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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

EGITTO: SCONTRI AL CAIRO, QUATTRO MORTI (Nena News)

Manca meno di un mese alle elezioni presidenziali e sale la tensione nelle strade: quattro morti e decine di feriti per gli scontri avvenuti tra sabato e domenica davanti al ministero della difesa ad Abassiya dove da giorni è in corso un sit-in di protesta per l’esclusione del popolare candidato islamista radicale, il salafita Hazem Abu Ismail, per la sua doppia cittadinanza (egiziana e statunitense da parte di madre). Ad innescare gli incidenti è stato un gruppo di baltagia – delinquenti agli ordini un tempo del partito dell’ex presidente Hosni Mubarak e oggi venduti a chi paga di più – che sabato notte, approfittando dell’oscurità, avevano attaccato il sit-in. Ambigua la posizione della giunta militare al potere, secondo cui gli scontri delle ultime ore avrebbero provocato solo feriti. Una versione seccamente smentita da dimostranti e medici. Il capo della giunta militare Hussein Tantawi ha annunciato al presidente del parlamento egiziano Saad el Katatni (Fratelli Musulmani) che nelle prossime 48 ore avverrà un rimpasto di governo. L’annuncio avviene dopo la decisione presa ieri dal Parlamento egiziano – dominato dagli islamisti – di autosospendersi per una settimana per sollecitare le dimissioni del premier Kamal el Ganzouri accusato di inefficacia sul piano politico ed economico. Intanto è crisi diplomatica tra Egitto e Arabia Saudita sul caso di Ahmad al Gizawi, l’attivista dei diritti umani egiziano arrestato e incarcerato nelle scorse settimane al suo arrivo a Gedda. In reazione alle continue manifestazioni di protesta davanti all’ambasciata saudita al Cairo, ieri le autorità di Riyadh hanno annunciato la chiusura delle sedi diplomatiche: da giorni centinaia di dimostranti, in prevalenza giovani del movimento "6 Aprile" e militanti di "Socialisti Rivoluzionari", si radunano davanti all’ambasciata saudita per scandire slogan contro re Abdallah. Secondo Riyadh si sarebbero verificati «tentativi di assalto». Di recente il regime saudita ha approvato aiuti e investimenti in Egitto per molti milioni di dollari che il Cairo non intende perdere. Allo stesso tempo le autorità egiziane devono tenere conto dello sdegno provocato dall’arresto di Gizawy, punito perché si batte per i diritti dei cittadini egiziani rinchiusi nelle carceri saudite.

SIRIA: ATTENTATI A IDLIB IL GIORNO DOPO ARRIVO CAPO MISSIONE ONU

Due attentati contro strutture militari a Idlib, nel nord della Siria, il giorno dopo l'arrivo a Damasco del generale norvegese Robert Mood, capo della missione degli osservatori dell’Onu in Siria. Ieri ha ribadito che tutte le parti belligeranti devono fermare le violenze perché il piano di pace di Kofi Annan possa essere applicato. Secondo l’agenzia di stampa governativa ‘Sana’, le due esplosioni di oggi hanno ucciso almeno otto persone, sia civili che militari. Prime ricostruzioni indicano che gli attentatori hanno usato autobombe; il fatto è stato confermato da fonti dell’opposizione. Il mediatore Kofi Annan ha elaborato un piano in sei punti che necessita di un cessate-il-fuoco. Sulla carta il piano è stato approvato sia dal governo che dalle opposizioni, ma la tregua è ancora precaria e spesso non rispettata. Gli altri punti prevedono un tavolo negoziale aperto a tutte le componenti della società siriana, la liberazione dei prigionieri politici, il libero accesso a tutte le zone del paese da parte dei giornalisti anche stranieri, la garanzia di poter liberamente tenere manifestazioni.

GRAN BRETAGNA: CO-OP BOICOTTA ESPORTAZIONI COLONIE ISRAELIANE (Nena News)

La quinta più grande catena inglese di supermercati, il Co-operative Group (Co-op), ha deciso di chiudere ogni rapporto commerciale con le compagnie israeliane che producono le proprie merci nelle colonie israeliane, illegali secondo il diritto internazionale. E la decisione avrà effetti immediati su quattro società, Agrexco, Adafresh, Arava Growers e Mehadrin e su contratti del valore di circa 350.000 £. La rete di boicottaggio di Israele (Boycott Israeli Network – BIN) in Gran Bretagna è nata tre anni fa, come risposta all’appello lanciato dalla società civile palestinese. Il Co-operative Group è diviso in sette regioni in Gran Bretagna quindi gli attivisti del BIN si sono organizzati ed hanno creato una rete organica in modo che in ogni sezione ci fossero membri che facessero pressioni sull’azienda.

