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COLOMBIA 26/2/2003 11:17 UCCISO DIFENSORE DIRITTI UMANI DI SAMAN|/b> Peace/Justice, Brief Dario Botero Isaza, difensore dei diritti umani di Samanᠨdipartimento di Caldas, centro-ovest della Colombia), 蠳tato ucciso da presunti guerriglieri mentre usciva dalla sua abitazione per recarsi in ufficio. Botero 蠳tato avvicinato da due uomini armati che gli hanno sparato a sangue freddo, riuscendo poi a fuggire indisturbati. La vittima aveva rilevato lincarico a fine novembre, quando il suo predecessore, Fanny Mu񯺬 si era ritirata dopo aver ricevuto minacce di morte. Condannando lassassinio, il titolare della Defensor�del pueblo (ufficio governativo per i diritti civili) nazionale, Eduardo Cifuentes, ha dichiarato che si tratta dellennesimo tentativo di fermare il lavoro dei difensori dei diritti umani nel tormentato Paese sudamericano. Secondo il funzionario, la situazione a Caldas e sopratutto a Samanᬠ蠥stremamente delicata e il conflitto si 蠩ntensificato a causa della feroce disputa territoriale per il controllo del territorio tra il Fronte 47 delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e i paramilitari. Altra categoria di funzionari che resta estremamente a rischio 蠱uella dei sindaci e dei consiglieri comunali, nel mirino di una violenta offensiva lanciata lo scorso anno dalle Farc e che prosegue tuttora. Domenica scorsa il vicepresidente del Consiglio municipale di Mistrat󠨤ipartimento di Risaralda), Antonio Restrepo, 蠳tato assassinato per strada da ignoti. Dallinizio dellanno sono gi࠳ette gli esponenti delle amministrazioni locali massacrati, mentre lo scorso anno furono complessivamente 76. [FB] |
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COMUNICATO DEL SEGRETARIATO DELLO STATO MAGGIORE CENTRALE DELLE FARC-EP Le FARC-EP salutano il popolo colombiano in occasione della fine del 2002 -e l'inizio del 2003- che lascia al nostro popolo un grande carico di frustrazioni, giacché il Governo di Alvaro Uribe rappresenta gli interessi del latifondismo degli allevatori, dei grandi gruppi economici nazionali, del capitale finanziario internazionale capeggiato dal FMI e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, a vantaggio della strategia interventista degli Stati Uniti del nordamerica. Le sue decisioni, quindi, ledono gli interessi popolari. Il regime politico del paese, con Uribe Vélez in testa, si manifesta progressivamente come una dittatura civile che elimina i confini tra i diversi poteri dello Stato, e che poggia sulla Commozione Interna, una magistratura apertamente al servizio della strategia paramilitare, un parlamento sottomesso al bastone della revoca così come il settore giurisdizionale lo è di fronte alla minaccia di una riforma giudiziaria, dei mezzi di comunicazione difensori della causa uribista ed una forza pubblica insolentita dai fiumi di denaro che gestisce per la sanguinaria caccia alle streghe, intrapresa dallo scorso 7 agosto e di cui la principale vittima è la popolazione civile. Dopo il pomposo spiegamento militare, i nauseanti elogi dei media al Presidente e l'aristocratica arroganza del Ministro degli Interni, è evidente che: 1. Le misure economiche di questo governo, quali la riforma tributaria, la riforma del lavoro ed il regime pensionistico, danneggiano principalmente i settori medi e poveri del paese, così come esige il Fondo Monetario Internazionale. Poiché il neoliberismo continua ad essere la carta di navigazione dello Stato, e l'entrata nell'ALCA la sua strategia, i grandi finanzieri colombiani e le multinazionali vedranno assicurati i loro profitti. La minoranza al governo aumenta smisuratamente il debito pubblico interno e quello estero, al fine di incrementare la spesa per la guerra e comprare con favori la classe politicante attraverso la corruzione amministrativa; ciò viene fatto nonostante il prossimo anno lo Stato debba pagare come servizio del debito 25.4 mila milioni di dollari, e cioè il 37.8% del bilancio nazionale, scaricando poi sul popolo tutto il peso della crisi ed asfissiandolo con nuove tasse. 