La Persiana

ciao Eliana

questa è una pagina di scrittura partecipata, o collettiva, o condivisa, si può dire in tante maniere. qui puoi mettere tutte le informazioni di cui necessitiamo, dalle parole per sopravvivere fino ai tuoi resoconti di letture e ricerche.

ho comprato oggi shah in shah, romanzo di un autore polacco, Ryszard Kapuscinski, che ha vissuto per molto tempo in Iran. Lavorava per l'asgenzia polacca PAP. Il romanzo è ambientato nel 1980. Poi ti faccio sapere.

il libro che volevo consigliarti è dell'iraniano Bijan Zarmandili, ma iraniano fino a che punto??? dal 1960 vive a Roma e scrive per la Repubblica. Comunque il titolo è La grande casa di Monirrieh, vedi tu...

questo è tutto per il momento, fammi sapere, fammi sapere, fammi sapere.....

Subah bekhir caro, anzi carissimo, finalmente Alessandro ti mando i primi pensieri che questo viaggio (ma ce la faremo poi veramente?) sta gia producendo a valanga ancoora prima di essere iniziato...

pittosto che un noioso resoconto eccoti direttamnete l’inizio di un tentativo per discorrere insieme sul senso da dare alla visita in ME. Il mio italiano e’ abbastanza scazonte, ma spero che i concetti passino lo stesso attraverso le righe. Siccome ho dei problemi a trovare un modo per accedere al web in maniera rilassata e continuativa oltre che economica..... Non solo tutti i miei vari email funzionano a singhiozzo, cosi ci vuole solo un po di pazienza.

Shahla Lahiji direttrice casa editrice Roshangaran, Shirin Ebadi nobel Pace 2003, Mehranghiz Kar premio internaz. Donna 2000.

In italia Nadia Pizzuti e’ stata corrispondente ansa a tehran dal 97 al 2000

Sito web agenzia stampa iraniana in english www.irna.com ed altro w.peyvand.com

Interessante anche la questione dei prigionieri combattenti afghani di alto livello contesi dagli states, con la quale probabilmente si spiega in parte anche la pressione esercitata attraverso il nucleare dell’ultimo anno

Suggerisco un roma-damasco e poi li’ si vede la scelta migliore se via terra o by fly

Ti suggerisco anche di dare uno sguardo almeno ai titoli dell’ultimo Limes, su cui scrive Lorenzo Trombetta che sarebbe il contatto suggerito da Delia per la Siria. Per prendere contatti comunque preferisco aspettare di aver letto qualcosa in piu.

Come va?

1. Un passato di controllo coloniale (europeo/Russo-sovietico) diretto (Siria) o indiretto (Iran)

2. Un presente di forte pressione politica internazionale di matrice neo-coloniale marcatamente statunitense (a propos: che ruolo ha scelto l’EU nella gestione della continuata crisi che ormai caratterizza le relazioni politiche tra Iran/Siria e amministrazione Bush? La via diplomatica, infatti, intrapresa dall’EU in qualita’ di istituzione comunitaria risulta ambiguamente contraddetta dalle scelte individuali degli stati europei in Iraq)

3. Una realta’ nazionale multietnica e multireligiosa amministrata da un potere politico fortemente centralizzato: sempre latente e’ per entrambi i regimi l’incubo della frantumazione territoriale e la costante minaccia interna rappresentata dalle aspirazioni indipendentiste/autonomiste delle minoranze etniche (in particolare curde e azere) che occupano aree territoriali di grande importanza economica per via delle risorse naturali (vd. regione del Caspio-Azerbaijan occidentale per l’Iran e il nord siriano/sud-Kurdistan per la Siria); nonche’ di grande importanza geo-politica sul piano internazionale alla luce della strategia militare occidentale, dal post-Afghanistan in poi attraverso l’Iraq, volto a pianificare sulle vie di estrazione/trasporto dell’oro nero il progetto-mappa del Grande Medio-Oriente. Le questioni nazionali di mancata integrazione e di repressione delle minoranze etniche diventano oggi un punto chiave nella strategia politica occidentale che mira alla destabilizzazione dei centri di potere mediorientali e che, come nel caso del contesto iraqeno, giocano un ruolo fondamentale nel processo di sfaldamento politico interno in preparazione di un eventuale (?) intervento militare esterno.

4. Il ruolo storico delle minoranze, seppure detentrici in diversa misura di una certa rilevanza economica nell’assetto della struttura di classe interna alle due societa’ (vd. l’importanza delle minoranze armene ed ebraiche in Iran nella formazione di una classe borghese economicamente forte nei rapporti con l’estero e politicamente attiva nella promozione della riforma costituzionale -1906/11; diversamente la minoranza curda che, ad esempio, nel contesto siriano odierno soffre di una repressione quasi capillare specificamente volta all’annullamento dei diritti civili e quindi politici (divieto di proprieta’, voto, espatrio...).

5. Anche nella formazione della classe intellettuale (in Iran specialmente) si contraddistingue il ruolo avuto dalle minoranze, come voce promotrice di progressismo politico a tutela di una pluralita’ basata sul principio di laicita’ (al riguardo famoso e’ lo storico giornale Sur-e Esrafil e il suo scrittore Dehkhoda)....