NIGERIA: NUOVI ATTACCHI CONTRO I CRISTIANI, ALTRE VITTIME

Dopo le bombe che hanno colpito nel fine settimana un edificio della Bayero University a Kano dove si stava celebrando messa, e Maiduguri, dove un commando di terroristi ha aperto il fuoco sui fedeli raccolti in preghiera, oggi nella città di Jalingo, nell’est del paese, al confine con il Camerun, un’esplosione nei pressi di una stazione di polizia ha ucciso 7 persone. Probabilmente gli attentatori appartengono alla setta fondamentalista Boko Haram, collegata anche a settori della politica nigeriana. Invece di provare a risolvere la grave crisi sociale ed economica, qualcuno fomenta l'odio religioso.

PAESI BASSI: da domani stop alla vendita di cannabis ai turisti

Ultime ore per i turisti, in particolare i belgi e francesi, che fino ad oggi potevano facilmente attraversare la frontiera belga per approvvigionarsi di cannabis in Olanda. "Da domani primo maggio, infatti, il turismo della cannabis sarà vietato in diverse province olandesi - ad esempio a Maastricht - e lungo la frontiera con il Belgio. I coffee-shops, non potranno più vendere in quelle province ai non residenti in Olanda". Il ministro dell'interno belga, Joelle Milquet, ha già annunciato il rafforzamento dei controlli e della collaborazione tra le diverse forze dell'ordine. Maggiori verifiche sono previste nelle aree frontaliere su treni e veicoli, sulle autostrade e strade secondarie.

SVIZZERA: l'immigrazione salva le pensioni

La "buona salute" finanziaria dell'AVS, l'INPS svizzera, è dovuta ad un solo fattore: la forte immigrazione che la Svizzera registra dall'inizio degli anni '90. "Da 20 anni, senza gli immigranti, l'assicurazione di vecchiaia avrebbe perso miliardi ogni anno". Lo afferma, in un 'intervista pubblicata oggi dal quotidiano friburghese "La Liberté", il direttore uscente dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), Yves Rossier. "Il sistema migliore per devastare l'AVS è limitare l'immigrazione, che è invece una benedizione per la Svizzera e non solo per le assicurazioni sociali: basti pensare al personale negli ospedali, nelle case per anziani, nelle università e nelle nostre aziende in generale". L'immigrazione è inoltre un segno di una società viva, in buona salute.

ITALIA

VERONA: GLI ANTIFASCISTI RICORDANO L’UCCISIONE DI NICOLA TOMMASOLI (audio: ROR)

Mobilitazione antifascista questa sera, 30 aprile. a Verona per ricordare Nicola Tommasoli, il ragazzo ucciso quattro anni fa da cinque neofascisti veronesi. Dalle 20 in quella conosciuta ormai da tutti tranne che dalla giunta Tosi come Piazzetta Tommasoli (Porta Leoni), si terranno interventi con voci individuali e collettive, proiezioni e musica oltre che riflessioni sulla realtà politica locale e in ricordo di Nicola. Gli antifascisti e le antifasciste veronesi denunciano anche il continuo sostegno da parte dell’Amministrazione comunale ai gruppi neofascisti come CasaPound e Forza Nuova. “Se il governo di una città è connivente con i gruppi neofascisti e gli ambienti in cui gli assassini razzisti degli anni Duemila trovano modo di muoversi e proliferare, quell’Amministrazione non ci può rappresentare” scrivono in un comunicato, ricordando che “anche per questo, purtroppo, è morto Nicola Tommasoli”.

ROMA: CAMPAGNA “STOP ENEL” CONTRO LE DIGHE (audio: ROR)

