'''SOMMARIO GR 19.30''' '''ITALIA''' ''' VITERBO: SUICIDA DI ADDETTO ALLE VENDITE IN AZIENDA CERAMICA IN CRISI ''' '''Canale Monterano: Si impicca nel suo garage''' '''Emilia, sale a diciassette il bilancio delle vittime''' '''Vigili del Fuoco: mandateci in Emilia, non in parata''' '''Mattatoio Diaz, ecco le motivazioni della Cassazione''' '''Italia, oltre 13 milioni di euro per armare i droni''' '''ESTERI''' '''Lobby ebraiche censurano mostra a Roma''' '''SIRIA:PROSEGUE ESPULSIONE DIPLOMATICI''' '''Repubblica Ceca, proteste contro i tagli all’istruzione''' '''Colombia: i gay potranno scambiarsi effusioni in pubblico''' '''California, tonni ‘radioattivi’ dopo Fukushima''' ''' VITERBO: SUICIDA DI ADDETTO ALLE VENDITE IN AZIENDA CERAMICA IN CRISI ''' Un uomo di 45 anni, addetto alle vendita di un'azienda ceramica, si è impiccato nel garage sotto la sua abitazione. Secondo quanto si è appreso, il suo corpo è stato trovato dai familiari l'altro ieri mattina, ma la notizia è trapelata solo oggi. L'uomo, sposato, padre di due figli, ha lasciato una lunga lettera di quattro pagine per spiegare le ragioni del suo gesto. In alcuni passaggi della lettera l'uomo parla esplicitamente delle difficoltà economiche in cui versava e critica i provvedimenti del governo che avrebbero acuito la crisi dell'azienda di cui era dipendente, mettendo a rischio il suo posto di lavoro. '''Canale Monterano: Si impicca nel suo garage''' Intorno ai 14 mila euro il debito con Equitalia, il mutuo da pagare, la malattia della moglie, un macellaio di 53 anni decide di togliersi la vita. Questo a Canale Monterano, piccolo centro nei pressi di Bracciano. Si è impiccato nella rimessa degli attrezzi della sua villetta, fissando la corda ad una delle travi del capanno. '''Emilia, sale a diciassette il bilancio delle vittime''' Trovata un’altra vittima in Emilia, tra le macerie della fabbrica Haematronic, nel paese di Medolla. Sono stati i vigili del fuoco a recuperare il cadavere dell’operaio che finora era dato per disperso. Le vittime nella fabbrica sono dunque ufficialmente quattro. Il bilancio delle vittime sale dunque a 17. La procura di Modena, intanto, ha aperto un’inchiesta. ”L’indagine, affidata ai sostituti procuratori Maria Angela Sighitelli e Luca Guerzoni, si focalizzerà sul collasso dei capannoni industriali di recente costruzione, per verificare se sono state rispettate le norme antisismiche previste dalla direttiva regionale del 2003, ma anche se ci siano state negligenze o mancanze nella costruzione e nella progettazione e nel collaudo degli edifici stessi. Se sono state rispettate le buone regole di costruzione, legate a perizia e diligenza”, ha dichiarato il procuratore capo Zincani del capoluogo emiliano. '''Vigili del Fuoco: mandateci in Emilia, non in parata''' Anche i Vigili del Fuoco, oltre a uomini di spettacolo,sigle sindacali, pacifisti vari impegnati in raccolta firme contro la parata militare del 2 giugno, chiedono a governo e presidenza della Repubblica di sospendere quest'ultima e di essere impiegati nelle operazioni di soccorso in Emilia. L’Unione sindacale di base dei Vigili del Fuoco, in un comunicato ufficiale, chiede che “il corpo nazionale non venga mandato ad esibirsi in una sfilata, ma a prestare la propria opera di soccorso tecnico urgente alla popolazione delle zone terremotate”. E’ duro il giudizio nei confronti della scelta di proseguire con la sfilata del 2 Giugno, sostenuta in particolare dalsaggio di tribù Giorgio Napolitano, poiché si costringeranno “i Vigili del Fuoco a partecipare a sfilate carnevalesche. Questo è ancora più incomprensibile e inaccettabile poiché lascerà alcune zone terremotate prive di operatori.” '''Mattatoio Diaz, ecco le motivazioni della Cassazione''' Trentasei pagine per spiegare che “non si è acquisita alcuna prova o indizio di un coinvolgimento decisionale di qualsiasi sorta” da parte dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro “nell’operazione Diaz”. Così, “in nome del popolo italiano”, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha assolto quello che attualmente è sottosegretario con delega all’intelligence e che undici anni fa, ai tempi del G8 di Genova, comandava le forze di polizia. Per i giudici, la mattanza della scuola Diaz è stata sì un’operazione di “violenza inusitata” compiuta “in assenza di reali gesti di resistenza nei confronti delle persone, molte straniere, presenti per trascorrervi la notte”, ma i vertici non c’entravano niente. La colpa, semmai, fu dei “300 agenti operanti”. Tanto per la cronaca, durante la fase processuale si stimò che ad intervenire fu un totale di “346 poliziotti, oltre a 149 carabinieri incaricati della cinturazione degli edifici”. La notte del 21 luglio 2001 – quando il VI reparto mobile della polizia di Stato entrò nella scuola, fermando 93 persone ferendone gravemente 63, delle quali tre finite in prognosi riservata – rimane appesa soltanto al filo dei ricordi di chi c’era, la tanto sospirata “verità giudiziaria” non è arrivata, sul ruolo che avrebbe – o, a questo punto, non avrebbe – avuto De Gennaro non ci sono prove, niente di niente, quell’operazione di polizia è da considerarsi acefala, coordinata da nessuno, andata in scena così, spontaneamente, come se non ci fosse un ordine genarchico che si autorinvia di servo in servo, fino all'ultimo viscido topo di fogna che alza la testa perché sicuro di impunità. I giudici romani – nell’annullare senza rinvio la condanna inflitta in appello a De Gennaro per istigazione alla falsa testimonianza – scrivono che la sentenza di secondo grado “pone confusamente in relazione la vicenda (della falsa testimonianza, ndr) ad una questione di immagine compromessa della Polizia, che, essendosi tradotta in un grave insuccesso (per le inqualificabili violenze compiute sugli occupanti della scuola Pertini), avrebbe indotto l’allora Capo della Polizia De Gennaro a prendere ogni distanza possibile dall’operazione e altresì a persuadere o esortare il Colucci a modificare le anteriori sue dichiarazioni sulla vicenda”. Era il 17 giugno del 2010 quando De Gennaro fu condannato a un anno e quattro mesi per concorso in falsa testimonianza. L’ex capo della polizia avrebbe indotto il questore Colucci a mentire davanti ai pm che si stavano occupando dell’irruzione nella Diaz. “Rimangono obliterati nell’apprezzamento della posizione del dott. De Gennaro – si legge ancora nella sentenza – prima ancora che la concreta prova di un’effettiva condotta istigatrice” alla falsa testimonianza dell’ex questore genovese Francesco Colucci, “il movente della condotta istigatrice e la stessa rilevanza processuale del supposto falso”. La Cassazione non crede che la presenza del portavoce della polizia davanti alla scuola sia un qualcosa di probante. Quest’ultimo, Roberto Sgalla, è l’uomo che quella notte di luglio non permetteva il passaggio ai legali e ai parlamentari, sostenendo che era in corso soltanto una “normale perquisizione” e che tutto il sangue che macchiava le pareti dell’edificio fosse dovuto a “ferite pregresse”. Sgalla fu anche quello che – il giorno dopo la mattanza – mostrò ai cronisti le false prove che avrebbero dovuto giustificare quella nottata , comprese le bottiglie molotov portate dentro la Diaz proprio dagli uomini in divisa per poi venire messi sul conto dei manifestanti. La storia finisce così: Gianni De Gennaro è al governo come sottosegretario, Spartaco Mortola – coimputato per falsa testimonianza e anche lui assolto – è diventato questore di Torino e porta avanti la guerra al movimento No Tav, mentre Roberto Sgalla è presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Prossimo appuntamento, chissà quali sorprese ci riserva, è per l’11 giugno, quando la Cassazione pronuncerà la sua sentenza sul processo che vede imputate 