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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

GRAN BRETAGNA

THE GUARDIAN - "Blair scende sul sentiero della guerra delle parole": oggi il premier "si spingerà al limite di quanto permetta la situazione, assicurando che non ci sarà un attacco contro l'Iraq senza mandato Onu. Questa, anticipa The Guardian, sarà la linea di Blair durante la conferenza stampa mensile al numero 10 di Downing Street. "Dei parlamentari implicati nell'indagine sulla pornografia infantile": due deputati britannici (laburisti) sarebbero al centro di un'inchiesta sugli utenti di un sito porno, in cui è rimasto 'impigliato' anche l'ex rock-star Pete Townshed. Per la politica interna, "Richieste per un più vantaggioso patto per i padri che lavorano": Julie Mellor, presidente della commissione Pari Opportunità, chiede la revisione del ruolo paterno in termini di occupazione e impegni domestici.

THE TIMES - "Blair darà una spallata ai ministri dissenzienti sull'Iraq": The Times dà una lettura diversa del discorso atteso oggi dal premier britannico, sottolineando che Blair "dichiarerà senza indugi che resta fedele ai piani per spodestare Saddam". Il secondo titolo in prima pagina aggiunge un nuovo episodio alla saga del pessimo rendimento nelle scuole britanniche: "oltre 300.000 adolescenti lo scorso anno non sono riusciti ad avere la sufficienza in inglese, matematica e scienze". Un ragazzino di quindici anni, Sebastian Clover, finisce però in prima pagina come il più giovane navigatore in solitario a completare la traversata dell'Atlantico. Dalle pagine internazionali, ancora crisi irachena: la Gran Bretgna è pronta a inviare 30.000 soldati nel Golfo. Il governo lo annuncerà entro dieci giorni, secondo The Times.

SPAGNA

EL MUNDO - "L'Eta progettò la 'persecuzione sociale' dei non nazionalisti per conto di Batasuna". Il procuratore della repubblica dinfenderà oggi di fronte alla Corte Suprema spagnola, come prova per la messa fuori legge del partito separatista basco, un rapporto della Guardia Civil. Rapporto secondo cui Batasuna ha potuto contare sull'appoggio dell'Eta contro politici, mezzi di informazione, membri delle forze armati non allineati. La campagna di intimidazioni e azioni violente, dichiarerà il procuratore della Repubblica, partì nel 1996, subito dopo la dichiarazione della tregua da parte dell'Eta. Ancora interni. "Il governo rafforza le pene contro la mafia e aumenta la protezione degli immigrati". Apertura di economia estera sulla decisione dei Paesi dell'Opec di "produrre più petrolio per stabilizzare i prezzi dopo la crisi venezuelana". Nel frattempo, "il crollo in Borsa di Aol Time Warner spinge il presidente del gruppo ad annunciare le sue dimissioni dall'incarico in maggio". Da "maestro del terrore" a importante attore nella lotta al terrorismo internazionale. Il presidente della Libia, Mohammar Gheddafi cambia faccia e dopo anni passati ai ferri corti con gli Stati Uniti, muove i primi passi verso Washington. E' quanto emerge da un'intervista rilasciata dal leader libico al settimanale statunitense 'Newsweek', di cui l'edizione on-line del quotidiano spagnolo riporta un'anticipazione. "Ci sono terroristi libici negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. I servizi segreti libici scambiano informazioni, con entrambi i Paesi, perché questi possano essere catturati", spiega Gheddafi.

delle Nazioni Unite verso il suo Paese, spiega che l'organizzazione terroristica internazionale di al-Qaida è capace di portare a termine nuovi attentati negli UsaUna politica, quella degli Stati Uniti, che lo stesso Gheddafi dice di non approvare, pur negando di aver mai offerto asilo al rais di Baghdad, tra i primi posti della lista dei nemici degli Usa. Gheddafi si discosta quindi dal terrorismo, precisando che il suo appoggio negli anni ottanta era ai "movimenti di liberazione" e non a quelli dei terroristi. Organizzazioni, prosegue: "che ora sono ricevuti alla Casa Bianca con tappeti rossi, mentre a me continuano a considerarmi un terrorista". Il presidente libico nega infine che il suo Paese stia costruendo armi di distruzione di massa perché, spiega: "non servono e non abbiamo mezzi per produrle".

EL PAIS - "Il governo spagnolo ha aumentato da 3 a 10 anni la pena massima per i trafficanti di esseri umani". L'immigrazione, "che deve essere legale e ordinata" secondo l'esecutivo di Madrid, sarà una delle bandiere della campagna del Partito popolare in vista delle elezioni del 25 maggio. "L'Opec produrrà 1,5 milioni di barili di petrolio in più al giorno per (contrastare) la crisi venezuelana". Ancora economia estera. "Steve Case annuncia la sua partenza da Aol Time Warner 'per il bene dell'impresa'".

FRANCIA

LE FIGARO - "Asse del male: Bush incastrato tra Iraq e Corea" , titola in apertura il quotidiano francese, con un articolo che fa il sunto della crisi irachena, alla luce delle 'complicazioni' in arrivo da Pyongyang. Articolo di spalla, con foto, per "La morte di Maurice Pialat, cineasta ribelle". Il regista è morto sabato scorso. In una delle sue ultime interviste si dichiarava "insoddisfatto" di tutti gli undici film da lui diretti. A metà pagina, "La fine annunciata di Air Lib": il governo è pronto a respingere il piano di ristrutturazione. E un breve corsivo a piede pagina segnala "La pena di morte in ritirata negli Stati Uniti".

