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salute da massimo,luca e salvo. Da Paula: cerco di inserirvi al volo notizie sull'Argentina un po' continuando il filo del discorso di ieri. Chao. Il buon Chavez sempre al suo posto eh!?

c:ciao.mi intrometto per postare un elenco parziale delle facoltà occupate (può servire?). bacio c. 181202UniversitàOccupate


giornale radio 19.30

sommario

ITALIA

scuole

Tante le manifestazioni, spesso sotto una pioggia battente, in diverse citta' italiane dove gli studenti hanno partecipato alla mobilitazione nazionale studentesca indetta dall' Unione degli studenti. E' la stessa Uds, in una nota, a fare il punto della giornata. A ROMA circa 8 mila studenti hanno attraversato le vie del centro da piazza della Repubblica al Colosseo contro la legge delega della Moratti, i 90 milioni di euro di finanziamenti alle scuole private, i provvedimenti ministeriali sul controllo dei libri di testo e all' indifferenza sul tema dell' edilizia scolastica. A PALERMO oltre 6 mila studenti si sono incontrati a piazza Politeama dando vita ad un corteo che ricordato il dramma che vive la scuola italiana. Una scuola - spiega l' Uds - dove, soprattutto al sud, gli studenti fanno lezione in edifici che non hanno biblioteche, laboratori, palestre, ma a volte non hanno neanche porte, finestre e riscaldamenti. A MILANO oltre mille studenti hanno presidiato piazza Diaz unendosi poi ad un corteo studentesco che ha raggiunto la sede dell' amministrazione provinciale. A PERUGIA gli studenti universitari insieme a gruppi di studenti medi hanno manifestato contro i tagli in finanziaria sulla scuola e sull'universita'. A NAPOLI centinaia di studenti hanno partecipato ad un forum studentesco che ha avuto luogo al liceo Garibaldi occupato. Cortei, presidi e sit-in con diverse centinaia di studenti si sono svolti sotto la pioggia anche a Ravenna, Forli', Caserta, Foggia, Taranto, Ferrara, Siena, Enna, Gela, Sorrento, Amalfi, L'Aquila. Moltissime, infine - secondo l' Uds -, sono state le citta' in cui gli studenti hanno bloccato l' attivita' didattica, facendo assemblee studentesche straordinarie, come a Messina, Ragusa, Modena, Trieste, Vicenza, Castelfranco, Bassano, Cittadella. In alcune citta', infine, impossibilitati dalle piogge insistenti, gli studenti hanno dovuto spostare le manifestazioni ai prossimi giorni. Cortei ed altre forme di mobilitazione avranno dunque luogo nel fine settimana a Torino, Brindisi, Siracusa, Oristano, Sarno (audio)

E Si allunga l'elenco delle facoltà occupate dagli studenti universitari in protesta contro la Finanziaria. Oggi a Torino gli "Studenti Universitari in mobilità" - che si sono dati questo nome in analogia alla mobilità degli operai della Fiat - hanno occupato la sede della facoltà di Biologia e Matematica, "luogo simbolico di tutti i movimenti studenteschi dal '68 ad oggi, Palazzo Campana", recita un comunicato. A Perugia è stata occupata anche l'aula 1 della facoltà Scienze Politiche. Gli studenti stamani hanno fatto un'irruzione che ha interrotto il Senato Accademico in corso ed hanno letto un comunicato sulle motivazioni della mobilitazione; per domani è prevista un'assemblea generale con il Rettore alla facoltà di Matematica. A Cagliari, Catanzaro ed Arezzo intanto continuano le occupazioni degli studenti. Identica è la situazione degli Atenei de L'Aquila e di Reggio Emilia, dove l' università è in assemblea permanente. A Reggio Emilia per domani è previsto un quello che gli studenti hanno chiamato "corteo funebre" (inizio ore 9): docenti, studenti medi e universitari sfileranno insieme contro la Finanziaria. "Non ci bastano le elemosine di Tremonti, i 170 milioni di euro promessi sono minori dei tagli effettuati, e le assicurazioni sulle coperture degli stipendi sono alquanto fumose", recita una nota dell'Unione degli Studenti. "Non meno vaghe e poco rassicuranti ci appaiono le promesse della Commissione Istruzione del Senato. Gli studenti aspettano il voto del Parlamento". A gennaio, si annuncia, "la nostra mobilitazione continuerà contro i 'Bollini Rossi', contro la diminuzione delle borse di studio per gli studenti privi di mezzi, il numero chiuso ai corsi e il sicuro aumento delle tasse, tutti problemi causati dal tentativo esplicito di disinvestire nel sistema formativo universitario". (audio)

indulto

La proposta di legge messa a punto da Enrico Buemi e Giuliano Pisapia e approvata oggi dalla commissione Giustizia della Camera come testo base piu' che ad un indulto somiglia ad una legge sui benefici carcerari. Il testo, nella sua ultima stesura (ce ne sono state almeno tre da ieri sera ad oggi pomeriggio), prevede che siano sospesi gli ultimi tre anni di pena per chi ha scontato almeno un quarto della condanna. Sono esclusi da tale beneficio coloro che hanno commesso reati gravi come terrorismo, stragi, mafia, spaccio di stupefacenti e riduzione in schiavitu' oltre ai delinquenti abituali e a chi decide di rinunciarvi. Una volta scarcerati non dovranno tornare a delinquere nei successivi cinque anni altrimenti per loro si riapriranno le porte del carcere. E avranno una serie di obblighi, come quello di non espatriare o di risiedere in un comune diverso da quello in cui hanno commesso il reato. Dovranno poi andare a firmare tutti i giorni negli uffici di polizia ad un'ora stabilita. E non potranno uscire di casa prima delle sette del mattino e dopo le 21 salvo espressa autorizzazione. Dovranno infine tentare di adoperarsi per quanto sara' possibile in favore della vittima del reato. Buemi ha proposto anche che la legge sia valida solo nei confronti di chi e' gia' condannato in via definitiva al momento dell'entrata in vigore della legge. Il ministro della Giustizia, secondo questa previsione di legge, avra' l'obbligo di riferire in Parlamento ogni anno sullo stato di attuazione del provvedimento. Alla votazione non hanno partecipato i deputati dei verdi, che giudicano la legge un passo indietro rispetto le proposte avanzate nelle ultime settimane. (audio)

diritto di sciopero

Messun diritto sul lavoro, nessun diritto di sciopero: sembra essere questa la linea scelta dal governo: dopo le dichiarazioni del presidente del consiglio Berklusconi, oggi si sono aggiunte quelle di Giovanardi, ministro peer i rappori coon il parlamento, che ha contestato alcune forme di sciopero, come i blocchi stradali e ferroviari. Chiarto il riferimento agli operai fiat, che molto spesso hanno scelto questa forma di mobilitazione.

Il diritto di sciopero e di libera manifestazione va garantito sempre e comunque, ma "non puo' andare a ledere i diritti di altri cittadini". Lo ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, rispondendo nel question time ad un'interrogazione del deputato leghista Cesare Rizzi. Non si possono "bloccare le comunicazioni, occupare o interrompere le vie di comunicazione stradale o ferroviaria o gli aeroporti - ha spiegato Giovanardi - perche' in questo caso nulla di buono viene alla lotta sindacale dei manifestanti, visto che si vanno a danneggiare altre attivita' economiche e a produrre danni a cittadini terzi che non hanno nessuna colpa di quello che sta accadendo". Sin qui, ha ammesso il ministro, le proteste dei lavoratori della Fiat si sono svolte in modo pacifico, anche se in alcuni casi ci sono stati blocchi stradali o ferroviari: per questo il Viminale "ha disposto l'invio di cospicui contingenti di rinforzi nelle province interessate a tali forme di protesta e, considerata la delicatezza della problematica, ha impartito alle autorita' provinciali di pubblica sicurezza precise direttive volte a garantire che l'azione delle forze di polizia impiegate nei servizi di vigilanza sia improntata ad un assoluto equilibrio per garantire la sicurezza dei dimostranti e dei cittadini e per prevenire atti di illegalita' e turbative dell'ordine pubblico. Con il doveroso, quando e' necessario, successivo perseguimento di eventuali reati commessi

