(((i)))ndy news 05_08_04 @ radio No_Ponte

CAP ANAMUR, PROCESSO APERTO E RINVIATO

Nella prima udienza depositata la documentazione che ha determinato il "no" all'asilo politico. Prima udienza ieri al tribunale di Caltanissetta per il riconoscimento dell'asilo costituzionale a 22 profughi della Cap Anamur, la nave che da decenni si occupa dei rifugiati di guerra e che lo scorso mese di luglio ha salvato 37 profughi che stavano naufragando nel Mediterraneo. Dopo varie vicissitudini, il 14 luglio i profughi vennero trasferiti al centro di accoglienza di Pian del lago e nei giorni successivi, a due riprese, vennero trasportati a Roma per essere successivamente imbarcati in un volo per il Ghana. Le forze dell'ordine riuscirono ad evitare incidenti davanti il Centro di Accoglienza di Pian del lago, dove i dimostranti avevano deciso di restare giorno e notte. Al processo che è iniziato ieri al tribunale di Caltanissetta per il riconoscimento dell'asilo costituzionale che non è stato concesso, inizialmente il collegio di difesa, costituito dagli avvocati Giovanni Annaloro del foro di Caltanissetta e Carmen Cordaro del foro di Messina, hanno rinunciato alla richiesta del provvedimento d'urgenza, precedentemente chiesto, dal momento che i profughi interessati sono stati già trasportati nel Ghana. E' seguita la costituzione di parte civile dell'avvocatura dello Stato, in nome e per conto del Ministero degli interni, che ha depositato numerosi documenti per dimostrare la regolarità della condotta seguita con il diniego del riconoscimento dell'asilo costituzionale. I documenti vengono ritenuti interessanti dal collegio di difesa perchè consentirà, per la prima volta, di conoscere sulla scorta di quali leggi, regolamenti, trattati o accordi sia stato negato il riconoscimento dell'asilo costituzionale ai 37 profughi. Gli avvocati difensori Annaloro e Cordaro hanno chiesto il termine per poterli analizzare. Sono stati poi sentiti come informatori l'on. Tana Dezulueta, padre Cosimo e una ragazza interprete di parte privata di lingua araba che hanno rilasciato dichiarazioni che potrebbero influire sulla decisione che il tribunale andrà a prendere. Il processo è stato quindi rinviato al 9 novembre. Durante l'udienza, numerosi aderenti alla «Rete antirazzista siciliana» hanno effettuato un sit-in davanti al palazzo di giustizia nelle cui strade adiacenti è stato effettuato un volantinaggio dove si chiede: «cosa è successo ai profughi della Cap Anamur?» e si afferma che «l'unica certezza al momento è che l'Italia, dopo aver disatteso la raccomandazione della Corte Europea di Strasburgo di non procedere all'espulsione, dovrà rendere conto delle procedure di identificazione adottate».

