gr delle 10

george bush e silvio berlusconi non guideranno le rispettive delegazioni al vertice sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre. a guidare la delegazione americana sarà il segretario di Stato Colin Powell, Bush resta in america impegnato per i preparativi di una nuova guerra. piu' futili sembrano le motivazioni del presidente berlusconi impegnato ad intervenire al meeting di comunione e liberazione che si tiene a rimini e per il matrimonio tra l'ex segretario del Ppe, Alejandro Agag, e la figlia del premier spagnolo Aznar (al quale Berlusconi parteciperà in veste di testimone dello sposo). la delegazione italiana orfana del premier verrà guidata dal ministro all'ambiente matteoli.

Ancora una spettacolare azione di protesa di Greenpeace. Tre attivisti australiani dell'organizzazione eco-pacifista hanno scalato il pennone, di 80 metri, che sovrasta il Parlamento di Canberra per protestare contro il rifiuto del governo australiano di ratificare il protocollo di Kyoto. Al termine della scalata, durata tre ore, della massiccia struttura i tre ecologisti hanno issato uno striscione con la scritta Ratificate Kyoto subito. La singolare protesta di Canberra arriva a pochi giorni dall'avvio a Johannesburg del summit per lo sviluppo sostenibile dove la questione del protocollo di Kyoto sara' fra i temi centrali. L'Australia e' considerata uno dei maggiori inquinatori del pianeta e supera per la produzione pro capite dei gas serra del 35 per cento gli Stati Uniti, il maggiore inquinatore. Si trova invece dietro solo agli americani per il consumo pro capite di acqua e produzione di rifiuti. E' invece prima fra le altre nazioni ricche per quanto riguarda i territori disboscati. L'Australia ha firmato quattro anni fa il protocollo di Kyoto, ma ora si rifiuta di ratificarlo anche se negli scorsi negoziati e' riuscita ad negoziare un aumento delle emissioni. Il primo ministro John Howards ha annunciato che si unira' alla posizione di Stati Uniti e Canada rifiutandosi di procedere con le riduzioni dei gas serra previste da Kyoto fino a quando anche le nazioni povere saranno sottoposte ad un regime di controllo. (

è cominciato ieri e continua oggi il ritiro dell'esercito israeliano dalla città di betlemme. il ritiro fa parte dal piano "gaza prima" firmato a Tel Aviv lo scorso sabato dal ministro della difesa israeliano Benjamin Ben-Eliezer e dal ministro degli interni palestinese Abdel Razeq Yihiye. il piano prevede che israele ritiri il proprio esercito dalla striscia di Gaza mentre le autorità palestinesi dovranno "usare la mano pesante con i prorpri militanti". Le Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah) hanno annunciato oggi di opporsi all'intesa israelo-palestinese sul ritiro israeliano da Betlemme e dalle zone autonome di Gaza in cambio di una maggiore attivita' di prevenzione di attentati da parte dei servizi di sicurezza dell'Anp. Ieri anche Hamas e la Jihad islamica avevano reso noto di non sentirsi vincolate da quella intesa, maturata in un incontro fra il ministro israeliano della Difesa Benyamin Ben Eliezer e il ministro palestinese degli Interni Abdel Razek Yihia. i militari israeliani continuano tuttavia a circondare betlemme, non consentendo l'uscita di nessun palestinese. ad essere consentita invece è stata l'entrata a betlemme di Haj Ismail, comandante delle forze di sicurezza palestinesi. A Dura (Hebron) e' in corso una perlustrazione dell'esercito israeliano. Decine di abitanti sono stati radunati nel centro della cittadina per essere interrogati. Proseguono intanto le operazioni militari israeliane nel campo profughi di Tulkarem e nel villaggio di Yamun (Jenin). Nella striscia di Gaza, un duro scontro a fuoco e' ancora in corso presso le colonie di Gadid e Neve' Dekalim. Con una massiccia mobilitazione di mezzi, l'esercito israeliano e' entrato questa mattina nel campo profughi palestinese di Tulkarm nel nord della Cisgiordania. I soldati hanno avviato rastrellamenti casa per casa a caccia di sospetti terroristi: questo ha innescato conflitti a fuoco nei quali, secondo quanto riporta il sito on line di Haaretz, sono rimasti uccisi due palestinese ed uno e' stato ferito. L'operazione israeliana e' scattata all'indomani del ritiro da Betlemme nell'ambito dell'applicazione del piano del ministro della Difesa Benjamin Ben-Eliezer che prevede ritiri a tappe delle forze israeliane con la condizione che le forze di sicurezza palestinesi siano in grado di mantenere la pace e l'ordine. Fonti dell'esercito israeliano hanno detto alla Radio Israele che l'azione nel campo di Tulkarm e' giustificata dalla presenza di quelle che vengono definite le infrastrutture terroristiche. sempre Haaretz riferisce di alcuni colpi di mortaio che palestinesi avrebbero sparato verso il villaggio ebraico Gush Katif, villaggio situato dentro la striscia di Gaza, non risulta nessun ferito tra i coloni.

colombia

È stato arrestato il presunto 'cervello' del fallito attentato contro il neo presidente della Colombia, Alvaro Uribe Velez, avvenuto il 14 aprile scorso nella città di Barranquilla (oltre 900 chilometri a nord di Bogotà). In aprile un 'autobus-bomba' esplose proprio al passaggio del convoglio di auto che scortava l'allora candidato alle presidenziali Uribe. Stando a quanto reso noto dalla polizia, ‘El Profe’ - fermato nei giorni scorsi a Cartagena - sarebbe il vicecomandante del fronte 37 delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). L'uomo è ritenuto responsabile di numerosi attentati dinamitardi che hanno colpito il porto colombiano di Cartagena ma sarebbe anche una figura di primo piano nell'organizzazione delle azioni delle Farc nell'intera zona nord del Paese.

"italia"

Trenta migranti sono sbarcati in nottata sul litorale di Torretta-Granitola, in territorio di Campobello di Mazara (Trapani). A dare l' allarme e' stato il guardiano di un porticciolo che ha visto allontanarsi un' imbarcazione. Immediato l' intervento degli uomini della capitaneria e della polizia che hanno setacciato il litorale mentre, dal mare, due motovedette della guardia costiera di Mazara del Vallo hanno cercato di intercettare gli scafisti. Una trentina di migranti, tra marocchini a tunisini, sono stati fermati mentre tentavano di raggiungere la strada statale per Mazara. saranno trasferiti nel centro di prima accoglienza di Trapani.

GR ore 13

sommario

Esteri

Palestina operazione Gaza First, ancora sangue e morti in palestina. Ucciso anche un ragazzo di 15 anni

Johannesburg tra una settimana il vertice ONU. Mentre i maggiori paesi industrializzati snobbano l'appuntamento, si mobilitano le associazioni ambientaliste. La protesta di greenpeace australia

Ambiente: mentre l'europa conta i suoi danni, piogge e incendi devastano l'asia. Migliaia di persone rischiano la morte

ARGENTINA ENTRO POCHI GIORNI FMI SI PRONUNCERÀ SU AIUTI FINANZIARI A GOVERNO DUHALDE, ma la crisi economica è destinata a durare nonostante le pronesse

VENEZUELA chavez attacca i magistrati che si sono rifiutati di inquisire gli ufficiali responsabili del tentato golpe.

