Palestina

L' esercito israeliano ha reso noto in mattinata che l' attacco aereo su Gaza compiuto ieri sera e che ha provocato la morte di dodici persone, mirava a colpire il capo del movimento islamico Hamas, Saleh el-Shehade leader dell'ala militare di Hamas nella Striscia di Gaza, Salah Shehada, e' rimasto ucciso nel raid. La sua morte di e' stata annunciata con gli altoparlanti dagli uomini di Hamas, assieme a quella di un suo assistente. Fra le vittime anche tre bambini e la moglie . L'esplosione della bomba sganciata sulla casa di Shehada ha provocato un black out in tutto il quartiere. I soccorritori hanno avviato le ricerche aiutati dalle luci delle telecamere dei reporter accorsi sul luogo. Il raid e' stato effettuato ieri sera con un missile lanciato da un F-16, che ha colpito un gruppo di case a Gaza city. Tra i feriti, una quindicina sono in gravi condizioni. Shehada,era capo delle brigate Ezzedin el-Qassam, braccio armato di Hamas,acusato dall'esarcit israeliano di essere responsabile di molti attentati contro Israele, ed era uno dei palestinesi più ricercati dalle autorità ebraiche.

Dalia Rabin Pilosof,attuale sottosegretario alla Difesa israeliana, figlia del defunto premier laburista Yitzhak Rabin ha deciso di abbandonare il governo di unita' nazionale di Ariel Sharon. Lo ha reso noto la radio statale ebraica, secondo cui la giovane donna presentera' oggi stesso le dimissioni al titolare del dicastero, Binyamnin Ben-Eliezer, suo compagno di partito. All'origine della rinuncia vi sarebbe un insanabile disaccordo sulla politica seguita dall'esecutivo. Non e' noto al momento se il passo di Dalia Rabin sia stato causato, tra l'altro, dall'attacco aereo di ieri sera contro Gaza citta', costato la vita a una dozzina di palestinesi e il ferimento di circa 150.

Caso Biagi

Novità nell'inchiesta sulla mancata scorta al professor Marco Biagi, ucciso dalle Br a marzo. Secondo il quotidiano La Repubblica, oggi in edicola, la Procura di Bologna avrebbe iscritto nel registro degli indagati il questore del capoluogo emiliano, Romano Argenio. Il funzionario sarà sentito dai magistrati nei prossimi giorni. In base alla relazione del superprefetto Sorge e del Comitato di controllo sui servizi segreti, Argenio avrebbe sottovalutato i timori dello stesso Biagi influenzando negativamente anche i giudizi delle prefetture di Milano, Roma e Modena.

rgentina: Continuano le mobilitazioni dei disoccupati aregentini, che stanno manifestando con blocchi stradali per la rivendicaziione dei loro diritti. E iri il Blocco Piquetero ha organizzato una mobilitazione contro il FMI, presente con una sua commissione, a cui partecipano anche responsabili economici europei per incontrarsi con i responsabili argentini, mentre per il 26 è prevista una manifestazione in ricordo di Dario e Maximilian, nel primo mese dalla loro morte per mano della polizia. Intanto Si è costituita ieri la commissione investigativa non governamentale sugli avvenimenti del dicembre scorso, la cui finalità è fare chiarezza sulle circostanze delle diverse azioni che hanno prodotto morti, feriti e detenuti. L'identificazione dei responsabili degli atti repressivi e le responsabilità delle istituzioni sono alla base dell'istituzione della commissione.

Internet: USA

Carceri americane, si censura internet (Fonte: Punto Informatico)

Una legge dell'Arizona vieta ai siti che denunciano le condizioni dei detenuti e lottano contro la pena di morte di continuare a pubblicare news online. E minaccia i reclusi

Sono scomode, scomodissime, le rivelazioni che da molti siti americani giungono al pubblico relative alle carceri statunitensi, alle condizioni di vita dei detenuti e a quelle delle persone in attesa di essere uccise nel paese che, come noto, pratica la pena di morte. Tanto scomode da aver indotto l'Arizona, stato tradizionalmente conservatore, a varare una legge che di fatto rende illegale la pubblicazione su internet di dettagli sulla vita dei detenuti e altro ancora.

A scagliarsi contro la legge sono organizzazioni storiche come la SPR (Stop Prisoner Rape), che ha reso noto di aver denunciato il Direttore del servizio carcerario dell'Arizona con l'accusa di criminalizzare le comunicazioni tra l'organizzazione e i detenuti nonché di adottare misure punitive nei confronti dei reclusi se sulla rete e sul sito di SPR appaiono informazioni che li riguardano.

SPR ha deciso di unirsi ad altre due importanti associazioni che si battono contro la pena di morte, per appoggiare l'associazione per i diritti civili ACLU che ha fatto propria la denuncia sostenendo che la legge dell'Arizona (House Bill 2376) viola il primo e il 14esimo emendamento della Costituzione americana e ostacola il lavoro volontario a favore dei detenuti.

SPR è una delle organizzazioni più scomode perché tratta degli abusi sessuali che avvengono all'interno delle carceri americane su detenuti di ogni età e pubblica sul proprio sito numerose lettere provenienti dai reclusi.

"L'abuso sui prigionieri è una violazione seria e diffusa dei diritti umani - ha spiegato il direttore esecutivo di SPR Lara Stemple - che viene condotta in segretezza. Le storie e l'informazione che pubblichiamo sul nostro sito web contribuiscono ad abbattere il muro che circonda queste violenze, consentendo alle vittime di sapere che non sono soli, e di dare al pubblico informazioni di rilievo sulle prigioni". "Per molti detenuti - ha concluso Stemple - noi siamo la sola fonte di informazione su come affrontare le violenze sessuali e noi ci appoggiamo ad internet".

Nella sua nota, i legali della ACLU hanno già messo in chiaro che intendono dimostrare al tribunale che con questa legge si intende impedire a chi critica le carceri dello stato di parlare e di diffondere le proprie idee, oltre a rimuovere d'autorità servizi spesso importanti per i detenuti e gestiti da volontari.