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Cristina: ciao. è solo un'ipotesi...

Rassegna Stampa Internazionale

EDIZIONI ON LINE

GRAN BRETAGNA

FINANCIAL TIMES - "Rientra la prospettiva di una guerra tra Pakistan e India", dichiara in apertura il Ft, spiegando il calo di tensione con una svolta della politica pakistana in chiave anti-estremisti islamici. Taglio molto alto per "l'attacco di Patten ai progetti di politica estera di Prodi" (nel notiziario), mentre il terzo titolo in prima pagina spiega come la lite sulla questione di Kaliningrad abbia guastato l'accordo commerciale tra Ue e Russia. Nella colonnetta dei titoli economici, il primo è per la Fiat, in attesa dell'approvazione delle agenzie di rating. Nella pagina dei commenti e delle analisi, Paul Betts argomenta su "Il destino della Fiat": "l'impero industriale potrebbe avere dei problemi a mantenere il controllo".

THE GUARDIAN - Altra apertura sul Kashmir, la 'serra' della tensione tra India e Pakistan, dove i vapori di guerra sembrano in queste ore meno esplosivi dei giorni scorsi. Questa la lettura che dà The Guardian della situazione, attraverso la lente del viaggio del ministro degli Esteri britannico in India e Pakistan. A conclusione della due giorni Jack Straw ha dichiarato che la guerra "non è inevitabile". Il secondo titolo è per il debutto di Paul Boateng, il primo sottosegretario di colore del governo Blair. Chi è il vero Boateng? Domanda (e risponde) un altro articolo, che scandaglia i fondali politici del passato del nuovo sottosegretario: un tempo deputato di una sinistra molto 'alternativa', oggi in doppiopetto 'alla Blair', con figli in privatissime scuole. Dagli Usa, "L'Fbi rivede la sua missione di guerra al terrorismo": dopo l'11 settembre la parola d'ordine è 'prevenire'. Un commento-analisi firmato Michael White passa ai raggi X il rimpasto di governo operato da Blair, nell'ottica del sempre più evidente contrapporsi del primo ministro al suo Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown.

THE TIMES - Politica britannica in apertura: "Blair dà di coltello ai suoi legami più deboli": il 'rimpastino' di ieri è ufficialmente per rafforzare i punti deboli dei trasporti e dell'azione contro criminalità, ma il vero risultato è che ne esce rafforzato il campo 'blairiano' del governo, pur con un apparente avanzamento degli alleati di Gordon Brown.

FRANCIA

LE FIGARO - "Algeria: un voto già contestato": con l'attenzione francese per quanto accade nell'ex colonia, Le Figaro sottolinea la dichiarata intenzione di un terzo degli elettori algerini di boicottare le urne. La tendenza è particolarmente forte in Cabilia, spiega uno dei vari articoli dedicati all'appuntamento elettorale. A metà pagina, "la requisitoria di Raffarin contro il bilancio socialista", ovvero la discesa del primo ministro nell'arena elettorale delle legislative. Raffarin reclama per il centro-destra "il messaggio di progresso sociale" tradizionalmente attribuito al Ps.

LIBERATION - Titolo a tutta prima pagina: "Algeria, la parodia delle urne", sempre evidenziando che l'opposizione invita all'astensionismo. Per la pagina sulle prossime legislative in Francia, reportage da "Orange, feudo del Fronte Nazionale", dove il candidato sindaco di estrema destra minaccia seriamente l'uomo di Chirac. E un titolo per un nuovo massacro africano, di nuovo ignorato dal mondo: nel Congo-Kinshasa 200 persone almeno sono state trucidate il 14 e 15 maggio a Kisangani. All'origine del massacro vi sarebbe una milizia comandata da ruandesi.

