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<Costituire adesso uno stato palestinese indipendente sarebbe un errore di dimensioni storiche>: lo afferma il ministro degli esteri Benyamin Netanyahu in una intervista rilasciata al quotidiano Yediot Ahronot due giorni prima delle elezioni primarie con cui il Likud scegliera' il proprio capolista in vista delle politiche del gennaio 2003. Per superare il premier Ariel Sharon - che nei sondaggi beneficia della maggior parte delle preferenze dei membri del Likud - Netanyahu ha assunto una linea politica molto rigida. <La attuale leadership palestinese deve essere espulsa> afferma. <Se costoro disponessero di uno stato indipendente farebbero precipitare il nostro paese in un baratro>. Dopo due anni di intifada e di logoramento delle risorse israeliane <dobbiamo dunque compiere uno sforzo e concludere il confronto in una maniera decisiva>. &lt;Costituire adesso uno stato palestinese indipendente sarebbe un errore di dimensioni storiche&gt;: lo afferma il ministro degli esteri Benyamin Netanyahu in una intervista rilasciata al quotidiano Yediot Ahronot due giorni prima delle elezioni primarie con cui il Likud scegliera' il proprio capolista in vista delle politiche del gennaio 2003. Per superare il premier Ariel Sharon - che nei sondaggi beneficia della maggior parte delle preferenze dei membri del Likud - Netanyahu ha assunto una linea politica molto rigida. &lt;La attuale leadership palestinese deve essere espulsa&gt; afferma. &lt;Se costoro disponessero di uno stato indipendente farebbero precipitare il nostro paese in un baratro&gt;. Dopo due anni di intifada e di logoramento delle risorse israeliane &lt;dobbiamo dunque compiere uno sforzo e concludere il confronto in una maniera decisiva&gt;.
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La gravissima crisi economica che attanaglia l&#8217;Argentina registra di giorno in giorno nuove drammatiche conseguenze. Medici Senza Frontiere (Msf) ha lanciato l&#8217;ultimo allarme, relativo al mancato rifornimento delle strutture sanitarie nel Paese sudamericano. Il sistema sanitario in Argentina è oggi il paradigma del collasso dell'economia, rileva in una nota Msf. La conseguenza più visibile è la quasi totale assenza di farmaci e materiale nell'assistenza di base e ospedaliera, e l'esclusione o mancanza di accesso a strutture sanitarie di un'ampia percentuale della popolazione argentina. Il sistema non può farsi carico della domanda e inoltre i pochi farmaci che esistono sono i più cari di tutta l'America Latina. "in questo momento &#8211; scrive Msf &#8211; la saturazione è insostenibile. Il sistema sanitario pubblico che prima assisteva un 20-30 per cento della popolazione ora ne assiste il 60-70 per cento. Gli ospedali non hanno capacità di ricezione: hanno visto aumentata la domanda di assistenza, e allo stesso tempo sono rimasti senza approvvigionamenti". Di fronte alla gravità della situazione Msf ha avviato un programma di distribuzione di materiale sanitario di base in due ospedali della provincia del nord, Jujuy e Salta, storicamente i più sfavoriti. Secondo Rafael Sotoca, coordinatore medico del progetto Argentina di Msf, "questa mancanza di servizi si è aggravata perché, a causa della crisi, le persone che avevano attivato assicurazioni private e sociali sono uscite da questi sistemi in tempo record, convertendosi in nuovi richiedenti che dipendono completamente dalla sanità pubblica". Il programma ha l'obiettivo di coprire le necessità di farmaci essenziali e materiale di base nei due ospedali. Allo stesso tempo l'equipe di Msf sta compiendo azioni di pressione politica affinché le autorità affrontino urgentemente e con rigore il problema dell'accesso alle cure nel paese. Nonostante il ministero della salute stia prendendo provvedimenti, si tratta di misure palesemente insufficienti per attenuare una crisi che sta causando l'inaccessibilità ai medicinali per 10 milioni di persone. "Se il problema di accesso ai farmaci non ottiene una soluzione in tempi rapidi &#8211; rileva ancora Sotoca &#8211; tra breve una gran parte di cittadini, quasi il 40 per cento, si troverà esclusa dal sistema, senza accesso alle cure, un costo sociale impossibile per una società come l'Argentina". Msf ritiene che lo Stato debba affrontare con priorità assoluta il problema di accesso alla salute e di non permettere alle fonti di finanziamento multilaterale di anteporre all'interesse pubblico una logica di mercato di costi-benefici. In questo senso, è necessaria una chiara volontà politica che agisca il più rapidamente possibile. La gravissima crisi economica che attanaglia l&amp;#8217;Argentina registra di giorno in giorno nuove drammatiche conseguenze. Medici Senza Frontiere (Msf) ha lanciato l&amp;#8217;ultimo allarme, relativo al mancato rifornimento delle strutture sanitarie nel Paese sudamericano. Il sistema sanitario in Argentina è oggi il paradigma del collasso dell'economia, rileva in una nota Msf. La conseguenza più visibile è la quasi totale assenza di farmaci e materiale nell'assistenza di base e ospedaliera, e l'esclusione o mancanza di accesso a strutture sanitarie di un'ampia percentuale della popolazione argentina. Il sistema non può farsi carico della domanda e inoltre i pochi farmaci che esistono sono i più cari di tutta l'America Latina. "in questo momento &amp;#8211; scrive Msf &amp;#8211; la saturazione è insostenibile. Il sistema sanitario pubblico che prima assisteva un 20-30 per cento della popolazione ora ne assiste il 60-70 per cento. Gli ospedali non hanno capacità di ricezione: hanno visto aumentata la domanda di assistenza, e allo stesso tempo sono rimasti senza approvvigionamenti". Di fronte alla gravità della situazione Msf ha avviato un programma di distribuzione di materiale sanitario di base in due ospedali della provincia del nord, Jujuy e Salta, storicamente i più sfavoriti. Secondo Rafael Sotoca, coordinatore medico del progetto Argentina di Msf, "questa mancanza di servizi si è aggravata perché, a causa della crisi, le persone che avevano attivato assicurazioni private e sociali sono uscite da questi sistemi in tempo record, convertendosi in nuovi richiedenti che dipendono completamente dalla sanità pubblica". Il programma ha l'obiettivo di coprire le necessità di farmaci essenziali e materiale di base nei due ospedali. Allo stesso tempo l'equipe di Msf sta compiendo azioni di pressione politica affinché le autorità affrontino urgentemente e con rigore il problema dell'accesso alle cure nel paese. Nonostante il ministero della salute stia prendendo provvedimenti, si tratta di misure palesemente insufficienti per attenuare una crisi che sta causando l'inaccessibilità ai medicinali per 10 milioni di persone. "Se il problema di accesso ai farmaci non ottiene una soluzione in tempi rapidi &amp;#8211; rileva ancora Sotoca &amp;#8211; tra breve una gran parte di cittadini, quasi il 40 per cento, si troverà esclusa dal sistema, senza accesso alle cure, un costo sociale impossibile per una società come l'Argentina". Msf ritiene che lo Stato debba affrontare con priorità assoluta il problema di accesso alla salute e di non permettere alle fonti di finanziamento multilaterale di anteporre all'interesse pubblico una logica di mercato di costi-benefici. In questo senso, è necessaria una chiara volontà politica che agisca il più rapidamente possibile.
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''Sono stati emessi quattro avvisi di garanzia contro quattro sindacalisti dello Slai Cobas della Fiat auto di Pomigliano d'Arco per gli scioperi fatti contro i licenziamenti''. Il fatto e' stato reso noto, con un comunicato, dal coordinamento provinciale di Napoli del Slai ( sindacato dei lavoratori autorganizzati interregionale) Cobas. '' L'iniziativa - e' detto ancora nel comunicato - e' partita dalla procura della repubblica di Nola ed e' relativa agli scioperi ed alle azioni di protesta messe in atto dai lavoratori Fiat e delle collegate a fine luglio 2001 contro il licenziamento di 500 giovani lavoratori con contratto interinale.'' '' Lo Slai Cobas - conclude il comunicato - condanna l'inquietante involuzione in atto nella magistratura che, dopo l'arresto dei 20 attivisti meridionali della rete no global sposta il tiro sulle lotte in corso alla Fiat