25 persone tra funzionari e agenti di polizia. Il 13 luglio, invece, toccherà a manifestanti presi durante le manifestazioni, ai quali è riservato l'onore del reato di Devastazione e Saccheggio che richiama quell'atmosfera medievale comunque troppo evoluta rispetto all'attuale sistema; forse la repressione e l'auto assoluzione era più elegante. Segnaliamo, inoltre, che in supporto ai 10 manifestanti arrestati durante i cortei è nata una campagna dui cui, dopo il Gr, leggeremo il comunicato. '''Italia, oltre 13 milioni di euro per armare i droni''' Secondo fonti di stampa Usa, all’Italia costerà 17 milioni di dollari (13,7 milioni di euro) armare la propria flotta di droni, composta da sei Mq-9 Reaper ( termini da gloriosi giochi sparatutto per il nintendo) in forza al 28° Gruppo Velivoli Teleguidati del 32° Stormo di Amendola (Foggia). Questa, secondo l’agenzia Reuters, è la cifra che la Difesa italiana sborserà per acquistare dalle aziende militari statunitensi i kit di armamento, che comprendono software di puntamento e sgancio, piloncini alari per l’attacco degli ordigni e ovviamente questi ultimi: missili Agm-114 Hellfire ( cioè fuoco infernale!!) (54mila euro l’uno) e bombe a guida laser Gbu-38 e Gbu-12 (rispettivamente, 28mila e 15mila euro al pezzo). La vendita di questi sistemi d’arma all’Italia, che attende a giorni il via libera del Congresso, farebbe dell’Italia il primo paese straniero – Gran Bretagna a parte – ad acquisire questa sofisticata tecnologia che – conferma a Reuters una fonte politica Usa – l’Italia vuole utilizzare sul fronte di guerra afgano. '''Lobby ebraiche censurano mostra a Roma''' Oggi doveva essere inaugurata alla Casa della memoria e della storia di Roma una mostra fotografica dal titolo “Notte molto nera – Sabra e Chatila, una memoria scomoda”. La mostra è stata bloccata a pochissime ore dalla sua inaugurazione. E questo malgrado la curatrice, Laura Cusano, avesse autorizzazioni e lettera di incarico protocollata dal Comune di Roma. Ad oggi nessuna comunicazione ufficiale è arrivata all'autrice e gli organizzatori si celano dietro la richiesta di un rinvio a data indefinita. Da notizie ufficiose apprendiamo che lo stop sia partito da sollecitazioni verso l’assessore alla cultura del Comune di Roma fatte da esponenti della comunità ebraica di Roma. Questa censura, sia essa proveniente dalla comunità ebraica o una goffa prudenza pre-elettorale della giunta Alemanno, è un attacco all’intelligenza e alla sensibilità di tutta la nostra cittadinanza, compresa quella di origini ebraiche. Ricordiamo che Sabra e Shatila , per chi gli fosse sfuggito sono due campi di rifugiati palestinesi alla periferia di Beirut (Libano) dove si consumò il massacro di un numero di arabi palestinesi stimato tra diverse migliaia, perpetrato da milizie cristiane libanesi in un'area direttamente controllata dall'esercito israeliano, tra il 16 e 18 settembre del 1982. '''ESTERI''' '''SIRIA:PROSEGUE ESPULSIONE DIPLOMATICI''' E’ ancora guerra diplomatica a suon di ambasciatori espulsi quella in corso da ieri tra la Siria e diversi paesi del fronte opposto al regime di Bashar Al Assad. Dopo il benservito dato ai suoi rappresentanti da Stati Uniti, Italia, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Canada e Australia, Damasco ha risposto rimandando a casa l’incaricato di affari olandese. Ad espellere gli ambasciatori siriani sono stati però oggi anche Turchia e Giappone. I diplomatici di Damasco sono stati dichiarati persona non grata in relazione alla strage di 108 civili – tra cui decine di bambini – avvenuta la scorsa settimana a Houla, villaggio a nord di Homs. Su questa vicenda stanno indagando gli osservatori internazionali che da un mese Lega Araba e Nazioni Unite hanno inviato nell’ambito del piano di pace studiato dall’inviato speciale Kofi Annan. Secondo prime ricostruzioni molte delle vittime sono state