Preparazione Giornale radio delle 19.30. Aperto alle 14.46 da Paula. Divertitevi ad inserire i vostri suggerimenti, articoli, link. Siete pregati però di segnalare le modifiche e chi le fa. Besos. dalle 16.15 anche Cristina qui...con il malloppo su Amnesty


Gr serale di martedi 28 maggio - ore 19.30

Sommario

MONDO

NATO - Si è aperto stamattina il vertice per sancire la firma degli accordi tra la Nato e la Russia. Ascolteremo il resoconto degli interventi dei capi di stato.

BRASILE - Ancora una raffica di assoluzioni al processo per la strage di Sem Terra di Eldorado dos Carajás.

Australia - Una delegazione dell'Alto commissariato Onu per i diritti umani e' in Australia per visitare i centri di detenzione per richiedenti asilo nell'entroterra del continente.

DIRITTI UMANI - é stato pubblicato oggi il rapporto annuale di Amnesty International

ITALIA

PUGLIA - La situazione attuale in Puglia è gravissima, tra sbarchi e rimpatri forzati dei migranti. Ascolteremo Bobo Aprile dell'Osservatorio Permanente Italia-Albania.

DAL MONDO

NATO - Si è aperto stamattina il vertice per sancire la firma degli accordi tra la Nato e la Russia. Il resoconto degli interventi dei capi di stato nella prima parte della giornata. [http://www.ondarossa.info/upload/020528verticenato.mp3 Audio]

BRASILE - Ancora una raffica di assoluzioni al processo per la strage di Eldorado dos Carajás. Il tribunale di giustizia di Belém, nello Stato brasiliano di Pará, ha infatti ritenuto "non colpevoli" 9 sottufficiali della polizia militare che presero parte al massacro di 19 lavoratori rurali senza terra il 17 aprile del 1996. La sentenza è stata emessa al termine di 15 ore di camera di consiglio e con una risicata maggioranza di 4 voti contro 3. Il pubblico ministero Marco Aurelio do Nascimento ha già espresso l'intenzione di ricorrere in appello. Su 156 militari imputati dei fatti di Eldorado dos Carajás, finora soltanto due ufficiali, il colonnello Mário Pantoja e il maggiore José Maria Oliveira, sono stati condannati rispettivamente a 228 e 158 anni di prigione ma entrambi sono a piede libero in attesa che si svolga il processo di secondo grado. La prossima 'tranche' del processo prenderà il via il 4 giugno e riguarderà altri 6 militari. [http://www.misna.org/ Agenzia MISNA]

Australia - Una delegazione dell'Alto commissariato Onu per i diritti umani e' in Australia per visitare i centri di detenzione per richiedenti asilo nell'entroterra del continente. E i detenuti negli ultimi giorni sono stati finalmente chiamati per nome anziche' con un numero, mentre i campi sono stati 'abbelliti' rimuovendo i reticolati a rasoio e piantando fiori; sono stati distribuiti termosifoni e installati nuovi telefoni. La delegazione, guidata dall'ex giudice capo dell'India Prafullachandra Bhagwati, oggi ha iniziato la visita nel campo di Woomera, teatro negli ultimi mesi di proteste, disordini, scioperi della fame, tentativi di suicidio e autolesioni. Secondo gli attivisti per i diritti dei profughi, la delegazione e' stata accolta a Woomera con un ennesimo sciopero della fame. La missione proseguira' fino al 6 giugno e sono in programma incontri con il ministro dell'Immigrazione Philip Ruddock, con funzionari governativi ed esponenti di organizzazioni non governative, oltre a visite in altri campi di detenzione. Le conclusioni della visita saranno presentate alla 59/a sessione della Commissione diritti umani dell'Onu il prossimo anno. Diversi enti delle Nazioni unite nei mesi scorsi hanno rivolto critiche al regime di detenzione dell'Australia, che si estende anche a bambini e minorenni