SPAGNA la commissione del congresso dei deputati approva la illegalizzazione di batasuna, la parola ora al tribunale superiore

Italia

Lo sgombero del CSOA Coppola Rossa: mobilitazioni e proteste in tutta la puglia.

Perquisizioni ai giornalisti nell'ambito delle inchieste del g8. Un intrevento di Paolo Serventi longhi

Migranti, ancora sbarchi e morte, mentre la magistratura indaga le navi che prestano soccorso in mare

E' legge la proroga degli sfratti fino al 2003, ma la situazione è sempre grave per chi non rientra nei liniti della normativa

ESTERI

PALESTINA

è cominciato ieri e continua oggi il ritiro dell'esercito israeliano dalla città di betlemme. il ritiro fa parte dal piano "gaza first" firmato a Tel Aviv lo scorso sabato dal ministro della difesa israeliano Benjamin Ben-Eliezer e dal ministro degli interni palestinese Abdel Razeq Yihiye. il piano prevede che israele ritiri il proprio esercito dalla striscia di Gaza mentre le autorità palestinesi dovranno "usare la mano pesante con i prorpri militanti". Le Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah) hanno annunciato oggi di opporsi all'intesa israelo-palestinese sul ritiro israeliano da Betlemme e dalle zone autonome di Gaza in cambio di una maggiore attivita' di prevenzione di attentati da parte dei servizi di sicurezza dell'Anp. Ieri anche Hamas e la Jihad islamica avevano reso noto di non sentirsi vincolate da quella intesa. I militari israeliani continuano tuttavia a circondare betlemme, non consentendo l'uscita di nessun palestinese. Ad essere consentita invece è stata l'entrata a betlemme di Haj Ismail, comandante delle forze di sicurezza palestinesi. Ma se l'esercito israeliano fa mostra di ritirarsi da Betlemme, continua la repressione nel resto dei territori palestinesi occupati. A Dura (Hebron) e' in corso una perlustrazione dell'esercito israeliano. Decine di abitanti sono stati radunati nel centro della cittadina per essere interrogati. Proseguono intanto le operazioni militari israeliane nel campo profughi di Tulkarem e nel villaggio di Yamun (Jenin). Nella striscia di Gaza, un duro scontro a fuoco e' ancora in corso presso le colonie di Gadid e Neve' Dekalim. Con una massiccia mobilitazione di mezzi, l'esercito israeliano e' entrato questa mattina nel campo profughi palestinese di Tulkarm nel nord della Cisgiordania. I soldati hanno avviato rastrellamenti casa per casa a caccia di sospetti terroristi: questo ha innescato conflitti a fuoco nei quali, secondo quanto riporta il sito on line di Haaretz, sono rimasti uccisi due palestinese ed uno e' stato ferito. L'operazione israeliana e' scattata all'indomani del ritiro da Betlemme nell'ambito dell'applicazione del piano del ministro della Difesa Benjamin Ben-Eliezer che prevede ritiri a tappe delle forze israeliane con la condizione che le forze di sicurezza palestinesi siano in grado di mantenere la pace e l'ordine. Fonti dell'esercito israeliano hanno detto alla Radio Israele che l'azione nel campo di Tulkarm e' giustificata dalla presenza di quelle che vengono definite le infrastrutture terroristiche. Sempre Haaretz riferisce di alcuni colpi di mortaio che palestinesi avrebbero sparato verso il villaggio ebraico Gush Katif, villaggio situato dentro la striscia di Gaza, non risulta nessun ferito tra i coloni.

ucciso un quindicenne palestinese nella striscia di Gaza. è avvenuto questa mattina a Khan Yunes, piccolo villaggio situato a sud di Gaza. un proiettile partito da un fucile dell'esercito israeliano ha colpito il ragazzo sulla testa. l'esecito era a ridosso della colonia di Morag, non è chiara la motivazione di questo ennessimo omicidio ai danni di un giovane palestinese. solo di ieri è la notizia di un tredicenne ucciso in maniera analoga.

Johannesburg george bush e silvio berlusconi non guideranno le rispettive delegazioni al vertice sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre. a guidare la delegazione americana sarà il segretario di Stato Colin Powell, Bush resta in america impegnato per i preparativi di una nuova guerra. piu' futili sembrano le motivazioni del presidente berlusconi impegnato ad intervenire al meeting di comunione e liberazione che si tiene a rimini e per il matrimonio tra l'ex segretario del Ppe, Alejandro Agag, e la figlia del premier spagnolo Aznar (al quale Berlusconi parteciperà in veste di testimone dello sposo). la delegazione italiana orfana del premier verrà guidata dal ministro all'ambiente matteoli. Ma se i governi latitano, le organizzazioni ambientaliste comincianio a farsi sentire. Oggi, tre attivisti australiani dell'organizzazione eco-pacifista hanno scalato il pennone, di 80 metri, che sovrasta il Parlamento di Canberra per protestare contro il rifiuto del governo australiano di ratificare il protocollo di Kyoto. Al termine della scalata, durata tre ore, della massiccia struttura i tre ecologisti hanno issato uno striscione con la scritta Ratificate Kyoto subito. La singolare protesta di Canberra arriva a pochi giorni dall'avvio a Johannesburg del summit per lo sviluppo sostenibile dove la questione del protocollo di Kyoto sara' fra i temi centrali. L'Australia e' considerata uno dei maggiori inquinatori del pianeta e supera per la produzione pro capite dei gas serra del 35 per cento gli Stati Uniti, il maggiore inquinatore. Si trova invece dietro solo agli americani per il consumo pro capite di acqua e produzione di rifiuti. E' invece prima fra le altre nazioni ricche per quanto riguarda i territori disboscati. L'Australia ha firmato quattro anni fa il protocollo di Kyoto, ma ora si rifiuta di ratificarlo anche se negli scorsi negoziati e' riuscita ad negoziare un aumento delle emissioni. Il primo ministro John Howards ha annunciato che si unira' alla posizione di Stati Uniti e Canada rifiutandosi di procedere con le riduzioni dei gas serra previste da Kyoto fino a quando anche le nazioni povere saranno sottoposte ad un regime di controllo.

