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Aggiornameto ore 9.30

Palestina

Il documento finale della riunione del 'quartetto' a New York trascura le divergenze ed esalta i punti di accordo tra Usa, Ue, Russia e Onu. Chiede inoltre a Israele di ritirarsi dai Territori occupati dopo il 28 settembre 2000. Non c'e' alcun accenno nel documento al presidente palestinese Yasser Arafat, sul cui futuro politico sono divisi i componenti del 'quartetto'. Il 'quartetto' ha deplorato l'agguato di ieri mattina contro un autobus israeliano in Cisgiordania, ribadendo a tale riguardo la sua condanna forte e inequivoca di ogni atto di terrorismo, compresi gli attentati suicida, che sono moralmente ripugnanti e che hanno arrecato gravi danni alle aspirazioni legittime del popolo palestinese. I partner degli Usa hanno dato il loro appoggio ad alcune delle idee espresse dal presidente americano George W. Bush nel suo discorso del 24 giugno: l'obiettivo di realizzare un accordo definitivo, con uno sforzo intensivo da parte di tutti per le riforme e la sicurezza, entro i prossimi tre anni e l'impegno per la creazione di due stati, Israele e una Palestina indipendente e democratica. Il comunicato chiede a Israele di intraprendere passi concreti per sostenere la nascita di uno stato palestinese. Riconoscendo le legittime esigenze di sicurezza, tali passi dovrebbero comprendere un allentamento della chiusura di alcune zone nei Territori e, man mano che migliora la situazione di sicurezza per entrambe le parti, il ritiro delle truppe alle posizioni mantenute prima del 28 settembre 2000. Inoltre, gli introiti fiscali bloccati devono essere liberati. Infine, in conformita' con quanto raccomandato dalla commissione Mitchell, Israele deve cessare tutte le nuove attivita' intorno agli insediamenti. Lo stato ebraico deve anche assicurare l'accesso senza alcun ostacolo ai personale internazionale e umanitario. (ANSA).

Paesi Baschi

Julian Atxurra Egurola, alias Pototo, considerato il numero tre dell'organizzazione sepratista basca Eta, il quale era stata estradato nel marzo scorso in Spagna dalla Francia, e' stato condannato martedi' a 28 anni di reclusione per l'assassinio di un poliziotto avvenuto nel 1986 a Bilbao. Pototo dovra' ora essere processato anche per il rapimento di un uomo di affari spagnolo. Terminato il processo, davanti alla Audiencia national di Madrid, la piu' alta istanza penale spagnola, Pototo verra' riconsegnato alle autorita' francesi. In Francia dovra' restare in prigione, per altri reati, fino al 2016. (ANSA-AFP) TF

Si è aperta nel segno del sangue la giornata in Medio Oriente. All’alba un palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane nel corso di una ‘caccia all’uomo’ nei pressi della colonia ebraica di Immanuel, nel nord della Cisgiordania, dove ieri un attentato contro un autobus israeliano ha provocato otto morti e 26 feriti. L’ultima vittima è deceduta nella notte. Si tratta di un bimbo partorito prematuramente da una donna rimasta ferita nell’agguato compiuto dai palestinesi. Il tentativo dei medici, che hanno cercato di salvare il piccolo attraverso un taglio cesareo alla madre, si è rivelato vano. Da New York, intanto, rimbalzano le notizie delle trattative diplomatiche, affidate ieri al ‘quartetto’, composto da Stati Uniti, Onu, Unione Europea (Ue) a Russia. Nel documento finale si evidenziano i punti di intesa tra i 4 partner e viene rinnovata a Israele la richiesta di ritirarsi dai Territori occupati dopo il 28 settembre 2000, come peraltro già insistentemente sollecitato nei mesi scorsi dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la cui risoluzione rimase del tutto disattesa. Nessun riferimento invece al presidente palestinese Yasser Arafat, che Stati Uniti e Israele vorrebbero si facesse da parte per lasciare spazio a una nuova leadership. Sembra che le posizioni all’interno non siano unanimi. Onu, Ue e Russia hanno comunque espresso sostegno ad alcune delle proposte presentate dal presidente americano George W. Bush nel suo discorso del 24 giugno, in particolare all’ipotesi di realizzare un accordo definitivo entro tre anni e alla creazione di due Stati, Israele e Palestina. Il ‘quartetto’ invita inoltre lo Stato ebraico ad “assicurare l’accesso senza alcun ostacolo al personale internazionale e umanitario”. Proprio ieri l’Unione delle associazioni di assistenza palestinese aveva lanciato un disperato appello per far fronte alla crisi umanitaria in Cisgiordania, chiedendo l’immediato intervento di organizzazioni internazionali. (EB)