=== dRor ore 13.00 ===

Si è conclusa la manifestazione indetta a Roma dai sindacati confederali, manifestazuione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore Fiast ee dell'indotto. Una partecipazione inferiore alle aspettative, ma comunque grande. Notevoli assenze per molte fabbriche, che hanno scelto di continuare la loro lotta sul terreno della fabbrica, in aperto contrasto con le decisioni dei sindacti confederali. Forte invece la presenza delle fabbriche dell'indotto, colpite duramente dal piano Fiart, e senza garanzie circa il loro futuro. La manifestazione si è conclusda con gli interventi dal palco dei rappresentanti confederali, e duramente fischiato, tanto da impedire il suoi discorso, è stato il dirigente della Cisl. Si svolgera' nel pomeriggio alle 16,30, probabilmente nella sede della Uil, una riunione degli stati generali dei sindacati in preparazione della riunione di domani al Ministero delle Attivita' Produttive sul piano industriale della Fiat. Secondo quanto ha confermato lo stesso segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, oltre ai leader di Cgil e Cisl, Epifani e Pezzotta, al tavolo saranno presenti anche i segretari generali del sindacati dei metalmeccanici. Nel corso della giornata, una delegazione degli operai dovrebbe essere ricevuta dal governo.Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini incontrera' questo pomeriggio una delegazione di lavoratori della Fiat e il coordinamento delle donne ''per testimoniare simbolicamente'' la vicinanza del Parlamento in un momento di crisi. Lo ha annunciato in aula lo stesso Casini aprendo la seduta dedicata all'esame di mozioni sulla crisi dell'azienda torinese.



E oggi, altro incontro per silvio berlusconi, che dovrà riposndere ai pm che si occupano del processo sui presumnti rapporti tra Marcello dell'utri e la mafia. A Berlusconi verrà chiesto di giustificare i movimenti finanziari che hanno portato la sua società a dividersi in 22 holding. Non è stato reso noto se eberlusconi si avvarrà della facoltà di non rispondere, come suggerito dai suoi legali, e se invece accetterà il confronto per rispetto alla sua veste istituzionale di presidemnte del consiglio.


MIGRAZIONE
Altri 25 cittadini stranieri sono approdati a Lampedusa a bordo di un'unita' della Guardia Costiera che li aveva soccorsi. Il nuovo gruppo di stranieri ha ulteriormente complicato la situazione del centro di accoglienza dell'isola, in crisi gia' da ieri dopo l'arrivo, in tre riprese, di oltre 300 immigrati, 60 dei quali erano sbarcati a Linosa. Gli ultimi 25 - liberiani, iracheni e palestinesi- viaggiavano su un gommone, avvistato a una quarantina di miglia a sud di Lampedusa dalla nave "Cassiopea" della Marina militare e poi raggiunto dalla motovedetta che ha imbarcato tutti i migranti dopo aver constatato la presunta avaria al motore del loro natante. A Lampedua è in forza per volontà dell'attuale governo una unità militare che dovrebbe monitorizzare le coste ma che interviene spessp preventivamente per tradurre i cittadini stranieri nei centri si permanenza temporanea.

FRANCIA

Dopo lo sciopero dei camionisti e i blocchi stradali, oggi e' la volta in Francia dei dipendenti pubblici, mentre e' terminata alle 6,30 la protesta dei controllori di volo. Contro il programma di privatizzazioni avviato dal governo Raffarin, gli impiegati statali e delle aziende pubbliche (da Air France a France Telecom) scenderanno in piazza a Parigi e il trasporto pubblico locale subira' notevoli riduzioni del servizio. Lo sciopero interessera' i dipendenti della scuola, dei ministeri, degli uffici di sicurezza sociale, delle agenzie per l'impiego e delle utility come Edf e Gdf. Per lo sciopero dei controllori, indetto ieri contro la creazione di un unico sistema europeo di controllo del traffico aereo, le autorita' dell'aviazione civile avevano garantito un volo su dieci ma i rappresentanti sindacali avevano dichiarato che i controllori avrebbero assicurato il 50% dei voli che passano sullo spazio aereo nazionale. Cosi' British Airways aveva cancellato 64 voli tra ieri ed oggi, Lufthansa 70 voli e Sas 28 voli.

