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Ha avuto strascichi inquietanti la dimostrazione organizzata ieri a Giakarta (Indonesia) contro la rielezione a governatore della capitale del controverso generale a riposo Sutiyoso. Una trentina di dimostranti, radunati davanti al palazzo dove si votava per rinnovare il mandato del governatore, è risultata avvelenata dal cianuro ed è stata costretta al ricovero in ospedale. Lo ha confermato la polizia locale, che peraltro ieri era intervenuta con lacrimogeni, idranti ed armi caricate con pallottole rivestite di gomma per disperdere le migliaia di manifestanti. Il capo del laboratorio chimico presso il quartier generale della polizia di Giakarta ha confermato la presenza di cianuro nel cibo consegnato ieri ai dimostranti da persone al momento ancora ignote. Trenta manifestanti si sono sentiti male e sono stati condotti in ospedale, ma per fortuna la maggior parte si è subito ristabilita. Uno dei leader della protesta ha riferito a fonti giornalistiche di aver visto una persona, tuttora non identificata, portare ai partecipanti alla manifestazione 4 ampie borse piene di cose da mangiare. A suo parere, l’avvelenamento del cibo sarebbe stata opera dei sostenitori di Sutiyoso, intenzionati a mettere a tacere la protesta in questo modo decisamente drastico e pericoloso. Il generale era stato nominato una prima volta alla guida dell’amministrazione di Giakarta nel 1997 dal dittatore Suharto. L’anno prima Sutiyoso era al comando della guarnigione responsabile di un sanguinoso assalto contro la sede del Pdi (Partito indonesiano democratico) in cui persero la vita 5 persone e altre 23 risultarono disperse. Suharto in persona ordinò a lui e ad altri generali di intervenire per bloccare un libero dibattito anti-governativo che si svolgeva nella sede del Pdi guidato da Megawati Sukarnoputri, all’epoca leader dell’opposizione ed oggi presidente del Paese. (LM Ha avuto strascichi inquietanti la dimostrazione organizzata ieri a Giakarta (Indonesia) contro la rielezione a governatore della capitale del controverso generale a riposo Sutiyoso. Una trentina di dimostranti, radunati davanti al palazzo dove si votava per rinnovare il mandato del governatore, è risultata avvelenata dal cianuro ed è stata costretta al ricovero in ospedale. Lo ha confermato la polizia locale, che peraltro ieri era intervenuta con lacrimogeni, idranti ed armi caricate con pallottole rivestite di gomma per disperdere le migliaia di manifestanti. Il capo del laboratorio chimico presso il quartier generale della polizia di Giakarta ha confermato la presenza di cianuro nel cibo consegnato ieri ai dimostranti da persone al momento ancora ignote. Trenta manifestanti si sono sentiti male e sono stati condotti in ospedale, ma per fortuna la maggior parte si è subito ristabilita. Uno dei leader della protesta ha riferito a fonti giornalistiche di aver visto una persona, tuttora non identificata, portare ai partecipanti alla manifestazione 4 ampie borse piene di cose da mangiare. A suo parere, l’avvelenamento del cibo sarebbe stata opera dei sostenitori di Sutiyoso, intenzionati a mettere a tacere la protesta in questo modo decisamente drastico e pericoloso. Il generale era stato nominato una prima volta alla guida dell’amministrazione di Giakarta nel 1997 dal dittatore Suharto. L’anno prima Sutiyoso era al comando della guarnigione responsabile di un sanguinoso assalto contro la sede del Pdi (Partito indonesiano democratico) in cui persero la vita 5 persone e altre 23 risultarono disperse. Suharto in persona ordinò a lui e ad altri generali di intervenire per bloccare un libero dibattito anti-governativo che si svolgeva nella sede del Pdi guidato da Megawati Sukarnoputri, all’epoca leader dell’opposizione ed oggi presidente del Paese. (LM
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Nel pomeriggio di giovedi’ 5 settembre 2002, si sono presentate davanti agli occhi di due compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani diverse agghiaccianti scene di quotidiana disperazione. Nel pomeriggio di giovedi’ 5 settembre 2002, si sono presentate davanti agli occhi di due compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani diverse agghiaccianti scene di quotidiana disperazione.
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Quando ancora ci si stesse chiedendo il perche’ di un simile trattamento, l'attenzione dei due compagni è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri. Quando ancora ci si stesse chiedendo il perche’ di un simile trattamento, l'attenzione dei due compagni è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri.
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Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale e’ stato portato di peso in infermeria per essere sedato, cosi’ come ha beatamente confermato un ispettore di polizia.
Si e’ poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese.
Da altri racconti fatti da diversi reclusi ai due compagni di Trapani e’ emersa una situazione di grave abuso giuridico che a quanto sembra rientra nei canoni della normalita’: persone fermate a Lampedusa in data 21/8/2002 sono state trattenute nel cpt in attesa della convalida del fermo che e’ stata emessa successivamente in data 2/9/2002.
Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale e’ stato portato di peso in infermeria per essere sedato, cosi’ come ha beatamente confermato un ispettore di polizia.
Si e’ poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese.
Da altri racconti fatti da diversi reclusi ai due compagni di Trapani e’ emersa una situazione di grave abuso giuridico che a quanto sembra rientra nei canoni della normalita’: persone fermate a Lampedusa in data 21/8/2002 sono state trattenute nel cpt in attesa della convalida del fermo che e’ stata emessa successivamente in data 2/9/2002.
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Il giorno seguente, i due militanti trapanesi si sono ripresentati al "Vulpitta" per rendersi conto personalmente di quanto avvenuto: hanno visto due ragazzi che presentavano vistose fasciature alle braccia probabilmente a causa di atti di autolesionismo ma gli e’ stato impedito di poter parlare con loro.
Un altro ragazzo (probabilmente affetto da elefantiasi) ha un piede spropositatamente piu’ grande del normale a causa di un vistoso gonfiore della caviglia: non si e’ riusciti a capire il perche’ di un mancato ricovero in ospedale.
Il giorno seguente, i due militanti trapanesi si sono ripresentati al "Vulpitta" per rendersi conto personalmente di quanto avvenuto: hanno visto due ragazzi che presentavano vistose fasciature alle braccia probabilmente a causa di atti di autolesionismo ma gli e’ stato impedito di poter parlare con loro.
