ferrante: c'e' una contrapposizione tra questo incontro e il summit ufficiale della fao?


karim akrout, Tunisino, ci fa' un resoconto del vertice ufficiale della fao, e sottolinea le differenze con il summit dell ONG e delle OSC


In Giappone ci sono tre milioni di contadini di cui il 90% con un lavoro part time. In un paese dove le mucche, per risparmiare spazio, sono allevate a mezz'aria, sentiamo il racconto di Mika Iba dell'Organizzazione Contadina Nouminren Japan

En Japòn hay tres millones de campesinos y el 90% de ellos trabaja a jornada reducida. En un pais, donde las vacas, para haorrar espacio, se crian ni arriba ni abajo, escuchamos ahora el relato de Mika Iba de la Organizacion Campesina “Nouminren Japan”.

Au Japon il y a 3 millions de paysans dont le 90% travaille part-time. Dans un pays ou' les vaches, pour epargner de l'espace, sont


pedro melchior, contadino brasiliano del movimento contro le dighe ci spiega quali sono gli effetti devastanti dei bacini artificiali. 30 milioni di persone nel mondo sono state gia' costrette a spostarsi per quello che puo' essere definito un vero e proprio latifondo dell'acqua

Pedro Melchior campesino brasilero del Movimento en contra de las presas, nos esplica quales son las consecuencias de los diques artificiales: 30 millones de personas en elmundo ya han sododesplazadas forzosamente para que, en realidad, se constituya loque se puede definir un verdadero latifondo del agua.

pedro melchior, brasilian peasant of the movement against dam explain us how are the terrible effects of the bacins artificial. 30 million of people in the world are alredy forced to move for the problem that we can define the water’s large estate


Henry Paragih - federation of indonesia peasant union

Abbiamo chiesto a Henry Paragih quali sono le problematiche che stanno vivendo gli agricoltori nel suo paese e quali sono le cause di questa situazione.

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Jolanda Parra - ONG Siempre Vivo - Colombia

Con Jolanda parliamo di ALCA e Plan Colombia proponendo un concetto di reciprocità rispetto alla cooperazione internazionale. 020611parra.mpr


Gamal Alawia - Environmental Society - Africa

Dopo il workshop che affrontava la tematica delle risorse idriche abbiamo parlato con lei di come si è sviluppata la discussione.

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Il WORKSHOP "SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA BIOLOGICA” del 10 giugno Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro dal titolo Sicurezza alimentare e agricoltura biologica” organizzato da IFOAM (federazione Internazionale dei Movimenti per l’agricoltura biologica” I relatori si sono confrontati sui temi della sostenibilità dell’agricoltura tradizionale e sulle ipotesi di sviluppo dell’agricoltura biologica. Molti degli interventi si sono soffermati sui problemi di natura economica e politica connessi alla produzione alimentare di tipo industriale. Il sistema delle produzioni biologiche sicuramente non è il solo mezzo per risolvere tutti i problemi dell’alimentazione ma, se sviluppato e potenziato, potrebbe offrire una possibilità in più per tamponare alcune gravi problematiche del settore, come per esempio, quelle relative all’impatto ambientale, alla qualità e agli alti costi di produzione. Particolarmente interessante è stato il contributo dell’ecologista indiana Vandana Shiva, che ha ribadito i problemi connessi all’uso di pesticidi. Vandana Shiva ha inoltre sottolineato le gravi conseguenze economiche del fenomeno del dumping, a causa del quale molti piccoli produttori agricoli vivono in condizioni di povertà, senza possibilità di sviluppare il loro lavoro e ha sottolineato come incrementando il sistema di rapporto diretto tra produttore e consumatore sarebbe possibile contenere i costi e garantire all’agricoltore un giusto guadagno. Il workshop ha evidenziato anche le difficoltà di certificazione del prodotto, che costituiscano un limite alle possibilità di sviluppo delle aziende biologiche. Il ministro tedesco della Protezione dei Consumatori e dell’Agricoltura, Renate Kunast, ha puntato l’indice sul problema dell’inadeguatezza organizzativa e strutturale della maggior parte delle organizzazione agricole biologiche, che non sarebbero ancora in grado , secondo l’opinione del Ministro, di competere con le grandi multinazionali e ha commentato, supportata da esempi, la necessità di migliorare la trasparenza dei processi di produzione. “L’agricoltura biologica” ha detto il ministro Kunast “non dovrebbe continuare a dipendere dalle strutture tradizionali dell’agricoltura industriale, ma dovrebbe piuttosto sviluppare proprie strutture autonome, costituendo per esempio dei network tra produttori” L’incontro si è concluso con un vivace dibattito tra i relatori e i partecipanti al workshop: diversi piccoli coltivatori biologici hanno portato all’attenzione le difficoltà che ancora incontrano nel loro lavoro, relative per esempio alla rigidità delle normative in materia di certificazione dei prodotti e alla politica dell’Unione Europea principalmente orientata all’esportazione o all’alto costo dei mangimi per gli animali.