DIRITTI UMANI - Gli Stati Uniti hanno combattuto la guerra al terrorismo a spese dei diritti umani e il sacrificio dei diritti nel nome della sicurezza erode la credibilità degli Usa come paese leader per quanto riguarda gli interventi umanitari. Questo il secco giudizio sugli usa. conseguenze di questo giro di vite sui diritti umani per di più si ripercuotono su scala mondiale, come tutto quello che fanno gli americani: "sono i cittadini di tutto il mondo a soffrire le conseguenze delle mancanze degli Usa e della loro mancata promozione nella causa dei diritti umani". "Le azioni del governo americano -spiega il presidente di Amnesty USA- hanno di fatto rappresentato un semaforo verde per altri stati, che così si sono visti di fatto autorizzati a ignorare alcuni criteri fondamentali nel campo dei diritti umani". Nei primi otto mesi dagli attentati dell'11 settembre negli Usa sono stati arrestati più di 1.200 persone, in gran parte arabi o musulmani, senza garanzie giuridiche adeguate e senza che sia stato possibile provare alcun rapporto degli arrestati con gruppi terroristici. Un altro elemento di critica riguarda le persone arrestate in Afghanistan o in altre parti del mondo e trasferite nel campo di prigionia di Guantanamo Bay a Cuba. L'amministrazione non ha riconosciuto agli arrestati lo statuto di "prigionieri di guerra" escludendo così che possano beneficiare dei diritti stabiliti dalla Convenzione di Ginevra. L'imperativo della sicurezza nazionale, enfatizzato dopo gli eventi dell'11 settembre, ha influito sulla situazione dei diritti umani. Nascosti dietro le parole d'ordine "ordine e sicurezza" molti governi - sostiene il rapporto - ne hanno approfittato per limitare i diritti umani e restringere ulteriormente le libertà di espressione, associazione, equo processo. I pesanti effetti collaterali dell'11 settembre sul fronte dei diritti umani sono citati a più riprese dal rapporto Amnesty, che passa in rassegna la situazione dei diritti umani in 152 Paesi e dedica 5 pagine all'Italia. Gli Stati Uniti hanno combattuto la guerra al terrorismo a spese dei diritti umani e il sacrificio dei diritti nel nome della sicurezza erode la credibilità degli Usa come paese leader per quanto riguarda gli interventi umanitari. Questo il secco giudizio sugli usa. conseguenze di questo giro di vite sui diritti umani per di più si ripercuotono su scala mondiale, come tutto quello che fanno gli americani: "sono i cittadini di tutto il mondo a soffrire le conseguenze delle mancanze degli Usa e della loro mancata promozione nella causa dei diritti umani". "Le azioni del governo americano -spiega il presidente di Amnesty USA- hanno di fatto rappresentato un semaforo verde per altri stati, che così si sono visti di fatto autorizzati a ignorare alcuni criteri fondamentali nel campo dei diritti umani". Nei primi otto mesi dagli attentati dell'11 settembre negli Usa sono stati arrestati più di 1.200 persone, in gran parte arabi o musulmani, senza garanzie giuridiche adeguate e senza che sia stato possibile provare alcun rapporto degli arrestati con gruppi terroristici. Un altro elemento di critica riguarda le persone arrestate in Afghanistan o in altre parti del mondo e trasferite nel campo di prigionia di Guantanamo Bay a Cuba. L'amministrazione non ha riconosciuto agli arrestati lo statuto di "prigionieri di guerra" escludendo così che possano beneficiare dei diritti stabiliti dalla Convenzione di Ginevra. Il rapporto, suddiviso in aree continentali, pone l'accento anche sulle violazioni dei diritti umani in Europa. Viene criticata la nuova legislazione di sicurezza approvata in Regno Unito dopo gli attentati. La normativa, dice il rapporto "Ha aperto la strada a violazioni dei diritti umani". Oltre a essere stata approvata in un solo mese di tempo, la legge è criticata perché "permette la detenzione amministrativa senza limiti di tempo, senza accusa, né processo e senza la possibilità di ricorrere alla revisione giudiziaria di qualsiasi cittadino non britannico" ritenuto sospetto terrorista. Vittime dell'effetto 11 settembre anche le minoranze musulmane in molte zone dell'ex Unionesovietica. L'accusa di simpatizzare con i terroristi ha portato a fenomeni di repressione e sistematica violazione dei diritti umani in Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan oltre che in Cecenia, dove l'offensiva russa sembra aver ritrovato vigore proprio dopo l'11 settembre - Sul fronte diritti umani, in Europa, il rapporto Amnesty segnala anche altri elementi. In molti paesi continuano a verificarsi casi di "tortura e maltrattamenti". La Tortura e i maltrattamenti da "parte di agenti dello stato" continuano a segnalarsi in diversi paesi europei. Esplicitamente, il rapporto cita i casi di Albania, Georgia, Lituania, Romani, Spagna. "Diffuso e Sistematico" invece il ricorso alla tortura in Turchia dove sono stati colpiti indiscriminatamente uomini, donne e bambini. Teatro delle violenze e degli abusi le stazioni di polizia mentre le carceri speciali turche si segnalano per il trattamento "crudele, inumano e degradante" riservato ai prigionieri. Diritti umani limitati, conculcati e violati anche per quanto immigrati e richiedenti asilo. Le persone in cerca di "asilo politico" in Europa incontrano crescenti difficoltà e sono stati sottoposti ad abusi e maltrattamenti Nel rapporto si segnala come immigrati e asylum seeker siano stati sottoposti ad abusi e maltrattamenti di matrice razzista in Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Spagna e Svizzera. Sotto la lente dell'associazione anche il disegno di legge sull'immigrazione Bossi-Fini, giudicato come "un maltrattamento del tema dell'asilo politico". Gravi anche in molti casi le violenze delle polizie contro i Rom (in altre circostanze la polizia invece non ha protetto gli zingari da aggressioni e violenze). Il rapporto denuncia anche il conflitto tra israelianie palestinesi, con oltre 460 palestinesi uccisi dalle forze di sicurezza israeliane, fra cui 79 bambini. La maggior parte di essi sono stati uccisi in modo "illegale", ovvero quando la vita di altre persone non era in pericolo. Migliaia di palestinesi sono stati arrestati, spesso detenuti 'incommunicado', per diversi giorni, e sottoposti a maltrattamenti e torture. Almeno 29 persone sono morte a causa dei ritardi negli accessi agli ospedali, mentre 32 palestinesi sono stati uccisi intenzionalmente in esecuzioni extragiudiziali costate la vita anche a 15 passanti. I gruppi armati palestinesi - prosegue Amnesty - hanno ucciso 187 israeliani, tra cui 154 civili e almeno 36 bambini. Amnesty denuncia inoltre le demolizioni di case da parte degli israeliani, e le chiusure e i coprifuoco imposti in gran parte dei Territori occupati. Ma è sul tema dell'uso eccessivo della forza da parte delle forze dell'ordine durante le manifestazioni che Amnesty si dice esplicitamente preoccupata. Vengono citate le repressioni delle manifestazioni antiglobalizzazione tenutesi nel 2001 in Spagna, Italia, Svezia. Emergono le violazioni di cui sono state vittime centinaia di persone "nel corso di operazioni di polizia conseguenti a manifestazioni di massa". Amnesty ha ricevuto "denunce inequivocabili su abusi e maltrattamenti compiuti dalle forze dell'ordine italiane, spesso ai danni di manifestanti non violenti" a Brescia, Napoli e Genova. E' proprio al G8 di luglio, che è dedicato il capitolo più approfondito della relazione sull'Italia. "Il bilancio alla fine del summit - si legge nel rapporto - contava centinaia di persone ferite, più di 280 arrestati, di cui molti stranieri, e la morte di un manifestante italiano, ucciso dai colpi sparati da un agente che prestava il suo servizio militare nell'arma dei carabinieri". Amnesty reagisce a questi episodi con la richiesta "al parlamento italiano dell'adozione di una legge che preveda il reato di tortura nel codice penale". Perché i procedimenti avviati nelle ultime settimane dalla magistratura di Napoli e Genova sono "una risposta importante, ma non sufficiente". Il presidente di Amnesty Italia sottolinea nella stessa direzione la necessità di una commissione d'inchiesta sui fatti di Napoli e Genova. Da anni - spiegano- denunciamo l'esistenza di un problema di tortura e di maltrattamenti ingiustificati nelle carceri e nelle stazioni di polizia italiane. Ci preoccupano le reazioni di questo governo, ma anche del governo precedente. Le poche e inadeguate inchieste e, soprattutto, la tendenza a coprire le forze dell'ordine, che sono le prime ad avere interesse che si faccia piena chiarezza". [http://www.amnesty.it/pubblicazioni/rapporto2002/index.php3]

