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== Analisi == == Analisi  : una scatola per topi ==
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già pulsa di una grande differenza rispetto alla fase differente,questa forza non va sprecata e "riempita" per andar avanti ed iniziare il gioco già pulsa di una grande differenza rispetto alla fase precedente,questa forza non va sprecata e "riempita" per andar avanti ed iniziare il gioco
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l'avvento dell'audio televisivo e domestico cambia immediatamente lo spazio,che non è più l'accrocchio grottesco dei piccoli luoghi dove il dindon reitera le sue quotidiane azioni... l'avvento dell'audio televisivo e '''domestico''' cambia immediatamente lo spazio,che non è più l'accrocchio grottesco dei piccoli luoghi dove il dindon reitera le sue quotidiane azioni...
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l'audio qui deve essere un orecchio sensibile,sottile,con due ali che lo fanno girovagare delicato tra una voce elettrodomestica e il cricchiolio del legno,da quel rumore di ceramica allo sbatacchiarsi delle posate. l' '''audio''' qui deve essere un orecchio sensibile,sottile,con due ali che lo fanno girovagare delicato tra una voce elettrodomestica e il cricchiolio del legno,da quel rumore di ceramica allo sbatacchiarsi delle posate.
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ma voglio tornare ancora sull'aspetto domestico. ma voglio tornare ancora sull' '''aspetto domestico'''.

questo punto mi sta a cuore,perchè credo che l'edificazione sonora di un ambiente domestico crei la condizione necessaria per "parlare della televisione".

la '''televisione''',cosa o chi è?,come funziona?,sicuramente è fatta per esistere tra quattro mura,dietro una vetrina non ha lo stesso fascino,il suo magnetismo sinestetico non ha abbastanza forza per passare il vetro,vediamo le immagini ma non ne udiamo il sonoro;oppure nei negozi di elettronica,vicino agli stereo, tutti quei video con la stessa immagine in movimento,lo stesso canale,ed il sonoro che rimbalza da una cassa all'altra,spargendosi caoticamente nello spazio:
un coro di televisioni che d'impatto ci cattura,siamo attratti da quella confusione,immagini e suoni si fondono insieme,e noi sentiamo l'esigenza di distinguere la provenienza degli impulsi,per instaurare una relazione;ma quelle presenze simultanee ci catturano singolarmente, ingoiandoci in un canale privilegiato di attenzione,ma ecco che subito lo schermo più grande ci dis-trae a se,oppure l'immagine stessa ci fa cadere l'occhio altrove...

ma provate a prendere una televisione e metterla tra quattro mura,magari corredata di un tavolino e di una poltrona e lei vi si aprirà davanti,incantandovi di ritmi ,per catturarvi,captare e mantenere la vostra '''attenzione'''.

li rivelerà il suo essere una trappola per topi.

è nell'ambiente domestico che la televisione funziona,ed è per questo che l'aspetto domestico deve emergere subito nella performance. non per ricreare "quel sentore" di casa(cosa impossibile da realizzare : lo spazio che abitiamo è unico,insostituibile),ma per dare il giusto contesto al nostro "discorso" sulla televisione,sul condizionamento.

il lavoro di '''miky ry''' ha sostenuto fino ad ora questo aspetto,ma credo che sia necessario dare più respiro a questa fase dello spettacolo.
non basta qualche indizio che faccia riferimento ai suoni casalinghi, ci vuole un piccolo concerto di suoni rarefatti,discreti,familiari, riconoscibili,intimi.

ecco,'''intimi''' è la parola giusta,un insieme di suoni ascoltabili solo
se ci si ritrova soli, tra quattro mura,suoni delicati amplificati nello spazio. ''' miky ry che ne pensi? =),secondo te si può realizzare? '''

bene,rielaboriamo la fase dei Condizionamenti con uno sguardo dall'alto,panoramico.

la cicloinvoluzione col suo continuo e ossessivo reiterarsi di azioni,musica e foto ha costretto l'attenzione degli spettatori in un ritmo,dopo il primo ciclo già si soffre,la giornata è la stessa,le azioni anche,le foto marcano l'ossessione. lo spettatore già sa tutto,è in catene,aspetta che qualcosa rompa quel ritmo,ed il ciclo infatti si spezza col terzo accendersi della televisione (vedi CicloinvoluZione per i dettagli).

