<> ||[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||[[RorFonti| Fonti]]|| ## PER INDICAZIONI SULL'USO DI QUESTE PAGINE VEDERE LA PAGINA DI HELP RAGGIUNGIBILE DALLA HOME PAGE DI RORINTERATTIVA ## FORMATO CON CUI INSERIRE LE NOTIZIE, RIPETUTO PER OGNI NOTIZIA DELLE DIVERSE SEZIONI ## Titolo: ## FONTE E DATA Fonte: ## Testo: ## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio: === Gr 19:30 === '''Sommario''' '''In primo Piano''' '''Editoriale''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ITALIA''' '''ALDO BIANZINO: ATTESA QUESTA SERA LA SENTENZA ''' Aldo Bianzino e la sua compagna Roberta il 12 ottobre 2007 vengono arrestati con l’accusa di possedere e coltivare alcune piante di marijuana. Trasferiti il giorno dopo al carcere di Capanne, Roberta viene condotta in cella con altre donne, Aldo in isolamento. Da quel momento Roberta non vedrà più il suo compagno lasciato in buone condizioni di salute. La mattina seguente, domenica 14 ottobre alle 8,15 la polizia penitenziaria trova Aldo agonizzante che poco dopo muore. Di infarto secondo le prime “indiscrezioni”. Nonostante l’autopsia riveli una frattura alle costole, gravi lesioni al fegato, alla milza e al cervello l’inchiesta sulla morte di Aldo è stata archiviata. “Cause naturali in seguito ad aneurisma” viene scritto nella sentenza. Aldo Bianzino è morto da più di due anni, Roberta si è spenta pochi mesi dopo. I figli di Aldo Bianzino si sono però costituiti parte civile nel processo contro una guardia penitenziaria accusata di omissione di soccorso. Nell'udienza di lunedì scorso il tribunale di Perugia dopo aver respinto l'istanza di parte civile per l'ammissione di nuova perizia medico legale che integrasse l'accusa con l'aggravante della morte seguita all'omissione di soccorso ha richiamato nell'ordinanza l'articolo 521 del codice di procedura penale secondo cui dall'esito della discussione dibattimentale potrebbe verificarsi la correlazione tra il fatto contestato e quanto emerso in dibattimento. Per stasera è prevista la sentenza, seguita fuori dal tribulane dal Comitato verità per Aldo Bianzino. '''INCENDIO ALL’ILVA DI TARANTO''' Un incendio si è sviluppato ieri alle 15 nello stabilimento siderurgico ILVA di Taranto a seguito dell’esplosione di un trasformatore dell’area Tubificio. La colonna di fumo nero alta quaranta metri che si sprigionava dalle fiamme, era visibili alla distanza di diversi chilometri. L’incendio è stato domato a seguito dell’intervento dei vigili del fuoco interni allo stabilimento mentre i due operai che si trovavano vicino al trasformatore hanno riportato per fortuna solo lievi danni e un forte spavento. La direzione ha subito rassicurato che non vi sono stati pericoli di inquinamento: affermazione alquanto bislacca visto che l’ILVA è sotto processo presso il tribunale di Taranto per disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico. Proprio il 17 febbraio scorso una rumorosa manifestazione di centinaia di studenti, lavoratori e cittadini davanti al Tribunale ha presenziato alla discussione della perizia di parte presentata al giudice Todisco secondo cui dallo stabilimento Ilva di Taranto si diffondono gas, vapori e polveri, contenenti sostanze pericolose per la salute dei lavoratori e per la popolazione della provincia ionica. A preoccupare sono soprattutto le polveri che si diffondono in maniera non controllata dal parco minerali a cielo aperto, situato a pochi metri di distanza dal quartiere Tamburi, limitrofo alla fabbrica.. 