Italia

ROMA - Oggi si è tenuta una nuova udienza per il processo che vede coinvolt* alcun* compagn* nella duplice veste di accusat* e accusator*, per la manifestazione che si svolse nella primavera del '97 sotto l'ambasciata del Perù a Roma. Ascoltiamo la corrispondenza realizzata in collaborazione di Indymedia Italia. [http://www.ondarossa.info/upload/020528processomarymanologiorgia.mp3 Audio]

PUGLIA - La situazione attuale in Puglia è gravissima, tra sbarchi e rimpatri forzati dei migranti. In realtà, di fatto si sta già applicando la legge Bossi-Fini ancora prima che venga promulgata, come ci racconta Bobo Aprile dell'Osservatorio Permanente Italia-Albania. [http://www.ondarossa.info/upload/020528situazioneimmigratipuglio.mp3 Audio]

Roma - Provocazione nei confronti della Associazione antirazzista ed interetnica "3 febbraio" 4 colpi di pistola contro i locali della Associazione Nella notte del 25 maggio sono stati esplosi da sconosciuti 4 colpi di arma da fuoco contro la sede nazionale della Associazione "3 febbraio" in via Lodovico Pavoni a Roma. La A3F denuncia questo tentativo intimidatorio che fa seguito ad altre provocazioni di tono minore avvenute nei giorni scorsi. La A3F è impegnata nella lotta per la pace ed i diritti degli immigrati. La associazione "3 febbraio" si rivolge a tutti i costoro,per fare appello alla solidarietà ed alla vigilanza democratica per respingere minacce ed intimidazioni.