Da Paula : ci lavoro dalle 16.00. CI lavorerà anche Giangi. Le corrispondenze per il gr delle 19.30: - Milano: corrispondenza di ROsangela. - C'è da lavorare alla corrispondenza su metalmeccanici - Sentirò manolo per processo - Sentirò Tartarini per udienza di oggi su Genova - Proverò a vedere su LSU -


Gr serale di giovedi 12 dicembre - ore 19.30

SOMMARIO

FIAT: Azioni di lotta in Umbria

FIAT: Scioperi in Piemonte domani

Scioperi: domani si fermano i dipendenti pubblici

Roma: Condannato un poliziotto per i pestaggi dei compagni

Firenze: Iniziativa del movimento di lotta per la casa

Palestina: uccisi cinque palestinesi al confine con Gaza

Algeria: attentato, almeno quattro morti

Iraq, ispettori visitano fabbrica di missili

VENEZUELA: Sostegno degli operai colombiani a Chavez

DALL'ITALIA

FIAT: Azioni di lotta in Umbria (by menelikke)

"nazionalizzare la fiat licenziare agnelli", questo lo slogan del presidio indetto dal coordinamento nazionale dei lavoratori metalmeccanici per venerdi 13 dicemre ore 9.30 I giovani comunisti disobbedienti aderiscono al presidio e invitano tutto il movimento umbro a partecipare, è necessario che si proclami al più presto lo sciopero generale contro il governo e la fiat e chiedere il ritiro del piano industriale. Nazionalizzare la fiat è l'unica soluzione praticabile per evitare i licenziamenti.

FIAT: Scioperi in Piemonte domani

Venerdì in Piemonte ci sarà una giornata di mobilitazione generale per la crisi Fiat e i problemi occupazionali di tutta l'industria. Si fermeranno quattro ore metalmeccanici, chimici, edili e tessili. In alcune realtà della regione lo sciopero sarà fino a fine turno per consentire ai lavoratori di partecipare alla manifestazione di Torino. Si fermeranno otto ore la Lancia di Verrone e la Teksid di Crescentino, mentre a Mirafiori lo sciopero sarà dalle 9 alle 13 per il primo turno e dalle 15 alle 19 per il secondo (non lavoreranno gli operai del turno di notte). Il corteo partirà da piazza Arbarello alle 9,30, e si concluderà in piazza Castello. Qui confluiranno anche i dipendenti del pubblico impiego che avevano già proclamto per venerdì lo sciopero generale di otto ore: interesserà ministeri, agenzie fiscali, sanità pubblica, enti locali, parastato (Inp, Inail) e vigili fuoco. Non saranno invece coinvolte scuole e trasporti perché è mancato il tempo del preavviso.

Scioperi: domani si fermano i dipendenti pubblici

Circa 1.600.000 dipendenti pubblici sciopereranno l'intera giornata di domani per il rinnovo del contratto. Disagi in vista per gli utenti degli uffici. Possibili, agli sportelli, rallentamenti nei servizi, dalla sanita' agli uffici comunali passando per agenzie fiscali e sportelli dell'Inps. Lo sciopero va contro il mancato rispetto da parte del Governo degli accordi sul rinnovo del contratto (in Finanziaria mancherebbero 228 mln rispetto alle risorse pattuite nelle intese di febbraio e ottobre 2002).