Un altro ragazzo (probabilmente affetto da elefantiasi) ha un piede spropositatamente piu’ grande del normale a causa di un vistoso gonfiore della caviglia: non si e’ riusciti a capire il perche’ di un mancato ricovero in ospedale.
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Tutta la visita al cpt e’ stata condizionata dalla costante e assillante presenza di diversi funzionari di Polizia e dai Carabinieri che, adducendo a pretesto quanto avvenuto la notte precedente, hanno assunto un atteggiamento provocatorio e intimidatorio nei confronti dei due compagni trapanesi.
Ciò che si teme e’ che – cosi’ come avvenuto in passato - si attui una stretta repressiva mirata all'impedimento dell'ingresso di persone "esterne" al centro di permanenza con la scusa che tali incontri con gli immigrati possano innescare reazioni inconsulte, rivolte o sedizioni.
Dalle parole di un ragazzo li’ rinchiuso e’ invece emerso che l'ultimo tentativo di fuga e’ stato concepito come un segnale rivolto all'opinione pubblica per denunciare le gravi condizioni in cui versano tutte queste persone imprigionate senza aver commesso alcun reato, persino al di la’ delle disposizioni normative.
In attesa di una prossima visita al cpt "Vulpitta" nei prossimi giorni, invitiamo tutti i compagni alla massima vigilanza e alla massima mobilitazione in tutte le citta’ italiane in cui sono operanti queste prigioni per immigrati.
La lotta contro i cpt continua perche’ non si e’ mai fermata.
Tutta la visita al cpt e’ stata condizionata dalla costante e assillante presenza di diversi funzionari di Polizia e dai Carabinieri che, adducendo a pretesto quanto avvenuto la notte precedente, hanno assunto un atteggiamento provocatorio e intimidatorio nei confronti dei due compagni trapanesi.
Ciò che si teme e’ che – cosi’ come avvenuto in passato - si attui una stretta repressiva mirata all'impedimento dell'ingresso di persone "esterne" al centro di permanenza con la scusa che tali incontri con gli immigrati possano innescare reazioni inconsulte, rivolte o sedizioni.
Dalle parole di un ragazzo li’ rinchiuso e’ invece emerso che l'ultimo tentativo di fuga e’ stato concepito come un segnale rivolto all'opinione pubblica per denunciare le gravi condizioni in cui versano tutte queste persone imprigionate senza aver commesso alcun reato, persino al di la’ delle disposizioni normative.
In attesa di una prossima visita al cpt "Vulpitta" nei prossimi giorni, invitiamo tutti i compagni alla massima vigilanza e alla massima mobilitazione in tutte le citta’ italiane in cui sono operanti queste prigioni per immigrati.
La lotta contro i cpt continua perche’ non si e’ mai fermata.
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Nel pomeriggio di giovedi’ 5 settembre 2002, si sono presentate davanti agli occhi di due compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani diverse agghiaccianti scene di quotidiana disperazione. Nel pomeriggio di giovedi’ 5 settembre 2002, si sono presentate davanti agli occhi di due compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani diverse agghiaccianti scene di quotidiana disperazione.
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Quando ancora ci si stesse chiedendo il perche’ di un simile trattamento, l'attenzione dei due compagni è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri. Quando ancora ci si stesse chiedendo il perche’ di un simile trattamento, l'attenzione dei due compagni è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri.
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Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale e’ stato portato di peso in infermeria per essere sedato, cosi’ come ha beatamente confermato un ispettore di polizia.
Si e’ poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese.
Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale e’ stato portato di peso in infermeria per essere sedato, cosi’ come ha beatamente confermato un ispettore di polizia.
Si e’ poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese.
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Il giorno seguente, i due militanti trapanesi si sono ripresentati al "Vulpitta" per rendersi conto personalmente di quanto avvenuto: hanno visto due ragazzi che presentavano vistose fasciature alle braccia probabilmente a causa di atti di autolesionismo ma gli e’ stato impedito di poter parlare con loro.
Un altro ragazzo (probabilmente affetto da elefantiasi) ha un piede spropositatamente piu’ grande del normale a causa di un vistoso gonfiore della caviglia: non si e’ riusciti a capire il perche’ di un mancato ricovero in ospedale. Lo stesso vale per un altro detenuto assai probabilmente affetto da micosi alla pelle nella zona del collo e del torace.
Tutta la visita al cpt e’ stata condizionata dalla costante e assillante presenza di diversi funzionari di Polizia e dai Carabinieri che, adducendo a pretesto quanto avvenuto la notte precedente, hanno assunto un atteggiamento provocatorio e intimidatorio nei confronti dei due compagni trapanesi. Invitiamo tutti i compagni alla massima vigilanza e alla massima mobilitazione in tutte le città italiane in cui sono operanti queste prigioni per immigrati.
La lotta contro i cpt continua perche’ non si è mai fermata.
Il giorno seguente, i due militanti trapanesi si sono ripresentati al "Vulpitta" per rendersi conto personalmente di quanto avvenuto: hanno visto due ragazzi che presentavano vistose fasciature alle braccia probabilmente a causa di atti di autolesionismo ma gli e’ stato impedito di poter parlare con loro.
Un altro ragazzo (probabilmente affetto da elefantiasi) ha un piede spropositatamente piu’ grande del normale a causa di un vistoso gonfiore della caviglia: non si e’ riusciti a capire il perche’ di un mancato ricovero in ospedale. Lo stesso vale per un altro detenuto assai probabilmente affetto da micosi alla pelle nella zona del collo e del torace.
Tutta la visita al cpt e’ stata condizionata dalla costante e assillante presenza di diversi funzionari di Polizia e dai Carabinieri che, adducendo a pretesto quanto avvenuto la notte precedente, hanno assunto un atteggiamento provocatorio e intimidatorio nei confronti dei due compagni trapanesi. Invitiamo tutti i compagni alla massima vigilanza e alla massima mobilitazione in tutte le città italiane in cui sono operanti queste prigioni per immigrati.
La lotta contro i cpt continua perche’ non si è mai fermata.
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Aperto da massimo ore 10.00, buon giorno.

