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ITALIA
BRESCIA: DOPO LE CARICHE,DENUNCIATI GLI STUDENTI
Ormai il copione non cambia: dopo le manganellate arrivano le denunce, e non sono da poco, vista la disinvoltura con cui i magistrati scodellano anni e anni di carcere. Sono infatti undici le persone denunciate a seguito della manifestazione indetta a Brescia dal Kollettivo studentesco nell’anniversario della strage di piazza della Loggia e a poche settimane dalla sentenza che ne ha sancito la mancanza di colpevoli. Il corteo, peraltro autorizzato, aveva sfilato senza problemi per le vie del centro dietro a due striscioni molto significativi: “28 maggio 1974 -2012: La memoria è viva solo nelle lotte del presente” e “Fermiamo la strage, contro la crisi basta vittime: lotta sociale!”. Poco prima della piazza la carica a freddo, violenta. I compagni e le compagne rimanevano però compatti, mentre Camusso, in un’atmosfera surreale, continuava imperturbabile il proprio intervento. Sono seguite quindi altre cariche, mentre gran parte della gente in piazza raggiungeva gli studenti o gridava a gran voce il loro diritto ad essere lì. E dopo che la montatura poliziesca, secondo cui gli studenti avrebbero raccolto materiale offensivo da un cantiere lungo il percorso, era stata svergognata da video e testimonianze, arrivano le undici denunce, come abbiamo detto piuttosto gravi: resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni, accensioni pericolose (tre fumogeni).
ANNULLATI I RISARCIMENTI PER LE STRAGI NAZIFASCISTE IN PROVINCIA DI MASSA
Accogliendo un ricorso della Repubblica federale Tedesca la Corte di Cassazione ha annullato il risarcimento alle vittime delle stragi nazifasciste di Fivizzano e Fosdinovo, in provincia di Massa, deciso dalla Corte Militare di Appello di Roma con la sentenza del 20 aprile 2011, nella quale la Germania era stata ritenuta responsabile dell’eccidio di 350 civili nell’agosto del 1944. Ai parenti delle vittime, circa 60, era stato riconosciuto un risarcimento di cinque milioni di euro, mentre alla regione e ai comuni, costituitisi parte civile, era stata accordata una provvisionale di 40.000 euro ciascuno. Si tratta della prima sentenza con la quale la Suprema Corte recepisce l'orientamento espresso dalla Corte de L'Aja e sollecitato dalla Germania. In precedenza, invece, la Cassazione aveva confermato il diritto dei familiari delle vittime ad essere risarciti. Al di là della questione economica, va sottolineato come in Italia, e del resto in precedenza anche in Grecia, si cerchi di calare definitivamente il sipario sulle numerose stragi di civili operate dai nazisti, coadiuvati dalle milizie fasciste, seguiti all’occupazione tedesca dopo l’armistizio.
VITERBO: suicida un altro lavoratore.
Un uomo di 45 anni, padre di due figli, addetto alle vendita in un'azienda di ceramiche, si è impiccato nel garage della sua abitazione. Il corpo è stato trovato dai familiari l'altro ieri mattina, ma la notizia è stata resa nota solo ieri. In una lettera di quattro pagine parla delle sue difficoltà economiche e critica i provvedimenti del governo che avrebbero messo in grave difficoltà la sua azienda e gettato lui stesso nella disoccupazione
ROMA
IN CAMPIDOGLIO PER L'AUTORECUPERO - coordinamento cittadino di lotta per la casa
Da questa mattina centinaia di famiglie da anni in emergenza abitativa stanno manifestando in Campidoglio per richiedere lo sblocco dei mutui per i progetti di autorecupero. La mobilitazione va ormai avanti da un paio di mesi. Le famiglie hanno già fatto manifestazioni sotto l'Associazione Banche Italiane e davanti alla sede della Banca di Credito Cooperativo e oggi stanno manifestando sotto al Campidoglio per chiedere l'immediato sblocco dei mutui sui progetti di autorecupero, come previsto dagli accordi sottoscritti con il Comune di Roma e per chiedere che non vengano tagliati dal bilancio i fondi per finanziare il progetto di autorecupero di Via di Grotta Perfetta approvato e finanziato da circa 10 anni ma ancora fermo. Una delegazione ha ottenuto un incontro con i capigruppo della maggioranza ed il capo di gabinetto del sindaco. Al Comune di Roma probabilmente non interessano gli autorecuperi perchè non producono ne speculazione ne cementificazione ne consumo di suolo.