Miller Armin Dussan Calderón, docente dell’Università Surcolombiana e presidente di Assoquimbo, associazione dei comitati locali colombiani contro la costruzione della diga Enel di Quimbo, nel dipartimento di Huila (Colombia centro-meridionale), parla alla MISNA da Roma, di fronte alla sede dell’Enel, in occasione dell’assemblea annuale degli azionisti, ha dichiarato che l’Assoquimbo sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, dagli agenti armati delle stesse aziende ma anche dalla polizia di Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave. I comitati colombiani si rivolgono al governo italiano, che possiede il 31% delle azioni di Enel perché venga stabilito un controllo sulle attività di questa azienda, che sta distruggendo l’ambiente della Colombia e sta anche colpendo duramente i diritti umani di tutte le persone interessate dai suoi progetti. Al sit-in c'erano cittadini di Guatemala, Cile, Colombia, ma anche Russia, Romania, Albania e i comitati italiani No Coke di Civitavecchia e Ambiente Amiata. E’ stata lanciata oggi la campagna “Stop Enel. Per un nuovo modello energetico”, a cui hanno aderito già oltre 60 realtà italiane e internazionali. Presente oggi in 40 paesi nel settore dell’energia elettrica e del gas, nel 2009, con la definitiva acquisizione della società elettrica spagnola Endesa, Enel ha ereditato impianti e progetti in numerosi paesi dell’America Latina che incontrano la ferma opposizione delle comunità locali. L'appello dei comitati agli azionisti dell’Enel è di cancellare il prima possibile il progetto, perché la resistenza è molto forte e non permetterà per nessun motivo che si continui a portare avanti il progetto del Quimbo. Ormai i danni causati all’ambiente e alle comunità locali superano gli investimenti destinati alle compensazioni.

NAPOLI: portinaio licenziato si uccide

Una lettera di preavviso di licenziamento e la conseguente perdita della casa in cui alloggiava come responsabile del condominio nel quale svolgeva la sua attività di portiere: questa la causa del suicidio di un cinquantaseienne, questa mattina, a Napoli. L’uomo era portinaio di uno dei classici palazzi costruiti sotto il livello del mare, in corso Garibaldi 196. L’appartamento nel quale viveva era stato messo in vendita dalla proprietà e il prossimo ottobre avrebbe dovuto lasciarlo, reinventandosi una vita. Ma l’uomo non ha retto anche per le difficoltà e il dolore causati dalla separazione dalla moglie e dal trasferimento dei due figli al nord per questioni di “ordinaria emigrazione”. Il portinaio si è impiccato proprio nella casa dalla quale stava per essere sfrattato.

BARI: Senza stipendio, minaccia di gettarsi dalla finestra

Si e' conclusa solo dopo l'invito ad un incontro con il presidente della Puglia, Nichi Vendola, la protesta di un impiegato dell'Enaip di Bari, senza stipendio da 15 mesi come altri 220 formatori. L'uomo si era barricato in un ufficio della sede dell'ente di formazione professionale riconosciuto dalla Regione, salendo sul parapetto di una finestra al primo piano. Ho 51 anni e mi faccio ancora mantenere da mia madre - ha detto - L'Enaip non ci paga da 15 mesi e siamo alla disperazione.

AGRIGENTO: migrante minorenne annega tentando raggiungere la costa a nuoto

Era un minorenne il ragazzo trovato morto sabato mattina sulla spiaggia Pisciotto di Licata, in provincia di Agrigento. Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un migrante che avrebbe cercato di raggiungere a nuoto la riva dopo che gli scafisti lo hanno abbandonato in acqua assieme a tutti gli altri passeggeri del barcone partito dal Nord Africa. Sarebbe accaduto in prossimità della costa, ma il giovane, stremato dal viaggio, non ce l’ha fatta a mettersi in salvo. I migranti sopravvissuti hanno raccontato che sul barcone c’era una ventina di persone, ma ne sono state rintracciate solo 18 sulla costa agrigentina, di cui otto minori. Tutti hanno dichiarato di essere di nazionalità egiziana e tunisina. Anche mercoledì scorso trenta magrebini sono sbarcati a bordo di un peschereccio arenatosi sulla spiaggia di Castellaccio, a Palma di Montechiaro, sempre nell’agrigentino.

BRESCIA: GREENHILL, SCARCERATI GLI ANIMALISTI

Saranno liberati questa sera i 12 attivisti in carcere da sabato, arrestati al termine della manifestazione nazionale a Montichiari contro Green Hill, allevamento di cani beagle destinati alla vivisezione, di proprietà della multinazionale Marshall. Il Gip di Brescia ha infatti convalidato gli arresti applicando a dieci dei manifestanti il divieto di domicilio di Montichiari. Solamente nei confronti di una delle ragazze è stata applicata una misura più grave vale a dire l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Caduta l’accusa di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale conseguente al lancio di pietre, restano quelle di violazione di domicilio, invasione di terreni e danneggiamento.


