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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

GRAN BRETAGNA -

THE GUARDIAN - "La Cia lanciò un allarme per Bali". L'attentato di Bali era stato messo nei preventivi dalla Cia a settembre, scrive il Guardian che cita fonti dell'intelligence Usa. Il secondo titolo di apertura del Guardian è sugli spettri della Bloody Sunday irlandesi, che ancora scuotono la Gran Bretagna. "L'orrore dei militari". Un ex membro delle truppe inglesi racconta degli "atti indicibili" commessi in quell'occasione dai suoi commilitoni.

THE INDEPENDENT - "Cancro al seno: la vasectomia non è necessaria". Vengono resi noti oggi i risultati di due studi che aprono nuove prospettive nella terapia dei tumori mammari. L'independent prosegue con la notizia del voto contrario della camera dei Lord al progetto di "adozione per le coppie gay". Quanto all'attentato di Bali, il premier australiano John Howard ammette: "c'era stato un avvertimento".

THE TIMES - "l'America corteggia ma non riesce a convincere gli alleati chiave". Resta aperta e dura la disputa tra gli usa e i loro principali alleati per quanto riguarda l'Iraq. Apertura sull'Iraq per il Times che dedica ampio spazio anche alla battaglia politica sull'adozione per gli omosessuali: "I Lords uniscono le forze per respingere il decreto di adozione per i Gay voluto da Blair".

SPAGNA

EL PAIS - Il giudice spagnolo, Baltazar Garzon accusa 'Batasuna' di "pulizia etnica". Secondo il magistrato, infatti, il partito considerato braccio politico dell'Eta manterrebbe un clima sociale di pressione ed intimidazione tendente a segregare la parte meno nazionalista della popolazione. A centro pagina la richiesta di aiuto alla 'Banca Centrale Europea (Bce) da parte del nuovo governo tedesco, alle prese con la crisi economica. Ancora in prima pagina una notizia dal taglio polemico. Secondo quanto riferito dal 'Pais', il carro armato 'Leopard 2E', che lo scorso 12 ottobre ha sfilato a Madrid in occasione della parata militare nel giorno della Festa Nazionale, sarà restituito alla Germania, che lo aveva affittato al governo di Madrid per 112mila euro.

EL MUNDO - "I morti palestinesi vanno in cielo, quelli di Bali all'inferno". Il quotidiano spagnolo propone in prima pagina un'intervista ad Abu Bakar Bashir, il leader spirituale della Jemaah Islamiyah, il movimento integralista con legami con al-Qaida e principale sospettato della strage della scorsa settimana a Bali. A centro pagina le accuse di "pulizia etnica" mosse dal giudice spagnolo, Baltazar Garzon al partito 'Batasuna'. Il supermagistrato vuole provare come sia stato forzato l'esodo di una parte della popolazione dei Paesi Baschi per facilitre l'autodeterminazione. A fondo pagina i sette casi di legionella, il 'morbo del legionario' che hanno provocato un morto e l'intossicati a Madrid.

FRANCIA

LIBERATION - "Primo baccano per Ferry". Il "Mondo dell'educazione manifesta contro il ministro per difendere lo status dei sorveglianti - bidelli, ausiliari, ecc - e denunciare il basso livello di reclutamento degli insegnanti". In un articolo, Libé critica il filosofo-ministro: sinora è stato "più un osservatore che un attore". Tra gli altri temi anticipati in prima pagina, il gioco politico in Francia, dove il "partito socialista vuole fare l'opposizione ma non ha niente da proporre".

LE FIGARO - Le Figaro apre invece sulla politica internazionale e i venti di guerra. "Iraq, la minaccia del veto francese". Mentre "il consiglio di sicurezza Onu esamina i progetti di risoluzione" la Francia si prepara a sbarrare la strada agli Usa. In questo senso da leggere, per Le Figaro, le dichiarazioni di Chirac ieri ad Alessandria: la Francia "si prenderà le sue responsabilità". Altro titolo sul "nuovo sciopero dei professori". Tagli centrale, il caso Vivendi, con "l'ultimatum degli inglesi a Fourtou". L'ultimatum è quello di Vodafone che forza per "mettere le mani su Cgetel".

GERMANIA

SUEDDEUTSCHE ZEITUNG - "I rosso-verdi si attendono quattro anni difficili". Politica tedesca in primo piano all'indomani della formazione del nuovo esecutivo. "Gli obiettivi più importanti: la battaglia contro la disoccupazione e il sostegno delle famiglie". Il quotidiano prosegue scendendo nella disamina della nuova squadra di governo: "Dieci ministri e tre superministri". Ma c'è anche un richiamo alla notizia che ieri ha scosso l'economia tedesca: "La Germania strappa il limite del 3%". Il riferimento è all'ammissione del ministro delle Finanze, Hans Eichel, che ha rivelato che il paese non riuscirà tenere il rapporto deficit-pil entro i criteri stabiliti da Maastricht.

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG - "Il presidente dell'Est e l'uomo titubante che viene da Lipsia". Il titolo, un po' criptico, fa riferimento alle trattative delle ultime ore che si sono consumate attorno al sindaco di Lipsia, Wolfgang Tiefensee. Quest'ulitmo ha affermato fino all'ultimo che il suo posto rimane a Lipsia, rifiutando di accettare un incarico a Berlino nel nuovo esecutivo. Al suo posto, come ministro delle Infrastrutture, è stato quindi chiamato Manfred Stolpe. Ma anche l'economia nel giornale di Francoforte, con un titolo inequivocabilmente negativo: "La crisi di congiuntura diventa ancor più drammatica". Le cattive notizie vengono dalle camere di commercio che prevedono stagnazione economica per l'anno in corso e una modesta crescita per l'anno successivo.