SPAGNA

Almeno sei membri del movimento spagnolo di estrema sinistra Grapo (Gruppi di resistenza anti fascista Primo Ottobre) sono stati arrestati oggi a Madrid: lo hanno reso noto fonti della polizia. Tra gli arrestati alcuni avevano gia' delle condanne per reati precedenti legati al Grapo. L'operazione e' la prosecuzione di un'altra gia' avvenuta in luglio, nella quale vennero arrestati i vertici del gruppo in collaborazione con la polizia francese. Il Grapo, nato nel 1975, e al quale si attribuiscono almeno 80 azioni e qualche sequestro fino agli inizi degli anni 80, sono riapparsi nel 1998, dopo diversi anni di inattivita'. L'ultima azione che si rcordi attribuibile forse a Garpo risale al 2000.
Europa
E' considerato ormai perduto dai tecnici il satellite europeo per telecomunicazioni Astra-1k, lanciato nelle prime ore di oggi dal cosmodromo di Baikonur con un razzo vettore russo Proton, ma vittima di un intoppo tecnico che gli ha impedito di raggiungere la prevista orbita geostazionaria, a 36.000 chilometri dalla Terra. Lo ha riferito ufficialmente un portavoce dell'agenzia spaziale russa. L'Astra-1K, il piu' grande satellite civile al mondo per telecomunicazioni (pesa cinque tonnellate e avrebbe dovuto trasmettere segnali radio, televisivi e per la rete internet in tutto il continente europeo), si e' staccato prematuramente dal vettore e galleggia ora a soli 200 chilometri dalla Terra. Secondo i tecnici russi, i tre stadi del Proton hanno funzionato regolarmente, mentre il sistema di accelerazione del satellite, destinato a collocarlo alla giusta altezza, si e' inceppato: il secondo impulso, invece di spingere l'Astra, lo ha di fatto sganciato. Il satellite e' dotato di un motore interno, utilizzabile per manovre di portata limitata, ma questo non e' in grado di fargli recuperare l'assetto da un'altitudine cosi' bassa come quella attuale, hanno sottolineato gli esperti russi. Un rappresentante dell'azienda francese Alcatel Spazio - che ha realizzato il satellite su incarico dell'operatore paneuropeo 'Ses Astra' - ha precisato tuttavia che esso invia regolarmente i suoi segnali e non ha escluso che possano essere eseguiti alcuni tentativi per ''salvaguardarlo''. Il portavoce dell'agenzia spaziale russa ha da parte sua affermato che l'attrezzatura dovrebbe ''de-orbitarsi tra il 28 e il 30 novembre'' per poi verosimilmente distruggersi al contatto con l'atmosfera. ''E' veramente un peccato che dopo 13 lanci perfettamente riusciti per conto del nostro consorzio, rischiamo di concludere questa volta con un fallimento'', ha commentato Yves Feltes, rappresentante della 'Ses Astra'. Il Proton russo, ha d'altro canto osservato un altro tecnico europeo, resta uno dei vettori piu' sicuri al mondo, essendo stato finora protagonista di 280 lanci con un 96% di successi. L'unica avaria precedente di rilievo di questo tipo di razzo risale al 1997


=== GR 19.30 ===

'''MANIFESTAZIONE OPERAI FIAT'''

Si è conclusa in tarda mattinata la manifestazione indetta a Roma dai sindacati confederali, manifestazuione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore Fiat e dell'indotto. Una partecipazione inferiore alle aspettative, ma comunque grande. Notevoli assenze per molte fabbriche, che hanno scelto di continuare la loro lotta sul terreno della fabbrica, in aperto contrasto con le decisioni dei sindacti confederali. Forte invece la presenza delle fabbriche dell'indotto, colpite duramente dal piano Fiart, e senza garanzie circa il loro futuro. La manifestazione si è conclusda con gli interventi dal palco dei rappresentanti confederali, e duramente fischiato, tanto da impedire il suoi discorso, è stato il dirigente della Cisl. Si svolgera' nel pomeriggio alle 16,30, probabilmente nella sede della Uil, una riunione degli stati generali dei sindacati in preparazione della riunione di domani al Ministero delle Attivita' Produttive sul piano industriale della Fiat. Secondo quanto ha confermato lo stesso segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, oltre ai leader di Cgil e Cisl, Epifani e Pezzotta, al tavolo saranno presenti anche i segretari generali del sindacati dei metalmeccanici. Nel corso della giornata, una delegazione degli operai dovrebbe essere ricevuta dal governo.Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini incontrera' questo pomeriggio una delegazione di lavoratori della Fiat e il coordinamento delle donne per testimoniare simbolicamente la vicinanza del Parlamento in un momento di crisi. Lo ha annunciato in aula lo stesso Casini aprendo la seduta dedicata all'esame di mozioni sulla crisi dell'azienda torinese.


'''MOBILITAZIONI CONTRO GLI ARRESTI DI COMPAGNI/E'''

Non si fermano le mobilitazioni di solidarietà e pressione per gli arresti effettuati la setimana scorsa. Ancora troppi i compagni e le compagne in carcere.
A Latina, domani, presidio sotto il carcere, alle 15 dove è ancora rinchiusa Lidia.
Questo presidio è stato organizzato dalle donne in nero e dal centro donna di latina, vi parteciperanno ovviamente molte altre realtà e compagne, anche per fare pressione a ridosso del prossimo 29, giorno in cui si riunirà il tribunale del riesame.
A questo proposito corrispondenza di una compagna di Napoli.
Corrispondenza di un'altra compagna che parteciperà domani alla manifestazione a latina e ci darà anche qualche aggiornamento sulla situazione di Lidia, che ricordiamo, è ancora detenuta.


'''PALESTINA'''

RAID ISRAELIANO A GAZA, DECINE DI ARRESTI IN CISGIORDANIA
Incursione notturna dell'esercito israeliano nella striscia di Gaza. Decine di carri armati appoggiati dagli elicotteri sono entrati nel villaggio e nel campo profughi di Deir al-Balah, nei pressi di alcuni insediamenti ebraici, dove ci sono stati scambi di colpi d'arma da fuoco con i militanti palestinesi. Intanto, in Cisgiordania l'esercito ha compiuto decine di arresti di presunti militanti palestinesi. A Gaza le ruspe israeliane hanno abbattuto la casa di un militante di Hamas, Mohammed abu Huli, ritenuto responsabile degli attacchi a colpi di mortaio contro gli insediamenti ebraici nella striscia di Gaza e di essere il mandante dell'assassinio di un sergente dell'esercito avvenuto venerdi' scorso al posto di blocco di Gush Katif. Quando all'alba l'esercito si e' ritirato da Deir al-Balah e da un villaggio confinante, il bilancio dei combattimenti era di almeno 4 palestinesi (tra cui un 14enne) feriti. Notte di rastrellamenti invece in Cisgiordania, dove in incursioni nel campo profughi di Deheisheh (Betlemme) e in un villaggio vicino Nablus sono stati arrestati 25 palestinesi, senza incontrare resistenza. Il ministro della difesa Saul Mofaz ha accusato i gruppi palestinesi di aver intensificato le loro azioni nelle ultime settimane per interferire con la campagna elettorale per le elezioni israeliane del 28 gennaio. Il governo di Ariel Sharon e' sotto la doppia pressione degli alleati Usa e dell'opinione pubblica israeliana, che chiede il pugno di ferro contro il terrorismo palestinese. Tasto su cui batte senza sosta l'attuale ministro degli esteri Benjamin Netanyahu, avversario interno di Sharon alle primarie del Likud fissate per giovedi' prossimo. I sondaggi danno Sharon in netto vantaggio ma Netanyahu spera di spuntarla con una decisa sterzata a destra.


