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'''Mosca'''
 
 
Dopo il blitz all'interno del teatro da parte delle forze speciali russe continuano le critiche, non solo sulla quantità di ostaggi che sono morti, ma anche sul modo in cui sono morti. Tre medici hanno tenuto una conferenza stampa, in cui hanno spiegato che dei 117 morti, solo uno è deceduto per colpi d'arma da fuoco, mentre gli altri sono morti per il gas. I medici non sono stati informati sulla natura della sostanza usata. Per questo motivo non hanno potuto decidere subito le adeguate terapie e, ancora oggi, non sanno quale agente chimico abbia intossicato centinaia di persone, molte delle quali sono ancora in condizioni critiche.Sono ancora 646 gli ex ostaggi ricoverati in 14 ospedali moscoviti. Tra questi 200 persone versano in condizioni critiche, ha dichiarato Andrei Seltsovky, il capo dei servizi medici di Mosca, che si è incaricato del delicatissimo compito di ufficializzare la causa dei decessi. Il Cremlino, però, segue inflessibile la linea del blitz 'inevitabile', il male minore in una situzione disperata. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato il decreto che indice per oggi, lunedì, una giornata di lutto in tutta la Federazione Russa, ma nessuna dichiarazione pubblica. Ieri Putin ha ricevuto al Cremlino gli agenti speciali autori del blitz nel teatro, ai quali è stato permesso di consegnare alla stampa la cronaca del blitz: sparatorie, scontri, tentativi di lanciare granate, qualche agente ferito o contuso. Gli agenti speciali delle divisioni 'Alfa' e 'V', insomma, restano gli eroi ufficiali della situazione.
L'ufficializzazione della causa della morte degli ostaggi, tuttavia, non significa maggiore chiarezza sulla natura della sostanza-killer. Anzi. Il governo russo continua a negare che sia stato utilizzato gas nervino e per ora fa orecchie da mercante, almeno pubblicamente, alla richiesta americana di ricevere informazioni sulla sostanza gassosa usata durante il blitz della unita' d'e'lite Alfa. Il capo-medico Seltsovsky ha confermato che le autorità non hanno comunicato la composizione esatta del gas utilizzato, ma ha anche detto: "in condizioni normali le sostanze usate non uccidono". Lo stress, la sete, la fame hanno esacerbato gli effetti sui corpi estenuati degli ostaggi.


Aperto da massimo, salvo, dani. Buon giorno.

