Aperto da massimo, salvo, dani. Buon giorno.

Ore 9.30

Brasile

I dati parziali dello spoglio confermano l'elezione di Luiz Inacio Lula da Silva a primo presidente di sinistra dal golpe militare del 1964, con un suffragio record che umilia il suo rivale al ballottaggio, il candidato di governo Jose' Serra.Poco prima delle 7:00 ora italiana, con il 99,62 per cento dei voti scrutinati, pari a 85.933.513 elettori, a Lula ne erano stati attribuiti il 61,29 per cento, pari a 52.674.228 Fra i primi messaggi di congratulazioni giunti al nuovo presidente brasiliano e' stato quello del presidente della repubblica Ciampi. I presidenti americano George W. Bush e quello francese Jacques Chirac gli hanno fatto sapere di volerlo incontrare prima dell' insediamento del primo gennaio prossimo. Il presidente del Partido dos Trabalhadores, Jose' Dirceu ha parlato per primo di grande vittoria della democrazia: Lula mi ha detto che viene eletto nel nome di tutta la nostra generazione. Il presidente eletto ha preferito non fare dichiarazioni durante la prima parte dello spoglio e si e' praticamente nascosto per tutta la giornata del ballottaggio.Nei festeggiamenti le tradizionali bandiere rosse del Partido dos Trabalhadores (PT) si sono mescolate a quelle bianche con stellina rossa della sua campagna elettorale moderata fra i grattacieli dell'Avenida Paulista. La memorabile notte della vittoria di Lula rischia di battere, in quanto a partecipazione e ad entusiasmo gridato, pianto e sambato, quelle dei cinque titoli calcistici mondiali. Il leader del maggior partito di sinistra dell'America Latina arriva infine al potere 13 anni dopo il primo dei suo quattro tentativi. Lo slogan di questa ultima campagna, Agora e' Lula, diventa adesso, dopo tanta attesa frustrata, l'urlo di sollievo di milioni di brasiliani raccolti in tutte le piazze, dall'Amazzonia alla frontiera con l'Uruguay, per festeggiare l'avvento di una nuova era politica. La vittoria dell'ex sindacalista metalmeccanico che a suo tempo oso' affrontare, da minuscolo David, il Golia della dittatura militare, rappresenta in effetti un terremoto politico senza precedenti per l'intera America Latina. Dopo un decennio di neoliberismo dilagante, la sua principale potenza regionale guida adesso, sulle ceneri del disastro argentino, una virata a sinistra del tutto antagonista alla tendenza europea. Stiamo vivendo un momento nuovo nella storia del Brasile - ha detto Lula trasferendosi dal suo appartamentino di Sao Bernardo do Campo, suburbio industriale di San Paolo, al bagno di folla che lo attendeva nel centro della megalopoli - Ora dovremo agire con molta tranquillita', perche' il Brasile e' in una situazione difficile. Ma sono convinto che il nostro paese sia piu' forte di qualsiasi crisi. Lula arriva al traguardo al termine di un lungo duello elettorale durante il quale la grande finanza internazionale e il cambio del dollaro hanno rappresentato avversari ben piu' feroci dei candidati in carne ed ossa con cui ha disputato per due turni la presidenza. Ma gli indicatori economici sembrano essersi ora dati una calmata.

