<> ||[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||[[RorFonti| Fonti]]|| ## PER INDICAZIONI SULL'USO DI QUESTE PAGINE VEDERE LA PAGINA DI HELP RAGGIUNGIBILE DALLA HOME PAGE DI RORINTERATTIVA ## FORMATO CON CUI INSERIRE LE NOTIZIE, RIPETUTO PER OGNI NOTIZIA DELLE DIVERSE SEZIONI ## Titolo: ## FONTE E DATA Fonte: ## Testo: ## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio: === Gr 19:30 === '''Sommario''' '''In primo Piano''' '''Editoriale''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' '''Tunisia: Costituzione, Ennahdha non modifica articolo su Stato''' Con una decisione che rischia di provocare fratture nel suo elettorato, il partito di maggioranza tunisino Ennahdha ha espresso, ufficialmente, ieri sera, la volontà di non modificare l'art.1 della Costituzione del 1959, secondo cui la Tunisia è "uno Stato libero, indipendente e sovrano: la sua religione è l'Islam, la sua lingua l'arabo e il suo regime la repubblica". La decisione è giunta al culmine di accese discussioni in sede di Assemblea costituente in cui esponenti di Ennahdha hanno fortemente sostenuto la tesi che la Tunisia doveva diventare uno Stato islamico e che, quindi, la sharia doveva essere il punto di riferimento della nuova Costituzione. Tesi, questa, duramente avversata dai costituenti espressione dei partiti laici e che qualche malumore aveva determinato in parte degli alleati di Ennahdha. Se la decisione di Ennahdha certamente spianerà la strada ai lavori della Costituente (paralizzati da molte settimane per la disputa sul primo articolo), essa appare destinata a determinare frizioni all'interno del partito di maggioranza, in cui molti sono i sostenitori della sharia. '''ISRAELE: Hana Shalabi, 40 giorni in sciopero della fame, rischia di morire''' Perché il silenzio? Hana Shalabi il 40 ° giorno di sciopero della fame, Il regime sionista respinge appello. Hana al-Shalabi si trova in condizioni critiche ea rischio di morte immediata a Hasharon, carcere sionista, e oggi è il giorno 40 del suo sciopero della fame. Domenica un giudice militare sionista - un ufficiale delle forze di occupazione che la rapi dalla sua casa il 16 febbraio - ha respinto un ricorso contro ala "detenzione amministrativa" senza accusa né processo: Il Tribunale militare di Ofer ha respinto il ricorso legale un avvocato della Prigioneri Society, Jawad Bulus, ha detto: Il giudice, dopo aver esaminato il caso Shalabi, ha detto che ci sono motivi per continuare la sua detenzione poichè lei è una minaccia per la sicurezza dell' occupazione. Funzionari internazionali - tra cui l'Unione europea 'ministro degli Esteri' Catherine Ashton - sono rimasti in silenzio. Anche alcuni importanti gruppi per i diritti umani, tra cui B'Tselem e Human Rights Watch hanno totalmente ignorato Hana al-Shalabi. '''ISRAELE RIFIUTA INCHIESTA ONU SULLE COLONIE''' Il governo israeliano ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con il Consiglio per i diritti umani dell’Onu dopo che questo, la scorsa settimana, aveva approvato un documento in cui chiedeva un’inchiesta indipendente sulle colonie nei Territori palestinesi. La mossa, profilata nei giorni scorsi, impedirà di fatto agli inviati delle Nazioni Unite di rendersi a Gerusalemme Est e in Cisgiordania per sopralluoghi e indagini. Il capo della diplomazia di Tel Aviv, Avidgor Lieberman, ha accusato il Consiglio per i diritti umani di “parzialità” e “accanimento” nei confronti dello stato ebraico e di sottovalutare le violazioni commesse nei paesi arabi e in Iran. Il governo israeliano, infine, sta considerando “sanzioni” ulteriori nei confronti dell’Autorità nazionale palestinese in seguito alla decisione del Consiglio Onu. '''GUATEMALA: ESECUZIONI ARBITRARIE, ARRESTATA EX CAPO POLIZIA''' L’ex capo della polizia del Guatemala nonché ex ministro dell’Interno Marlene Blanco è stata arrestata nel fine settimana con l’accusa di aver partecipato insieme ad altri tre sospetti ad esecuzioni arbitrarie nel 2009. Lo ha riferito il portavoce della Commissione internazionale contro l’impunità (Cicig), organismo nato sotto l’egida dell’Onu creato nel 2007 per indagare su apparati clandestini di sicurezza e gruppi illegali, eredità del lungo conflitto interno (1960-’96). Secondo