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Giornata di sangue in Iraq

La violenza è tornata a esplodere nel sud dell’Iraq. Nello scambio di colpi registrato nella notte tra giovedì e oggi a Nassiriya tra i miliziani sciiti locali e il contingente italiano di stanza nella città meridionale, almeno 4 civili avrebbero perso la vita e un numero imprecisato sarebbe rimasto ferito. Sempre questa notte, inoltre, secondo quanto dichiarato dal comando italiano, i soldati di Roma avrebbero aperto il fuoco contro un’automobile lanciata a tutta velocità verso uno dei tre ponti di Nassiriya; il veicolo, i cui occupanti sparavano contro le posizioni italiane, sarebbe deflagrato dopo essere stato colpito, segno che forse a bordo del mezzo vi erano esplosivi destinati a un possibile attentato. È salito il bilancio degli scontri che ieri hanno opposto soldati statunitensi e sostenitori del leader ribelle sciita Moqtada al Sadr nella popolosa cittadella di Sadr City, povero quartiere periferico della capitale Baghdad. Secondo il ministero della Sanità, le vittime sarebbero state 19, tutte irachene, con 11 feriti, ai quali vanno aggiunti 16 militari Usa. In un primo momento si era parlato di 26 morti e di una novantina di feriti. L’aviazione e i tank statunitensi hanno ripreso da questa mattina, inoltre, a bersagliare la città santa di Najaf, 100 chilometri a sud di Baghdad, colpendo con particolare intensità dall’alto il cimitero; i carri armati, invece, starebbero puntando decisamente verso il centro della città, dove sarebbe asserragliato un gruppo di militanti del leader sciita al Sadr. I cittadini di Najaf sono da giorni privi di acqua potabile ed elettricità. Nell’Iraq settentrionale, tuttavia, la situazione non appare affatto tranquilla, visto che a Samarra, 125 chilometri a nord della capitale, almeno due civili sono morti e 13 sono rimasti feriti in seguito ad alcuni bombardamenti e a scontri tra militari americani e ribelli locali. Infine, uno sconosciuto gruppo sedicente affiliato ad al Qaida avrebbe fatto giungere minacce alle autorità salvadoregne nel caso in cui San Salvador dovesse decidere d’inviare – come ventilato – altri soldati in Iraq. El Salvador, attualmente presente con 380 uomini, è rimasto in Iraq a differenza di altri Paesi centroamericani dopo che la Spagna ha richiamato il suo contingente, anzi recentemente il governo salvadoregno ha ventilato l’ipotesi d’inviare altri militari nel Paese arabo, su richiesta statunitense _

Sicilia: Ars, sbarrati i partiti minori

Dopo 53 anni la Sicilia volta pagina, ma sulla nuova legge elettorale, appena approvata dall'Assemblea regionale, l'opposizione di centrosinistra annuncia già battaglia. Margherita, Verdi, Sdi e Pdci sono pronti a raccogliere le firme per indire un referendum e cancellare quella che definiscono «una legge truffa». Il via libera alla riforma elettorale è arrivato dopo un lungo dibattito fuori e dentro l'aula di Palazzo dei Normanni cominciato lo scorso aprile. Vibranti sono state le polemiche tra centrodestra e centrosinistra, ma non sono mancate le tensioni all'interno dell'opposizione, con i «partiti minori» che hanno accusato Ds e Margherita di sostenere il disegno di legge che portava la firma di Giuseppe Infurna (An) e Vladimiro Crisafulli (Ds).Lo scontro si è consumato soprattutto sullo sbarramento del 5% che di fatto chiude la porta del Parlamento regionale ai partiti più piccoli, ma lo strappo si è in parte ricucito quando Ds e Margherita hanno tentato di far passare senza esito in aula un emendamento che abbassava al 3% la soglia. Alla fine il centrodestra, seppur senza il plebiscito che si aspettava, è riuscito a far passare la legge. _

Sud Ribelle: cassazione conferma competenza procura Cosenza e obbligo di firma per Caruso

Per la Cassazione, benchè sia stato ridimensionato il quadro di accuse a carico di Francesco Caruso ­ il leader dei 'Disobbedienti' napoletani, implicato nei disordini del Global Forum di Napoli e del G8 di Genova ­ rimane, tuttavia, in piedi «la sussistenza di gravi indizi per il reato di associazione eversiva» che giustifica nei suoi confronti l'obbligo di firma quotidiana presso i carabinieri emesso dal Tribunale di Catanzaro. Lo sottolinea la Cassazione nella sentenza 33301, depositata oggi, della Quinta sezione penale relativa all'udienza svoltasi lo scorso dieci giugno. Caruso si era appellato al Palazzaccio per ottenere l'annullamento di questa misura restrittiva della libertà personale. Inoltre lo studente sosteneva che la magistratura calabrese non era competente ad occuparsi dei reati contestatigli in quanto avvenuti a Napoli e Genova. Ma Piazza Cavour gli ha risposto che l'accusa a lui contestata, di associazione sovversiva, risulta «perfezionatasi in Cosenza, luogo ove venne ad esistenza e ove ebbe la sua sede operativa» la 'Rete meridionale Sud ribelle'.Per Caruso si tratta di un provvedimento «inventato negli anni bui del fascismo, quando gli oppositori politici erano costretti a presentarsi ogni giorno in questura ed era loro impedita qualsiasi attività politica. _