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Attentato contro forze di sicurezza in Siria, oltre 20 morti

All'indomani dell'arrivo a Damasco del comandante della missione degli osservatori Onu, il generale norvegese Robert Mood, in Siria si continua a morire. E' di oltre 20 morti il bilancio provvisorio di un attentato dinamitardi contro una sede delle forze di sicurezza siriane a Idlib nella nord-ovest del Paese.

Lo riferiscono gli attivisti anti Assad dell'Osservatorio dei diritti umani.

Un'autobomba è invece esplosa nelle vicinanze di Damasco causando dei feriti nel sobborgo di Qudsiya.

Slovenia: via festività 2 gennaio e 2 maggio, retaggio socialista

Il pacchetto di misure di austerità, proposto dal nuovo governo di Lubiana di centro-destra per ridurre il deficit e stabilizzare le finanze pubbliche della Slovenia, prevede anche l'abolizione di due festività ereditate dall'epoca socialista.

Per "far crescere il Pil nazionale fermo o in negativo da tre anni", ha spiegato il governo , "sarà necessario abolire le giornate festive del due gennaio e del due maggio". Fino ad ora in Slovenia, il tradizionale primo gennaio e primo maggio, garantivano due giornate non lavorative.

La proposta del governo, in discussione in questi giorni al parlamento insieme a molte altre misure di rigore, ha suscitato un aspro dibattito. Quelli a favore dell'abolizione delle festività sostengono che si tratta di un retaggio dell'epoca socialista, quando era consuetudine avere molte festività, che però in totale non erano troppe poiché non erano permesse le festività religiose, come il Natale a la Pasqua.

I sindacati, che si oppongono fortemente a qualsiasi riduzione delle festività, sostengono che "i lavoratori sloveni sono esausti e lavorano molto di più della media europea". Secondo loro il "30 per cento degli sloveni lavorano anche fino alle settanta ore alla settimana, e all'anno vengono realizzate 12 milioni di ore di straordinari, di cui una buona parte non viene pagata". Se la proposta sarà approvata entrerà in vigore dal 2013, così che la giornata libera del 2 maggio prossimo non è in discussione.

Olanda: da domani stop alla vendita di cannabis ai turisti

Ultime ore per i turisti, in particolare i belgi e francesi, che fino ad oggi potevano facilmente attraversare la frontiera belga per approvvigionarsi di cannabis in Olanda. "Da domani primo maggio, infatti, il turismo della cannabis sarà vietato in diverse province olandesi - ad esempio a Maastricht - e lungo la frontiera con il Belgio. I coffee-shops, non potranno più vendere in quelle province ai non residenti in Olanda".

Lo annuncia oggi la radio nazionale belga Rtbf, facendo eco anche delle forti preoccupazioni che questa decisione avrà sulla cultura della cannabis in Belgio. Il ministro dell'interno belga, Joelle Milquet, ha già annunciato il rafforzamento dei controlli e della collaborazione tra le diverse forze dell'ordine. Maggiori verifiche sono previste nelle aree frontaliere su treni e veicoli, sulle autostrade e strade secondarie.

Immigrazione "una benedizione" per la Svizzera

La "buona salute" finanziaria dell'AVS, l'INPS svizzera, è dovuta ad un solo fattore: la forte immigrazione che la Svizzera registra dall'inizio degli anni '90. "Da 20 anni, senza gli immigranti, l'assicurazione di vecchiaia avrebbe perso miliardi ogni anno".

Lo afferma, in un 'intervista pubblicata oggi dal quotidiano friburghese "La Liberté", il direttore uscente dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), Yves Rossier, che dal primo di maggio sarà il nuovo Segretario di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Secondo Rossier, "il sistema migliore per devastare l'AVS è limitare l'immigrazione, che è una benedizione per la Svizzera e non solo per le assicurazioni sociali: basti pensare al personale negli ospedali, nelle case per anziani, nelle università e nelle nostre aziende in generale".

Tutti gli altri fattori, dall'invecchiamento della popolazione all'arrivo all'età di pensionamento della generazione del cosiddetto baby-boom, sono invece sfavorevoli alla buona situazione dell'AVS, precisa l'ex direttore dell'UAFS.

L'immigrazione è inoltre un segno di una società viva, in buona salute. E non è una questione politica: "società in declino demografico come il Giappone e la Germania hanno certo meno carenza di alloggi, ma sono confrontate a problemi ben più gravi", aggiunge il futuro numero due del ministero degli esteri.