Fette di panettone dai lavoratori dell'indotto Fiat agli automobilisti involontariamente coinvolti dalla protesta. E' accaduto, questa mattina, sulla provinciale Beinasco-Orbassano, alle porte di Torino, dove si e' svolto un presidio dei lavoratori dell'indotto delle zone sud del capoluogo piemontese. Partiti in corteo dallo stabilimento Fapa, che nei giorni scorsi ha avviato le procedure di mobilita', i lavoratori si sono diretti sulla strada provinciale per un presidio e per "il disturbo" agli autombilisti e' stato offerto te' con una fetta di panettone. Intanto, sempre sul fronte Fiat, c'e' da registrare una iniziativa annunciata dalla Federconsumatori torinese, che ha dato la propria disponibilita' a Fim, Fiom e Uilm per assistere quei lavoratori che intendano disdettare i propri conti correnti presso le banche sostenitrici del Piano Fiat (audio)

Migranti

Immigrazione

Decine di milioni le persone che circolano nel mondo in cerca di un destino migliore. Oltre 175 milioni di migranti hanno abbandonato il proprio Paese d'origine per lavorare in altre nazioni. Ben 16 milioni, invece, sono fuggiti da situazioni di pericolo e personale persecuzione, trasformandosi in profughi. Altri 900mila hanno chiesto asilo in un Paese straniero. In questo scenario si celebra oggi la terza Giornata Internazionale dei Migranti, appuntamento delle Nazioni Unite per sensibilizzare societ? governi su questi argomenti. "Gli immigrati ed i rifugiati non dovrebbero -e non devono ? essere considerati un peso", ha affermato il segretario generale dell?Onu Kofi Annan in un comunicato. "Chi rischia la propria vita e quella dei propri familiari spesso ha il maggior desiderio di crearsi un futuro migliore ed ?isposto ad adoperarsi a tal fine. Qualora sia loro concessa una possibilit?i farsi valere in condizioni di parit?la maggioranza dei migranti diverr?na risorsa per la societ? Annan ha espresso preoccupazione per le condizioni in cui sono costretti a vivere i migranti ? specie donne e bambini - che cercano lavoro o rifugio in Paesi dove non sono garantiti loro i diritti fondamentali alla salute e all?istruzione. Ha biasimato la tendenza a non far ricongiungere i familiari dei migranti ai loro cari nei nuovi paesi di adozione. Soprattutto ha sottolineato che gli abusi e le violazioni dei diritti dimostrano che esiste una discriminazione rivolta contro queste persone, discriminazione che alle volte si esplicita in leggi nazionali e in atti razzisti e xenofobi. Dal Palazzo di vetro il Segretario generale ha ricordato che esiste una ?Convenzione Internazionale sulla protezione dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie? che ancora non pu??trare in vigore poich?anca l?ultima ratifica delle venti approvazioni necessarie per rendere effettivo questo trattato internazionale. "Faccio appello agli Stati membri che non hanno ancora ratificato o aderito alla Convenzione perch?o facciano al pi??esto" ha concluso Annan. (audio)

telecomunicazioni

Si terrà domani a Napoli dinanzi alla sede dell' Autorità TLC (www.agcom.it) la manifestazione proclamata dai provider di Assoprovider (www.assoprovider.it) per denunciare lo stato del mercato delle telecomunicazioni e di internet, che penalizza non solo i piccoli operatori ma anche gli utenti.

Dalle 9,30 di giovedì 19, dunque, un presidio composto da molti dei "pionieri" della rete in Italia denuncerà quella che viene presentata come un'Autorità "che avrebbe dovuto garantire la concorrenza nel settore in Italia" e che "sta invece diventando un pozzo di spese per trasferte inutili, visto che l'unico risultato della loro attività è il permanere dei monopoli o oligopoli dei soliti operatori telefonici anche su Internet".

Una situazione insostenibile, secondo Assoprovider, che appare "in tutta la sua gravità" sul fronte dell'ADSL, dove l'organo di garanzia "fa passare il monopolio su ADSL in Italia nelle mani di Telecom, alla faccia della liberalizzazione".

Tutti - spiegano quelli di Assoprovider - ogni giorno vediamo quanto sia difficile vendere ADSL e farselo installare, tutti sanno, come i signori di AGCOM che però non fanno nulla e neppure rispondono alle richieste di chiarimento.

Assoprovider accusa l'Autorità poi di aver boicottato la legge (punto-informatico.it/p.asp?i=39514) che equipara i provider agli operatori TLC nell'accesso ai listini Telecom nel quadro di quello che viene descritto come "una specie di accanimento terapeutico nei confronti proprio degli ISP (...) per favorire i soliti forti operatori telefonici", con tutte le conseguenze del caso sulla libertà di scelta dell'utenza.

Nei giorni scorsi Assoprovider, questa volta insieme all'altra associazione dei provider AIIP, già aveva denunciato (punto-informatico.it/p.asp?i=39446) la situazione scandalosa della "flat-rate" FRIACO italiana e delle aspettative tradite non solo per gli operatori ma anche per l'utenza.

Situazioni paradossali su due fronti "chiave" che - a parte rare eccezioni, come MC-link (www.mclink.it) o Telvia (www.telvia.it) sull'ADSL oppure Edisontel-ActiveNetwork (www.wooow.it) sulla flat - secondo gli ISP stanno buttando fuori dal mercato centinaia di operatori già messi alle corde da anni di mercato drogato.

Il presidio dinanzi alla AGCOM, autorizzato dalla Questura di Napoli, sarà caratterizzato dalla presentazione di un tatzebao con le denunce e le richieste dei provider indipendenti all'Autorità. Richieste che, a questo punto, sono divenute urgentissime.

esteri

paesi baschi

Volantini dell'Eta sono stati recapitati nei giorni scorsi in una busta chiusa a numerose sedi di agenzie di viaggio nel nord Italia. Il volantino redatto in quattro diverse lingue sconsiglia agli operatori turistici di promuovere viaggi nello stato spagnolo dato che nel 2003 l'Eta colpira' i soprattutto le zone balneari. Già l'estate del 2002 fu caratterizata da questa strategia, numerose furone le esplosioni rivendicate dalla ETA avvenuta nelle località turistiche del sud della spagna, in particolare fu colpita la zona di Marbella . Oltre al volantino c'era anche un foglio pieghevole con immagini e scritte dell'Eta. Le buste sono state spedite il 13 dicembre scorso da una zona dei Paesi Baschi francesi, la localita di Bayonne, ed e'arrivata nelle sedi dell'agenzie di viaggio in un periodocompreso dal 16 dicembre e oggi. Questo mentre un militante dell'organizzazione separatista Eta è stato arrestato a San Sebastian, nel nord dei paesi baschi. Jesus Maria Etxebarria Garaikoetxea è sospettato di aver ucciso una guardia civile e di averne ferita una seconda ieri in una sparatoria avvenuta in una autostrada alle porte di Madrid, quando la polizia ha fermato un'auto rubata in Francia che secondo la guardia civile spagnola era imbottita di esplosivi e apparentemente pronta per un attentato. Il primo a dare questa notizia è stato il ministro degli interni spagnolo Angel Acebes. Il ministro non ha voluto dare dettagli sull'operazione, limitandosi a indicare che il ricercato è stato bloccato in una stazione di autobus nei pressi della cittadina basca di San Sebastian. Dopo la illegalizzazione di Batasuna sono molte le associazioni e i collettivi baschi, alcuni anche ambientalisti che si occupano della collettiva bonifica della costa inquinata dal petrolio emesso dalla nave Prestige, che lamentano un forte clima di controllo e repressione nei loro confronti.

