||[[http://lab.dyne.org/rcdb|Home]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dcantiere|Cantiere]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dtools|Strumenti]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dcal|Calendario]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dmat|Materiali]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2d@|@]]|| '''Sviluppo della format radio''' A seguito della diffusione della TV, la radio americana abbandonò il modello generalista basato su un palinsesto di programmi di generi diversi per un pubblico misto ed elaborò una strategia di programmazione basata su un flusso continuo e un’offerta selezionata per precisi segmenti di pubblico, detta format radio. La prima format radio si basava sul principio della ripetizione di un numero limitato di “hit” di generi musicali diversi ma accomunate dal gradimento dei giovanissimi e mise a punto una serie di strategie di programmazione, costruzione dell’immagine dell’emittente e promozione commerciale che costituirono una nuova filosofia di produzione della radio. Dalla metà degli anni ’60, mutamenti di tipo sociale e culturale e la moltiplicazione degli stili e dei gusti musicali determinarono la crisi della hit come cardine della programmazione e una sempre maggiore specializzazione dei format radiofonici per generi musicali. Allo stesso tempo i format basati sul parlato, spesso del tutto privi di programmazione musicale, hanno conosciuto uno straordinario incremento sia per numero di emittenti sia per ascolti. In Italia, mentre le principali radio commerciali si ispirarono fin dalla nascita alla filosofia della format radio, la RAI ha mantenuto a lungo il modello originario e solo di recente sta mostrando significativi mutamenti in questa direzione. '''Il formato''' • Identifica la formula di programmazione dell’emittente a livello di contenuti,generi e stile in relazione alla funzione ed al tipo di pubblico • Il formato si realizza attraverso la programmazione '''Il modello americano''' • Centralità della musica e soprattutto dei nuovi generi giovanili • ascolto ripetuto • intrattenimento parlato • ritmo complessivo vivace e veloce e conduzione informale • utilizzo del linguaggio parlato (gergale) • coinvolgimento del pubblico • centralità del conduttore • politica di marchio e promozione '''I formati nella radio privata''' • Radio musicali giovanili: 105 e DJ • Hit radio per giovani adulti: RTL • Giovani adulti NAC: Radio Montecarlo • Adulto e femminile: Radio Italia • Oldie: 105 classic, RI anni ‘60 • specializzazione di genere • Radio confessionali: Radio Maria • News Talk : Radio 24 • Business news e musica: Radio classica '''La programmazione nelle radio private''' • Prima fase: musica internazionale e parlato di intrattenimento, controinformazione e dibattito. • Seconda fase: generi musicali differenziati, informazione e servizio • Progressiva maggiore identificazione della stazione e coerenza di programmazione '''La format radio USA''' • Radio generalista è radio di palinsesto, con programmazioni diverse in Usa e Europa • Negli anni ‘50 in America si punta sulla diversificazione e si sviluppa la funzione dell’ascolto musicale • Nascono le Top 40, e altre radio specializzate '''Bibliografia''' Alten, S. R, Audio in Media, terza ediz., Wadsworth,1990; Halper, D. L., Radio Music Directing, Focal Press, 1991; Lynch, J. R, e Gillispie, G., Process and Practice of Radio Programming, University Press of America, 1998; MacFarland, D. T., Future Radio Programming Strategies. Cultivating Listernership in the Digital Age, seconda ediz., Lawrence Erlbaum Associates, 1997; Norberg, E. G., Radio programming. Tactics and Strategy, Focal Press, 1996