Mosca

Dopo il blitz all'interno del teatro da parte delle forze speciali russe continuano le critiche, non solo sulla quantità di ostaggi che sono morti, ma anche sul modo in cui sono morti. Tre medici hanno tenuto una conferenza stampa, in cui hanno spiegato che dei 117 morti, solo uno è deceduto per colpi d'arma da fuoco, mentre gli altri sono morti per il gas. I medici non sono stati informati sulla natura della sostanza usata. Per questo motivo non hanno potuto decidere subito le adeguate terapie e, ancora oggi, non sanno quale agente chimico abbia intossicato centinaia di persone, molte delle quali sono ancora in condizioni critiche.Sono ancora 646 gli ex ostaggi ricoverati in 14 ospedali moscoviti. Tra questi 200 persone versano in condizioni critiche, ha dichiarato Andrei Seltsovky, il capo dei servizi medici di Mosca, che si è incaricato del delicatissimo compito di ufficializzare la causa dei decessi. Il Cremlino, però, segue inflessibile la linea del blitz 'inevitabile', il male minore in una situzione disperata. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato il decreto che indice per oggi, lunedì, una giornata di lutto in tutta la Federazione Russa, ma nessuna dichiarazione pubblica. Ieri Putin ha ricevuto al Cremlino gli agenti speciali autori del blitz nel teatro, ai quali è stato permesso di consegnare alla stampa la cronaca del blitz: sparatorie, scontri, tentativi di lanciare granate, qualche agente ferito o contuso. Gli agenti speciali delle divisioni 'Alfa' e 'V', insomma, restano gli eroi ufficiali della situazione. L'ufficializzazione della causa della morte degli ostaggi, tuttavia, non significa maggiore chiarezza sulla natura della sostanza-killer. Anzi. Il governo russo continua a negare che sia stato utilizzato gas nervino e per ora fa orecchie da mercante, almeno pubblicamente, alla richiesta americana di ricevere informazioni sulla sostanza gassosa usata durante il blitz della unita' d'e'lite Alfa. Il capo-medico Seltsovsky ha confermato che le autorità non hanno comunicato la composizione esatta del gas utilizzato, ma ha anche detto: "in condizioni normali le sostanze usate non uccidono". Lo stress, la sete, la fame hanno esacerbato gli effetti sui corpi estenuati degli ostaggi.

Palestina

L'esercito israeliano all'alba ha raso al suolo a Jenin, in Cisgiordania, le abitazioni di tre palestinesi accusati di essere implicati in attentati anti-israeliani, secondo quanto reso noto da fonti militari dello stato ebraico. I militari hanno distrutto con esplosivi e bulldozer le case di Alis Afouri e di Mohammed Hassanein, entrambi membri delle Brigate Al-Qods - braccio armato del movimento radicale della Jihad islamica. Il primo, secondo Israele, in quanto capo locale dell'organizzazione; il secondo in quanto individuato come uno degli organizzatori dell'azione suicida compiuta il 21 ottobre con una fuoristrada imbottita di esplosivo contro un autobus israeliano nel nord di Israele, nel quale sono morte 15 persone, compresi i due kamikaze. La terza abitazione demolita, infine, apparteneva ad Abdel Karim Awes, un responsabile delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa.Continua così la politic dell'esercito israeliano che usa la demolizione delle case dei palestinesi come mezzo di 'dissuasione e di lotta al terrorismo'. Sono gia' oltre 50 le abitazioni rase al suolo dall'inizio di agosto.

Giordania

Un dipendente americano dell'ambasciata degli Stati Uniti in Giordania e' stato assassinato questa mattina ad Amman. Lo ha dichiarato il ministro dell'informazione giordano Mohammed Adwan.Il ministro ha precisato che il dipendente americano si chiama Lawrence Foley ed e' stato ucciso da uno sconosciuto che gli ha sparato mentre usciva di casa questa mattina. Adwan ha aggiunto che, secondo i primi elementi dell' indagine l'uomo che ha fatto fuoco era da solo. Foley lavorava per l'Usaid, l'agenzia americana per l'aiuto internazionale allo sviluppo, ed e' stato ucciso sul colpo.

Vertice APEC

I capi di Stato e di governo dei 21 Paesi dell'Apec (Cooperazione dei Paesi di Asia e Pacifico), riuniti a Los Cabos, nella Bassa California messicana, hanno invocato ieri un nuovo accordo sul commercio mondiale entro il 2005 e approvato un documento per combattere 'il terrorismo internazionale'. Verranno introdotte nuove misure per 'tagliare i finanziamenti ai gruppi accusati di terrorismo' e per rendere più sicuro il trasporto aereo e marittimo. I partecipanti hanno anche condannato i recenti attentati terroristici nella regione dell'Apec. Il presidente Usa, il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi e il presidente sudcoreano Kim Dae-Jung hanno inoltre firmato, a margine del vertice, una dichiarazione congiunta di condanna nei confronti del programma nucleare nordcoreano. Sempre in materia economica, i capi di Stato e di governo dell'Apec hanno espresso la necessità di eliminare i sussidi alle esportazioni dei prodotti agricoli, con riferimento diretto all'Unione europea (Ue).

FIAT

Centinaia di operai della Fiat, dello stabilimento di Termini Imerese, hanno bloccato l' autostrada Palermo-Catania in entrambe le carreggiate.

