dei servizi segreti coloito da un proiettile dopo l'esplosione.Pochi minuti dopo un altro kamikaze si è fatto saltare nella stessa zona. Un terzo uomo è stato ucciso dalla polizia afgana al termine di una lunga sparatoria.Le vittime dell'attacco sono almeno diciassette. Almeno una trentina i feriti, 17 dei quali sono arrivati al locale ospedale di Emergency. Sei di loro sono, in condizioni più gravi, sono stati ricoverati. Tra questi due poliziotti. Gli altri sono civili.Ora la situazione in città è tornata calma, ma il centro è ancora chiuso al traffico e presidiato dalla polizia e da truppe Nato."Abbiamo colpito sin da subito i luoghi dove risiedevano gli stranieri a Kabul che erano il nostro obiettivo». Lo afferma il portavoce dei talebani, Dabhullah Mujahid, spiegando la dinamica dell'attacco compiuto oggi a Kabul. Il messaggio, secondo l'agenzia Aki è apparso poco fa in Pashtun e in lingua araba, Mujahid spiega che "un gruppo di mujahidin, che aveva con sè armi leggere e pesanti e anche degli ordigni, sono entrati alle 7 ora locale nella città di Kabul e hanno attaccato in particolare un luogo dove si trovano gli stranieri, l'hotel Safi, che si trova vicino alla sede del ministero dell'Interno". Mujahid afferma che gli assalitori hanno "iniziato prima a sparare contro gli agenti della polizia con le armi leggere. Subito dopo uno di loro si è fatto saltare in aria contro l'hotel Safi Landmark, uccidendo e ferendo numerosi stranieri".

Ebraicizzazione di Gerusalemme: 600 nuove case per gli israeliani La commissione di pianificazione distrettuale israeliana ha approvato la costruzione di 600 nuove abitazioni a Gerusalemme est: lo hanno riportato oggi i media israeliani.Secondo il quotidiano Haaretz, le case saranno posizionate vicino all'insediamento ebraico illegale di Pisgat Ze'ev ed al quartiere palestinese di Shu'fat.Il numero di unità abitative previsto dal progetto, originariamente 1.100, è stato in seguito ridotto a 600 quando è stato rivelato che gran parte del terreno scelto per la costruzione è proprietà privata palestinese.Nel frattempo, due case nel vicino quartiere palestinese di Beit Hanina sono in corso di demolizione, mentre otto famiglie di Silwan hanno ricevuto avvisi che annunciano il prossimo abbattimento delle loro case. Mercoledì, operai municipali israeliani sono giunti nell'area accompagnati da guardie armate.Il terreno sul quale sono costruiti gli insediamenti israeliani di Gerusalemme est è considerato illegale dalla legge internazionale, in quanto quest'ultima non riconosce la sovranità israeliana sulla parte orientale della città, occupata nel 1967. L'ulteriore estensione dell'occupazione ebraica ha suscitato condanne a livello mondiale, mentre i palestinesi dell'area continuano a ricevere ordini di sfratto, nonostante la giurisdizione dei tribunali israeliani non copra Gerusalemme est.Di conseguenza, com'è ovvio, la Corte internazionale ha definito illegali tutti gli insediamenti costruiti da Israele nelle zone occupate della Città Santa.E' sempre di oggi la notizia che per la prossima festa ebraica di Purim, la Striscia di Gaza sarà completamente sigillata per tre giorni.Lo ha annunciato oggi l'esercito di occupazione israeliano.Ieri, due valichi di Gaza sono stati aperti per permettere il passaggio di cento camion carichi di aiuti umanitari, prodotti commerciali, e carburante.Parallelamente e sempre in occasione della festa ebraica, il ministero della Difesa ha imposto la chiusura totale della Cisgiordania e di Gerusalemme.

Siparietto


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