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ROMA - C'è chi propone di manifestare vestiti da pinguini (il 20%). Chi vorrebbe un faccia a faccia con lui,
   certamente non per scambiare convenevoli (10%). Una minoranza (3,3%) è divisa tra il sit-in con slogan e
   cartelloni e l'azione fisica per impedire l'entrata dell'ospite al Senato. La maggioranza, invece, (23%), ha
   scelto una via più pacifica e, tutto sommato, un po' fatalista: un drink al bancone del bar, a spese
   dall'odiato personaggio, come parziale risarcimento delle licenze profumatamente pagate. L'annunciato (con largo anticipo) arrivo al Senato del boss della Microsoft, Bill Gates, invitato dal
presidente Marcello Pera per un ciclo di conferenze che prevede anche un passaggio a Palazzo Madama il 31
   gennaio, ha già fatto scattare dibattiti on-line e messo in movimento i fan dell'Oss, l'Open source system
   (l'accesso gratuito al sistema. Linux, per intenderci).
                                                                                                                      
   Maximumdebian.org, Softwarelibero.it, Quintostato.it, Wup.it e, in particolare, OpenLabs.it che ha
   pubblicato il sondaggio di cui sopra, lanciano l'appello per "fare qualcosa" nell'imminenza della visita
   dell'odiato Imperatore della globalizzazione. Ancora silenti, finora, i Disobbedienti, impegnati a studiare
   iniziative contro la prossima guerra all'Iraq, argomento che occupa il primo posto anche tra le crew
   dell'informatica vicine ai centri sociali, da Havananet a Buckslab, da Inventati.org a Autistici.org.
                                                                                                                      
   Il dibattito, però, è già cominciato, tra il serio e il faceto, sui siti anti-global che promuovono l'uso
   dell'Oss. Il primo atto ufficiale è stato quello del senatore Fiorello Cortiana dei Verdi, che, in una
   lettera inviata il 1° gennaio scorso al presidente Pera, lo invita ad ospitare, sugli scranni del Senato,
   uno dei maggiori rappresentanti della Free software foundation, Richard Stallman.
                                                                                                                      
   Una sorta di par condicio dei sistemi informatici. Anche perché quello che salta agli occhi per primo, ai frequentatori delle comunità informatiche, è la strana coincidenza tra la bocciatura fatta di recente in
   Parlamento dell'adozione del software libero nella pubblica amministrazione e la visita di Gates. "Se la
   giustizia è uguale per tutti - dice la redazione di OpenLabs - è importante sentire anche l'altra campana".
                                                                                                                      
   C'è anche chi propone di inviare una petizione a un grande quotidiano con "almeno" 400 firme. "Una
   pagliacciata - la definisce il suo autore Raphael su Softwarelibero.it - ma sarebbe una pagliacciata
   intelligente per parlarne e farne parlare". Del resto la questione si gioca a livello mediatico. "Non mi
   sorprenderei -dice ancora Raphael - se Bill Gates tra una visita ministeriale e l'altra, annunciasse il
   regalo, chessò, di diecimila computer. Un bel colpo mediatico!". Ci vorrebbe un battage pubblicitario
   intensivo, dice b.georg su Quintostato.it, e propone di lanciare una campagna "Parlamento open source" sui
   blog anti-monopolio da linkare alla lettera del senatore Cortiana.
                                                                                                                      
   Meno soft, invece, dinogen su Wup.it che caccerebbe volentieri a pedate Bill Gates dal sacro scranno
   senatoriale al primo accenno sulla natura pericolosamente comunista di Linux, come ha fatto recentemente il
   presidente di Microsoft Italia. Ma, minacce di pedate a parte, il movimento si prepara ad accogliere il nemico e sta studiando le forme più
   originali e curiose, tutte rigorosamente pacifiche, per far sentire la propria voce. Niente striscioni e
   picchetti di protesta, niente megafoni e cortei. Mantenere alta la tensione, comunque. "D'altra parte questo
   é cio' che dovete fare loro: dovete abbattere i loro altari, e dovete spezzare le loro colonne sacre e
   dovete tagliare i loro pali sacri, e dovete bruciare col fuoco le loro immagini scolpite".

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trasmissione da ROR il 31 gennaio 2003, in studio jaromil massimo newmark


  • COMUNICATO STAMPA
  • Cortiana (Verdi) :"Pi? che chiedere consigli a Bill Gates, Berlusconi
    • dovrebbe investire risorse"

"Gioved? scorso il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dichiarato che avrebbe incontrato Bill Gates, presidente di Microsoft, per chiedere consigli sull'innovazione tecnologica del nostro Paese. L'Italia ha eccellenti tecnici e persone piene di competenza a cui chiedere consiglio, primo tra tutti il Ministro per l'Innovazione Tecnologica Stanca, ma con i fichi secchi non si pu? certo innovare un Paese come l'Italia" dichiara il sen. Cortiana, primo firmatario del DDL sul software libero.