Egli ritiene che le assicurazioni sociali in Svizzera tutto sommato vadano piuttosto bene. Il secondo pilastro è forse il più fragile e "c'è da sperare che non ci sia adesso un'altra crisi borsistica e finanziaria". Le casse pensioni - osserva - sono al limite delle risorse dopo aver utilizzato le loro riserve per sormontare tre grandi crisi. Da oltre dieci anni il rendimento preteso dai tassi di conversione non è raggiunto.

In interviste pubblicate una paio di settimane fa dai media svizzero tedeschi, Yves Rossier ha affermato che "entro dieci anni alcuni problemi potrebbero intervenire anche per l'AVS, ma senza termini di paragone con quanto succede a greci, britannici, irlandesi e spagnoli". Le misure che si dovranno prendere per trovare nuove fonti di finanziamento non raggiungeranno mai tali livelli e permetterebbero comunque di mantenere a 65 anni l'età legale di pensionamento.

ITALIA

LA VERONA ANTIFASCISTA RICORDA L’UCCISIONE DI NICOLA TOMMASOLI

Mobilitazione antifascista questa sera, 30 aprile. a Verona per ricordare Nicola Tommasoli, il ragazzo ucciso quattro anni fa da cinque neofascisti veronesi. Dalle 20 in quella conosciuta ormai da tutti tranne che dalla giunta tosi come Piazzetta Tommasoli (Porta Leoni), si terranno interventi con voci individuali e collettive, proiezioni e musica oltre che riflessioni sulla realtà politica locale e in ricordo di Nicola. Gli antifascisti e le antifasciste veronesi denunciano anche il continuo sostegno da parte dell’Amministrazione comunale ai gruppi neofascisti come CasaPound e Forza Nuova. “Se il governo di una città è connivente con i gruppi neofascisti e gli ambienti in cui gli assassini razzisti degli anni Duemila trovano modo di muoversi e proliferare, quell’Amministrazione non ci può rappresentare” scrivono in un comunicato, ricordando che “anche per questo, purtroppo, è morto Nicola Tommasoli”.

Italia, portinaio si uccide a Napoli

Una lettera di preavviso di licenziamento e la conseguente perdita della casa in cui alloggiava come responsabile del condominio nel quale svolgeva la sua attività di portiere: questa la causa del suicidio di un cinquantaseienne, questa mattina, a Napoli. L’uomo era portinaio di uno dei classici palazzi costruiti sotto il livello del mare, in corso Garibaldi 196. L’appartamento nel quale viveva era stato messo in vendita dalla proprietà e il prossimo ottobre avrebbe dovuto lasciarlo, reinventandosi una vita. Ma l’uomo non ha retto anche per le difficoltà e il dolore causati dalla separazione dalla moglie e dal trasferimento dei due figli al nord per questioni di “ordinaria emigrazione”.

Il portinaio si è impiccato proprio nella casa dalla quale stava per essere sfrattato.

Senza stipendio, impiegato su parapetto

Si e' conclusa solo dopo l'invito ad un incontro con il presidente della Puglia, Nichi Vendola, la protesta di un impiegato dell'Enaip di Bari, senza stipendio da 15 mesi come altri 220 formatori. L'uomo si era barricato in un ufficio della sede dell'ente di formazione professionale riconosciuto dalla Regione, salendo sul parapetto di una finestra al primo piano. Ho 51 anni e mi faccio ancora mantenere da mia madre - ha detto - L'Enaip non ci paga da 15 mesi e siamo alla disperazione.

Agrigento, minorenne muore nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto

Era un minorenne il ragazzo trovato morto sabato mattina sulla spiaggia Pisciotto di Licata, in provincia di Agrigento. Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un migrante che avrebbe cercato di raggiungere a nuoto la riva dopo che gli scafisti lo hanno abbandonato in acqua assieme a tutti gli altri passeggeri del barcone partito dal Nord Africa. Sarebbe accaduto in prossimità della costa, ma il giovane, stremato dal viaggio, non ce l’ha fatta a mettersi in salvo. I migranti sopravvissuti hanno raccontato che sul barcone c’era una ventina di persone, ma ne sono state rintracciate solo 18 sulla costa agrigentina, di cui otto minori. Tutti hanno dichiarato di essere di nazionalità egiziana e tunisina. Anche mercoledì scorso trenta magrebini sono sbarcati a bordo di un peschereccio arenatosi sulla spiaggia di Castellaccio, a Palma di Montechiaro, sempre nell’agrigentino.

Siparietto


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gror120430 (last edited 2012-04-30 17:55:10 by anonymous)