Ore 10.00

USA vs IRAQ

Per un'azione in ambito Onu contro l'Iraq potrebbe anche non essere necessaria una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza, in quanto Saddam Hussein ne ha gia' violate molte: e' quanto ha dichiarato a New York il premier danese Anders Fogh Rasmussen, presidente di turno dell'Unione europea. Il presidente Usa, George W. Bush, oggi espone all'Assemblea generale dell'Onu la sua posizione sull'Iraq. Quella sull'ipotesi di attacco e' una discussione di tipo giuridico - ha detto Rasmussen, citato dall'agenzia 2danese Ritzau -, politicamente sarebbe vantaggioso se eventuali azioni (militari) fossero basate su nuove risoluzioni. Ma Saddam Hussein ha gia' violato numerose risoluzioni Onu: fatto, questo, che non puo' restare senza conseguenze. E' la stessa autorita' delle Nazioni Unite ad essere indebolita se egli (Saddam) puo' ignorare le risoluzioni senza che scatti una reazione. Per il presidente di turno dell'Ue, un attacco all'Iraq deve fondarsi su un mandato Onu, ma per questo le risoluzioni che riguardano Baghdad sono gia' piu' che sufficienti, avendo Saddam rifiutato l'accesso agli ispettori Onu incaricati di verificarne il disarmo e di controllare che non stesse sviluppando armi di distruzione di massa.

Occorre la mediazione delle Nazioni Unite. Gli Usa hanno commesso pesanti errori in politica estera, errori che hanno avuto conseguenze devastanti. L'ex presidente sudafricano Nelson Mandela,punta il dito contro gli Stati Uniti e ne elenca gli errori: dall'appoggio allo scia' iraniano che diede vita alla rivoluzione islamica, all'aiuto ai mujahiddin in Afghanistan che ha portato ai Taliban. Se si considerano questi trascorsi si giunge alla conclusione che il comportamento degli Stati Uniti costituisce una minaccia per la pace del mondo. Secondo Mandela, Bush intende attaccare l'Iraq per compiacere le industrie belliche e petrolifere, e dunque non e' il mediatore adatto. Un ex ispettore dell'Onu ha affermato che non c'e' nessuna prova di sviluppo di armi di distruzione di massa a Baghdad. Ne' Bush ne' Blair hanno fornito prove. Quello che sappiamo per certo e' che Israele ha armi di distruzione di massa, ma nessuno ne parla. Perche' si usano parametri diversi? Perche' uno e' nero e l'altro e' bianco?.

Palestina

Ancora una incursione dell'esercito israeliano nella striscia di Gaza. I carri armati sono entrati per oltre 600 metri nei quartieri di Ishi Jahya e Al Muntara, nella zona est della citta'. Non si ha notizia di feriti.Quattro carri armati e un bulldozer israeliani hanno fatto una breve incursione nel campo profughi di Al Mughazi, a sud di Gaza citta', dove hanno demolito due case prima di ritirarsi. Secondo un vicino, una delle abitazioni distrutte apparteneva a un membro del movimento islamico Hamas. Un portavoce dell'esercito israeliano ha confermato che vi e' stato un intervento militare nella zona est di Gaza e ad Al Mughazi.

Un agente della polizia palestinese, ferito due giorni fa e arrestato durante un raid dell'esercito israeliano alla periferia di Ramallah (Cisgiordania), e' deceduto la scorsa notte in un carcere israeliano. Lo ha riferito 'Voce della Palestina', la radio dell'Autorita' nazionale palestinese. L'agente, Riad Alayan, 34 anni, era stato catturato dai soldati al termine di uno scontro a fuoco. Un suo collega invece era rimasto ucciso. Non e' noto al momento se Alayan sia deceduto a causa delle ferite riportate due giorni fa oppure per altre cause.

L'Irish Republican Army (Ira) respinge la proposta di nominare degli osservatori esterni per monitorare le violazioni degli accordi di pace per l'Irlanda del Nord ed accusa settori dei servizi segreti britannici di 'remare contro' la pace organizzando, attraverso degli infiltrati nelle milizie paramilitari protestanti, violenze contro la comunita' cattolica. L'idea del 'revisore' esterno e' venuta al capo del governo locale nordirlandese, l'unionista David Trimble, che oggi a Londra incontrera' il premier britannico Tony Blair. Il governo di Londra la sta considerando con favore come un modo per evitare che il processo di pace, dopo mesi di violenze settarie, precipiti in una nuova pericolosa crisi. In un'intervista pubblicata oggi dalla rivista repubblicana 'An Phoblacht', un portavoce dell'Ira ribadisce il completo impegno della guerriglia cattolica per la pace, ricordando di aver proceduto dall'ottobre del 2001 all'aprile del 2002 alla distruzione completa e verificabile del suo arsenale. Secondo l'Ira la perdurante violenza che si registra nella provincia - continui scontri nelle cosi' dette zone di interfaccia, quelle cioe' di 'confine' fra quartieri cattolici e protestanti - va attribuita alle milizie paramilitari protestanti che, afferma il portavoce della guerriglia cattolica, non rispettano il cessate-il-fuoco. Il portavoce dell'Ira punta in particolare il dito contro l'Ulster Defence Association (Uda), un gruppo pesantemente infiltrato a tutti i livelli dai servizi segreti. Questa organizzazione e' la principale responsabile della maggior parte delle violenze settarie contro la comunita' cattolica di questi ultimi due anni. E tutto sotto la guida dei servizi segreti, afferma il portavoce.