ESTERI
MOBILITAZIONI IN GRECIA CONTRO LE AGGRESSIONI DEI NAZISTI DI ALBA DORATA
Numerose mobilitazioni antifasciste si sono svolte e si svolgeranno in Grecia in questi giorni in risposta alle aggressioni dei nazisti di Alba Dorata nei confronti dei migranti, sotto la protezione e con la collaborazione della polizia. Martedì ad Atene gli studenti della facoltà di economia hanno dato vita ad una partecipata manifestazione contro i raid che da mesi si susseguono davanti alle facoltà universitarie ateniesi a danno di migranti che vendono povere cose per sopravvivere o semplicemente camminano. Sullo striscione che apriva il corteo si poteva leggere: “Nessuna tolleranza agli attacchi della polizia e dei neonazisti, siamo insieme ai migranti. Giù le mani dal diritto di Asilo nelle università.” In particolare quest’ultima frase si riferisce alla revoca dell’inviolabilità da parte della polizia degli edifici universitari, istituita in Grecia dopo la caduta della giunta militare seguita alla strage della rivolta del Politecnico di Atene. Un’altra manifestazione spontanea, dietro la parola d’ordine: “Fuori i fascisti dal nostro quartiere” si è svolta nel sobborgo ateniese di Egaleo, dopo che alcuni migranti erano intervenuti all’assemblea popolare di quartiere raccontando l’ennesima aggressione fascista ai loro danni. Sempre ad Atene, nel quartiere di Kallithea, è stata indetta una manifestazione antifascista per il prossimo 2 giugno, in risposta ad un’aggressione neonazista e poliziesca ad un gruppo di migranti egiziani. A Corfù, infine, è prevista per domani alle 18 una manifestazione antifascista.
PERÙ: PROTESTA CONTRO INDUSTRIA MINERARIA, ALTRI DUE MORTI
Duri scontri ieri nella provincia peruviana di Espinar tra manifestanti e polizia, nell’ambito dello sciopero a oltranza che oppone la popolazione locale alla compagnia mineraria Xstrata Tintaya, accusata di arrecare danni ingenti all’ecosistema regionale, in particolare ai fiumi.
Il bilancio è di due morti e sette feriti, oltre all’arresto di Herbert Huamán, presidente del Frente de Defensa de Espinar La manifestazione segue una settimana di proteste e di repressione culminate lunedì con 2 morti e 64 feriti (24 manifestanti e 40 poliziotti). Il Governo di Ollanta Humala è ricorso allo stato d’emergenza per 30 giorni, sospendendo le garanzie costituzionali relative a libertà e sicurezza personale, inviolabilità del domicilio e diritto di riunione e di circolazione. Il sindaco di Espinar, Óscar Mollohuanca, ha duramente accusato le forze dell’ordine: “Sparano a bruciapelo contro la popolazione, che si difende con pietre”, smentendo la versione del Governo, secondo cui “i poliziotti hanno usato le armi solo ed unicamente per legittima difesa”.
OLTRE 30 MILIONI DI BAMBINI IN STATO DI POVERTÀ NEI PAESI RICCHI
Secondo il rapporto dell’Unicef pubblicato in questi giorni sono 30 milioni i minori che mancano degli elementi minimi necessari al loro sviluppo nei 35 paesi ad economia avanzata che fanno parte dell’ OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Nel rapporto, intitolato “Misurare la povertà tra i bambini e gli adolescenti” si comparano dati di tutti i cosiddetti paesi ricchi ed emerge che la povertà infantile non è una calamità naturale, ma deriva da precise scelte politiche. Il primo dato si basa su un Indice di deprivazione dell’infanzia che elabora la percentuale di minori che non ha accesso a beni, servizi o attività ritenuti “normali” nelle società avanzate, come ad esmpio fare tre pasti al giorno, disporre di libri e giochi adatti all’età, di un’abitazione decente con spazi adeguati. I tassi più elevati di deprivazione si registrano in Romania, Bulgaria e Portogallo, con percentuali di deprivazione del 70%, 50% e 27%, mentre in paesi come Francia e Italia sono superiori al 10%. Inferiore al 3% è il tasso registrato in paesi del nord europa. Il secondo strumenti di misura riguarda la povertà relativa, che registra i minori che vivono al disotto della “soglia di povertà” nazionale, definita come il 50% del reddito medio disponibile dalle famiglie. I paesi nordici e i paesi Bassi registrano una percentuale di povertà relativa intorno al 7%, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito tra il 10 e il 15%, mentre in Romani e negli Stati Uniti sono oltre il 20% i minori che vivono in povertà relativa. Il rapporto mette a confronto Paesi con economie simili, per PIL e reddito pro capite, ma indici di povertà differenti, evidenziando come le scelte politiche dei governi ne determino la dimensione. Per quanto riguarda l’Italia, infine, il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera durante la presentazione del rapporto a Roma, ha testualmente ricordato che: “Nonostante l’Italia sia tra i 15 Paesi europei più ricchi, il 15,9% dei bambini e degli adolescenti tra 0 e 17 anni vive in una condizione di povertà relativa. In questa classifica, l’Italia è agli ultimi posti: 29° su 35. I dati del Rapporto mostrano che il 13,3% dei minori vive in una condizione di deprivazione materiale”.