Ore 9.30

Brasile

I dati parziali dello spoglio confermano l'elezione di Luiz Inacio Lula da Silva a primo presidente di sinistra dal golpe militare del 1964, con un suffragio record che umilia il suo rivale al ballottaggio, il candidato di governo Jose' Serra.Poco prima delle 7:00 ora italiana, con il 99,62 per cento dei voti scrutinati, pari a 85.933.513 elettori, a Lula ne erano stati attribuiti il 61,29 per cento, pari a 52.674.228 Fra i primi messaggi di congratulazioni giunti al nuovo presidente brasiliano e' stato quello del presidente della repubblica Ciampi. I presidenti americano George W. Bush e quello francese Jacques Chirac gli hanno fatto sapere di volerlo incontrare prima dell' insediamento del primo gennaio prossimo. Il presidente del Partido dos Trabalhadores, Jose' Dirceu ha parlato per primo di grande vittoria della democrazia: Lula mi ha detto che viene eletto nel nome di tutta la nostra generazione. Il presidente eletto ha preferito non fare dichiarazioni durante la prima parte dello spoglio e si e' praticamente nascosto per tutta la giornata del ballottaggio.Nei festeggiamenti le tradizionali bandiere rosse del Partido dos Trabalhadores (PT) si sono mescolate a quelle bianche con stellina rossa della sua campagna elettorale moderata fra i grattacieli dell'Avenida Paulista. La memorabile notte della vittoria di Lula rischia di battere, in quanto a partecipazione e ad entusiasmo gridato, pianto e sambato, quelle dei cinque titoli calcistici mondiali. Il leader del maggior partito di sinistra dell'America Latina arriva infine al potere 13 anni dopo il primo dei suo quattro tentativi. Lo slogan di questa ultima campagna, Agora e' Lula, diventa adesso, dopo tanta attesa frustrata, l'urlo di sollievo di milioni di brasiliani raccolti in tutte le piazze, dall'Amazzonia alla frontiera con l'Uruguay, per festeggiare l'avvento di una nuova era politica. La vittoria dell'ex sindacalista metalmeccanico che a suo tempo oso' affrontare, da minuscolo David, il Golia della dittatura militare, rappresenta in effetti un terremoto politico senza precedenti per l'intera America Latina. Dopo un decennio di neoliberismo dilagante, la sua principale potenza regionale guida adesso, sulle ceneri del disastro argentino, una virata a sinistra del tutto antagonista alla tendenza europea. Stiamo vivendo un momento nuovo nella storia del Brasile - ha detto Lula trasferendosi dal suo appartamentino di Sao Bernardo do Campo, suburbio industriale di San Paolo, al bagno di folla che lo attendeva nel centro della megalopoli - Ora dovremo agire con molta tranquillita', perche' il Brasile e' in una situazione difficile. Ma sono convinto che il nostro paese sia piu' forte di qualsiasi crisi. Lula arriva al traguardo al termine di un lungo duello elettorale durante il quale la grande finanza internazionale e il cambio del dollaro hanno rappresentato avversari ben piu' feroci dei candidati in carne ed ossa con cui ha disputato per due turni la presidenza. Ma gli indicatori economici sembrano essersi ora dati una calmata.

Mosca

Dopo il blitz all'interno del teatro da parte delle forze speciali russe continuano le critiche, non solo sulla quantità di ostaggi che sono morti, ma anche sul modo in cui sono morti. Tre medici hanno tenuto una conferenza stampa, in cui hanno spiegato che dei 117 morti, solo uno è deceduto per colpi d'arma da fuoco, mentre gli altri sono morti per il gas. I medici non sono stati informati sulla natura della sostanza usata. Per questo motivo non hanno potuto decidere subito le adeguate terapie e, ancora oggi, non sanno quale agente chimico abbia intossicato centinaia di persone, molte delle quali sono ancora in condizioni critiche.Sono ancora 646 gli ex ostaggi ricoverati in 14 ospedali moscoviti. Tra questi 200 persone versano in condizioni critiche, ha dichiarato Andrei Seltsovky, il capo dei servizi medici di Mosca, che si è incaricato del delicatissimo compito di ufficializzare la causa dei decessi. Il Cremlino, però, segue inflessibile la linea del blitz 'inevitabile', il male minore in una situzione disperata. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato il decreto che indice per oggi, lunedì, una giornata di lutto in tutta la Federazione Russa, ma nessuna dichiarazione pubblica. Ieri Putin ha ricevuto al Cremlino gli agenti speciali autori del blitz nel teatro, ai quali è stato permesso di consegnare alla stampa la cronaca del blitz: sparatorie, scontri, tentativi di lanciare granate, qualche agente ferito o contuso. Gli agenti speciali delle divisioni 'Alfa' e 'V', insomma, restano gli eroi ufficiali della situazione. L'ufficializzazione della causa della morte degli ostaggi, tuttavia, non significa maggiore chiarezza sulla natura della sostanza-killer. Anzi. Il governo russo continua a negare che sia stato utilizzato gas nervino e per ora fa orecchie da mercante, almeno pubblicamente, alla richiesta americana di ricevere informazioni sulla sostanza gassosa usata durante il blitz della unita' d'e'lite Alfa. Il capo-medico Seltsovsky ha confermato che le autorità non hanno comunicato la composizione esatta del gas utilizzato, ma ha anche detto: "in condizioni normali le sostanze usate non uccidono". Lo stress, la sete, la fame hanno esacerbato gli effetti sui corpi estenuati degli ostaggi.

