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VERTICE JOHANNESBURG: ONG ACCUSANO UNIONE EUROPEA DI AVVICINARSI A POSIZIONI USA


Le Ong internazionali guardano con preoccupazione all’atteggiamento dell’Unione Europea che nelle ultime ore si starebbe avvicinando pericolosamente alla posizione degli Stati Uniti sulle questioni inerenti la globalizzazione, rinunciando ad affrontare i punti chiave della protezione dell’ambiente, della lotta alla povertà e della promozione dello sviluppo sostenibile, ovvero gli obiettivi dichiarati del vertice. “L’Europa rinuncia alla necessità di discutere della supremazia degli accordi internazionali sull’ambiente rispetto alle leggi del commercio – ha dichiarato in proposito Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale – deve invece smettere di flirtare con l’’asse del male ambientale’, guidato dagli Usa con la complicità di Australia e Canada, se vorrà raggiungere quegli impegni concreti che servono ad arrestare la crisi ecologica del pianeta. Il mondo ha bisogno di un nuovo quadro di regole per la globalizzazione da definire nel contesto delle Nazioni Unite, assegnando compiti chiari alle istituzioni finanziarie internazionali”.

= GR delle 10.00 =

VERTICE JOHANNESBURG: ONG ACCUSANO UNIONE EUROPEA DI AVVICINARSI A POSIZIONI USA

Le Ong internazionali guardano con preoccupazione all’atteggiamento dell’Unione Europea che nelle ultime ore si starebbe avvicinando pericolosamente alla posizione degli Stati Uniti sulle questioni inerenti la globalizzazione, rinunciando ad affrontare i punti chiave della protezione dell’ambiente, della lotta alla povertà e della promozione dello sviluppo sostenibile, ovvero gli obiettivi dichiarati del vertice. “L’Europa rinuncia alla necessità di discutere della supremazia degli accordi internazionali sull’ambiente rispetto alle leggi del commercio – ha dichiarato in proposito Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale – deve invece smettere di flirtare con l’’asse del male ambientale’, guidato dagli Usa con la complicità di Australia e Canada, se vorrà raggiungere quegli impegni concreti che servono ad arrestare la crisi ecologica del pianeta. Il mondo ha bisogno di un nuovo quadro di regole per la globalizzazione da definire nel contesto delle Nazioni Unite, assegnando compiti chiari alle istituzioni finanziarie internazionali”.

TREVISO Reperiti gli alloggi per i trenta marocchini (uomini, donne e bambini), che da giovedì dormono davanti al Duomo di Treviso. La soluzione trovata in Prefettura. SENZA IL SINDACO GENTILINI

TREVISO - Nove appartamenti per dare una sistemazione dignitosa alla maggior parte degli immigrati che protestano, dormendo davanti al Duomo cittadino per protestare contro lo sfratto ricevuto. Forse già da domani le famiglie troveranno ricovero negli alloggi, i single potranno usufruire del dormitorio dell'ex caserma Piave a Treviso. Non ci dovrebbe essere ricorso alle roulotte. Questa sistemazione è il risultato del lungo vertice che si è svolto in prefettura a Treviso per tentare di trovare una soluzione al caso. Al vertice hanno partecipato il prefetto, Federico Quinto, il questore Dante Consiglio, gli assessori di tutti i comuni interessati, la Curia vescovile di Treviso con don Canuto, i rappresentanti dei sindacati, delle Asl, della Coldiretti, degli industriali. Assenti oltre l'Ater, l'istituto proprietario delle case dalle quali gli immigrati sono stati sfrattati, il sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini e il presidente della Provincia, Luca Zaia. Concluso il vertice il prefetto ha convocato le famiglie, che non hanno partecipato alla riunione, per esporre loro la soluzione raggiunta. All'appello mancherebbero ancora tre o quattro appartamenti, ma il segnale dato dagli amministratori è interpretato positivamente da quanti hanno sostenuto in questi giorni la protesta degli immigrati: “La strada sembra quella giusta - ha detto Sergio Zulian di 'M21' - ma stiamo a vedere. L'importante è che si trovi una soluzione dignitosa per tutti”. Questa potrebbe dunque essere l'ultima notte che le famiglie marocchine, bambini e una donna al nono mese di gravidanza compresi, passano all'esterno della chiesa principale di Treviso. Ma i rappresentanti delle associazioni hanno fatto osservare che “questo episodio è soltanto la punta di un iceberg, non ci sarebbe da sorprendersi se tra pochi giorni un caso analogo si dovesse ripetere in qualsiasi punto del territorio. Occorre quindi una politica di prevenzione, sicuramente non di gestione dell'emergenza come quella di oggi”.

gror270802 (last edited 2008-06-26 09:59:12 by anonymous)