Workshop: Impactos del ALCA para la soberania alimentaria de los pueblos de America.(Impatti dell' ALCA sulla sovranità alimentare dei popoli d'America) Roma,10/06/2002

Gli USA stanno promuovendo la costituzione di area di libero commercio (ALCA) nel continente americano. Il patto, firmato all'inizio degli anni novanta, sarà probabilmente ratificato nel 2005. Ad oggi, l'apertura commerciale ha solo provocato maggior povertà nei paesi latino-americani, a causa delle distorsioni mercantili provocate a loro volta dai sussidi protezionisti degli Stati uniti e dei paesi più sviluppati. Distorsioni che fanno particolarmente profonde nel caso del settore agro-alimentare. L'ALCA si presenta subito come sinonimo di asimmetria. Diversamente dall'UE, le parti in causa hanno infatti diversi livelli di sviluppo. Il supposto libero commercio in queste condizioni non è altro che un meccanismo volto a incrementare l'insicurezza alimentare e la povertà e a radicare l'esclusione di diverse identità sociali che la Red Interamericana Agriculturas y Democracia (RIAD) ha ritenuto necessario far incontrare a Roma. Dal workshop sono emersi interessanti temi di discussione. Renato Maluf, dell'università di Rio de Janeiro, discutendo dei caratteri e dei contenuti dell'ALCA, si è domandato se sia realmente necessario un accordo emisferico. Dal canto loro, gli States vedono, nell'applicazione dell'ALCA, la possibilità di allargare la loro sfera di influenza politica ed economica, penetrando in nuovi mercati attraverso investimenti corposi e tramite la pratica del dumping (esportazione di prodotti da vendere in sottoprezzo, spesso sotto il costo di produzione, modificando gli equilibri tra domanda e offerta). L'ALCA è quindi da ascrivere, secondo Victor Suarez, direttore esecutivo dei campesinos del Messico, al desiderio degli Stati uniti di recuperare le quote di mercato erose, ad esempio da UE e Australia, oppure, nella stessa America Latina dal Mercosur. Inoltre, gli USA, pur chiedendo ai paesi sudamericani e del Caribe di essere concorrenziali, impongono i loro brevetti e il rispetto delle proprietà intellettuali sulle tecnologie. E' necessario ricordare che anche i grandi imprenditori latinoamericani sarebbero favoriti dall'ALCA (17 imprese sudamericane controllano il 43% dell'export della macro-regione), tuttavia i piccoli produttori non ritengono utile ed equa la proposta degli Stati uniti perchè si parla di un accordo di liberalizzazione commerciale e non di sviluppo economico che verrà applicato attraverso l'imposizione di modello di produzione non sostenibile nemmeno dal punto di vista ecologico, come sottolinea l'equadoregna Ana Lucia Bravo. L'area sudamericana dispone di ingenti quantità di risorse petrolifere e naturali (31% dell'acqua, 23% dei boschi, 43% della flora e della fauna presenti sul pianeta) su cui gli USA potranno mettere le mani. Mantenere un sistema simile a quello degli States significherbbe anche sovraprodurre, consumare molto di più e produrre quote di rifiuti che comporterebbero costi sociali elevatissimi. Impossibile inoltre applicare il principio di precauzione nei confronti degli OGM, su cui esistono invece normative ancora abbastanza rigide in Europa e Giappone. La dipendenza alimentare del sudamerica aumenterebbe a dismisura. L'esperienza del Messico, nel NAFTA (North America Free Trade Agreement) da 9 anni, ha già dimostrato le possibili cause e conseguenze di un accordo commerciale con gli Stati uniti. Con l'ALCA, attraverso l'annullamento della resistenza delle popolazioni locali, verrebbe smantellata l'agricoltura campesina e la società indigena. L'espulsione della popolazione rurale dai campi comporterebbe un'impennata della disoccupazione, un conseguente crollo dei salari e la possibilità di sfruttare manodopera a basso costo, soprattutto negli stessi USA, luogo di approdo dei migranti sudamericani ma anche luogo ove regna il razzismo. ALCA è anche un'accordo militare: lo dimostrano, ad esempio, le politiche di terrore svolte nei confronti dei coltivatori di coca. E' stato sottolineato come in questa decina d'anni gli scenari politico-economici dell'America Latina siano radicalmente mutati, tra crisi economica argentina, golpi venezuelani (peraltro imputabili agli States) e notevole sviluppo del Brasile (per questo isolato dagli USA). E' opinione di Pedro de la Cruz, presidente dei campesinos equadoregni, che l'ALCA sia paragonabile a un OGM. Idea originale ma giustificata in quanto l'Alca non risponde all'evoluzione dell'area dell'America Latina, violandola nelle sue caratteristiche storiche, economiche, politiche e sociali. De la Cruz ritiene che sia molto più auspicabile un'integrazione di tipo regionale basato non sulla dipendenza e sull'assimmetria ma sulla solidarietà e la cooperazione.

