Da Paula: aperto alle 9.51. Un saludo.


gR fLASH DI GIOVEDI 25 LUGLIO - ORE 11.00

PALESTINA - Un cittadino israeliano e' rimasto ucciso e un altro gravemente ferito per i colpi di arma da fuoco esplosi da palestinesi contro l'auto sulla quale i due si trovavano. L'AZIONE e' stata riferita da fonti militari ebraiche, e sarebbe avveuta nei pressi dell'insediamento di Elei Zahav, alle porte di Nablus. Si tratta del primo attacco palestinese dopo il raid aereo compiuto dall'Aviazione dello Stato ebraico lunedi' sera a Gaza citta', costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. E decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti, specificando che l'attacco e' un crimine di guerra che deve rientrare nella giurisdizione del neonato tribunale penale internazionale. Ma le voci di critica non si sono alzate solo dal mondo arabo: l'ambasciatore britannico, Jeremy Greenstock, ha definito inaccettabile e pericolosa la decisione di sganciare una bomba di una tonnellate su una zona abitata, sottolineando che Israele ha il diritto all'autodifesa ma non con mezzi eccessivi e sproporzionati. Intanto riguardo a Gaza si è avuta la denuncia per “crimini contro l’umanità”. Dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale, entrata in vigore lo scorso 1 luglio, per intervenire nei casi crimini di guerra, contro l’umanità, violazioni particolarmente gravi dei diritti umani e genocidio commessi in ogni parte del pianeta. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “

STRASBURGO - Nel pomeriggio di ieri circa 600 persone sono partite in corteo al ritmo dello slogan NO LAGER NO PRISON in direzione del Palazzo di Giustizia. Nei pressi di questo, appunto, la polizia ha caricato a freddo sparando lacrimogeni e, pare, proiettili di gomma, ferendo un attivista. Le cariche e le manganellate hanno disperso il corteo per le viette. Il Noborder legal team ha confermato IERI SERA l'arresto di 30 attivisti. Nessuno italiano tra gli arrestati. Comunque fiNO A IERI si sa che quattro di questi sono stati rilasciati. E un mediattivista di imprecisata nazionalita' (per ora) e' rimasto ferito in seguito a un pestaggio da parte della polizia (e' stato preso a calci mentre era per terra e gli e' stata spaccat a la videocamera) mentre il corteo di ieri si dirigeva verso il campeggio no border . Un ambulanza l'ha accompagnato all'ospedale. Tra l'altro SONO STATE Vietate tutte le manifestazioni no border fino a sabato notte.

ARGENTINA - Ha finalmente ammesso, dopo averlo ripetutamente negato, di aver aperto un conto in Svizzera nel 1986 per 200mila dollari che ora, con gli interessi, sarebbero arrivati a 600mila. E ora l’ex presidente argentino Carlos Menem potrebbe essere denunciato per evasione fiscale dall’Ufficio anticorruzione che ha avviato un’indagine nei suoi confronti. Menem ha dichiarato che il denaro proverrebbe da un indennizzo ottenuto per essere stato detenuto durante l’ultima dittatura militare (1976-‘83). Ciò ovviamente non toglie che, non avendo incluso la somma nella dichiarazione dei redditi, rischia fino a 9 anni di reclusione, nonché l’interdizione perpetua dagli incarichi pubblici. Il tutto mentre è in corsa per le primarie del peronismo di dicembre, in vista delle presidenziali del marzo 2003.


gR fLASH DI GIOVEDI 25 LUGLIO - ORE 9.30

PALESTINA - Un cittadino israeliano e' rimasto ucciso e un altro gravemente ferito per i colpi di arma da fuoco esplosi da palestinesi contro l'auto sulla quale i due si trovavano. L'AZIONE e' stata riferita da fonti militari ebraiche, e sarebbe avveuta nei pressi dell'insediamento di Elei Zahav, alle porte di Nablus. Si tratta del primo attacco palestinese dopo il raid aereo compiuto dall'Aviazione dello Stato ebraico lunedi' sera a Gaza citta', costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. E decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti, specificando che l'attacco e' un crimine di guerra che deve rientrare nella giurisdizione del neonato tribunale penale internazionale. Ma le voci di critica non si sono alzate solo dal mondo arabo: l'ambasciatore britannico, Jeremy Greenstock, ha definito inaccettabile e pericolosa la decisione di sganciare una bomba di una tonnellate su una zona abitata, sottolineando che Israele ha il diritto all'autodifesa ma non con mezzi eccessivi e sproporzionati. Intanto riguardo a Gaza si è avuta la denuncia per “crimini contro l’umanità”. Dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale, entrata in vigore lo scorso 1 luglio, per intervenire nei casi crimini di guerra, contro l’umanità, violazioni particolarmente gravi dei diritti umani e genocidio commessi in ogni parte del pianeta. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “

