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=== GR ORE 13.00 ===

'''Italia'''

'''Napoli, disocuppati in corteo'''

Ancora manifestazioni a Napoli, una pratica ormai consueta in una città dove il disagio generale si somma alle condizioni particolari del luogo. Una delegazione di disoccupati aderenti alla lista 'Reddito minimo d'inserimento', si e' recata nei pressi della sede del Comune di Palazzo San Giacomo ed ha chiesto di incontrare il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino. Il corteo, partito da piazzetta Museo, ha attraversato questa mattina alcune strade del centro storico. I manifestanti sono diretti in Prefettura, a piazza del Plebiscito, dove chiederanno un incontro con i responsabili dell'Ufficio territoriale del governo. Nel corso del corteo e' previsto un sit-in anche nei pressi del palazzo della Regione. Da diverse settimane i disoccupati e precari napoletani sono in mobilitazione, per chiedere agli enti locali delle risposte serie sulla situazione relativa ai corsi di formazione, alle assunzioni previste dal comune, alle indennità.


'''Fiat, mirafiori in lotta'''

'''Inchiesta su presunto brigatista'''


'''ESTERI'''

'''Copenaghen, arresti'''

'''Copenaghen, temi'''

Secondo giorno di discussione al vertice dell’Unione Europea a Copenaghen.
 Ieri, in serata, sono state decise le modalità di ingresso e negoziazione per alcuni dei paesi candidati a far parte dell’EU.
E’ stato superato lo scoglio economico, quello che negli ultimi tempi aveva visto dei grossi contrasti tra i governi dei vari paesi.
Ma resta ancora lo scoglio più grande, quello della Turchia.
La turchia è paese candidato da tempo immemore, e ogni volta ha mantenuto questo suo ruolo per le palesi violazioni dei diritti umani nel paese.
Lo scorso anno, alla turchia erano state imposte delle riforme, in parte attuate e in parte disattese. La revoca della condanna a morte di ocalan rientra in queste.
La turchia è però anche paese membro della nato, e questo complica la questione. Soprattutto adesso, la Turchia preme affinchè ci sia una decisione , non sul suo ingresso, perchè quello è ancora molto lontano da venire, ma solo sulla data in cui sarà esaminata la sua candidatura.
Il nuovo presidente turco pone questa questione come questione di principio, e di propria dignità.
E' abbastanza preoccupante che il presidente turco sia andato proprio questa settimana negli stati uniti , a perorare la sua causa, e che abbia rivolto quelle che potremmo definire minacce, o avvertimenti, all'unione europea.
Altrettanto significativo, in questo quadro, che a proporre lo slittamento della questione turchia siano la germania e la francia, e cioè i due paesi che maggiormente si oppongono all'uso della forza in irak, e che per questo sono in aperto contrasto con gli stati uniti. La turchia da dieci anni presta le proprie basi nato come piattaforma d'appoggio per i raid angloamericani sull'irak .
E proprio Francia, Germania e Turchia si incontreranno oggi, nel pomeriggio, al di fuori del vertice ufficiale, in un incontro chiesto dal ministro degli esteri turco, che accusa i due paesi europei di aver influenzato la decisione dei 15 sullo slittamento. L’incontro avviene dopo che questa mattina lo stesso ministro turco, Abdullah Gul, ha giudicato inaccettabile la decisione presa nel corso dle vertice.



'''Francia, chiude sangatte'''

di Sangatte, nei pressi del tunnel della manica, destinato a concludersi entro il 30 dicembre di quest’anno, data stabilita tra il governo inglese e il governo francese.
Partiranno domani gli ultimi due pullman diretti verso l’inghilterra, mentre nel pomeriggio di oggi si troverà la soluzione per i richiedenti asilo che hanno ottenuto accoglienza dalla Francia.
Resta tutt’ora insoluto il problema di centinaia di migranti che non hanno ottenuto il riconoscimento di rifugiati, e per i quali è previsto il rimpatrio nei paesi di origine. Con la definitiva chiusura di Sangatte non si ottiene certo una vittoria, ma al contrario si complica la situazione per i migranti, poiché sarà più difficile dopo questo ottenere il diritto a restare nei due paesi.
L’unica reale vittoria è quella ottenuta dalla società proprietaria del tunnel sotto la manica, che aveva premuto a lungo perché venisse eliminata quella che giudicavano una struttura pericolosa per lo sviluppo della loro economia, e che più volte era stata bloccata dai migranti che protestavano per la loro situazione.
La soluzione adottata accontenta dunque solo alcune persone, e non risolve la situazione.



