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URUGUAY - Dopo l'Argentina, anche l'Uruguay è investito da una grossa crisi finanziaria.

PAESI DEL MERCOSUR- ESPLODE LA CRISI ECONOMICA. USA E FMI SOTTO ACCUSA.

PAESI BASCHI- SI AGGRAVANO LE SOFFERENZE DEI PRIGIONIERI POLITICI BASCHI


ITALIA
PROTESTA CONTRO IL TRAFORO DEL GRAN SASSO- Enrico del giornale 'Nessuna Garanzia' fornisce un quadro sulla protesta contro il Terzo Traforo del Gran Sasso.


INCHIESTA SU GENOVA- Alessandro Mantovani del giornale 'Il manifesto' parla delle prove contro i funzionari della Polizia riguardanti le molotov della scuola Diaz. In ballo anche un video incriminante.



A MILANO SUPERATO IL LIVELLO DI ATTENZIONE DELL'OZONO



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Aperto da Salvo e Massimo ore 9.30, buona giornata. Da paula : ci lavoro dalle 14.20. Un saluto a tutt@.


Gr di mercoledi 31 luglio - ore 19.30

SOMMARIO

DAL MONDO

TUNISIA - L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Mary Robinson, ha ricevuto ieri Nadia Hammami, la figlia di Radhia Nasraoui, l'avvocato tunisino che da oltre un mese conduce un disperato sciopero della fame nella speranza di ottenere la concessione della libertà provvisoria per il proprio marito.

COLOMBIA - Cresce vertiginosamente ogni anno il numero delle vittime di sparizioni forzate nel Paese insanguinato da oltre 38 anni di conflitto interno. Drammatici gli ultimi dati diffusi dall'Associazione colombiana dei familiari dei detenuti.

URUGUAY - Dopo l'Argentina, anche l'Uruguay è investito da una grossa crisi finanziaria.

PAESI DEL MERCOSUR- ESPLODE LA CRISI ECONOMICA. USA E FMI SOTTO ACCUSA.

PAESI BASCHI- SI AGGRAVANO LE SOFFERENZE DEI PRIGIONIERI POLITICI BASCHI

ITALIA PROTESTA CONTRO IL TRAFORO DEL GRAN SASSO- Enrico del giornale 'Nessuna Garanzia' fornisce un quadro sulla protesta contro il Terzo Traforo del Gran Sasso.

INCHIESTA SU GENOVA- Alessandro Mantovani del giornale 'Il manifesto' parla delle prove contro i funzionari della Polizia riguardanti le molotov della scuola Diaz. In ballo anche un video incriminante.

A MILANO SUPERATO IL LIVELLO DI ATTENZIONE DELL'OZONO

TUNISIA - L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Mary Robinson, ha ricevuto ieri Nadia Hammami, la figlia di Radhia Nasraoui, l'avvocato tunisino che da oltre un mese conduce un disperato sciopero della fame nella speranza di ottenere la concessione della libertà provvisoria per il proprio marito. Hamma Hammami, infatti, si trova in carcere per reati di opinione in quanto membro del partito comunista messo fuorilegge. La Robinson, che è ormai giunta al termine del proprio mandato, ha spiegato alla giovane, accompagnata da un dirigente dell’Organizzazione mondiale contro la tortura, che la vicenda relativa al padre è ben nota agli uffici dell’Onu, aggiungendo di essere a conoscenza delle violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate in Tunisia. Ha quindi consegnato a Nadia Hammami una lettera per la madre, giunta ormai al 34mo giorno di sciopero della fame, e ha insistito affinché essa sospenda l’estrema forma di protesta, che sta mettendo seriamente a repentaglio la sua vita. L’Alto commissario per i diritti umani ha osservato che Radhia Nasraoui ha già vinto la propria battaglia, essendo riuscita a portare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale la situazione della propria famiglia e delle altre che subiscono la medesima sorte.

COLOMBIA - Cresce vertiginosamente ogni anno il numero delle vittime di sparizioni forzate in Colombia, insanguinata da oltre 38 anni di conflitto interno. Drammatici gli ultimi dati diffusi dall’Associazione colombiana dei familiari di ‘detenidos’-‘desaparecidos’ (Asfaddes), secondo la quale lo scorso anno sono ‘scomparse’ 1283 persone, di cui non si sono più avute notizie. Asfaddes ritiene che la maggior parte dei sequestri sarebbe da attribuire non tanto alla guerriglia ma piuttosto ai paramilitari. Sta di fatto che l’organizzazione ammette che si tratta di un bilancio solo approssimativo, dal momento che le denunce di sparizioni sono senz’altro inferiori al numero effettivo delle vittime. Molti familiari o amici di ‘desaparecidos’ preferiscono infatti mantenere il silenzio per paura di rappresaglie. Da parte sua, la Commissione dei giuristi della Colombia – presieduta da Gustavo Gallon – ha messo in evidenza anche la questione degli sfollati a causa della violenza, costretti ad abbandonare le proprie case dietro minaccia dei gruppi armati. Durante il governo del presidente uscente Andres Pastrana, ha riferito Gallon, l’aumento degli sfollati è stato massiccio: un milione e mezzo di persone hanno dovuto lasciare le proprie case negli ultimi quattro anni. Solo nei primi mesi dell’anno, gli sfollati sono stati 90mila. (FB)

