Differences between revisions 1 and 2
Revision 1 as of 2004-02-11 14:52:17
Size: 6169
Editor: Out
Comment:
Revision 2 as of 2008-06-26 09:55:26
Size: 6181
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
||[http://lab.dyne.org/rcdb Home]||[http://lab.dyne.org/rcdb_2dcantiere Cantiere]||[http://lab.dyne.org/rcdb_2dtools Strumenti]||[http://lab.dyne.org/rcdb_2dcal Calendario]||[http://lab.dyne.org/rcdb_2dmat Materiali]||[http://lab.dyne.org/rcdb_2d@ @]|| ||[[http://lab.dyne.org/rcdb|Home]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dcantiere|Cantiere]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dtools|Strumenti]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dcal|Calendario]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2dmat|Materiali]]||[[http://lab.dyne.org/rcdb_2d@|@]]||

Home

Cantiere

Strumenti

Calendario

Materiali

@

I GENERI DEL PARLATO RADIOFONICO

LA GRANA DELLA VOCE

- Roland Barthes - Da “Il piacere del testo”, 1973.

“La radio prende molto da vicino il suono della parola e fa sentire nella loro materialità, nella loro sensualità, il respiro, l’increspato, la polpa delle labbra, tutta una presenza del muso umano (che la voce, la scrittura, siano fresche, morbide, lubrificate, finemente granulose e vibranti come il muso di un animale), perché riesce a trascinare lontanissimo il senso e a gettare, per così dire, il corpo anonimo dello speaker dentro al mio orecchio: qualcosa granula, crepita, accarezza, raspa, taglia: gioisce.”

LE FUNZIONI LINGUISTICHE DEL PARLATO RADIOFONICO

Da Roman Jakobson - Saggi di Linguistica generale, 1963

REFERENZIALE (Contesto)

EMOTIVA (Mittente)

POETICA (Messaggio)

CONATIVA (Destinatario)

FATICA (Canale)

METALINGUISTICA (Codice)

“NORME” PER LA REDAZIONE DI UN TESTO RADIOFONICO (da Carlo Emilio Gadda, 1955)

  1. COSTRUIRE IL TESTO CON PERIODI BREVI.
  2. PROCEDERE PER FIGURAZIONI PARATATTICHE, COORDINATE O SOGGIUNTIVE.
  3. CURARE I PASSAGGI DI PENSIERO E DI TONO MEDIANTE SCELTA ENERGICA DI CONGIUNZIONI E PARTICELLE APPROPRIATE.

TALK

  • • Molte radio nel mondo adottano il formato “TALK”, associandolo alla musica, o alle news. • Parlato leggero, abbastanza casuale, improvvisato. • È nato dalle pratiche comunicative dei disc jockey che dal ruolo di intrattenitori nelle discoteche sono passati a fare lo stesso alla radio, alternando ai dischi i loro commenti, le chiacchiere, le notizie musicali, brevissimi sketch, anche in coppia. • Si è evoluto in un parlato formulaico, ripetitivo, slegato dal testo scritto, in molti aspetti simile al parlato quotidiano.

RADIOCRONACA

  • • Parlato molto descrittivo, che deve ricostruire con le parole una scena, un’atmosfera, un’azione o un’emozione, con il solo aiuto del rumore di fondo. • Utilizza delle formule, frasi conosciute ma sempre diverse, per guidare l’ascoltatore in un mondo che già conosce, senza rischiare però di annoiarlo. • Si serve di tecnicismi, soprattutto nel caso della radiocronaca sportiva, ma prima deve renderli familiari a chi ascolta. • Produce per l’ascoltatore una quantità di notizie e di emozioni insieme come nessun altro prodotto

IL PARLATO DELLA FICTION

  • - Imita il parlato orale, quotidiano, ricostruendone le pause, le accellerazioni, gli accenti. - Solitamente centrato sui problemi di vita della gente comune, sui fatti che riguardano l’attualità. - Usa un linguaggio spesso didascalico, che “dice” tutto. - Sulla parola si innestano suoni e rumori che facilitano il riconoscimento del luogo dell’azione.

IL DRAMMA DEL PARLATO

Linguaggio fortemente emotivo, espressivo, che costruisce il senso attraverso la forma acustica (tonalità, intensità, grana vocale) più che attraverso il contenuto.

Il senso del luogo è costruito tramite i rumori che “rientrano” nei microfoni in diretta.

La dimensione “patemica”, drammatica, è data dall’evolversi in diretta degli eventi, dalla capacità della realtà di “bucare” l’etere ed irrompere nella nostra vita.

IL PIACERE DEL PARLATO

  • • La radio, come il teatro, è un luogo di ritrovo per gli affabulatori, per i cantastorie, per coloro che usano la voce come uno strumento in grado di scoprire nella bellezza dei testi, la bellezza dei suoni, delle parole, delle singole sillabe. • La voce parlata, sapientemente incastonata nella musica, nei suoni, nei rumori e nei silenzi, può stupire, può rapire, può incantare gli ascoltatori per ore ed ore. • Gli ingredienti fondamentali: un buon testo letterario, una bella storia, una o più voci narranti, dei suoni evocativi o semplicemente suggestivi.

IL PARLATO TECNICO

  • • La radio storicamente si sviluppa come l’espressione di identità culturali e di lingue specifiche, con l’intento di preservarle, esercitarle e diffonderle. • È uno strumento utile e importante in una società plurilingue, dove la maggior parte dei conflitti trae origine da motivi etnici, e quindi anche linguistici. • Un parlato sporco e pieno di espressioni dialettali, un parlato “d’elite”: rivolto ai pochi che lo comprendono, ma per quei pochi estremamente significativo.

IL PARLATO MILITANTE

Si distingue per la libertà espressiva, il taglio non istituzionale, gli speakers dall’accento riconoscibile.

Fortemente legato al territorio, centrato su contenuti più che sulle forme radiofoniche.

Rapporto orizzontale con l’ascoltatore.

IL PARLATO RELIGIOSO

Formulaico, ripetitivo, uniforme, universale.

Maggiore presenza della voce femminile.

Riassume su di sé la voce collettiva della comunità dei fedeli.

IL PARLATO A RUOTA

  • • Il telefono nelle trasmissioni radiofoniche determina una rivoluzione linguistica oltre che di contenuti. • Il parlato quotidiano irrompe nei programmi: non importa di cosa si parli, l’importante è partecipare, utilizzando le formule e il codice linguistico che più si addicono alle interazioni tra conduttore e pubblico. • Di notte specialmente si scatenano le telefonate e gli interventi su tutti gli argomenti possibili, chiacchierate tra ascoltatori e con il conduttore, che hanno una vita propria e nutrono una memoria collettiva, a cui tutti fanno riferimento.

IL PARLATO COMICO

Può giocare sulla forma-parola tramite giochi linguistici, ironia, doppi sensi, (comico metalinguistico) Oppure sui contenuti, (comico poetico) tramite sketch, scherzi telefonici, creazione di personaggi mitici e ricorrenti.

Parlato linguisticamente ricco, di matrice teatrale.

rcdb-radiotalk (last edited 2008-06-26 09:55:26 by anonymous)