ore 13.00

Tutti contro Saddam

Per un'azione in ambito Onu contro l'Iraq potrebbe anche non essere necessaria una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza, in quanto Saddam Hussein ne ha gia' violate molte: e' quanto ha dichiarato a New York il premier danese Anders Fogh Rasmussen, presidente di turno dell'Unione europea. Il presidente Usa, George W. Bush, oggi espone all'Assemblea generale dell'Onu la sua posizione sull'Iraq. Il presidente russo Vladimir Putin ha trasmesso al segretario generale dell'Onu, ai Paesi membri del Consiglio di sicurezza e a quelli dell'Osce un messaggio nel quale afferma il diritto della Russia ad intervenire militarmente sul territorio georgiano contro i "terroristi" ceceni. Putin denuncia "il mancato rispetto evidente da parte di Tbilisi della risoluzione contro il terrorismo 1373 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che ha un carattere vincolante per tutti gli Stati". La Georgia ha già dichiarato che "non tollererà" un intervento russo. La Russia, membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, finora si è detta contraria a un intervento degli americani contro Baghdad ma, secondo la stampa russa, Putin potrebbe cambiare idea se gli americani lasciassero l'aviazione russa libera di bombardare le presunte basi ribelli in Georgia. Occorre la mediazione delle Nazioni Unite. Gli Usa hanno commesso pesanti errori in politica estera, errori che hanno avuto conseguenze devastanti. L'ex presidente sudafricano Nelson Mandela,punta il dito contro gli Stati Uniti e ne elenca gli errori: dall'appoggio allo scia' iraniano che diede vita alla rivoluzione islamica, all'aiuto ai mujahiddin in Afghanistan che ha portato ai Taliban. Se si considerano questi trascorsi si giunge alla conclusione che il comportamento degli Stati Uniti costituisce una minaccia per la pace del mondo. Secondo Mandela, Bush intende attaccare l'Iraq per compiacere le industrie belliche e petrolifere, e dunque non e' il mediatore adatto. Un ex ispettore dell'Onu ha affermato che non c'e' nessuna prova di sviluppo di armi di distruzione di massa a Baghdad. Ne' Bush ne' Blair hanno fornito prove. Quello che sappiamo per certo e' che Israele ha armi di distruzione di massa, ma nessuno ne parla. Perche' si usano parametri diversi? Perche' uno e' nero e l'altro e' bianco?.

Sciopero dei consumi

Nella giornata nazionale di sciopero della spesa, i consumatori di Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno fatto un sit in davanti alla Camera, in piazza Montecitorio, "per testimoniare l'opposizione agli aumenti selvaggi e incontrollati dei prezzi, che falcidiano i redditi e rendono più difficile la vita dei cittadini". "La manifestazione è contro l'aumento indiscriminato delle tariffe (trasporti, treni, autostrade, farmaci, acqua, gas, luce, telefonia fissa, Rc auto, canone Rai, poste) e per il blocco, concordato con commercianti e distributori, dei listini di prodotti di più largo consumo". Gli aumenti, secondo le associazioni dei consumatori, hanno provocato un incremento medio di spesa annua, per le famiglie italiane, di circa 950 euro. secondo gli organizzatori, avrà "una massiccia adesione, superiore all'astensione del 5 luglio, cui aderirono in 10 milioni"

g.r. 17.00

  • G.R. 12 SET. 02

ATTESA PER IL DISCORSO DI BUSH ALL'ONU

  • WASHINGTON - A poche ore dall'atteso intervento di George Bush sull'Iraq, oggi alle Nazioni Unite, la Casa Bianca ha diffuso un documento di 22 pagine sulla 'sfida di Saddam Hussein all'Onu'. Il documento elenca 16 risoluzioni del Consiglio di sicurezza che il presidente iracheno avrebbe ripetutamente violato. Tra esse la richiesta di distruggere le armi di distruzione di massa e di non svilupparne di nuove. Il documento accusa anche Saddam di continuare a ricostruire impianti che possono essere rapidamente convertiti per la produzione di armi chimiche.

12/09/2002 08:40

INDONESIA, 12 SET 2002 (15:48) GIAKARTA: SUTIYOSO RICONFERMATO GOVERNATORE, MANIFESTANTI AVVELENATI DA CIANURO Ha avuto strascichi inquietanti la dimostrazione organizzata ieri a Giakarta (Indonesia) contro la rielezione a governatore della capitale del controverso generale a riposo Sutiyoso. Una trentina di dimostranti, radunati davanti al palazzo dove si votava per rinnovare il mandato del governatore, è risultata avvelenata dal cianuro ed è stata costretta al ricovero in ospedale. Lo ha confermato la polizia locale, che peraltro ieri era intervenuta con lacrimogeni, idranti ed armi caricate con pallottole rivestite di gomma per disperdere le migliaia di manifestanti. Il capo del laboratorio chimico presso il quartier generale della polizia di Giakarta ha confermato la presenza di cianuro nel cibo consegnato ieri ai dimostranti da persone al momento ancora ignote. Trenta manifestanti si sono sentiti male e sono stati condotti in ospedale, ma per fortuna la maggior parte si è subito ristabilita. Uno dei leader della protesta ha riferito a fonti giornalistiche di aver visto una persona, tuttora non identificata, portare ai partecipanti alla manifestazione 4 ampie borse piene di cose da mangiare. A suo parere, l’avvelenamento del cibo sarebbe stata opera dei sostenitori di Sutiyoso, intenzionati a mettere a tacere la protesta in questo modo decisamente drastico e pericoloso. Il generale era stato nominato una prima volta alla guida dell’amministrazione di Giakarta nel 1997 dal dittatore Suharto. L’anno prima Sutiyoso era al comando della guarnigione responsabile di un sanguinoso assalto contro la sede del Pdi (Partito indonesiano democratico) in cui persero la vita 5 persone e altre 23 risultarono disperse. Suharto in persona ordinò a lui e ad altri generali di intervenire per bloccare un libero dibattito anti-governativo che si svolgeva nella sede del Pdi guidato da Megawati Sukarnoputri, all’epoca leader dell’opposizione ed oggi presidente del Paese. (LM

Immigrati: in fila per kit, fermati perche' senza permesso (ANSA) - AGRIGENTO, 12 SET - Erano in fila per ritirare il kit e regolarizzare la loro posizione. Ma i carabinieri li hanno fermati perche' non avevano il permesso di soggiorno. E' accaduto a Ribera a cinque albanesi, per i quali e' scattata la procedura per l' espulsione. Ma i cinque hanno gia' contattato un legale per tentare di opporsi al provvedimento di espulsione. Tre di loro sarebbero in procinto di essere assunti da un'azienda agricola locale. 2002-09-12 - 15:43:00