Palestina

L'esercito israeliano all'alba ha raso al suolo a Jenin, in Cisgiordania, le abitazioni di tre palestinesi accusati di essere implicati in attentati anti-israeliani, secondo quanto reso noto da fonti militari dello stato ebraico. I militari hanno distrutto con esplosivi e bulldozer le case di Alis Afouri e di Mohammed Hassanein, entrambi membri delle Brigate Al-Qods - braccio armato del movimento radicale della Jihad islamica. Il primo, secondo Israele, in quanto capo locale dell'organizzazione; il secondo in quanto individuato come uno degli organizzatori dell'azione suicida compiuta il 21 ottobre con una fuoristrada imbottita di esplosivo contro un autobus israeliano nel nord di Israele, nel quale sono morte 15 persone, compresi i due kamikaze. La terza abitazione demolita, infine, apparteneva ad Abdel Karim Awes, un responsabile delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa.Continua così la politic dell'esercito israeliano che usa la demolizione delle case dei palestinesi come mezzo di 'dissuasione e di lotta al terrorismo'. Sono gia' oltre 50 le abitazioni rase al suolo dall'inizio di agosto.

Giordania

Un dipendente americano dell'ambasciata degli Stati Uniti in Giordania e' stato assassinato questa mattina ad Amman. Lo ha dichiarato il ministro dell'informazione giordano Mohammed Adwan.Il ministro ha precisato che il dipendente americano si chiama Lawrence Foley ed e' stato ucciso da uno sconosciuto che gli ha sparato mentre usciva di casa questa mattina. Adwan ha aggiunto che, secondo i primi elementi dell' indagine l'uomo che ha fatto fuoco era da solo. Foley lavorava per l'Usaid, l'agenzia americana per l'aiuto internazionale allo sviluppo, ed e' stato ucciso sul colpo.

Vertice APEC

I capi di Stato e di governo dei 21 Paesi dell'Apec (Cooperazione dei Paesi di Asia e Pacifico), riuniti a Los Cabos, nella Bassa California messicana, hanno invocato ieri un nuovo accordo sul commercio mondiale entro il 2005 e approvato un documento per combattere 'il terrorismo internazionale'. Verranno introdotte nuove misure per 'tagliare i finanziamenti ai gruppi accusati di terrorismo' e per rendere più sicuro il trasporto aereo e marittimo. I partecipanti hanno anche condannato i recenti attentati terroristici nella regione dell'Apec. Il presidente Usa, il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi e il presidente sudcoreano Kim Dae-Jung hanno inoltre firmato, a margine del vertice, una dichiarazione congiunta di condanna nei confronti del programma nucleare nordcoreano. Sempre in materia economica, i capi di Stato e di governo dell'Apec hanno espresso la necessità di eliminare i sussidi alle esportazioni dei prodotti agricoli, con riferimento diretto all'Unione europea (Ue).

Migranti

Un polacco, di 26 anni, e' morto carbonizzato nell'incendio divampato in una baracca, nella quale l'uomo dormiva, sotto il ponte che collega il tronchetto della Roma-L'Aquila al Raccordo Anulare, a Roma. Altri tre stranieri, un uomo e due donne, sono rimasti lievemente ustionati e ricoverati in osservazione in ospedale. Verso le 5,30 le fiamme si sono sprigionate per cause ancora da chiarire nell'abitazione di fortuna, costruita con assi di legno e cartone, e in un'altra baracca a fianco. Il polacco e' morto divorato dalle fiamme mentre gli altri tre uomini sono riusciti a fuggire. I quattro stranieri vivevano sotto il ponte dopo aver occupato l'area e le abitazioni che un tempo avevano ospitato un campo nomadi.Questo episodio si aggiunge a quello di martedi' scorso quando, ad Anguillara, nei pressi di Roma, una bambina, di tre anni, figlia di giostrai, era morta nelle fiamme divampate nella roulotte, dove trascorreva l'inverno insieme al padre, parcheggiata in un piccolo campo.

gror281002 (last edited 2008-06-26 09:50:43 by anonymous)