argentina

Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato il denominato 'Aguante Cultural' per domani, 19 dicembre a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia. Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Barrios de Pie e il Polo Operaio sono partiti ieri notte da diverse parti del paese per andare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande marcia, cominciata in diverse parti del paese già da lunedi, si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo. Le attività di domani prevedono un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo. Intanto le assemblee della zona nord della capitale stanno organizzando sempre per domani, un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio il 19 dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Quindi la fase più calda delle manifestazioni per la ricorrenza della protesta del 20 dicembre 2001 durante la quale vennero ammazzate decine di manifestanti, saranno giovedi e soprattutto venerdi, giornata dove si svolgeranno iniziative in tutto il mondo in appoggio al popolo argentino. Ricordiamo che la miriade di organizzazioni argentine si stanno mobilitando per tre obiettivi comuni: le dimissioni dell'attuale presidente Duhalde, contro lo sfruttamento delle risorse del paese da parte di capitali stranieri, e per un governo dei lavoratori e del popolo. Vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative argentine, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

iraq

L'ambassadeur de Chine aux Nations Unies, Wang Yingfan, a ignoré mercredi les préoccupations de la Maison Blanche sur le déclaration de l'Irak sur ses armes de destruction massive et a indiqué qu'il attendrait l'évaluation qu'en fera jeudi le chef des inspecteurs de l'Onu Hans Blix.Interrogé avant une séance du Conseil sur l'annonce de la Maison Blanche selon laquelle le président américain George W. Bush est "préoccupé par des omissions et des problèmes" dans la déclaration de l'Irak, le diplomate chinois a répondu: "j'attendrai demain pour écouter ce que le Dr Blix aura à nous dire".Hans Blix, le directeur exécutif de la commission de contrôle, de vérification et d'inspection de l'Onu, et Mohamed ElBaradei, son collègue de l'Agence internationale de l'énergie atomique (AIEA) doivent présenter jeudi dans la matinée à huis clos au Conseil de sécurité leur première évaluation sur la déclaration fournie le 7 décembre par les autorités irakiennes.Aucun autre des membres du Conseil de sécurité n'a voulu faire de commentaire public sur la déclaration de la Maison Blanche ou sur celle l'ayant précédée du ministre britannique des Affaires étrangères Jack Straw. Celui ci a affirmé estimé que le document irakien était "incomplet" et que les affirmations du régime de Saddam Hussein selon lesquelles l'Irak ne produit plus d'armes de destruction massive étaient "un mensonge évident"."C'est au Conseil de sécurité qu'il convient de se prononcer et non pas à l'un ou l'autre des Etats membres", a cependant fait remarquer sous le couvert de l'anonymat un diplomate membre d'un pays représenté au Conseil.L'ambassadeur russe, Sergueï Lavrov avait déclaré la semaine dernière que "ce n'était pas à la Russie, ou qui que ce soit d'autre, de porter un jugement" avant que les inspecteurs aient conduit leur évaluation."Si M. Blix considère qu'il y a une violation, il vient devant le Conseil de sécurité", avait-il ajouté soulignant "il n'y a pas d'autre manière et tout le monde le sait".

palestina

Un palaestinese di 17 anni e' stato ucciso nel sud della striscia di Gaza. Il ragazzo e' stato colpito alla testa da un proiettile sparato dai soldati di guardia all'insediamento di Gadid, a ovest di Khan Yunis. I soldati avevano sparato contro Al Namsawi, una localita' da dove poco prima era partito un colpo di mortaio contro la colonia. I proiettili sparati dai soldati hanno ferito anche un uomo di 65 anni. In un altro episodio, una bambina di 10 anni e' stata ferita gravemente dai colpi sparati dai soldati israeliani lungo il confine tra la striscia di Gaza e la Cisgiordania.

Intanto sono in corso colloqui segreti da alcuni giorni a Roma fra tre sindaci israeliani e altrettanti palestinesi, secondo quanto afferma oggi Ynet, il sito online di Yediot Ahronot, il quale sostiene che l'iniziativa e' stata presa dal sindaco Walter Veltroni e dal Centro Peres per la pace. La notizia non ha per ora conferme ufficiali. Il giornale precisa che da Israele sono giunti i sindaci di Ashdod, Zvi Zilcker (Likud), di Rishon le-Zion, Meir Nitzan (laburista) e di Raanana, Zeev Bielsky (di centro). Con loro si trovano a Roma anche i sindaci palestinesi di Nablus e Kalkilya (Cisgiordania) e di Khan Yunes (Gaza). Ynet aggiunge che i sindaci israeliani sono partiti con grande discrezione. Scopo del progetto, ritiene il giornale, e' di rilanciare il dialogo israelo-palestinese dal basso, mediante iniziative concrete di carattere municipale.

E dagli USA George W. Bush ha deciso di posporre a dopo le elezioni anticipate in Israele, previste per il 28 gennaio prossimo, la presentazione del proprio piano di pace sul Medio Oriente; o "visione", per usare la stessa parola da lui pronunciate il 24 giugno scorso. Di tale intenzione Bush ha gia' dato comunicazione alle autorita' ebraiche. L'ha riferito oggi la radio statale israeliana, secondo cui all'origine vi sarebbero profonde divergenze tra Stati Uniti e Unione Europea. Fra due giorni Bush avrebbe dovuto esporre il piano mediorientale Usa agli altri componenti del Quartetto di Madrid, cioe' ai rappresentanti della Russia, della Ue medesima e dell'Onu, per poi discuterne collettivamente. L'annuncio pubblico e ufficiale del rinvio nel presentare la "visione" fara' per l'appunto seguito alla riunione del Quartetto. Ariel Sharon ha accolto con soddisfazione la decisione di George W. Bush di rinviare la presentazione della propria "visione" del Medio Oriente.

La Giordania ha chiesto agli Usa di adottare senza indugi una tabella di marcia per la fine dell'occupazione israeliana, la ripresa dei negoziati di pace e la dichiarazione di uno Stato palestinese entro il 2005. La tabella di marcia e' pronta e deve essere annunciata prima possibile, ha detto oggi il ministro degli esteri Marwan Muasher. Washington non deve farsi convincere da Israele a ritardare l'adozione della tabella di marcia con il pretesto delle elezioni nello Stato ebraico, previste per il 28 gennaio prossimo, ha aggiunto Muasher. Il piano doveva essere ufficialmente approvato dal cosiddetto 'Quartetto' per il Medio Oriente Usa, Russia, Onu e Ue nel corso di una riunione presieduta dal segretario di Stato Usa Colin Powell venerdi' prossimo.

Sembra profilarsi un rifiuto da parte delle autorità israeliane nel concedere al presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Jasser Arafat, un salvacondotto per partecipare alle celebrazioni del Natale nella Basilica della natività a Betlemme, in Cisgiordania. In una dichiarazione del ministero degli esteri di Tel Aviv si sostiene che ”Arafat non è un credente cattolico e pretende di partecipare ad una messa di Natale, che è una espressione di pace e fratellanza, e per questo appare particolarmente cinico, visto il suo costante appoggio al terrorismo”. Betlemme è stata rioccupata il 22 novembre dai carri armati dell’esercito israeliano, mentre il presidente dell’Anp e segregato nel suo quartier generale di Ramallah. Si sono avute, intanto, statistiche aggiornate sul numero di vittime che il conflitto israeliano-palestinese ha causato fino ad oggi dal mese di settembre del 2000. I caduti palestinesi sono 1724, mentre quelli israeliani sono 670.

gr ore 17.00

Palestina

Un palaestinese di 17 anni e' stato ucciso nel sud della striscia di Gaza. Il ragazzo e' stato colpito alla testa da un proiettile sparato dai soldati di guardia all'insediamento di Gadid, a ovest di Khan Yunis. I soldati avevano sparato contro Al Namsawi, una localita' da dove poco prima era partito un colpo di mortaio contro la colonia. I proiettili sparati dai soldati hanno ferito anche un uomo di 65 anni. In un altro episodio, una bambina di 10 anni e' stata ferita gravemente dai colpi sparati dai soldati israeliani lungo il confine tra la striscia di Gaza e la Cisgiordania.

iraq

I membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu hanno ricevuto, martedi' sera, a New York, una versione ridotta della dichiarazione sulle armi di distruzione di massa trasmessa dal regime iracheno alle Nazioni Unite il 7 dicembre, in esecuzione della risoluzione 1441. I dieci membri non permanenti sono stati trattati in modo diverso dai Grandi, i cinque membri permanenti, con diritto di veto, che hanno subito avuto diritto all'integralita' della documentazione. La dichiarazione ridotta e' lunga poco più di 3.000 pagine contro le quasi 12 mila dell'originale. La sintesi che riguarda il nucleare e' giunta da Vienna in dischetti. Ulteriore documentazione sara' data ai membri non permanenti la prossima settimana. Molti Paesi hanno gia' disposto l'invio del materiale nelle rispettive capitali: fra i passaggi epurati vi sono quelli relativi alla fabbricazione di armi di sterminio e gli elenchi degli Stati e delle aziende che hanno fornito all'Iraq materiale utilizzabili a fini sia civili che militari.