URUGUAY - Dopo l’Argentina, la crisi finanziaria sta investendo anche l’Uruguay. Per fare fronte alla continua emorragia di denaro dai conti bancari e arginare un improvviso crollo della valutazione del peso rispetto al dollaro, le autorità centrali di Montevideo hanno fatto ricorso a misure straordinarie. Il presidente Jorge Batlle ha dichiarato festiva la giornata di ieri, autorizzando la Banca centrale a sospendere per 24 ore le attività del settore creditizio. Tutti gli istituti sono rimasti chiusi e non è stato neppure autorizzato il ritiro di contante dagli sportelli automatici. Perfino la Borsa ha tenuto i battenti chiusi. Oggi il governo uruguayano spera di ricevere buone notizie da Washington, dove una propria delegazione sta discutendo con le organizzazioni finanziarie internazionali la concessione di un prestito pari ad almeno 600 milioni di dollari per fare fronte alla drammatica carenza di liquidità. Le riserve di valuta pregiata sono scese a meno di un quarto dei 3.100 milioni di dollari contabilizzati all’inizio di quest’anno e nello stesso periodo i conti bancari sono stati prosciugati da una fuga di capitali che ha interessato il 40 per cento del loro totale.

ESPLODE LA CRISI ECONOMICA NEI PAESI DEL MERCOSUR , USA E FMI SOTTO ACCUSA. - In Sudamerica ed in particolare nei paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay) si sta determinando una crisi economica che potrebbe avere conseguenze disastrose. Dopo l'Argentina - che sette mesi fa ha dichiarato una moratoria senza precedenti e da allora vive una profonda crisi politica e sociale - ora gli altri tre paesi del club rischiano di essere travolti dal ciclone del debito estero, aggravato dagli antichi mali della fuga dei capitali e da gestioni politiche confuse. I governi delle quattro nazioni fondano ormai le loro speranze di salvezza negli aiuti internazionali ed in nuovi crediti da parte del Fondo monetario internazionale (Fmi). Ed inevitabilmente hanno aperto un contenzioso con gli Stati Uniti, anche in questo caso arbitri della situazione. Gia' nei mesi scorsi la Casa Bianca era stata accusata di graduare la sua generosita' in base ai rapporti politici per cui fa aprire la borsa dell'Fmi per la Turchia e pone rigide condizioni per l'Argentina. Intanto il real, la moneta brasiliana, sta andando a picco, mentre a Montevideo il governo e' stato costretto a chiudere i mercati dopo che il peso ha imboccato analoga tendenza e le riserve valutarie hanno subito profonde erosioni. In Brasile la situazione e' aggravata dalla sfida elettorale per le presidenziali di ottobre per le quali e' favorito Luis Inacio da Silva, l'ex sindacalista Lula, avversato dagli imprenditori. Proprio il tracollo brasiliano rende piu' drammatico l'allarme perche' - dopo anni di difficili rapporti con l'Fmi - dal '98 il paese applica fedelmente le ricette del Fondo che lo considera l'allievo migliore in America Latina. Nella classifica del rischio-paese - il barometro della fiducia degli investimenti stranieri - il Brasile ha superato anche la Nigeria ed ormai e' preceduto solo dall'Argentina. Gli Stati Uniti - per sostenere i mercati - hanno garantito che appoggeranno un aiuto a Brasile,Uruguay e Paraguay. Per l'Argentina, il direttore generale del Fondo monetario internazionale Horst Koehler ha annunciato che i prestiti riprenderanno appena le autorita' di Buenos Aires saranno in grado di assicurare le misure giudicate necessarie per raddrizzare l'economia.