Migranti

Un polacco, di 26 anni, e' morto carbonizzato nell'incendio divampato in una baracca, nella quale l'uomo dormiva, sotto il ponte che collega il tronchetto della Roma-L'Aquila al Raccordo Anulare, a Roma. Altri tre stranieri, un uomo e due donne, sono rimasti lievemente ustionati e ricoverati in osservazione in ospedale. Verso le 5,30 le fiamme si sono sprigionate per cause ancora da chiarire nell'abitazione di fortuna, costruita con assi di legno e cartone, e in un'altra baracca a fianco. Il polacco e' morto divorato dalle fiamme mentre gli altri tre uomini sono riusciti a fuggire. I quattro stranieri vivevano sotto il ponte dopo aver occupato l'area e le abitazioni che un tempo avevano ospitato un campo nomadi.Questo episodio si aggiunge a quello di martedi' scorso quando, ad Anguillara, nei pressi di Roma, una bambina, di tre anni, figlia di giostrai, era morta nelle fiamme divampate nella roulotte, dove trascorreva l'inverno insieme al padre, parcheggiata in un piccolo campo.

GR ORE 13.00

palestina

MO, ragazzo palestinese ucciso da raffiche israeliane

Un ragazzo palestinese di 16 anni è stato ucciso oggi a Tulkarem da una raffica di mitragliatrice esplosagli contro da un carro armato israeliano. Il ragazzo è stato colpito mentre era sulla porta di casa. Le fonti hanno riferito che di prima mattina una colonna corazzata israeliana ha fatto irruzione in città e i blindati hanno improvvisamente preso a sparare all'impazzata. E' il secondo adolescente palestinese ucciso dagli israeliani nei territori autonomi della Cisgiordania in meno di 24 ore. Ieri a Jenin, da quattro giorni ritornata sotto occupazione, era stato ucciso un quindicenne. (red)

Le ruspe dell'esercito israeliano sono entrate in azione la notte scorsa nella striscia di Gaza dove hanno demolito cinque case di palestinesi a Rafah. Lo hanno comunicato fonti giornalistiche a Gaza dando poi notizia della morte in ospedale di un'anziana donna palestinese colpita sette mesi fa dagli israeliani nel corso di un'incursione di carri armati con la stella di David a Rafah.

MO: DEPUTATI ITALIANI A GERUSALEMME, SOLIDARIETA' A ISRAELE DELEGAZIONE 'BIPARTISAN' GUIDATA DA VICEPRESIDENTE BIONDI (ANSA) - ROMA, 28 OTT - Un gruppo di parlamentari sia di maggioranza che si opposizione e di intellettuali, guidati dal vice presidente della Camera Alfredo Biondi, si rechera' a Gerusalemme il primo novembre per portare la solidarieta' al popolo israeliano.. Lo rende noto un comunicato. Oltre a Biondi, fanno parte della delegazione Giuseppe Caldarola, Fabrizio Cicchitto, Franco Debenedetti, Ottaviano Del Turco, Giuliano Ferrara, Renzo Foa, Arturo Gismondi, Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, Bruna Ingrao, Antonio Landolfi, Pietro Larizza, Claudio Petruccioli, Umberto Veronesi, nonche' <un folto gruppo di cittadini italiani>. <Ci rivolgiamo a coloro che hanno a cuore le sorti del popolo d'Israele - ha dichiarato Biondi - e la sopravvivenza del suo Stato democratico. Vogliamo incontrarci a Gerusalemme per manifestare il nostro no al terrorismo e alla paura che vuole suscitare e per testimoniare in prima persona la solidarieta' alle vittime. Vogliamo contribuire a rompere l'isolamento creatosi in questi ultimi anni attorno alla societa' israeliana e a sollevare il velo della disinformazione dietro il quale si nasconde la realta' di un Paese costretto a lottare quotidianamente per la propria esistenza'>. Il viaggio prevede, tra l'altro, la visita al Centro di riabilitazione per le vittime di attentati dell'Hadassah Hospital, un dibattito all'Universita' ebraica di Gerusalemme, recente teatro di un sanguinoso attacco terroristico, e incontri con esponenti politici e intellettuali israeliani.