668 tonnellate di polveri, secondo i periti, ogni anno si disperdono nell’atmosfera da questa area in cui l’azienda deposita piccole montagne di minerale di ferro e di carbone, materie prime che servono per la produzione dell’acciaio. Una zona che, secondo la relazione, per poter continuare a operare dovrebbe essere coperta e dotata di impianti di “aspirazione e trattamento” delle polveri emesse. Nella stessa udienza però il giudice ha acquisito anche la relazione dell’Arpa-Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) che contiene le analisi di un monitoraggio sull’emissione in aria di benzopirene, un inquinante altamente cancerogeno. L’indagine, svolta attraverso l’utilizzo di sette punti di rilevamento tra novembre 2010 e luglio 2011, ha permesso, attraverso 2300 campionamenti, di appurare che l’emissione di benzopirene è superiore “da uno a tre ordini di grandezza” dei valori riscontrati negli ambienti di vita e individua nell’impianto cokeria dello stabilimento siderurgico “una rilevante sorgente emissiva di idrocarburi policiclici aromatici”. Le emissioni provenienti da Ilva spa risultano nettamente superiori anche a quelle provenienti dagli altri due colossi industriali presenti nel territorio di Taranto, la raffineria Eni e la Cementir spa. '''PORTA VOLA GIU’ DA UN TRENO FRECCIARGENTO''' E’ accaduto poco prima della stazione di Chiusi intorno alle 20.00 di lunedì scorso. Il treno, un Eurostar frecciargento era partito con mezz’ora di ritardo da Roma diretto a Brescia. Nel tunnel della Casella però, a una velocità di 250 km. orari, una porta della penultima vettura si è aperta e quindi sganciata finendo prima sul vagone di coda e poi sui binari. L’incidente, reso noto già da lunedì sera da “Ancora in marcia” storica associazione dei macchinisti, ma ripreso solo oggi dai quotidiani, non è stato comunicato ufficialmente da Trenitalia e va ad aggiungersi alle 120 cosiddette anomalie registrate dall’Agenzia nazionale sulla sicurezza ferroviaria. La stessa agenzia, nel rapporto relativo al 2011 parla di “criticità diffusa dell’incidentalità legata ai malfunzionamenti delle porte di salita e discesa dei passeggeri, imputabile anche a carenze nella manutenzione” carenze, aggiungiamo, che più in generale, nello stesso rapporto, vengono indicate come un’area di forte criticità per la sicurezza. L’agenzia inoltre afferma che questo tipo di malfunzionamenti è calato dell’80% ma sospettiamo che siano molti, come quest’ultimo, quelli non segnalati da Trenitalia Non è ancora chiara la causa dell’incidente; tre le ipotesi: una crepa su un ancoraggio, un errore di montaggio o una disfunzione del segnale di mancata chiusura. Dante De Angelis, macchinista licenziato proprio perché faceva il suo lavoro di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, ha dichiarato: “Non voglio immaginare cosa sarebbe successo, a quella velocità, se in quel momento fosse passato un altro treno in direzione opposta o se la porta fosse stata spinta su una casa a lato della ferrovia o giù da un ponte”. Trenitalia ha intanto aperto un’inchiesta interna ma, riferisce il quotidiano “La Repubblica”, fanno sapere dal gruppo che “è strano che il Frecciargento in questione sia proprio quello imbrattato dai manifestanti NOTAV durante la protesta di lunedì alla stazione di Roma”. A noi però non risulta che un po’ di vernice abbia la magica capacità di svellere la porta di un treno, ma d’altro canto sappiamo che la prepotenza e la menzogna assumono spesso i connotati del ridicolo. '''ESTERI''' '''OPERAZIONE DELL’INTERPOL CONTRO ANONYMOUS''' 25 persone sono state arrestate ieri in Spagna, Argentina, Cile e Colombia nell’ambito di un’inchiesta dell’Interpol sui Cyber-attacchi a numerosi siti istituzionali spagnoli, a quello della presidenza e del ministero della difesa di Colombia e alla compagnia elettrica cilena Endesa. La retata avviene a una decina di giorni di distanza dal sequestro di 25 PC, hard disk e altre apparecchiature elettroniche operato a Madrid nel corso di quattro perquisizioni. 