Iniziativa del movimento di lotta per la casa a Firenze

Oggi un gruppo di oltre cento persone, per lo più occupanti di case, ha tentato di occupare simbolicamente la presidenza della Regione Toscana nel tentativo di riprendere una trattativa tra le parti e arrestare l'ondata di sfratti e sgomberi ripartita con la fine del SFE. Arrivati davanti al portone del palazzo della Regione il mini corteo è stato bloccato da digos e poliziotti in assetto antisommossa (non ci chiediamo come abbiano fatto a conoscere le nostre intenzioni!). Il corteo si allora riversato in strada bloccando il traffico di Via Cavour per più di un'ora, in attesa di una risposta da parte del presidente della regione Claudio Martini. Quest'ultimo si è dichiarato disponibile ad un incontro con gli occupanti e gli assegnatari delle case popolari per il 7 di gennaio. l'azione simbolica, indetta dal movimneto di lotta per la casa, oMMe (studenti e precari per il diritto alla casa) e il Coordinamento dei comitati degli Inquilini Assegnatari. Nel volantino distribuito durante l'azione è scritto che, finita la straordinaria esperienza del Forum Sociale Europeo, su alcune questioni ci sia stato addirittura un peggioramento, come su tutta la questione delle PRIVATIZZAZIONI. L'ESECUZIONE DEGLI SFRATTI è ripresa al ritmo di tre al giorno. Famiglie per lo più "morose" costrette ad affitti impossibili da un mercato sul quale speculatori, usurai e strozzini di ogni sorta intascano milioni di euro sulla pelle di migliaia di migranti, di pensionati e di studenti. L'assistenza delle istituzioni nei confronti degli sfrattati è pressochè nulla: chiuso il rubinetto delle case popolari, si contribuisce solo con l'elemosina del contributo affitto. E incombono nuovamente DECINE di sgomberi contro gli stabili occupati. Nei giorni scorsi è toccato ai giovani del SOQQUADRO lo sgombero forzato, poliziotti cariche e manganelli a fare capire che il diritto alla casa non esiste. Ora il prefetto dà i numeri alle delegazione che riceve.

DAL MONDO

Palestina: uccisi cinque palestinesi al confine con Gaza

Uccisi cinque palestinesi che cercavano di superare il reticolato di confine con Israele, nei pressi del valico di Karmi con la striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio pubblica israeliana, stando alla quale i soldati israeliani hanno aperto il fuoco dopo aver sorpreso i palestinesi gia' sul versante israeliano del reticolato. Accanto ai cadaveri non sono state trovate armi. Sul reticolato c'erano cinque scale.

Algeria: attentato, almeno quattro morti

Almeno quattro persone sono morte e 16 sono rimaste ferite stamani nell'esplosione di una bomba in un mercato di una cittadina algerina. Lo ha detto l'agenzia Aps. La bomba di forte potenza e' esplosa verso le 8 a Boukadir, a 210 km a ovest di Algeri. Il 24 ottobre scorso 21 persone di una stessa famiglia erano state uccise nel sonno e altre cinque ferite in un massacro collettivo perpetrato da un gruppo islamico in un villaggio del comune di Boukadir, che si trova nella regione dello Chlef.

Iraq, ispettori visitano fabbrica di missili

VENEZUELA: Sostegno degli operai colombiani a Chavez

Dopo dieci giorni di tensioni dovuti ad uno sciopero generale sostenuto dalla Confindustria venezuelana, a Chavez arriva l'appoggio dell'Unione sindacale operaia (Uso) del vicino stato della Colombia. Il potente sindacato dei lavoratori del settore petrolifero colombiano, che conta 15mila iscritti, ha fatto sapere ieri in un comunicato di essere pronto a sostenere il presidente venezuelano, offrendosi di inviare i propri operai. Lo sciopero partito il 2 dicembre scorso, ha ricevuto l'adesione dei lavoratori della compagnia petrolifera nazionale Petroleos de Venezuela, mettendo in crisi le esportazioni di quello che è il quinto Paese produttore mondiale di petrolio.

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Gr Flash di giovedi 12 dicembre - ore 17.00

Dal Mondo

PALESTINA - La corte distrettuale di Tel Avivi, ha respinto il ricorso dei difensori del leader di Al Fatah, Marwan Barghuti. Barghuti fu arrestato dalle truppe di Tel Aviv ad aprile nella città Di Ramallah, in Cisgiordania, ed accusato di organizzare attacchi armati. Il giudice Zvi Gurfinkel nella sua ordinanza ha scritto che la corte ha il diritto e la giurisdizione per processare Barghuti, aggiungendo che l'imputato non viene processato per le sue opinioni o attività politiche. I suoi legali, invece, hanno sempre contestato l'arresto e la giurisdizione dei tribunali israeliani, sostenendo che il leader doveva essere giudicato da una corte dell'Autorità nazionale palestinese.