gli inquirenti, Blanco avrebbe dato il suo ‘via libera’ ad operazioni denominate di ‘limpieza social’ (pulizia sociale), promuovendo anche una struttura parallela in seno alla Polizia nazionale civile (Pnc) dedita ad attività criminali, in particolare a ricatti ed estorsioni nel settore dei trasporti. E’ stato l’attuale ministro per le comunicazioni della vice-presidenza, nonché già vice di Blanco all’epoca dei fatti, Francisco Cuevas, a denunciarla presso la Cicig nel 2009. '''ITALIA''' '''PIOLTELLO: OPERAI TORNANO DAVANTI ALLA FABBRICA DOPO LO SGOMBERO''' I lavoratori della cooperativa SAFRA in appalto a Esselunga del presidio permanente di Pioltello hanno rilanciato ieri la loro lotta, ripartendo dai cancelli del loro posto di lavoro, sito del presidio brutalmente sgomberato martedì. Da lì un corteo di trecento persone ha marciato per quasi quattro ore raggiungendo il centro di Pioltello e il Quartiere satellite, zona della cittadina ad alta concentrazione extracomunitaria e operaia, per ribadire la propria volontà di riprendersi il presidio e di continuare nella lotta che li ha visti denunciare la condizione di schiavitù nella quale sono costretti a lavorare anche 12 ore al giorno per 800 euro al mese. Tutto è iniziato nell’ottobre 2011 quando alcuni lavoratori, organizzati nel Si Cobas e sostenuti da alcuni centri sociali milanesi, hanno deciso di denunciare le condizioni di sfruttamento in cui si trovavano, sottoposti a turni massacranti imposti dai caporali di turno, remunerati per una sola parte delle ore lavorate, impossibilitati ad avere le ferie e la malattia. La Coop risponde con l’immediato licenziamento di una decina di operai, fra cui Bamba e Lingad, per i quali, qualche giorno fa, il Tribunale del lavoro ha emesso una sentenza di reintegro, non accolta dai vertici Esselunga. A questo ennesimo sopruso i lavoratori hanno risposto con i blocchi dei camion delle merci. Di qualche giorno più tardi la decisione del sindaco PD di Pioltelllo di sgomberare il presidio, con l’intervento delle forze dell’ordine, per questioni di ordine pubblico. La risposta pacifica, ma determinata non si è fatta attendere ed è giunta con il corteo di ieri che si è distinto per il peso delle rivendicazioni portate avanti con coraggio dai lavoratori. Gli slogan no mafia no cash, in riferimento alle buste paga fasulle e ai soldi in nero ricevuti dai lavoratori, e il continuo richiamo alla unità fra le varie realtà in lotta per il lavoro hanno contraddistinto e scandito il passo della marcia . '''VAL SUSA: PRESIDIO NO-TAV A SALUZZO''' Ennesimo fine settimana di lotta in Valle di Susa del movimento NoTav. A Torino è iniziato ormai da una settimana il digiuno di Ascoltateli, iniziativa che vede coinvolte centinaia di persone che ogni giorni in piazza Castello si ritrovano per un digiuno a staffetta per chiedere l’avvio di un confronto tecnico sul tav. Sabato, invece, un centinaio di persone si sono date appuntamento a Saluzzo per un presidio di solidarietà a Giorgio e tutti i compagni che ancora si trovano in carcere. Un appuntamento che fa parte della campagna NoIsol, per denunciare le condizioni disumane in cui si trovano le persone in attesa di giudizio all’interno della sezione di isolamento del penitenziario di Saluzzo. '''TRAPANI: Cantiere navale, lavoratori licenziati s'incatenano''' Dodici ex lavoratori del Cantiere Navale Trapani si sono incatenati questa mattina ai cancelli della sede aziendale per impedire l'ingresso dei primi sette colleghi riassunti dalla societa' Satin che controlla CNT. I manifestanti, alcuni dei quali accompagnati dalle mogli, protestano ormai da sei mesi e da venerdi' mantengono un presidio permanente davanti l'ingresso del cantiere navale, dopo aver sospeso l'occupazione della petroliera 'Marettimo M.' in bacino nel Cantiere. La protesta e' portata avanti da 32 dei 56 dipendenti licenziati lo scorso 24 dicembre. . '''ROMA: Sgombero di un campo per rom in VII municipio''' (audio: ROR) Ennesimo sgombero di un campo per rom nei pressi di via De Chirico, la corrispondenza con una compagna '''ANTIFA: ANONYMOUS ATTACCA SITO WEB DI CASAPOUND''' L’attacco informatico di ieri giunge il giorno dopo l’azione squadrista nel quartiere di