'''COLOMBIA'''

AVVIATI COLLOQUI PRELIMINARI GOVERNO-PARAMILITARI
Il governo colombiano ha ammesso di aver effettuato una serie di colloqui preliminari con esponenti dei movimenti paramilitari per tracciare un cammino che possa condurre all&amp;#8217;apertura di un negoziato di pace. Lo hanno riferito fonti dell&amp;#8217;ufficio dell&amp;#8217;Alto commissario di pace, Luis Carlos Restrepo, le quali hanno tuttavia mantenuto massimo riserbo rispetto al contenuto degli incontri. Notizie su una possibile apertura dell&amp;#8217;esecutivo del presidente Alvaro Uribe Vèlez alle &amp;#8216;autodifese civili&amp;#8217; erano state riportate la scorsa fine settimana dal prestigioso settimanale &amp;#8216;Semana&amp;#8217; e dal quotidiano &amp;#8216;El Espectador&amp;#8217;. Secondo quanto diffuso dalla prima testata, Restrepo e cinque esponenti della Conferenza episcopale colombiana avrebbero avviato una sorta di trattativa preliminare con il leader politico dei paramilitari, Carlos Castaño Gil, e il capo militare delle &amp;#8216;autodifese&amp;#8217; Salvatore Mancuso al fine di ottenere un &amp;#8216;cessate-il-fuoco&amp;#8217; unilaterale da parte del gruppo armato. &amp;#8220;Nonostante l&amp;#8217;assoluto ermetismo da parte del governo &amp;#8211; ha pubblicato in un articolo la rivista &amp;#8211; &amp;#8216;Semana&amp;#8217; ha saputo che nei prossimi giorni Castaño annuncerà una sospensione delle ostilità per due mesi&amp;#8221;. Stando, inoltre, a quanto riportato da &amp;#8216;El Espectador&amp;#8217; &amp;#8220;grazie ai buoni auspici della Chiesa cattolica e a seguito di diversi incontri con la gerarchia paramilitare, la maggior parte dei comandanti delle &amp;#8216;autodifese&amp;#8217; ha deciso di compiere un passo storico che consentirà di iniziare in tempi brevi un negoziato politico&amp;#8221;. Da parte sua, il ministro di interno e giustizia, Fernando Londoño, pur non fornendo altri dettagli, ha asserito che &amp;#8220;chiunque abbia un fucile nascosto e voglia consegnarlo rappresenta un contributo significativo per ottenere la pace in Colombia&amp;#8221;.


'''ARGENTINA'''

Il 26 di novembre segna cinque mesi dalla morte di Dario Santillian e Maximiliano Kosteki, due piqueteros della coordinadora Annibal Veron, assassinati il 26 di giugno dalla polizia durante un blocco stradale sul Puente Pueyrredon.
Dopo cinque mesi ancora il ricordo di quella repressione e' vivo nella memoria del movimento sociale argentino continua a subire la repressione delle forze dell'ordine e del governo argentino, dal divieto di manifestare, ai sequestri, alle peruisizioni, ai pedinamneti portati a termine da forze militari e paramilitari che non hanno smesso di esistere nella democratica argentina.
L'attacco diretto ai movimenti sociali non riesce pero' a rinchiudere nuovamente nella paura l'Argentina, che con la rivolta popolare del 19 e 20 dicembre scorso ha definitivamente voltato pagina dopo decenni di dittatura, e ha dato origine moltissime realta' estremamente radicali e articolate nella progettualita' politica.-


 
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gRor della mattina presto

Decine di carri armati e veicoli blindati israeliani sono entrati in nottata nella parte centrale della striscia di Gaza, secondo quanto si e' appreso da testimoni e fonti della sicurezza palestinese. L'incursione israeliana, appoggiata da elicotteri, ha avuto come obiettivo la localita' di Deir el Balah, vicino a un blocco di insediamenti ebraici. Mentre i tank e i blindati per trasporto truppe avanzavano - senza incontrare a quanto sembra resistenza da parte dei palestinesi - gli elicotteri sparavano con le mitragliatrici. L'esercito israeliano non ha per ora fatto commenti sull' operazione. Le ruspe israeliane hanno abbattuto la casa di un militante di Hamas, Mohammed abu Huli, ritenuto responsabile degli attacchi a colpi di mortaio contro gli insediamenti ebraici nella striscia di Gaza e di essere il mandante dell'assassinio di un sergente dell'esercito avvenuto venerdi' scorso al posto di blocco di Gush Katif. Quando all'alba l'esercito si e' ritirato da Deir al-Balah e da un villaggio confinante, il bilancio dei combattimenti era di almeno 4 palestinesi (tra cui un quattordicenne) feriti. Notte di rastrellamenti anche in Cisgiordania, dove sono stati arrestati 34 palestinesi. Israele, alle prese con una congiuntura economica pesante, ha chiesto agli Stati Uniti aiuti finanziari, in particolare 10 miliardi di dollari di garanzie bancarie su prestiti, secondo quanto ha affermato in serata la radio pubblica israeliana. L'ufficio del primo ministro Ariel Sharon ha confermato che Dov Weisglass, direttore del gabinetto del premier, e Ohad Marani, direttore generale del ministero delle Finanze, hanno presentato ufficialmente una richiesta di aiuti, nel corso di un incontro, ieri a Washington, con il consigliere del presidente George W. Bush per la sicurezza nazionale, Condoleezza Rice. Marani ha esposto la situazione economia israeliana, poi ha presentato una richiesta d'aiuto americano, afferma un comunicato. L'incontro con la signora Rice si e' svolto in un'atmosfera buona e amichevole, e si e' concluso che Israele otterra' presto una risposta, aggiunge il comunicato. La radio ha precisato che Israele vorrebbe ottenere 10 miliardi di dollari di garanzie bancarie, cio' che gli permetterebbe di ottenere sui mercati finanziari prestiti a basso tasso d'interesse. Sempre secondo l'emittente, lo Stato ebraico spererebbe di ricevere 2-3 miliardi sotto forma di dono. Non risulta in nessun piano internazionale un intervento economico volto a recuperare la soffocata economia palestinese. La strategia adottata da Sharon, non ultima è l'iniziativa di vietare la raccolta delle olive ai contadini palestinesi, unica forma di sostentamento, trova così riscontro e appoggio dagli Stati Uniti di America e un preoccupante silenzio in tutto l'occidente. <Costituire adesso uno stato palestinese indipendente sarebbe un errore di dimensioni storiche>: lo afferma il ministro degli esteri Benyamin Netanyahu in una intervista rilasciata al quotidiano Yediot Ahronot due giorni prima delle elezioni primarie con cui il Likud scegliera' il proprio capolista in vista delle politiche del gennaio 2003. Per superare il premier Ariel Sharon - che nei sondaggi beneficia della maggior parte delle preferenze dei membri del Likud - Netanyahu ha assunto una linea politica molto rigida. <La attuale leadership palestinese deve essere espulsa> afferma. <Se costoro disponessero di uno stato indipendente farebbero precipitare il nostro paese in un baratro>. Dopo due anni di intifada e di logoramento delle risorse israeliane <dobbiamo dunque compiere uno sforzo e concludere il confronto in una maniera decisiva>.