Blitz nel teatro: 239 dimessi da ospedale, ricoverati 405

Dagli ospedali sono stati dimessi finora 239 ex ostaggi ricoverati dopo il blitz di sabato al teatro occupato dalla guerriglia cecena, informano oggi fonti sanitarie citate dall'agenzia Interfax. Negli ospedali, secondo le stesse fonti non ufficiali rimangono ancora 405 pazienti, fra cui 9 bambini. (red)

Blitz nel teatro, Putin: nessun compromesso con i terroristi

"La Russia non farà mai alcun compromesso coi terroristi e non cederà mai ad alcun ricatto". Lo ha detto oggi il presidente Vladimir Putin aggiungendo che "il terrorismo internazionale diventa sempre più tracotante e si comporta sempre più crudelmente". "Data la minaccia crescente del terrorismo internazionale, anche con l'uso di mezzi analoghi alle armi di distruzione di massa, oggi saranno consegnate allo stato maggiore disposizioni adeguate per apportare cambiamenti nei piani di impiego delle forze armate" russe, ha detto Putin durante una riunione del governo.

Brasile

I dati parziali dello spoglio confermano l'elezione di Luiz Inacio Lula da Silva a primo presidente di sinistra dal golpe militare del 1964, con un suffragio record che umilia il suo rivale al ballottaggio, il candidato di governo Jose' Serra.Poco prima delle 7:00 ora italiana, con il 99,62 per cento dei voti scrutinati, pari a 85.933.513 elettori, a Lula ne erano stati attribuiti il 61,29 per cento, pari a 52.674.228 Fra i primi messaggi di congratulazioni giunti al nuovo presidente brasiliano e' stato quello del presidente della repubblica Ciampi. I presidenti americano George W. Bush e quello francese Jacques Chirac gli hanno fatto sapere di volerlo incontrare prima dell' insediamento del primo gennaio prossimo. Il presidente del Partido dos Trabalhadores, Jose' Dirceu ha parlato per primo di grande vittoria della democrazia: Lula mi ha detto che viene eletto nel nome di tutta la nostra generazione. Il presidente eletto ha preferito non fare dichiarazioni durante la prima parte dello spoglio e si e' praticamente nascosto per tutta la giornata del ballottaggio.Nei festeggiamenti le tradizionali bandiere rosse del Partido dos Trabalhadores (PT) si sono mescolate a quelle bianche con stellina rossa della sua campagna elettorale moderata fra i grattacieli dell'Avenida Paulista. La memorabile notte della vittoria di Lula rischia di battere, in quanto a partecipazione e ad entusiasmo gridato, pianto e sambato, quelle dei cinque titoli calcistici mondiali. Il leader del maggior partito di sinistra dell'America Latina arriva infine al potere 13 anni dopo il primo dei suo quattro tentativi. Lo slogan di questa ultima campagna, Agora e' Lula, diventa adesso, dopo tanta attesa frustrata, l'urlo di sollievo di milioni di brasiliani raccolti in tutte le piazze, dall'Amazzonia alla frontiera con l'Uruguay, per festeggiare l'avvento di una nuova era politica. La vittoria dell'ex sindacalista metalmeccanico che a suo tempo oso' affrontare, da minuscolo David, il Golia della dittatura militare, rappresenta in effetti un terremoto politico senza precedenti per l'intera America Latina. Dopo un decennio di neoliberismo dilagante, la sua principale potenza regionale guida adesso, sulle ceneri del disastro argentino, una virata a sinistra del tutto antagonista alla tendenza europea. Stiamo vivendo un momento nuovo nella storia del Brasile - ha detto Lula trasferendosi dal suo appartamentino di Sao Bernardo do Campo, suburbio industriale di San Paolo, al bagno di folla che lo attendeva nel centro della megalopoli - Ora dovremo agire con molta tranquillita', perche' il Brasile e' in una situazione difficile. Ma sono convinto che il nostro paese sia piu' forte di qualsiasi crisi. Lula arriva al traguardo al termine di un lungo duello elettorale durante il quale la grande finanza internazionale e il cambio del dollaro hanno rappresentato avversari ben piu' feroci dei candidati in carne ed ossa con cui ha disputato per due turni la presidenza. Ma gli indicatori economici sembrano essersi ora dati una calmata.