PAESI BASCHI- SI AGGRAVANO LE SOFFERENZE DEI PRIGIONIERI POLITICI BASCHI Le prigioniere ed i prigionieri baschi subiscono costanti violazioni dei propri diritti attraverso la dispersione ed il trattamento speciale che ricevono per la loro condizione politica. I prigionieri del carcere di Alcalá Meco, che da oltre 88 giorni sono in sciopero della fame, chiedono di non condividere celle costruite per un solo detenuto e di non essere reclusi nelle sezioni per giovani detenuti comuni, a causa delle costanti aggressioni fisiche. Anche i detenuti della prigione di Soto del Real hanno iniziato uno sciopero della fame in difesa dei loro diritti fondamentali; dal carcere di Alcolea (Cordoba), giungono in continuazione resoconti dei pestaggi ai quali i funzionari sottopongono i detenuti, sia politici che sociali, nella più assoluta impunità. Non mancano neppure i casi di prigionieri ammalati sottoposti ad un regime penitenziario che, in nessun caso, è quello al quale avrebbero legalmente diritto.

ITALIA

PROTESTA CONTRO IL TRAFORO DEL GRAN SASSO- Enrico del giornale 'Nessuna Garanzia' fornisce un quadro sulla protesta contro il Terzo Traforo del Gran Sasso.

INCHIESTA SU GENOVA- Alessandro Mantovani del giornale 'Il manifesto' parla delle prove contro i funzionari della Polizia riguardanti le molotov della scuola Diaz. In ballo anche un video incriminante.

A MILANO SUPERATO LIVELLO ATTENZIONE OZONO - Le elevate temperature hanno portato ad un incremento delle concentrazioni di ozono, determinando il superamento del livello di attenzione nella zona critica milanese e nella provincia di Milano. Lo ha comunicato l'assessore comunale all'Ambiente, Domenico Zampaglione. Il Comune raccomanda ai milanesi di limitare l'uso delle auto private, utilizzare quando possibile i mezzi pubblici, rispettare i limiti di velocita'. I cittadini sono invitati anche ad adottare alcuni accorgimenti di carattere igienico-sanitario: le persone con insufficienza cardiaca o respiratoria e i bambini dovrebbero evitare di uscire nelle ore piu' calde della giornata (dalle 13 alle 17), e' opportuno ridurre l'attivita' fisica all'aperto durante le ore di massima insolazione, bere molto, consumare frutta e verdura ed evitare di fumare, specie negli ambienti chiusi.


Gr Flash di mercoledi 31 luglio - ore 17.00

PALESTINA - Sette morti e una settantina di feriti è il bilancio, ancora provvisorio, dell'azione in Medio Oriente. Ad essere presa di mira, la mensa intitolata a Frank Sinatra della facoltà di diritto dell'Università ebraica di Gerusalemme, che si trova sul monte Scopus, vicino al settore orientale e arabo della Città Santa: è qui che, questa mattina, c'è stata una fortissima esplosione. All'inizio si pensava fosse stata l'azione di un kamikaze, invece poi si è scoperto che si trattava di una bomba. La rivendicazione, secondo la televisione del Qatar Al Jazeera, è delle Brigate Ezzedin al Qassam, il braccio armato del movimento islamico Hamas. In un comunicato inviato all'emittente, Ezzedin Al-Qassam ha affermato che l'azione è stata "una prima risposta" all'uccisione di Saleh Shehade, capo militare di Hamas ucciso nel raid aereo israeliano del 22 luglio a Gaza assieme ad altri civili, incluso 10 bambini. L'Autorità nazionale palestinese intanto ha condannato oggi in un comunicato l'esplosione nell'università . L'Anp, si legge nel comunicato, "condanna fermamente" l'attentato "ma ritiene che il premier israeliano Ariel Sharon sia responsabile di questo ciclo di terrore".

Il responsabile delle finanze dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Salam Fayyad, smentendo la radio pubblica israeliana, ha annunciato oggi che Israele ha versato senza condizioni il primo dei tre assegni da 70 milioni di shekel (15 milioni di euro) sbloccati nei giorni scorsi. Secondo la radio israeliana l'ANP avrebbe respinto l'assegno perché Israele poneva condizioni sull'impiego dei fondi che non potevano essere accettate. L'importo dei tre assegni costituisce complessivamente il 10% dei due miliardi di shekel che Israele aveva raccolto come dazi doganali e altre imposte per conto dell'Anp, ma che aveva bloccato nelle sue banche dopo lo scoppio dell'intifada.

Iran - Amputazione sulla pubblica piazza a Shiraz, città nel sud dell'Iran. La mano destra è stata tagliata a un uomo di 28 anni che era stato condannato per rapina a mano armata. Il giovane, scrive il quotidiano del pomeriggio Keyhan, era stato arrestato recentemente per una rapina a una banca della città. Durante l'interrogatorio AVREBBE confessato un altro 'colpo' eseguito alcuni mesi prima ai danni di un altro istituto di credito e che aveva con sè un'arma durante le rapine, non per spaventare gli impiegati e i clienti, ma per suicidarsi, nel caso fosse successo qualcosa". Il giudice della Corte che lo processava non gli ha però creduto, lo ha riconosciuto colpevole di 'corruzione sulla terra' e lo ha condannato all'amputazione sulla pubblica piazza.