Il ministero della Difesa britannico ha dato ordine a una grossa nave carica di equipaggiamento militare di salpare verso il Golfo Persico; è il primo via libera a un trasferimento di mezzi blindati e materiale bellico in previsione di un possibile attacco contro l'Iraq. Ne ha dato notizia una fonte della marina mercantile.

Londra, a quanto si è appreso, sta cercando tra gli armatori altre due imbarcazioni da noleggiare, sempre per il trasporto di equipaggiamento. 'Questi sono i primi ordini che io abbia visto finora', ha riferito la fonte che ha contatti con il ministero della Difesa.

Una portavoce del ministero ha confermato soltanto che il governo è alla caccia di navi da noleggiare.

Iraq

Le président américain George W. Bush est "préoccupé" par des omissions et des problèmes dans la déclaration de l'Irak sur ses armes de destruction massive, a déclaré mercredi la Maison Blanche."Le président est préoccupé par des omissions et des problèmes dans la déclaration", a indiqué le porte-parole de la Maison Blanche, Ari Fleischer.Peu auparavant, le ministre britannique des Affaires étrangères Jack Straw avait déclaré dans un communiqué que la Grande-Bretagne considérait le document irakien "incomplet".

Spagna

Un militante dell'organizzazione separatista Eta è stato arrestato a San Sebastian, nel nord dei paesi baschi. Jesus Maria Etxebarria Garaikoetxea è sospettato di aver ucciso una guardia civile e di averne ferita una seconda ieri in una sparatoria vicino a Madrid, quando la polizia ha fermato un'auto imbottita di esplosivi apparentemente pronta per un attentato. Ha dato notizia dell'arresto il ministro degli interni spagnolo Angel Acebes. Il ministro non ha voluto dare dettagli sull'operazione, limitandosi a indicare che il ricercato è stato bloccato in una stazione di autobus.

Spagna

costato 200 milioni di euro finora il disastro ambientale provocato dalla fuoriuscita di oltre 20.000 tonnellate di combustibile dalla petroliera Prestige. Lo ha reso noto il ministro del tesoro spagnolo Cristobal Montoro che ha aggiunto che la somma verrà coperta con i fondi dell'Unione Europea. I danni maggiori sono stati arrecati al settore ittico. Le regioni colpite riceveranno dall'Ue indennizzi per 265 milioni di euro, stando a quanto ha dichiarato lunedì il premier José Maria Aznar.

Altro carburante sulla costa, prosegue sciopero della fame dei pescatori Un centinaio di chiazze di carburante di diverse dimensioni, fuoriuscito dalla petroliera Prestige naufragata il 19 novembre, hanno raggiunto molte spiagge della Costa della Morte, in Spagna, tra capo Finisterre fino alla Coruna. Ma le previsioni peggiori riguardano la serata di oggi quando - secondo quanto previsto dall'Istituto idrografico del Portogallo - un'enorme chiazza si avvicinerà all'imboccatura della Ria de Arousa, il fiordo che ospita i più importanti allevamenti di molluschi d'Europa.

Secondo i dati forniti dal ministero dell'ambiente sono 657 su un totale di 1064 le spiagge del litorale galiziano e cantabrico colpite dalla nafta del Prestige. Le associazioni di pescatori proseguono intanto lo sciopero della fame iniziato ieri per protestare contro 'l'abbandono da parte del governo'.

Venezuela

Proseguono le proteste in Venezuela, dove dal 2 dicembre va avanti lo sciopero generale proclamato dall'opposizione, dai sindacati e da Fedecamaras, l'associazione degli industriali, contro il presidente Hugo Chavez per costringerlo a convocare elezioni anticipate o a dimettersi. Da questa mattina - informa il quotidiano El Nacional - gli oppositori hanno bloccato molte delle strade importanti e delle grandi arterie della capitale Caracas in vista dei diversi cortei e manifestazioni che si terranno anche oggi nella citta'. Oltre ad aver paralizzato il Paese, la protesta ha influito pesantemente sulle esportazioni di petrolio che sono passate dai tre milioni di barili al giorno a meno di 400mila

Congo

ACCORDO DI PACE: PRIMA DOCCIA FREDDA DALLA FIRMA DI PRETORIA

Dopo l’entusiasmo iniziale, sono già scoppiate le prime polemiche attorno al cosiddetto accordo ‘globale e inclusivo' sul futuro assetto della Repubblica democratica del Congo, siglato ieri a Pretoria. Le dichiarazioni più inquietanti sono giunte da Goma, ‘quartier generale’ della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma), da dove sono piovute nuove accuse contro il governo di Kinshasa. Adolphe Onusumba, leader del movimento ribelle appoggiato dal Rwanda, in un’intervista rilasciata a ‘Radio France Internationale’ ha affermato che nello stesso giorno della ‘storica’ firma l’esecutivo del presidente Joseph Kabila avrebbe inviato armi, munizioni e soldi agli Interahamwe (miliziani fedeli al defunto presidente ruandese Juvenal Habyarimana) e ai Mayi-Mayi (partigiani nazionalisti) del Kivu (est dell’ex Zaire). Secondo Onusumba, quindi, Kabila avrebbe già violato l’accordo di pace di Pretoria. Anche in merito alla formula ‘1+4’ - lo schema che prevede un presidente (Kabila), affiancato da quattro 'vice': uno espressione del governo di Kinshasa, uno per ciascuno dei 2 gruppi ribelli armati, il filo ugandese movimento di liberazione del Congo (Mlc) e la Rcd-Goma, e uno che rappresenterà l’opposizione congolese non armata – Onusumba ha accusato il capo dello Stato di voler ‘giocare sporco’. Se, come lasciato intendere dai primi commenti del commissario governativo per il ‘dialogo intracongolese’ Vital Kamerhe, a Kabila restassero poteri tali da sminuire il ruolo dei suoi vice – ha affermato Onusumba – emergerebbe chiara la volontà da parte di Kinshasa di scavalcare quanto previsto dall’intesa. “Se arriviamo a Kinshasa e il figlio continua lo stesso gioco del padre (il defunto ex presidente Laurent Désiré Kabila, n.d.r.), lo combatteremo”, ha affermato Onusumba.

Incidente sul lavoro

Un grave infortunio sul lavoro si è verificato questa mattina a Milano, dove due operai sono rimasti schiacciati da una pressa mentre lavoravano al Consorzio dei rifiuti in via Rubattino al n.9. Secondo le prime informazioni, uno dei due operai è sicuramente morto mentre il corpo del secondo non è ancora stato recuperato. I vigili del fuoco, che stanno cercando di alzare la pressa che li ha travolti, disperano di poterlo trovare ancora vivo. L'incidente è avvenuto poco dopo le 10: in base alle prime testimonianze fornite dall'Amsa, i due operai stavano compiendo una manutenzione sul nastro trasportatore quando questo si è improvvisamente avviato, per cause ancora da accertare, portando i due operai sotto il raggio d'azione della pressa.