10 sono gli arresti in Argentina, 6 in Cile e 5 in Colombia. Anonymous , a cui sono stati collegati gli indiziati, ha dichiarato, su uno dei suoi account di Twitter, di non essere un’organizzazione criminale. Nel corso della mattinata, inoltre, per diverso tempo il sito dell’Interpol è risultato irraggiungibile. '''TRUPPE AMERICANE AMMASSATE NELLO YEMEN''' Soffiano sempre più inquietanti i venti di guerra nell’area mediorientale. Secondo diverse fonti internazionali un cospicuo contingente di soldati americani, sembra 50.000 unità, sarebbe stato inviato nell’ isola yemenita di Socotra nella prospettiva di un attacco militare all’Iran, nell’ambito della controversa questione degli impianti nucleari. La notizia, lanciata per primo dal sito israeliano di intelligence Debkafile, è stata poi ripresa dal quotidiano inglese “The Economist” nonché dalla prestigiosa agenzia di stampa statunitense UPI la quale, citando il sito egiziano “Bikyamasr.com scrive: “Migliaia di truppe statunitensi sono sbarcate nell’ isola yemenita nel Mar Arabico per prepararsi ad un possibile conflitto armato con l’Iran”. Anche il sito “Islam.Today”, alcuni giorni fa ha lanciato la notizia riprendendola da fonti russe. Grande rilievo è stato dato dalla TV e dalla radio iraniane. Nessuna smentita né comprensibilmente nessuna conferma è arrivata da fonti statunitensi, mentre l’unica smentita è di fonte anonima yemenita che, in un articolo pubblicato dallo Yemen Post, asserisce che “la diffusione di false informazioni sull’arrivo di truppe americane sull’isola di Socotra con la creazione di una base militare è da attribuire ai servizi di intelligence israeliani” e che “le autorità yemenite hanno rifiutato un’offerta americana per stabilire una base militare americana in cambio di una serie di privilegi”. La dichiarazione si collega alle affermazioni di Debakfile secondo cui l’invio di truppe sarebbe il risultato di una accordo tra gli USA l’ex-presidente yemenita Saleh al quale Washington avrebbe concesso il visto per curarsi negli Stati Uniti dopo l’attentato di cui è rimasto vittima la scorsa estate. L’isola di Socotra, i realtà poverissima e sperduta, si trova però in un’area di rilevante importanza strategica al largo del Corno d'Africa, tra Somalia e Yemen, il Mar Rosso e il golfo di Aden. ---- === Gr 13:00 === '''In primo Piano''' LA VAL SUSA NON E' SOLA, SIAMO TUTTI/E NO TAV! Qualche settimana fa si è svolta un'operazione repressiva con decine di arresti e denunce nei confronti di attivisti/e NO TAV in tutta Italia. Da quel momento la solidarietà continua a esprimersi in molteplici forme, dal Nord al Sud del Paese: nessuna/o è sola/o, non ci sono buone/i e cattive/i. Un corteo di 80 mila persone si è riversato nella valle, da Bussoleno a Susa, per dire che il movimento NO TAV non si arresta e non ha paura. Il giorno dopo parte l'allargamento dei cantieri, attraverso l'esproprio militare delle terre valsusine. La resistenza dei NO TAV è immediata. Un compagno, Luca, per impedire l'avanzamento delle ruspe, si arrampica su un traliccio. Inseguito da un carabiniere rocciatore, cade, rischiando la vita: è tuttora ricoverato in ospedale in gravi condizioni. I giornali e i media screditano e minimizzano l'accaduto, insultando