TUNISIA - L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Mary Robinson, ha ricevuto ieri Nadia Hammami, la figlia di Radhia Nasraoui, l'avvocato tunisino che da oltre un mese conduce un disperato sciopero della fame nella speranza di ottenere la concessione della libertà provvisoria per il proprio marito. Hamma Hammami, infatti, si trova in carcere per reati di opinione in quanto membro del partito comunista messo fuorilegge. La Robinson, che è ormai giunta al termine del proprio mandato, ha spiegato alla giovane, accompagnata da un dirigente dell’Organizzazione mondiale contro la tortura, che la vicenda relativa al padre è ben nota agli uffici dell’Onu, aggiungendo di essere a conoscenza delle violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate in Tunisia. Ha quindi consegnato a Nadia Hammami una lettera per la madre, giunta ormai al 34mo giorno di sciopero della fame, e ha insistito affinché essa sospenda l’estrema forma di protesta, che sta mettendo seriamente a repentaglio la sua vita. L’Alto commissario per i diritti umani ha osservato che Radhia Nasraoui ha già vinto la propria battaglia, essendo riuscita a portare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale la situazione della propria famiglia e delle altre che subiscono la medesima sorte.

AUSTRALIA - "Grande tragedia umana": cosi' l'inviato dell'Onu ha definito il campo di accoglienza per stranieri di Woomera, dove le autorita' autraliane tengono i richiedenti asilo in condizioni "spesso disumane e degradanti".

  • Woomera sorge in una remota regione desertica dell'Australia meridionale e negli ultimi anni ha dato luogo a manifestazioni di protesta anche clamorose, tentativi di suicidio e fughe di massa. Attualemnte ospita circa 200 richiedenti asilo, in maggioranza afghani. La politica sull'immigrazione del governo conservatore australiano e' nel mirino delle critiche delle associazioni per i diritti umani e dei gruppi religiosi: a Woomera i richiedenti asilo, anche bambini, restano per lunghi periodi, anche due anni, in condizioni che sono pari ad un regime di detenzione, in attesa che le loro domande vengano esaminate. Spesso le famiglie vengono separate. Il rapporto dell'inviato dell'Onu Prafullachandra Bhafwhati - consigliere per l'Asia e il Pacifico dell'Alto Commissario dell'Onu per i Diritti Umani - conclude che i migranti "sono di fatto prigionieri senza aver commesso alcun crimine". I bambini, si legge nel documento, vivono in condizioni "molto preoccupanti": molti appaiono "gravemente traumatizzati" e affetti da una sindrome autodistruttiva (ferimenti e tentativi di suicidio).

COLOMBIA - Non cessano le violenze contro i civili nel dipartimento di Arauca (est della Colombia, al confine col Venezuela). A denunciarlo è l’Associazione contadina di Arauca in una lettera aperta alle comunità nazionale ed internazionale. “La situazione dei diritti umani nella regione si è fortemente deteriorata – riferisce l’organizzazione ‘campesina’ – per la recrudescenza dell’offensiva paramilitare contro la popolazione locale e l’assoluta latitanza dello Stato. In 10 mesi le vittime sono state oltre 400. Ma è soprattutto da un mese a questa parte che lo scenario è visibilmente peggiorato e “le comunità contadine sono state costrette ad assistere ai crimini più atroci perpetrati nella zona”. L’Associazione contadina precisa che solo nel centro di Cravo Norte sono almeno 18 le persone ‘desaparecidas’ di cui i familiari hanno perso ogni traccia ormai da settimane. Con l’omicidio del proprietario e direttore dell’emittente ‘Meridiano 70’, ucciso il 28 giugno scorso, anche la stampa regionale è stata ridotta al silenzio. I giornalisti hanno abbandonato Arauca (capoluogo dell’omonimo dipartimento) dopo essere stati minacciati dai paramilitari. Gli stessi ‘paras’ – riporta ancora l’organizzazione ‘campesina’ – hanno allestito posti di blocco ovunque sia nelle zone rurali che all’interno del centro abitato, il che fa di Arauca una delle città più militarizzate dell’intero Paese. I residenti non esitano a parlare di “terrorismo di Stato” contro i civili. Per questo chiedono che il governo intervenga al più presto e che venga istituita una commissione di osservatori internazionale incaricata di indagare sulle denunce di violazioni dei diritti umani nella regione.