GERMANIA

SUEDDEUTSCHE ZEITUNG - Lo scandalo Nitrofen continua a dominare la prima pagina. L'erbicida cancerogeno riscontrato nel mangime destinato al pollame ha scatenato una polemica sull'industria a marchio biologico e sulle modalità del governo di accertarne la qualità. Renate Kuenast, Ministro per la Difesa del Consumatore (Verdi), è al centro del dibattito insieme al fiore all'occhiello del suo partito, l'agricoltura biologica. In Bassa Sassonia sono state chiuse 93 aziende, mentre la Lituania ha bloccato le importazioni dalla Germania. Forse sono stati contaminati dall'erbicida anche carne bovina, suina e latte. Si sapeva della contaminazione già da gennaio, ma devono essere accertate ancora le responsabilità. Non sembra che l'industria alimentare tradizionale sia stata colpita. In prima pagina anche la cultura.

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG - Altra apertura sullo scandalo Nitrofen. Ci si interroga sulle reponsabilità mentre ministeri e associazioni a marchio biologico si accusano a vicenda. In un commento si rimanda alla polemica causata da una postilla del cancelliere tedesco Schroeder intitolata "Uno sguardo a destra" che affiancava il nome di Berlusconi a quello di alcuni politici populisti europei come Le Pen e Haider. Secondo il commentatore il problema non risiederebbe nella presenza o meno di Berlusconi nella lista dei "nazionalisti, antisemiti e intolleranti delle nuove destre europee", ma piuttosto nel semplice fatto che Schroeder sia alla disperata ricerca di un tema per la sua campagna elettorale. Il testo incriminato era stato approvato dalla direzione della SPD, ma prima del summit NATO è stato ritoccato per eliminare il nome del Presidente del Consiglio Berlusconi.

SPAGNA

EL PAIS - Torna in primo piano lo scandalo del Banco di Bilbao e Vizcaya. Il secondo titolo è per la "maggiore riforma della storia dell'Fbi", frutto dei gravi errori e degli inquietanti interrogativi sull'11 settembre: lo si poteva evitare? Dalle pagine internazionali, un'intervista (realizzata in carcere) all'ex ministro dell'Economia argentino Cavallo, che accusa il governo Duhalde di essere un covo di impostori. Da Roma, "L'Italia prenderà le impronte" degli immigrati, breve articolo sull' emendamento votato ieri dalla Camera.

GIAPPONE

ASAHI SHINBUN - Chiedere informazioni al Dipartimento giapponese della Difesa può essere pericoloso. Si rischia di finire in una "lista nera", contenente anche dati sensibili dei "curiosi", che il dipartimento ha distribuito a tutti i ministeri. Lo rivela oggi, come notizia di apertura l'Asahi shinbun. La politica interna catalizza i principali titoli.

STATI UNITI

THE NEW YORK TIMES - Apertura e gran parte della prima pagina sull'Fbi che ammette: l'11 settembre poteva essere previsto. Un articolo di spalla esorta il Bureau Federale a fare della minaccia terroristica la priorità assoluta. A centro pagina, il primo sviluppo in questo senso: "Il governo toglierà alcune limitazioni al diritto di spionaggio interno". Una news-analysis sottolinea "i rischi dell'autocritica". Intanto il Fondo per le vittime delle Twin Towers fa sapere che concederà aiuti finanziari anche ai partner degli omosessuali morti l'11 settembre (non a tutti). Sul Medio Oriente, un articolo annuncia la possibilità che la conferenza di pace venga ritardata a fine estate: secondo fonti dell'amministrazione Bush, gli Usa sono orientati ad un rinvio "almeno sino alla fine dell'estate". Il quotidiano di New York sottolinea che la Casa Bianca, secondo le stesse fonti, "non ha neppure deciso se proporre un'agenda per un accordo definitivo". Un altro funzionario azzarda una data: la Conferenza di pace potrebbe essere convocata per il 20 settembre. Se non fosse, aggiunge, che il segretario di Stato, Colin Powell, ha già tutto il mese di settembre occupato.