Ambiente, piogge e incendio devastano l'asia

Bataille contre les eaux pour épargner 10 millions de personnes en Chine

Une bataille a été engagée mardi dans le centre de la Chine, où un grand lac est sur le point de déborder avec l'arrivée de pluies torrentielles tandis que les secours tentaient ailleurs en Asie de parvenir aux sinistrés de la mousson. Dans le sud de la Chine, des milliers de gens ont été immobilisés par le passage d'un orage tropical qui a plongé les transports dans le chaos et se dirigeait vers les régions à risque du centre. En revanche, la situation s'est détendue au Vietnam et au Japon mais les crues ont gagné le Cambodge et, en Mongolie, c'est l'absence de pluie qui favorise des incendies de forêts enfumant la capitale. En Chine, les autorités de la région du lac Dongting, dans la province du Hunan, "se préparent pour des inondations qui pourraient être les pires de l'année", selon des responsables locaux. Le lac sert de bassin de retenue au Yangtsé, le fleuve Bleu qui traverse le centre de la Chine et déborde régulièrement. Plus de 4.000 personnes avaient été tuées dans l'été 1998 par les crues du Yangtsé et et du lac Dongting. Les eaux du lac ont déjà nettement dépassé par endroits la cote d'alerte, menaçant quelque 10 millions de gens et 667.000 ha de terres cultivées. Quelque 40.000 personnes sont mobilisées pour renforcer les bords du lac de 2.800 Km2 et prévenir un débordement, a dit un responsable du centre régional anti-inondations. Si les pluies continuent de s'abattre et de gonfler les rivières qui se déversent dans le lac, le bilan pourrait dépasser les quelque 1.000 morts estimés dans les inondations qui frappent la Chine depuis le début de l'été. Le danger est exacerbé par l'arrivée attendu d'un orage tropical qui s'est déversé mardi sur le sud de la Chine, dans la région de Canton, après avoir traversé dans la nuit l'île de Hainan. Vongfong a perturbé les transports et immobilisé des milliers de gens mais aucune victime n'avait été signalée, selon des responsables locaux et les médias. La dépression se dirigeait mardi vers le nord-est et le Hunan, mais en s'affaiblissant, selon la météorologie nationale. Dans l'île de Hainan, 113 vols ont été retardés, bloquant plus de 3.000 passgers, selon China New Service. Des avions, trains et bateaux ont également été immobilisés à Guangdong. Au nord de la Chine, Oulan Bator, la capitale de la Mongolie, était enveloppée mardi par une épaisse fumée provoquée par des feux de forêts qui font rage aux environs. Au total, 18 incendies brûlent, dont le plus proche à 5 km seulement du centre de la ville d'un demi-million d'habitants. Les autorités ont déclaré l'état d'urgence lundi. Plus d'un millier de personnes luttent contre les feux mais sans équipement. A la différence de la Chine, c'est le manque de pluie et la canicule qui sont catastrophiques. Dans l'ouest de la Mongolie, dans la région de Zavkhan, d'autres feux ont obligé à évacuer les enfants et personnes agées de la ville de Tosontsengel. Dans le centre du Bangladesh, dans la région de Manikganj, deux fleuves ont commencé à déborder sous l'effet de la mousson, isolant 400.000 personnes. Enfin, le Vietnam a poussé un soupir de soulagement après avoir été épargné par l'orage tropical Vongfong qui est resté sur le sud de la Chine. Les inondations et glissements de terrain ont fait 27 morts la semaine dernière et les autorités profitaient de l'accalmie pour tenter de parvenir aux régions sinistréese. Mais au Cambodge, les pluies torrentielles qui se sont abattues sur la Chine et le Vietnam menacent maintenant de nombreux villages le long du Mékong, ont indiqué des responsables mardi. Le niveau des eaux ne cesse de monter alors que le pays vient de traverser l'une de ses pires sécheresses ces dernières années. En revanche, le Japon a été largement épargné par le typhon Phanfone qui s'éloignait vers l'extrême-orient russe après avoir provoqué de fortes pluies mais sans faire ni victimes ni dégats importants.

ARGENTINA

I dirigenti del Fondo monetario internazionale fanno sapere che sperano di rispondere “entro pochi giorni” alla richiesta inviata dal governo argentino la scorsa settimana. Da tempo le autorità di Buenos Aires chiedono di portare a termine i negoziati per l’ottenimento di un aiuto economico da parte dell’ente finanziario di Washington. Secondo quanto riferiscono fonti locali, il ministro dell’economica argentino, Roberto Lavagna, ha confermato ieri che il Fmi ha ‘ufficialmente ricevuto’ l’istanza di Buenos Aires. Ora, come ha precisato la vicepresidente del Fondo, la statunitense Anne Krueger, l’organismo dovrà effettuare alcune analisi e in pochi giorni potrebbe giungere la risposta tanto attesa dal governo del presidente Eduardo Duhalde. Nella prima bozza della ‘carta di intenti’ inviata al Fmi, le autorità argentine indicano agli esperti di Washington una serie di provvedimenti per raggiungere i pre-requisiti necessari per l’accesso al sostegno dell’organismo finanziario. Tra le misure previste si segnala anche un taglio alla spesa fiscale. L'argentina, la cui crisi economica è strettamente legata proprio ai precedenti interventi del FMi, non trova dunque alternative alla sua crisi. D'altra parte, gli attuali dirigenti sono gli stessi che hanno favorito proprio gli interessi economici degli anni precedenti, quindi non stupisce la loro decisdione. Il FMI sta però prendendo tempo, non volendo ancora legare il suo intervento ad una situazione che egli stesso ha reso insiosstenibile. La popolazione argentina però non accetta questo stato di cose, e continua a mobilitarsi, come ormai sta facendo da diversi mesi, peeer chiedere un cambio decisivo della linea economica imposta da organismi internazionali e avallata dal suo governo.

Venezuela

Hugo Chavez è partito all’attacco del Tribunale supremo di giustizia. Il presidente venezuelano si è scagliato con forza contro i magistrati, responsabili di avere ritenuto non processabili 4 alti ufficiali delle forze armate coinvolti nel fallito colpo di Stato dell’aprile scorso. Celebrando il suo secondo anno di mandato (in realtà è alla guida del Paese da 3 anni e mezzo ma il conteggio è ripartito dopo il varo della nuova costituzione) Chavez ha annunciato che su suo ordine le forze di sicurezza hanno avviato indagini sui giudici in questione. Il leader venezuelano li ha accusati di vendere le sentenze e perfino di trascorrere il proprio tempo “ubriacandosi nei bar di Caracas”. Le sue parole sono state durissime. Ha detto di ritenere la decisione del Tribunale supremo un oltraggio al senso comune, alla morale pubblica, alla nazione, al Paese, al diritto e alla giustizia. “La immoralità di quegli 11 signori – ha aggiunto riferendosi ai magistrati – non ha precedenti nella storia mondiale”. I sostenitori del capo dello Stato hanno preannunciato diverse rumorose manifestazioni di protesta (i cosiddetti ‘cacerolazos’) che si terranno fin da oggi sull’intero territorio nazionale.