Dunque si potrebbe dire che la sinistra stia vincendo in sud America: brasile, argentina, Equador, Venezuela. In tutti questi paesi, dopo anni di dittature, sono al governo i vecchi oppositori. Ma non è certo la vittoria delle sinistre, quella di Lula. Dopo anni di tentativi, il vecchio leader contadino arriva al governo dopo gli accordi fatti con il PT (partito dei lavoratori) , ormai alleato della borghesia. Il programma odierno di Lula non assomiglia a quello di dieci anni fa: stretto tra la doppia sorveglianza contraddittoria dei mercati finanziari, pronti a non perdonare ogni deviazione populista, e quella delle masse popolari impazienti, il suo governo sarà sempre sul filo del rasoio. Lula ha preso come suo vice un imprenditore, un magnate tessile, Josè Alencar; ha promesso di mantenere aperte le frontiere; ha accettato di mantenere e ratificare gli accordi presi con il FMI, scordandosi la moratoria sul debito; ha annunciato di voler riformare la banca centrale sul modello inglese, moltiplicando ogni prova che possa far scordare il suo essere stato leader rivoluzionario. La vittoria di Lula dunque è più una vittoria di principio che di sostanza, poiché lo stesso neo presidente ha dichiarato di voler proseguire sulla strada già intrapresa da Cardoso, il suo precedessore. Difficile probabilmente fare di più, in un paese comunque sul’orlo della crisi economica, con problemi sociali enormi, a cui non si può dare risposta con un passaggio elettorale: prova ne è al diffidenza mostrata dal governo americano, freddissimo nel congratularsi. Resta ora a Lula dimostrare di essere in grado di mantenere le due spinte divergenti: ma già il Movimento dei Lavoratori Senza Tetto (MTST) annuncia che non farà nessuno sconto, e che è pronto a scendere in piazza se le riforme di Lula andranno contro gli interessi di quella enorme classe di esclusi da cui il presidente brasiliano ha mosso i primi passi.

Irak

Ultima riunione oggi del consiglio di sicurezza dell’onu, per tentare un accordo per presentare un’unica risoluzione. Dopo settimane di tentativi, la situazione è ancora ad un punto di stallo, con la Francia che continua ad opporsi strenuamente alla risoluzione americana. Proprio la Francia ha richiesto oggi la riunione in programma, nel tentativo di convincere gli americani a modificare la risoluzione da essi formulata, su cui il disaccordo è totale. La Francia ha annunciato che se non si troverà un accordo, presenterà la propria risoluzione, e dunque porrà il veto su quella americana. Questo potrebbe però condurre ai veti incrociati, e a quel punto gli USA hanno annunciato già che opereranno senza il mandato dell’ONU: nessuna speranza sembra essere rimasta per una soluzione diplomatica e non armata alla questione irakena.

COLOMBIA

SANGUINOSI COMBATTIMENTI ESERCITO-ANTIGOVERNATIVI, INDIO UCCISO DAI PARAMILITARI NEL PUTUMAYO (STANDARD, GENERAL)

Fine settimana di intensi combattimenti in diverse zone della Colombia. Il Comando generale dell’esercito ha annunciato che nelle ultime 48 ore sono stati uccisi 31 antigovernativi - quattro paramilitari, otto guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e 19 dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale). Al contempo sono stati arrestati altri 16 ribelli e 19 ‘paras’. Le perdite più numerose le ha subite l’Eln, secondo gruppo guerrigliero del Paese, a seguito di un sanguinoso scontro con le truppe regolari avvenuto in una zona rurale di Bosconia (dipartimento di Cesar, nordest). Incidenti si sono verificati anche a Medellín, capoluogo del dipartimento di Antioquia (nordovest), teatro nei giorni scorsi di una massiccia operazione dell’esercito nella zona di ‘Comuna 13’, dove è ancora in vigore il coprifuoco. Interessato dalla sparatoria di ieri il settore di La Pinera, dove tre combattenti delle milizie urbane della guerriglia sono stati uccisi e altri 14 catturati. Un guerrigliero delle Farc è morto e altri due sono stati arrestati nel dipartimento di Putumayo (sudovest), considerata la ‘regione cocalera’ più estesa della Colombia. Qui le truppe regolari sono impegnate nella cosiddetta ‘Operazione Ossigeno’ contro il narcotraffico. Ma la notizia più drammatica giunta dal Putumayo riguarda l’assassinio di Gonzalo Opocué, un indios della comunità di Sal Luis Alto Picudito. L’Organizzazione indigena locale (Ozip) ha denunciato che l’uomo, sordo dalla nascita, è passato di fronte a un posto di blocco allestito dai paramilitari ed è stato ucciso per non aver udito l’ordine di fermarsi. Opocué, 48 anni, era uno degli autoctoni più conosciuti nella sua comunità d’appartenenza, e il suo omicidio va ad aggiungersi alla drammatica lista degli oltre 80 indios ammazzati negli ultimi due anni dai gruppi armati nel dipartimento.