Un'altra volontaria italiana bloccata all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv

A distanza di otto giorni dall'ultimo episodio di arbitraria applicazione delle regole del diritto internazionale, con l'illegittimo diniego d'ingresso nei confronti di Cittadini Italiani, lo Stato d'Israele si ripete: alla volontaria dello SCI, Servizio Civile Internazionale italiano, Dr.ssa Giulia Palego, 25 anni di Ancona, è stato negato il diritto d'ingresso nel Paese. Giunta ieri 5 agosto intorno alle 2 pomeridiane all'aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv con un volo di linea Alitalia, la Dr.ssa Palego, laureata in psicologia, si è vista prima sottrarre illegittimamente il passaporto ed il telefono cellulare, quindi perquisire i bagagli - senza, ovviamente, alcun esito di qualche rilievo. Dopo un'attesa estenuante di oltre 7 ore, le è stato infine appena notificato il diniego d'entrata in quella che si autodefinisce come l'unica democrazia del MedioOriente. A Giulia non è stata fornita alcuna spiegazione, nè nel corso dell'interrogatorio a cui è stata sottoposta, senza l'ausilio di un legale nè di personale consolare, nè al momento della notifica del diniego, con l'unica laconica e generica "giustificazione" delle ormai consuete quanto inspiegate "ragioni di sicurezza". _

Monaco, stop al progetto Linux

Il comune bavarese voleva rimpiazzare Windows in 14 mila pc La nuova normativa Ue sui brevetti rimette tutto in discussione Monaco, stop al progetto Linux "Una direttiva europea ci blocca". In Italia, il comune di Roma assicura: "Noi andiamo avanti"

Monaco di Baviera, la prima città europea ad adottare Linux in tutti gli uffici comunali, potrebbe essere costretta a rivedere completamente i suoi piani a causa di una direttiva europea che rende problematico lo sviluppo del software open source. Secondo il progetto LiMux, approvato definitivamente a giugno, nei 14 mila computer dell'amministrazione comunale bavarese il sistema operativo Microsoft Windows sarebbe stato sostituito dal suo concorrente open source Linux. Un'operazione da 42 milioni di euro che avrebbe costituito un successo senza precedenti per il movimento del software libero. Una direttiva sui brevetti software approvata a giugno dal Consiglio dei ministri dell'Ue ha improvvisamente rimesso in discussione il progetto LiMux. La direttiva, modellata su un'analoga normativa statunitense, prevede infatti la brevettabilità di qualunque codice informatico, anche se slegato da un'innovazione meccanica.


(((i)))ndy@cinisi: 7-8-9 maggio 2004_tre giorni sull'antimafia

il programma del forum >>>http://italy.indymedia.org/news/2004/05/540391.php

Workshops

Proiezioni

Palinsesto radio 11:00/20:00

(orari, contenuti e quant'altro da decidere;magari chi si accolla le singole fasce orarie)

11,00 presentazione giornata + primo report della giornata seguendo iniziative + forums + pareri partecipanti + voci vere.

13,30: gr

14-16: pausa ---> vorremmo inserire qui un'ora di "memoria" mandando tre blocchi per ogni giorno di un'ora ognuno (+o-) di peppino impastato e altre registrazioni di radioaut.

16-18: forums in diretta, interviste e voci varie, da intrecciare con spazio di comunicazione indipendente.

18-...: seguendo i forums o meno, vorremmo completare la giornata con un approfondimento dell tema della giornata: (I giorno=antifascismo; II giorno= ambiente e/o reddito sociale; III giorno=mafia e politica)

proposte (da incastrare)

per palinsesto

materiali

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indyatcinisi (last edited 2008-06-26 09:51:24 by anonymous)