Casalbertone a Roma, dove gli autoproclamati “fascisti del terzo millennio” hanno aggredito due compagni dei magazzini popolari, scatenando la reazione degli antifascisti della capitale. “Ieri gli amici di padroni e banchieri sono usciti dalle fogne picchiando ragazzi e assaltando un corteo: 68 anni dopo le fosse ardeatine, non sono cambiati – afferma sempre il collettivo Il collettivo di hacker Anonymous colpisce ancora. Questa volta, nel nome dell’antifascismo e chiedendo la chiusura dei covi squadristi. Ieri, domenica, è stato fatto cadere il sito di Casapound Italia e quello di Vivamafarka, sempre riconducibile al movimento fascista. “Nel mondo il razzismo e l’autoritarismo non sono stati ancora sconfitti. In Italia, la loro roccaforte è Casapound. Chiudiamola subito” hanno affermato gli hacker in un comunicato video pubblicato su youtube , aggiungendo che “settimane fa abbiamo attaccato radiobandieranera, una delle principale sorgenti della loro disinformazione. Ne abbiamo interrotto lo streaming, abbiamo cancellato i loro contenuti, e soprattutto, abbiamo trasmesso un documento che mostrava le collusioni e la vera natura di Casapound”. '''MILANO: BLOCCATO DAI COMPAGNI LO SGOMBERO DELL'AMBULATORIO POPOLARE''' Un mese fa proprietà, digos e fabbri hanno tentato di sgomberare l’Ambulatorio Medico Popolare di via Transiti a Milano. Solo la prontezza di riflessi e la determinazione de* compagn* presenti ha evitato lo sgombero, rinviato a domani, martedì 27 marzo. Oggi, alle 18, si è tenuto un presidio sotto la sede del Comune, mentre da domani alle sei del mattino ci sarà il presidio antisgombero. Stanotte il centro sociale di via Transiti, 28 resterà aperto per ospitare chi vorrà dormire lì ed essere pronto a difendere l’ambulatorio. ---- === Gr 13:00 === '''In primo Piano''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ESTERI''' ---- /!\ '''Edit conflict - other version:''' ---- '''Nucleare: Giappone; stop penultimo reattore per manutenzione''' La Tepco, il gestore del disastrato impianto nucleare di Fukushima, ha fermato per la manutenzione ordinaria il suo ultimo reattore, il n.6 di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande centrale al mondo, nella prefettura di Niigata. Il Giappone ha un ultimo reattore operativo, il n.3 di Tomari (Hokkaido), sui 54 sparsi sul territorio, visto che dopo la crisi di Fukushima, nessuna delle unità fermate per l'ispezione di routine è stata fatta ripartire a causa soprattutto delle resistenze delle popolazioni locali in materia di sicurezza. Ai primi di maggio, il Giappone sarà un Paese di fatto fuori dal nucleare, con tutti i suoi impianti disattivati. Tepco, a tal proposito, ha rinnovato i timori sul rischio blackout con il picco della domanda elettrica durante il periodo estivo. '''Tunisia: Costituzione, Ennahdha non modifica articolo su Stato''' Con una decisione che rischia di provocare fratture nel suo elettorato, il partito di maggioranza tunisino Ennahdha ha espresso, ufficialmente, ieri sera, la volontà di non modificare l'art.1 della Costituzione del 1959, secondo cui la Tunisia è "uno Stato libero, indipendente e sovrano: la sua religione è l'Islam, la sua lingua l'arabo e il suo regime la repubblica". La decisione è giunta al culmine di accese discussioni in sede di Assemblea costituente in cui esponenti di Ennahdha hanno fortemente sostenuto la tesi che la Tunisia doveva diventare uno Stato islamico e che, quindi, la sharia doveva essere il punto di riferimento della nuova Costituzione. Tesi, questa, duramente avversata dai costituenti espressione dei partiti laici e che qualche malumore aveva determinato in parte degli alleati di Ennahdha. Se la decisione di Ennahdha certamente spianerà la strada ai lavori della Costituente (paralizzati da molte settimane per la disputa sul primo articolo), essa appare destinata a determinare frizioni all'interno del partito di maggioranza, in cui molti sono i sostenitori della sharia. '''È MORTO HOROWITZ, SOCIOLOGO DELLA GUERRA E DELLA PACE''' Il filosofo e sociologo statunitense Irving Louis Horowitz, eminente studioso dei problemi della pace e della guerra nel mondo contemporaneo, è morto in un ospedale di Princeton, nel New Jersey, all'età di 82 