Spagna

è partito il processo alla illegalizzazione di BATASUNA. ieri in una sessione della "Diputación Permanente del Congreso" è stata formalmente inoltrata la richiesta di messa al bando al tribunale supremo. sessioine niente affatto serena infatti duro è stato il confronto tra il blocco che desidera la illegalizzazone del partito indipendentista basco: Partito Popular che governa con il premier Aznar e il Partito Socialista guidadato da Zaptero, maggior partito di opposizione; e Partido Nacionalista Vasco, partito basco di centro destra che da venticinque anni governa nella regione autonoma. si è astenuta Izquierda Unida che nella regione autonoma governa con il PNV. Se il tribunale supremo dovesse riconoscere e comprovare i legami tra batasuna ed eta la illegalizzazione sarebbe imminente, nonostante che Batasuana sia entità giuridica a se stante.

Italia

Coppola rossa, continuano le proteste Continuano le proteste in seguito all'ipotesi di sgombero del cs coppola rossa di Adelfia, in provincia di bari. Il cs è sotto sgombero dall'8 agosto, quando, dopo aver forzato le serrature dell'ex mattatoio occupato dal Coppolarossa, gli sgherri della cooperativa SPAZIO ESSE di Altamura (che si erano aggiudicati la struttura all'asta qualche mese prima), entrano nel centro sociale ed iniziano ad accatastare i materiali presenti per farne un falò. Il tutto con la scorta dei carabinieri schierata dinanzi ai cancelli. In quell'occasione il collettivo del centro sociale - che nel frattempo si ammassava dinanzi al cancello - era riuscito ad entrare nella struttura ed a salire sul tetto principale e sulla torretta, per difendere la struttura e l'area del canile autogestito (quaranta cani, anche loro sotto la minaccia degli accalappiacani). Tutto questo avveniva senza nessun oprdine della magistratura, ma con la protezione della locale stazione dei carabinieri. Da allora , il cs ha continuato la sua forma di resistenza, chiedendo un incontro con il sindaco e con le autorità. Ma le proposte fatte non hanno convinto gli occupanti, che chiedono una validas alternativa per consentire la restituzione dello spazio. Ieri è stata occupata l'aula consigliare, esponendo sul balcone uno striscione con su scritto "municipio okkupato", e per oggi è prevista una giornata di forte mobilitazione. Al cs coppola rossa è arrivata la solidarietà di molti, soprattutto di altre realtà sociali della puglia e delle regioni vicine.

Immigrazione

Trenta migranti sono sbarcati in nottata sul litorale di Torretta-Granitola, in territorio di Campobello di Mazara (Trapani). A dare l' allarme e' stato il guardiano di un porticciolo che ha visto allontanarsi un' imbarcazione. Immediato l' intervento degli uomini della capitaneria e della polizia che hanno setacciato il litorale mentre, dal mare, due motovedette della guardia costiera di Mazara del Vallo hanno cercato di intercettare gli scafisti. Una trentina di migranti, tra marocchini a tunisini, sono stati fermati mentre tentavano di raggiungere la strada statale per Mazara. saranno trasferiti nel centro di prima accoglienza di Trapani. E la tragedia dei migranti non conosce soste neanche negli altri paesi del mediterraneo: quattro persone di cittadinanza marocchina sono state trovarte morte questa mattina nel rimorchio di un camion mentre tentavano di raggiungere Parigi. il camion era partito da Casablanca sabato, un benzinaio aveva sentito rumori sospetti e aveva avvertito la polizia che troppo tardi ha fermato il camion. quando la polizia a 25 kilometri dalla frontiera francese ha fermato il veicolo i quattro erano gia morti per asfissia. arrestato l'autista del mezzo pesante che ha dichiarato la propria estraneità all'accaduto.Omicidio per imprudenza. E se non è la morte a colpire i migranti, ci pensa poi la magistratura: Sono indagati infatti per concorso in favoreggiamento dell' immigrazione clandestina il comandante e i quattro componenti d' equipaggio del 'Cicho', il peschereccio che ieri ha salvato 151 migranti extracomunitari alla deriva nel Canale di Sicilia e sbarcati a Pozzallo. Lo ha reso noto il loro legale, l' avvocato Corrado Valvo. La notte scorsa il comandante Corrado Scala e i suoi uomini - spiega il penalista - sono stati interrogati dal procuratore di Modica, Domenico Platania, che prima li ha sentiti come testimoni poi ha ritenuto di indagarli. L' interrogatorio si e' concluso dopo le 3 della scorsa notte. La Procura ha intanto disposto il sequestro del 'Cicho' e l' acquisizione delle registrazioni delle concitate comunicazioni intercorse durante il salvataggio tra il comandante del peschereccio italiano e la centrale operativa di Roma della Capitaneria di Porto. Si e' appreso inoltre che il procuratore avrebbe intenzione di interrogare personalmente tutti i migranti, in qualita' di persone informate sui fatti. Secondo la ricostruzione del comandante Scala, fornita dall' avvocato Valvo, il peschereccio sarebbe intervenuto per salvare i 151 migranti alla deriva, con a bordo anche donne e bambini. La destinazione iniziale era Malta, in quanto piu' vicina. Ma a La Valletta non e' stata data risposta ad un fax di autorizzazione e di richiesta di soccorso inviata dalla Capitaneria di porto. Inoltre i migranti avrebbero attuato una protesta dopo avere intuito che la loro destinazione non era l' Italia. C' era anche una donna con un arresto cardiaco a bordo - ricostruisce l' avvocato Valvo - e problemi di incolumita' e al comandante da Roma e' stato detto di comportarsi come meglio riteneva per la salvezza di tutti, quindi anche di cambiare rotta e dirigersi verso la Sicilia. Allo stato attuale - aggiunge il penalista - non mi sembra ci siano i presupposti per un' ipotesi di reato, anzi.... Il sindaco di Portopalo, Fernando Cammisuli, afferma che, per quanto a sua conoscenza e' stata un' operazione di salvataggio in mare di disperati

Perquisizioni ai giornalisti

ieri agenti della digos hanno perquisito le abitazioni dei giornalisti Fiornza Sarzanini de "il coriiere della sera" e Mario Manghetti de "il messaggero". i giornalisti si occupano entrambi di cronaca giudiziara ed hanno seguito il rapporto stilato dal ROS sul comportamento avuto da Carlo Giuliani il giorno della sua morte. immediate le critiche dell'ordine e sindacati dei giornalisti che hanno definito l'accaduto come " un segnale intimidatorio". 'Le perquisizioni - affermano l'associazione ligure, la Stampa romana e l'Ordine dei giornalisti della Liguria - si accompagnano alle idee di rivoluzione governativa delle procedure giudiziarie che, guarda caso, comprendono anche pesanti conseguenze per chi si permette di fare informazione al di la' delle note o delle veline ufficiali'. Intervista a Paolo Serventi Longhi, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana

E' legge la proroga degli sfratti

E' stato convertito in legge e pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il decreto che ha sospeso fino al 30 giugno 2003 gli sfratti esecutivi nei confronti di alcune categorie sociali 'deboli', concedendo un altro anno di proroga degli affitti a 26 mila famiglie italiane. Il provvedimento prevede la sospensione dei decreti di sfratto esecutivo nei confronti di nuclei familiari con ultra sessantacinquenni, soggetti portatori di gravi handicap e comunque a basso reddito. A vantaggio dei proprietari di casa, tuttavia, la nuova legge prevede una piu' rapida definizione in sede giudiziaria delle contestazioni avanzate nei confronti dei conduttori in tema di possesso di questi requisiti. La sospensione delle procedure esecutive di rilascio dell'immobile per queste categorie e' prevista solo per finita locazione: nessuna proroga e' dunque prevista per gli sfratti avviati per morosita'. I proprietari, inoltre, potranno richiedere al giudice la verifica del possesso dei requisiti richiesti per la sospensione dell'esecuzione. In questo caso sono previsti tempi abbreviati: il giudice dovra' infatti pronunciarsi entro otto giorni dalla presentazione del ricorso. Davanti ad uno sfratto sospeso o rinviato dall'Ufficiale giudiziario, il proprietario di casa puo' ricorrere al Giudice dell'esecuzione per far accertare la legittimita' o meno del comportamento tenuto dall'ufficiale giudiziario stesso. Secondo un'interpretazione della Confedilizia, tale possibilita' prevista dal decreto in vigore dal 22 giugno, sarebbe utilizzabile anche per i blocchi di sfratti disposti bell'ambito della vecchia sospensione. L'organizzazione di rappresentanza dei proprietari ha diffuso associazioni territoriali il modello di ricorso da presentare ai giudici delle esecuzioni per far controllare la non sussistenza in capo agli inquilini (ai quali compete sempre l'onere della prova, all'evidenza) delle condizioni richieste dalla legge per il blocco degli sfratti in caso di sospensione o rinvii delle esecuzioni di rilascio disposte dagli Ufficiali giudiziari in assenza dei richiesti presupposti. Al modello di ricorso si accompagnano le istruzioni per la sua presentazione, che puo' essere fatta direttamente dal proprietario mentre, secondo la Confedilizia, e' invece necessario il ricorso ad un avvocato per l'eventuale opposizione al Tribunale collegiale contro il provvedimento del Giudice dell'Esecuzione.

LETTERA DI MARAIS, COMPAGNA DI INDYMEDIA MADRID E INDYMEDIA ITALIA. tradotta da paoletta e macedonio

La ritirata è cominciata? Il lungo congedo de la IDF dalla zona di Belen

In questi ultimi giorni « Palestina » non è una notizia. Nella teoria tutto è nella calma. La ritirata della IDF da Belen e dintorni è cominciata a parole, però mentre le parole vanno avanti, anche la vita nei campi dei rifugiati ugualmente va avanti come un incubo. Dopo due giorni di calma tesa, venerdì scorso c’è stato l’annuncio di 24 ore di sospensione del coprifuoco. Tutti quanti avevano fatto i loro piani… piccoli piani all’apparenza: visitare amici e familiari, andare in piscina, un pranzo o una cena sopra di una terrazza… sono cinque i mesi di coprifuoco. La gente ha bisogno di fare acquisti, di andare a lavorare, di visitare amici e parenti; ha bisogno di provvedere alla precarissima infrastruttura sanitaria inesistente. E c’è rabbia, molta rabbia e disperazione. Alle otto della sera del giorno prima era chiaro che la notte non sarebbe passata tranquilla e che le truppe sarebbero entrate nel campo. La notte è stata terribile, una bomba è esplosa danneggiando un tank, e i soldati si sono trincerati nella casa più vicina prendendo come ostaggio la famiglia, asserragliandosi per tutta la notte, sparando fuori per controllare la strada. Alle otto del mattino spari e piccole scaramucce erano generali, tutto il campo pieno di tank, di soldati, alcune persone correvano impaurite. Come in qualsiasi scena di guerra, ma questa è la guerra quotidiana. Quando i soldati si sono ritirati, il giorno era ormai perso. La calma era ancora più tesa, aspettando la nuova incursione. Nel frattempo le notizie che correvano via web annunciavano a gran voce le ritirata delle truppe. I due giorni seguenti non sono stati migliori. Tutte le notti ci sono stati spari, piccole esplosioni, incursioni e nella notte, quando tutti i media davano per sicuro l’inizio della ritirata ( non comincia a mezzanotte di lunedì???) come se tutto fosse uno scherzo apparivano carri armati alle 10.00 della notte. Io ero uscita a prendere aria fresca, avevo da lavorare ma avevo bisogno di respirare un poco, ma l’aria fuori era maleodorante di immondizia nei cassonetti. Credo che non potrò mai dimenticare la strada di Ibdaa distrutta e illuminata da una luce arancione. Siamo stati parecchie notti guardando ansiosamente in cerca di luci che si avvicinano alla velocità… di un carro armato, ascoltando il più piccolo dei rumori. Quella notte ho visto due luci grandi, distinte, a una distanza non molto lontana. Non ho corso, le ho contemplate per qualche minuto per assicurarmi che fossero di una carro armato, da queste parti non ci si spaventa inutilmente… poi si, era davvero un carro armato. L’ho riferito con calma dentro al Centro e in meno di dieci minuti il campo di Deishe era pieno di soldati che pattugliavano e sparavano. Un paio di bombe sono esplose molto, molto vicino. In quella notte, tutto succedeva molto, molto vicino. Ma bisognava lavorare, volevo concentrarmi sul computer mentre fuori risuonavano gli spari, ma la gente che era nascosta ai due lati della finestra, guardando ciò che succedeva fuori, ha cominciato a dare urla di allarme. I soldati stanno entrando nelle case!!! Nella casa di fronte!!! I miei amici!!!. Comincia così l’attesa carica di ansia. C’era gente nascosta presso le finestre, spiando quello che succedeva a meno di cinque metri, ma gli spari erano sempre più vicini e bisognava muoversi con moltissima cautela. Abbiamo visto entrare i soldati nella casa di fronte, li abbiamo visti dalla finestra, così come abbiamo visto quelli nella casa sul retro. In quel momento li abbiamo visti uscire soli….un briciolo di sollievo, finalmente! Fino alle 4 del mattino non c’è stata calma. Ad intermittenza si sentivano i suoni degli spari vicini. Questa mattina, e durante tutto il giorno, abbiamo ascoltato il racconto di ciò che era avvenuto nella casa. I soldati erano entrati, due amici italiani erano lì dentro….fortunatamente per quella famiglia…. Gli hanno ordinato di stendersi al suolo, puntandogli i fucili direttamente nel petto. Avevano preso il padre e il fratello maggiore e volevano portarli via con il pretesto di aver visto gente entrare correndo nella casa. Il padre ha parlato con loro. Lo hanno colpito, ma alla fine si sono allontanati dopo aver controllato i passaporti internazionali. Nessuno ha dormito questa notte. Lo so, perché alle quattro del mattino, quando sono andata a letto, c’era una luce accesa in cucina, e ho visto la madre muoversi, e stanotte abbiamo cenato da loro, e ascoltato ancora una volta il racconto di ciò che era avvenuto, con qualche diverse sfumatura che i bambini aggiungevano mentre già ridevano. Non troppo allegre però quelle notizie dall’inizio alla fine. Mentre uscivo per strada ho visto per la prima volta sei cani che gironzolavano in cerca di cibo. Sarà vero che le truppe questa notte si sono ritirate? Nessuno lo crede davvero, dopo cinque mesi non basta una notte di calma per crederlo.