MESSICO - L’ex presidente messicano José López Portillo (al potere dal 1976 al 1982) potrebbe essere chiamato a deporre davanti ai giudici della ‘procura speciale per i movimenti politici e sociali del passato’ per il suo possibile coinvolgimento nelle sparizioni forzate degli anni ‘70. I familiari dei ‘desaparecidos’ vittime della cosiddetta ‘guerra sporca’, infatti, intendono portarlo di fronte alla giustizia, come già accaduto nelle scorse settimane all’ex capo di Stato Luis Echeverría, ascoltato dai giudici per il massacro di Plaza de Tlatelolco (ribattezzata Piazza delle Tre Culture) del 1968 - quando ricopriva l’incarico di ministro dell’interno - e la strage studentesca del 10 giugno 1971 – perpetrata quando era alla presidenza. Secondo Salvador Martinez, uno degli ex leader studenteschi, López Portillo sarebbe colpevole di non aver investigato sui crimini precedenti la sua ascesa al potere, nonché di aver proseguito con la repressione degli oppositori. Echeverría e López Portillo, governarono entrambi per il Partito rivoluzionario istituzionale (Pri), lo schieramento che ha guidato il Messico per 71 anni, fino al dicembre 2000, quando ha inaugurato il mandato il presidente Vicente Fox del Partito di azione nazionale (Pan). Nel novembre del 2001, Fox ha istituito la ‘procura speciale’ e lo scorso aprile ha aperto gli archivi segreti dello Stato sulle sparizioni forzate degli anni ’70.

Dall'Italia GENOVA - E' un video girato dalla cancellata della scuola Diaz subito dopo l'irruzione, l'asso nella manica dei magistrati genovesi per stabilire le responsabilita' nella vicenda delle due bottiglie molotov sequestrate alla DiaZ.

  • Episodio per il quale sono indagati almeno 12 funzionari per falso ideologico e calunnia. Il filmato fa parte di quel materiale documentario raccolto dalla Procura a partire dalle prime settimane dopo il G-8 di Genova, ma solo di recente i magistrati si sarebbero accorti della sua esistenza e dell'importanza delle immagini che in una sequenza di 5 minuti mostrano un gruppo di funzionari riuniti intorno al sacchetto di plastica azzurro che contiene le due bottiglie incendiarie. Tra di loro ci sarebbe l'ex capo della Digos di Genova, Spartaco Mortola, il capo e il vicecapo del servizio centrale operativo Francesco Gratteri e Gilberto Caldarozzi, il comandante del Reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini e il vicecapo dell'antiterrorismo Gianni Luperi. I poliziotti sarebbero intenti a discutere, qualcuno aprirebbe il sacchetto per guardare al suo interno, il tutto mentre nella scuola e' ancora in corso la perquisizione. Le immagini mostrerebbero anche l'ex capo dell'Ucigos Arnaldo La Barbera sostare per un attimo vicino al gruppo e quindi entrare nell'edificio. In pratica la telecamera ha ripreso tutti i funzionari che ieri sono stati convocati in procura e interrogati dai magistrati, compreso il Questore vicario di Bologna, Lorenzo Murgolo e con l'eccezione del Commissario romano Massimiliano Di Bernardini, che durante gli interrogatori aveva detto ai magistrati di aver visto le due bottiglie nelle mani del funzionario del reparto mobile di Roma Pietro Troiani, anch'egli ripreso nelle immagini del video e che ieri si e' rifiutato di sostenere il faccia a faccia con gli altri indagati.

SASSARI - Elsa Sotgia, la donna in carcere per i fatti legati alla prima Anonima sequestri, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica sostenendo di essere stata malmenata all'interno del carcere di San Sebastiano, dove si trova attualmente. L'esposto è stato sollecitato da un intervento di Evelino Loi, leader dell'Associazione detenuti non violenti, il quale è stato avvisato dalla sorella di Elsa Sotgia, Rosalba; ieri mattina l'avvocato Ettore Licheri ha presentato il documento al sostituto procuratore della Repubblica Michele Incani, che aprirà un'inchiesta e avvierà la procedura del caso. Quasi sicuramente la donna verrà sottoposta a una perizia medica per accertare se effettivamente abbia riportato delle lesioni di qualche tipo, quindi verranno sentiti i vertici dirigenziali del carcere. Rosalba Sotgia ha sollevato il caso scrivendo una lunga lettera a Evelino Loi, ergastolano ogliastrino protagonista di numerose battaglie civili e da sempre in prima linea, sollecitandolo a intervenire al più presto e denunciando presunte violenze subite dalla sorella, che secondo la lettera sarebbe stata aggredita da un gruppo di guardie carcerarie e malmenata selvaggiamente. Affermazioni molto gravi, che il magistrato ora dovrà verificare attentamente, anche perché quando si parla di San Sebastiano e di presunte aggressioni l'argomento diventa ancora più delicato.