INGHILTERRRA Non ha avuto grandi difficolta', stanotte, il primo ministro britannico Tony Blair nello sconfiggere un tentativo della corrente pacifista del suo partito laburista, inteso ad ostacolare l'intervento britannico nella guerra contro l'Iraq: appena 30 deputati laburisti hanno appoggiato una mozione che avrebbe impegnato il governo a sottoporre al voto parlamentare l'eventuale invio di truppe britanniche a combattere qualsiasi guerra. Il voto di stasera verteva su una mozione di sostegno della risoluzione 1441 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, che minaccia l'Iraq di "gravi conseguenze" in caso di mancato adempimento degli impegni nei confronti dell'ONU stessa, in relazione alle ispezioni nei suoi arsenali alla ricerca di eventuali armi di sterminio. Ma i dissidenti laburisti hanno invano tentato di inserire nella mozione un emendamento che avrebbe ostacolato l'intervento militare contro l'Iraq.

FRANCIA

Migliaia di dipendenti di Air France e France Telecom scenderanno oggi in piazza per manifestare contro il piano del Governo che prevede la privatizzazione di gran parte delle aziende pubbliche. Attese 30.000 persone che invadranno le strade. Lo sciopero provochera' la quasi paralisi dei voli: si stima che circa nove voli su dieci dei 4.300 aerei che ogni giorno partono ed atterranno in Francia saranno cancellati. Obiettivo dello sciopero e' quello di mettere sotto pressione il primo ministro Jean-Pierre Raffarin, che intende cedere la partecipazione statale in Electricite' de France, Air France e Gaz de France. I dipendenti di France Telecom, invece, manifesteranno sotto il Ministero delle Finanze, per protestare contro il piano societario che prevede il taglio della forza lavoro e la vendita di asset.

ARGENTINA La gravissima crisi economica che attanaglia l&#8217;Argentina registra di giorno in giorno nuove drammatiche conseguenze. Medici Senza Frontiere (Msf) ha lanciato l&#8217;ultimo allarme, relativo al mancato rifornimento delle strutture sanitarie nel Paese sudamericano. Il sistema sanitario in Argentina è oggi il paradigma del collasso dell'economia, rileva in una nota Msf. La conseguenza più visibile è la quasi totale assenza di farmaci e materiale nell'assistenza di base e ospedaliera, e l'esclusione o mancanza di accesso a strutture sanitarie di un'ampia percentuale della popolazione argentina. Il sistema non può farsi carico della domanda e inoltre i pochi farmaci che esistono sono i più cari di tutta l'America Latina. "in questo momento &#8211; scrive Msf &#8211; la saturazione è insostenibile. Il sistema sanitario pubblico che prima assisteva un 20-30 per cento della popolazione ora ne assiste il 60-70 per cento. Gli ospedali non hanno capacità di ricezione: hanno visto aumentata la domanda di assistenza, e allo stesso tempo sono rimasti senza approvvigionamenti". Di fronte alla gravità della situazione Msf ha avviato un programma di distribuzione di materiale sanitario di base in due ospedali della provincia del nord, Jujuy e Salta, storicamente i più sfavoriti. Secondo Rafael Sotoca, coordinatore medico del progetto Argentina di Msf, "questa mancanza di servizi si è aggravata perché, a causa della crisi, le persone che avevano attivato assicurazioni private e sociali sono uscite da questi sistemi in tempo record, convertendosi in nuovi richiedenti che dipendono completamente dalla sanità pubblica". Il programma ha l'obiettivo di coprire le necessità di farmaci essenziali e materiale di base nei due ospedali. Allo stesso tempo l'equipe di Msf sta compiendo azioni di pressione politica affinché le autorità affrontino urgentemente e con rigore il problema dell'accesso alle cure nel paese. Nonostante il ministero della salute stia prendendo provvedimenti, si tratta di misure palesemente insufficienti per attenuare una crisi che sta causando l'inaccessibilità ai medicinali per 10 milioni di persone. "Se il problema di accesso ai farmaci non ottiene una soluzione in tempi rapidi &#8211; rileva ancora Sotoca &#8211; tra breve una gran parte di cittadini, quasi il 40 per cento, si troverà esclusa dal sistema, senza accesso alle cure, un costo sociale impossibile per una società come l'Argentina". Msf ritiene che lo Stato debba affrontare con priorità assoluta il problema di accesso alla salute e di non permettere alle fonti di finanziamento multilaterale di anteporre all'interesse pubblico una logica di mercato di costi-benefici. In questo senso, è necessaria una chiara volontà politica che agisca il più rapidamente possibile.

Domani martedi' si compiranno cinque mesi dal massacro di Avellaneda e il movimento dei disoccupati Anibal Veron si mobilizzera', dalla stazione di Avellaneda fino a Plaza de Mayo. Non sara' accettata nessuna perquisizione o impedimeto da parte della polizia.

Domani martedi' si compiranno cinque mesi dal massacro di Avellaneda e il movimento dei disoccupati Anibal Veron si mobilitera', dalla stazione di Avellaneda fino a Plaza de Mayo. Non sara' accettata nessuna perquisizione o impedimeto da parte della polizia.