Fini e popolo ebreo, chiedo perdono intervista ad Haaretz (ANSA) - TEL AVIV, 11 SET - 'Gli italiani hanno la responsabilita' per quanto accaduto dopo il 1938, dopo che le leggi razziali furono approvate'. Cosi' il vicepremier Fini. In un'intervista al quotidiano israeliano Haaretz, di cui e' stata fornita un'anticipazione, parla di una 'responsabilita' iscritta nella storia, una responsabilita' di rilasciare dichiarazioni e chiedere perdono'. 'Come italiano, devo accettare questa responsabilita' a nome degli italiani', aggiunge. 2002-09-12 - 11:53:00

Protesta disoccupati a Napoli , bloccati traghetti (ANSA) - NAPOLI, 12 SET - Tornano a protestare i disoccupati napoletani con 2 diverse manifestazioni in corso stamani nel porto e in piazza Matteotti, dove ha sede la Provincia. I senza lavoro hanno raggiunto il molo Beverello dove a gruppi sono saliti a bordo di due traghetti e di un aliscafo diretti alle isole del golfo. Disoccupati appartenenti a sigle diverse sono entrati quasi contemporaneamente nel palazzo dell'amministrazione provinciale, esponendo uno striscione da un balcone. 2002-09-12 - 11:22:00

Treviso - Extracomunitari di nuovo sulla strada by snuff Thursday September 12, 2002 at 04:25 PM Le sette famiglie alloggiavano in albergo, ora dormono fuori dal comune Extracomunitari di nuovo sulla strada Finiti i soldi stanziati dalla Prefettura IL CASO Avevano occupato il sagrato del Duomo Un'odissea senza fine. Dopo aver perso la casa, gli immigrati del Duomo si ritrovano ora anche senza stanza d'albergo. Sfollati di nuovo per esaurimento dei soldi stanziati dalla Prefettura. Sette famiglie, tra cui otto bambini, sono stati dirottati provvisoriamente, fino a martedì, in altri alberghi, a Paese e Ponte di Piave, e nel camping Jolly di Marghera. Al termine della settimana di «concessione», se non sarà preso qualche altro provvedimento, in venti si ritroveranno di nuovo sulla strada. Ieri si sono riuniti tutti, per l'ennesima volta, all'esterno della prefettura per discutere il problema e attendere le risposte attese da tempo e che, forse, arriveranno solo martedì prossimo. «Abbiamo tolto il presidio al Duomo solo dopo le promesse e gli impegni presi dalle istituzioni per la risoluzione del problema - afferma Sergio Zulian - in realtà ora siamo tornati al punto di partenza. Le famiglie sono state sfollate dagli alberghi senza preavviso e sistemate, a termine, in altre stanze o addirittura in un camping. Gli immigrati hanno creduto alle parole della prefettura, ma la situazione è tutt'altro che risolta. La famiglia dei Kobba, che aveva trovato una sistemazione in un albergo del pordenonese, è stata prelevata dalla struttura di notte dalla polizia. Con due bambini al seguito hanno dovuto passare la notte in macchina in autostrada. Un'ulteriore umiliazione: in fondo chiedono solo di essere trattati con dignità, da esseri umani». In piazza dei Signori ieri c'erano tutti, anche gli immigrati che hanno trovato domicilio nelle abitazioni messe a disposizione dalla Curia. «Siamo qui per dare forza alla richiesta dei nostri connazionali - dice Said Kacimi - io ho trovato casa a Catena, ma lotterò finché tutti non avranno trovato una sistemazione». Rashida Chahli è in piazza con la figlioletta Nadia di tre anni. «Siamo ormai al terzo albergo. Dopo il presidio, siamo stati mandati prima all'hotel Giardino di Sant'Antonino poi all'albergo Magnolia sul Terraglio. Adesso ci hanno mandato a Levada di Ponte di Piave, in un piccolo appartamento di proprietà di un albergatore, ma martedì dobbiamo assolutamente andarcene». Abdelwahad Benchafi, sua moglie e le due bambine di uno e cinque anni sono stati dirottati al Camping Jolly di Marghera. Per arrivare all'appuntamento di ieri ci hanno impiegato due ore e mezza tra pullman e treno. L'uomo che lavora a Santa Maria di Sala ieri mattina non è riuscito a recarsi al lavoro. «Non abbiamo la macchina, per noi il tragitto è davvero insostenibile». Nelle loro condizioni si trova anche di Moufhine El Mouloudi, tre figli a carico, quella di Essahel Touhami con due bambini piccoli e i coniugi Gounfissi. E un tetto lo aspettano anche Brahim Haimouda e sua moglie che, da stamattina, si trova al Ca' Foncello pronta a dare alla luce il primo figlio. Finora hanno trovato ospitalità nella canonica di Merlengo, ma è evidente che l'alloggio e tutt'altro che definitivo. In attesa dell'incontro di martedì prossimo, la prefettura ha cercato di buttare acqua sul fuoco precisando in serata che «le ultime famiglie di immigrati non sono lasciate a loro stesse, ma solo spostate in altri alberghi, pagati sempre con i fondi dell'Unindustria». «Questo perché - ha spiegato un portavoce - le stanze in cui i nuclei familiari alloggiavano non erano più disponibili per precedenti prenotazioni acquisite dagli stessi hotel». La Prefettura ha quindi sottolineato che la soluzione del campeggio si è resa necessaria per mancanza di disponibilità da parte di altre strutture alberghiere. La polemica quindi pare tutt'altro che sopita e pone un grosso punto interrogativo sul significato della manifestazione di domenica. «L'Humanity Day vuole essere una grande festa - dicono Monica Tiengo del comitato M21 - ma pensavamo che i presupposti fossero ben altri». La Tribuna - 12.09.02

serraino vulpitta: ancora gesti di disperazione by killerina Thursday September 12, 2002 at 12:48 PM

ancora rivolte e tentativi di suicidio al cpt Serraino Vulpitta di Trapani, dopo l'incendio del '99 si rischia un'altra tragedia (da T.a.z. laboratorio di comunicazione libertaria)