Aggiornamento ore 10.20

FRANCIA

"Legge Perben: Senato impietoso". Così il quotidiano francese Liberation ha intitolato la notizia del passaggio in Senato del disegno di legge Perben, che introdurrà il pugno di ferro nella giustizia minorile. Tra gli aspetti più controversi, il governo propone infatti la creazione di centri educativi chiusi (che secondo le associazioni per i diritti dei bambini corrispondono ai vecchi correzionali) per gli adolescenti recidivi e arresto a 13 anni. Dopo due giorni di discussione serrata, i senatori hanno adottato in prima lettura il testo del progetto di legge, proposto dal ministro della Giustizia Dominique Perben. L'opposizione di sinistra ha chiesto la soppressione degli articoli che essa giudica pericolosi e controproducenti, come, ad esempio, quella che rendesse la detenzione cautelare dei minori tra i 13 e 16 anni non possibile se non dopo la creazione di sezioni specializzate e riservate ai minori nelle carceri per adulti. Ma anche questo emendamento è stato rigettato. "Questo testo non sarà efficace se non per riempire un pò di più le prigioni - ha dichiarato la senatrice dell'opposizione, Nicole Borvo, durante il voto - Instaura una giustizia repressiva nei confronti dei giovani e delle popolazioni svantaggiate. E non appena qui si evoca l'idea che potrebbero esserci altre soluzioni, si viene accusati di lassismo".

PALESTINA

Israele sblocca i fondi palestinesi, ma l'Anp non accetta le condizioni e rifiuta l'assegno. L'importo dei tre assegni costituisce complessivamente il 10% dei due miliardi di shekel (la moneta israeliana) che Israele aveva raccolto come dazi doganali e altre imposte per conto dell'Anp, ma che aveva bloccato nelle sue banche dopo lo scoppio della 2° intifada. La radio pubblica israeliana ha detto che Fayyad dell'ANP pur illustrando i criteri sulla base dei quali i fondi saranno spesi, non ha voluto ricevere l'assegno perché rifiuta le condizioni che Israele ha posto sull'impiego dei fondi. Israele vuole essere certo che i soldi non siano spesi per pagare gli stipendi del personale dei servizi di sicurezza palestinesi, che lo stato israeliano accusa di essere almeno in parte implicati in attività terroristiche, e che non vadano ad arricchire conti privati. I fondi, hanno detto fonti israeliane, sono stati sbloccati unicamente per attività volte ad alleviare le dure condizioni di vita della popolazione palestinese.

URAGUAY

Chiuse tutte le banche del paese, per la prima volta dopo molti decenni . Il governo dell'Uruguay, stretto alle corde da una fuga di depositi che ha messo in discussione la fiducia nel sistema finanziario del paese, ha determinato la chiusura delle banche. Mentre il governo tenta di strappare un urgente accordo al Fondo monetario internazionale per un nuovo afflusso di fondi con cui far fronte alla situazione. Per tutta la giornata, i risparmiatori hanno fatto la fila davanti ai bancomat per tentare di racimolare qualche soldo, ma alla fine hanno desistito di fronte al loro blocco totale. Pur se il governo ha annunciato che la chiusura delle banche si sarebbe protratta per sole 24 ore, non mancano gli analisti che prevedono che possa durare fino a lunedì prossimo.

COSTA RICA

Una forte scossa sismica è stata registrata nella notte in Costa Rica, non lontano dalla zona di confine con Panama. Secondo dati resi noti dall' Osservatorio sismologico del Paese centroamericano, il movimento tellurico ha raggiunto un'intensità pari a 6.2 gradi sulla scala Richter. Il Servizio sismologico nazionale ha rivelato che la scossa è stata registrata alle 18:19 locali (le 00:19 in Italia) a 40 chilometri sud di Golfito, principale porto sulla costa meridionale del Pacifico. La scossa è la più forte registrata quest'anno nello stato centroamericano. Le autorità costaricane segnalano per il momento due feriti e rilevanti danni materiali nella zona di Ciudad Neilly, nei pressi del confine con Panama. La Croce rossa costaricana ha precisato che i feriti sono due donne rimaste coinvolte nel crollo della loro abitazione a due piani.