Per Paula

TIERRA

SOFIA MONSALVE: campana via campesina y FIAN desde 1999. Objectivo principal apoyar internacionalmente los movimientos de reforma agraria. Acceso al la tierra derecho umano, reforma agrar necesaria. 3 estrategias: apoyo directo a los movimientos nacionales, tomando casos concretos. Caso de Guatemala en apoyo a los afectados por la represion. Otra manera: misiones investigadoras internacionales, Indonesia, Honduras y presenta su informe a la prensa y a la comision derechos humanas. Colaboracion entre movimientos campesinos de todo los continentes, setiembre 2002 Paraguay. Cabildeo, lobby a nivel internacional en el Banco Mundial y organizaciones de cooperacion del norte del mundo cuyas estrategias son excluentes.

BIPLAP Asociacion que trabaja en India y Pakistan, en el mundo 40.000.000 de personas no pueden comer dos veces por dia, y casi la mitad vive en la India, Bangladesh, Sri Lanka y Nepal. En Asia del sur muchos campesinos no tienen tierra el 80% no tienen o no bastante el 44% tiene muy poco pero el 50% de los hogares tiene el 60% de toda la tierra. Programa de agricultura por la reforma agraria 1961/96 aumentò el porcentaje de los sin tierra, politicas de liberalizacion, dumping damnifica los campesinos

MCT (Brazil) Alegria ! Quiro compartir nuestras preocupaciones denuncia contra el gobierno brasilero. En los ultimos anos este gobierno ha hecho una politica de represion contra los movimientos sociales, sobretodo contro el movimiento de los sin tierra. Esta politica de criminalizacion tiene varios aspectos, policia militar. En el mismo tiempo tienen iniciatiuvas Banco de la tierra que confunde y impide una verdadera reforma de la tierra. Muchos lideres estan en la carcel. Querian crear un cuerpo especial de la policia para luchar contra estos lideres. Como otros paises Brasil tiene politicas neoliberales que solo piensan en intetreses internacionales, no en la gente. Fernando Enrique Cardoso ha empeorado no hay salida para las familias del campo. Las consecuencias 60.000.000 de brasileros son pobres el 20% desocupados 40.000 asesinatos por anos, sobretodo entre los jovenes. 50.000 salariados han perdido su trabajo, nunca la crisis habia llegado a tanto. A pesar de todo el movimiento sin tierra sigue luchando para dar recurso a nuestros campesinos. Luchas, marchas, hemos conseguidos dar tierra a 300.000 familia y 100.000 familias siguen luchando por la reforma agraria y cambiar este modelo. Intentamos tener en cuenta todas la dimension humanas. En la practica estamos haciendo muchas vcosas que el gobierno deberia hacer. Nos organizamos en America Latina. En el ultimo congreso nacional 2000 brasil 12000 delegados para un brasil sin latifundo. Latifundo vinculado con bancos y empresas internacionales. Es una lucha de clase contra el poder, no es contra los proprietarios de latifundios pero contra el sistema de poder. La reforma agraria en brasil tiene que luchar tambien contra el poder extranjero. Projecto popular brasilero de desarrollo. 1% de los proprietarios 40% de las tierras. Contra la zona de libre comercio, porqué vamos a ser una colonia de EEUU si no vamos a cambiar esta situacion. Reforzar la lucha por la tierra en escala internacional, contra el capitalismo, otro modelo para el mundo

