Sollecitato da attivisti del M5S impegnati nel miglioramento ed implementazione di strumenti di democrazia diretta, mi trovo a pubblicare qui una piccola rettifica sul mio intervento cosi' come e' venuto riportato in uno speciale del Fatto Quotidiano del 4 Marzo 2013 che parla di strumenti digitali per la democrazia.
Nell'articolo in cui vengo citato ci sono errori di battitura ed una approssimazione un po' grossolana.
Mi e' stato chiesto se il voto elettronico sia sicuro, in risposta il mio intervento e' stato molto piu' lungo ed articolato.
Importante e' la distinzione di che voto stiamo parlando: se del confronto di opinioni interno ad un gruppo di affinita' oppure del voto legislativo a cui viene chiamata una popolazione.
Nel primo caso, e nel caso generale di costituenze emergenti e dal basso come quella del M5S, ma anche come i pirati tedeschi, i sistemi di assemblea elettronica sono molto utili e costituiscono un'innovazione notevole. un caso eclatante e' anche quello dell'Assemblea Costituente Islandese che ha fatto molto e bene usando strumenti di comunicazione elettronici inclusivi e quindi consultazioni piu' agili.
Ma se si parla di sistema di voto come mi e' stato chiesto, o di sondaggio anche, la mia opinione e' quella espressa nell'articolo.
In particolare sulla storia dei sistemi di voto elettronici (e ripeto, non di assemblea) vi segnalo l'esistenza di questa campagna ben informata qui in Olanda http://wijvertrouwenstemcomputersniet.nl/English
Il sunto e' che se si usano computer per fare votazioni nei seggi le possibilita' di truffa saranno tantissime, dato che gli operatori del seggio non saranno mai in grado di verificare l'integrita' del sistema di voto: un computer e' troppo complesso e non rientra nelle competenze di tali operatori. Ci vorrebbe un esperto di computer in ogni seggio.. con la carta e la penna gli operatori dei seggi posso sincerarsi dell'integrita' del voto dato che il sistema e' semplice ed a portata di mano. questo e' il motivo principale per cui molti piloti internazionali sono stati interrotti e per cui si vota ancora a penna (la matita in Italia suona male anche a me, a dire il vero... ma lasciamo perdere ora).
Anche se breve su un tema potenzialmente molto interessante e complesso, spero di essere stato chiaro ora. Mi spiace l'articolo non sia completo sulla questione, immagino per ragioni di spazio, dato che il giornalista mi ha consultato mi e' parso ben preparato sull'argomento. In questo caso ripeto che c'e' bisogno di distinguere nettamente tra termini come voto, sondaggio, referendum e assemblea dato che indicano momenti, situazioni, modalita' e risultati diversi per il processo democratico.
Ringrazio Emanuele, attivista del M5S, per avermi contattato sollecitando questa rettifica, e l'infaticabile hacker Olandese Rop Gonggrijp per la sua campagna di sensibilizzazione sui temi della sicurezza del voto elettronico in sede di seggio elettorale.
- Jaromil da Amsterdam, 4 Marzo 2013 - http://www.democrazialiquida.eu