Buongiorno danielina!!!!! Ti ho spedito su paradiso34 i documenti relativi a copenaghen per domani mattina (scusa, stamattina!) Chiamami se serve qualcosa. Io darò una mano al gr delle 13.00, fatti vedere in chat bacioni, e buona giornata

GR ORE 13.00

Italia

fiat 6 MILA TUTE BLU IN CORTEO A TORINO = Torino, 13 dic. (Adnkronos) - Seimila lavoratori metalmeccanici, secondo il sindacato, sono scesi in piazza questa mattina a Torino per manifestare contro il piano di riorganizzazione della Fiat. Allo sciopero di 4 ore, dalle 9 alle 13, hanno aderito anche tutte le categorie dei lavoratori dell'industria piemontese. a Mirafiori l'adesione oscilla tra il 70 e l'80%. Per l'Azienda, invece, alle Presse ha aderito il 24%, alle Carrozzerie il 19%. Il corteo dei metalmeccanici della Fiat partito da piazza Arbarello e' aperto dallo striscione del coordinamento dei cassaintegrati. Dietro al corteo partecipano anche alcuni gonfaloni dei Comuni della Provincia torinese, tra cui Torino, Orbassano e Beinasco. Secondo il programma quando le tute blu raggiungeranno piazza san carlo si congiungeranno con un altro corteo partito poco fa da piazza Castello che raggruppa gli addetti del pubblico impiego e insieme percorreranno l'ultimo tratto di via Roma per raggiungere nuovamente piazza Castello dove si terra' il comizio conclusivo.

Uffici pubblici chiusi oggi in Sicilia per lo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil e Sma per il rinnovo dei contratti di lavoro. I sindacati in una nota parlano di alta adesione (i dati effettivi saranno disponibili nei prossimi giorni) nello Stato, sanita', autonomie locali, parastato ed igiene ambientale, nel rispetto delle norme sulla garanzia dei servizi essenziali. In migliaia hanno partecipato alle manifestazioni dei comuni capoluogo di provincia. La maggiore affluenza si e' avuta ad Agrigento, Palermo e Catania dove il corteo si e' concluso con un comizio. (Ter/Gs/Adnkronos) 13-DIC-02 12:23 FIAT

La Fédération des travailleurs de la métallurgie Cgt ha emesso un comunicato di adesione alla giornata di lotta europea sulla Fiat indetta dalla Fem (Federazione europea dei metalmeccanici)per lunedì 16 dicembre. Anche negli stabilimenti francesi del gruppo Fiat, da Iveco (Irisbus) a Magneti Marelli, da Teksid a Comau, si svolgeranno dalle 10,00 alle 12,00 iniziative per esprimere solidarietà alle lotte in corso in Italia. Il comunicato mette l'accento sul fatto che l'industria automobilistica nel suo insieme, in Francia come nel resto d'Europa, subisce le ristrutturazioni condizionate da scelte strategiche che privilegiano la finanza e il profitto immediato, a scapito dei bisogni dei lavoratori e delle popolazioni. E questo avviene tanto nel caso dei produttori francesi di automobili quanto nelle aziende fornitrici e dell'indotto. I lavoratori di Matra Automobiles, del gruppo Valeo, di Faurecia, di Trw sono in lotta per invertire la logica di distruzione del tessuto industriale e sociale. La Cgt, quindi, aderisce con convinzione alla giornata europea sulla Fiat indetta dalla Fem, per farne anche in Francia un grande appuntamento di lotte e di iniziative.

SCIOPERI: VELTRONI, IL GOVERNO PRENDA INIZIATIVE QUATTRO GIORNI SCIOPERI HANNO RIPERCUSSIONI SULLA CITTAIl Governo deve prendere iniziative perche' non si puo' accettare passivamente che per quattro giorni scioperi e mobilitazioni abbiano ripercussioni molto pesanti sul tessuto cittadino. E' l' appello lanciato al Governo dal sindaco di Roma Walter Veltroni in vista della raffica di scioperi prevista nei prossimi giorni. Veltroni si e' detto molto preoccupato per la situazione perche' una citta' come Roma, ma anche qualsiasi citta' italiana, si trovera' nei giorni di Natale in una situazione difficile. Il sindaco di Roma definisce legittimo lo sciopero dei netturbini, frutto di una vertenza nazionale nella quale i sindacati aspettano da due anni e mezzo il rinnovo del contratto, ma invita il Governo a riaprire le trattative. Quando le trattative si impantanano - ha affermato - qualcuno deve tirarle fuori dalle secche e sbloccare una situazione stagnante ed e' questo l' invito che rivolgo all' Esecutivo. (ANSA).

Napoli, disocuppati in corteo

Ancora manifestazioni a Napoli, una pratica ormai consueta in una città dove il disagio generale si somma alle condizioni particolari del luogo. Una delegazione di disoccupati aderenti alla lista 'Reddito minimo d'inserimento', si e' recata nei pressi della sede del Comune di Palazzo San Giacomo ed ha chiesto di incontrare il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino. Il corteo, partito da piazzetta Museo, ha attraversato questa mattina alcune strade del centro storico. I manifestanti sono diretti in Prefettura, a piazza del Plebiscito, dove chiederanno un incontro con i responsabili dell'Ufficio territoriale del governo. Nel corso del corteo e' previsto un sit-in anche nei pressi del palazzo della Regione. Da diverse settimane i disoccupati e precari napoletani sono in mobilitazione, per chiedere agli enti locali delle risposte serie sulla situazione relativa ai corsi di formazione, alle assunzioni previste dal comune, alle indennità.

processi.

quando un pesante sgombero di case occupate a roma aveva ricevuto risposta di occupazione della circoscizione per questa occupazione la risposta fu il carcerei domiciliari e tante udienze in tribunale (audio)

NO GLOBAL:PROCURA COSENZA FARA' RICORSO CONTRO SCARCERAZIONI

lunedi inizieranno le udienze del tribunale della libertà per i 23 arrestati ancora in custodia cautelare nell'inchiesta genovese. vi ricordiamo il corteo nazionale di domani a genova h. 15.00 piazza alimonda partenza stazione termini h. 7.15 puntuali

manifestazione contro la finanziaria a firenze

Circa 7000 fra studenti medi, universitari, docenti e lavoratori hanno partaecipato al corteo contro la finanziaria dei tagli all'istruzione.