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla famiglia al «New York Times», precisando che il decesso è stato causato dalle complicazioni di un intervento al cuore. Nel 1965 Horowitz pubblicò negli Usa, in piena guerra fredda, il libro «Il gioco della guerra» (tradotto in italiano dall'editore Feltrinelli nel 1967) in cui descriveva la nascente figura dei «neomilitaristi in borghese», ovvero «i migliori alleati dei generali», i fanatici del «terrore della guerra continua» che influenzavano l'opinione pubblica, basato anche sulla rincorsa al riamo nucleare. '''ITALIA''' '''No cash, no mafia. Pioltello calling''' I lavoratori della cooperativa SAFRA in appalto a Esselunga del presidio permanente di Pioltello hanno rilanciato ieri la loro lotta, ripartendo dai cancelli del loro posto di lavoro, sito del presidio brutalmente sgomberato martedì. Da lì un corteo di trecento persone ha marciato per quasi quattro ore raggiungendo il centro di Pioltello e il Quartiere satellite, zona della cittadina ad alta concentrazione extracomunitaria e operaia, per ribadire la propria volontà di riprendersi il presidio e di continuare nella lotta che li ha visti denunciare la condizione di schiavitù nella quale sono costretti a lavorare anche 12 ore al giorno per 800 euro al mese. Tutto è iniziato nell’ottobre 2011 quando alcuni lavoratori, organizzati nel Si Cobas e sostenuti da alcuni centri sociali milanesi, hanno deciso di denunciare le condizioni di sfruttamento in cui si trovavano, sottoposti a turni massacranti imposti dai caporali di turno, remunerati per una sola parte delle ore lavorate, impossibilitati ad avere le ferie e la malattia. La Coop risponde con l’immediato licenziamento di una decina di operai, fra cui Bamba e Lingad, per i quali, qualche giorno fa, il Tribunale del lavoro ha emesso una sentenza di reintegro, non accolta dai vertici Esselunga. A questo ennesimo sopruso i lavoratori hanno risposto con i blocchi dei camion delle merci. Di qualche giorno più tardi la decisione del sindaco PD di Pioltelllo di sgomberare il presidio, con l’intervento delle forze dell’ordine, per questioni di ordine pubblico. La risposta pacifica, ma determinata non si è fatta attendere ed è giunta con il corteo di ieri che si è distinto per il peso delle rivendicazioni portate avanti con coraggio dai lavoratori. Gli slogan no mafia no cash, in riferimento alle buste paga fasulle e ai soldi in nero ricevuti dai lavoratori, e il continuo richiamo alla unità fra le varie realtà in lotta per il lavoro hanno contraddistinto e scandito il passo della marcia . '''Cantiere navale Trapani: lavoratori licenziati s'incatenano''' Dodici ex lavoratori del Cantiere Navale Trapani si sono incatenati questa mattina ai cancelli della sede aziendale per impedire l'ingresso dei primi sette colleghi riassunti dalla societa' Satin che controlla CNT. I manifestanti, alcuni dei quali accompagnati dalle mogli, protestano ormai da sei mesi e da venerdi' mantengono un presidio permanente davanti l'ingresso del cantiere navale, dopo aver sospeso l'occupazione della petroliera 'Marettimo M.' in bacino nel Cantiere. La protesta e' portata avanti da 32 dei 56 dipendenti licenziati lo scorso 24 dicembre. . '''Sgombero di un campo per rom in VII municipio''' Ennesimo sgombero di un campo per rom nei pressi di via De Chirico, la corrispondenza con una compagna ---- /!\ '''Edit conflict - your version:''' ---- '''Nucleare: Giappone; stop penultimo reattore per manutenzione''' La Tepco, il gestore del disastrato impianto nucleare di Fukushima, ha fermato per la manutenzione ordinaria il suo ultimo reattore, il n.6 di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande centrale al mondo, nella prefettura di Niigata. Il Giappone ha un ultimo reattore operativo, il n.3 di Tomari (Hokkaido), sui 54 sparsi sul territorio, visto che dopo la crisi di Fukushima, nessuna delle unità fermate per l'ispezione di routine è stata fatta ripartire a causa soprattutto delle resistenze delle popolazioni locali in materia di sicurezza. Ai primi di maggio, il Giappone sarà un Paese di fatto fuori dal nucleare, con tutti i suoi impianti disattivati. Tepco, a tal proposito, ha rinnovato i timori sul rischio blackout