In seguito alla morte avvenuta questa mattina di due lavoratori, schiacciati da una pressa per i rifiuti nell'azienda/consorzio 'Milano pulita' di via Rubattino, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Milano hanno proclamato per domani un'ora di sciopero per tutte le categorie. Nel comunicato diffuso dai tre sindacati confederali si dichiara che l'agitazione viene indetta non solo per solidarieta' alle famiglie delle vittime ma anche per protestare contro i ritardi nell'applicazione di tutte le norme di prevenzione dei rischi alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo sciopero e' un segnale per affermare che sulla sicurezza non si puo' ne' si deve risparmiare. Intanto il centinaio di lavoratori della Dameco, la societa' per la quale lavoravano le due vittime, in seguito alla sciagura hanno unanimemente deciso il blocco degli impianti del loro stabilimento, e uno sciopero a tempo indeterminato. Chiedono la certificazione di assoluta garanzia di sicurezza delle condizioni di lavoro nel loro stabilimento. Gli stessi lavoratori domani si incontreranno con l'assessore al Lavoro del comune di Milano, Carlo Magri, per discutere le eventuali implicazioni occupazionali dell'azienda e il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Ne da' notizia un comunicato della Camera del Lavoro di Milano. Il tragico incidente di questa mattina - afferma il segretario Giorgio Roilo, responsabile per la sicurezza - unitamente alle altre sei morti sul lavoro avvenute in Lombardia negli ultimi 10 giorni, dimostra ancora una volta in quali condizioni operino le figure operaie addette a mansioni pesanti e pericolose. Non spetta al sindacato accertare l'esatta dinamica dell'accaduto, ma certamente le responsabilita' non possono essere addebitate alle vittime Sciopero giornalisti

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha confermato in un comunicato le modalita' dello sciopero di venerdi' 20 dicembre. I giornalisti dei quotidiani si asterranno dal lavoro nella giornata di venerdi' 20 dicembre per impedire l'uscita dei quotidiani nella giornata di sabato 21 dicembre; i giornalisti delle agenzie di stampa, delle strutture sinergiche nazionali e locali, dei service che forniscono prodotti giornalistici a testate quotidiane si asterranno dal lavoro dalle ore 07.00 di venerdi' 20 alle ore 07.00 di sabato 21 dicembre; i giornalisti free-lance, i collaboratori ed i corrispondenti e i giornalisti degli uffici stampa degli Enti pubblici e privati si asterranno dal lavoro per l'intera giornata di venerdi' 20 dicembre; i giornalisti dell'emittenza radiotelevisiva pubblica e privata, nazionale e locale, dei giornali telematici, dei siti web, dei portali internet e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro a partire dalle ore 06.00 di venerdi' 20 alle ore 06.00 sabato 21 dicembre. Nel corso dello sciopero, nelle emittenti radiotelevisive, saranno assicurati soltanto due notiziari nell'arco della giornata, nell'orario di maggior ascolto, curati dal comitato di redazione sotto la responsabilita' del direttore di testata. Pertanto, non andra' in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, ne' andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, ne' avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sara' assicurata la presenza dei comitati di redazione in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravita' e interesse per l'utenza.

Diritto di sciopero

Il diritto di sciopero e di libera manifestazione va garantito sempre e comunque, ma "non puo' andare a ledere i diritti di altri cittadini". Lo ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, rispondendo nel question time ad un'interrogazione del deputato leghista Cesare Rizzi. Non si possono "bloccare le comunicazioni, occupare o interrompere le vie di comunicazione stradale o ferroviaria o gli aeroporti - ha spiegato Giovanardi - perche' in questo caso nulla di buono viene alla lotta sindacale dei manifestanti, visto che si vanno a danneggiare altre attivita' economiche e a produrre danni a cittadini terzi che non hanno nessuna colpa di quello che sta accadendo". Sin qui, ha ammesso il ministro, le proteste dei lavoratori della Fiat si sono svolte in modo pacifico, anche se in alcuni casi ci sono stati blocchi stradali o ferroviari: per questo il Viminale "ha disposto l'invio di cospicui contingenti di rinforzi nelle province interessate a tali forme di protesta e, considerata la delicatezza della problematica, ha impartito alle autorita' provinciali di pubblica sicurezza precise direttive volte a garantire che l'azione delle forze di polizia impiegate nei servizi di vigilanza sia improntata ad un assoluto equilibrio per garantire la sicurezza dei dimostranti e dei cittadini e per prevenire atti di illegalita' e turbative dell'ordine pubblico. Con il doveroso, quando e' necessario, successivo perseguimento di eventuali reati commessi

Fette di panettone dai lavoratori dell'indotto Fiat agli automobilisti involontariamente coinvolti dalla protesta. E' accaduto, questa mattina, sulla provinciale Beinasco-Orbassano, alle porte di Torino, dove si e' svolto un presidio dei lavoratori dell'indotto delle zone sud del capoluogo piemontese. Partiti in corteo dallo stabilimento Fapa, che nei giorni scorsi ha avviato le procedure di mobilita', i lavoratori si sono diretti sulla strada provinciale per un presidio e per "il disturbo" agli autombilisti e' stato offerto te' con una fetta di panettone. Intanto, sempre sul fronte Fiat, c'e' da registrare una iniziativa annunciata dalla Federconsumatori torinese, che ha dato la propria disponibilita' a Fim, Fiom e Uilm per assistere quei lavoratori che intendano disdettare i propri conti correnti presso le banche sostenitrici del Piano Fiat

Gr delle 13.00

Palestina

Un palaestinese di 17 anni e' stato ucciso nel sud della striscia di Gaza. Il ragazzo e' stato colpito alla testa da un proiettile sparato dai soldati di guardia all'insediamento di Gadid, a ovest di Khan Yunis. I soldati avevano sparato contro Al Namsawi, una localita' da dove poco prima era partito un colpo di mortaio contro la colonia. I proiettili sparati dai soldati hanno ferito anche un uomo di 65 anni. In un altro episodio, una bambina di 10 anni e' stata ferita gravemente dai colpi sparati dai soldati israeliani lungo il confine tra la striscia di Gaza e la Cisgiordania.

Intanto sono in corso colloqui segreti da alcuni giorni a Roma fra tre sindaci israeliani e altrettanti palestinesi, secondo quanto afferma oggi Ynet, il sito online di Yediot Ahronot, il quale sostiene che l'iniziativa e' stata presa dal sindaco Walter Veltroni e dal Centro Peres per la pace. La notizia non ha per ora conferme ufficiali. Il giornale precisa che da Israele sono giunti i sindaci di Ashdod, Zvi Zilcker (Likud), di Rishon le-Zion, Meir Nitzan (laburista) e di Raanana, Zeev Bielsky (di centro). Con loro si trovano a Roma anche i sindaci palestinesi di Nablus e Kalkilya (Cisgiordania) e di Khan Yunes (Gaza). Ynet aggiunge che i sindaci israeliani sono partiti con grande discrezione. Scopo del progetto, ritiene il giornale, e' di rilanciare il dialogo israelo-palestinese dal basso, mediante iniziative concrete di carattere municipale.

E dagli USA George W. Bush ha deciso di posporre a dopo le elezioni anticipate in Israele, previste per il 28 gennaio prossimo, la presentazione del proprio piano di pace sul Medio Oriente; o "visione", per usare la stessa parola da lui pronunciate il 24 giugno scorso. Di tale intenzione Bush ha gia' dato comunicazione alle autorita' ebraiche. L'ha riferito oggi la radio statale israeliana, secondo cui all'origine vi sarebbero profonde divergenze tra Stati Uniti e Unione Europea. Fra due giorni Bush avrebbe dovuto esporre il piano mediorientale Usa agli altri componenti del Quartetto di Madrid, cioe' ai rappresentanti della Russia, della Ue medesima e dell'Onu, per poi discuterne collettivamente. L'annuncio pubblico e ufficiale del rinvio nel presentare la "visione" fara' per l'appunto seguito alla riunione del Quartetto. Ariel Sharon ha accolto con soddisfazione la decisione di George W. Bush di rinviare la presentazione della propria "visione" del Medio Oriente.

La Giordania ha chiesto agli Usa di adottare senza indugi una tabella di marcia per la fine dell'occupazione israeliana, la ripresa dei negoziati di pace e la dichiarazione di uno Stato palestinese entro il 2005. La tabella di marcia e' pronta e deve essere annunciata prima possibile, ha detto oggi il ministro degli esteri Marwan Muasher. Washington non deve farsi convincere da Israele a ritardare l'adozione della tabella di marcia con il pretesto delle elezioni nello Stato ebraico, previste per il 28 gennaio prossimo, ha aggiunto Muasher. Il piano doveva essere ufficialmente approvato dal cosiddetto 'Quartetto' per il Medio Oriente Usa, Russia, Onu e Ue nel corso di una riunione presieduta dal segretario di Stato Usa Colin Powell venerdi' prossimo.