Nel pomeriggio di giovedi’ 5 settembre 2002, si sono presentate davanti agli occhi di due compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani diverse agghiaccianti scene di quotidiana disperazione. Durante la loro visita al Centro di Permanenza Temporanea "Vulpitta", visita che come tante altre viene fatta per vigilare sulle condizioni degli immigrati reclusi per offrire loro qualunque tipo di sostegno e consulenza, hanno scoperto la presenza di due ragazzi reclusi in una cella di "isolamento" che sedevano per terra con ai loro piedi due scodelle. Quando ancora ci si stesse chiedendo il perche’ di un simile trattamento, l'attenzione dei due compagni è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri. Accorsi sul posto gli attivisti hanno assistito a un tentativo di suicidio: uno dei reclusi con un lenzuolo al collo legato come una corda stava per impiccarsi mentre una decina di suoi compagni di sventura cercava di strapparlo dalle corde della cancellata su cui si era arrampicato. Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale e’ stato portato di peso in infermeria per essere sedato, cosi’ come ha beatamente confermato un ispettore di polizia. Si e’ poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese. Da altri racconti fatti da diversi reclusi ai due compagni di Trapani e’ emersa una situazione di grave abuso giuridico che a quanto sembra rientra nei canoni della normalita’: persone fermate a Lampedusa in data 21/8/2002 sono state trattenute nel cpt in attesa della convalida del fermo che e’ stata emessa successivamente in data 2/9/2002. Dato che per legge i trenta giorni di reclusione nel cpt vanno contati dal giorno della convalida del fermo, molte persone si trovano nella condizione di essere trattenute tredici giorni in più del dovuto. Inoltre, la sera stessa un tentativo di rivolta al cpt "Serraino Vulpitta" di Trapani è stato represso dall'intervento di polizia e carabinieri. Il giorno seguente, i due militanti trapanesi si sono ripresentati al "Vulpitta" per rendersi conto personalmente di quanto avvenuto: hanno visto due ragazzi che presentavano vistose fasciature alle braccia probabilmente a causa di atti di autolesionismo ma gli e’ stato impedito di poter parlare con loro. Un altro ragazzo (probabilmente affetto da elefantiasi) ha un piede spropositatamente piu’ grande del normale a causa di un vistoso gonfiore della caviglia: non si e’ riusciti a capire il perche’ di un mancato ricovero in ospedale. Lo stesso vale per un altro detenuto assai probabilmente affetto da micosi alla pelle nella zona del collo e del torace. Tutta la visita al cpt e’ stata condizionata dalla costante e assillante presenza di diversi funzionari di Polizia e dai Carabinieri che, adducendo a pretesto quanto avvenuto la notte precedente, hanno assunto un atteggiamento provocatorio e intimidatorio nei confronti dei due compagni trapanesi. Ciò che si teme e’ che – cosi’ come avvenuto in passato - si attui una stretta repressiva mirata all'impedimento dell'ingresso di persone "esterne" al centro di permanenza con la scusa che tali incontri con gli immigrati possano innescare reazioni inconsulte, rivolte o sedizioni. Dalle parole di un ragazzo li’ rinchiuso e’ invece emerso che l'ultimo tentativo di fuga e’ stato concepito come un segnale rivolto all'opinione pubblica per denunciare le gravi condizioni in cui versano tutte queste persone imprigionate senza aver commesso alcun reato, persino al di la’ delle disposizioni normative. In attesa di una prossima visita al cpt "Vulpitta" nei prossimi giorni, invitiamo tutti i compagni alla massima vigilanza e alla massima mobilitazione in tutte le citta’ italiane in cui sono operanti queste prigioni per immigrati. La lotta contro i cpt continua perche’ non si e’ mai fermata. T.A.Z. laboratorio di comunicazione libertaria

= G. R. 19.30 = G.R. 12 SET. 02

Sommario

- STATI UNITI: Discorso di Bush all'ONU - U.E.: Per la guerra non è necessaria una decisione ONU - EUSKADI: comunicato di Segi su arresti e torture - Palestina: ancora incursioni israeliane - TEL AVIV: Fini e popolo ebreo, chiedo perdono - AGRIGENTO: Immigrati, in fila per regolarizzarsi,fermati perche' senza permesso - NAPOLI: Protesta disoccupati (corrispondenza) - Treviso: Extracomunitari di nuovo sulla strada - TRAPANI: serraino vulpitta, ancora gesti di disperazione - PIEMONTE: Val di Lemme, no alla cava - ITALIA: Sciopero dei consumi -

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STATI UNITI: Discorso di Bush all'ONU

"O Saddam smantella il suo arsenale, o guerra inevitabile" Bush, appello al Consiglio Onu "Date l'ultimatum a Saddam" NEW YORK - Un appello al Consiglio di sicurezza dell'Onu, affinché lanci un ultimatum a Bagdhad. Perché o Saddam Hussein smantelli al più presto la sua potente macchina bellica e mette fine all'appoggio ai terroristi, oppure la guerra degli Stati Uniti contro l'Iraq sarà inevitabile. Un discorso chiaro, quello pronunciato oggi dal presidente americano, George W. Bush, davanti alle Nazioni Unite. Parole che mostrano quanto il conflitto sia imminente, e che nello stesso tempo indicano come gli Usa temano, almeno in parte, l'isolamento internazionale. Quanto alla scadenza, cioè al tempo concesso a Saddam per rendere inoffensive le armi di distruzione di massa in suo possesso, questo compito, secondo Bush, spetta proprio al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Che dovrebbe dunque emettere una sorta di ultimatum, così come accadde nel '91 con la guerra del Golfo. Solo che allora si trattava dell'invasione, da parte dell'Iraq, di un altro Stato sovrano, il Kuwait. Il presidente dunque spera di condurre anche questa operazione contro Baghdad sotto l'"ombrello" Onu. Un modo per mettere a tacere i dissensi più o meno latenti espressi dagli alleati (tranne il britannico Tony Blair, del tutto schierato sulle posizioni della Casa Bianca): molti leader e capi di Stato del vecchio continente si sono infatti dichiarati perplessi su un intervento unilaterale, dichiarandosi invece disponibili ad appoggiare un'operazione legittimata dalle Nazioni Unite. Bush è poi entrato nei dettagli del potenziale bellico iracheno, sostenendo che entro un anno Saddam avrà una bomba atomica pronta ad agire, in suo possesso. Per questo fermarlo è, a suo giudizio, necessario.