'''Venezuela, si litiga sul petrolio'''

Buongiorno danielina!!!!! Ti ho spedito su paradiso34 i documenti relativi a copenaghen per domani mattina (scusa, stamattina!) Chiamami se serve qualcosa. Io darò una mano al gr delle 13.00, fatti vedere in chat bacioni, e buona giornata

GR ORE 13.00

Italia

Napoli, disocuppati in corteo

Ancora manifestazioni a Napoli, una pratica ormai consueta in una città dove il disagio generale si somma alle condizioni particolari del luogo. Una delegazione di disoccupati aderenti alla lista 'Reddito minimo d'inserimento', si e' recata nei pressi della sede del Comune di Palazzo San Giacomo ed ha chiesto di incontrare il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino. Il corteo, partito da piazzetta Museo, ha attraversato questa mattina alcune strade del centro storico. I manifestanti sono diretti in Prefettura, a piazza del Plebiscito, dove chiederanno un incontro con i responsabili dell'Ufficio territoriale del governo. Nel corso del corteo e' previsto un sit-in anche nei pressi del palazzo della Regione. Da diverse settimane i disoccupati e precari napoletani sono in mobilitazione, per chiedere agli enti locali delle risposte serie sulla situazione relativa ai corsi di formazione, alle assunzioni previste dal comune, alle indennità.

Fiat, mirafiori in lotta

Inchiesta su presunto brigatista

ESTERI

Copenaghen, arresti

Copenaghen, temi

Secondo giorno di discussione al vertice dell’Unione Europea a Copenaghen.

  • Ieri, in serata, sono state decise le modalità di ingresso e negoziazione per alcuni dei paesi candidati a far parte dell’EU.

E’ stato superato lo scoglio economico, quello che negli ultimi tempi aveva visto dei grossi contrasti tra i governi dei vari paesi. Ma resta ancora lo scoglio più grande, quello della Turchia. La turchia è paese candidato da tempo immemore, e ogni volta ha mantenuto questo suo ruolo per le palesi violazioni dei diritti umani nel paese. Lo scorso anno, alla turchia erano state imposte delle riforme, in parte attuate e in parte disattese. La revoca della condanna a morte di ocalan rientra in queste. La turchia è però anche paese membro della nato, e questo complica la questione. Soprattutto adesso, la Turchia preme affinchè ci sia una decisione , non sul suo ingresso, perchè quello è ancora molto lontano da venire, ma solo sulla data in cui sarà esaminata la sua candidatura. Il nuovo presidente turco pone questa questione come questione di principio, e di propria dignità. E' abbastanza preoccupante che il presidente turco sia andato proprio questa settimana negli stati uniti , a perorare la sua causa, e che abbia rivolto quelle che potremmo definire minacce, o avvertimenti, all'unione europea. Altrettanto significativo, in questo quadro, che a proporre lo slittamento della questione turchia siano la germania e la francia, e cioè i due paesi che maggiormente si oppongono all'uso della forza in irak, e che per questo sono in aperto contrasto con gli stati uniti. La turchia da dieci anni presta le proprie basi nato come piattaforma d'appoggio per i raid angloamericani sull'irak . E proprio Francia, Germania e Turchia si incontreranno oggi, nel pomeriggio, al di fuori del vertice ufficiale, in un incontro chiesto dal ministro degli esteri turco, che accusa i due paesi europei di aver influenzato la decisione dei 15 sullo slittamento. L’incontro avviene dopo che questa mattina lo stesso ministro turco, Abdullah Gul, ha giudicato inaccettabile la decisione presa nel corso dle vertice.

Francia, chiude sangatte

di Sangatte, nei pressi del tunnel della manica, destinato a concludersi entro il 30 dicembre di quest’anno, data stabilita tra il governo inglese e il governo francese. Partiranno domani gli ultimi due pullman diretti verso l’inghilterra, mentre nel pomeriggio di oggi si troverà la soluzione per i richiedenti asilo che hanno ottenuto accoglienza dalla Francia. Resta tutt’ora insoluto il problema di centinaia di migranti che non hanno ottenuto il riconoscimento di rifugiati, e per i quali è previsto il rimpatrio nei paesi di origine. Con la definitiva chiusura di Sangatte non si ottiene certo una vittoria, ma al contrario si complica la situazione per i migranti, poiché sarà più difficile dopo questo ottenere il diritto a restare nei due paesi. L’unica reale vittoria è quella ottenuta dalla società proprietaria del tunnel sotto la manica, che aveva premuto a lungo perché venisse eliminata quella che giudicavano una struttura pericolosa per lo sviluppo della loro economia, e che più volte era stata bloccata dai migranti che protestavano per la loro situazione. La soluzione adottata accontenta dunque solo alcune persone, e non risolve la situazione.

Venezuela, si litiga sul petrolio

gror131202 (last edited 2008-06-26 09:53:28 by anonymous)