Sembra profilarsi un rifiuto da parte delle autorità israeliane nel concedere al presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Jasser Arafat, un salvacondotto per partecipare alle celebrazioni del Natale nella Basilica della natività a Betlemme, in Cisgiordania. In una dichiarazione del ministero degli esteri di Tel Aviv si sostiene che ”Arafat non è un credente cattolico e pretende di partecipare ad una messa di Natale, che è una espressione di pace e fratellanza, e per questo appare particolarmente cinico, visto il suo costante appoggio al terrorismo”. Betlemme è stata rioccupata il 22 novembre dai carri armati dell’esercito israeliano, mentre il presidente dell’Anp e segregato nel suo quartier generale di Ramallah. Si sono avute, intanto, statistiche aggiornate sul numero di vittime che il conflitto israeliano-palestinese ha causato fino ad oggi dal mese di settembre del 2000. I caduti palestinesi sono 1724, mentre quelli israeliani sono 670.

Iraq

I membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu hanno ricevuto, martedi' sera, a New York, una versione ridotta della dichiarazione sulle armi di distruzione di massa trasmessa dal regime iracheno alle Nazioni Unite il 7 dicembre, in esecuzione della risoluzione 1441. I dieci membri non permanenti sono stati trattati in modo diverso dai Grandi, i cinque membri permanenti, con diritto di veto, che hanno subito avuto diritto all'integralita' della documentazione. La dichiarazione ridotta e' lunga poco più di 3.000 pagine contro le quasi 12 mila dell'originale. La sintesi che riguarda il nucleare e' giunta da Vienna in dischetti. Ulteriore documentazione sara' data ai membri non permanenti la prossima settimana. Molti Paesi hanno gia' disposto l'invio del materiale nelle rispettive capitali: fra i passaggi epurati vi sono quelli relativi alla fabbricazione di armi di sterminio e gli elenchi degli Stati e delle aziende che hanno fornito all'Iraq materiale utilizzabili a fini sia civili che militari.

I vertici militari australiani hanno gia' avuto ordine di prepararsi ad una guerra contro l'Iraq in marzo. Lo riferisce oggi il quotidiano Daily Telegraph di Sydney, citando fonti militari, secondo cui i comandanti australiani hanno ricevuto sollecitazioni in tal senso dalle controparti statunitensi, nell'attesa che il presidente George W. Bush dia l'ordine di avviare i preparativi finali il mese prossimo in vista di un attacco in marzo. Come e' gia' avvenuto con la campagna guidata dagli Usa in Afganistan - riferisce il giornale - la partecipazione australiana fara' perno sulle truppe di elite degli Special Air Services (Sas), mentre saranno le truppe Usa e britanniche alla testa dei maggiori attacchi aerei e terrestri.

Intanto Mosca ha espresso "rincrescimento" per la decisione degli Usa di iniziare il dislocamento dello Scudo Spaziale. In una nota il ministero degli esteri afferma che "l'abbandono dei principi dell'accordo del 1972" (Abm) porterà all'indebolimento della stabilità strategica e a una corsa al riarmo. La risposta del Cremlino arriva poche ore dopo l'annuncio del presidente degli Stati Uniti George W. Bush. In una dichiarazione scritta diramata dalla Casa Bianca, Bush promette di fare tutto quanto è in suo potere per proteggere gli americani dai "danni catastrofici" delle armi di sterminio. Secondo fonti del Pentagono, il piano prevede in una prima fase l'installazione a terra, entro il 2004, di dieci missili intercettori nella base di Fort Greeley, in Alaska. Altri dieci intercettori dovranno essere pronti nel 2005 o 2006 al massimo.

Intanto secondo l'Alto Commissario Onu per i diritti umani Sergio Vieira de Mello la guerra contro il terrorismo ha avuto effetti negativi sul rispetto dei diritti umani in molte parti del mondo». i L'Alto Commissario, che ha da poco sostituito Mary Robinson alla guida dell'Agenzia Onu per i diritti umani, ha dichiarato che la guerra al terrorismo di Bush ha aggravato pregiudizi già esistenti.

Alla vigilia del discorso di Bush sull'Iraq, l'Amministrazione sta ancora dibattendo quanto dovra' essere forte la denuncia del Presidente. Se verranno denunciate cioe' violazione sostanziali della risoluzione 1441, le due parole che potrebbero costituire il primo passo politico e diplomatico verso la guerra. Fonti dell'Amministrazione citate dal New York Times spiegano che il Presidente non arrivera' a questo, limitandosi a parlare di elementi gravi. Comunque il Consiglio di sicurezza americano si riunira' questa mattina (ora di Washington) proprio per modulare il tono del Presidente.

Il 60 per cento degli americani e' favorevole all'uso dell'arma nucleare contro l'Iraq in risposta a un eventuale attacco con armi biologiche o chimiche da parte delle forze di Saddam Hussein. Lo dimostra un sondaggio commissionato dal Washington Post e dalla rete televisiva Abc dopo la pubblicazione della nuova dottrina militare americana in cui si rendeva esplicita questa possibilita'. Un sondaggio, quello condotto fra il 12 e il 15 di questo mese, da cui emerge inoltre che quasi il 90 per cento degli americani considera oramai inevitabile la guerra contro l'Iraq.

ARGENTINA

Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato il denominato 'Aguante Cultural' per domani, 19 dicembre a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia. Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Barrios de Pie e il Polo Operaio sono partiti ieri notte da diverse parti del paese per andare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande marcia, cominciata in diverse parti del paese già da lunedi, si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo. Le attività di domani prevedono un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo. Intanto le assemblee della zona nord della capitale stanno organizzando sempre per domani, un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio il 19 dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Quindi la fase più calda delle manifestazioni per la ricorrenza della protesta del 20 dicembre 2001 durante la quale vennero ammazzate decine di manifestanti, saranno giovedi e soprattutto venerdi, giornata dove si svolgeranno iniziative in tutto il mondo in appoggio al popolo argentino. Ricordiamo che la miriade di organizzazioni argentine si stanno mobilitando per tre obiettivi comuni: le dimissioni dell'attuale presidente Duhalde, contro lo sfruttamento delle risorse del paese da parte di capitali stranieri, e per un governo dei lavoratori e del popolo. Vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative argentine, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

Guatemala

L'ex leader golpista Efraín Ríos Montt concorrerà alle prossime presidenziali del Guatemala fissate per il novembre 2003 per il Fronte repubblicano guatemalteco (Frg), al governo. La conferma ufficiale della sua candidatura è arrivata ieri dai vertici stessi del Frg, i quali hanno espresso parole di grande apprezzamento nei suoi confronti. La candidatura dell'ex dittatore è stata salutata con estrema soddisfazione anche dall'attuale presidente guatemalteco Alfonso Portillo è la legge che sembra rappresentare il maggior ostacolo alle possibilità di Ríos Montt di ripresentarsi in gara per la poltrona presidenziale. La Costituzione del Paese centroamericano, infatti, all'articolo 186 - introdotto proprio dopo la destituzione di Ríos Montt - prevede che gli ex-leader golpisti non possano concorrere alla massima carica dello Stato. Già in passato il Frg aveva cercato di far passare modifiche costituzionali che abrogassero tale norma. Ad opporsi finora era stata gran parte della società civile e le numerose associazioni umanitarie presenti nel Paese. La ragione di tanto ostracismo, che si ritrova anche a livello internazionale, sta tutta nel passato dell'ex leader politico che negli anni scorsi è stato più volte constretto a rispondere dell'accusa di genocidio. Ríos Montt prese il potere con un colpo di Stato appoggiato dai vertici dell'esercito guatemalteco nel 1982. La sua fu una delle più sanguinose dittature della storia del Guatemala. Migliaia di contadini maya furono uccisi dall'esercito e dai gruppi paramilitari, nel tentativo di sconfiggere la guerriglia. La dottrina dei vertici delle forze armate guatemalteche di quegli anni era sintetizzata da alcune espressioni che negli anni successivi sono diventate tristemente famose. La politica del 'genocidio' viene ben sintetizzata dalle affermazioni dei militari secondo i quali per risolvere la situazione nel Paese bisognava "togliere l'acqua al pesce". Il pesce era la guerriglia e l'acqua la popolazione. Lo stesso esercito ha successivamente ammesso di aver distrutto in "combattimento" 440 villaggi nella zona dell'altipiano. Associazioni per il rispetto dei diritti umani locali e internazionali hanno ripetuto per anni che non si trattava di combattimenti quanto di repressione.