Messico

Il governo messicano è disposto ad aprire una trattativa con il movimento contadino che si oppone alla costruzione sulla propria terra di un nuovo aeroporto internazionale. Gli agricoltori di San Salvador Atenco (quartiere alla periferia nord di Città del Messico) erano insorti nei giorni scorsi, arrivando anche a sequestrare per 72 ore 19 persone (tra cui poliziotti, funzionari pubblici ed un magistrato) successivamente liberate. In un'intervista rilasciata ieri, il presidente messicano Vicente Fox ha invitato alla calma e al dialogo dichiarando che per quanto riguarda la località che dovrà ospitare il nuovo aeroporto "sono ancora possibili altre opzioni ". Il piano iniziale del governo, che aveva mandato su tutte le furie i contadini della zona, prevedeva l’espropriazione di circa 4mila ettari di terreno agricolo. Nel disegno dei funzionari messicani gli attuali possessori delle terre avrebbero dovuto accontentarsi di un indennizzo equivalente a circa 70 centesimi di euro al metro quadrato. Una proposta giudicata irrisoria e che ha fatto ‘esplodere’ il dissenso degli agricoltori e di tutta la comunità locale, che al grido di “la nostra terra non è in vendita” si è riversata per le strade. Con le nuove aperture di Fox è rientrato il pericolo che la tensione tra l'agguerrita comunità indigena e le forze di polizia degenerasse in violenti scontri. Contadini ed abitanti, infatti, oltre ad armarsi di machete e bottiglie molotov avevano prontamente organizzato blocchi stradali sulla statale che collega Città del Messico con le piramidi azteche di Teotihuacan. Secondo quanto riportano fonti locali l'ammorbidimento del governo messicano sarebbe legato anche alla solidarietà che la guerriglia zapatista del Chiapas ha prontamente dimostrato nei confronti della comunità di San Salvador Atenco. Nella zona comunque si trovano ancora gli attivisti di una ventina di Ong messicane ed alcuni esponenti del Fronte zapatista di liberazione nazionale, il braccio politico dell'Esercito zapatista di liberazione nazionale (Ezln). Questi ultimi hanno anche organizzato una marcia che oggi attraverserà le vie della capitale per concludersi davanti alla residenza presidenziale di Los Pinos. Il governo, intanto, ha convocato i rappresentanti del movimento contadino di San Salvador Atenco al ministero dell'Interno per riprendere i colloqui. Il dicastero nelle ultime ore avrebbe messo a punto una nuova proposta da presentare ai possessori delle terre su cui potrebbe sorgere l'aeroporto. Tra le novità "un significativo aumento dei risarcimenti" per le espropriazioni dei terreni, che passerebbero da 70 centesimi di euro a 10 euro il metro quadrato. Ai soldi si affiancherebbero poi progetti che prevedono lo sviluppo dell'intera zona (costruzione di case, scuole e ospedali), borse di studio e l'offerta di posti di lavoro nella nuova struttura. (MZ)

Italia

La Camera ha approvato una proposta di legge che ha l'obiettivo di rilanciare gli oratori la norma ne riconosce l'utilità nella formazione dei giovani. In arrivo finanziamenti. L'obiettivo è indicato proprio nel primo articolo della legge: “Lo Stato riconosce e incentiva la funzione educativa e sociale svolta nella comunità locale mediante l'attività di oratorio o attività similari, dalle parrocchie e dagli istituti religiosi cattolici, nonché dalle altre confessioni religiose con le quali ha stipulato un'intesa”. Agli oratori ma anche ai centri laici, lo Stato concederà in comodato beni mobili e immobili. E per finanziare la legge, gli immobili e le attrezzature fisse degli oratori, saranno considerate opere di urbanizzazione secondaria. In questo modo, i Comuni dovranno riservare agli oratori l'8% ogni anno di tutte le somme dovute per gli oneri di urbanizzazione secondaria. Già oggi l'8% è destinato alla realizzazione di opere di culto.

