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VENEZUELA - Il governo di Caracas ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Lima, Gonzalo Gomez Jaén, per discutere sulla proposta formulata dal presidente peruviano, Alejandro Toledo, di affidare la risoluzione della crisi politico sociale venezuelana all’Organizzazione degli Stati americani (Osa). L’intervento di Toledo, in effetti, ha contribuito ad aumentare la spaccatura tra il governo del presidente Hugo Chavez e i suoi avversari. Se per il Coordinamento democratico, la rete che riunisce gli schieramenti di opposizione, Toledo ha "dato prova di genuina preoccupazione" sollecitando l’intervento dell’Osa, per Diego Salazar, segretario delle relazioni estere del ‘Movimento V Repubblica’, al potere, si è trattato di "una sortita infelice". " Toledo sostiene che il presidente Chavez abbia poca vocazione per applicare la democrazia – ha detto Salazar – ma il nostro capo di Stato è un difensore della Costituzione e dei diritti di tutti i cittadini, inclusi i militari golpisti". Intanto, come preannunciato nei giorni scorsi, il vice di Chavez, José Vicente Rangel, ha firmato la cosiddetta ‘Dichiarazione di intenti’ proposta da Osa, Programma Onu per lo sviluppo (Unpd) e Centro Carter, mirata a trovare una via d’uscita all’impasse politica. L’opposizione aveva invitato il presidente, attualmente impegnato in un tour europeo, a sottoscriverla personalmente. Da parte sua, la Confederazione dei lavoratori del Venezuela (Ctv) ha confermato che lunedì prossimo partirà uno sciopero generale a oltranza, certa del supporto della maggior parte dei venezuelani. La Ctv esige che Chavez rinunci o che convochi al più presto un referendum per consentire ai cittadini di decidere se lo vogliono ancora al potere

Buon giorno a tutt@, apro il gr alle 8.40. Sandro.

GR Flash ore 9.30

MONDO

FILIPPINE - Sono almeno 5 i morti e decine i feriti provocati dalle bombe esplose in due centro commerciali della stessa area di Zamboanga,nel sud delle Filippine. Le indicazioni fornite finora dalle autorita' locali, parlano di forti esplosioni e parecchi feriti. Secondo un funzionario sono 20, ma secondo altre fonti sarebbero 55, diversi dei quali versano in gravi condizioni. Le due bombe sono esplose a pochi minuti di distanza.

VENEZUELA - Il governo di Caracas ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Lima, Gonzalo Gomez Jaén, per discutere sulla proposta formulata dal presidente peruviano, Alejandro Toledo, di affidare la risoluzione della crisi politico sociale venezuelana all’Organizzazione degli Stati americani (Osa). L’intervento di Toledo, in effetti, ha contribuito ad aumentare la spaccatura tra il governo del presidente Hugo Chavez e i suoi avversari. Se per il Coordinamento democratico, la rete che riunisce gli schieramenti di opposizione, Toledo ha "dato prova di genuina preoccupazione" sollecitando l’intervento dell’Osa, per Diego Salazar, segretario delle relazioni estere del ‘Movimento V Repubblica’, al potere, si è trattato di "una sortita infelice". " Toledo sostiene che il presidente Chavez abbia poca vocazione per applicare la democrazia – ha detto Salazar – ma il nostro capo di Stato è un difensore della Costituzione e dei diritti di tutti i cittadini, inclusi i militari golpisti". Intanto, come preannunciato nei giorni scorsi, il vice di Chavez, José Vicente Rangel, ha firmato la cosiddetta ‘Dichiarazione di intenti’ proposta da Osa, Programma Onu per lo sviluppo (Unpd) e Centro Carter, mirata a trovare una via d’uscita all’impasse politica. L’opposizione aveva invitato il presidente, attualmente impegnato in un tour europeo, a sottoscriverla personalmente. Da parte sua, la Confederazione dei lavoratori del Venezuela (Ctv) ha confermato che lunedì prossimo partirà uno sciopero generale a oltranza, certa del supporto della maggior parte dei venezuelani. La Ctv esige che Chavez rinunci o che convochi al più presto un referendum per consentire ai cittadini di decidere se lo vogliono ancora al potere

gror171002 (last edited 2008-06-26 09:54:27 by anonymous)