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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

SPAGNA

EL MUNDO - La vicenda del 'Prestige' apre la prima pagina del quotidiano spagnolo. "Il Re chiede ai politici meno demagogia e più unità" titola 'El Mundo'. Juan Carlos visita la zona della Galizia più colpita dalla marea nera che si è propagata dalla petroliera affondata al largo delle coste tra Spagna e Portogallo, e lancia un appello a popolari e socialisti a non strumentalizzare la vicenda. La notizia viene ripresa anche in un editoriale dal titolo "Il Re tira le orecchie ai partiti". A centro pagina la decisione dell'Ue di proibire alle multinazionali del tabacco di fare pubblicità su radio, televisione e carta stampata e di sponsorizzare i gran premi di Formula Uno. Una direttiva e una raccomandazione che sono state approvate ieri dal consiglio dei ministri della Sanità Ue ed entreranno in vigore a partire dal primo gennaio del 2005.

EL PAIS - Anche 'El Pais' apre con i danni provocati dal naufragio del 'Prestige'. "La marea nera arriva alle porte di Arousa", una delle principali riserve marine europee, titola la testata di Madrid. A centro pagina la presunta rivendicazione di Al-Qaida, dell'attentato al complesso turistico keniota la settimana scorsa. Il messaggio, via Internet, sarebbe ritenuto credibile dagli inquirenti. Per l'economia estera, sempre a centro pagina, la buona tenuta del peso argentino sul dollaro dopo l'allentamento del 'corralito'. Il provvedimento, scrive 'El Pais', non ha prodotto ritiri eccessivi del denaro. A fondo pagina una notizia di calcio, con la finale di oggi della Coppa Intercontinentale tra Real Madrid e Olimpia Asuncion.

GRAN BRETAGNA

THE GUARDIAN - Con "una panoplia di vescovi e cerimoniali" la Chiesa d'Inghilterra ha ufficializzato la nomina di Rowa Williams come 104esimo arcivescovo di Canterbury. Ma le buone notizie per i britannici vengono anche dal fatto che i vigili del fuoco hanno sospeso "inaspettatamente" il loro sciopero e hanno ripreso i negoziati con le autorità locali. Infine, la politica estera: "Non buoni" i segnali che vengono dall'Iraq, secondo il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, mentre piovono le critiche sul dossier per le violazioni dei diritti umani in Iraq pubblicato dal governo britannico, accusato di "doppia morale".

THE INDEPENDENT - Le critiche a Blair per il dossier Iraq aprono anche la pagina di politica interna dell'Independent, che sottolinea come le squadre mediche di soccorso siano state vaccinate contro il vaiolo. Per la politica estera, spazio alle ispezioni in Iraq e all'appello del leader afgano, Hamid Karzai, che ha chiesto l'aiuto della comunità internazionale per sconfiggere il traffico di droga. Infine un editoriale sul nuovo arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams: "Il santo patrono della polemica".

THE TIMES - Il quotidiano conservatore apre con le vaccinazioni antivaiolo per le squadre sanitarie di emergenza, mentre gli Stati Uniti potrebbero fare altrettanto con un milione di persone fra personale civile e militare. "Inaspettato" ritorno al lavoro e ai negoziati per i vigili del fuoco inglesi, mentre il nuovo arcivescovo di Canterbury, Rowan Willimas, ha incaricato l'Università di Londra di preparare una bozza giuridica che aumenti l'indipendenza della Chiesa anglicana dallo Stato.

FRANCIA

LE FIGARO - Il centro di accoglienza francese della Croce Rossa di Sangatte chiuderà definitivamente il 30 dicembre, ovvero quattro mesi prima di quanto precedentemente stabilito. Lo hanno annunciato da Londra il ministro degli Interni, David Blunkett e il suo omologo francese, Nicolas Sarkozy. Francesi e britannici, scrive 'Le Figaro', accoglieranno i clandestini. Si aperto ieri nel tribunale di Rotterdam, in Olanda, il processo ad un islamico francese sospettato di aver partecipato all'organizzazione di attentati anti-americani in Europa. Il presidente della Convenzione Europea, Valery Giscard d'Estaing farà oggi il punto sui lavori della Convenzione davanti al parlamento francese. Sempre in prima pagina la visita del Re di Spagna, Juan Carlos in Galizia, ormai in balia della marea nera di combustibile fuoriuscito dai serbatoi del 'Prestige'.