LITUANIA - Una petroliera con a bordo 50 mila tonnellate di carburante si 'e incagliata al largo del porto lituano di Klaipeda, nel mar Baltico. Secondo le autorita' marittime lituane non esiste per il momento pericolo per l'ambiente. La principessa Pia, questo il nome della nave, e' stata costruita nel 1979, ha un doppio scafo e batte bandiera panamense. L'ultimo controllo di sicurezza risale al mese di ottobre ed e' stato fatto in Italia. Le squadre di intervento puntano ora a liberare la nave e riportarla nel porto per ripararla.

CECENIA - Il Presidente russo, Putin, ha firmato il decreto per la convocazione di un referendum in Cecenia per l'adozione di una nuova Costituzione. La consultazione, che si terra' prima del marzo del prossimo anno, riguardera' in particolare le procedure per l'elezione del Presidente e del Parlamento. La Cecenia e' ancora occupata dalle truppe russe che sono tornate nella repubblica caucasica nel settembre del 1999, dopo la prima guerra del 1994-96. La tormentata repubblica russa e' amministrata da Akhmad Kadyrov, nominato direttamente dal Cremlino nel giugno del 2000, mesi dopo la deposizione del Presidente Aslan Maskhadov, che era stato eletto nel 1997.

VENEZUELA - Il presidente del Venezuela Hugo Chavez, ha ricevuto oggi alcuni segnali di sostegno a livello internazionale, dopo dieci giorni di tensioni dovuti ad uno sciopero generale sostenuto dalla Confindustria venezuelana. A tendergli la mano è l'Unione sindacale operaia (Uso) del vicino stato della Colombia. Il potente sindacato dei lavoratori del settore petrolifero colombiano, che conta 15mila iscritti, ha fatto sapere ieri in un comunicato di essere pronto a sostenere il presidente venezuelano, offrendosi di inviare i propri operai. Lo sciopero partito il 2 dicembre scorso, ha ricevuto l'adesione dei lavoratori della compagnia petrolifera nazionale Petroleos de Venezuela, mettendo in crisi le esportazioni di quello che è il quinto Paese produttore mondiale di petrolio.

Dall'Italia

MILANO - Bisogna fermare sul nascere la nuova strategia della tensione: questa la parola d'ordine dei collettivi studenteschi nella manifestazione nell'anniversario della strage di Piazza Fontana. E alla manifestazione era presente anche Francesco Caruso dei No global napoletani. Oggi stiamo rivivendo quell'esperienza, come ai tempi di Piazza Fontana - dice Caruso -. Anche li' le bombe esplosero a cinque giorni dallo sciopero dei sindacati, lo stesso a Genova con queste bombe che escono a uso e consumo dei nemici del movimento. Erano circa 6 mila persone a manifestare secondo gli organizzatori - Il corteo dei collettivi studenteschi, partito da Piazza Cairoli si è congiunto con lo spezzone della manifestazione sindacale confederale in piazza San Babila per poi raggiungere insieme Piazza Fontana.

MILANO - Con un po' di ritardo, dovuto all'attesa dei pullman con i lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese e dell'Iveco, il corteo sindacale organizzato da Cgil, Cisl e Uil di Milano, in occasione dello sciopero di 8 ore proclamato a sostegno dell'occupazione, è partito da Porta Venezia, diretto a Piazza Fontana. Nel corteo - 30.000 partecipanti secondo il segretario generale della Cgil di Milano Antonio Panzeri

Medici senza Frontiere - L'associazione denuncia che nel pomeriggio di ieri nella Libreria Mondadori in via S. Vincenzo a Roma un gruppo di persone non identificate ha rimosso le fotografie e i pannelli esplicativi di una mostra sulla grave condizione della popolazione civile palestinese e sulle attivita' dei volontari nei Territori Occupati. Un atto premeditato, rileva Msf, perche' sono stati tagliati i cavi d'acciaio che sostenevano le foto e i pannelli e forse annunciato dal clima di tensione creatosi intorno alla mostra nei giorni scorsi. Questo episodio ha costretto Msf a chiudere l'esposizione che sarebbe altrimenti rimasta aperta al pubblico fino al 26 dicembre. "Siamo allibiti - dice il presidente di MSF, Pierluigi Susani -. Non riusciamo a spiegarci le motivazioni di una simile violenza e di gesti che fin troppo somigliano a vandalismo. Da quando la nostra mostra sulle attivita' di MSF in Palestina e' arrivata a Roma sono state numerose le telefonate di condanna e le accuse di parzialita' da parte di persone qualificatesi come ebrei.