passiamo dal ciclo ossessivo ad un'improvvisa assenza di dindon ed una discreta presenza della televisione,il tempo si dilata,qualcosa è cambiato. cosa?

lo spettatore a quel punto farà girovagare la sua attenzione intorno alle cose,guarderà un pò la televisione,un pò quell'oscillare autistico di jaromil dietro le macchine,butterà un occhio sulla poltrona per vedere se il dindon accenna ha riniziare un'azione....

il suo sguardo migrerà da uno spazio all' altro ,in cerca di qualcosa che accada,e poi improvvisamente si renderà conto che quello che cerca è nelle sue orecchie,i suoni domestici hanno progressivamente conquistato
l'ambiente,senza imporsi.

lo spettatore si renderà conto che stava privilegiando un canale di attenzione sbagliato,cercava di capire con lo sguardo e non con le orecchie. non commetterà più questo errore e sarà pronto ad usare diversi sensi nel momento in cui "qualcosa" non torna. dovrà usare sensi diversi
a seconda delle fasi della performance e starà a noi fare in modo che questo tessuto di fasi "sensorialmente differenti" sia il più chiaro ed equilibrato possibile,pulito,essenziale.

non dobbiamo sottovalutare la diversità e la compresenza dei nostri elementi,nessun elemento fa da cornice agli altri,il tutto sta nel creare un dialogo senza parlarsi addosso.
parliamo di '''multimedialità?''


o o o torna a TessutoCatodico

scaletta parziale

* elementi agenti

  • jaromil
  • dindon
  • miky ry

* 3° accensione del televisore

  • miky ry sostituisce di colpo il loop
  • jaromil accende la televisione che non verrà più spenta
  • dindon esce dal loop andandosi a sedere sulla poltrona

* condizionamenti foto/dindon

  • igiene
  • cibo
  • sigaretta
  • ?...
  • jaromil e dindon dialogano attraverso foto ed azioni
  • miky ry sostiene l'ambiente con suoni televisivi e domestici

Analisi : una scatola per topi

..fino ad ora gli elementi sono stati questi,ma credo che si debba cominciare a chiaccherare su di ogni fase,per chiarirsela e per trovare il modo di renderla chiara anche allo spettatore... la Cicloinvoluzione ha la funzione di aprire lo spettacolo,alla sua conclusione ,il terzo accendersi della televisione,il ritmo viene bruscamente spezzato.

questo è un punto da non sottovalutare,tutta la fase dei condizionamenti già pulsa di una grande differenza rispetto alla fase precedente,questa forza non va sprecata e "riempita" per andar avanti ed iniziare il gioco dei condizionamenti...

l'avvento dell'audio televisivo e domestico cambia immediatamente lo spazio,che non è più l'accrocchio grottesco dei piccoli luoghi dove il dindon reitera le sue quotidiane azioni...

dindon è seduto sulla poltrona,lo spazio è vuoto,il video/televisione è in scena,con discretezza,non è arrivato il tempo delsuo primo monologo,l'ambiente è quindi libero dall'uso che ne fa l'attore e dalla presenza attiva della televisione,può così ricoprirsi di un nuovo senso.

qui a mio parere deve emergere l'aspetto domestico,ancora più carico degli elementi sonori che lo contraddistinguono:l'accendersi della caldaia,il chiudersi di una porta,la lavatrice che vive,quel maledetto gocciolare del rubinetto,il respiro del frigorifero...

l' audio qui deve essere un orecchio sensibile,sottile,con due ali che lo fanno girovagare delicato tra una voce elettrodomestica e il cricchiolio del legno,da quel rumore di ceramica allo sbatacchiarsi delle posate.

dindon è in poltrona,nella sua quinta..l'ambiente domestico,canta se stesso,come un coro tragico ,la televisione per ora è una delle voci.. è una delle presenze domestiche,il coreuta.

il coro ha cantato la sua canzone,definito lo spazio e le sue presenze. entra in scena regina televisione.

ma voglio tornare ancora sull' aspetto domestico.

questo punto mi sta a cuore,perchè credo che l'edificazione sonora di un ambiente domestico crei la condizione necessaria per "parlare della televisione".