Il corteo è passato anche sotto al Rettorato dal quale sventolavano due enormi drappi neri (evidentemente come simbolo di lutto).

Tutto è filato liscio, anche se il corteo dovrebbe essere ancora alle ultime battute.

ESTERI

Copenaghen, arresti

Copenaghen, temi

Secondo giorno di discussione al vertice dell’Unione Europea a Copenaghen.

E’ stato superato lo scoglio economico, quello che negli ultimi tempi aveva visto dei grossi contrasti tra i governi dei vari paesi. Ma resta ancora lo scoglio più grande, quello della Turchia. La turchia è paese candidato da tempo immemore, e ogni volta ha mantenuto questo suo ruolo per le palesi violazioni dei diritti umani nel paese. Lo scorso anno, alla turchia erano state imposte delle riforme, in parte attuate e in parte disattese. La revoca della condanna a morte di ocalan rientra in queste. La turchia è però anche paese membro della nato, e questo complica la questione. Soprattutto adesso, la Turchia preme affinchè ci sia una decisione , non sul suo ingresso, perchè quello è ancora molto lontano da venire, ma solo sulla data in cui sarà esaminata la sua candidatura. Il nuovo presidente turco pone questa questione come questione di principio, e di propria dignità. E' abbastanza preoccupante che il presidente turco sia andato proprio questa settimana negli stati uniti , a perorare la sua causa, e che abbia rivolto quelle che potremmo definire minacce, o avvertimenti, all'unione europea. Altrettanto significativo, in questo quadro, che a proporre lo slittamento della questione turchia siano la germania e la francia, e cioè i due paesi che maggiormente si oppongono all'uso della forza in irak, e che per questo sono in aperto contrasto con gli stati uniti. La turchia da dieci anni presta le proprie basi nato come piattaforma d'appoggio per i raid angloamericani sull'irak . E proprio Francia, Germania e Turchia si incontreranno oggi, nel pomeriggio, al di fuori del vertice ufficiale, in un incontro chiesto dal ministro degli esteri turco, che accusa i due paesi europei di aver influenzato la decisione dei 15 sullo slittamento. L’incontro avviene dopo che questa mattina lo stesso ministro turco, Abdullah Gul, ha giudicato inaccettabile la decisione presa nel corso dle vertice.

Francia, chiude sangatte

E’ cominciato questa mattina lo smantellamento del centro per rifugiati di Sangatte, nei pressi del tunnel della manica, destinato a concludersi entro il 30 dicembre di quest’anno, data stabilita tra il governo inglese e il governo francese. Partiranno domani gli ultimi due pullman diretti verso l’inghilterra, mentre nel pomeriggio di oggi si troverà la soluzione per i richiedenti asilo che hanno ottenuto accoglienza dalla Francia. Resta tutt’ora insoluto il problema di centinaia di migranti che non hanno ottenuto il riconoscimento di rifugiati, e per i quali è previsto il rimpatrio nei paesi di origine. Con la definitiva chiusura di Sangatte non si ottiene certo una vittoria, ma al contrario si complica la situazione per i migranti, poiché sarà più difficile dopo questo ottenere il diritto a restare nei due paesi. L’unica reale vittoria è quella ottenuta dalla società proprietaria del tunnel sotto la manica, che aveva premuto a lungo perché venisse eliminata quella che giudicavano una struttura pericolosa per lo sviluppo della loro economia, e che più volte era stata bloccata dai migranti che protestavano per la loro situazione. La soluzione adottata accontenta dunque solo alcune persone, e non risolve la situazione.

Venezuela, si litiga sul petrolio

I servizi segreti statunitensi stanno manovrando per rovesciare il presidente venezuelano Hugo Chavez. È quanto denunciato apertamente dal deputato uruguayano José Bayardi, dello schieramento di sinistra ‘Incontro progressista-Fronte Ampio’ (Ep-Fa) in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘La Joventud’. Il parlamentare ha asserito di aver avuto accesso ad informazioni riservate dell’intelligence di Washington, in base alle quali "il governo di Caracas potrebbe crollare entro le prossime 72 ore". Lo sciopero nazionale, in corso ormai da 12 giorni nel Paese sudamericano, "persegue scopi politici, è trainato dai settori industriali, dalla burocrazia sindacale e petrolifera e il livello di intransigenza raggiunto dall’opposizione in sede negoziale impedisce di raggiungere una via d’uscita", ha dichiarato Bayardi. La mobilitazione, ha insistito il deputato di Montevideo, "è funzionale agli interessi politici della Casa Bianca". "In Venezuela – ha continuato – sta accadendo qualcosa di simile a quanto avvenuto in Cile nel 1973 e la crisi può sfociare in una guerra civile, con un bagno di sangue". Consultato in merito alla possibilità di un intervento militare straniero in Venezuela, Bayardi ha risposto che per il momento l’ipotesi resta lontana ma non è escluso che, con l’aggravarsi della tensione, si possa arrivare anche a questo. (FB)