ALCA

Comincia oggi il Foro continentale contro l’alca, l’ultimo degli appuntamenti della marcia contro l’alca che ha visto la partecipazione di migliaia di sudamericani. La marcia, partita il 12 ottobre, intendeva raggiungere al capitale equadoregna proprio nei giorni che vedranno svolgersi la 5 conferenza dell’ALCA, in programma dal 1 novembre. E da oggi e per tre giorni, centinaia di associazioni, gruppi e movimenti discuteranno invece di un’altra america, quella degli esclusi, dei senza diritti: un appuntamento importante, per rivendicare le proprie necessità, e per ribadire la propria opposizione ad un accordo che ha esclusivo interesse per i mercati finanziari, e che, come sempre, non tiene in alcuna considerazione la popolazione che lo subirà.

dall'italia

Fiat, gli operai bloccano l'autostrada e la ferrovia

Centinaia di operai della Fiat, dello stabilimento di Termini Imerese, hanno bloccato l'autostrada Palermo-Catania in entrambe le carreggiate, altre cinquanta la ferrovia sulla tratta 'Palermo-Messina' e la strada statale 113. La polizia stradale sta deviando il traffico su altre arterie mentre la situazione è tenuta sotto controllo da carabinieri e agenti di polizia.

Il blocco ferroviario, come accaduto settimane fa, è scattato in prossimità della stazione di Fiumetorto, mentre la statale 113 è interrotta da una cinquantina di operai nei pressi dell'agglomerato industriale. La questura di Palermo ha avviato nella zona dei blocchi personale del reparto mobile e dei commissariati di Termini Imerese e Cefalù.

Gr 19:30

Sommario

Esteri

Russia - Blitz nel teatro: 239 dimessi da ospedale, ricoverati 405

palestina - MO, ragazzo palestinese ucciso da raffiche israeliane - CON CONSENSO FATAH, DOMANI ARAFAT PRESENTA GOVERNO - ISRAELE IMPEDISCE SPOSTAMENTI 13 DEPUTATI

Brasile - Al ballottaggio vince Lula

Irak - Ultima riunione oggi del consiglio di sicurezza dell’onu, per tentare un accordo per presentare un’unica risoluzione

COLOMBIA - ATTENTATO A BARRANQUILLA, 4 FERITI

Quito - Comincia oggi il Foro continentale contro l’alca

NEPAL - SCONTRI ESERCITO – RIBELLI, 32 MORTI MENTRE SI AVVIANO I NEGOZIATI

Italia

Fiat, gli operai di Termini Imerese bloccano l'autostrada e la ferrovia

SANITA' - PARTE ALL' OSPEDALE SANT' ANNA A TORINO SPERIMENTAZIONE PILLOLA ABORTIVA

Dagli ospedali sono stati dimessi finora 239 ex ostaggi ricoverati dopo il blitz di sabato al teatro occupato dalla guerriglia cecena, informano oggi fonti sanitarie citate dall'agenzia Interfax. Negli ospedali, secondo le stesse fonti non ufficiali rimangono ancora 405 pazienti,di cui 45 in gravi condizioni. Finora il bilancio e' di 118 vittime civili, tutte uccise dai gas utilizzati dalle forze speciali al momento dell'irruzione.

palestina

Un ragazzo palestinese di 16 anni è stato ucciso oggi sulla sua porta di casa a Tulkarem da una raffica di mitragliatrice esplosagli contro da un carro armato israeliano. Le fonti hanno riferito che di prima mattina una colonna corazzata israeliana ha fatto irruzione in città e i blindati hanno improvvisamente preso a sparare all'impazzata. Ieri a Jenin, da quattro giorni ritornata sotto occupazione, era stato ucciso un quindicenne.