Come movimento dei lavoratori disoccupati organizzati nell'mtd Anibal Veron decidiamo di mobilitarci domani martedi' 26, dalla stazione ferroviaria di Avellaneda fino a Plaza de Mayo per ricordare Dario Santillian e Maximiliano Kosteki, due nostri compagni che furono uccisi il 26 di giugno dalla Polizia della Provincia di Buoenos Aires. Abbiamo deciso che non accetteremo i possbili blocchi che potrebbero mettere le forze dell'ordine per impedire l'accesso alla capitale. Il dieci di ottobre quando i lavoratori urbani dell'MTD e i lavoratori del campo del Movimento Campesino di Santiago dell'Estero hanno marciato insiem fino a Plaza de Mayo, hanno dimostrato che non abbiamo niente da nascondere a quelle stesse autorita' giudiziali che cercarono di impedire in qualunque modo una manifestazione che chiedeva Riforma Agraria, sovranita' alimentare, lavoro, dignita' e il cambio sociale. In questo caso non permetteremo questa abitudine dittatoriale che pretende di criminalizzare la protesta sociale e di reprime come criminali tutte le organizzaizoni sociali. Manifesteremo per la quinta volta per ricordare i nostri compagni assassinati dal Governo nazionale e dalla Provincia il 26 di giugno in una operazione poliziale preventivata che causo' due morti, 180 arresti e centinaia di feriti. La nostra lotta non serve solo per ricordare i nostri compagni, ma con il nostro lavoro quotidiano e la nostra lotta permanente, pretende di farli rivivere nel presente e nel futuro. Tutto quello che reclamiamo e' giusto e degno e di fronte a questo le forze di polizia federale vogliono perquisire chiunque vada a lottare contro i corrotti e i padroni che hanno ridotto in miseria in nostro popolo. In questo paese dove i bambini muoiono di fame di fronte all'assenza dello Stato e prima una feroce e diseguale accumulazione di capitale, le nostre mense alimentano quotidianamente 12 mila persone grazie all'autoorganizzazione collettiva dei lavoratori che prendono 150 lecop mensuali. Mentre il Governo concede un infimo sussido ai disoccupati che si organizzano, paga 14 milioni di dollari al Fundación Felices Los Niños per alimentare 6500 bambini. Questi soldi furono dati dal presidente Carlos Menen, lo stesso che ora pretende la presenza delle forse armate in strada per combattere la violenza e per "non avre piu' incappucciati nella strada". mentre l'attuale presidente Duhalde pretende di criminalizzarci con un discorso fazioso cercando solo di prendere dei voti in piu', si scorda dei livelli inediti di mortalita' infantile e riconosce la possibilita' di cambiare la legge e, per ragioni di "sicurezza", ammettere la presenza dell'esercito nella strada. Ripudiamo con forza questa manovra che pretende di spostare sempre piu' a destra la politica. Non permetteremo che ci utilizzino come moneta di scambio per comprare quei pochi elettori che li ascoltano. Continueremo a pretendere i nostri diritti e le esigeremo che si pronuncino a rispetto. Movimiento de Trabajadores Desocupados Aníbal Verón, POR TRABAJO, DIGNIDAD Y CAMBIO SOCIAL

ITALIA

Manifestazione della fiat oggi a roma, contro la politica del governo e contro il piano dell'azienda. Stanno arrivando da tutta italia i lavoratori e le lavoratrici della fiat e dell'indotto, che attraverseranno roma in un grande corteo, che si spera il più vasto possibile, per giungere fino a piazza navona, dove ci sarà il comizio conclusivo. Parteciperanno al corteo anche i sindaci deelle città interessate, con i loro gonfaloni, coem già successo a torino sabato.

Sono stati emessi quattro avvisi di garanzia contro quattro sindacalisti dello Slai Cobas della Fiat auto di Pomigliano d'Arco per gli scioperi fatti contro i licenziamenti. Il fatto e' stato reso noto, con un comunicato, dal coordinamento provinciale di Napoli del Slai ( sindacato dei lavoratori autorganizzati interregionale) Cobas. L'iniziativa - e' detto ancora nel comunicato - e' partita dalla procura della repubblica di Nola ed e' relativa agli scioperi ed alle azioni di protesta messe in atto dai lavoratori Fiat e delle collegate a fine luglio 2001 contro il licenziamento di 500 giovani lavoratori con contratto interinale. Lo Slai Cobas - conclude il comunicato - condanna l'inquietante involuzione in atto nella magistratura che, dopo l'arresto dei 20 attivisti meridionali della rete no global sposta il tiro sulle lotte in corso alla Fiat

dRor ore 13.00

Si è conclusa la manifestazione indetta a Roma dai sindacati confederali, manifestazuione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore Fiast ee dell'indotto. Una partecipazione inferiore alle aspettative, ma comunque grande. Notevoli assenze per molte fabbriche, che hanno scelto di continuare la loro lotta sul terreno della fabbrica, in aperto contrasto con le decisioni dei sindacti confederali. Forte invece la presenza delle fabbriche dell'indotto, colpite duramente dal piano Fiart, e senza garanzie circa il loro futuro. La manifestazione si è conclusda con gli interventi dal palco dei rappresentanti confederali, e duramente fischiato, tanto da impedire il suoi discorso, è stato il dirigente della Cisl. Si svolgera' nel pomeriggio alle 16,30, probabilmente nella sede della Uil, una riunione degli stati generali dei sindacati in preparazione della riunione di domani al Ministero delle Attivita' Produttive sul piano industriale della Fiat. Secondo quanto ha confermato lo stesso segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, oltre ai leader di Cgil e Cisl, Epifani e Pezzotta, al tavolo saranno presenti anche i segretari generali del sindacati dei metalmeccanici. Nel corso della giornata, una delegazione degli operai dovrebbe essere ricevuta dal governo.Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini incontrera' questo pomeriggio una delegazione di lavoratori della Fiat e il coordinamento delle donne per testimoniare simbolicamente la vicinanza del Parlamento in un momento di crisi. Lo ha annunciato in aula lo stesso Casini aprendo la seduta dedicata all'esame di mozioni sulla crisi dell'azienda torinese.

E oggi, altro incontro per silvio berlusconi, che dovrà riposndere ai pm che si occupano del processo sui presumnti rapporti tra Marcello dell'utri e la mafia. A Berlusconi verrà chiesto di giustificare i movimenti finanziari che hanno portato la sua società a dividersi in 22 holding. Non è stato reso noto se eberlusconi si avvarrà della facoltà di non rispondere, come suggerito dai suoi legali, e se invece accetterà il confronto per rispetto alla sua veste istituzionale di presidemnte del consiglio.