THE WASHINGTON POST - Una fotografia di Robert Mueller, direttore dell'Fbi, accompagna il mea culpa del Bureau di investigazione, colpevole di avere sottovalutato i segnali che puntavano all'11 settembre. L'apertura è condivisa da un reportage dal Pakistan, che racconta l'alleanza tra gruppi militanti locali e unità di Al-Qaida, con nuovi attentati contro occidentali come obiettivo. In rilievo, il "patto per bloccare i trivellamenti in Florida": il presidente Bush ha annunciato lo stanziamento di 235 milioni di dollari per riacquistare i diritti di sfruttamento del sottosuolo dell'area di Everglades e del Golfo del Messico. Un articolo sul vertice Ue-Russia di ieri a Mosca sottolinea come gli Usa abbiano declinato la richiesta del Cremlino del riconoscimento di economia di mercato.

THE WALL STREET JOURNAL - La "Column One", l'articolo di fondo che tratta l'argomento di maggiore rilievo, è dedicato alle polemiche su 'quanto si sapeva e quanto si sarebbe potuto fare' per evitare l'11 settembre. Ma con la lente della richiesta di maggiore sicurezza da parte delle industrie chimiche e degli ambientalisti. Taglio più basso per la decisione dell'Ue di riconoscere alla Russia lo status di Paese con un'economia di mercato. In apertura della pagina sulle compagnie internazionali, "Il patto sul debito aumenta le pressioni sulla Fiat", un articolo che sottolinea come le condizioni previste dall'accordo possono ridurre il controllo della famiglia Agnelli o portare alla vendita della divisione automobili.

MEDIO ORIENTE

HAARETZ - Il comandante della sicurezza preventiva palestinese a Gaza colonnello Muhammed Dahlan ispira la fiducia dei dirigenti statunitensi che ha incontrato la settimana scorsa a Washington. Secondo il quotidiano di Tel Aviv Washington vede in Dahlan un possibile successore di Arafat. Il giornale ha appreso che il consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice ha avuto parole di grande apprezzamento per Dahlan e che vede in lui un candidato adeguato per il comando dei servizi di sicurezza del presidente palestinese Yasser Arafat, una volta che fossero riunificati e centralizzati. In prospettiva, prosegue il giornale israeliano, Dahlan viene adesso visto come un possibile successore dell'attuale presidente palestinese. Queste indiscrezioni sono apparse mentre un dirigente del Dipartimento di stato, William Burns, si accinge ad incontrare oggi a Ramallah lo stesso Arafat, con cui prevedibilmente discutera' delle riforme alle strutture politiche e militari dell'Autorita' nazionale palestinese. Il presidente palestinese prevede inoltre di incontrare il ministro degli esteri tedesco Joshka Fischer, in visita in Israele e nei Territori. Sul fronte degli attacchi israeliani nei territori il quotidiano riporta una notizia delle ultime ore: lesercito israeliano ha lanciato proiettili di gomma e gas lacrimogeni per disperdere una folla di centinaia di palestinesi, perloppiù residenti a Gerusalemme, in attesa di attraversare il checkpoint di Qalandiya a sud di Ramallah, per entrare nel territorio autonomo palestinese. Il posto di blocco avrebbe dovuto aprire al transito alle 6 di stamattina (le 5 ora italiana) ma è rimasto chiuso a causa del crescente allarme terrorismo. Intanto, proseguono i raid israeliani in Cisgiordania, con l'obiettivo di prevenire nuovi attentati palestinesi. Le truppe con la Stella di Davide hanno fatto incursione a Hebron nelle prime ore della giornata, fermandosi nella città sole poche ore e arrestando almeno tre attivisti, fra cui un leader locale di Hamas. L'esercito ha fatto incursione anche nel villaggio cisgiordano di Farun, a sud di Tulkarem, dove sono state arrestate sei persone sospettate di attività anti-israeliane: fra queste, figurano tre membri del movimento Al Fatah.

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