2. L'ingerenza imperiale del governo degli Stati Uniti del nordamerica in Colombia è ogni giorno maggiore. I dollari degli "aiuti" e l'apparato di guerra regalato continueranno a crescere, nella misura in cui i loro ordini continuino ad essere eseguiti dall'attuale governo, prostrato ed indegno. Nonostante i gringos conoscano il suo passato mafioso, intrecciano con esso strette relazioni in contraddizione con la loro stessa politica di non dialogare con persone legate alle mafie, precisamente allo scopo di poterlo manipolare. 3. L'economia agraria continuerà a sprofondare sempre di più, ora che gli Stati Uniti hanno proibito l'aumento dei nostri dazi doganali. Hommes, Echeverri Correa ed i ministri Botero e Junguito sono garanzia del continuismo neoliberista, che si protrae in Colombia fin dalla presidenza di Cesar Gaviria. 4. Il referendum approvato è essenzialmente un catalogo della piccola meccanica della politica, che pretende di legittimare la dittatura ed impedire la nascita di nuove alternative politiche, in un momento in cui la situazione del paese reclama un'Assemblea Costituente capace di unificare i colombiani. 5. La strategia paramilitare dello Stato va avanti, portando il terrore a quei settori che lottano per condizioni di vita migliori. Questo governo, come quelli che l'hanno preceduto, la perpetua sviluppandola con la regolamentazione delle zone di guerra, la rete dei delatori incappucciati, i soldati contadini e le nuove "Convivir", aprendo le porte della nuova istituzionalità al sicariato paramilitare e facendoli accogliere nei club del Nord di Bogotá per le loro riunioni con capi politici ed imprenditoriali, senza che le autorità si scomodino. 6. La smania dello Stato di coinvolgere, attraverso l'offerta di denaro, più settori della popolazione civile nel conflitto, stimola il sicariato, alimenta il mercenarismo e fomenta la frammentazione di una società che si vede sprofondare nei propri abissi intorno all'arricchimento facile, ancorché illecito. La morale del "ogni uomo ha un suo prezzo" edifica l'etica del tradimento e dell'anti- solidarietà. 7. La disoccupazione, le alte e crescenti tariffe dei servizi pubblici, la liquidazione persistente del sistema nazionale sanitario, la contrazione della proprietà agraria e l'elevato costo della vita, hanno fatto sprofondare nuovi settori sociali del paese nella povertà assoluta. Gli annunciati piani ufficiali non impediranno, proprio perché oligarchici, il disastro già avvenuto in paesi fratelli dell'America Latina. 8. L'elezione alla presidenza del signor Uribe Vélez è il risultato di una campagna d'intimidazione e ricatto paramilitare, imbrogli e corruzione, manipolazione delle urne da parte dei giurati e supervisori e denaro mafioso, scorso a fiumi in diverse regioni del paese; eppure, ha raggiunto soltanto il 25% del consenso del potenziale elettorale, con un'astensione generale del 56%. Si tratta di governo di minoranze, e conseguentemente di un governo illegittimo. L'illegittimità del regime uribista è confermata dal suo esercizio del potere al servizio dell'odio, la rappresaglia e la guerra; dall'incapacità di fare passi sicuri in favore della riconciliazione; dall'apertura quotidiana di nuovi spazi di scontro fratricida; dall'ossessione di spingere altri settori nelle fiamme di questa voragine di sangue; dall'incapacità di esporre una strategia di pace seria, credibile e possibile; dall'abbandono dei prigionieri di guerra dello Stato, lasciati alla loro sorte, e dalle menzogne ai loro familiari; e dalla farsa da esso alimentata di un processo di dialoghi con il suo figlio bastardo, che allatta, educa, finanza e protegge nel tentativo di avanzare verso la formazione di un proprio partito fascista. L'illegittimità del regime è dimostrata dal fatto che esso delega olimpicamente al Segretario Generale dell'ONU il compito di un'esplorazione per la ricerca della pace con le FARC-EP, quando tutti sappiamo che la volontà e la decisione di raggiungere la pace attraverso il dialogo sono indelegabili, e che il contributo della