Le ruspe dell'esercito israeliano sono entrate in azione la notte scorsa nella striscia di Gaza dove hanno demolito cinque case di palestinesi a Rafah. Lo hanno comunicato fonti giornalistiche a Gaza dando poi notizia della morte in ospedale di un'anziana donna palestinese colpita sette mesi fa dagli israeliani nel corso di un'incursione a Rafah.

Assicuratosi oggi il sostegno del blocco parlamentare dei deputati di al-Fatah, il presidente Arafat sottoporra' domani a un voto di fiducia il suo nuovo governo, frutto di un rimpasto prolungatosi per settimane. Il compito principale del nuovo gabinetto e' di portare avanti le riforme istituzionali perorate sia da ampi settori della opinione pubblica palestinese, sia da vari Paesi occidentali e anche da Israele. In particolare esso dovra' preparare le elezioni presidenziali e politiche indette per il 20 gennaio, sempreche' entro quella data Israele abbia sgomberato le citta' palestinesi tuttora sottoposte ad occupazione militare. Il voto di fiducia doveva avvenire nel pomeriggio di oggi. Ma e' giunto ieri il tassativo divieto da parte israeliana per 13 deputati del Consiglio legislativo palestinese (11 di Gaza, 2 della Cisgiordania) di raggiungere Ramallah, la citta' dove si svolgevano i lavori.

Oggi un deputato palestinese, Khader (al Fatah) ha proposto ad Arafat di nominare - almeno simbolicamente - Barghuti come primo ministro di un governo di unita' nazionale palestinese: un ruolo che finora non e' mai esistito nell'Anp, per la strenua opposizione dello stesso Arafat. Secondo Khader, Barghuti e' diventato un simbolo nazionale, e un punto di riferimento della lotta alla corruzione. Proprio su questo secondo versante il nuovo governo ha destato scarsi entusiasmi fra i quadri di al-Fatah. I vecchi volti sono rimasti ha notato con disappunto Amr. Marwan Barghuti, leader di al Fatah e parlamentare accusato dal tribunale di Israele di aver fomentato una serie di attentati delle Brigate dei martiri di al-Aqsa in cui sono rimasti uccisi centinaia di israeliani, tuttora agli arresti e impegnato in una battaglia legale per convincere i giudici che l'intero processo si basa su un atto illegale: appunto la sua cattura. La maggiore novita' del nuovo governo e' rappresentata dalla sostituzione alla carica di ministro degli interni del generale Razeq Yihia con el-Hassan: un consigliere di Arafat considerato un veterano della politica.

Brasile

I dati parziali dello spoglio al ballottaggio contro il candidato di governo Jose' Serra, confermano l'elezione di Luiz Inacio Lula da Silva a primo presidente di sinistra dal golpe militare del 1964, con un suffragio record. 61,29 per cento, pari a 52.674.228 di votanti. L' ex sindacalista metalmeccanico, che a suo tempo oso' affrontare la dittatura militare, leader del maggior partito di sinistra dell' America Latina arriva al potere 13 anni dopo il primo dei suo quattro tentativ, dopo gli accordi fatti con il PT (partito dei lavoratori) , ormai alleato della borghesia. Ha preso come suo vice un imprenditore, un magnate tessile, Alencar; ha accettato di mantenere e ratificare gli accordi presi con il FMI, scordandosi la moratoria sul debito; ha annunciato di voler riformare la banca centrale sul modello inglese. Ha dichiarato di voler proseguire sulla strada già intrapresa da Cardoso, il suo precedessore. Ma già il Movimento dei Lavoratori Senza Terra (MTST) annuncia che non farà nessuno sconto, e che è pronto a scendere in piazza se le riforme di Lula andranno contro gli interessi di quella enorme classe di esclusi da cui il presidente brasiliano ha mosso i primi passi.

Irak

Ultima riunione oggi del consiglio di sicurezza dell’onu, per tentare un accordo per presentare un’unica risoluzione. Dopo settimane di tentativi, la situazione è ancora ad un punto di stallo, con la Francia che continua ad opporsi strenuamente alla risoluzione americana. Proprio la Francia ha richiesto oggi la riunione in programma, nel tentativo di convincere gli americani a modificare la risoluzione da essi formulata, su cui il disaccordo è totale. La Francia ha annunciato che se non si troverà un accordo, presenterà la propria risoluzione, e dunque porrà il veto su quella americana. Questo potrebbe però condurre ai veti incrociati, e a quel punto gli USA hanno annunciato già che opereranno senza il mandato dell’ONU: nessuna speranza sembra essere rimasta per una soluzione diplomatica e non armata alla questione irakena.