uccise con colpi ravvicinati, alcuni anche all’arma bianca: fatto che lascerebbe supporre un’esecuzione sommaria la cui responsabilità, ad esclusione di alcuni paesi, viene attribuita dalla comunità internazionale alle forze vicine al regime. '''Repubblica Ceca, proteste contro i tagli all’istruzione''' Il Primo Ministro della Repubblica Ceca, Petr Necas, ha promulgato riforme con forti tagli nel settore dell’educazione e della cultura. Associazioni sindacali e rappresentanti della società civile si sono organizzati per bloccare il centro di Praga e per portare la loro protesta dinanzi i ministeri interessati dalle riduzioni. Le manifestazioni sono state rinominate “blocco degli uffici ministeriali” che intendono perpetuare fino al 7 giugno, occupando anche altri cinque ministeri. Già la scorsa settimana sono stati più di quattromila i protestatari a Praga, che osteggiano il Governo per i tagli all’istruzione e soprattutto per l’introduzione di una supertassa nell’istruzione universitaria. '''Colombia: i gay potranno scambiarsi effusioni in pubblico''' Le coppie colombiane gay potranno “baciarsi e scambiarsi effusioni in pubblico”. Lo dice una sentenza della Corte Costituzionale che risponde all’esposto di due omosessuali espulsi da un centro commerciale di Cali nel 2011 a causa di un bacio e un abbraccio. La sentenza, pubblicata sulla pagina web della Corte, condanna la condotta degli agenti di sicurezza privata che lo scorso 19 gennaio del 2011 avevano invitato la coppia ad allontanarsi: “Io rispetto il vostro pensiero, ma dovete trattenervi da simili esternazioni perché qui ci sono famiglie. In caso contrario dovrete lasciare il centro commerciale”, le parole dette alla coppia da una delle guardie giurate. “La condotta della guarda mirava ad annullare o dominare i giovani omosessuali, appellandosi a pregiudizi sociali e personali secondo cui i baci tra omosessuali sono più riprovevoli di quelli tra eterosessuali e dunque dannosi alla tranquillità, alla sicurezza e alla moralità pubblica”, recita la sentenza C-577/11. Con il provvedimento la Corte ha sottolineato il diritto della coppia ad “esprimere liberamente le proprie scelte di vita” e ha ritenuto che “un bacio non può avere messo a rischio i diritti degli altri, i diritti dei bambini o in generale l’ordinamento giuridico”. La Corte ha inoltre imposto alle proprietà del centro commerciale e della società di sicurezza di organizzare corsi di formazione in diritti umani per i propri impiegati. '''California, tonni ‘radioattivi’ dopo Fukushima''' I tonni rossi pescati al largo delle coste californiante hanno un livello di radioattività maggiore rispetto al 2008, prima dell’incidente nucleare di Fukushima. Lo rivela una ricerca condotta dall’università di Standford, che ha rinvenuto cesio 137 e cesio 134 in quantità maggiore nei tonni pescati dal marzo 2011 in poi, rispetto a quelli catturati tre anni prima. Gli esperti hanno precisato che la quantità dell’elemento radioattivo non costituisce un pericolo per la salute. Il tonno rosso del Pacifico nasce nelle acque giapponesi e migra poi verso le coste californiane. I ricercatori di Standford hanno in programma di effettuare ricerche su altri tonni e anche su altri animali acquatici, a rischio contaminazione anch’essi. '''COMUNICAZIONI''' Leggiamo ora la Lettera-appello per le sentenze di Cassazione per devastazione e saccheggio per Genova 2001 prodotto di un'assemblea costituitasi qualche settimana fa. Nel luglio del 2001 ci recammo a Genova in 300 mila per gridare ai potenti del G8 “un altro mondo è possibile”. Un mondo dove le scelte politiche non fossero dettate dalle banche e dagli speculatori e dove la voce dei molti non fosse azzittita dall'arroganza dei pochi. Arrivammo in una Genova blindata, sbarrata dalle inferriate, dove neppure gli abitanti potevano circolare senza permesso. In 300 mila invademmo le strade con i