U.E.: Per la guerra non è necessaria una decisione ONU

Per un'azione in ambito Onu contro l'Iraq potrebbe anche non essere necessaria una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza, in quanto Saddam Hussein ne ha gia' violate molte: e' quanto ha dichiarato a New York il premier danese Anders Fogh Rasmussen, presidente di turno dell'Unione europea. Il presidente russo Vladimir Putin ha trasmesso al segretario generale dell'Onu, ai Paesi membri del Consiglio di sicurezza e a quelli dell'Osce un messaggio nel quale afferma il diritto della Russia ad intervenire militarmente sul territorio georgiano contro i "terroristi" ceceni. Putin denuncia "il mancato rispetto evidente da parte di Tbilisi della risoluzione contro il terrorismo 1373 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che ha un carattere vincolante per tutti gli Stati". La Georgia ha già dichiarato che "non tollererà" un intervento russo. La Russia, membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, finora si è detta contraria a un intervento degli americani contro Baghdad ma, secondo la stampa russa, Putin potrebbe cambiare idea se gli americani lasciassero l'aviazione russa libera di bombardare le presunte basi ribelli in Georgia. Occorre la mediazione delle Nazioni Unite. Gli Usa hanno commesso pesanti errori in politica estera, errori che hanno avuto conseguenze devastanti. L'ex presidente sudafricano Nelson Mandela,punta il dito contro gli Stati Uniti e ne elenca gli errori: dall'appoggio allo scia' iraniano che diede vita alla rivoluzione islamica, all'aiuto ai mujahiddin in Afghanistan che ha portato ai Taliban. Se si considerano questi trascorsi si giunge alla conclusione che il comportamento degli Stati Uniti costituisce una minaccia per la pace del mondo. Secondo Mandela, Bush intende attaccare l'Iraq per compiacere le industrie belliche e petrolifere, e dunque non e' il mediatore adatto. Un ex ispettore dell'Onu ha affermato che non c'e' nessuna prova di sviluppo di armi di distruzione di massa a Baghdad. Ne' Bush ne' Blair hanno fornito prove. Quello che sappiamo per certo e' che Israele ha armi di distruzione di massa, ma nessuno ne parla. Perche' si usano parametri diversi? Perche' uno e' nero e l'altro e' bianco?.

EUSKADI: comunicato di Segi su arresti e torture

L'organizzazione giovanile basca Segi sta oragnizzando una mobilitazione che rappresenti una risposta a quelle che sono state le recenti operazioni sbirresche contro giovani compagni/e baschi/e che sono avvenute a Irun e Donosti e che si sono concluse con più di 20 arresti. BAIONA.- Attraverso un comunicato Segi denuncia "le detenzioni, le torture selvagge e gli arresti" che si stanno effettuando in questi giorni. L'organizzazione afferma che "i giovani baschi non conoscono la pace. Alla gioventù basca non viene riconosciuto il diritto di vivere in pace. Francia e Spagna stanno condannando la gioventù basca a vivere in una condizione di violenza permanente". Segi sottolinea che le ultime operazioni poliziesche sono da intendersi nel senso "dell'offensiva che questi due paesi stanno praticando verso chiunque esprima la propria dissidenza. La illegalizzazione non è un rimedio sufficiente per contrastare la spinta indipendentista e proprio per questo le forze militari di occupazione ricorrono a qualsiasi tipo di arma repressiva che è a loro disposizione contro la determinazione di una lotta che continua da sempre e contro la gioventù. Non è un caso che in questo momento ci troviamo con il maggior numero di detenuti politici degli ultimi 25 anni". L'organizzazione abertzale aggiunge che oltre a denunciare questo tipo di operazioni sbirresche, "pretendiamo che le forze militari e torturatrici se ne vadano da Euskal Herria". L'appello è rivolto alla gioventù basca tutta, perché risponda con la tenacia della lotta per la difesa dei propri diritti "porque será la lucha la que nos lleve a la libertad".

Palestina: ancora incursioni israeliane

Ancora una incursione dell'esercito israeliano nella striscia di Gaza. I carri armati sono entrati per oltre 600 metri nei quartieri di Ishi Jahya e Al Muntara, nella zona est della citta'. Non si ha notizia di feriti.Quattro carri armati e un bulldozer israeliani hanno fatto una breve incursione nel campo profughi di Al Mughazi, a sud di Gaza citta', dove hanno demolito due case prima di ritirarsi. Un agente della polizia palestinese, ferito due giorni fa e arrestato durante un raid dell'esercito israeliano alla periferia di Ramallah (Cisgiordania), e' deceduto la scorsa notte in un carcere israeliano. L'agente, Riad Alayan, 34 anni, era stato catturato dai soldati al termine di uno scontro a fuoco. Un suo collega invece era rimasto ucciso.

TEL AVIV: Fini e popolo ebreo, chiedo perdono

"Gli italiani hanno la responsabilita' per quanto accaduto dopo il 1938, dopo che le leggi razziali furono approvate". Cosi' il vicepremier Fini. In un'intervista al quotidiano israeliano Haaretz, di cui e' stata fornita un'anticipazione, parla di una 'responsabilita' iscritta nella storia, una responsabilita' di rilasciare dichiarazioni e chiedere perdono'. 'Come italiano, devo accettare questa responsabilita' a nome degli italiani', aggiunge.

AGRIGENTO: Immigrati, in fila per regolarizzarsi,fermati perche' senza permesso

(ANSA) - AGRIGENTO, 12 SET - Erano in fila per ritirare il kit e regolarizzare la loro posizione. Ma i carabinieri li hanno fermati perche' non avevano il permesso di soggiorno. E' accaduto a Ribera a cinque albanesi, per i quali e' scattata la procedura per l' espulsione. Ma i cinque hanno gia' contattato un legale per tentare di opporsi al provvedimento di espulsione. Tre di loro sarebbero in procinto di essere assunti da un'azienda agricola locale.