Immunità parlamentare

Sospensione di indagini e processi in corso nei confronti di membri del governo, parlamentari e giudici costituzionali fino alla cessazione del mandato. Intercettazioni telefoniche solo se autorizzate dal Parlamento. Questo l’emendamento presentato ieri da Nitto Palma (Fi), alla proposta di legge che disciplina l'immunità dei parlamentari.

Due emendamenti, presentati in extremis da Forza Italia, rischiano di surriscaldare la riunione congiunta delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera in calendario oggi. All’ordine del giorno l’attuazione dell’articolo 68 della Costituzione, quello che si occupa delle particolari «immunità» di deputati e senatori

Il primo emendamento azzurro, ipotizza di aggiungere un comma all’articolo 271 del Codice di procedura penale impedendo di utilizzare “ad alcun fine” le intercettazioni “relative a conversazioni, o comunicazioni o altre forme di telecomunicazione”, nonchè i tabulati telefonici di componenti del governo o parlamentari.

In altre parole, con questa proposta si reintroduce, relativamente alle intercettazioni, quella autorizzazione a procedere abolita nella prima metà degli Anni Novanta in seguito alla scoperta di Tangentopoli e al ciclone di Mani pulite. Allora, il Parlamento aveva ritenuto di lasciarla in vigore esclusivamente per le richieste di arresto di deputati e senatori.

La questione è tornata di attualità recentemente con l’inchiesta sulle presunte tangenti di Potenza, quando per protestare contro l’utilizzazione del testo di intercettazioni telefoniche che lo citavano, l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga si è dimesso dalla carica di senatore a vita accettando di ritornare sulla decisione soltanto dopo il dibattito a Palazzo Madama.

Aggiornamento ore 11.00

Italia

Divieto di usare, nei processi, le intercettazioni telefoniche e i tabulati dove sono coinvolti i parlamentari. E' questa la proposta presentata ieri sera da Forza Italia per modificare il testo di attuazione dell'articolo 68 della Costituzione, quello che regola l'immunità parlamentare. Immediata, e inevitabile, la bufera politica, tra l'insurrezione dell'Ulivo contro quella che ha definito "una norma salva-Previti" e lo scetticismo dei centristi della maggioranza.

Due gli emendamenti presentati. Il primo, a firma di Francesco Nitto Palma, introduce il cosiddetto "modello spagnolo": processi e sospesi per i parlamentari in carica, giudici costituzionali e presidente della Repubblica fino a fine mandato e con effetto retroattivo (ad eccezione di alcuni reati gravissimi). Il secondo, presentato da Pierantonio Zanettin, allarga l'istituto dell'autorizzazione a procedere per l'utilizzo giudiziario delle intercettazioni e dei tabulati telefonici riguardanti parlamentari e dei membri del governo: non potranno esseere utilizzati nei processi senza il preventivo ok del Parlamento.

Palestina

E' stata per il momento cancellata una riunione che in giornata i membri di una commissione ufficiale israeliana, appositamente istituita di recente, avrebbero dovuto avere con rappresentanti dell'Autorita' Nazionale Palestinese; causa dell'annullamento dei colloqui e' stato l'attentato perpetrato ieri da palestinesi contro un autobus nei pressi dell'insediamento ebraico di Emmanuel, nel nord della Cisgiordania, in cui sono state uccise otto persone. A rendere nota la cancellazione dell'appuntamento con gli emissari dell'Anp e' stato Ra'anan Gissin, portavoce del premier ebraico Ariel Sharon. Gissin non ha peraltro escluso che i colloqui saltati oggi possano tenersi comunque domani, una volta celebrati i funerali delle vittime di Emmanuel.