il coraggio e la determinazione di Luca. La risposta della Val di Susa è determinata, con blocchi e barricate che vengono immediatamente ricostruite non appena vengono sgomberate. Ancora una volta in tutta Italia la solidarietà si fa sentire con manifestazioni spontanee, presidi, blocchi stradali e ferroviari. Queste sono solo le ultime pagine di una lotta che va avanti da 23 anni. Di fronte all'attacco dello Stato nei confronti del movimento No Tav, di fronte alla repressione di ogni forma di conflitto, al di fuori del “consentito”, tanto il 3 luglio in Val di Susa quanto il 15 Ottobre a Roma, è necessario reagire. La lotta contro il Tav fa paura ai poteri politici, economici e giuridici, perché ne mette in discussione la loro stessa essenza. Si vuole reprimere l'autorganizzazione, il rifiuto della delega, la molteplicità e la radicalità di azioni e pratiche. Si vuole colpire tanto il dissenso e il contrattacco nei confronti dei poteri costituiti, quanto la condivisione di esperienze di vita che generano forme di cospirazione e di complicità sociale. Anche attraverso Il TAV e la politica delle grandi opere il capitalismo vuole imporre ancora una volta l'idea di un mondo sottomesso alle leggi della sopraffazione e dello sfruttamento. La Val di Susa fa paura perché la lottacontro il Tav esprime la possibilità concreta di un cambiamento reale allo stato di cose presenti: determinarne il seguito spetta a tutti e tutte noi! IL TAV E' OVUNQUE, LOTTIAMO OVUNQUE CONTRO IL TAV TUTTI/E LIBERI/E! Sabato 3 marzo, ore 15:00, corteo NO TAV, partenza da Piazzale Tiburtino Sempre no Tav, a sarà düra! Assemblea No Tav di Roma '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' GRECIA; OGGI TUTTI GLI OSPEDALI CHIUSI PER SCIOPERO Gli ospedali pubblici e i centri sanitari di tutta la Grecia oggi funzioneranno soltanto con il personale d'emergenza a causa dello sciopero di 24 ore proclamato dai medici ospedalieri e privati in segno di protesta contro una decisione del ministero della Sanità che prevede, secondo la Federazione Nazionale dei Medici Ospedalieri di Grecia (Oenge), la chiusura di 50 ospedali pubblici e la riduzione del 17% della retribuzione per il lavoro straordinario. «Unico obiettivo del governo - secondo l'Ordine dei Medici - è il taglio delle spese nel settore della Sanità». Allo sciopero aderiscono anche i dipendenti amministrativi degli ospedali con un' astensione di tre ore dal lavoro. I medici si sono dati appuntamento stamani alle 10:30 davanti all'albergo President da dove inizieranno una marcia di protesta fino al Parlamento. Manifestazioni di protesta dei sanitari sono in programma oggi anche in altre città della Grecia. Pure i dipendenti delle Autonomie Locali del Paese partecipano alle manifestazioni di oggi con l'occupazione di quattro ore, dalle 11:00 alle 15:00, degli uffici comunali, per protesta contro le nuove misure di austerità previste dal nuovo accordo con la troika (Fmi, Ue e Bce). Sempre sul fronte degli scioperi, i due maggiori sindacati del Paese, l'Adedy che raggruppa i lavoratori del settore pubblico e la Gsee, che rappresenta quelli del settore privato, hanno indetto un'astensione di tre ore dal lavoro nell'ambito della giornata di protesta dei sindacati europei contro le misure di austerità. CRISI: GRECIA; APPROVATA LEGGE PER NUOVA RIDUZIONE PENSIONI Con 202 voti a favore e 80 contrari il Parlamento greco ha approvato la scorsa notte la legge che prevede la riduzione di tutte le pensioni. A favore della legge hanno votato i parlamentari del Pasok (socialista) e quelli di Nea Dimocratia (centro