Pakistan, critiche a Musharraf dalla stampa interna

Prima ha preso il potere con un colpo di Stato nel 1999. Poi ha annunciato che lo avrebbe restituito ai civili dopo tre anni. Nell’aprile scorso ha indetto un referendum per restare in carica altri cinque anni, e malgrado le denunce di brogli, l’ha vinto. Ora il National Reconstruction Bureau (Nrb) ha presentato un pacchetto di riforme costituzionali che permetterà al generale pachistano Pervaiz Musharraf di restare al potere a tempo indeterminato e di disfarsi dei suoi avversari senza violare la legge. Così denuncia Syed Ali Dayan Hasan sul mensile pakistano Herald. "In base a questi emendamenti il primo ministro, il parlamento e altri organi istituzionali democratici saranno completamente subordinati al presidente, e di conseguenza ai vertici militari. Dalle previste elezioni di ottobre possiamo aspettarci solo un premier-fantoccio agli ordini di Musharraf, che per di più potrà sciogliere il parlamento quando vuole o ignorarne le direttive". Stessa opinione è espressa dalla Bbc: "Musharraf ha paura dell’esito delle elezioni, che potrebbero rimettere in discussione le basi giuridiche e politiche della presenza dei militari al potere in Pakistan".

Leggittimo sospetto

Riprenderanno alle 13,45 i lavori della commissione Giustizia del Senato, impegnata nella maratona sulla legge Cirami riguardante la legittima suspicione processuale che entro domani dovrebbe essere licenziata per l'aula. La seduta-fiume della notte, che ha visto un nuovo duro scontro fra l'Ulivo e la presidenza del Senato, non ha sbloccato l'impasse e i lavori continuano a procedere a rilento per l'ostrzionismo del centrosinistra. Non e' ancora concluso l'esame del primo dei tre articoli: gli uffici calcolano che discussione e voto di quanto resta ancora da fare per arrivare a chiudere il lavoro in commissione, potrebbero richiedere ancora circa venti ore: troppe per arrivare domani (penultimo giorno di lavoro prima della pausa estiva e termine deciso ieri in aula per l'esame in assemblea) con un voto della commissione. La Cdl, in sostanza, e' a un bivio: andare in aula subito senza voto della commissione, rinviare lo scontro a settembre.

Aggiornamento ore 13.00

PALESTINA - Il responsabile delle finanze dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Salam Fayyad, smentendo la radio pubblica israeliana, ha annunciato oggi che Israele ha versato senza condizioni il primo dei tre assegni da 70 milioni di shekel (15 milioni di euro) sbloccati nei giorni scorsi. Secondo la radio israeliana l'ANP avrebbe respinto l'assegno perché Israele poneva condizioni sull'impiego dei fondi che non potevano essere accettate. L'importo dei tre assegni costituisce complessivamente il 10% dei due miliardi di shekel che Israele aveva raccolto come dazi doganali e altre imposte per conto dell'Anp, ma che aveva bloccato nelle sue banche dopo lo scoppio dell'intifada.

GOVERNO ISRAELIANO -In una riunione presieduta dal premier Ariel Sharon, il Gabinetto ristretto per la Sicurezza Nazionale del governo d'Israele ha approvato oggi un "piano segreto" per affrontare il problema dei continui attacchi di militanti palestinesi. Lo hanno riferito fonti vicine all'esecutivo, ma senza fornire il benche' minimo dettaglio: hanno anzi rammentato che le decisioni dell'organismo di sicurezza sono coperte dal massimo riserbo, e che al riguardo i mass media sono soggetti a censura; hanno soltanto aggiunto che il piano e' stato adottato all'unanimita'. Del Gabinetto ristretto, oltre a Sharon, fanno parte quattordici tra ministri e sottosegretari, a cominciare dai titolari di Esteri e Difesa, rispettivamente Shimon Peres e Binyamin Ben-Eliezer; alla seduta odierna hanno inoltre presenziato i comandanti in capo delle Forze Armate, della Polizia Nazionale e dello Shin Bet, i servizi segreti interni. Ancora dal governo israeliano: la legge finanziaria e' passata per soli 14 voti favorevoli e 12 contrari. Ora manca solo l'approvazione alla Knesset dopodiche' sara' legge. Ma intanto e' chiara la spaccatura nel governo: il budget del 2003 - si legge su Haaretz on-line - ha avuto il voto sfavorevole di tutti e sette i ministri laburisti e di cinque del partito ultra-ortodosso sefardita Shas. La legge prevede infatti forti tagli alla spesa pubblica. Il leader laburista Benjamin Ben Eliezer ha precisato comunque che il suo partito non lascera' il governo a causa della sconfitta sul budget: Se volessimo lasciare il governo, lo faremmo. Senza problemi - ha detto in un'intervista rilasciata alla radio israeliana - noi saremo contrari alla legge finanziaria proposta fino a quando non saranno apportati i cambiamenti che giudichiamo necessari prima dell'approvazione finale

Da Gaza: prende il via l'attuazione del provvedimento razzista israeliano: prima espulsione di parente di kamikaze. Il Consiglio di difesa del governo israeliano ha deciso oggi l'espulsione nella striscia di Gaza di un primo parente di un attentatore suicida palestinese. Lo hanno reso noto fonti informate a Gerusalemme, dove il Consiglio di difesa ha approvato stamane un piano anti-kamikaze.