DIE WELT - Apertura tutta dedicata alle dichiarazioni del ministro delle Finanze, Hans Eichel :"La Germania rischia il richiamo sul Deficit". La Commissione Europea potrebbe infatti aprire un procedimento formale sulla situazione tedesca. Spazio anche per la politica internazionale su Die Welt: "Sorprendenti rivelazioni da Pjongjang". La Corea del Nord ha ammesso di portare avanti da anni i suoi programmi sulle testate atomiche, nonostante si sia impegnata a congelarli con un trattato firmato con gli Stati Uniti nel 1994. E Mentre ancora mancano all'appello cinque turisti tedeschi dispersi nell'inferno degli attentati di Bali, il quotidiano tedesco pubblica oggi un'intervista con Abu Bakr Bashir, presidente del Consiglio dei mujahedin indonesiani (Mmi). Secondo quest'ultimo, l'attentato e' stato opera dei servizi segreti americani, impegnati a dimostrare come l'Indonesia sia un covo di terroristi. Rispondendo alle accuse nei suoi confronti lanciate da vari paesi della regione, Bashir afferma: Io non sono un terrorista... In Indonesia non esistono terroristi: terroristi sono piuttosto gli americani e gli ebrei, che hanno ucciso in Afghanistan, in Somalia e in Sudan... In ogni caso, la difesa dell'Islam non puo' essere classificata come un atto di terrorismo. Il terrorismo vero e proprio e' un monopolio degli Stati Uniti.

STATI UNITI

NEW YORK TIMES - "Gli Usa non sono certi che la Corea del Nord abbia la Bomba atomica". Ma l'amministrazione Bush afferma. Il paese "ha ammesso" i suoi programmi nucleari "clandestini". E sempre sul fronte della politica estera, in evidenza ovviamente anche la questione irachena. "Bush guadagna pochi appoggi nelle Nazioni Unite all'ipotesi di attacco contro l'Iraq". Questa, volta, scrive il NYT, il dibattito nel Consiglio di Sicurezza è "insolitamente aperto". Quanto al cecchino di Washington, il NYT titola: "Ancora indisponibile un identikit. Troppi i particolari incerti e variabili". I "testimoni non sono d'accordo sui dettagli".

WASHINGTON POST - "Per gli australiani l'attentato di Bali riecheggia l'11 settembre". Con 33 australiani morti e 140 ancora dispersi, l'esplosione in Indonesia rappresenta "la più grande tragedia per il paese dai tempi della seconda guerra mondiale". In evidenza anche la questione coreana. "La Corea del Nord rivela il suo programma nucleare". In evidenza anche lincertezza che ancora continua ad avvolgere la figura dell'assassino della Fairfax County.

MEDIO ORIENTE

JAKARTA POST - E' il ministro della sicurezza indonesiana ad aver detto di sospettare il coinvolgimento di terroristi stranieri nell'attentato perpetrato sabato sera a Bali, in Indonesia. Susilo Bambang Yudhoyono ha anche detto che il leader della Jemaah Islamiyah, un gruppo locale musulmano, che è sospettato di coinvolgimento nell'attentato, potrebbe andare incontro ad azione legale. Jemaah Islamiyah è considerata vicino ad Al Qaida. Il capo del gruppo indonesiano, Abou Bakar Bashir, nega qualsiasi coinvolgimento nell'attentato. "Non voglio dire chi c'è dietro questo atto di terrorismo" ha detto il ministro. "Potrebbero esserci degli stranieri o degli indonesiani, o potrebbe essere una cooperazione tra stranieri e indonesiani". "Siamo sempre non in grado di dire quale organizzazione è dietro " l'attentato, ha detto il ministro a Bali. Il giorno prima, il ministro aveva negato l'esistenza di Jemaah Islamiyah in Indonesia. Le autorità indonesiane sono state da sempre esitanti ad accusare gli estremisti locali, per paura di una risposta estremista. Le dichiarazioni di Yudhoyono giungono quando l'inchiesta internazionale si interessa particolarmente a un gruppo di stranieri arrivati in Indonesia due giorni prima dell'attentato. La cellula di terroristi stranieri sarebbe entrata in Indonesia attraverso la città di Semarang, a circa 400 chilometri a est di Giacarta. il quotidiano cita fonti dei servizi segreti. Il gruppo sarebbe guidato da uno yemenita e da un malaysiano. Si ignora al momento la nazionalità degli altri presunti terroristi, ma tra di loro c'era almeno un europeo, secondo quanto riferito dal giornale.

HAARETZ - Il negoziatore palestinese, Saeb Erekat ha detto oggi che nessun progresso è stato raggiunto nell'incontro di ieri su politica e sicurezza con il ministro degli Esteri israeliano, Shimon Peres. Secondo quanto riportato nell'edizione on-line del quotidiano israeliano, e ribadito dallo stesso Erekat, i due dovrebbero comunque incontrarsi nuovamente molto presto.

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rs171002 (last edited 2008-06-26 09:53:07 by anonymous)