gr ore 19.30

dal mondo

palestina

PALESTINESE DI 15 ANNI UCCISO DAI MILITARI ISRAELIANI A GAZA (BRIEF, GENERAL)

Un adolescente palestinese di 15 anni, Ayman Zorob, è stato ucciso stamattina dai soldati israeliani a Khan Yunes, nel sud della striscia di Gaza. Secondo quanto riferiscono fonti ospedaliere palestinesi, il ragazzo è stato colpito da un proiettile esploso da una postazione militare israeliana vicina alla colonia ebraica di Morag. Da stamattina nella striscia di Gaza sono in corso scontri tra l’esercito israeliano e palestinesi armati. Sempre a Khan Yunes, nella stessa zona dove è stato ammazzato il 15enne palestinese, all’alba un militare dello Stato ebraico è stato colpito a morte.

Ramallah, 18:10 MO, palestinese ucciso da soldati israeliani

Un palestinese è stato ucciso stasera vicino a Ramallah, in Cisgiordania, da soldati israeliani "dopo che aveva aperto il fuoco nella loro direzione". Lo ha detto un portavoce militare israeliano, citato dal sito internet Ynet di Yediot Ahronot. Il portavoce ha aggiunto che la sua identità non è ancora nota. Fonti palestinesi hanno detto a Ynet che sembra trattarsi di Mahmud Saadat, fratello del dirigente del 'Fronte popolare per la liberazione della Palestina' (Fplp) Ahmed Saadat, in carcere con l'accusa di essere il killer del ministro israeliano del turismo Rehavam Zeevi.

occupazione ambasciata iraquena a berlino

BERLINO - Un partito di opposizione iracheno ha occupato l'ambasciata di Baghdad a Berlino. La notizia è stata data dalla polizia. Diverse persone sono rimaste ferite, ha annunciato la polizia. Un gruppo che si definisce Opposizione Irachena Democratica di Germania ha diffuso un comunicato in lingua tedesca nel quale afferma di aver lanciato un'azione «pacifica e temporanea» per fare pressione affinché cessi il potere di Saddam Hussein. Nell'ambasciata sono trattenute dalle quattro alle sei persone. «La situazione al momento non è chiara», ha dichiarato un portavoce della polizia. Davanti all'ambasciata è schierato un massiccio schieramento di forze dell'ordine. Uno degli oppositori del regime al potere in Iraq che hanno occupato l'ambasciata irachena a Berlino ha affermato, parlando con l'emittente tv qatariota via satellite al Jazeera, che tutti gli ostaggi stanno bene e "non c'è nulla che li disturbi". Gli ostaggi "sono seduti di fronte a me e non c'è nulla che li disturbi, al contrario", ha detto l'oppositore parlando al telefono con l'emittente televisiva. L'uomo si è quindi rifiutato di rivelare il suo nome o di passare la cornetta del telefono agli ostaggi, affermando che loro eventuali commenti potrebbero essere usati contro di loro dal regime iracheno. "Non c'è alcuna differenza tra il nostro punto di vista e il loro, ma dovete comprendere che hanno le famiglie in Iraq e che il regime iracheno potrebbe utilizzare le loro dichiarazioni per uccidere o massacrare i loro figli laggiù", ha affermato ancora l'oppositore

- Baghdad, 20 ago - L'Iraq denuncia che l'occupazione della sua ambasciata in Germania rappresenta un atto di terrorismo e accusa i servizi segreti americani e sioinisti di essere i registi dell'assalto. Contemporaneamente, il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer ha condannato l'accaduto affermando di essere un atto contro la legge e quindi inaccettabile. Un'eventuale intervento della polizia tedesca volto a liberare l'ambasciata puo' avvenire soltanto con un'autorizzazione irachena. dma/mcc/ss 201858 AGO 02

guerra all'iraq

Iraq, aerei Usa e Gb attaccano difese aeree

Aerei americani e britannici hanno attaccato un commando della difesa aerea irachena e strutture di controllo e di comunicazione a circa 200 chilometri a sudest di Baghdad. L'attacco, di cui dà notizia il comando centrale americano a Tampa in Florida, è avvenuto alle 07:40 ora italiana.

IRAQ: USA, DOPO MANOVRE MILITARI PRONTI PER 'GOLFO BIS'

13.500 MILITARI COINVOLTI NEL 'MILLENNIUM CHALLENGE 2002' WASHINGTON, Le forze armate americane sono in gran forma e le nuove tecnologie belliche sono efficaci e distruttive: calato il sipario sulle manovre 'Millenium Challenge 2002', un'azione nel Golfo contro l'Iraq appare piu' vicina. E i militari non hanno dubbi: Vinceremo il bis della Guerra del Golfo. La piu' grande esercitazione militare della storia degli Stati Uniti, voluta dal Congresso e costata 250 milioni di dollari, ha visto impegnati 13.500 militari di tutte le armi praticamente su tutto il territorio dell'Unione. In oltre tre settimane di attacchi simulati contro nemici 'virtuali', una sorta di megagioco per PlayStation, il test ha messo alla prova gli uomini dell'esercito, della marina e dell'aviazione e i marines, che hanno sperimentato nuove armi e nuove tecniche di spiegamento e di movimento. La 'Millennium Challenge', in preparazione da due anni, ha simulato nove diversi scenari di guerra, che comprendevano i deserti dell'Iraq e simulazioni di attacchi nucleari e bioterroristici. L'esercitazione e' stata guidata dalla base di Suffolk, in Virginia. Quello che e' emerso dal test -ha spiegato al 'New York Times' il generale William F. Kernan, dello Stato Maggiore degli Stati Uniti- e' l'importanza in una guerra del XXI secolo dell'organizzazione logistica, delle comunicazioni tra reparti e della specializzazione in base al tipo di territorio e di combattimento: tutte prove superate con successo. Tra le simulazioni piu' riuscite proprio quella di un'azione nel Golfo Persico che ha visto le truppe americane combattere in un deserto iracheno virtuale e insinuarsi con successo tra le postazioni nemiche: Abbiamo testato i nostri sistemi in codice di comunicazione e di intercettazione, iperprotetti e sicuri -assicura il generale Kernan- e abbiamo provato con gli anfibi della Marina uno sbarco a sorpresa sulle coste dell'Iraq. In tutti i test, i militari americani hanno dovuto confrontarsi con armi di distruzione di massa e compiere incursioni in depositi e in aree pieni di armamenti chimici e batteriologici. Tra i nuovi strumenti bellici testati, l'aviazione ha fatto volare 'Dragon Eye' ('Occhio di drago'), un piccolo aereo radiocomandato lungo appena un metro e mezzo, che servira' a condurre operazioni di ricognizione ravvicinate in Iraq e in Afghanistan. E' una versione su scala ridotta dei 'Predator' e dei 'Global Hawk' gia' utilizzati nei Balcani e nella guerra contro il popoo afgano L'obiettivo dell'aviazione -spiega al 'NYT' il generale James B. Smith- e' quello di essere ancora piu' incisiva nelle azioni di attacco, con aerei spia e 'manovre civetta', tutte condotte in costante collegamento con le truppe di terra e di mare. Durante le simulazioni di combattimenti, realizzate grazie a sistemi computerizzati ad alta perfezione, i militari americani sono stati messi a dura prova, psicologicamente e fisicamente: Ci siamo preparati per una nuova sfida -dice il generale Kernan-, contro nemici che saranno veri e armati. Ma faremmo un grande errore se pensassimo di avere finito di lavorare. Anzi, forse il lavoro vero sta solo per cominciare.