USA - George W. Bush ha firmato la legge che deve contribuire a "smascherare e punire" i manager disonesti e a "restituire agli investitori" la fiducia scossa dagli scandali finanziari, dal fallimento della Enron alla bancarotta della WorldCom. Per la firma della cosiddetta legge 'anti-mele marce', che mira a eliminare i frutti bacati del capitalismo americano, Bush ha voluto un contesto solenne. Il discorso nella East Room della Casa Bianca è stato un appello all'onestà e all'etica negli affari, di fronte a un pubblico di invitati fra cui non c'era nessun amministratore delegato. Ma l'eco immediata alla legge di Bush data dagli indicatori dei mercati e dell'economia non è stata positiva: mentre Bush parlava, il Dow Jones perdeva terreno.

ITALIA - La battaglia parlamentare tra Casa delle Libertà e Ulivo sul disegno di legge Cirami ha coinvolto per qualche ora anche i lavori in aula al Senato sul cosiddetto decreto Omnibus. A Palazzo Madama, la maggioranza ha fatto mancare per quattro volte il numero legale in modo da ottenere, così come previsto dal regolamento, la sospensione dei lavori e la possibilità di tornare a discutere in commissione Giustizia il ddl Cirami. Il centrosinistra è insorto gridando dai banchi "vergogna, vergogna". Il capogruppo dei Ds Gavino Angius accusa: "Una maggioranza che è una stramaggioranza fa deliberatamente mancare il numero legale impedendo al Senato di discutere perché vuole privilegiare la legge Cirami che a questo punto e' solo la Previti-Berlusconi. E' qualche cosa di incredibile. E' un atto di indecenza".

G-8: IN UN VIDEO DI 5 MINUTI LA VERITA' SULLE

E' un video girato dalla cancellata della scuola Diaz subito dopo l'irruzione l'asso nella manica dei magistrati genovesi per stabilire le responsabilita' nella vicenda delle due bottiglie molotov sequestrate alla Dia, episodio per il quale sono indagati almeno 12 funzionari per falso ideologico e calunnia. Il filmato, girato dalla Rai, fa parte di quel materiale documentario raccolto dalla Procura a partire dalle prime settimane dopo il G-8 di Genova, ma solo di recente i magistrati si sarebbero accorti della sua esistenza e dell'importanza delle immagini che in una sequenza di 5 minuti mostrano un gruppo di funzionari riuniti intorno al sacchetto di plastica azzurro che contiene le due bottiglie incendiarie. Tra di loro ci sarebbe l'ex capo della Digos di Genova, Spartaco Mortola, il capo e il vicecapo del servizio centrale operativo Francesco Gratteri e Gilberto Caldarozzi, il comandante del Reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini e il vicecapo dell'antiterrorismo Gianni Luperi.

I poliziotti sarebbero intenti a discutere, qualcuno aprirebbe il sacchetto per guardare al suo interno, il tutto mentre nella scuola e' ancora in corso la perquisizione. Le immagini mostrerebbero anche l'ex capo dell'Ucigos Arnaldo La Barbera sostare per un attimo vicino al gruppo e quindi entrare nell'edificio. In pratica la telecamera ha ripreso tutti i funzionari che ieri sono stati convocati in procura e interrogati dai magistrati, compreso il Questore vicario di Bologna, Lorenzo Murgolo e con l'eccezione del Commissario romano Massimiliano Di Bernardini, che durante gli interrogatori aveva detto ai magistrati di aver visto le due bottiglie nelle mani del funzionario del reparto mobile di Roma Pietro Troiani, anch'egli ripreso nelle immagini del video e che ieri si e' rifiutato di sostenere il faccia a faccia con gli altri indagati.

Lavoro

Alcune centinaia di disoccupati napoletani hanno bloccato questa mattina un traghetto per Ischia in partenza dal porto di Napoli, provocando numerosi disagi ai turisti e ai mezzi che erano in coda per imbarcarsi. I disoccupati, aderenti alla lista 'disoccupati per il lavoro', si sono presentati al molo Beverello, da cui partono i mezzi che collegano Napoli con le isole del golfo, e sono saliti sul 'Fauno', un traghetto della Caremar. I manifestanti hanno esposto uno striscione e hanno abbandonato la nave venti minuti dopo l'orario previsto per la partenza. Una volta scesi a terra, i disoccupati si sono uniti ad altri manifestanti e insieme hanno sfilato in corteo fino alla Prefettura.

gror310702 (last edited 2008-06-26 09:50:00 by anonymous)