la televisione,cosa o chi è?,come funziona?,sicuramente è fatta per esistere tra quattro mura,dietro una vetrina non ha lo stesso fascino,il suo magnetismo sinestetico non ha abbastanza forza per passare il vetro,vediamo le immagini ma non ne udiamo il sonoro;oppure nei negozi di elettronica,vicino agli stereo, tutti quei video con la stessa immagine in movimento,lo stesso canale,ed il sonoro che rimbalza da una cassa all'altra,spargendosi caoticamente nello spazio: un coro di televisioni che d'impatto ci cattura,siamo attratti da quella confusione,immagini e suoni si fondono insieme,e noi sentiamo l'esigenza di distinguere la provenienza degli impulsi,per instaurare una relazione;ma quelle presenze simultanee ci catturano singolarmente, ingoiandoci in un canale privilegiato di attenzione,ma ecco che subito lo schermo più grande ci dis-trae a se,oppure l'immagine stessa ci fa cadere l'occhio altrove...

ma provate a prendere una televisione e metterla tra quattro mura,magari corredata di un tavolino e di una poltrona e lei vi si aprirà davanti,incantandovi di ritmi ,per catturarvi,captare e mantenere la vostra attenzione.

li rivelerà il suo essere una trappola per topi.

è nell'ambiente domestico che la televisione funziona,ed è per questo che l'aspetto domestico deve emergere subito nella performance. non per ricreare "quel sentore" di casa(cosa impossibile da realizzare : lo spazio che abitiamo è unico,insostituibile),ma per dare il giusto contesto al nostro "discorso" sulla televisione,sul condizionamento.

il lavoro di miky ry ha sostenuto fino ad ora questo aspetto,ma credo che sia necessario dare più respiro a questa fase dello spettacolo. non basta qualche indizio che faccia riferimento ai suoni casalinghi, ci vuole un piccolo concerto di suoni rarefatti,discreti,familiari, riconoscibili,intimi.

ecco,intimi è la parola giusta,un insieme di suoni ascoltabili solo se ci si ritrova soli, tra quattro mura,suoni delicati amplificati nello spazio. miky ry che ne pensi? =),secondo te si può realizzare?

bene,rielaboriamo la fase dei Condizionamenti con uno sguardo dall'alto,panoramico.

la cicloinvoluzione col suo continuo e ossessivo reiterarsi di azioni,musica e foto ha costretto l'attenzione degli spettatori in un ritmo,dopo il primo ciclo già si soffre,la giornata è la stessa,le azioni anche,le foto marcano l'ossessione. lo spettatore già sa tutto,è in catene,aspetta che qualcosa rompa quel ritmo,ed il ciclo infatti si spezza col terzo accendersi della televisione (vedi CicloinvoluZione per i dettagli).

passiamo dal ciclo ossessivo ad un'improvvisa assenza di dindon ed una discreta presenza della televisione,il tempo si dilata,qualcosa è cambiato. cosa?

lo spettatore a quel punto farà girovagare la sua attenzione intorno alle cose,guarderà un pò la televisione,un pò quell'oscillare autistico di jaromil dietro le macchine,butterà un occhio sulla poltrona per vedere se il dindon accenna ha riniziare un'azione....

il suo sguardo migrerà da uno spazio all' altro ,in cerca di qualcosa che accada,e poi improvvisamente si renderà conto che quello che cerca è nelle sue orecchie,i suoni domestici hanno progressivamente conquistato l'ambiente,senza imporsi.

lo spettatore si renderà conto che stava privilegiando un canale di attenzione sbagliato,cercava di capire con lo sguardo e non con le orecchie. non commetterà più questo errore e sarà pronto ad usare diversi sensi nel momento in cui "qualcosa" non torna. dovrà usare sensi diversi a seconda delle fasi della performance e starà a noi fare in modo che questo tessuto di fasi "sensorialmente differenti" sia il più chiaro ed equilibrato possibile,pulito,essenziale.

non dobbiamo sottovalutare la diversità e la compresenza dei nostri elementi,nessun elemento fa da cornice agli altri,il tutto sta nel creare un dialogo senza parlarsi addosso. parliamo di multimedialità?

CondiZionamenti (last edited 2008-06-26 09:56:14 by anonymous)