PER USA PERDITE INASPETTATE NELLE SIMULAZIONI DEI WAR GAME Washington, 20 ago. (Adnkronos/Dpa) - Le forze militari Usa recentemente hanno simulato una nuova guerra del golfo. Per tre mesi manovre sul campo si sono mischiate a simulazioni al computer. I 'giochi di guerra' hanno prodotto la cattiva sorpresa di perdite inaspettate e non previste. Lo scrive oggi il New York Times. Il 'Millennium Challenge 2000' , questo il nome dato all'esercitazione, aveva lo scopo di testare le nuove tecnologie delle comunicazioni e le strutture di comando da usare in un nuovo conflitto. Le forze nemiche, durante la simulazione sono riuscite a provocare danni inaspettati alla flotta navale Usa. (Fed/Pe/Adnkronos) 20-AGO-02 19:23

johannesburg

JOHANNESBURG: REALACCI, A BERLUSCONI INTERIM DELLA MIOPIA

JOHANNESBURG: MATTEOLI, SU BERLUSCONI.. DELLE 16.01) (ANSA) - ROMA, 20 AGO - Non andando a Johannesburg, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi si conquista anche un altro interim: quello della miopia nel campo delle politiche ambientali. Cosi' il presidente di Legambiente, Ermete Realacci, commenta la probabile assenza del premier al Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile. Chi annuncia di voler davvero fare qualche passo in direzione della sostenibilita', come Blair, Chirac o Prodi, sara' al vertice sudafricano - osserva Realacci - chi invece anche in patria e' deciso a rimanere inchiodato sulle vecchie posizioni se ne stara' a casa, come Bush e Berlusconi. Il presidente di Legambiente critica poi la difesa del premier operata dal ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli. Matteoli, spiega, difende Berlusconi e sostiene in pratica che l' impegno di un governo non si misura dalla carica di chi guida la delegazione italiana. Ma e' un ragionamento che non condividiamo affatto, soprattutto perche' le politiche del Governo italiano in campo ambientale sono davvero miopi: tutta la sua azione e' infatti incentrata su cardini che contrastano nettamente con una ipotesi di sviluppo sostenibile. Matteoli, quindi, conclude, ha ragione quando dice che il Governo ha le idee chiare: e' infatti chiaro che lo sviluppo sostenibile non e' affatto tra le sue priorita.

Nigeria, confermata sentenza lapidazione per amina

MA PRESIDENTE OBASANJO IMPOTENTE CONTRO MUSULMANI DEL NORD (di Gianni Catella) (ANSA) - ROMA, 20 AGO - Pesanti critiche piovono da tutto il mondo contro la Nigeria, dopo che una corte islamica del nord del paese ha confermato ieri la condanna a morte mediante lapidazione di una donna, Amina Lawal, colpevole di aver avuto un figlio senza essere sposata. Unione europea, Gran Bretagna, Francia e Svizzera hanno espresso sdegno e preoccupazione per la sentenza dei giudici di Funtua, che in applicazione della sharia (legge islamica) hanno stabilito che Amina, 30 anni, sia giustiziata dopo il gennaio 2004, quando avra' finito il periodo di allattamento della figlia Wasila. L'Alto rappresentante europeo per la politica estera, Javier Solana, ha condannato il carattere sadico della sentenza, mentre un portavoce dell'Esecutivo Ue ha assicurato che a tempo debito vi sara' un'iniziativa diplomatica presso le autorita' nigeriane, come gia' abbiamo fatto in passato. Lo scorso marzo un'altra donna nigeriana condannata in primo grado alla lapidazione, Safiya Hussaini Tungar-Tudu, era stata assolta in appello, a seguito delle forti pressioni internazionali esercitate sul governo nigeriano. Il ministro degli esteri svedese Anna Lindh ha detto di essere molto contrariata del fatto che una donna possa essere condannata alla lapidazione nel 2002 ed ha inviato un appello al governo nigeriano affinche' la vita di Amina sia risparmiata. Per scongiurare la crudele e inumana applicazione della sharia si sono gia' mobilitate diverse organizzazioni umanitarie in tutto il mondo occidentale. In Italia una grande campagna con raccolta di firme, manifestazioni e fiaccolate per salvare Amina sara' lanciata da Zapping, la trasmissione di Radio 1 condotta da Aldo Forbice che fu in prima linea per il caso della giovane Safiya. Ma anche in Nigeria non mancano le critiche contro la sentenza di Funtua: Se si puo' essere condannati a morte per fornicazione, significa che la nostra democrazia non esiste, ha commentato Innocent Chukwuma, del Centro per l'educazione alla legalita', un organismo per la difesa dei diritti umani che ha la sua sede a Lagos. Il presidente nigeriano Olusegun Obasanjo, un cristiano anglicano, ha avvertito che pratiche come la lapidazione, oltre ad essere contrarie alla costituzione in vigore, danneggiano la reputazione della Nigeria, che rischia l'isolamento intrernazionale. Ma Obasanjo, la cui elezione nel 1999 ha rappresentato il ritorno della Nigreria alla democrazia dopo 33 anni di regimi militari, appare impotente di fronte alla determinazione dei 12 stati a maggioranza musulmana del nord della federazione nigeriana (che ne conta in tutto 36) ad applicare leggi e consuetudini islamiche. Il vescovo di Abuja (la capitale federale), John Olorunfenmi Onaiyekan, ha accusato ieri Obasanjo di non essere in grado di assicurare il rispetto della costituzione. Onaiyekan, che e' anche presidente della Conferenza episcopale nigeriana, non risparmia critiche all'esecutivo guidato da Obasanjo:Rincresce - ha detto il vescovo, citato dalla Missionary service news agency (Misna) - di assistere all'incapacita' di un governo che non sta facendo nulla per assicurare il rispetto dei diritti garantiti dalla carta costituzionale. I vertici del nostro paese hanno le mani legate e fino ad ora non hanno potuto prendere le decisioni ferme che servirebbero per sanare una decisione di ingiustizia.

