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Aggiornamento ore 9.30

Esteri PALESTINA

Almeno 14 persone - in gran parte studenti liceali - hanno perso la vita oggi quando un kamikaze palestinese ha attivato il proprio corpetto esplosivo all'interno di un autobus della linea n.32 che collega il rione di Ghilo al centro di Gerusalemme. I feriti sono oltre 40: sei versano in condizioni gravissime. Da ieri al polizia di Gerusalemme era in stato di massima allerta dopo aver ricevuto informazioni di intelligence relative alla presenza di un uomo-bomba in citta'. Migliaia di agenti hanno perlustrato per tutta la giornata l'intera citta ha detto il capo della polizia Mickey Levy. Ma su di lui non avevamo informazioni precise. L'esplosione si e' verificata alle 08:00 in punto, quando l'autobus ha raggiunto l'affollato incrocio stradale di Patt. Secondo una prima ricostruzione, il palestinese era salito alla vicina stazione del villaggio arabo di Beit Zafafa. L'azione non e' stata ancora rivendicata. In tutto il territorio di Israele resta alto il livello di allarme per nuovi attentati palestinesi in quanto i servizi di sicurezza hanno avuto notizia nei giorni scorsi che cinque kamikaze sono pronti ad agire.

L'Autorita' nazionale palestinese di Yasser Arafat ha condannato l'attentato avvenuto stamattina. L'Anp ha anche negato una sua responsabilita' nell'azione, attribuitagli da Israele. L'Autorita' palestinese condanna questo attacco e ribadisce la sua posizione che non giustifica l'uccisione di civili, siano essi palestinesi o israeliani, ha detto il ministro Saeb Erekat alla Cnn. Non possiamo essere accusati di questo. Noi respingiamo ogni tentativo di israele di addossare a noi la responsabilita' o di puntare il dito contro di noi, ha affermato l'alto esponente palestinese.

ma un portavoce del governo israeliano ha attribuito all'Anp la responsabilita' per l'azione suicida di stamane a Gerusalemme. Ogni volta che il processo negoziale sta per ripartire - ha affermato - sopravviene un attentato. Da 21 mesi, ha aggiunto, Yasser Arafat ha scelto la strategia del terrore come strumento della sua politica, pur pronunciandosi a parole per la via della trattativa. Oltre il 70 per cento degli attentati e' opera della milizia Tanzim, che dipende da Arafat.

Medioriente/Usa

- Il presidente George W. Bush ha di nuovo posposto di sei mesi lo spostamento dell'Ambasciata degli Stati Uniti in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, pur riaffermando il suo impegno a trasferire, prima o poi, la rappresentanza diplomatica. Una legge del 1995 dispone che l'Ambasciata abbia sede a Gerusalemme, ma autorizza il presidente a scegliere il momento del trasferimento in considerazione di ragioni di sicurezza nazionale. Da allora, prima Bill Clinton, poi Bush hanno regolarmente rinviato, ogni sei mesi, lo spostamento, consci delle reazioni che una mossa del genere solleverebbe tra gli arabi. Molti Paesi, arabi e non, non riconoscono l'annessione a Israele di Gerusalemme Est, sottratta alla Giordania nel 1967. Bush ha formalmente comunicato la sua decisione in una lettera al segretario di Stato Colin Powell.

Usa:

Afganistan, profughi

Il numero dei rifugiati afgani che sta rientrando in patria dopo anni di lontananza ha ampiamente superato le aspettative. Lo rivela l’Acnur (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), precisando che un milione di profughi ha già usufruito del programma di rimpatrio dell’agenzia dell’Onu iniziato nel marzo scorso, mentre altri 200mila sono tornati in Afghanistan di propria iniziativa. La maggior parte dei rifugiati proviene dal vicino Pakistan, e in particolare dalla città di confine di Peshawar, ma molti stanno rientrando anche dall’Iran e da altri Paesi dell’Asia centrale. L’Acnur prevede che, entro la fine di quest’anno, circa 2 milioni gli afgani saranno ritornati a casa. A gennaio 2002 l’agenzia delle Nazioni Unite stimava in almeno 4 milioni i rifugiati afgani in Paesi stranieri e in circa 1,3 milioni gli sfollati interni. Gli abitanti di questo martoriato Paese erano stati costretti ad abbandonare le proprie case e la propria nazione in conseguenza di oltre due decenni di guerre, quattro anni di siccità e delle limitatissime risorse economiche a loro disposizione. Per molti anni l’Afghanistan è rimasto in testa alla triste classifica dei Paesi con il più alto numero di profughi al mondo.

Italia:

Del nuovo documento di programmazione economica (Dpef) il governo presenterà oggi ai poteri locali e alle forze sociali solo le grandi linee: un inizio della riduzione del carico fiscale, un aumento dell´indennità di disoccupazione, e tagli alle spese per finanziare l´uno e l´altro.

Ma già si parla di un probabile ritorno a un ticket nazionale sulle medicine, anche se il ministro della Sanità sostiene che “non c´è ancora nulla di deciso”. La voce di un rinvio dell´applicazione dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego pare infondata. Sulla sanità, invece, le indiscrezioni hanno maggiore consistenza, e riguardano risparmi per 2-3 miliardi di euro. E sulla sanità, che tocca da vicino tutti i cittadini, ferve la polemica politica. Secondo le ipotesi che circolano nei ministeri, il ticket sui medicinali potrebbe essere reintrodotto per le famiglie sopra una certa soglia di reddito, forse 40.000 euro l´anno. Resterà sicuramente nel cassetto la riduzione da 36 a 12 euro del ticket sulle visite specialistiche e le analisi di laboratorio, che secondo una precedente legge sarebbe dovuta andare in vigore dal 1° gennaio prossimo. Si parla anche di cancellazione del brevetto complementare, che liberalizzerebbe completamente il mercato dei farmaci generici, come richiesto dall´Antitrust.