MIGRAZIONE Altri 25 cittadini stranieri sono approdati a Lampedusa a bordo di un'unita' della Guardia Costiera che li aveva soccorsi. Il nuovo gruppo di stranieri ha ulteriormente complicato la situazione del centro di accoglienza dell'isola, in crisi gia' da ieri dopo l'arrivo, in tre riprese, di oltre 300 immigrati, 60 dei quali erano sbarcati a Linosa. Gli ultimi 25 - liberiani, iracheni e palestinesi- viaggiavano su un gommone, avvistato a una quarantina di miglia a sud di Lampedusa dalla nave "Cassiopea" della Marina militare e poi raggiunto dalla motovedetta che ha imbarcato tutti i migranti dopo aver constatato la presunta avaria al motore del loro natante. A Lampedua è in forza per volontà dell'attuale governo una unità militare che dovrebbe monitorizzare le coste ma che interviene spessp preventivamente per tradurre i cittadini stranieri nei centri si permanenza temporanea.

FRANCIA

Dopo lo sciopero dei camionisti e i blocchi stradali, oggi e' la volta in Francia dei dipendenti pubblici, mentre e' terminata alle 6,30 la protesta dei controllori di volo. Contro il programma di privatizzazioni avviato dal governo Raffarin, gli impiegati statali e delle aziende pubbliche (da Air France a France Telecom) scenderanno in piazza a Parigi e il trasporto pubblico locale subira' notevoli riduzioni del servizio. Lo sciopero interessera' i dipendenti della scuola, dei ministeri, degli uffici di sicurezza sociale, delle agenzie per l'impiego e delle utility come Edf e Gdf. Per lo sciopero dei controllori, indetto ieri contro la creazione di un unico sistema europeo di controllo del traffico aereo, le autorita' dell'aviazione civile avevano garantito un volo su dieci ma i rappresentanti sindacali avevano dichiarato che i controllori avrebbero assicurato il 50% dei voli che passano sullo spazio aereo nazionale. Cosi' British Airways aveva cancellato 64 voli tra ieri ed oggi, Lufthansa 70 voli e Sas 28 voli.

SPAGNA

Almeno sei membri del movimento spagnolo di estrema sinistra Grapo (Gruppi di resistenza anti fascista Primo Ottobre) sono stati arrestati oggi a Madrid: lo hanno reso noto fonti della polizia. Tra gli arrestati alcuni avevano gia' delle condanne per reati precedenti legati al Grapo. L'operazione e' la prosecuzione di un'altra gia' avvenuta in luglio, nella quale vennero arrestati i vertici del gruppo in collaborazione con la polizia francese. Il Grapo, nato nel 1975, e al quale si attribuiscono almeno 80 azioni e qualche sequestro fino agli inizi degli anni 80, sono riapparsi nel 1998, dopo diversi anni di inattivita'. L'ultima azione che si rcordi attribuibile forse a Garpo risale al 2000. Europa E' considerato ormai perduto dai tecnici il satellite europeo per telecomunicazioni Astra-1k, lanciato nelle prime ore di oggi dal cosmodromo di Baikonur con un razzo vettore russo Proton, ma vittima di un intoppo tecnico che gli ha impedito di raggiungere la prevista orbita geostazionaria, a 36.000 chilometri dalla Terra. Lo ha riferito ufficialmente un portavoce dell'agenzia spaziale russa. L'Astra-1K, il piu' grande satellite civile al mondo per telecomunicazioni (pesa cinque tonnellate e avrebbe dovuto trasmettere segnali radio, televisivi e per la rete internet in tutto il continente europeo), si e' staccato prematuramente dal vettore e galleggia ora a soli 200 chilometri dalla Terra. Secondo i tecnici russi, i tre stadi del Proton hanno funzionato regolarmente, mentre il sistema di accelerazione del satellite, destinato a collocarlo alla giusta altezza, si e' inceppato: il secondo impulso, invece di spingere l'Astra, lo ha di fatto sganciato. Il satellite e' dotato di un motore interno, utilizzabile per manovre di portata limitata, ma questo non e' in grado di fargli recuperare l'assetto da un'altitudine cosi' bassa come quella attuale, hanno sottolineato gli esperti russi. Un rappresentante dell'azienda francese Alcatel Spazio - che ha realizzato il satellite su incarico dell'operatore paneuropeo 'Ses Astra' - ha precisato tuttavia che esso invia regolarmente i suoi segnali e non ha escluso che possano essere eseguiti alcuni tentativi per salvaguardarlo. Il portavoce dell'agenzia spaziale russa ha da parte sua affermato che l'attrezzatura dovrebbe de-orbitarsi tra il 28 e il 30 novembre per poi verosimilmente distruggersi al contatto con l'atmosfera. E' veramente un peccato che dopo 13 lanci perfettamente riusciti per conto del nostro consorzio, rischiamo di concludere questa volta con un fallimento, ha commentato Yves Feltes, rappresentante della 'Ses Astra'. Il Proton russo, ha d'altro canto osservato un altro tecnico europeo, resta uno dei vettori piu' sicuri al mondo, essendo stato finora protagonista di 280 lanci con un 96% di successi. L'unica avaria precedente di rilievo di questo tipo di razzo risale al 1997

GR 19.30

MANIFESTAZIONE OPERAI FIAT

Si è conclusa in tarda mattinata la manifestazione indetta a Roma dai sindacati confederali, manifestazuione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore Fiat e dell'indotto. Una partecipazione inferiore alle aspettative, ma comunque grande. Notevoli assenze per molte fabbriche, che hanno scelto di continuare la loro lotta sul terreno della fabbrica, in aperto contrasto con le decisioni dei sindacti confederali. Forte invece la presenza delle fabbriche dell'indotto, colpite duramente dal piano Fiart, e senza garanzie circa il loro futuro. La manifestazione si è conclusda con gli interventi dal palco dei rappresentanti confederali, e duramente fischiato, tanto da impedire il suoi discorso, è stato il dirigente della Cisl. Si svolgera' nel pomeriggio alle 16,30, probabilmente nella sede della Uil, una riunione degli stati generali dei sindacati in preparazione della riunione di domani al Ministero delle Attivita' Produttive sul piano industriale della Fiat. Secondo quanto ha confermato lo stesso segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, oltre ai leader di Cgil e Cisl, Epifani e Pezzotta, al tavolo saranno presenti anche i segretari generali del sindacati dei metalmeccanici. Nel corso della giornata, una delegazione degli operai dovrebbe essere ricevuta dal governo.Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini incontrera' questo pomeriggio una delegazione di lavoratori della Fiat e il coordinamento delle donne per testimoniare simbolicamente la vicinanza del Parlamento in un momento di crisi. Lo ha annunciato in aula lo stesso Casini aprendo la seduta dedicata all'esame di mozioni sulla crisi dell'azienda torinese.