nostri bisogni e desideri. E con le idee ben chiare che quel modello di sviluppo capitalistico non ci andava bene; ci trovammo di fronte un potere armato che aveva preparato una gestione di piazza sanguinaria, culminata con l'omicidio di Carlo Giuliani. Lo stesso potere che costruiva le false prove per l'irruzione alla scuola Diaz e allestiva la camera di tortura di Bolzaneto. Oggi dopo 11 anni, c'è chi vorrebbe che di quelle giornate rimanessero solo delle sentenze dei tribunali: l'assoluzione per lo Stato e i suoi apparati e la condanna di 10 persone accusate di devastazione e saccheggio. 10 persone a cui vorrebbero far pagare il conto, con 100 anni di carcere, per aver disturbato i piani dei potenti della terra. Un reato che prevede condanne dagli otto ai quindici anni e che risale al codice Rocco, emanato durante il regime fascista ed usato contro chi si opponeva alla dittatura. E' così che oggi la magistratura lo applica con lo stesso intento. Ma chi sono i veri devastatori e saccheggiatori? A 11 anni di distanza possiamo dire che allora avevamo ragione. Quel potere che si riuniva per decidere le sorti del mondo ha mostrato in questi anni quali fossero i suoi reali progetti: la globalizzazione secondo i dettami del neoliberismo, la devastazione e messa a profitto dei territori e l'accaparramento delle risorse (acqua, petrolio, sementi), il saccheggio delle nostre vite, le politiche di austerity che ci impoveriscono sempre di più, le truppe di occupazione nel nostro paese e in giro nel mondo. Mentre a pagare è sempre chi lotta dalle parte delle classi più deboli, gli organizzatori e gli esecutori dei massacri di Genova non solo non sono riconosciuti come responsabili ma vengono addirittura premiati. Ce lo dimostra anche la recente nomina a sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, con delega ai servizi segreti, di Gianni De Gennaro capo della polizia all'epoca del G8 di Genova . Rimandiamo indietro ai veri devastatori e saccheggiatori le condanne che vogliono infliggerci. Lanciamo questo appello a tutti e tutte, alle e ai 300 mila che erano in piazza a Genova in quel luglio del 2001 e a quelle migliaia che non hanno smesso di lottare e sognare, per aprire da qui al prossimo 13 luglio, giorno dell'udienza in Cassazione per i compagni condannati; una campagna che ponga l'accento su quanto sia politica la scelta discrezionale della magistratura di ricorrere al reato di devastazione e saccheggio. Una campagna che non permetta che siano dieci capri espiatori a pagare per lotte che appartengono a tutti e tutte e che sappia costruire momenti di solidarietà e vicinanza. Una campagna comunicativa che utilizzi diversi strumenti e che sappia coinvolgere tutta la società in una battaglia di libertà. Invitiamo il movimento tutto, le compagne e i compagni che da tutto il mondo animarono quelle giornate di Genova ad aderire alla campagna e muoversi su questi temi da qui alla data del 13 luglio. LANCIO CAMPAGNA 11 giugno conferenza stampa davanti alla Cassazione in coincidenza con il processo per i fatti della Diaz. '''Roma, 02 Giugno - Manifestazione nazionale "La Repubblica siamo noi"''' Bandiera_colosseoRoma, sabato 2 Giugno 2012 Ore 15.00 P.zza della Repubblica LA REPUBBLICA SIAMO NOI Manifestazione nazionale Per l'attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell'acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori. Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell'istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall'altra le politiche d'austerità ridimensionano il ruolo dell'intervento pubblico per poi alimentare l'idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio. E' in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle "esigenze dei mercati" sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro. Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari. Ma la Repubblica siamo noi.