COLOMBIA

Un ordigno e' esploso oggi a Barranquilla vicino all'Universita' dell'Atlantico, molto frequentata al momento dello scoppio, causando quattro feriti e gravi danni alle strutture - ha reso noto la polizia. All'alba, invece, una carica di dinamite e' stata fatta saltare all'interno di un veicolo parcheggiato vicino al collegio 'Cristo rey' di Arauca, uccidendo due persone e ferendone altre otto. L'attentato e' avvenuto poche ore prima di una visita del presidente Uribe.

ALCA

Comincia oggi a quito il Foro continentale contro l’alca, l’ultimo degli appuntamenti della marcia contro l’alca che ha visto la partecipazione di migliaia di sudamericani. La marcia, partita il 12 ottobre, intendeva raggiungere al capitale equadoregna proprio nei giorni che vedranno svolgersi la 5 conferenza dell’ALCA, in programma dal 1 novembre. Cesar Cabrera, presidente della CONFEUNASSC-CNC, ha criticato duramente la proposta dell’ ALCA, portata avanti dalle multinazionali nordamericane per il controllo definitivo dell’America Latina, depredando la natura, contaminando i fiumi, l’acqua, soffocando l’Amazzonia. Per il leader campesino l’ALCA, non solo vuol essere un accordo commerciale, ma anche un accordo al di sopra delle costituzioni, le leggi nazionali, che compromette i diritti dei popoli indigeni, il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori; queste sono le ragioni per cui ci si mobilita in queste giornate di resistenza continentale, e ci si incontra con gli altri popoli del mondo per discutere su di una alternativa a questo modello.E da oggi e per tre giorni, centinaia di associazioni, gruppi e movimenti discuteranno invece di un’altra america, quella degli esclusi, dei senza diritti: un appuntamento importante, per rivendicare le proprie necessità, e per ribadire la propria opposizione ad un accordo che ha esclusivo interesse per i mercati finanziari, e che, come sempre, non tiene in alcuna considerazione la popolazione che lo subirà.

NEPAL

I ribelli del Partito comunista del Nepal sono tornati all’attacco, prendendo di mira l' aeroporto di Rumjatar nella zona orientale del Paese. Secondo fonti dell’esercito il bilancio è di 32 guerriglieri e due soldati nepalesi morti nel violento combattimento. Pochi giorni fa la guerriglia si era dichiarata disponibile a intavolare un negoziato per mettere fine alla sanguinosa guerra civile, che dal 1996 ha già provocato alcune migliaia di vittime. All’inizio di ottobre il re Gyanendra ha sciolto il governo e ha nominato primo ministro Bahadur Chand, leader di un piccolo partito filo-monarchico. Il neo-premier, all’indomani del suo insediamento, aveva immediatamente proposto una trattativa.

Italia

Fiat

Centinaia di operai della Fiat, dello stabilimento di Termini Imerese, hanno bloccato l'autostrada Palermo-Catania in entrambe le carreggiate, altri cinquanta la ferrovia sulla tratta 'Palermo-Messina' e la strada statale 113.

Sanita'

Il Comitato etico regionale ha dato parere positivo alla sperimentazione della pillola abortiva, conosciuta con la sigla Ru486, che sara' adottata, per la prima volta in Italia, nell' ospedale ostetrico-ginecologico Sant' Anna di Torino. Il protocollo per l' avvio dell' utilizzo di questo tipo di farmaco era stato preparato piu' di un anno fa . Il progetto prevede che si utilizzi il cosiddetto 'aborto medico' su un campione di 400 donne, per gravidanze sino a sette settimane. Alle pazienti sara' somministrato l' Ru486 e, dopo due giorni, un secondo farmaco. Il vantaggio di questo metodo - spiega uno dei medici - e' che si evita l' aborto chirurgico, che viene eseguito dopo l' ottava settimana di gravidanza. L' Ru486 e' gia' in uso in numerosi paesi europei, nel Nord America,in Australia, in Cina e India. Il parere del Comitato etico regionale, richiesto dal direttore snaitario del Sant' Anna, era obbligatorio, ma non vincolante.