MOBILITAZIONI CONTRO GLI ARRESTI DI COMPAGNI/E

Non si fermano le mobilitazioni di solidarietà e pressione per gli arresti effettuati la setimana scorsa. Ancora troppi i compagni e le compagne in carcere. A Latina, domani, presidio sotto il carcere, alle 15 dove è ancora rinchiusa Lidia. Questo presidio è stato organizzato dalle donne in nero e dal centro donna di latina, vi parteciperanno ovviamente molte altre realtà e compagne, anche per fare pressione a ridosso del prossimo 29, giorno in cui si riunirà il tribunale del riesame. A questo proposito corrispondenza di una compagna di Napoli. Corrispondenza di un'altra compagna che parteciperà domani alla manifestazione a latina e ci darà anche qualche aggiornamento sulla situazione di Lidia, che ricordiamo, è ancora detenuta.

PALESTINA

RAID ISRAELIANO A GAZA, DECINE DI ARRESTI IN CISGIORDANIA Incursione notturna dell'esercito israeliano nella striscia di Gaza. Decine di carri armati appoggiati dagli elicotteri sono entrati nel villaggio e nel campo profughi di Deir al-Balah, nei pressi di alcuni insediamenti ebraici, dove ci sono stati scambi di colpi d'arma da fuoco con i militanti palestinesi. Intanto, in Cisgiordania l'esercito ha compiuto decine di arresti di presunti militanti palestinesi. A Gaza le ruspe israeliane hanno abbattuto la casa di un militante di Hamas, Mohammed abu Huli, ritenuto responsabile degli attacchi a colpi di mortaio contro gli insediamenti ebraici nella striscia di Gaza e di essere il mandante dell'assassinio di un sergente dell'esercito avvenuto venerdi' scorso al posto di blocco di Gush Katif. Quando all'alba l'esercito si e' ritirato da Deir al-Balah e da un villaggio confinante, il bilancio dei combattimenti era di almeno 4 palestinesi (tra cui un 14enne) feriti. Notte di rastrellamenti invece in Cisgiordania, dove in incursioni nel campo profughi di Deheisheh (Betlemme) e in un villaggio vicino Nablus sono stati arrestati 25 palestinesi, senza incontrare resistenza. Il ministro della difesa Saul Mofaz ha accusato i gruppi palestinesi di aver intensificato le loro azioni nelle ultime settimane per interferire con la campagna elettorale per le elezioni israeliane del 28 gennaio. Il governo di Ariel Sharon e' sotto la doppia pressione degli alleati Usa e dell'opinione pubblica israeliana, che chiede il pugno di ferro contro il terrorismo palestinese. Tasto su cui batte senza sosta l'attuale ministro degli esteri Benjamin Netanyahu, avversario interno di Sharon alle primarie del Likud fissate per giovedi' prossimo. I sondaggi danno Sharon in netto vantaggio ma Netanyahu spera di spuntarla con una decisa sterzata a destra.

COLOMBIA

AVVIATI COLLOQUI PRELIMINARI GOVERNO-PARAMILITARI Il governo colombiano ha ammesso di aver effettuato una serie di colloqui preliminari con esponenti dei movimenti paramilitari per tracciare un cammino che possa condurre all&#8217;apertura di un negoziato di pace. Lo hanno riferito fonti dell&#8217;ufficio dell&#8217;Alto commissario di pace, Luis Carlos Restrepo, le quali hanno tuttavia mantenuto massimo riserbo rispetto al contenuto degli incontri. Notizie su una possibile apertura dell&#8217;esecutivo del presidente Alvaro Uribe Vèlez alle &#8216;autodifese civili&#8217; erano state riportate la scorsa fine settimana dal prestigioso settimanale &#8216;Semana&#8217; e dal quotidiano &#8216;El Espectador&#8217;. Secondo quanto diffuso dalla prima testata, Restrepo e cinque esponenti della Conferenza episcopale colombiana avrebbero avviato una sorta di trattativa preliminare con il leader politico dei paramilitari, Carlos Castaño Gil, e il capo militare delle &#8216;autodifese&#8217; Salvatore Mancuso al fine di ottenere un &#8216;cessate-il-fuoco&#8217; unilaterale da parte del gruppo armato. &#8220;Nonostante l&#8217;assoluto ermetismo da parte del governo &#8211; ha pubblicato in un articolo la rivista &#8211; &#8216;Semana&#8217; ha saputo che nei prossimi giorni Castaño annuncerà una sospensione delle ostilità per due mesi&#8221;. Stando, inoltre, a quanto riportato da &#8216;El Espectador&#8217; &#8220;grazie ai buoni auspici della Chiesa cattolica e a seguito di diversi incontri con la gerarchia paramilitare, la maggior parte dei comandanti delle &#8216;autodifese&#8217; ha deciso di compiere un passo storico che consentirà di iniziare in tempi brevi un negoziato politico&#8221;. Da parte sua, il ministro di interno e giustizia, Fernando Londoño, pur non fornendo altri dettagli, ha asserito che &#8220;chiunque abbia un fucile nascosto e voglia consegnarlo rappresenta un contributo significativo per ottenere la pace in Colombia&#8221;.

ARGENTINA

Il 26 di novembre segna cinque mesi dalla morte di Dario Santillian e Maximiliano Kosteki, due piqueteros della coordinadora Annibal Veron, assassinati il 26 di giugno dalla polizia durante un blocco stradale sul Puente Pueyrredon. Dopo cinque mesi ancora il ricordo di quella repressione e' vivo nella memoria del movimento sociale argentino continua a subire la repressione delle forze dell'ordine e del governo argentino, dal divieto di manifestare, ai sequestri, alle peruisizioni, ai pedinamneti portati a termine da forze militari e paramilitari che non hanno smesso di esistere nella democratica argentina. L'attacco diretto ai movimenti sociali non riesce pero' a rinchiudere nuovamente nella paura l'Argentina, che con la rivolta popolare del 19 e 20 dicembre scorso ha definitivamente voltato pagina dopo decenni di dittatura, e ha dato origine moltissime realta' estremamente radicali e articolate nella progettualita' politica.-

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gror261102 (last edited 2008-06-26 09:51:29 by anonymous)