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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

SPAGNA

EL MUNDO. L'apertura del quotidiano spagnolo è dedicata alla polemica innescata dalla pastorale dei vescovi baschi contro le intenzioni del governo centrale di Madrid di mettere fuori legge 'Batasuna', braccio politico dei separatisti dell'Eta. Sulla questione è intervenuto ieri anche il presidente del governo basco, Juan José Ibarretxe che si è schierato con i religiosi, affermando che chi non la pensa come l'esecutivo di Aznar "va all'inferno o viene arrestato". In un altro articolo di appoggio all'apertura, si legge come tutti i vescovi spagnoli abbiano taciuto nell'omelia domenicale di ieri sulla pastorale basca.

EL PAIS. L'apertura della testata di Madrid è dedicata alle indagini sugli attentati dell'11 settembre. "La Cia seguiva due terroristi dal gennaio del 2000" titola il quotidiano che ritorna sulle polemiche delle scorse settimane sulle inefficenze dell'intelligence Usa nel prevenire gli attentati di New York e Washington. Spazio anche per le dichiarazioni del presidente del governo basco, Juan José Ibarretxe che appoggia alla pastorale dei vescovi baschi in favore di 'Batasuna'. Il taglio basso torna sugli esteri e sulla condanna alla lapidazione per adulterio di due pachistane e un'iraniana.

GIAPPONE

ASAHI SHINBUN Liste di proscrizione per i curiosi, giornalisti e non, che chiedono di avere informazioni riservate al Dipartimento di difesa nipponico. Gli ufficiali che hanno compilato le liste e le hanno diffuse agli altri uffici sono stati sospesi. Questa la notizia in primo piano sull'edizione odierna dell'Asahi shinbun.

GRAN BRETAGNA

THE GUARDIAN. "L'India snobba i colloqui di pace". Sempre difficile la situazione tra India e Pakistan, con Musharraf che tende la mano e l'India che ribadisce il suo diritto a difendersi e a colpire.

THE INDEPENDENT. "Il perfetto fine settimana del giubileo in fumo". Titola sull'incendio a Buckingham Palace l'Independent che ironizza proprio con quell'aggettivo, "Perfect". Non così "perfect" la festa di Elisabetta. Intanto è polemica nel mondo della giustizia britannica. Le parcelle degli avvocati sono troppo alte. Esagerate. A sostenerlo uno dei più importanti giudici del regno. Altro tema molto presente, l'immigrazione. I profughi creano problemi e tra l'altro costano molto. Per il ministro degli interni Blunckett una nuova preoccupazione: tagliare i "costi".

THE TIMES. Sul fronte immigrazione il Times sottolinea il possibile cortocircuito tra crisi India-Pakistan e problema dei profughi. Blunckett è preoccupato da una possibile ondata di rifugiati dalla regione.

FINANCIAL TIMES. Titola in controtendenza il FT. Un certo ottimismo sulla crisi tra India e Pakistan. "L'India di dice disposta a considerare colloqui di pace". Vajapayee non esclude di incontrare Musharraf faccia a faccia. Inizia intanto a dedicare la sua attenzione alla Germania il quotidiano che titolo su Schroeder. Per il cancelliere inizia la campagna elettorale. Il leader socialdemocratico si impegna sui "valori sociali" e mette in guardia gli elettori dai possibili tagli ai servizi pubblici voluti dai conservatori.

FRANCIA

LE FIGARO. Dal "sociale" le "prime prove per Raffarin". Il neopremier francese deve fare i conti con le "prime rivendicazioni sindacali" e risolvere la questione dei medici di base. Altri titolo sull'incendio a Buckingham Palace e sulla crisi indo-pakistana ("Il mondo si inquieta").

LIBERATION."Raffarin addormenta la campagna elettorale". Si va al voto senza scossoni, scontri, polemiche. Col suo atteggiamento conciliante e "consensuale", il primo ministro "permette alla destra di evitare le polemiche prima delle legislative".