NAPOLI: Protesta disoccupati (corrispondenza)

Treviso: Extracomunitari di nuovo sulla strada

by snuff Thursday September 12, 2002 at 04:25 PM Le sette famiglie alloggiavano in albergo, ora dormono fuori dal comune Extracomunitari di nuovo sulla strada Finiti i soldi stanziati dalla Prefettura IL CASO Avevano occupato il sagrato del Duomo Un'odissea senza fine. Dopo aver perso la casa, gli immigrati del Duomo si ritrovano ora anche senza stanza d'albergo. Sfollati di nuovo per esaurimento dei soldi stanziati dalla Prefettura. Sette famiglie, tra cui otto bambini, sono stati dirottati provvisoriamente, fino a martedì, in altri alberghi, a Paese e Ponte di Piave, e nel camping Jolly di Marghera. Al termine della settimana di «concessione», se non sarà preso qualche altro provvedimento, in venti si ritroveranno di nuovo sulla strada. Ieri si sono riuniti tutti, per l'ennesima volta, all'esterno della prefettura per discutere il problema e attendere le risposte attese da tempo. «Abbiamo tolto il presidio al Duomo solo dopo le promesse e gli impegni presi dalle istituzioni per la risoluzione del problema - afferma Sergio Zulian - in realtà ora siamo tornati al punto di partenza. In piazza dei Signori ieri c'erano tutti, anche gli immigrati che hanno trovato domicilio nelle abitazioni messe a disposizione dalla Curia.

TRAPANI: serraino vulpitta, ancora gesti di disperazione

ancora rivolte e tentativi di suicidio al cpt Serraino Vulpitta di Trapani, dopo l'incendio del '99 si rischia un'altra tragedia (da T.a.z. laboratorio di comunicazione libertaria) Nel pomeriggio di giovedi’ 5 settembre 2002, si sono presentate davanti agli occhi di due compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani diverse agghiaccianti scene di quotidiana disperazione. Durante la loro visita al Centro di Permanenza Temporanea "Vulpitta", visita che come tante altre viene fatta per vigilare sulle condizioni degli immigrati reclusi per offrire loro qualunque tipo di sostegno e consulenza, hanno scoperto la presenza di due ragazzi reclusi in una cella di "isolamento" che sedevano per terra con ai loro piedi due scodelle. Quando ancora ci si stesse chiedendo il perche’ di un simile trattamento, l'attenzione dei due compagni è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri. Accorsi sul posto gli attivisti hanno assistito a un tentativo di suicidio: uno dei reclusi con un lenzuolo al collo legato come una corda stava per impiccarsi mentre una decina di suoi compagni di sventura cercava di strapparlo dalle corde della cancellata su cui si era arrampicato. Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale e’ stato portato di peso in infermeria per essere sedato, cosi’ come ha beatamente confermato un ispettore di polizia. Si e’ poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese. Da altri racconti è emersa una situazione di grave abuso giuridico. Dato che per legge i trenta giorni di reclusione nel cpt vanno contati dal giorno della convalida del fermo, molte persone si trovano nella condizione di essere trattenute tredici giorni in più del dovuto. Inoltre, la sera stessa un tentativo di rivolta al cpt "Serraino Vulpitta" di Trapani è stato represso dall'intervento di polizia e carabinieri. Il giorno seguente, i due militanti trapanesi si sono ripresentati al "Vulpitta" per rendersi conto personalmente di quanto avvenuto: hanno visto due ragazzi che presentavano vistose fasciature alle braccia probabilmente a causa di atti di autolesionismo ma gli e’ stato impedito di poter parlare con loro. Un altro ragazzo (probabilmente affetto da elefantiasi) ha un piede spropositatamente piu’ grande del normale a causa di un vistoso gonfiore della caviglia: non si e’ riusciti a capire il perche’ di un mancato ricovero in ospedale. Lo stesso vale per un altro detenuto assai probabilmente affetto da micosi alla pelle nella zona del collo e del torace. Tutta la visita al cpt e’ stata condizionata dalla costante e assillante presenza di diversi funzionari di Polizia e dai Carabinieri che, adducendo a pretesto quanto avvenuto la notte precedente, hanno assunto un atteggiamento provocatorio e intimidatorio nei confronti dei due compagni trapanesi. Invitiamo tutti i compagni alla massima vigilanza e alla massima mobilitazione in tutte le città italiane in cui sono operanti queste prigioni per immigrati. La lotta contro i cpt continua perche’ non si è mai fermata. T.A.Z. laboratorio di comunicazione libertaria

PIEMONTE: Val di Lemme, no alla cava non s'ha da fare

In Val di Lemme, fra la Liguria e il Piemonte, la popolazione locale sta lottando da tempo contro il progetto di una cava che comprometterebbe la falda acquifera, e l'approvigionamento d'acqua a vari paesi della valle; dietro il progetto ci sono interessi privati appoggiati dal governo. La tensione é salita nelle ultime due settimane e il presidio della zona da parte degli abitanti, donne e bambini in testa, sta subendo violenze e intimidazioni. Il presidio potrebbe essere sgomberato con la forza, probabilmente venerdi 13 settembre.

ITALIA: Sciopero dei consumi

Nella giornata nazionale di sciopero della spesa, i consumatori di Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno fatto un sit in davanti alla Camera, in piazza Montecitorio, "per testimoniare l'opposizione agli aumenti selvaggi e incontrollati dei prezzi, che falcidiano i redditi e rendono più difficile la vita dei cittadini". "La manifestazione è contro l'aumento indiscriminato delle tariffe (trasporti, treni, autostrade, farmaci, acqua, gas, luce, telefonia fissa, Rc auto, canone Rai, poste) e per il blocco, concordato con commercianti e distributori, dei listini di prodotti di più largo consumo". Gli aumenti, secondo le associazioni dei consumatori, hanno provocato un incremento medio di spesa annua, per le famiglie italiane, di circa 950 euro. Lo sciopero, secondo gli organizzatori, avrà "una massiccia adesione, superiore all'astensione del 5 luglio, cui aderirono in 10 milioni"

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