Germania

La Corte costituzionale tedesca ha accolto il ricorso dell'opposizione che contestava la costituzionalita' delle procedure con cui il Bundesrat nel mese di marzo scorso ha approvato la legge sull'immigrazione.Approvata dal Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco, la legge sull'immigrazione era poi passata alla camera alta su base regionale, il Bundesrat. In quella sede si era verificato che il Brandenburgo - Land retto da una grande coalizione di socialdemocratici e cristianodemocratici - aveva espresso un voto diviso sul provvedimento: favorevole quello del primo ministro, Manfred Stolpe, esponente Spd, contrario quello del suo ministro dell'Interno, esponente della Cdu. Il presidente di turno del Bundesrat, borgomastro di Berlino Klaus Wowereit, aveva accolto il voto come positivo e non come un voto di astensione, scatenando una reazione immediata e molto vivace dell'opposizione, che aveva gridato allo scandalo ed aveva preannunciato il ricorso presso l'Alta Corte.

Spagna

Un militante dell'organizzazione separatista Eta è stato arrestato a San Sebastian, nel nord dei paesi baschi. Jesus Maria Etxebarria Garaikoetxea è sospettato di aver ucciso una guardia civile e di averne ferita una seconda ieri in una sparatoria vicino a Madrid, quando la polizia ha fermato un'auto imbottita di esplosivi apparentemente pronta per un attentato. Ha dato notizia dell'arresto il ministro degli interni spagnolo Angel Acebes. Il ministro non ha voluto dare dettagli sull'operazione, limitandosi a indicare che il ricercato è stato bloccato in una stazione di autobus.

Poliziotto di quartiere

Sono entrati in azione a Napoli alle 8 in 14 zone della citta' i carabinieri di quartiere. Ai militari e' toccato il compito di sperimentare l'attuazione del provvedimento anticriminalita' voluto dal ministero dell'Interno. Molto probabilmente a gennaio tocchera' invece alla polizia.Il bobby napoletano porta, sulla divisa di militare, una grande striscia rossa dal petto al torace con la scritta Carabiniere. Pistola nella fondina e manganello tra le mani. ma anche un computer palmare che gli consente di inviare e ricevere sms e collegarsi in tempo reale alla centrale operativa oltre a un biglietto sul quale, in caso di richiesta, c'e' il numero di telefono della stazione. Dopo aver frequentato un apposito corso di comunicazione, i carabinieri di quartiere hanno iniziato il loro lavoro cominciando a parlare con negozianti e residenti In alcune zone sono presenti da soli, in altre, quelle piu' popolate, girano in coppia.

Incidente sul lavoro

Un grave infortunio sul lavoro si è verificato questa mattina a Milano, dove due operai sono rimasti schiacciati da una pressa mentre lavoravano al Consorzio dei rifiuti in via Rubattino al n.9. Secondo le prime informazioni, uno dei due operai è sicuramente morto mentre il corpo del secondo non è ancora stato recuperato. I vigili del fuoco, che stanno cercando di alzare la pressa che li ha travolti, disperano di poterlo trovare ancora vivo. L'incidente è avvenuto poco dopo le 10: in base alle prime testimonianze fornite dall'Amsa, i due operai stavano compiendo una manutenzione sul nastro trasportatore quando questo si è improvvisamente avviato, per cause ancora da accertare, portando i due operai sotto il raggio d'azione della pressa.

Sciopero giornalisti

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha confermato in un comunicato le modalita' dello sciopero di venerdi' 20 dicembre. I giornalisti dei quotidiani si asterranno dal lavoro nella giornata di venerdi' 20 dicembre per impedire l'uscita dei quotidiani nella giornata di sabato 21 dicembre; i giornalisti delle agenzie di stampa, delle strutture sinergiche nazionali e locali, dei service che forniscono prodotti giornalistici a testate quotidiane si asterranno dal lavoro dalle ore 07.00 di venerdi' 20 alle ore 07.00 di sabato 21 dicembre; i giornalisti free-lance, i collaboratori ed i corrispondenti e i giornalisti degli uffici stampa degli Enti pubblici e privati si asterranno dal lavoro per l'intera giornata di venerdi' 20 dicembre; i giornalisti dell'emittenza radiotelevisiva pubblica e privata, nazionale e locale, dei giornali telematici, dei siti web, dei portali internet e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro a partire dalle ore 06.00 di venerdi' 20 alle ore 06.00 sabato 21 dicembre. Nel corso dello sciopero, nelle emittenti radiotelevisive, saranno assicurati soltanto due notiziari nell'arco della giornata, nell'orario di maggior ascolto, curati dal comitato di redazione sotto la responsabilita' del direttore di testata. Pertanto, non andra' in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, ne' andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, ne' avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sara' assicurata la presenza dei comitati di redazione in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravita' e interesse per l'utenza.

G.R. flash 9.30

Venezuela

Mentre in tutto il Venezuela cominciava il diciassettesimo giorno consecutivo dello sciopero generale che ha paralizzato il vitale settore prtrolifero, e mentre nel centro di Caracas si concludeva senza incidenti di rilievo l'ennesima, grande manifestazione contro Hugo Chavez in concidenza con il 172mo anniversario della morte del 'Libertador' Simon Bolivar, agenti di polizia armati fino ai denti irrompevano in massa negli uffici della capitale di Henrique Salas Romer, ex candidato presidenziale e leader del partito di opposizione 'Proyecto Venezuela', che molti indicano da tempo come il piu' probabile e accreditato avversario di Chavez in eventuali future elezioni, qualora il discusso tenente golpista si rassegnasse ad accettare il voto anticipato preteso dalla piazza. I poliziotti hanno passato al setaccio i locali di Salas Romer, mentre all'esterno si radunava una vasta folla di dimostranti i quali protestavano sonoramente contro la perquisizione notturna.

Migliaia di persone si sono ritrovate in piazza a Caracas per manifestare contro il governo di Hugo Chavez nell'anniversario della morte di Simon Bolivar, l'eroe dell'indipendenza cui il presidente venezuelano dice di ispirarsi. Un comitato di leader dell'opposizione, circondato da uomini della Guardia Nazionale, ha deposto una corona di fiori davanti alla tomba di Bolivar. Julio Borges, del partito dell'opposizione 'Primero Justicia' ha sottolineato che le forze politiche hanno accettato "per senso di responsabilita'" di non portare la marcia dei manifestanti fino al Panteon dove si trova concentrato un gruppo di sostenitori di Chavez che questa mattina lo ha accompagnato nel giro di manifestazioni ufficiali per l'anniversario.

IRAQ

Fra proteste e musi lunghi, i membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu hanno ricevuto, martedi' sera, a New York, una versione ridotta della dichiarazione sulle armi di distruzione di massa trasmessa dal regime iracheno alle Nazioni Unite il 7 dicembre, in esecuzione della risoluzione 1441. Proteste e musi lunghi nascono dal fatto che i dieci membri non permanenti sono stati trattati in modo diverso dai Grandi, i cinque membri permanenti, con diritto di veto, che hanno subito avuto diritto all'integralita' della documentazione. La dichiarazione ridotta e' lunga tra poco meno di 3.000 pagine e circa 3.500 -le fonti discordao su questo punto-, contro le quasi 12 mila dell'originale. La sintesi che riguarda il nucleare e' giunta da Vienna in dischetti. Ulteriore documentazione sara' data ai membri non permanenti la prossima settimana. Molti Paesi hanno gia' disposto l'invio del materiale nelle rispettive capitali: fra i passaggi epurati vi sono quelli relativi alla fabbricazione di armi di sterminio e gli elenchi degli Stati e delle aziende che hanno fornito all'Iraq materiale utilizzabili a fini sia civili che militari. Domani, giovedi', Hans Blix, capo degli ispettori dell'Onu, dara' una valutazione di massima della dichiarazione al Consiglio di Sicurezza, rinviandone l'analisi piu' accurata a meta' gennaio.