Peter Rafi sobre politica del banco Mundual de los ultimos anos. Politica qu edificulta el acceso a la toerra y al agua. Politica que esta promoviendo en muchos aises del mundo, con muchas diferencia, no obstante el BM tiene las msmas politicas que inpone en Africa, Asia, Europa del Este. Paises y culturas que non son lo mismo, politicas ke empiezan con programas de la tierra, division de la tierra, lo que dice el BM es ke se tiene que dividir entre los campesinos, en realidad lo que hace es crear programas en los ke familias o individuos tienen titulos de propiedad de la tierra, ke se puede asi vender como cualquier otro bien. En otros contqxtos de politicas estructurales estan haciendo desaparecer el derechoh al acceso a la tierra, ke casi siempre era comunal. Los Bancos pueden apropiarse de estos titulos, porque los campesinos no pueden respectar los creditos. El banco tiene en parte la culpa porke facilita el acceso no a los pobres, sino a los ricos ke tienen los recursos. Los paises ke han vivido este programa de los titulos de la tierra los pobres estan bajo la supervision de los Bancos, komo en Brasil, es un modelo de vendedores ke es un desastre para los pobres porque los ricos kieren vender tierra mala a los prcios del mercado, 200 300% el precio normal de la tierra no buena. Esta gente tiene una tierra de escasa calidad pa’ el Gobierno es “la riforma agraria” mas buena, porque son programas simbolicos, el banco puede decir ke esta haciendo algo pa’ el acceso a la tierra, cuando en realidad lo que hace es dar acceso a los ricos. En relidad esta politica tiene como objeticvo debilitar nuestro movimiento, en Brasil esta pasando esto. No se pueden solucionar solo ekl 1% de los problemas de la tierra como esta pasando, estos modelos impuestos por el BM no estan disminueyendo el hambre en el mundo, sino ke estan empeorando la situacion

EVON PETER (Netsaii Gwich’in) Acceso a la tierra para las poblaciones indigenas. Representamos a mas de 500 millones de personas en el mundo entero. La historia que tenemos de acceso a la tierra es en realidad que tenemos que abandonar nuestra tierra por lo que representamos socialmente y culturalmente, hoy nuestra gente esta marginada, estamos muy dejados de lado y sin embargo, nuestra gente tiene unos contactos muy fuertes con la naturaleza. Nos estan atacando constantemente porque nosotros queremos seguir manteniendo nuestra manera de vida. Cada tribu tiene sus problemas por el tipo de reaccion de las politicas del gobierno, pero compartimos una lucha porque todos los Gobiernos de los ultimos 500 anos intentan quitarnos de nuestra tierra. Asi que el reto que tenemos es garantir el acceso a nuestra tierra, tenemos que fomentar el derecho de nuestra gente a tener acceso a nuestra tierra para satisfacer nuestras necesidades. Nuestro reto consiste en trabajar juntos para reforzar esta lucha y la presion que podemos poner como poblaciones indigenas choca con la reaccion de los Gobiernos. Mucha de nuestra gente esta en la carcel, incluso ha muerto. El acceso y la gestion de la tierra para nosotros es muy importante si queeremos garantir la independencia y la vida de nuestra gente.