GR ORE 13.00

Sommario

12 dicembre piazza fontana

Sono passati 33 anni da quel 12 dicembre del 1969, quando la bomba in piazza Fontana, alla Banca anzionale dell'agricoltura, segnò una delle pagine tra le più spietate della storia dell'italia del dopoguerra. 33 anni senza aver mai fatto piena luce, sul piano giudiziario, su quello che realmente avvenne, chi ordinò una strage senza precedenti. Pietro Valpreda,innocente, sotto le parole implacabili dell'allora conduttore di tg Bruno Vespa, diventò per tutti 'il mostro'. Quest'anno Pietro Valpreda è morto, e per la prima volta Milano celebra questo anniversario senza la sua presenza. La manifestazione di oggi a Milano non è stata la sola a ricordare le trame nere dello stato, i servizi segreti deviati, la colpevolezza dei governi. (audio)

Fiat

‘E’ ora di farla finità con queste inciviltà’: con questo sprezzante giudizio Silvio Berlusconi liquida le proteste degli operai fiat, che a suo parere sono inutile e creano disagio ai cittadini che lavorano e pagano le tasse. Il presidente operaio, come si definisce, mostra il suo volto durante il vertice dell’unione europea in programma da oggi a Copenaghen. Uno schiaffo pesante, soprattutto considerato il ruolo avuto da berlusconi in tutta la vicenda Fiat. Ma c’è poco da stupirsi, vista la massa di posti di lavoro persi ,negli anni precedenti il suo mandato, dai dipendenti delle sue aziende. L’operaio berlusconi ha licenziato oltre 40.000 persone in tutti gli anni 80 e 90, e non lo spaventano certo le poche migliaia messe sulla strada garzie anche al suo intervento. Ma gli operai certo non si fanno intimidire dal suo giudizio: è massiccia la partcipazione degli operai all'assemblea convocata dal consiglio di fabbrica della Fiat di Termini Imerese per discutere dell'accordo siglato tra azienda e governo e per decidere se e come proseguire la protesta contro il piano. Nella del "Supercinema" di Termini, si sono raccolti al mattino un migliaio di metalmeccanici, compresi anche lavoratori dell'indotto, per ascoltare i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm, accompagnati da quelli di Cgil, Cisl e Uil. A tutti e' stata distribuita copia del testo dell'accordo romano rigettato dai sindacati come base di partenza del dibattito che le organizzazioni di categoria hanno deciso di tenere unitariamente nello sforzo di andare oltre le divergenze emerse in questi giorni soprattutto sul modo in cui continuare la vertenza.

presidio davanti la fabbrica metalmeccanica siel elettronica contro la cassaintegrazione corrispondenza

processi Si sta svolgendoquella che potrebbe essere l'ultima delle udienze preliminari nel processo per le violenze subite da tre compagn* all'interno del Commissariato Viminale, nella primavera di cinque anni fa. Un processo che va avanti da moltissimo tempo, e che arriva alla fase decisiva proprio in un momento in cui altri processi vedono coinvolte le forze dell'ordine. (audio)

ennesima operazione di polizia contro gli immigrati

Operazione Italia-Egitto: rimpatriati 170 clandestini

Centosettanta clandestini dello Sri Lanka diretti in Italia, fermati pochi giorni fa nel canale di Suez dalla polizia egiziana, sono stati rimpatriati oggi con un charter messo a disposizione dalla polizia di frontiera italiana. Un'operazione frutto della collaborazione fra Italia e Egitto. "Attività informative ci avevano messo sulle tracce di due pescherecci con a bordo 170 cittadini dello Sri Lanka che sarebbero transitati nel canale di Suez per raggiungere le coste italiane - ha spiegato il responsabile dell'Ufficio immigrazione del Viminale, Luigi Mone -. La polizia egiziana, allertata dal nostro ufficiale di collegamento al Cairo, è riuscita ad intercettare le imbarcazioni e a fermarle. I clandestini sono stati assistiti, curati, rifocillati ed accolti al Cairo".