con il picco della domanda elettrica durante il periodo estivo. '''Tunisia: Costituzione, Ennahdha non modifica articolo su Stato''' Con una decisione che rischia di provocare fratture nel suo elettorato, il partito di maggioranza tunisino Ennahdha ha espresso, ufficialmente, ieri sera, la volontà di non modificare l'art.1 della Costituzione del 1959, secondo cui la Tunisia è "uno Stato libero, indipendente e sovrano: la sua religione è l'Islam, la sua lingua l'arabo e il suo regime la repubblica". La decisione è giunta al culmine di accese discussioni in sede di Assemblea costituente in cui esponenti di Ennahdha hanno fortemente sostenuto la tesi che la Tunisia doveva diventare uno Stato islamico e che, quindi, la sharia doveva essere il punto di riferimento della nuova Costituzione. Tesi, questa, duramente avversata dai costituenti espressione dei partiti laici e che qualche malumore aveva determinato in parte degli alleati di Ennahdha. Se la decisione di Ennahdha certamente spianerà la strada ai lavori della Costituente (paralizzati da molte settimane per la disputa sul primo articolo), essa appare destinata a determinare frizioni all'interno del partito di maggioranza, in cui molti sono i sostenitori della sharia. '''ITALIA''' '''No cash, no mafia. Pioltello calling''' I lavoratori della cooperativa SAFRA in appalto a Esselunga del presidio permanente di Pioltello hanno rilanciato ieri la loro lotta, ripartendo dai cancelli del loro posto di lavoro, sito del presidio brutalmente sgomberato martedì. Da lì un corteo di trecento persone ha marciato per quasi quattro ore raggiungendo il centro di Pioltello e il Quartiere satellite, zona della cittadina ad alta concentrazione extracomunitaria e operaia, per ribadire la propria volontà di riprendersi il presidio e di continuare nella lotta che li ha visti denunciare la condizione di schiavitù nella quale sono costretti a lavorare anche 12 ore al giorno per 800 euro al mese. Tutto è iniziato nell’ottobre 2011 quando alcuni lavoratori, organizzati nel Si Cobas e sostenuti da alcuni centri sociali milanesi, hanno deciso di denunciare le condizioni di sfruttamento in cui si trovavano, sottoposti a turni massacranti imposti dai caporali di turno, remunerati per una sola parte delle ore lavorate, impossibilitati ad avere le ferie e la malattia. La Coop risponde con l’immediato licenziamento di una decina di operai, fra cui Bamba e Lingad, per i quali, qualche giorno fa, il Tribunale del lavoro ha emesso una sentenza di reintegro, non accolta dai vertici Esselunga. A questo ennesimo sopruso i lavoratori hanno risposto con i blocchi dei camion delle merci. Di qualche giorno più tardi la decisione del sindaco PD di Pioltelllo di sgomberare il presidio, con l’intervento delle forze dell’ordine, per questioni di ordine pubblico. La risposta pacifica, ma determinata non si è fatta attendere ed è giunta con il corteo di ieri che si è distinto per il peso delle rivendicazioni portate avanti con coraggio dai lavoratori. Gli slogan no mafia no cash, in riferimento alle buste paga fasulle e ai soldi in nero ricevuti dai lavoratori, e il continuo richiamo alla unità fra le varie realtà in lotta per il lavoro hanno contraddistinto e scandito il passo della marcia . '''Cantiere navale Trapani: lavoratori licenziati s'incatenano''' Dodici ex lavoratori del Cantiere Navale Trapani si sono incatenati questa mattina ai cancelli della sede aziendale per impedire l'ingresso dei primi sette colleghi riassunti dalla societa' Satin che controlla CNT. I manifestanti, alcuni dei quali accompagnati dalle mogli, protestano ormai da sei mesi e da venerdi' mantengono un presidio permanente davanti l'ingresso del cantiere navale, dopo aver sospeso l'occupazione della petroliera 'Marettimo M.' in bacino nel Cantiere. La protesta e' portata avanti da 32 dei 56 dipendenti licenziati lo scorso 24 dicembre. . '''Sgombero di un campo per rom in VII municipio''' Ennesimo sgombero di un campo per rom nei pressi di via De Chirico, la corrispondenza con una compagna ---- /!\ '''End of edit conflict''' ---- '''Siparietto''' --------------- <> '''Appunti e note redazionali''' '''Servizi audio della giornata''' ---- ||[[#top|Torna a inizio pagina]]||