LIBERATION - "Elf: il mosaico dello scandalo": la prima pagina anticipa oggi le conclusioni dell'istruttoria sul caso Elf, la complicatissima vicenda di tangenti, che oltre all'ex ministro degli Esteri Roland Dumas chiama in causa tutta una generazione politica francese. "Una saga che dura da dieci anni", sottolinea un articolo all'interno. Dalle pagine 'dal mondo': "Illinois, la fine del braccio della morte". La grazia concessa a oltre 150 condannati a morte dal governatore uscente Ryan è vista come l'apertura della breccia nel muro americano della pena capitale.

STATI UNITI

WASHINGTON POST - L'annuncio delle dimissioni di Steve Case dalla presidenza di Aol (in maggio) strappa l'apertura alla crisi irachena, che segue con un secondo titolo sulle "Regole EPA che infastidiscono il Pentagono": le leggi sull'ambiente intralciano i preparativi per la guerra, dichiarano i militari, che si apprestano a chiedere al Congresso la revisione di una serie di norme. Sempre sulla crisi irachena, "La Marina americana punta i porti del Mediterraneo". In vista di una nuova guerra nel Golfo, spiega il W. Post, il Mediterraneo potrebbe avere un nuovo ruolo strategico. In Kuwait, intato parte il "boom immboliriare" pre-bellico: il settore è in super-ascesa presso il confine con l'Iraq, aspettando che la guerra porti con sé una ripresa del commercio.

THE NEW YORK TIMES - In apertura, la guerra americana dei fondi-pensione: molte società stanno spendendo cifre enormi per tentare di rimettere in sesto i piani pensionistici dei loro dipendenti. Mentre altre, segnala il N.Y. Times, stanno pensando di diminuire i contributi richiesti ai dipendenti. "Funzionari rivelano una minaccia alle truppe in partenza per il Golfo": "Le truppe e le armi in spostamento verso il Golfo Persico sono minacciati dalla possibilità di attacchi terroristici", scrive oggi il New York Times, rivelando che nelle ultime tre settimane l'intelligence americana ha "raccolto prove credibili di un piano per far saltare in aria un aereo charter affittato dall'esercito per il trasporto di uomini e merci" verso la zona dell'eventuale guerra. Fonti militari spiegano al quotidiano di New york che la minaccia è estremamente specifica, quindi ritenuta reale. E' stato intercettato, ad esempio, un piano nel cui mirino c'era "un aereo civile in particolare, un aeroporto statunitense in particolare", con tanto di data e orario di un possibile attentato. "Il presidente di AOL lascia, accompagnato da critiche": Stephen Case cede alle pressioni degli azionisti e annuncia che se ne andrà tra pochi mesi. Un reportage dall'Iraq spiega "il secondo fronte nemico" che i curdi devono affrontare nel Nord del Paese di Saddam: i militanti islamici stanno rafforzando le loro posizioni nell'Iraq settentrionale. E avrebbero legami con Al-Qaida.

THE WALL STREET JOURNAL - "I giganti dei supermercati Wal-Mart e Sainsbury mettono a punto le loro controfferte per l'acquisto della catena britannica Safeway". Emergono inevitabili riserve dalle autorità antitrust. Non poteva mancare, in apertura, la decisione Opec di aumentare la produzione petrolifera, di 1,5 milioni di barili al giorno. Si passa alla politica estera, con la "Column One" dedicata alla guerra in Iraq. "Le chance di un conflitto restano alte - secondo il Wall Street Journal - ma Saddam potrebbe riservare alcuni assi nella manica". La crisi irachena rappresenta uno dei fattori chiave per il futuro della Turchia, che "lotta con l'indecisione". Si segnala, nelle pagine di economia estera, un articolo sul piano d'investimenti di Emilio Gnutti nella divisione auto Fiat, mentre Colaninno sta mettendo a punto un progetto di salvataggio "alternativo".

MEDIO ORIENTE

MAARIV - Un sondaggio New Wave pubblicato dal quotidiano "Maariv" mostra Che il partito di Sharon sarebbe salito, attribuendogli 32 seggi, rispetto ai 30 della settimana scorsa. Il partito laburista, che vantava 22 seggi nell'ultima indagine, sarebbe sceso a 20. Il margine d'errore è di 4,5 punti percentuale. "Sharon è riuscito a risvegliare i 'sentimenti viscerali' che si erano assopiti in molti elettori del Likud, che risultano più arrabbiati per i media 'ostili' e un sistema giudiziario 'cospiratore', che per le accuse contro Sharon, benché queste siano rimaste irrisolte" ha considerato il commentatore Hemi Shalev sul "Maariv". I risultati dei sondaggi, secondo lui, mostrano anche una certa debolezza del neosegretario laburista Amram Mitzna e la sua incapacità a guadagnare consensi, anche quando tutti i fattori sembrerebbero remare a suo favore. Ad appena due settimane dalle elezioni, le possibilità di una svolta sembrerebbero insomma ridotte.

uno spostamento a destra dell'elettorato israeliano, la sua ampia maggioranza si dichiara ancora a favore dell'istituzione di uno Stato palestinese indipendente nei Territori.

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rs130103 (last edited 2008-06-26 10:07:02 by anonymous)