"L'Italia ha avviato poi l'attività diplomatica con lo Sri Lanka - ha detto ancora Mone - per la riammissione dei clandestini e finalmente ieri un charter con a bordo personale specializzato della polizia di frontiera è partito da Roma per raggiungere il Cairo dove ha imbarcato i clandestini, che questa mattina sono atterrati a Colombo". (red)

Continueremo a uralre nelle nostre piazze il no alla gurra senza se e senza ma...

COMUNICATO STAMPA DELLE RETE DEI CASTELLI ROMANI CONTRO LA GUERRA PERMANENTE

CANTANO BANDIERA ROSSA: DENUNCIATI

E’ accaduto durante l’incontro d’amicizia Italia-U.S.A. avvenuto a Pomezia il giorno 09/12/02 quando in concomitanza con tale evento alcune decine di persone si sono radunate spontaneamente sotto il Comune di Pomezia per esprimere il proprio dissenso all’imminente intervento militare in Iraq, di cui gli U.S.A. sono tra i principali sostenitori. Poco dopo l’ingresso delle delegazioni nel palazzo comunale, alcuni funzionari di P.S. si sono avvicinati al gruppetto di manifestanti e ne hanno identificano una ventina di loro con la motivazione che avrebbero “disturbato” l’esecuzione degli inni nazionali cantando Bandiera rossa. A seguito di ciò sono state denunciate dieci persone per vilipendio dell’inno.

Sembra evidente come questo episodio si inserisca in un clima più generale di criminalizzazione dei movimenti, che il sistema porta avanti con precisione quasi scientifica contro ogni forma di opposizione sociale volta a contestare politiche socio-economiche che sotto l’egida del neoliberismo servono solo agli interessi delle grandi multinazionali a danno di milioni e milioni di persone, costrette a confrontarsi con l’estrema povertà in cui vivono intere nazioni dove ogni giorno si muore per fame, sete e malattie che potrebbero essere facilmente debellate con adeguati interventi della comunità internazionale.

Repressione, guerra e sfruttamento: sono questi gli strumenti che il potere oggi come ieri usa per far tacere le voci che si alzano in difesa della libertà di pensiero, di parola, di opinione e per chiedere il rispetto dei più fondamentali diritti umani.

DICIAMO NO AI NUOVI TOTALITARISMI DIFENDIAMO LE NOSTRE LIBERTA’ ORA E SEMPRE RESISTENZA

COLLETTIVO OMBRE NEL CEMENTO – POMEZIA GENZANO SOCIAL FORUM GROTTAFERRATA SOCIAL FORUM VELLETRI SOCIAL FORUM GIOVANI COMUNISTI – PRC FEDERAZIONE CASTELLI APRILE PER LA SINISTRA - CASTELLI

Riscrivere la storia

E' l'idea fissa da tempo di alleanza nazionalem, e che ieri ha trovato una attuazione nella decisione presa in commissione cultura della camera, di creare una apposita commissione che giudichi i libri di storia in uso nelle scuole. Che un governo debba decidere sulla legittimità dei testi di scuola, è un'idea che appartiene a quel ventennio da cui, solo a parole, AN dice di essere lontana. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi giudica inaccettabile la risoluzione sui libri di storia approvata dalla maggioranza alla Commissione cultura della Camera.

Secondo Giovanardi, "non spetta certamente all'esecutivo vigilare sull'obiettività dei libri di storia. Ho già espresso chiaramente questa convinzione - spiega il ministro - e rimango pertanto sorpreso da polemiche pretestuose tese a coinvolgere il governo in un dibattito su una questione importante sulla quale il governo non può e non deve intervenire in via amministrativa".

La netta presa di posizione del ministro Giovanardi alimenta comunque il dissenso espresso dall'opposizione e dalla maggior parte del mondo scientifico e dagli storici.