comunità internazionale deve essere il frutto degli accordi e non dell'imposizione. Uribe accresce la propria illegittimità con il suo umiliante assenso agli ordini coloniali degli alti funzionari del Pentagono e del Dipartimento di Stato USA. 9. La soluzione alla grave crisi sofferta dalla Colombia necessita di un contenuto profondamente antioligarchico. Per tale ragione stiamo convocando i settori sociali, le forze, i movimenti ed i colombiani opposti al fascismo di Uribe Vélez alla creazione di un Governo Democratico ed anti-neoliberista, che con un programma di pace si costituisca in potere alternativo per condurre il paese lungo i cammini della speranza, della sovranità e della giustizia sociale. Questo Governo sarà composto di 12 colombiani, rappresentanti di tutte le regioni del paese e di tutti i settori che si identifichino nella Piattaforma di 10 punti per una Nuova Colombia, ed inizialmente svolgerà le proprie attività clandestinamente, in attesa di avere la forza per farlo di fronte a tutto il paese. Chiamiamo il popolo ad incrementare, nel 2003, le mobilitazioni per conquistare democrazia e migliori condizioni di vita, e ad organizzarsi apertamente o clandestinamente per affrontare il fascismo uribista. Chiamiamo a rafforzare il Movimento Bolivariano per la Nuova Colombia, ed a costruire un Nuovo Governo che difenda la sovranità nazionale, legisli perseguendo il benessere delle maggioranze e riconcili la Colombia sulla base della giustizia sociale, poiché il destino della nostra patria non può essere la guerra civile verso la quale ci sta portando il regime di Uribe Vélez. Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP Montagne della Colombia, 23 dicembre del 2002 |
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Sito di controinformazione, no AlCA, no guerra Iraq, presenti documenti di diverse orgnizzazioni, tra cui la USO colombiana, informazione e comunicazione su Venezuela e piattaforma amazzonica... [http://www.nodo50.org/] | Sito di controinformazione, no AlCA, no guerra Iraq, presenti documenti di diverse orgnizzazioni, tra cui la USO colombiana, informazione e comunicazione su Venezuela e piattaforma amazzonica... [[http://www.nodo50.org/]] |
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COLOMBIA 26/2/2003 11:17 UCCISO DIFENSORE DIRITTI UMANI DI SAMAN|/b>
- Peace/Justice, Brief
Dario Botero Isaza, difensore dei diritti umani di Samanᠨdipartimento di Caldas, centro-ovest della Colombia), 蠳tato ucciso da presunti guerriglieri mentre usciva dalla sua abitazione per recarsi in ufficio. Botero 蠳tato avvicinato da due uomini armati che gli hanno sparato a sangue freddo, riuscendo poi a fuggire indisturbati. La vittima aveva rilevato lincarico a fine novembre, quando il suo predecessore, Fanny Mu񯺬 si era ritirata dopo aver ricevuto minacce di morte. Condannando lassassinio, il titolare della Defensordel pueblo (ufficio governativo per i diritti civili) nazionale, Eduardo Cifuentes, ha dichiarato che si tratta dellennesimo tentativo di fermare il lavoro dei difensori dei diritti umani nel tormentato Paese sudamericano. Secondo il funzionario, la situazione a Caldas e sopratutto a Samanᬠ蠥stremamente delicata e il conflitto si 蠩ntensificato a causa della feroce disputa territoriale per il controllo del territorio tra il Fronte 47 delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e i paramilitari. Altra categoria di funzionari che resta estremamente a rischio 蠱uella dei sindaci e dei consiglieri comunali, nel mirino di una violenta offensiva lanciata lo scorso anno dalle Farc e che prosegue tuttora. Domenica scorsa il vicepresidente del Consiglio municipale di Mistrat󠨤ipartimento di Risaralda), Antonio Restrepo, 蠳tato assassinato per strada da ignoti. Dallinizio dellanno sono gi࠳ette gli esponenti delle amministrazioni locali massacrati, mentre lo scorso anno furono complessivamente 76. [FB]
Comunicati
1) Dalla lista di informazione delle FARC in Italia. OPPORRE_AL_GOVERNO_ILLEGITTIMO_DI_URIBE_UN_NUOVO_GOVERNO_DI_PACE
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