INDIA - Il governo indiano ha di fatto negato l’accesso nello Stato occidentale del Gujarat, travagliato da recenti scontri tra indù e musulmani, a due delegati di Amnesty International. Lo ha denunciato la stessa organizzazione internazionale per i diritti umani, che intendeva mandare i propri rappresentanti ad indagare sui massacri e gli abusi perpetrati in Gujarat a partire dallo scorso febbraio e costati la vita ad almeno un migliaio di persone. L’esecutivo di New Delhi si è però ‘dimenticato’ di rispondere alla richiesta di visti presentata da Amnesty entro la data, concordata dalle due parti, del 12 luglio 2002. L’organizzazione ha dunque dedotto che i visti non sono stati concessi. "Questo rifiuto - si legge in un comunicato diffuso dagli attivisti - danneggia l’immagine del governo centrale e di quello del Gujarat di fronte agli indiani ed alla comunità internazionale. Un esecutivo che accetti di proteggere i suoi cittadini ed i loro diritti costituzionali non può e non deve evitare un’indagine condotta a livello internazionale". Le violenze in Gujarat sono iniziate dopo che, il 27 febbraio scorso, un convoglio carico di estremisti indù è stato dato alle fiamme nei pressi di Godhra. Del rogo sono stati inizialmente incolpati i musulmani, ma l’accusa non è mai stata provata. I sanguinosi scontri che ne sono derivati hanno provocato almeno un migliaio di vittime, in maggioranza di religione islamica ed anche alcuni cristiani. Preso di mira da più parti, di recente si è dimesso il capo del governo locale dello Stato, Narendra Modi.

STRASBURGO - Il Noborder legal team ha comunicato confermando IERI SERA l'arresto di 30 attivisti. Nessuno italiano tra gli arrestati. Comunque fiNO A IERI SERA si sa che quattro di questi sono stati rilasciati. E un mediattivista di imprecisata nazionalita' (per ora) e' rimasto ferito in seguito a un pestaggio da parte della polizia (e' stato preso a calci mentre era per terra e gli e' stata spaccat a la videocamera) mentre il corteo di ieri si dirigeva verso il campeggio no border . Un ambulanza l'ha accompagnato all'ospedale. Tra l'altro SONO STATE Vietate tutte le manifestazioni no border fino a sabato notte.

GUATEMALA - "Indignazione, rabbia e frustrazione". Questi i sentimenti di Bruce Harris, direttore regionale di ‘Casa Alianza’ per l’America Latina, di fronte all’ennesima strage di ragazzi di strada perpetrata in Guatemala. Sabato scorso alcuni uomini armati non identificati hanno aperto il fuoco contro un piccolo gruppo di giovani che dormiva per terra nella Zona 8 della capitale. Roberto Lopez Gomez, 17 anni, Luis Armando Linares, 17 anni, e Loani Brigite Izaguirre, 20 anni, sono rimasti uccisi. Julio José Chachon, 22 anni, Javier Acuna Rivera, 17 anni e José Antonio Abrego, di 22 , hanno riportato ferite di arma da fuoco. Tutti i ragazzi erano stati assistiti in diverse occasioni da ‘Casa Alianza’. ‘Casa Alianza’ ha sollecitato l’immediato intervento del relatore speciale sulle esecuzioni arbitrarie dell’Onu, Asma Jahangir, della Missione Onu in Guatemala (Minugua) e delle autorità locali. "Ancora una volta – ha commentato amaramente Bruce Harris – ci troviamo di fronte ad assassinii a sangue freddo e massacri di bambini che non hanno una casa.

