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Il mandato di Tsipras del resto, non poteva produrre alleanze di governo, data che il programma elettorale di Syryza prometteva di rivedere drasticamente i precedenti memorandum imposti al popolo greco, a cui si oppongono comunque Pasok e Nea Democratia, né ci sono i numeri per una coalizione di sinistra. La palla passa ora al Pasok, terzo partito come numero di votanti, che sicuramente non riuscirà a far meglio dei suoi predecessori. Si profilano quindi come sempre più probabili nuove elezioni, in un clima estremamente difficile, forse esplosivo, date anche le pressioni e gli interventi che minacciano di espellere la Grecia dalla zona euro; inoltre già viene decurtata di circa un miliardo la tranche di 5.2 miliardi di euro prevista nell’ambito degli accordi di aiuto al paese balcanico, nel tentativo di imporre a tutti i costi la formazione di un qualsivoglia governo allineato comunque ai diktat della Troika. Alla faccia della sovranità nazionale! '''LIBIA: ATTACCO ALLA SEDE DEL GOVERNO, MILIZIANI CHIEDONO ‘STIPENDI’ ARRETRATI''' Nell’assalto di due giorni fa alla sede del governo provvisorio a Tripoli da parte di circa duecento ex combattenti anti Gheddafi, sarebbero morte quattro guardie che difendevano l’edificio. Secondo una prima ricostruzione l’assalto, durato più di due ore era seguito al mancato pagamento degli stipendi agli ex combattenti. Tra le armi utilizzate nel raid, secondo un dipendente governativo citato da Afp, anche cannoni antiaerei. Altri testimoni riferiscono di numerosi mezzi pesanti, almeno cinquanta, con cannoni antiaerei a bordo, che hanno circondato l’edificio nel centro di Tripoli, bloccando il traffico. Voci non confermate affermano che in difesa del governo sarebbero giunti altri miliziani, motivo del prolungato scontro. Secondo Nasser al-Manaa, portavoce del governo, il ministro della Difesa sarebbe “in fase di trattative con i combattenti” e che “il buon senso sembra prevalere”. '''AL VIA IL PROCESSO PER L'ESPLOSIONE DELLA BASE MILITARE A CIPRO''' Un mandato d'arresto europeo contro l'ex leader della guardia nazionale cipriota Peter Tsalikidis Mercoledì, è stato emesso dopo il suo rifiuto a comparire in tribunale per rispondere di omicidio colposo, in merito al processo sull’esplosione della base navale di Mari avvenuta l’11 luglio 2011, e che causò la morte di sei vigili del fuoco e di due marinai. Complessivamente sono otto gli imputati che saranno sotto accusa nella prossima udienza, fissata per il 18 maggio. Secondo quanto finora accertato i responsabili della base cipriota erano a conoscenza dei rischi, ma hanno consapevolmente scelto di non intervenire, probabilmente per meri motivi economici. In un volantino stilato da un’assemblea popolare, all’indomani della strage, e diffuso durante una manifestazione di protesta tenutasi a Nicosia, si affermava tra l’altro che le autorità competenti “avendo scatenato un’incredibile caccia alle streghe contro i cosiddetti ribelli, erano troppo occupate per poter affrontare il piccolo problema di un’imminente incidente mortale. Questo disprezzo per la vita umana non è una novità in questo mondo. Lo si incontra ogni giorno a scuola, nell’esercito [ci sono ancora 2 anni di servizio militare obbligatorio a Cipro per tutti i giovani], al lavoro – in tutto il mondo. L’esplosione nella base navale e’ stata una concentrazione di questi concetti in questo tempo assassino. Il degrado della vita e della dignità umana è profondamente intrecciato con il senso del militarismo della macchina militare”. '''ITALIA''' '''Da giovedì 10 maggio sarò in sciopero della fame (da Antonio Ginetti)''' Il 16 aprile il G.I.P. di Torino respingeva l’ istanza dei miei avvocati tesa ad ottenere un alleggerimento degli Arresti Domiciliari. La motivazione stava nella mia: “mancata presa di coscienza e di critica di quanto commesso” In tal modo il GIP torinese non solo mi riconfermava gli Arresti domiciliari, ma mi toglieva il diritto a rivendicare la mia estraneità ai fatti contestatimi, mi toglieva la “PRESUNZIONE D’INNOCENZA. Il 26 aprile presentavo una richiesta di permesso ad uscire per recarmi al lavoro. a) questo non influiva nella realtà dei Domiciliari, in quanto chiedevo solamente di uscire per il tempo del lavoro. Dunque non il sabato e la domenica. E comunque i Domiciliari rimanevano. b) Nella richiesta scrivevo: “mi rendo disponibile, previo accordo…a presentarmi quotidianamente alla polizia Giudiziaria per controlli” c) il sottoscritto vive solamente del proprio onesto lavoro. Dal 1986 sono iscritto alla Camera di Commercio quale Ditta individuale. La risposta del G.I.P. anche su questo è stato il rigetto. Con la motivazione che: “la dichiarazione di non aver nè orari nè sede rende l’attività incompatibile con la misura domiciliare; Dopo avermi tolta la “PRESUNZIONE D’INNOCENZA”, ha voluto pure togliermi il diritto al proprio mantenimento. Non potendo contare ancora sui miei risparmi, considerato l’allontanamento dal lavoro che si protrae dal 26 gennaio, mi trovo in grosse difficoltà economiche. Pertanto non mi rimane che utilizzare l’unico strumento in mio possesso per oppormi a questo che considero unicamente un accanimento repressivo. Da giovedì 10 maggio sarò in sciopero della fame. Pistoia 9 maggio 2012 Antonio Ginetti '''Siparietto''' --------------- <> '''Appunti e note redazionali''' '''Servizi audio della giornata''' ---- ||[[#top|Torna a inizio pagina]]||