ESTERI

Palestina

La commissione centrale palestinese per le elezioni ha raccomandato oggi al presidente Yasser Arafat un rinvio delle consultazioni previste per il 20 gennaio, stante la rioccupazione israeliana delle citta' palestinesi. I componenti della commissione sono stati ricevuti oggi a Ramallah da Arafat, cui spetta per decreto l'eventuale rinvio delle elezioni presidenziali e parlamentari, caldeggiate anche dalla comunita' internazionale per riformare le istituzioni palestinesi. "La commissione non e' in grado di fare il proprio lavoro a causa dell'occupazione israeliana e quindi abbiamo raccomandato ad Arafat un rinvio delle elezioni", ha riferito Ali Jarbawi, uno dei membri della commissione. "Lunedi' prossimo terremo una conferenza stampa sull'argomento", ha aggiunto, "Fino a quando continuera' l'occupazione e la commissione non sara' in grado di lavorare sara' impossibile tenere elezioni". Gia' Arafat, considerato da Israele, e ormai anche dagli Stati Uniti, un ostacolo al processo di pace, e altri dirigenti palestinesi si erano espressi nei giorni scorsi per un rinvio delle consultazioni.

L'associazione Medici Senza Frontiere denuncia che nel pomeriggio di ieri nella Libreria Mondadori in via S. Vincenzo a Roma un gruppo di persone non identificate ha rimosso le fotografie e i pannelli esplicativi di una mostra sulla grave condizione della popolazione civile palestinese e sulle attivita' dei volontari nei Territori Occupati. Un atto premeditato, rileva Msf, perche' sono stati tagliati i cavi d'acciaio che sostenevano le foto e i pannelli e forse annunciato dal clima di tensione creatosi intorno alla mostra nei giorni scorsi. Questo episodio ha costretto Msf a chiudere l'esposizione che sarebbe altrimenti rimasta aperta al pubblico fino al 26 dicembre. "Siamo allibiti - dice il presidente di MSF, Pierluigi Susani -. Non riusciamo a spiegarci le motivazioni di una simile violenza e di gesti che fin troppo somigliano a vandalismo. Da quando la nostra mostra sulle attivita' di MSF in Palestina e' arrivata a Roma sono state numerose le telefonate di condanna e le accuse di parzialita' da parte di persone qualificatesi come ebrei. Fin qui, e' nelle norma. Siamo abituati a ricevere critiche per il nostro lavoro che ci porta nei contesti piu' difficili. Ma arrivare a manifestare cosi' esasperatamente il proprio dissenso e' inaccettabile soprattutto perche' il nostro e' un impegno umanitario che nulla ha di parziale giacche' si svolge accanto ad una popolazione civile privata di mezzi di sopravvivenza propri e che conta oramai solo sull'aiuto di organizzazioni umanitarie

Turchia

Oggi per la Turchia sarà il giorno della verità. Si apre infatti a Copenaghen il vertice dei 15 che sancirà l’allargamento dell’Unione Europea. Ankara ha giocato le ultime carte Il parlamento ieri ha approvato una trentina di nuove norme che completano il suo iter di allineamento ai criteri politici europei sui diritti umani e sulle libertà fondamentali voluti da Bruxelles e ha chiesto l’intervento dello stesso presidente americano che ha più volte sottolineato l’importanza strategica della Turchia Ma nonostante ciò tutto fa pensare che la Turchia sarà mantenuta a guardare dalla finestra. Chiare sono state infatti le parole del presidente della Commissione Prodi: alla Turchia non verrà accordato nessun favore poiché Ankara non rispetta i criteri per entrare nell'Unione. La Turchia infatti spinge perché la data di inizio del suo negoziato di adesione all'Ue sia entro il 2003 e comunque prima del maggio 2004". Tuttavia, la maggioranza dei 15 sembra orientata ad allinearsi sulla proposta franco tedesca di offrire ai turchi il luglio 2005, o comunque ad approvare una data di compromesso posteriore alle elezioni europee del giugno 2004 suscitando l'aspra reazione del governo turco, che di questo ne sta facendo un motivo di orgoglio e di prestigio. Le minaccie pronunciate nei giorni scorsi, di trovare eventuali altre alleanze, hanno il senso di un ricatto verso i membri dei paesi europei. Ma a copenaghen ci saranno anche altri appuntamenti, poichè in questa sede verrà definitivamente reasa operativa la convenzione europea, ormai in discussione da due anni. La prima manifestazione è prevista per domani, in attesa del grande corteo del 14. Ma nei tre giorni in programma, saranno soprattutto seminari e dibattiti a portare l'attenzione sul tema dei diritti, del lavoro, della libertà.