"Berlusconi e Tremonti hanno brutalmente tagliato ogni speranza per l'Italia di riallinearsi al grado di innovazione del resto d'Europa quando, in finanziaria, ha ridotto a pochi spiccioli le risorse a disposizione per il Piano di e-government. Non basteranno certo i consigli di un monopolista- ripetutamente condannato nel suo Paese- per risollevare le sorti dell'innovazione tecnologica in Italia." Dichiara il sen. Cortiana

"Microsoft non impiega un solo sviluppatore di software in Italia. Siamo quindi convinti che un forte impegno nella crescita del software libero, e non l'asservimento ai software proprietari prodotti fuori dall'Europa e dall'Italia, sia l'unica via per consentire una

  • innovazione vera e concreta. Per discutere di questo,
    • Venerd? 31 Dicembre, in occasione

dell'intervento di Bill Gates al Senato, organizzeremo una conferenza stampa presso la Sala Rossa del Senato alle ore 13.00 con i massimi esponenti della comunit? open source italiana." Conclude il sen. Cortiana


ROMA - C'è chi propone di manifestare vestiti da pinguini (il 20%). Chi vorrebbe un faccia a faccia con lui,

  • certamente non per scambiare convenevoli (10%). Una minoranza (3,3%) è divisa tra il sit-in con slogan e cartelloni e l'azione fisica per impedire l'entrata dell'ospite al Senato. La maggioranza, invece, (23%), ha scelto una via più pacifica e, tutto sommato, un po' fatalista: un drink al bancone del bar, a spese dall'odiato personaggio, come parziale risarcimento delle licenze profumatamente pagate. L'annunciato (con largo anticipo) arrivo al Senato del boss della Microsoft, Bill Gates, invitato dal

presidente Marcello Pera per un ciclo di conferenze che prevede anche un passaggio a Palazzo Madama il 31

  • gennaio, ha già fatto scattare dibattiti on-line e messo in movimento i fan dell'Oss, l'Open source system (l'accesso gratuito al sistema. Linux, per intenderci).

    Maximumdebian.org, Softwarelibero.it, Quintostato.it, Wup.it e, in particolare, OpenLabs.it che ha pubblicato il sondaggio di cui sopra, lanciano l'appello per "fare qualcosa" nell'imminenza della visita dell'odiato Imperatore della globalizzazione. Ancora silenti, finora, i Disobbedienti, impegnati a studiare iniziative contro la prossima guerra all'Iraq, argomento che occupa il primo posto anche tra le crew dell'informatica vicine ai centri sociali, da Havananet a Buckslab, da Inventati.org a Autistici.org. Il dibattito, però, è già cominciato, tra il serio e il faceto, sui siti anti-global che promuovono l'uso dell'Oss. Il primo atto ufficiale è stato quello del senatore Fiorello Cortiana dei Verdi, che, in una lettera inviata il 1° gennaio scorso al presidente Pera, lo invita ad ospitare, sugli scranni del Senato, uno dei maggiori rappresentanti della Free software foundation, Richard Stallman. Una sorta di par condicio dei sistemi informatici. Anche perché quello che salta agli occhi per primo, ai frequentatori delle comunità informatiche, è la strana coincidenza tra la bocciatura fatta di recente in Parlamento dell'adozione del software libero nella pubblica amministrazione e la visita di Gates. "Se la

    giustizia è uguale per tutti - dice la redazione di OpenLabs - è importante sentire anche l'altra campana". C'è anche chi propone di inviare una petizione a un grande quotidiano con "almeno" 400 firme. "Una pagliacciata - la definisce il suo autore Raphael su Softwarelibero.it - ma sarebbe una pagliacciata intelligente per parlarne e farne parlare". Del resto la questione si gioca a livello mediatico. "Non mi sorprenderei -dice ancora Raphael - se Bill Gates tra una visita ministeriale e l'altra, annunciasse il regalo, chessò, di diecimila computer. Un bel colpo mediatico!". Ci vorrebbe un battage pubblicitario intensivo, dice b.georg su Quintostato.it, e propone di lanciare una campagna "Parlamento open source" sui blog anti-monopolio da linkare alla lettera del senatore Cortiana. Meno soft, invece, dinogen su Wup.it che caccerebbe volentieri a pedate Bill Gates dal sacro scranno senatoriale al primo accenno sulla natura pericolosamente comunista di Linux, come ha fatto recentemente il presidente di Microsoft Italia. Ma, minacce di pedate a parte, il movimento si prepara ad accogliere il nemico e sta studiando le forme più originali e curiose, tutte rigorosamente pacifiche, per far sentire la propria voce. Niente striscioni e picchetti di protesta, niente megafoni e cortei. Mantenere alta la tensione, comunque. "D'altra parte questo é cio' che dovete fare loro: dovete abbattere i loro altari, e dovete spezzare le loro colonne sacre e dovete tagliare i loro pali sacri, e dovete bruciare col fuoco le loro immagini scolpite".


GatesSenato (last edited 2008-06-26 09:54:06 by anonymous)