AGUA SODSAI SRANGSOK (Moon River Bacin Community Network) THAILANDIA Estoy aqui en representacion de la Comunidad de Moon River, del nombre del rio principal del nordeste de Thailandia. La gente cree que en Thailandia exportamos el arroz y que tenemos seguridad alimentaria. No es asi, hay falta de recursos productivos, sobre todo de agua. No tenemos acceso a los recursos debido a que el Gobierno intenta centralizar los recursos nacionales para sus exportaciones en el mundo, intenta utilizar el agua como una mercancia. El Moon River y el Chi son los rios principales de Thailandia, hay un programa del Gobierno que prevee dar agua a los agricultores, pero en realidad hay muy pocos agricultores que sacan provecho de estos programas gubernamentales. Hay otro programa del Gobierno que dice que va a dar luz al sur del pais, pero no tenemos confianza. Estan una presa para dar energia al sur del pais, pero esta presa muy grande puede destrozar la cultura de los campesinos, su vivencia comunitaria, destrozar los recursos. La situacion se agravo al empezar la crisis economica en Thailandia hace 5 anos. El FMI y el Banco asiatico concedio un prestamo al Gobierno bajo la condicion que este centralizara y controlara el acceso al agua en todo el pais. Por lo tanto el uso del agua en Thailandia se controla atraves del Gobierno, de las multinacionales y ahora tenemos una compania de luz que maneja concesiones y contratos y que intenta controlar este programa para sacar provechos de los agricultores mas pobres. Nuestra recomendacion es que las poblaciones indigenas tienen que controlar los recursos, por lo tanto los Gobiernos y las Naciones Unidas tienen que apoyar a las poblaciones para que mantengan su cultura y puedan vivir en manera digna. Nosotros nos oponemos todos a la intervencion del FMI y del Banco asiatico que intentan robar el agua, que consideran como una mercancia mas. Los Gobiernos del mundo tienen ke dejar de especular sobre el agua. La ultima recomendacion es ke los recursos del agua no tendrian ke pertenencer ni al gob. Ni a privados, sino a las poblaciones ke esi tendria acceso a este recurso tan importante.

PEDRO MERCHE BRASIL Personas afectadas por las presas en brasil. Estan intentando tratr el agua como una mercancia, creemos ke el agua es un bien comun. 45.000 mil represas contruidas, grandes latifundios de agua.800 miliones de personas afectads por la construccion de presas ha destruido la cultura la pesca, las comunidades indigenes y ha tenido consecuencias muy graves pa el medioambiente. 60% de los rios esta con presas en todo el mundo solo el 3% del agua es dulce, disponibke pa el consumo. Hoy en dia cada tres personas una no tiene acceso al agua. 3 millones depersonas en el mundo estan afectadas por dolencias relativas al agua.el mundo esta entrando en grave crisis pa el agua. Tenemos una situacin muy diferente entr epasise que tienen agua y los ke no tienen acceso. Brasil tiene gran potencia hidrico y muchas personas estan muriendo por falta de agua. Amazonia es una de las cuencas hidrograficas del palneta con los 10 rios mas grandes del mundo pero tenemos la intervencion de Blegica y de Francia interesadas en provatizar el acceso. El agua es vista hoy como un puro valir economico que tiene ke depender del sistema capitalista. En Katar la OMC privatizacion de los recurso, de la energia y del agua. El dia internacional del agua 22 de marzo no debe ser un dia conmemorativo del agua sino un dia de movilizacion en contra de la privatizacion. Nosostros estamos en contra de la construccion de las presas pero no en contra de la produccion de energia, sin embargo estamos en contra ke agua y energia esten privatizados y tratados como mercancias. Hoy en Brasil empresas internacionales poseen ya 11 rios brasilenos, nosotros promovemos campanas en contra de esto. Creeemos ke nuestra lucha es contra la privatizacion del agua, porke el agua es un derecho a la vida, de los pueblos, nuestro lema es ke el agua tiene que ser fuente de vida y no de muerte. Para esto es necesario abatir el modelo neoliberal, ke destruye la naturaleza, por lo que es necesario ke se acabe el modelo neoliberal.

RESUMEN TALLER AGUA estrategia Dina Rau egipto Destacar 15 puntos: 1) agua derecho de la gente no se puede considerar bien de mercado 2) insistir no solo en el derecho de acceso sino tambien controlar los recursos de acceso 3) ong infike sostenible no solo a la expotacion actual sino de cara a las nuevas generaciones 4) contra privatizacion del agua de empresas internacionales (Brasil) 5) fuentes renovables de agua, reciclar para el uso en agricultura 6) enfatizar enfoke de participacion con igualdad de genero 7) trabajar reparto mas justo entre repartir agua de manera justa. 8) Solidaridad y no conflicto entre naciones 9) regals escritas pa el uso del agua subterranea, sabemos ke no se debe sacar el agua de gran profundida 10) apoyar a los campesinos contra la politica de los gob 11) trabajar pa disminuir la perdida del agua en la distribucion 12) pensar en la escasez