destra). Al voto hanno partecipato, a favore della legge, anche cinque parlamentari di Nea Dimocratia espulsi nei giorni scorsi dal partito perchè avevano votato contro la legge sull'accordo del nuovo pacchetto di aiuto alla Grecia e il Psi, mentre di quelli espulsi dal Pasok per lo stesso motivo, soltanto uno ha votato a favore della legge. CINA: ESPLOSIONE FABBRICA PESTICIDI È salito ad almeno 16 morti ma potrebbe aggravarsi ulteriormente a causa dell'alto numero di dispersi - alcune decine - il bilancio dell'incidente avvenuto in una fabbrica di prodotti chimici nel nord della Cina. L'impianto è stato colpito da un'esplosione potentissima e al suo interno si trovavano un centinaio di operai. Al momento 43 persone sono state ricoverate in ospedale. I socorritori hanno dovuto interrrompere le ricerche la notte scorsa per il timore di nuove esplosioni. Le operazioni sono riprese questa mattina. La fabbrica esplosa produceva pesticidi: le autorità locali hanno assicurato che non vi sono rischi di contaminazione pur sottolineando che i prodotti in questione «sono altamente contaminanti». SPAGNA: COMUNE CATALANO SCOMMETTE SU CANNABIS CONTRO CRISI Un comune rurale catalano, nella provincia di Tarragona, ha previsto fra le misure anticrisi anche di autorizzare la coltivazione di cannabis, riferisce oggi la stampa spagnola. La giunta di sinistra che governa Rasquera, 900 abitanti che vivono soprattutto del lavoro nei campi e della produzione di olio d'oliva, un debito pubblico di 1,3 milioni, intende accettare l'offerta arrivata dalla Asociacion Barcelonesa Cannabica de Autoconsumo (Abcda), un club «con fini ludico-terapeutici» con 5mila soci costituito per gestire collettivamente il consumo individuale consentito dalla legge spagnola di cannabis. La Abcda ha proposto di pagare al comune 36mila euro per l'autorizzazione a coltivare a fini non commerciali il cannabis e di iniettare nell'economia locale 550mila euro all'anno per l'affitto e la gestione dei terreni. Il progetto dovrebbe creare 50 posti di lavoro nel comune. La popolazione di Rasquera «è molto invechchiata, e vogliamo fermare la fuga degli abitanti giovani» spiega il sindaco Bernat Pellisa, della Sinistra Repubblicana Catalana di Erc. '''ITALIA''' NO TAV A STAZIONE TRIESTE OGGI IN CITTÀ ATTESO AD FERROVIE MORETTI Un gruppo di manifestanti No Tav ha manifestato questa mattina nei pressi della stazione di Trieste. Oggi in città è attesa la visita dell' amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che incontrerà il sindaco Sulla visita non sono state fornite indicazioni per motivi di sicurezza. Secondo quanto si è appreso, però, Moretti, che sembra parta da Roma, non dovrebbe giungere a Trieste in treno. NO TAV, INCENDIATE AUTO MILITANTI, Gli incendi divampati la scorsa notte nella zona di Chianocco (Torino), dove sono in corso i blocchi stradali contro la Tav Torino-Lione, hanno riguardato tre automobili di attivisti del Movimento No Tav e - afferma un esponente No Tav - sono «evidentemente stati appiccati ai danni del movimento stesso poco dopo le auto sono stati dati al fuoco il telone di un Tir e un pallet in un deposito di legna. Tutto lascia pensare che siano opera della stessa mano». ALCOA: SIT-IN PROTESTA OPERAI A ROMA DAVANTI MINISTERO DELEGAZIONE 50 LAVORATORI È iniziata questa mattina a Roma, davanti al ministero dello Sviluppo economico, la protesta di una cinquantina di lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Dopo aver raggiunto la capitale in aereo, la delegazione si è diretta verso la sede del Mise scortata dalle forze dell'ordine. Arrivati