GERMANIA

SUEDDEUTSCHE ZEITUNG Il congresso del Partito Socialdemocratico Tedesco in apertura. Il cancelliere Gerhard Schroeder ha invitato il suo partito, nonostante secondo i sondaggi la SPD sia svantaggiata, a non rinunciare a lottare per la vittoria elettorale. Schroeder ha criticato aspramente le proposte degli avversari cristiano democratici e liberali. Dieci minuti di applausi dei delegati hanno accolto il suo discorso.

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG Schroeder supera la prima prova di questa campagna elettorale. Davanti ai delegati della SPD ottiene pieno sostegno per guidare i socialdemocratici in una corsa che per la prima volta lo vede sfavorito. I sondaggi danno il partito del cancelliere in svantaggio, ma il richiamo alla lotta convince la platea e solleva il morale.

STATI UNITI

NEW YORK TIMES. Crisi India-Kashmir. Gli inviati Usa pronti nella regione a far pressione sugli inviati sui due rivali. Ma gli ambasciatori americani nella regione, dopo un veloce sondaggio ieri, hanno riscontrato "scarsa flessibilità" da parte di indiani e pachistani. In prima pagina però anche la querelle, sempre più spinosa sull'11 settembre: la Cia era sulla tracce dei dirottatori da molti mesi prima di quanto non abbia ammesso sinora. In evidenza anche la "conversione" dell'amministrazione Bush sull'effetto serra. Esiste: l'effetto serra esiste. In rapporto ufficiale americano segna un'inversione di tendenza della linea ufficiale Usa.

WASHINGTON POST. 11 settembre. Ancora e sempre l'incubo continua. E col tempo sono sempre più pesanti le responsabilità dei servizi di intelligence. La "Cia non ha condiviso le sue informazioni sui dirottatori", dice il WP, che spiega: "quei dati sarebbero potuti servire per rifiutare i visti" agli uomini che hanno attaccato il World Trade Center e il Pentagono. Un'altra polemica investe invece il comando centrale delle Truppe Usa per la guerra in Afghanistan. La strategia di mantenere il comando delle operazioni i Florida, a grande distanza del luogo delle operazioni ha "creati inutili attriti tra i leader militari e gli ufficiali impegnati sul terreno". In un'editoriale - "infelice anniversario" - il Washington Post ricorda il massacro di piazza Tienanmen e porta l'attenzione sulla figura di Xu Wenly, "ancora in prigione", e gravemente malato.

WASHINGTON TIMES. I "Dirottatori erano qui ma solo la Cia lo sapeva". Bufera quindi sulla Cia che non ha informato le altre agenzie federali. In un altro articolo, il Washington Times si sofferma invece sui piani Usa per la riforma della Nato. All'esame la creazione di una forza speciale, in diretta concorrenza con la "criticatissima forza di reazione rapida voluta dall'Unione Europea".

MEDIO ORIENTE

AL HAYAT AL- JADIDA. Israele non vuole che venga organizzata una Conferenza internazionale per il Medio Oriente: questa la convizione maturata dal presidente palestinese Yasser Arafat al termine delle spole diplomatiche condotte nei giorni scorsi dall'Alto rappresentante della Unione europea Javier Solana, dal ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer, dal diplomatico statunitense William Burns e da Osama el-Baz, consigliere politico del presidente egiziano Hsni Mubarak. In dichiarazioni riportate oggi dal quotidiano Arafat sostiene che Israele preferisce che per il Medio Oriente venga organizzato solo un incontro, che non lo impegni a prendere decisioni. Malgrado le condizioni che il nostro popolo deve affrontare - ha proseguito Arafat - e malgrado l'asfissia a cui sono sottoposte le nostre citta', malgrado i crimini commessi contro il nostro popolo e la distruzione delle nostre infrastrutture, restiamo impegnati alla 'pace dei coraggiosi' firmata da me con il mio partner Yitzhak Rabin, il premier laburista ucciso nel 1995. Il morale del popolo palestinese resta alto - ha concluso - nessuno ci puo' sconfiggere.