PERU - sI CONTINUA A PARLARE DI STERILIZZAZIONI FORZATE NEL PAESE. Julia, CITTADINA PERUVIANA, HA DICHIARATO CHE ricorda uno staff di medici CHE arrivò al suo villaggio promettendo a tutti benessere e salute. Dopo qualche giorno iniziarono a censire gli abitanti, donne e uomini, per sterilizzarli. Chi si rifiutava veniva minacciato e costretto con la forza. La storia di Julia è solo una dei 200mila casi di sterilizzazione forzata praticai durante i 10 anni di governo del destituito capo di Stato Alberto Fujimori. Lo rivela l’ultimo rapporto divulgato dal ministero della sanità, il cui titolare, Fernando Carbone Campoverde, ha chiesto pubblicamente perdono ai peruviani .

BOLIVIA - I campesinos che sostengono il leader dei ‘cocaleros’ del Chapare, Evo Morales, Ayma, nella sua corsa alla presidenza della Bolivia, daranno vita il prossimo 4 agosto ad una mobilitazione sulle principali strade del Paese andino. In quel giorno, il Congresso sarà chiamato a votare per eleggere il prossimo presidente del Paese andino tra i due candidati meglio piazzati alla tornata elettorale dello scorso 30 giugno. Morales si contenderà la massima carica dello Stato con l’ex capo di Stato Gonzalo Sánchez de Lozada, del Movimento nazionalista rivoluzionario (Mnr). “Per gli indios quechuas, aymaras, tupiguaraníes, gli emarginati e i ‘dimenticati’, c’è un’opportunità storica per decidere in prima persona il proprio futuro”, ha detto Morales, presentatosi col Movimento al socialismo (Mas). Forte dell’appoggio del settore agricolo e della sinistra, l’ex deputato è più che mai lanciato a dichiarare guerra “alle multinazionali, alla povertà e alla corruzione”, come ha più volte ripetuto in questi giorni. Secondo gli analisti, tuttavia, per la vittoria finale resta favorito Sánchez de Lozada, popolarmente conosciuto come ‘Goni’.

PALESTINA - Un cittadino israeliano e' rimasto ucciso e un altro gravemente ferito per i colpi di arma da fuoco esplosi da palestinesi contro l'auto sulla quale i due si trovavano. L'AZIONE e' stata riferita da fonti militari ebraiche, e sarebbe avveuta nei pressi dell'insediamento di Elei Zahav, alle porte di Nablus. Si tratta del primo attacco palestinese dopo il raid aereo compiuto dall'Aviazione dello Stato ebraico lunedi' sera a Gaza citta', costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. E decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti, specificando che l'attacco e' un crimine di guerra che deve rientrare nella giurisdizione del neonato tribunale penale internazionale. Ma le voci di critica non si sono alzate solo dal mondo arabo: l'ambasciatore britannico, Jeremy Greenstock, ha definito inaccettabile e pericolosa la decisione di sganciare una bomba di una tonnellate su una zona abitata, sottolineando che Israele ha il diritto all'autodifesa ma non con mezzi eccessivi e sproporzionati. Intanto riguardo a Gaza si è avuta la denuncia per “crimini contro l’umanità”. Dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale, entrata in vigore lo scorso 1 luglio, per intervenire nei casi crimini di guerra, contro l’umanità, violazioni particolarmente gravi dei diritti umani e genocidio commessi in ogni parte del pianeta. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “

INDIA - Il governo indiano ha di fatto negato l’accesso nello Stato occidentale del Gujarat, travagliato da recenti scontri tra indù e musulmani, a due delegati di Amnesty International. Lo ha denunciato la stessa organizzazione internazionale per i diritti umani, che intendeva mandare i propri rappresentanti ad indagare sui massacri e gli abusi perpetrati in Gujarat a partire dallo scorso febbraio e costati la vita ad almeno un migliaio di persone. L’esecutivo di New Delhi si è però ‘dimenticato’ di rispondere alla richiesta di visti presentata da Amnesty entro la data, concordata dalle due parti, del 12 luglio 2002. L’organizzazione ha dunque dedotto che i visti non sono stati concessi. "Questo rifiuto - si legge in un comunicato diffuso dagli attivisti - danneggia l’immagine del governo centrale e di quello del Gujarat di fronte agli indiani ed alla comunità internazionale. Un esecutivo che accetti di proteggere i suoi cittadini ed i loro diritti costituzionali non può e non deve evitare un’indagine condotta a livello internazionale". Le violenze in Gujarat sono iniziate dopo che, il 27 febbraio scorso, un convoglio carico di estremisti indù è stato dato alle fiamme nei pressi di Godhra. Del rogo sono stati inizialmente incolpati i musulmani, ma l’accusa non è mai stata provata. I sanguinosi scontri che ne sono derivati hanno provocato almeno un migliaio di vittime, in maggioranza di religione islamica ed anche alcuni cristiani. Preso di mira da più parti, di recente si è dimesso il capo del governo locale dello Stato, Narendra Modi.