dall'italia

RISSA NEL CARCERE DI MARASSI, AGENTI CHIEDONO LE 'BOMBOLETTE'

- Genova, 20 ago. - Piu' agenti in servizio nel carcere di Marassi e il permesso di portare le bombolette spray di gas per la difesa personale. Lo chiede il vice presidente nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) Roberto Martinelli, dopo che ieri pomeriggio un agente e' rimasto ferito, per fortuna in modo lieve, da un colpo di lametta mentre cercava di sedare una rissa scoppiata tra due detenuti extracomunitari. "E' l'ennesimo episodio che dimostra la necessita' di essere dotati delle bombolette", ha dichiarato Martinelli che ha ribadito la necessita' di un aumento del personale per garantire la sicurezza del carcere genovese. Attualmente gli agenti in servizio sono 200 ma la struttura carceraria, studiata per ospistare 450 detenuti, ne ospita invece 750, il 60% dei quali sono cittadini extracomunitari e il 30% tossicodipendenti. Una situazione di sovraffollamento esplosiva che rende impossibile anche attuare i provvedimenti di isolamento decisi dalla magistratura.

continua la mobilitazione contro lo sgombero del coppolarossa

Continua la mobilitazione contro lo sgombero del coppolarossa. Questa mattina, militanti del Coppolarossa e della rete NoGlobal campana hanno dato vita ad un presidio cittadino, davanti al Municipio di Adelfia praticando inoltre l' attraversamento continuato dei manifestanti da un lato all'altro della strada che ha rallentato il traffico cittadino e che ha dato modo ai giovani del centro sociale di tornare (dopo la partecipata assemblea cittadina di ieri sera) a comunicare con la cittadinanza, affermando che tali disagi, derivanti dal rallentamento del traffico sono da addebitare al Sindaco di Adelfia che con le sue scelte scellerate di risoluzione di un così ampio contenzioso politico, sta esasperando gli animi, rendendo i giovani una sorta di "anime in pena" che vagano per la città senza un posto dove andare. Verso mezzogiorno circa il presidio si è spostato verso P.zza Roma (la piazza principale) dove è stato issato lo striscione del centro sociale in cima all'orologio della piazza, mentre sul davanti veniva calato un fantoccio impiccato che sta a simboleggiare la condizione dei giovani di Adelfia e della provincia di Bari: "uccisi" dall'apatia e dall'indifferenza delle istituzioni (laddove queste ultime non sono ostili!!!). Dunque, gli attivisti della Rete No Global campana sono ripartiti alla volta di S. Angelo, dove sono attesi per continuare le attività del campeggio noglobal. Le mobilitazioni sul territorio proseguiranno nei prossimi giorni fino ad una risoluzione in positivo della vicenda. Attendiamo risposte dalle istituzioni, nel frattempo continua il presidio permanente del centro sociale e la ricerca di uno spazio alternativo, in mancanza del quale gli stabili dell'ex-mattatoio liberato, non saranno sgomberati volontariamente dagli occupanti.

DIFENDI LE OCCUPAZIONI - DIFFONDI LE AUTOGESTIONI c.s.o.a. COPPOLAROSSA - Adelfia terra di Bari

ELICOTTERI A BASSA QUOTA: PRIME AMMISSIONI USA

CONSOLE BISHOP, WASHINGTON SEGUE CASO, SONO DISPIACIUTO (ANSA) - TRANI (BARI), 20 AGO - L'indagine della commissione militare sul volo radente dei tre elicotteri dell' Us Army su una spiaggia di Barletta parte con un' ammissione: I piloti non hanno rispettato la rotta assegnata. Un' ammissione autorevole pronunciata dal capo della commissione d'indagine, il generale statunitense Robert Wagner, incaricato dal comandante dell' Esercito Usa in Europa di condurre l'inchiesta sul volo a bassa quota che il 13 agosto scorso provoco' contusioni a sei bagnanti, colpiti da ombrelloni e sedie sollevate da un vortice d'aria. Sulla vicenda sono state finora avviate tre inchieste: dalle procure militari di Bari e Padova - perche' i velivoli, provenienti dalla Germania, fecero scalo alla base di Aviano (Pordenone) e poi a Bari prima di ripartire per il Kosovo - e dalla procura presso il Tribunale di Trani che ipotizza il reato di disastro colposo (art.449 cp). Per questo motivo il gen. Wagner e il console generale Usa a Napoli, Klyde Bishop, oggi hanno voluto incontrare i magistrati pugliesi che indagano sulla vicenda e il sindaco di Barletta, Francesco Salerno. Il console Bishop ha sottolineato di essere in Puglia su richiesta dell' ambasciatore Usa a Roma, Mel Sembler, per mostrare l'interesse del Governo degli Stati Uniti alla vicenda ed ha aggiunto di essere dispiaciuto per l' incidente. Le ammissioni del capo della commissione d' indagine sono arrivate durante la conversazione tra il gen.Wagner - che ha compiuto anche un sopralluogo sulla spiaggia, accompagnato da altri ufficiali, ed ha parlato con un testimone - e il procuratore della Repubblica di Trani, Nicola Barbera. Per fortuna - ha detto il gen.Wagner rivolgendosi al procuratore - nessuno e' rimasto ferito, ma cio' non deve togliere importanza a quanto e' accaduto. Tutti devono capire che le regole che ci sono devono essere rispettate, ha aggiunto, pur affermando che forse i piloti non volevano fare una cosa sbagliata. Poi ha annunciato che i piloti, non appena rientreranno dalla missione in Kosovo, saranno interrogati. Durante l' incontro il procuratore Barbera ha affermato di sperare che l' Esercito Usa collabori fino in fondo in modo tale che l' inchiesta possa essere chiusa rapidamente. Il pm titolare dell' indagine, Antonio Savasta, ha invece assicurato che nei prossimi giorni (massimo venti giorni), saranno acquisiti i piani di volo, i tracciati radar e le dichiarazioni dei testimoni e del personale della torre di controllo che ha seguito i velivoli. Tutti gli atti - ha detto il pm al gen. Wagner - saranno messi a disposizione delle autorita' statunitensi. Sara' questo forse l' ultimo atto dell' indagine della procura perche' i piloti, quasi certamente, non saranno perseguiti dalla giustizia italiana in base al trattato di Ottawa. Il pm Savasta ha spiegato al generale che i tre elicotteri volavano molto basso, tanto che alcuni bagnanti hanno letto le sigle impresse sui velivoli. I piloti - ha aggiunto con un po' di imbarazzo il pm - pare abbiamo salutato i bagnanti. Da parte sua il procuratore Barbera ha preferito concludere il colloquio scherzando. Ha detto al gen.Wagner che questi dipendenti (i piloti, ndr) hanno un po' esagerato con il mare; poi si e' augurato che la prossima volta, se i piloti vogliono venire qui, vengano da turisti.

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gror200802 (last edited 2008-06-26 10:01:01 by anonymous)