al ministero, operai e sindacalisti si stanno facendo sentire battendo sul selciato i caschetti da lavoro e suonando fischietti. «La protesta andrà avanti a oltranza Aspettiamo ancora le risposte del Governo in materia di energia e gli sviluppi sui possibili nuovi acquirenti». La trasferta a Roma prevede incontri con i parlamentari La delegazione dell'Alcoa resterà a Roma almeno sino a venerdì. A dare sostegno ai lavoratori, arriveranno domani mattina nella capitale anche i sindaci del Sulcis Iglesiente, coordinati dal primo cittadino di Villamassargia Franco Porcu. «La vertenza è troppo importante per la sopravvivenza del nostro territorio - spiega - Come istituzioni è nostro dovere stare vicino a chi lotta per il posto di lavoro». CARCERI: CAMERA, STOP A LEGGE SU LAVORO DETENUTI NO COMMISSIONE BILANCIO Stop, per mancanza di copertura finanziaria, della commissione Bilancio della Camera alle norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti che oggi dovevano essere esaminate dall'Aula di Montecitorio. La commissione ha dato parere contrario sul testo: dovrà tornare in commissione. (ANSA). CONTRO LA DEVASTAZIONE AMBIENTALE E SOCIALE CHE L'ENEL ESPORTA IN GIRO PER IL MONDO Venerdì 2 MARZO – Alle ore 15,00 Torneremo sotto la Sede ENEL di Roma – Vle Regina Margherita 125  In Guatemala, In Cile, In Colombia L’ENEL sta portando avanti progetti relativi alla costruzione di DIGHE che devastano il territorio dove verranno realizzate non rispettano le scelte e i bisogni delle popolazioni locali, favoriscono l’incremento dei profitti per l’impresa e i Governi che la sostengono.  In Colombia, sul RIO MAGDALENA, le comunità contadine  A sostegno delle quali abbiamo già manifestato lo scorso 14 FEBBRAIO, in lotta verranno sgomberate tra il 3 e il 6 Marzo. In Guatemala i lavori dovrebebro terminare entro la metà del 2012, mentre in Patagonia sono è forte la campagna contro le 5 Dighe.   Rete Italiana di Solidarietà con la Colombia CRMB – Comitato Riformiamo la Banca Mondiale Spazio Sociale EX-51 – Valle Aurelia Confederazione Cobas Comitato Carlos Fonseca A SUD Associazione Italia – Nicaragua/Roma COMUNICATO STAMPA Nel quartiere Centocelle il “Comitato NoPUP-Via dei Noci” si mobilita per dire No alla realizzazione di 63 box privati e all\’espianto di 7 platani pluridecennali come previsto dal programma PUP del Comune di Roma approvato senza gara pubblica nel 2005 e non ancora realizzato e al conseguente espianto di 7 dei platani presenti sulla via. Il Comitato NoPUP – Via dei Noci intende portare il problema all’attenzione dei tavoli decisionali dell’Amministrazione del Comune di Roma sottolineando inoltre il principio della opportunità di coinvolgere, sempre, i cittadini e gli operatori economici nelle scelte, in materia di sviluppo ed interventi urbanistici. Comitato No PUP-Via dei Noci CENA PER SCARCERANDA ricordare che , come tutti gli ultimi mercoledì del mese, anche il prossimo ci sarà la cena di scarceranda al forte con mitico gruppo greco portato da cicogna nera !! STO NA FAVOLA NERI MARCORE' legge I SETTE CAPRETTI un programma ideato e co-diretto da OTTAVIA MONICELLI il GIOVEDÌ dalle ore 15 alle 16 RADIO ONDA ROSSA - 87.9 FM -- '''Siparietto''' --------------- <> '''Appunti e note redazionali''' Per Roma ricordare l'appuntamento di Sabato 3 alle ore 15:00 in Piazzale Tiburtino. A Trieste Presidio contro Moretti in occasione dell'incontro con il sindaco. Il numero è in rubrica. Manifestazioni di solidarietà internazionali: Budapest http://lmv.hu/node/7404 '''Servizi audio della giornata''' ---- ||[[#top|Torna a inizio pagina]]||