LIBERATION - "L'addio a Sangatte" titola il quotidiano francese. Dopo l'annuncio sulla chiusura, prevista per il prossimo 30 dicembre, 'Liberation' "accompagna" le prime tre famiglie trasferite dal centro a Londra, "in piena legalità e in tutta discrezione". "Costa d'Avorio: Man in guerra" scrive la testata parigina. Mentre la diplomazia cerca di uscire dall'impasse, continuano gli scontri tra lealisti e ribelli nel Paese Africano. In prima pagina anche l'accordo, raggiunto in seno all'Ue, per mettere fine alle battaglie legali tra le coppie di diversa nazionalità sull'affidamento deiminori.

STATI UNITI

WASHINGTON POST - La Casa Bianca ha poca fiducia nella buona riuscita delle ispezioni degli osservatori internazionali in Iraq. Il presidente Bush e molti uomini del suo entourage, scrive il 'Washington Post' hanno poche speranze che il dittatore iracheno Saddam Hussein rispetti le risoluzione delle Nazioni Unite. A centro pagina continuano le frizioni tra Stati Uniti ed Arabia Saudita sulla lotta al terrorismo internazionale. Dopo le ammissioni del governo di Riad che fondi destinati ad organizzazioni umanitarie sono finiti in mano ai terroristi, l'Arabia cerca di dimostrare a Washington il suo impegno contro il terrorismo, rendendo noto un rapporto con tutti i provvedimenti presi in questo senso dopo l'11 settembre. Il vicesegretario alla Difesa Usa, Paul Wolfowitz continua con le pressioni alla Turchia, affinché questa conceda le sue basi militari e appoggio logistico agli Stati Uniti in caso di un attacco contro l'Iraq. Oltre alla concessione delle basi aeree sul territorio turco, infatti, gli Usa hanno chiesto alla Turchia anche l'autorizzazione a dispiegare 100.000 soldati Usa sulla frontiera tra Turchia e Iraq. Inoltre Washington ha anche chiesto agli alleati turchi 35.000 uomini da impegnare nell'offensiva. Il ministero degli esteri turco per ora non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione su tali notizie.

NEW YORK TIMES - Il presidente Bush definisce "non incoraggianti" i primi risultati delle ispezioni internazionali in Iraq. Ieri, infatti, gli ispettori hanno registrato la mancanza di materiale sospetto censito nelle ultime ispezioni del 1998. A centro pagina, la decisione della Corte Suprema statunitense di valutare se i test di ammissione ad alcune università Usa favoriscano le minoranze razziali illegalmente. In prima pagina anche l'attentato della scorsa settimana al complesso turistico frequentato da israeliani in Kenya. Secondo gli investigatori statunitensi, ci sarebbero indiziche portano ad Al-Qaida.

MEDIO ORIENTE

YEDOTH AHRONOT - "Il comunicato di al-Qaida che rivendica gli attentati in Kenya è un'aperta dichiarazione di guerra ad Israele": per il quotidiano israeliano quella che era una minaccia è diventata un realtà ed è probabile che in futuro si verifichino altri attacchi contro obbiettivi israeliani all'estero. Secondo il Capo di stato maggiore delle forze israeliane, generale Moshe Yaalon, al-Qaida sta tentando di infiltrare i suoi agenti nei Territori e tra le fila dell'organizzazione terroristica militerebbero anche dei palestinesi. Inoltre le indagini sembrerebbero dimostrare che al-Qaida ha finanziato i gruppi estremisti palestinesi attraverso organizzazioni umaitarie di altri Paesi arabi.

HAARETZ - Il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha deciso di imporre delle sanzioni contro l'Autorità Nazionale palestinese per non avere rispettato gli impegni nella lotta contro il terrorismo; tuttavia, almeno per il momento, tali sanzioni non saranno messe in atto. Bush, in una lettera indirizzata al Segretario di Stato ColinPowell, ha indicato come in base alla legge che ogni sei mesi impone di verificare l'impegno dell'Anp contro il terrorismo, ha deciso di ridurre la rappresentanza diplomatica dell'Olp a Washington, ma che la decisione verrà congelata per considerazioni legate alla sicurezza nazionale americana. La decisione di Bush vuole trasmettere l'insoddisfazione di Washington nei confronti della dirigenza palestinese, senza imporre sanzioni che potrebbero complicare la situazione nella regione. L'intelligence israeliana era in possesso di informazioni su possibili attacchi dei terroristi di al-Qaida in Africa. Secondo quanto riportato nell'edizione on-line del quotidiano israeliano, i servizi segreti dello Stato ebraico sapevano che Mombasa era tra i possibili obiettivi degli emissari del miliardario saudita, Osama bin Laden. Tuttavia, scrive ancora il quotidiano, non sapevano che cittadini israeliani erano nel mirino di al-Qaida. Stando ad un rapporto reso noto dalla radio israeliana, le commissioni esteri e difesa della Knesset avevano ricevuto informazioni dai vertici dell'intelligence.

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