I vertici militari australiani hanno gia' avuto ordine di prepararsi ad una guerra contro l'Iraq in marzo. Lo riferisce oggi il quotidiano Daily Telegraph di Sydney, citando fonti militari, secondo cui i comandanti australiani hanno ricevuto sollecitazioni in tal senso dalle controparti statunitensi, nell'attesa che il presidente George W. Bush dia l'ordine di avviare i preparativi finali il mese prossimo in vista di un attacco in marzo. Come e' gia' avvenuto con la campagna guidata dagli Usa in Afganistan - riferisce il giornale - la partecipazione australiana fara' perno sulle truppe di elite degli Special Air Services (Sas), mentre saranno le truppe Usa e britanniche alla testa dei maggiori attacchi aerei e terrestri. L'Australia manderebbe inoltre sul fronte tre navi da guerra, uno stormo di cacciabombardieri F/A-18 Hornet, aerei da ricognizione Orion e un aereo cisterna Boeing 707. Il primo ministro Jonh Howard ha ammesso oggi che le forze di difesa stanno mettendo a punto piani di contingenza per una partecipazione ad una possibile guerra contro l'Iraq, ma ha ribadito che il governo non ha finora impegnato l'Australia ad alcuna partecipazione militare, nella speranza che la questione del disarmo di Baghdad venga risolta attreverso l'Onu.

Intanto Mosca ha espresso oggi "rincrescimento" per la decisione degli Usa di iniziare il dislocamento dello Scudo Spaziale. In una nota il ministero degli esteri afferma che "l'abbandono dei principi dell'accordo del 1972" (Abm) porterà all'indebolimento della stabilità strategica e a una corsa al riarmo. La risposta del Cremlino arriva poche ore dopo l'annuncio del presidente degli Stati Uniti George W. Bush. In una dichiarazione scritta diramata dalla Casa Bianca, Bush promette di fare tutto quanto è in suo potere per proteggere gli americane dai "danni catastrofici" delle armi di sterminio. Secondo fonti del Pentagono, il piano prevede in una prima fase l'installazione a terra, entro il 2004, di dieci missili intercettori nella base di Fort Greeley, in Alaska. Altri dieci intercettori dovranno essere pronti nel 2005 o 2006 al massimo.

La guerra contro il terrorismo ha avuto effetti negativi sul rispetto dei diritti umani in molte parti del mondo». L'ha dichiarato il 17 dicembre ad Helsinki l'Alto Commissario Onu per i diritti umani Sergio Vieira de Mello. L'Alto Commissario, che ha da poco sostituito Mary Robinson alla guida dell'Agenzia Onu per i diritti umani, ha dichiarato che la guerra al terrorismo di Bush ha aggravato pregiudizi già esistenti.

Palestina

Un palaestinese di 17 anni e' stato ucciso nel sud della striscia di Gaza. Il ragazzo e' stato colpito alla testa da un proiettile sparato dai soldati di guardia all'insediamento di Gadid, a ovest di Khan Yunis. I soldati avevano sparato contro Al Namsawi, una localita' da dove poco prima era partito un colpo di mortaio contro la colonia. I proiettili sparati dai soldati hanno ferito anche un uomo di 65 anni. In un altro episodio, una bambina di 10 anni e' stata ferita gravemente dai colpi sparati dai soldati israeliani lungo il confine tra la striscia di Gaza e la Cisgiordania.

Inatanto sono in corso colloqui segreti da alcuni giorni a Roma fra tre sindaci israeliani e altrettanti palestinesi, secondo quanto afferma oggi Ynet, il sito online di Yediot Ahronot, il quale sostiene che l'iniziativa e' stata presa dal sindaco Walter Veltroni e dal Centro Peres per la pace. La notizia non ha per ora conferme ufficiali. Il giornale precisa che da Israele sono giunti i sindaci di Ashdod, Zvi Zilcker (Likud), di Rishon le-Zion, Meir Nitzan (laburista) e di Raanana, Zeev Bielsky (di centro). Con loro si trovano a Roma anche i sindaci palestinesi di Nablus e Kalkilya (Cisgiordania) e di Khan Yunes (Gaza). Ynet aggiunge che i sindaci israeliani sono partiti con grande discrezione, lasciando i loro collaboratori nella incertezza circa le ragioni precise dell'improvviso viaggio in Italia. Scopo del progetto, ritiene il giornale, e' di rilanciare il dialogo israelo-palestinese dal basso, mediante iniziative concrete di carattere municipale.

E dagli USA George W. Bush ha deciso di posporre a dopo le elezioni anticipate in Israele, previste per il 28 gennaio prossimo, la presentazione del proprio piano di pace sul Medio Oriente; o "visione", per usare la stessa parola da lui pronunciate il 24 giugno scorso. Di tale intenzione Bush ha gia' dato comunicazione alle autorita' ebraiche. L'ha riferito oggi la radio statale israeliana, secondo cui all'origine vi sarebbero profonde divergenze tra Stati Uniti e Unione Europea. Fra due giorni Bush avrebbe dovuto esporre il piano mediorientale Usa agli altri componenti del Quartetto di Madrid, cioe' ai rappresentanti della Russia, della Ue medesima e dell'Onu, per poi discuterne collettivamente. L'annuncio pubblico e ufficiale del rinvio nel presentare la "visione" fara' per l'appunto seguito alla riunione del Quartetto.

Immigrazione

Decine di milioni le persone che circolano nel mondo in cerca di un destino migliore. Oltre 175 milioni di migranti hanno abbandonato il proprio Paese d'origine per lavorare in altre nazioni. Ben 16 milioni, invece, sono fuggiti da situazioni di pericolo e personale persecuzione, trasformandosi in profughi. Altri 900mila hanno chiesto asilo in un Paese straniero. In questo scenario si celebra oggi la terza Giornata Internazionale dei Migranti, appuntamento delle Nazioni Unite per sensibilizzare societ? governi su questi argomenti. "Gli immigrati ed i rifugiati non dovrebbero -e non devono ? essere considerati un peso", ha affermato il segretario generale dell?Onu Kofi Annan in un comunicato. "Chi rischia la propria vita e quella dei propri familiari spesso ha il maggior desiderio di crearsi un futuro migliore ed ?isposto ad adoperarsi a tal fine. Qualora sia loro concessa una possibilit?i farsi valere in condizioni di parit?la maggioranza dei migranti diverr?na risorsa per la societ? Annan ha espresso preoccupazione per le condizioni in cui sono costretti a vivere i migranti ? specie donne e bambini - che cercano lavoro o rifugio in Paesi dove non sono garantiti loro i diritti fondamentali alla salute e all?istruzione. Ha biasimato la tendenza a non far ricongiungere i familiari dei migranti ai loro cari nei nuovi paesi di adozione. Soprattutto ha sottolineato che gli abusi e le violazioni dei diritti dimostrano che esiste una discriminazione rivolta contro queste persone, discriminazione che alle volte si esplicita in leggi nazionali e in atti razzisti e xenofobi. Dal Palazzo di vetro il Segretario generale ha ricordato che esiste una ?Convenzione Internazionale sulla protezione dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie? che ancora non pu??trare in vigore poich?anca l?ultima ratifica delle venti approvazioni necessarie per rendere effettivo questo trattato internazionale. "Faccio appello agli Stati membri che non hanno ancora ratificato o aderito alla Convenzione perch?o facciano al pi??esto" ha concluso Annan.

Pechino, 11:10 Cina, affonda traghetto: undici morti e ventinove dispersi Un traghetto che trasportava insegnanti e contadini attraverso lo Yangzi - il Fiume Azzurro - nell'area di Chongqing, in Cina, si è rovesciato dopo essere entrato in collisione con un'imbarcazione cargo, provocando la morte di undici delle persone a bordo e il ferimento di altre 29. Lo riferisce oggi l'agenzia di stampa China news service

ITALIA

Ci si avvia verso un declino inesorabile della scuola pubblica". A lanciare l’allarme è la Cgil che ha presentato un dossier sui tagli della finanziaria nel settore dell’istruzione. Secondo i sindacati nel triennio 2002-2004 sono in arrivo riduzioni per almeno un miliardi di euro con conseguenze pesantissime: salteranno complessivamente 100 mila posti di lavoro. Non solo. Per il 2003 la spesa per l’istruzione scenderà ai minimi storici: spariscono 300 milioni di euro, pari a 600 miliardi di vecchie lire. Spariscono anche i fondi, circa 35 milioni di euro, per l’aggiornamento dei docenti. Note dolenti arrivano sui fondi per l’edilizia scolastica: per il 2002 e per il 2003 sono stati stanziati soltanto 10 milioni di euro. Una cifra –nota la Cgil- assolutamente irrisoria.

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gror181202 (last edited 2008-06-26 09:48:07 by anonymous)