STRASBURGO - Il Noborder legal team ha comunicato confermando IERI SERA l'arresto di 30 attivisti. Nessuno italiano tra gli arrestati. Comunque fiNO A IERI SERA si sa che quattro di questi sono stati rilasciati. E un mediattivista di imprecisata nazionalita' (per ora) e' rimasto ferito in seguito a un pestaggio da parte della polizia (e' stato preso a calci mentre era per terra e gli e' stata spaccat a la videocamera) mentre il corteo di ieri si dirigeva verso il campeggio no border . Un ambulanza l'ha accompagnato all'ospedale. Tra l'altro SONO STATE Vietate tutte le manifestazioni no border fino a sabato notte.

GUATEMALA - "Indignazione, rabbia e frustrazione". Questi i sentimenti di Bruce Harris, direttore regionale di ‘Casa Alianza’ per l’America Latina, di fronte all’ennesima strage di ragazzi di strada perpetrata in Guatemala. Sabato scorso alcuni uomini armati non identificati hanno aperto il fuoco contro un piccolo gruppo di giovani che dormiva per terra nella Zona 8 della capitale. Roberto Lopez Gomez, 17 anni, Luis Armando Linares, 17 anni, e Loani Brigite Izaguirre, 20 anni, sono rimasti uccisi. Julio José Chachon, 22 anni, Javier Acuna Rivera, 17 anni e José Antonio Abrego, di 22 , hanno riportato ferite di arma da fuoco. Tutti i ragazzi erano stati assistiti in diverse occasioni da ‘Casa Alianza’. ‘Casa Alianza’ ha sollecitato l’immediato intervento del relatore speciale sulle esecuzioni arbitrarie dell’Onu, Asma Jahangir, della Missione Onu in Guatemala (Minugua) e delle autorità locali. "Ancora una volta – ha commentato amaramente Bruce Harris – ci troviamo di fronte ad assassinii a sangue freddo e massacri di bambini che non hanno una casa.

PERU - sI CONTINUA A PARLARE DI STERILIZZAZIONI FORZATE NEL PAESE. Julia, CITTADINA PERUVIANA, HA DICHIARATO CHE ricorda uno staff di medici CHE arrivò al suo villaggio promettendo a tutti benessere e salute. Dopo qualche giorno iniziarono a censire gli abitanti, donne e uomini, per sterilizzarli. Chi si rifiutava veniva minacciato e costretto con la forza. La storia di Julia è solo una dei 200mila casi di sterilizzazione forzata praticai durante i 10 anni di governo del destituito capo di Stato Alberto Fujimori. Lo rivela l’ultimo rapporto divulgato dal ministero della sanità, il cui titolare, Fernando Carbone Campoverde, ha chiesto pubblicamente perdono ai peruviani .

BOLIVIA - I campesinos che sostengono il leader dei ‘cocaleros’ del Chapare, Evo Morales, Ayma, nella sua corsa alla presidenza della Bolivia, daranno vita il prossimo 4 agosto ad una mobilitazione sulle principali strade del Paese andino. In quel giorno, il Congresso sarà chiamato a votare per eleggere il prossimo presidente del Paese andino tra i due candidati meglio piazzati alla tornata elettorale dello scorso 30 giugno. Morales si contenderà la massima carica dello Stato con l’ex capo di Stato Gonzalo Sánchez de Lozada, del Movimento nazionalista rivoluzionario (Mnr). “Per gli indios quechuas, aymaras, tupiguaraníes, gli emarginati e i ‘dimenticati’, c’è un’opportunità storica per decidere in prima persona il proprio futuro”, ha detto Morales, presentatosi col Movimento al socialismo (Mas). Forte dell’appoggio del settore agricolo e della sinistra, l’ex deputato è più che mai lanciato a dichiarare guerra “alle multinazionali, alla povertà e alla corruzione”, come ha più volte ripetuto in questi giorni. Secondo gli analisti, tuttavia, per la vittoria finale resta favorito Sánchez de Lozada, popolarmente conosciuto come ‘Goni’.